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rassegna stampa del 14, 15 e 16 giugno 2014

14 giugno - sabatoGIORNALE DI SICILIA COMUNE A settembre, gli studenti potrebbero cominciare il nuovo anno scolastico nei locali dell'ex macello
Racalmuto: dopo gli esami, via ai lavori all'Ipia RACALMUTO Prima gli esami di Stato, poi l'ipia di Racalmuto - l'unica scuola media superiore del paese - chiuderà per lavori di consolidamento strutturale di quasi 683 mila euro. Interventi appaltati dal Libero consorzio comunale di Agrigento. La ditta aggiudicataria avrà 180 giorni per realizzare il consolidamento, poi i collaudi. E' necessario, per non pregiudicare l'anno scolastico degli studenti, trovare le aule e i laboratori necessari agli scolari e traslocarli prima di settembre. Il sindaco Emilio Messana ha già verificato la disponibilità di aule negli istituti scolastici del paese. Non ne hanno la scuola inedia Asaro, nè l'elementare Generale Macaluso. L'elementare del "Carmelo" - ha spiegato Messana durante gli incontri istituzionali - potrebbe mettere a disposizione quattro aule, ma a settembre iniziano dei lavori alla scuola dell'infanzia "Lauricella" e queste aule serviranno. Di doppi turni non se ne parla, Inizialmente sembrava che per l'Ipia servissero 7 aule, 4 laboratori e un magazzino. Dal Provveditorato, invece, è arrivata, al commissario Infurnari e alla responsabile del settore Amelia Scibetta, la certezza dell' organico di diritto che è di 3 aule per 70 studenti, Quindi, per come conferma anche il Libero consorzio comunale di Agrigento, servono quattro ambienti. Né la Provincia, né il Comune, per effetto della legge Monti, potranno però prendere in locazione nuovi immobili. L'unica soluzione, prospettata dal sindaco durante la riunione con i funzionari della Provincia e il commissario Benito Infurnari, è quella di sistemare gli studenti nell'ex macello comunale; un immobile ristrutturato da non molto tempo e messo a norma. (CR)
GIRGENTI ACQUE. Stamattina, dalle 10 alle 20, al piazzale Aster, verrà illustrato il nuovo sistema di smaltimento «Niente più fogne riversate nel mare di S. Leone» I reflui prodotti e raccolti dalla fognatura delle acque nere di San Leone non confluiscono più nelle condotte sottomarine, ma vengono convogliati direttamente ai depuratore di Sant Anna. Girgenti Acque, dopo circa un trentennio di disagi, vuole celebrare l'obiettivo raggiunto e per questo motivo oggi e domani, dalle 10 alle 20, al piazzale Aster, illustrerà il nuovo sistema di smaltimento delle acque reflue e grazie agli stand verrà distribuito materiale informativo, ma anche simpatici gadget in ricordo di questo storico avvenimento, Ieri, intanto, s'è tenuta una conferenza stampa per illustrare la disattivazione del pennello a mare situato al molo di San Leone, La realizzazione del progetto del nuovo sistema fognario depurativo Villaggio Peruzzo-SanLeone, completato lo scorso 3 giugno dalla Girgenti Acque, non fa più confluire i reflui alle condotte sottomarine ma li convoglia direttamente al depuratore di Sant'Anna. A seguito dei lavori di manutenzione straordinaria effettuati nel 2010 alle centraline di sollevamento della pubblica sicurezza e del molo del porticciolo di San Leone, Girgenti Acque aveva già disattivato il pennello a mare della pubblica sicurezza. «Oggi, il completamento e la messa in opera del nuovo sistema fognario depurativo Villaggio Peruzzo-San Leone rappresenta - dicono dalla società - uno storico salto di qualità». L'azienda oltre a vigilare sul corretto funzionamento degli impianti delle acque nere, annuncia di rimanere a disposizione degli enti preposti per la ricerca, l'individuazione e l'eliminazione delle commistioni presenti tra i collettori fognanti delle acque bianche e quelli delle acque nere. «L'obiettivo è divulgare i lavori realizzati, questo è il primo lotto di interventi del sistema depurativo, - ha spiegato ieri Marisa Macaluso della Girgenti Acque durante la conferenza stampa - che risolvono il problema della depurazione. Siamo orgogliosi di aver completato i lavori nei tempi». «Quest'opera raggiunge un obiettivo che ci eravamo prefissati, nei tempi che ci eravamo prefissati - ha detto Fabio Sanna della Girgenti Acque - che è stato quello di chiudere il cosiddetto "pennello a mare", la condotta sottomarina di allontanamento del molo di San Leone, per sollevare tutti i reflui prodotti e raccolti a San Leone al depuratore di Sant'Anna attraverso il nuovo sollevamento di Villaggio Peruzzo. Dal 3 giugno, dopo l'avviamento dell'impianto, in via definitiva tutti i reflui di San Leone raccolti dalla fognatura delle acque nere, che è quella gestita da Girgenti Acque, vengono sollevati a Sant'Anna e quindi depurati». (CR)


