14 giugno - sabatoGIORNALE DI SICILIA
COMUNE A settembre,
gli studenti potrebbero cominciare il nuovo anno scolastico nei
locali dell'ex macello
Racalmuto: dopo gli
esami, via ai lavori all'Ipia
RACALMUTO
Prima gli esami di Stato,
poi l'ipia di Racalmuto - l'unica scuola media superiore del
paese - chiuderà per lavori di consolidamento strutturale di quasi
683 mila euro. Interventi appaltati dal Libero consorzio comunale di
Agrigento. La ditta aggiudicataria avrà 180 giorni per realizzare il
consolidamento, poi i collaudi. E' necessario, per non pregiudicare
l'anno scolastico degli studenti, trovare le aule e i laboratori
necessari agli scolari e traslocarli prima di settembre. Il sindaco
Emilio Messana ha già verificato la disponibilità di aule negli
istituti scolastici del paese. Non ne hanno la scuola inedia Asaro,
nè l'elementare Generale Macaluso. L'elementare del "Carmelo"
- ha spiegato Messana durante gli incontri istituzionali - potrebbe
mettere a disposizione quattro aule, ma a settembre iniziano dei
lavori alla scuola dell'infanzia "Lauricella" e queste aule
serviranno. Di doppi turni non se ne parla, Inizialmente sembrava che
per l'Ipia servissero 7 aule, 4 laboratori e un magazzino. Dal
Provveditorato, invece, è arrivata, al commissario Infurnari e alla
responsabile del settore Amelia Scibetta, la certezza dell'
organico di diritto che è di 3 aule per 70 studenti, Quindi, per
come conferma anche il Libero consorzio comunale di Agrigento,
servono quattro ambienti. Né la Provincia, né il Comune, per
effetto della legge Monti, potranno però prendere in locazione nuovi
immobili. L'unica soluzione, prospettata dal sindaco durante la
riunione con i funzionari della Provincia e il commissario Benito
Infurnari, è quella di sistemare gli studenti nell'ex macello
comunale; un immobile ristrutturato da non molto tempo e messo a
norma. (CR)
GIRGENTI ACQUE.
Stamattina, dalle 10 alle 20, al piazzale Aster, verrà illustrato il
nuovo sistema di smaltimento
«Niente più fogne
riversate nel mare di S. Leone»
I reflui prodotti e
raccolti dalla fognatura delle acque nere di San Leone non
confluiscono più nelle condotte sottomarine, ma vengono convogliati
direttamente ai depuratore di Sant Anna. Girgenti Acque, dopo circa
un trentennio di disagi, vuole celebrare l'obiettivo raggiunto e
per questo motivo oggi e domani, dalle 10 alle 20, al piazzale Aster,
illustrerà il nuovo sistema di smaltimento delle acque reflue e
grazie agli stand verrà distribuito materiale informativo, ma anche
simpatici gadget in ricordo di questo storico avvenimento, Ieri,
intanto, s'è tenuta una conferenza stampa per illustrare la
disattivazione del pennello a mare situato al molo di San Leone, La
realizzazione del progetto del nuovo sistema fognario depurativo
Villaggio Peruzzo-SanLeone, completato lo scorso 3 giugno dalla
Girgenti Acque, non fa più confluire i reflui alle condotte
sottomarine ma li convoglia direttamente al depuratore di Sant'Anna.
