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Rassegna stampa del 5 giugno 2014

GIORNALE DI SICILIA
PULITI I FIUMI ED I CORSI D'ACQUA AGRIGENTINI«Ok il Platani, fl Palma ed i valloni Mollarella, Pisciotto e Gaffe. Non è stata rilevata alcuna traccia di inquinamentoI corsi d'acqua della provincia di Agrigento godono di buona salute, con qualche eccezione. A provarlo sono state le indagini, ed i rilievi, che la polizia provinciale guidata dal comandante Vincenzo Giglio ha eseguito di recente. L'intervento, disposto dal commissario straordinario Benedetto Infurnari, è stato eseguito negli ultimi giorni e gli esiti sono stati resi noti ieri.Partiamo dall'eccezione rispetto allo stato di buona salute dei corsi d'acqua. A Licata la polizia provinciale ha eseguito il monitoraggio del depuratore comunale che si trova sulla spiaggia Ripellino, praticamente accanto alla foce del fiume Salso. Qui, secondo quanto affermato ieri dagli inquirenti, sono stati rilevati del problemi relativi allo smaltimento dei fanghi. La polizia provinciale ha annunciato che la questione è stata segnalata alla Regione per gli interventi di competenza, li depuratore di Licata, come è noto, è finito nell'occhio del ciclone all'incirca due mesi fa, quando un'ampia chiazza nera venne scoperta nel Salse, proprio accanto all'impianto. La guardia costiera eseguì dei prelievi e l'Arpa accertò che la chiazza era costituita da reflui, non depurati, finiti nel fiume. Successivamente venne accertato che a causa di un improvviso guasto si era verificato lo sversamento, ma ormai da settimane l'ente gestore, Girgenti Acque, è impegnato in una serie di interventi utili a potenziare la cosiddetta linea fanghi" del depuratore, per evitare che simili incidenti abbiano a ripetersi.E' positivo, invece, il bilancio dei controlli della polizia provinciale negli altri corsi d'acqua di Licata. Sono stati controllati i valloni Gaffe, Mollarella e Pisciotto, che terminano in mare. Bene, secondo gli inquirenti, tutti e tre I corsi d'acqua sono puliti. Alla vista ed all'olfatto - hanno detto i vigili provinciali — non viene rivelata alcuna anomalia".E' ok anche il fiume Palma, in territorio di Palma di Montechiaro. "Il corso — dicono i responsabili della polizia provinciale - è privo di inquinamento. Alla foce si ravvisa la presenza di pozze da ristagno, ma l'acqua contenuta non finisce in mare". Perciò, anche riguardo al fiume che sgorga nei pressi di Marina di Palma (frazione marittima di Palma di Montechiaro) c'è da stare tranquilli. Il bagno nelle spiagge della zona si Potrà fare senza pensare al rischio di entrare in un'arca inquinata.Tutto ok anche per il Platani, "Il fiume — dice la polizia provinciale al termine del monitoraggio che è stato ultimato proprio negli ultimi giorni — si presenta limpidissimo".Insomma forse mai prima d'ora c'erano State tante buone notizie (eccezion fatta per il depuratore di Licata) riguardo allo stato di salute di fiumi, valloni e corsi d'acqua In genere, nella provincia di Agrigento. Il dato è, certamente, da salutare con soddisfazione. Piuttosto bisogna continuare adoperare per fare in modo che questa situazione permanga il più possibile. (AAU)
LA SICILIA