ENTI LOCALI. Gli sono stati inflitti dal tribunale due mesi e venti giorni perla vicenda delle spese sostenute dalla Fondazione Teatro Pirandello, di cui era presidente Zambuto dopo la condanna: «Mi dimetto» Il sindaco lascia la carica prima ancora che dal prefetto arrivi la sospensione «È un atto di amore perla città», dichiara
Marco Zambuto si è dimesso da sindaco della città di Agrigento. La sua decisione è stata comunicata durante una conferenza stampa che si è svolta ieri al Palazzo dei Giganti ed è maturata dopo una riflessione sugli effetti della condanna a due mesi e 20 giorni inflitta al sindaco dal Tribunale di Agrigento per la vicenda delle spese sostenute dalla Fondazione Teatro Pirandello, di cui era presidente.
Misura che avrebbe fatto scattare gli effetti della Legge Severino e di conseguenza la sospensione dalla carica fino a 18 mesi. Ma Zambuto non ha atteso questo termine. Non ha aspettato nemmeno che gli venisse notificata dal prefetto, Nicola Diomede, la lettera di sospensione e sorprendendo tutti ha reso nota la sua decisione di dimettersi. Accanto a Zambuto c'era Piero Luparello, vice sindaco, che adesso sarà l'unico assessore a rappresentare la giunta in attesa che la Regione nomini un commissario straordinario fino alla prima tornata elettorale utile.
«Un atto di amore per la Città», ha detto l'ex primo cittadino. Sono stato sindaco di questa città con onore - ha proseguito - e poiché amo questa città e non desidero ostacolarne la crescita, rassegno le mie dimissioni. Non voglio che sul Comune gravino ombre di alcun genere ed è per questo che rinuncio alla carica». Prima di buttare la spugna, Zambuto ha parlato della sua condanna per abuso d'ufficio, emessa dal giudice per le udienze preliminari, Francesco Provenzano. In particolare, Zambuto ha spiegato che la sentenza di condanna è scaturita dall'assegnazione di una pagina pubblicitaria sulla sagra del Mandorlo in Fiore del 2012. »La Fondazione non è stato un contributificio - ha aggiunto Zambuto - e non c'è stato sperpero di denaro.
Sono stato condannato per una pagina di giornale. Ma non ho nulla di cui rimproverarmi, ho tutto quello che dovevo fare, con sacrificio e passione, esponendomi anche ai rischi per i quali oggi pago il conto. Posso affermare di aver operato in condizioni disagiate, amministrando un Comune sulla via di un dissesto finanziario che con grande fatica abbiamo evitato».
Al sindaco veniva contestato di avere assegnato degli incarichi in maniera illegittima, nella qualità di presidente della Fondazione Pirandello, a beneficio di alcuni professionisti nell'ambito della Sagra del mandorlo in fiore del 2012, e di avere acquistato spazi pubblicitari che — secondo la Procura - piuttosto che promuovere la manifestazione sarebbero serviti a promuovere l'attività politica del sindaco, peraltro in campagna elettorale. »Sono stato condannato - ha affermato Zambuto - solamente per un capo di Imputazione, contro I quattro originariamente contestati. Questo capo d'imputazione, riguardante l'affidamento di una campagna pubblicitaria, mi ha sorpreso molto. Sono stato avvicinato da un agente pubblicitario. Nient'altro. Un semplice incontro dinnanzi alla porta del Municipio. Ed è questo il fatto per il quale oggi mi vedo condannato.
Non c'è stato alcun pagamento. Neanche un euro è uscito dalle casse del Comune per questo servizio. Farò appello, perche la condotta contestatami venga riconosciuta assolutamente come non costitutiva di fatto doloso. Io non ho cercato nessuno. È stato l'agente pubblicitario a cercarmi. Proprio per questo la sentenza mi lascia sorpreso».
Le dimissioni di Zambuto sono immediate ed irrevocabili. Ieri il prefetto Nicola Diomede aveva inviato un funzionario della Questura in Tribunale per acquisire copia del dispositivo della sentenza di condanna, e da avviare l'iter per la sospensione. Non ce se sarà bisogno,visto che Zambuto si è dimesso e con lui decade anche la giunta. Arriverà un commissario ad acta, mentre il Consiglio resta al suo posto. Fino alle prossime elezioni. (PAPI)

