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Rassegna stampa del 6 giugno 2014

LA SICILIA

CASTELTERMINI: S'INASPRISCE IL BRACCIO DI FERRO
Il sindaco Sapia ha «cacciato» Girgenti Acque
Da mercoledì scorso la società Girgenti Acque a Casteltermini non ha più una sede nella quale svolgere le sue funzioni. E questa una decisione presa dal sindaco che, in seguito al prolungarsi del braccio di ferro tra i cittadini, l'amministrazione comunale e la società che gestisce l'acqua, ha stabilito che i locali saranno consegnati al comitato cittadino che sta portando avanti una battaglia civile contro Girgenti Acque. Dopo le numerose manifestazioni di dissenso che mesi fa il comitato cittadino ha intrapreso, martedì scorso il sindaco Nuccio Sapia ha riunito tutti in un'assemblea al ci- ne teatro Enzo Di Pisa. In questa occasione i cittadini sono stati informati dell'incontro del sindaco con il Commissario dell'Ato idrico e i rappresentanti di Girgenti Acque. Il primo cittadino ha ribadito ancora una volta di essere a fianco dei cittadini e di voler continuare questa battaglia per togliere la gestione dall'acqua alla società Girgenti Acque. Alcuni importanti risultati sono stati già ottenuti: infatti, come ha riferito il sindaco, Girgenti Acque ha assicurato che non interromperà l'erogazione dell'acqua in caso di mancati pagamenti ne applicherà more su bollette non pagate. Anche il comitato cittadino prosegue nella lotta, come afferma Lillina Saia, componente del comitato: «continuiamo a portare avanti questa protesta, stiamo raccogliendo tutte le bollette più care che sono pervenute ai cittadini e in seguito le porteremo al commissario dell'Ato Idrico».Dopo l'assemblea di martedì scorso, il comune è pronto a portare avanti un'azione legale finalizzata alla fuoriuscita del comune di Casteltermini dall'Ambito dell'Ato idrico. Inoltre nei prossimi giorni si terrà un incontro tra l'organismo Democratico di Controllo e Vigilanza e il commissario dell'Ato Idrico, Benito Infurnari, per arrivare a una soluzione dei rapporti con Girgenti Acque che soddisfi entrambe le parti. FRANCESCA M. MAGRI'