A caccia di sversamentiPOLIZIA PROVINCIALE. Controlli in tutto il litorale. A Sciacca trovato tubo sospettoSversamenti fognari. la Polizia provinciale batte il territorio in caccia degli inquinatori, Sono partiti nei giorni scorsi i controlli da parte degli agenti della Provinciale di Agrigento i quali, su indirizzo del commissario del Libero consorzio Benito Infurnari hanno cominciato a controllare la presenza o meno nei corsi d'acqua di eventuali tracce di reflui che possano lasciare supporre la presenza di reati ambientali. Controlli che, purtroppo-. o per fortuna — hanno ottenuto subito dei risultati.Il primo e più importante è avvenuto a Sciacca, nella zona dello Stazzone, interessata in questi giorni da un pesante sversamento di fogna denunciato dall'associazione Mareamico. Gli agenti, infatti, sono riusciti a risalire verso monte, sfidando il vero e proprio fiume di liquami riuscendo a risalire fino ad un grosso tubo (celato da alcune pesanti grate in ferro) che riversa dell'acqua maleodorante nel canale raggiungendo poi il mare.E' stato effettuato un prelievo e sarà nei prossimi giorni l'Arpa a chiarire la probabile origine fognaria del liquame, anche se è evidente che bisognerà adesso cercare ancora più a monte per conoscere l'eventuale presenza di qualche rottura odi connessioni che abbiano messo in comunicazione acque bianche e acque nere.Gli uomini diretti da Vincenzo Giglio, inoltre, hanno effettuato un sopralluogo nell'area del depuratore di Licata, già oggetto della Procura in questi giorni, individuando delle carenze gestionali, che sono state segnalate all'assessorato regionale all'Energia e alla Acque e all'assessorato Territorio e Ambiente oltre che, per conoscenza, alla Procura della Repubblica.Prelievi sono stati realizzati inoltre lungo il corso del fiume Palma, che è però apparso privo di contaminazioni fognarie alla foce. Gli agenti avrebbero infatti trovato alcune vasche di accumulo contenenti liquami non meglio identificati. Anche in questo caso sarà l'Arpa ad analizzare il campione.Buona notizie, invece, provengono da Torre di Gaffe, contrada Pisciotto, Mollarella e alla foce del Platani. In tutti questi siti, infatti, non è stata riscontrata — visivamente — la presenza di inquinanti di origine fognaria.«I controlli - spiega Giglio non sono ancora finiti e riguarderanno tutta la costa agrigentina, con particolare attenzione alle aree interessate dalla presenza di depuratori e alle foci dei fiumi».GIOACCHINO SCHICCHI
NOTA DEL COMMISSARIO AL SINDACO, MA IL PROVVEDITORE NON E'D'ACCORDOInfurnari: "Lasciate all'ipia aule del plesso Tortorelle"«La Provincia regionale di Agrigento (adesso Libero Consorzio) ritiene condivisibile quanto relazionato dal dirigente scolastico e invita la SS ad accoglierne richiesta», E' la dichiarazione a margine della comunicazione del commissario dell'ente, Benito Infurnari, al Comune di Agrigento e, per conoscenza, all'ipia Fermi, in data 30 maggio scorso, che, al contempo, sa tanto di risposta alle dichiarazioni del rappresentante rsu della scuola, pubblicate ieri dal nostro giornale, in merito all'esigenza di aule in un istituto di Agrigento anche per il prossimo anno scolastico. Quel che viene ritenuto condivisibile dal commissario Infurnari, è la richiesta del preside dell'Ipia Fermi, Francesco Casalicchio, di poter continuare a utilizzare il plesso "Tortorelle" per ospitare alcune classi: da qui la nota indirizzata dalla provincia al comune di Agrigento, titolato a rispondere circa la disponibilità o meno della struttura scolastica di piazza Metello. Di avviso diverso è il provveditore agli studi di Agrigento, Raffaele Zarbo: «non vedo la ragione - spiega - per togliere dei locali ad altri istituti scolastici». La relazione è quella del 13 maggio scorso, giunta nelle mani del commissario Infurnari e inviata dal dirigente scolastico, che chiede: «di poter continuare a utilizzare