I NODI DELLA SICILIA
RAOTI CONVOCA PER DOMANI UN VERTICE NEL PD IN VISTA DELL'INCONTRO CON CROCETTA: PROVAA RICUCIRE LO STRAPPO
Regione, niente soldi per i piccoli eventi turistici e Sono state approvate le norme che garantiscono gli stipendi a precari e forestali Niente soldi, invece, per il reddito minimo
Nel giorno in cui l'assessore al Turismo firma l'annunciato provvedimento con cui blocca i finanziamenti destinati alle manifestazioni turistiche, Crocetta è costretto a togliere dalla Finanziaria ter una delle misure a cui teneva di più, il reddito minimo peri disoccupati. E così la crisi finanziaria (Iella Regione torna a condizionare la manovra 1cr.
Nella notte fra giovedì e venerdì la giunta ha approvato il cuore della Finanziaria ter, cioè le norme che garantiscono gli stipendi a precari, forestali e dipendenti degli enti regionali. Confermata la proroga di tre anni per i Pip, clic potranno scegliere di dimettersi incassando subito l'equii alente di 3 anni di stipendio.
Ma tolte queste norme blindate, su tutto il resto ancora ieri pomeriggio presidente e assessori si sono riuniti per trovare le coperture. E per il reddito minimo non ci sono risorse nel bilancio. Nè è possibile utilizzare i finanziamenti europei perchè Bruxelles non ritiene compatibile il sussidio con lo spirito del Fondo sociale. Crocetta vorrebbe date un contributo ai disoccupati che dichiarano di non avere incassato più di 5 mila euro, il braccio di ferro fra gli assessori punta a spalmare sui bilancio un tesoretto di 360 milioni. L'assessore all'agricoltura, Paolo Reale, sta pressando per l'Istituto Olio e Vino: >Servono ancora un milione e 800 mila euro per essere sicuri di coprire il budget annuale>. Reale ha intanto avviato una sperimentazione clic potrebbe indicare un'alternativa produttiva all'impiego dei forestali: «Siglata una convenzione con il Consorzio autostrade siciliane che farà lavorare alcuni forestali nella pulizia delle aree di sosia e dei viali che costeggiano le corsie. Il Cas pagherà 800 mila curi) alla Regione evitando di appaltare all'esterno il servizio. In ogni caso il governo e certo di aver trovato il budget per tutti i 26mila forestali. E quelli della categoria antincendio, ha precisato l'assessore al Territorio Maria Rita Sgarlata, partiranno subito:Saranno impiegate 6.900 unità con turni di circa 50 giornate».
L'altra partita riguarda i fondi per il turismo. Ieri l'assessore Michela Stanicheris ha firmato la direttiva che blocca tutti i patrocini onerosi: centinaia di iniziative di Comuni e associazioni sane che la Regione avrebbe finanziato con un massimo di 10 mila euro a evento nella logica di promuovere le tradizioni locali. Ma i soldi sono finiti e cosi non solo sono stati bloccati i finanziamenti ma le domande pervenute in base al bando di gennaio saranno cestinate anche se ammissibili. Crocetta vorrebbe assegnare al settore della Stancheris un budget di 850 mila euro che viaggia su un canale diverso da quello destinato a teatri e grandi eventi Ma anche di questo budget ieri nella manovra ter non c'era certezza. E Marco Falcone (Forza Italia) teme che la manovra non abbia copertura: <Attendiamo di sedere i documenti che certificano la concessione dei 5t8 milioni statali annunciata da Crocetta>,. Ma Giuseppe Lupo Pd) si dice certo che «le coperture ci sono e bisogna approvare in fretta la finanziaria per dare certezza del pagamento degli stipendi fino a fine anno. Poi è urgente concentrarsi su sviluppo e lai oro sfruttando la programmazione dei nuovi fondi europei».
Contemporaneamente Crocetta continua il lavoro di ricucitura cui Pd: il segretario Fausto Raciti ha convocato per domani mattina i vertici del partito in vista di un incontro che lunedì a pranzo avrà col presidente della Regione. Da lì dovrebbe prendere le mosse il nuovo patto politico che potrebbe portare a un nuovo programma e a qualche modifica in giunta.