La giornata mondiale celebrata in una provincia «disinteressata
Grande attenzione solo sul mare
Nessun controllo su aria e suolo
Ieri in tutto il mondo è stata la Giornata mondiale dell'ambiente", la giornata dedicata alle tematiche ambientali e proclamata nel 1972 dall'assemblea generale delle Nazioni unite. Dovrebbe quindi essere occasione propizia per affrontare tutti quei temi riguardanti la salute pubblica e il rispetto dell'ambiente che magari durante l'anno tendono ad essere quantomeno dimenticati,
ad Agrigento, tuttavia, dove il dibattito su queste tematiche e, a ben guardare, più caratterizzato dall'emergenzialità che dalla sistematicità. Si, perché se grazie al "battage" mediatico in questi anni ci si è interessati, moltissimo della qualità del mare (di San Leone prima e del resto della costa adesso) o del poligono di Drasy da trasformare in riserva naturale, di questioni potenzialmente rischiose per i cittadini ce sono parecchie ne sono a bizzeffe. Partiamo dal controllo della qualità dell' aria. Sono infatti ormai ferme da oltre un anno le centraline della Provincia di Agrigento deputate al controllo degli inquinanti, in particolare del cosiddetto Pm 10, il particolato sottile.
Non ci sono infatti i soldi per consentire il loro funzionamento, dato che se l'Ente possiede le strutture ha bisogno di appaltare all'esterno il servizio di funzionamento e manutenzione Da oltre un anno non sappiamo quindi le condizioni dell'aria se respiriamo e se, e quante volte è stato superato il limite di legge di 50 microgrammi per metro cubo di aria. L'ultima volta che si parlò della rete siciliana delle centraline l'Assessorato Territorio e Ambiente ne annunciava il rilancio e i comuni in cui si erano superati i limiti promettevano interventi per ridurre le emissioni. Le iniziative messe in atto per ridurre l'inquinamento atmosferico, del resto, sono praticamente inesistenti: non si punta sulla mobilità alternativa, non si potenziano i servizi di trasporto urbano e lasciamo perdere le piste ciclabili. Un tentativo virtuoso l'hanno fatto i privati, e ci riferiamo ad esempio alle bici elettriche che Girgenti acque ha affidato ai propri lavoratori con le proteste dei sindacati. "Si tratta di una proposta interessante — spiega la presidente del circolo 'Rabat' Claudia Casa — ma di certo va esercitata, come sono sicura avvenga, nel rispetto dei lavoratori. La nostra città, dl resto, presenta un'orografia particolare, e non è certamente tutta adatta alle bici. Non va meglio circa l'inquinamento della terra. Se appare quasi superfluo parlare di raccolta differenziata, settore che nella nostra provincia sembra non decollerà mai,la lotta contro le discariche abusive — spesso contenenti rifiuti pericolosi—e una battaglia contro i mulini a vento. Corpi con competenze ambientali come la Polizia Provinciale infatti sequestrano decine di aree l'anno e fanno rimuovere tonnellate di materiale (molto spesso cemento- amianto) senza che il fenomeno sembra sia destinato a fermarsi. Esiste, parlando di discariche, tra l'altro una vera e propria bomba ad orologeria nella nostra città ovvero l' ex discarica abbandonata di contrada Consolida. Decine di tonnellate di rifiuti riposano sotto terra e producono percolato in assenza però — lo contestò proprio la Provincia — di tutti quegli accorgimenti tecnici che garantiscano la piena funzionalità dell'area, per cui il liquame potrebbe raggiungere i fiumi. Investire costerebbe troppo al Comune, che allo stato attuale si può solo occupare di ridurre il danno. GIOACCHINO SCHICCHI


MONTEVAGO Emergenza ambientale nel piccolo comune sprovvisto di depuratore
Scarichi fognari nel fiume Belice
Nel punto più estremo del territorio occidentale della provincia cli Agrigento, il gestore delle condotte idriche si dimentica di realizzare il depuratore e oggi, nell'area belicina, Montevago è l'unico Comune che scarica il proprio collettore fognario nel fiume Belice, alla cui foce c'è una riserva naturale, Emergenza ambientale estrema in un'area di grande pregio naturale. Le acque reflue prodotte dai montevaghesi, nell'indifferenza di tutti finiscono nel fiume Belice. A rischio sono anche le falde acquifere di contrada Sajaro.
La storia del depuratore di Montevago (sono invece regolarmente funzionanti quelli degli altri comuni agrigentini della zona, Sambuca di Sicilia, Menfi e Santa Margherita Belice) è simile a tante storie siciliane. Nell'aprile 2010, quando ancora le reti idriche e fognarie della provincia non erano state consegnate a Girgenti Acque, il ministero dell'Ambiente inserì il Comune di Montevago tra quelli oggetto di infrazione per non avere un impianto di depurazione. Per evitare sanzioni, l'ente accelerò le procedure e realizzò un progetto. Ma poi fu costretto a consegnare le reti idriche e fognarie al gestore di pertinenza. Girgenti Acque, nella qualità di unico soggetto preposto ad ottenere i finanziamenti, avrebbe dovuto inoltrare un progetto esecutivo al Ministero. Oggi, a quattro annidi distanza, Montevago è ancora senza depuratore e in questi giorni affronta anche il disagio dell'acqua inquinata nel centro abitato. Un anno fa il sindaco, Calogero Impastato, stanco di aspettare, scrisse alla Procura di Sciacca. La nota, diretta anche al presidente della Regione Crocetta, ai ministero dell'Ambiente, al presidente della Commissione Ambiente Marinello ed al presidente dell'Ato Idrico, rappresentava i fatti. Ma sotto il sole non c'è nulla di nuovo e una parte della zona belicina, al confine con il territorio trapanese, in prossimità di Selinunte, vede sfociare in mare reflui fognari. La situazione di emergenza ambientale è stata più volte segnalata anche dagli ambientalisti della zona,, la zona d'estate è meta di balneazione di migliaia di turisti. Un comitato ambientalista ha realizzato un video sull'intero percorso delle acque reflue del comune, che comincia dal depuratore mai completato in contrada Mastro Agostino, fino alla foce del fiume Belice GIUSEPPE RECCA