il primo piano del plesso Tortorelle di piazza Metello dove attualmente funzionano ben nove classi». Una richiesta che, dalle parole di Casalicchio, assumerebbe il tenore di una soluzione: «sopperire alla mancanza di appositi locali nella nuova sede del c. a. p. dell'area industriale di Agrigento e risolvere due altre questioni legate all'oggettiva posizione decentrata della nuova sede, poco agibile e funzionale, soprattutto per le classi prime e per quelle femminili dei servizi socio-sanitari, peraltro più volte rappresentata dai genitori e dagli studenti interessati, oltre a evitare il trasferimento tout court della scuola in territorio diverso da quello del capoluogo e di conseguenza il cambio di denominazione ufficiale». Il dirigente scolastico, nella nota, sottolinea anche una serie di perplessità riguardo il passaggio dalla vecchia struttura, che definisce «complessa e dotata» alla nuova, dove, scrive: «alcuni laboratori e officine potrebbero non trovare sistemazione, senza una soluzione integrativa e complementare». Secondo il commissario Infurnari, è piena la disponibilità dell'ente a venire incontro a questa esigenza dell'Ipia Fermi, così come risolvibile sarebbe pure la questione della stipula dei contratti delle utenze. Nell'aria, anche l'interessamento dell'ente al recupero di un lotto della sede storica di via P.S. Mattarella.CHIARA MANGIONE 
DOPO TRE ANNI DI LAVORI, IL PROGETTO È ENTRATO NELLA SUA FASE CONCLUSIVAArcheomed, delegazione di studiosi in cittàDopo circa tre anni di studi ed elaborazioni, il progetto "Archeomed" giunge ormai quasi al proprio 'rush finale.E' in corso ieri e oggi, infatti, la visita di una delegazione dei soci partner del progetto composta tra gli altri da Ibrahim Abu Aemar, professore universitario e direttore dell'istituto di Archeologia della Al-Quds University Gerusalemme e dal prof. Ziad Al - Saad, professore della Facoltà di Archeologia ed Antropologia della Università di Yarrriouk in Irbid della Giordania.Gli studiosi sono ad Agrigento per un sopralluogo nei siti archeologici coinvolti nel progetto e per una serie di incontri con le realtà istituzionali e culturali coinvolte nelle attività progettuali.Come si ricorderà il Progetto "Archeomed" è stato finanziato dalla Comunità Europea in base ad una progettualità del Polo Universitario della Provincia di Agrigento d'intesa con l'Università di Yarmouk Giordania; dell'Università Palestinese Al Quds, della Società Sudgestaid di Roma e dell'Associazione spagnola AIDO.Anche alcuni Enti locali dell'agrigentino, tra i quali la Provincia Regionale hanno compartecipato alla realizzazione del progetto: il quale si propone di realizzare una piattaforma informatica comune attraverso la quale poter visitare virtualmente i siti archeologici di maggiore rilievo del Mediterraneo, con puntuali riferimenti anche per gli esercizi commerciali, siti alberghieri ed i punti di interesse turistico.I siti archeologici della provincia di Agrigento coinvolti nel progetto sono quelli di Vito Soldano, nel territorio di Canicattì e di Finziade nel territorio di Licata.Gli altri siti del bacino del Mediterraneo compresi nel progetto, ed individuati dai rispettivi Paesi partner, sono quelli di "Gadara" in Giordania e di Shepherds' Fields in Palestina.Scopo del progetto è anche quello di realizzazione una piattaforma informatica che consenta la "visita" in 3D dei siti coinvolti ed offrire anche informazioni turistiche dettagliate sugli esercizi commerciali, i punti di ristorazione, la ricettività alberghiera ed i collegamenti.