LA SICILIA


Crocetta: la manovra azzera aumenti di stipendio illegali
Decisa la recessione dal capitale di Mediterranea holding: rientrati 7 mln
PALERMO. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha dichiarato guerra agli sprechi delle società partecipate, soprattutto nei confronti delle tredici aziende messe da tempo in liquidazione, ma che continuano a pagare stipendi ai dipendenti e indennità milionarie ai direttori generali. Non solo, ma si cominciano ad adottare iniziative concrete per uscire dalla partecipazione in società non ritenute strategiche. Ieri, infatti, è stato deciso di recedere dal capitale della società Mediterranea Holding spa (Compagnia delle Isole), ottenendo Il rientro di circa 7 milioni di euro.
La Regione potrebbe anche vendere la sua partecipazione in ltalkali, che farebbe gola al Socio di minoranza, love ce, si procede con i piedi di piombo, per esempio, sulla cessione delle Terme di Acireale. «Se avessimo venduto lo scorso anno - ha rilevato Crocetta - avremmo compiuto un grande errore; avremmo svenduto, ridotto del 70%, un patrimonio che vale 60 milioni di euro),. Il lavoro del commissario liquidatore, l'ingegnere Luigi Bosco, ha consentito di ridurre l'indebitamento della società, trovando un accordo con Unicredit che aveva chiesto il sequestro del patrimonio. Anche sul piano operativo è stata aumentata l'operatività degli impianti termali che hanno visto aumentare le richieste di cure di circa il 50%.
Diversa, invece, la situazione delle Terme di Sciacca, dove negli anni ruggenti i cosiddetti «fanghisti» furono assunti a tempo indeterminato dalla società termale e poi fatti transitare nei moli della Regione. «Le perdite di esercizio provocate da personale assunto a tempo indeterminato - ha aggiunto Crocetta - sono permanenti. Ma questo è u lavoro di stagionali)). DLIe esempi di come sono state gestite nel passato le due maggiori stazioni termali siciliane, provocando perdite, mentre altrove sono fonte di ricchezza
Di queste «stranezze» è costellata la storia siciliana degli ultimi anni. Se la Regione avesse obbligato le sue controllate a pubblicare sui quotidiani i bilanci, ma in modo facilmente leggibile, probabilmente molti sprechi sarebbe ro stati evitati. E, comunque, rimane sempre valida l'offerta de «La Sicilia)) di pubblicare gratuitamente i bilanci delle tredici società partecipate in liquidazione.
«Nella manovra approvata dalla giunta - ha continuato Crocetta - una nuova norma metterà ordine agli sprechi di milioni di culo effettuati in questi anni.
Saranno azzerati gli aumenti percepiti da tutto il personale, Illegittimamente decisi in contrasto con la normativa, per effetto della cosiddetta progressione verticale, cioè avanzamenti di livelli retributivi che non potevano essere assolutamente essere concessi poiché equiparati a nuove assunzioni dalle leggi vigenti)).
Per Crocetta, «è una vicenda aberrante quella delle partecipate: diversi amministratori più che pensare al bene pubblico, hanno continuato a perpetrare una finanza allegra, incuranti degli interessi pubblici e delle effettive finanze della Regione. Le progressioni verticali realizzate sono un numero veramente spaventoso ed entro una settimana la Regione sarà in condizione di pubblicare il dossier elaborato dal gruppo ispettivo interno che verrà inoltrato anche alla Procura regionale della Corte dei conti.

15 giugno - domenica

LA SICILIA

CONSORZI, L'ORA DELLE SCELTE
Dopo l'abolizione delle Province si deve decidere se seguire Gela e i comuni di Catania oppure se andare con quello che sarà formato dalle municipalità della Valle del Salso
Anche Licata dovrà presto scegliere di quale libero consorzio di Comuni far parte dopo l'abolizione delle Province. Due le opzioni più accreditate: il Consorzio dei comuni della Valle del Salso (che potrebbe comprendere Riesi, Delia, Campobello di Licata e Ravanusa) oppure l'adesione al libero consorzio di comuni di Catania che è già stato istituito lo scorso 24 marzo e che ha un'altissima percentuale di possibilità di comprendere anche Gela che, insieme ad Acireale, ambisce a ruolo di capofila. A muoversi con decisione è il "Comitato per lo Sviluppo dell'Area gelese" che sta provando a coinvolgere anche Licata, In questa direzione, nelle scorse settimane a Palazzo di Città si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato Filippo Franzone in qualità di portavoce del Comitato, il vicesindaco Angelo Cambiano, il presidente del Consiglio comunale Saverio Platamone e una nutrita rappresentanza di capigruppo consiliari. "E' stata prospettata l'adesione di alcuni comuni dell'area gelese al Libero Consorzio di Catania come unica possibilità per ritrovarsi uniti all'interno di un unico "contenitore" che veda queste città lavorare insieme e finalmente unite da un unico ente intermedio — scrivono i componenti dell'associazione in un documento — e si è discusso sull'importanza che questa scelta ha per i licatesi e di come in ogni caso l'ultima parola spetta ai cittadini che, mediante referendum dovranno convalidare l'eventuale scelta del consiglio Comunale". Il focus sulla questione nei giorni scorsi è stato puntato ancora di più da un'agenzia Ansa che anticipa come "Butera, Niscemi, Licata e Piazza Armerina sono orientati a segui re l'esempio di Gela. Proprio Piazza Armerina ha fissato per il prossimo 24 giugno un'apposita riunione consiliare". La questione dovrà essere affrontata anche dal Consiglio comunale licatese e sono stati gli stessi capigruppo presenti nell'aula consiliare a sottolineare l'importanza "di affrontare l'argomento in maniera ufficiale". C'è stato pertanto il primo approccio concreto verso Gela. Ad esprimersi è stato anche il vicesindaco Angelo Cambiano il quale non ha dato certezze ma non ha neanche scartato le ipotesi attualmente sul tavolo. "Quello che porterà all'adesione ai Liberi consorzi è un percorso che vogliamo condividere con la città —le sue parole — c'è la volontà di indire un consiglio comunale sul tema per condividere con il civico consesso e con i cittadini una scelta importante per il futuro della città. Quello con i rappresentanti dell'Associazione per lo Sviluppo dell'Area gelese è stato un incontro informativo importante ma ripeto che la scelta dovrà necessariamente essere condivisa con la città".
GIUSEPPE CELLURA