ISTRUZIONE. I 20 alunni e la commissione saranno ospitati nei locali di via Pasolini dove si sono svolte le lezioni
IPIA MARCONI, ESAMI DI MATURITÀ AL LICEO SCIENTIFICO
Esami di maturità senza alcun tipo di disservizio o problema logistico per gli studenti delle quinte classi dell'Istituto Professionale "Marconi" dopo l'emergenza locali, l'ennesima, sollevata alcune settimane fa. Grazie alla completa ed assoluta collaborazione garantita dal dirigente scolastico del Liceo classico e scientifico, Rossana Virciglio, si è riusciti a trovare una soluzione soddisfacente che permetterà ai ragazzi del Marconi di svolgere la tanto attesa e temuta maturità da studenti "normali", aggettivo questo che stride non poco con quanto hanno dovuto sopportare invece gli stessi alunni della scuola professionale per tutto l'anno scolastico ormai giunto a conclusione. Ad ospitare i venti alunni, suddivisi nelle due classi della sezione maschile e femminile, la commissione unica d'esami, compresi i docenti interni, saranno alcuni locali del Liceo Scientifico, in via Pasolini, gli stessi dove da settembre scorso gli studenti dell'Ipia Marconi hanno svolto lezioni pomeridiane. A conclusione di alcuni incontri, avvenuti nei giorni scorsi, tra la preside Virciglio cdi docenti ed il dirigente del Marconi, la professoressa Antonella Pizzo Pinna, si è trovato l'accordo che di fatto ha consentito agli studenti del professionale di tirare un grosso sospiro di sollievo. Almeno gli esami di Stato verranno svolti quindi di mattina, un ritorno al passato per i maturandi del Professionale che quanto meno avranno la possibilità di chiudere la loro tribolata esperienza scolastica sentendosi allo stesso livello dei loro colleghi degli altri istituti superiori della città, La commistione tra studenti di differenti indirizzi impegnati in contemporanea negli esami di Stato verrà evitata attraverso la sistemazione delle commissioni e degli studenti del Liceo Scientifico Sciascia in locali del tutto separati ed indipendenti rispetto a quelli concessi all'Ipia Marconi. Risolto anche il problema legato al supporto informatico necessario per garantire un regolare svolgimento delle prove d'esame. Lo Scientifico, in questo senso, metterà a disposizione della commissione del Marconi tutte le attrezzature necessarie, da personal computer al collegamento internet, per scaricare dal sito del Miur i plichi informatici contenenti tutte le tracce delle prove d'esame. Gli esami di Stato avranno inizio giorno t8 Giugno con la prima prova scritta. La vigilia per gli studenti dell'lpia sarà doppiamente travagliata. All'ansia per quello che li attenderà l'indomani si aggiungerà infatti anche la strana sensazione di doversi svegliare all'alba dopo un anno intero di riposi mattutini prolungati. (GIMO)

IPIA "FERMI"
Il trasferimento
Una assemblea per discuterne
Il presidente del consiglio d'istituto dell'Ipia "Fermi" di Agrigento, Maria Mirotta, e rappresentanti sindacali unitari della stessa scuola, Stefano Urso e Vincenzo Fratacci, hanno indetto un'assemblea per questo pomeriggio (ore 17) presso l'auditorium dell"Ipstc "N. Gallo" per discutere sull'attuale situazione e sulle criticità relative al trasferimento dell'istituto nella sede provvisoria individuata all'interno dell'area industriale. Invitati a partecipare sono stati il commissario della Provincia, i sindaci. ("UR")

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