Agrigentoflash
Agrigento, la city map elaborata della Provincia anche sul web Sbarcano sul Web la "city map" di Agrigento e la cartina della Valle dei Templi elaborate dall'Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia Regionale di Agrigento.Da stamani, infatti, le due mappe sono consultabili sul sito della Provincia Regionale di Agrigento all'indirizzo  www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7222La decisione di mettere a disposizione degli utenti le due mappe è stata adottata nella considerazione che una gran quantità di cittadini - utenti e di turisti in visita nella città e nella valle utilizzano prevalentemente strumenti informatici - tra i quali smart phone e tablet - sia per gli spostamenti che per programmare le proprie visite a monumenti e siti di interesse culturale. La consultazione "virtuale", quindi risulta molto più agevole ed immediata, consentendo anche snellezza negli spostamenti.Sulla "city map" elaborata dall'Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia Regionale, è possibile reperire sia i riferimenti topografici necessari per la visita della Città, dei siti istituzionali, nonché i riferimenti di maggiore interesse riguardanti gli insediamenti culturali e monumentali.In apposite leggende sono inoltre disponibili le informazioni di "pronto impiego": quali le distanze e le percorrenze chilometriche riguardanti i collegamenti viari con gli altri capoluoghi dell'isola e le città Siciliane, i riferimenti alberghieri, i numeri di pronto intervento, i presidii sanitari, ed un nutrito elenco di numeri telefonici di utilità pubblica. La consultabilità in rete della "city map" dell'Ufficio Relazioni con il pubblico, consente quindi ai visitatori ed ai cittadini di avere sempre al seguito una sorta di "vademecum" per il soggiorno in città.

Infoagrigento
Inizia l'ultima fase del progetto ArcheomedDopo circa tre anni di studi ed elaborazioni, il progetto...Dopo circa tre anni di studi ed elaborazioni, il progetto "Archeomed" giunge ormai quasi al proprio "rush finale".Per il 4 e il 5 giugno prossimi, infatti, è prevista la visita di una delegazione dei soci partner del progetto composta tra gli altri da Ibrahim Abu Aemar, professore universitario e direttore dell'Istituto di Archeologia della Al-Quds University Gerusalemme e dal prof. Ziad Al - Saad, professore della Facoltà di Archeologia ed Antropologia della Università di Yarmouk in Irbid della Giordania.Gli studiosi saranno ad Agrigento per un sopralluogo nei siti archeologici coinvolti nel progetto e per una serie di incontri con le realtà istituzionali e culturali coinvolte nelle attività progettuali.Come si ricorderà il Progetto "Archeomed" è stato finanziato dalla Comunità Europea in base ad una progettualità del Polo Universitario della Provincia di Agrigento d'intesa con l'Università di Yarmouk Giordania; dell'Università Palestinese Al Quds, della Società Sudgestaid di Roma e dell'Associazione spagnola AIDO.Anche alcuni Enti locali dell'agrigentino, tra i quali la Provincia Regionale hanno compartecipato alla realizzazione del progetto: il quale si propone di realizzare una piattaforma informatica comune attraverso la quale poter visitare virtualmente i siti archeologici di maggiore rilievo del Mediterraneo, con puntuali riferimenti anche per gli esercizi commerciali, i siti alberghieri ed i punti di interesse turistico. I siti archeologici della provincia di Agrigento coinvolti nel progetto sono quelli di Vito Soldano, nel territorio di Canicattì e di Finziade nel territorio di Licata.Gli altri siti del bacino del Mediterraneo compresi nel progetto, ed individuati dai rispettivi Paesi partner, sono quelli di "Gadara" in Giordania e di Shepherds' Fields in Palestina.Scopo del progetto è anche quello di realizzazione una piattaforma informatica che consenta la "visita" in 3D dei siti coinvolti ed offrire anche informazioni turistiche dettagliate sugli esercizi commerciali, i punti di ristorazione, la ricettività alberghiera ed i collegamenti ubicati nelle loro immediate vicinanze.Nel corso della loro visita i rappresentanti dei Paesi partner effettueranno dei sopralluoghi nei siti archeologici coinvolti nella progettualità, ed incontreranno i rappresentanti delle Istituzioni pubbliche, delle associazioni culturali e di categoria interessate.

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