DEPURAZIONE Vertice martedì in Capitaneria con 6 Comuni, Girgenti Acque, Ato e Demanio senza concessione
FRANCESCO DI MARE
PORTO EMPEDOCLE. Il comandante della Capitaneria di porto Massimo Di Marco non ha creduto ai propri occhi. La quindicina di impianti preposti alla depurazione lungo la costa di competenza del circondario marittimo empedoclino sono tecnicamente abusivi.
Non possiedono la concessione a occupare il suolo di proprietà del Demanio Marittimo o - se l'avessero - questa sarebbe scaduta da chissà quanto tempo e non rinnovata. Centraline di sollevamento, impiantistica di vario genere, condotte a terra o in sottomarine (pennelli). Tutto suscita non poche perplessità a chi sovrintende alla legalità in ambito costiero. Strutture realizzate con il passare degli anni, ma senza essere in possesso delle necessarie autorizzazioni.
Per questo motivo, per fare chiarezza dopo anni di «distrazione», lo stesso comandante Di Marco ha convocato per martedì prossimo in Capitaneria i rappresentanti di Comuni di Agrigento, Porto Empedocle, Siculiana, Realmonte, Ribera e Sciacca. Con loro attorno a un tavolo si siede ranno anche gli esponenti di Girgenti Acque, dell'Ato Idrico e del Demanio regionale.
Il vertice sarà una sorta di «giubileo», nel corso del quale tutti dovranno mettere su quel tavolo il quadro delle rispettive situazioni di competenza. Mappe, progetti, cartografice, dati e altri rilevamenti più o meno tecnici verranno passati al setaccio per tracciare una linea definitiva con il passato.
L'orientamento della Capitaneria di Porto non è al momento quello di passare come una mannaia sulle teste degli inadempienti.
L'intendimento è infatti quello di consentire a chi non è in regola per qualsiasi motivo, di regolarizzare tale situazione. Chi non la concessione dovrà immediatamente prodigarsi per ottenerla dal Demanio, come del resto chi l'avesse scaduta dovrà attivarsi per rinnovarla entro un lasso di tempo ovviamente breve. Alla finestra infatti - ma fino a un certo punto, pronta a entrare in azione - è la Procura della Repubblica, la quale con l'attuale gestione della Capitaneria empedoclina sta operando in grande sinergia sul campo.
Se il tempo concesso a Comuni ed enti gestori del settore depurativo non fosse utilizzato da costoro per «sanare» un quadro decisamente sorprendente, la Capitaneria empedocline ovviamente la Procura sono pronti a passare dalla carota, al bastone. Un primo passaggio fondamentale è dunque in programma dopodomani nella sede della Guardia costiera in via Gioeni a Porto Empedocle.

LE DIMISSIONI DI ZAMBUTO Le reazioni dei big dei principali partiti
Il mondo politico cittadino
è rimasto "traumatizzato"
L'evento inaspettato induce tutti a grande cautela
g. s.) Le dimissioni di Marco Zambuto sono stati un terremoto non solo per il Comune e il suo assetto amministrativo, ma rappresentano un "trauma" vero e proprio anche per la politica cittadina.
Dopo che la tensione sul rischio del voto anticipato sembrava dissolta con la mancata elezione al Parlamento europeo dell'ex sindaco, adesso si dovrà fare nuovamente il punto sulle alleanze, sulle prospettive e sulle nomine. Tutto, ovviamente, con la "lente" della situazione locale, in cui gli equilibri nazionali valgono relativamente poco.
La cautela, complessivamente, sembra la linea più condivisa. Del resto prima del voto ci sarebbe almeno un anno per valutare le strategie da seguire, dato che la spending review ha abolito le elezioni autunnali. Piedi di piombo, quindi, non solo sull'individuazione di alleanze e candidati, come è ovvio, ma anche sulla vicenda Zambuto. In molti, infatti, hanno espresso apprezzamento per la sua scelta umana e politica, anche se le critiche sull'operato amministrativo rimangono durissime.
"Con le sue dimissioni si chiude una parentesi — spiega il deputato regionale Ncd Vincenzo Fontana — e ci ritroviamo dinnanzi un Comune in difficoltà economica e una città in profondo abbandono. Quello che faremo è organizzarci per riconquistare la città, proponendo giovani, professionisti affermati e personalità di spicco che possano guidare questa città. Auspichiamo — dice ancora — che le forse moderate di centrodestra possano convergere su un cartello unico".
"Si tratta di certo di un fulmine a ciel sereno — dice invece il deputato Mpa Roberto Di Mauro — per una vicenda che è comunque figlia dei nostri tempi, con una modesta condanna in primo grado, che credo potrà essere rivista in appello, che può costringere un sindaco alle dimissioni. Rispetto alle candidature è evidente sia ancora presto poter dire qualcosa anche rispetto ad un'alleanza con Forza Italia come quella avuta alle Europee. Parleremo con il deputato Riccardo Gallo nei giorni a venire e vedremo".
Gallo, dal canto suo, preferisce non intervenire pubblicamente in questo specifico momento. "Mi sembra di cattivo gusto - dice - poter discutere di alleanze e questioni politiche adesso, a solo un giorno dalle dimissioni di Zambuto. E' una vicenda che mi ha turbato umanamente per l'amicizia che nutro verso Marco".
Le attenzioni maggiori, ovviamente, sono per il Partito democratico, partito di maggioranza alle Europee e all'ultima tornata di amministrative, ma, soprattutto, il partito a cui Zambuto aveva aderito meno di un anno fa e del quale è dirigente. Ieri il segretario provinciale Giuseppe Zambito insieme ai segretari dei circoli agrigentini "Ag Centro" e "Berlinguer", Alessio Setticasi ed Epifanio Bellini, hanno voluto esprimere vicinanza e stima al sindaco ma anche lanciare attacchi ai suoi avversari, che "hanno ottenuto — dichiarano - visibilità politica grazie alle polemiche" e che adesso "dovranno confrontarsi sul futuro della città", Il Pd rivendica il suo ruolo (quello che però non sembra abbia avuto con Zambuto) e rilancia una stagione di confronto sulle tematiche amministrative, con un occhio, ovviamente, alle elezioni. "E' assolutamente prematuro parlare di questo — dice Zambito -' ma rispetto alla scelta del candidato si seguirà l'iter previsto dal partito".
Fuori dal coro la posizione di un sindaco, Lillo Firetto, da noi intervistato in quanto tra i pochi esponenti Udc 'superstiti". "Non è una questione di partiti —spiega - perché la città è in una situazione di emergenza. Rispetto a coloro che anche in questi giorni partecipano al dibattito politico, personaggi della prima Repubblica — dichiara — da agrigentino faccio il tifo perché si individui un candidato di estrazione civica, un soggetto di alto profilo che possa occuparsi del rilancio della città superando le scelte di emergenza finora fatte".

16 giugno- lunedì

GIORNALE DI SICILIA

Pochi soldi ai Comuni, primi scioperi dei precari
La Regione pronta ad erogare solo il4o% dei finanziamenti. Non bastano per pagare tutti gli stipendi, arretrati a rischio
I sindaci comunicano che i soldi ricevuti dalla Regione non sono sufficienti a pagare tutti gli stipendi. E così riesplode l'emergenza precari: scattano scioperi a oltranza. E si sta sviluppando anche un braccio di ferro fra dipendenti a tempo indeterminato e contrattisti che sta dividendo perfino i primi cittadini creando una mappa della Sicilia in cui in ogni amministrazione si differenzia la gestione del personale e il pagamento delle retribuzioni.
Il focolaio della protesta è Capo d'Orlando. Cuore del precariato perché è lì, nel Messinese, clic ha il quartier generale il sindacato autonomo più rappresentativo: il Movimento Giovani Lavoratori ha circa 6 mila iscritti e tanti simpatizzanti fra i 18 mila precari degli enti locali. I leader del sindacato
- Massimo Bontempo, Giuseppe Cardenia e Giuseppe Sergio Leggio - faranno scattare (la oggi uno sciopero a oltranza dei precari. «I 132 lavoratori a tempo determinato del nostro Comune - hanno scritto i sindacalisti in una lettera aperta ai cittadini - non ricevono lo stipendio da gennaio. Ora l'amministrazione ci ha comunicato che potrà garantirei solo un anticipo di quattro mensilità, da giugno fino a ottobre, senza recuperare gli arretrati. In questo modo continueremmo ad arrancare fra mutui, affitti, bollette e difficoltà pure nel fare la spesa quotidiana. Da oggi quindi scatta la protesta per paralizzare il Comune e il Mgl si dice certo che presto potrebbe succedere lo stesso «in tutte le città dove lo stipendio non viene percepito da mesi. Il problema è che la Regione da gennaio a oggi non ha erogato ai sindaci i finanziamenti. E nei giorni scorsi ha annunciato di essere pronto a dare entro fine giugno una settantina di milioni, pari al 40% di un budget annuale che dovrebbe oscillare intorno ai 180 milioni: «In accordo con l'Anci - spiega Giuseppe Morale, dirigente del dipartimento Enti locali della Regione - stiamo erogando i primi acconti sul finanziamento. Nell'attesa però i sindaci devono fornirei elenchi completi e dettagliati di tutti i precari. Perchè da quest'anno noi non eroghiamo un contributo per il contratto dei singoli precari ma una somma che serve a compensare gli squilibri nei bilanci dei Comuni>.
La differenza non è un dettaglio perché i sindaci «calano> nel bilancio le somme avute dalla Regione e un tempo destinate solo ai precari: è chiaro che anche ora la destinazione è la stessa ma il vincolo cade. E questo ha inserito un elemento in più nelle richieste dei precari. Che in pratica ora vorrebbero essere equiparati ai dipendenti di ruolo nell'utilizzo dei soldi in mano ai sindaci. Sono state cancellate - spiegano i leader del Mgl - le norme che in precedenza garantivamo la nostra sopravvivenza. Ma noi siamo lavoratori uguali a quelli a tempo indeterminato, lo sostiene anche una recente sentenza del Tribunale di Patti, quindi dovremmo beneficiare degli stessi trattamenti economici».
Alla base della protesta che scatta oggi c'è quindi la richiesta di unire le somme destinate ai lavoratori a tempo indeterminato (di cui i sindaci hanno maggiore disponibilità) e quelle destinate ai precari (che arrivano a singhiozzo in modo da pagare tutti contemporaneamente ed eventualmente spalmare su tutti) il personale la crisi di finanziamenti.
A Capo d'Orlando la richiesta non è stata accolta ma ci sono Comuni in cui ciò avviene già: «Sì - conferma Bernadette Grasso, primo cittadino di Rocca Caprileone e deputata all'Ars di Grande Sud - io ho pagato contemporaneamente le due categorie. E in questo modo sono riuscita a garantire gli stipendi fino a fine marzo. Gli arretrati riguardano solo aprile e maggio. A giugno sfrutterà invece gli acconti che la Regione sta per inviare.
Ma per l'Anci il problema non può essere affrontato a macchia di leopardo: «Anche in nel mio Comune cerco di pagare contemporaneamente le due categorie - spiega il vicepresidente Paolo Aumenta, primo cittadino di Canicattini Bagni - ma per fare ciò è necessario anticipare le somme che poi la Regione versa per i precari. E non tutti i Comuni sono in grado di farlo, Il problema vero resta il fatto che fondi destinati al funzionamento degli enti locali e quelli per i precari sono stati entrambi quasi dimezzati. E dunque, in generale, ormai i soldi non sono più sufficienti a garantire tutti».
Intanto alla Regione si lavora per accelerare l'erogazione degli acconti destinati ai precari: Superata questa prima fase - assicura Morale - in cui abbiamo dovuto far decollare il nuovo sistema di finanziamento, contiamo di poter erogare i soldi, a regime, ogni tre mesi». Il prossimo finanziamento regionale è dunque atteso per l'autunno.

Oggi si presentano i dati Istat
Iniziano questa mattina alle 10 nella sala convegni della Camera di commercio in via Atenea il lavori del convegno «Check-up della Sicilia alla luce dei dati censuari». L'Istat, infatti, in collaborazione con Unioncamere nazionale, presenta una sintesi dei principali risultati del 9 Censimento generale dell'industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit,arricchita da confronti territoriali. Nel corso del convegno - organizzato con la sede istat per la Sicilia, la Camera di Commercio di Agrigento e 'Unioncamere Sicilia - verranno illustrati il quadro d'insieme del tessuto produttivo siciliano e i principali cambiamenti intervenuti nella regione durante il periodo intercensuario. Oggetto di approfondimento all'interno dei lavori le specificità relative all'occupazione e alle specializzazioni settoriali, al mercato, al ruolo delle istituzioni pubbliche e private nell'ottica della sussidiarietà. (AMM)

LA SICILIA

RACALMUTO
Classi per Ipia cercansi
RACALMUTO. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha richiesto al sindaco la disponibilità di quatto sale oltre servizi per ospitare le tre classi dell'iIPIA. Marconi in attesa che vengano completati i lavori di ristrutturazione dell'immobile appaltati lo scorso mese di marzo.
La richiesta, inviata dal commissario Benito Infurnari e dal dirigente del settore Amelia Scibetta, prende spunto dalla comunicazione ricevuta dall'Ufficio Scolastico Provinciale relativamente all'organico di diritto per l'anno scolastico 2014/2015 dell'Istituto in questione che prevede la costituzione di tre classi per un totale di 70 alunni. Atteso il notevole decremento nelle iscrizioni, l'Ente ribadisce la necessità della fondamentale collaborazione del Comune di Racalmuto, che, peraltro era già concordata con i vertici dell'Amministrazione comunale, per scongiurare la chiusura di una scuola in un territorio in cui è socialmente rilevante la sua presenza, e di cui, reciprocamente, si auspica la crescita.
L'Ente ha dato la massima disponibilità ad assumersi gli oneri relativi alle spese di propria competenza per garantire l'inizio del prossimo anno scolastico.
Contestualmente il Libero Consorzio chiede alla suola di attuare con assoluta tempestività, gli adempimenti di loro pertinenza. Adempimenti, questi ultimi, necessari per evitare eventuali disagi agli studenti.

RIBERA
Toscanini International
Sbarca decisamente in Europa con i suoi studenti, dal mare Mediterraneo ai mare dei Nord, l'istituto Superiore di Studi Musicali "Arturo Toscanini" che per venti anni è stato gestito dalla Provincia Regionale di Agrigento. Il direttore dell'istituzione musicale agrigentina Montesano, ha reso noto di avere sottoscritto degli accordi bilaterali, nel quadro del programma europeo Erasmus, con le università di Polonia, Romania, Lituania e Cipro.
Per il conservatorio riberese si tratta di un processo di internazionalizzazione per gli studi musicali, per l'immagine del territorio e per la professionalità che acquisiscono centinaia di studenti che all'istituto di Ribera arrivano da tutta la Sicilia, Il "Toscanini" avrà come
partners la "Fryderyck Chopin Univers lty of Music" di Varsavia (Polonia, con la "Public lnsistution Klaipeda University" (Lituania), con l'"Ovidius University of Constanta" (Romania) e con l'"University of Nicosia Department of Music and Dance" (Cipro).
Gli accordi di collaborazione odierni si aggiungono a quelli già sperimentati in questi anni con altri progetti che hanno visto il coinvolgimento con altre prestigiose Istituzioni accademiche di Dublino (Irlanda), di Oporto (Portogallo), di Danzina (Polonia) e di Valencia e Malaga (Spagna). «I nostri studenti — dice il direttore dell'istituto Superiore di Studi Musicali prof. Claudio Montesano -
saranno accolti all'estero per esperienze di studio o di tirocinio».

INTERVENTO DELLA CISL
«Tavolo tecnico in Prefettura per stabilizzare tutti i precari Comuni: stipendi a rischio»
Un tavolo tecnico in Prefettura per ottimizzare le spese delle pubbliche amministrazioni e consentire, ad esempio, la stabilizzazione dei precari.
A chiederlo è il segretario provinciale della Cisl Maurizio Saia.
'Molti enti hanno la possibilità — dice - di assumere a tempo indeterminato parte degli attuali precari ma non agiscono, in attesa di ulteriori proroghe e rinnovi contrattuali che, alla luce della situazione odierna, risultano essere impossibili. La situazione economica dei Comuni — aggiunge - è così gravosa da rischiare di mettere a repentaglio la puntualità dell'erogazione dello stipendio anche dei dipendenti di ruolo, con pesanti ripercussioni sull'intero sistema economico regionale e provinciale, prefigurando uno scenario, fino ad oggi mai prospettato sul piano di scelte obbligate e dolorose attinenti la riqualificazione della spesa".
Una situazione drammatica quindi, per far fronte alla quale è necessario pensare a misure come l'"attacco" alle partecipate. "E' ovvio — dice ancora Saia - che le scelte devono essere effettuate tagliando, prima di tutto, la spesa improduttiva e quindi tutte le partecipate che negli ultimi tre anni hanno registrato esclusivamente perdita d'esercizio e che rappresentano il 50% delle società a partecipazione regionale. Chiudere le società abbatterebbe fortemente i costi e consentirebbe in primo luogo di recuperare progressivamente il debito e di consentire, contestualmente alla tollerabilità della spesa, un impiego stabile di una parte di lavoratori precari".
La speranza per la Cisl, che in merito ha anche una proposta di legge, risiede anche negli istituendi consorzi di comuni. "Una buona legge — dice Saia - potrebbe costituire un ragionevole avvio di un processo riorganizzativo delle istituzioni, prevedendo accorpamenti di servizi e contestuale riduzione della spesa". Per fare ciò, conclude il segretario, sarà necessario il confronto con sindaci e presidenti dei Consigli comunali, da tenere presso l'Ufficio del Governo. Una proposta che non sappiamo quanto avrà fortuna: già mesi fa la Cgil aveva proposto l'istituzione di simili iniziative per far fronte alla crisi economica, ma nulla nel frattempo sembra essersi mosso.
(L.A.)


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