A seguito dei lavori di manutenzione straordinaria effettuati nel
2010 alle centraline di sollevamento della pubblica sicurezza e del
molo del porticciolo di San Leone, Girgenti Acque aveva già
disattivato il pennello a mare della pubblica sicurezza. «Oggi, il
completamento e la messa in opera del nuovo sistema fognario
depurativo Villaggio Peruzzo-San Leone rappresenta - dicono dalla
società - uno storico salto di qualità». L'azienda oltre a
vigilare sul corretto funzionamento degli impianti delle acque nere,
annuncia di rimanere a disposizione degli enti preposti per la
ricerca, l'individuazione e l'eliminazione delle commistioni
presenti tra i collettori fognanti delle acque bianche e quelli delle
acque nere. «L'obiettivo è divulgare i lavori realizzati, questo
è il primo lotto di interventi del sistema depurativo, - ha spiegato
ieri Marisa Macaluso della Girgenti Acque durante la conferenza
stampa - che risolvono il problema della depurazione. Siamo
orgogliosi di aver completato i lavori nei tempi». «Quest'opera
raggiunge un obiettivo che ci eravamo prefissati, nei tempi che ci
eravamo prefissati - ha detto Fabio Sanna della Girgenti Acque - che
è stato quello di chiudere il cosiddetto "pennello a mare", la
condotta sottomarina di allontanamento del molo di San Leone, per
sollevare tutti i reflui prodotti e raccolti a San Leone al
depuratore di Sant'Anna attraverso il nuovo sollevamento di
Villaggio Peruzzo. Dal 3 giugno, dopo l'avviamento dell'impianto,
in via definitiva tutti i reflui di San Leone raccolti dalla
fognatura delle acque nere, che è quella gestita da Girgenti Acque,
vengono sollevati a Sant'Anna e quindi depurati». (CR)
ENTI LOCALI. Gli sono
stati inflitti dal tribunale due mesi e venti giorni perla vicenda
delle spese sostenute dalla Fondazione Teatro Pirandello, di cui era
presidente Zambuto dopo la condanna: «Mi dimetto»
Il sindaco lascia la
carica prima ancora che dal prefetto arrivi la sospensione «È un
atto di amore perla città», dichiara
Marco Zambuto si è
dimesso da sindaco della città di Agrigento. La sua decisione è
stata comunicata durante una conferenza stampa che si è svolta ieri
al Palazzo dei Giganti ed è maturata dopo una riflessione sugli
effetti della condanna a due mesi e 20 giorni inflitta al sindaco dal
Tribunale di Agrigento per la vicenda delle spese sostenute dalla
Fondazione Teatro Pirandello, di cui era presidente.
Misura che avrebbe fatto
scattare gli effetti della Legge Severino e di conseguenza la
sospensione dalla carica fino a 18 mesi. Ma Zambuto non ha atteso
questo termine. Non ha aspettato nemmeno che gli venisse notificata
dal prefetto, Nicola Diomede, la lettera di sospensione e
sorprendendo tutti ha reso nota la sua decisione di dimettersi.
Accanto a Zambuto c'era Piero Luparello, vice sindaco, che adesso
sarà l'unico assessore a rappresentare la giunta in attesa che la
Regione nomini un commissario straordinario fino alla prima tornata
elettorale utile.
«Un atto di amore per la
Città», ha detto l'ex primo cittadino. Sono stato sindaco di
questa città con onore - ha proseguito - e poiché amo questa città
e non desidero ostacolarne la crescita, rassegno le mie dimissioni.
Non voglio che sul Comune gravino ombre di alcun genere ed è per
questo che rinuncio alla carica». Prima di buttare la spugna,
Zambuto ha parlato della sua condanna per abuso d'ufficio, emessa
dal giudice per le udienze preliminari, Francesco Provenzano. In
particolare, Zambuto ha spiegato che la sentenza di condanna è
scaturita dall'assegnazione di una pagina pubblicitaria sulla sagra
del Mandorlo in Fiore del 2012. »La Fondazione non è stato un
contributificio - ha aggiunto Zambuto - e non c'è stato sperpero
di denaro.
Sono stato condannato per
una pagina di giornale. Ma non ho nulla di cui rimproverarmi, ho
tutto quello che dovevo fare, con sacrificio e passione, esponendomi
anche ai rischi per i quali oggi pago il conto. Posso affermare di
aver operato in condizioni disagiate, amministrando un Comune sulla
via di un dissesto finanziario che con grande fatica abbiamo
evitato».
Al sindaco veniva
contestato di avere assegnato degli incarichi in maniera illegittima,
nella qualità di presidente della Fondazione Pirandello, a beneficio
di alcuni professionisti nell'ambito della Sagra del mandorlo in
fiore del 2012, e di avere acquistato spazi pubblicitari che
secondo la Procura - piuttosto che promuovere la manifestazione
sarebbero serviti a promuovere l'attività politica del sindaco,
peraltro in campagna elettorale. »Sono stato condannato - ha
affermato Zambuto - solamente per un capo di Imputazione, contro I
quattro originariamente contestati. Questo capo d'imputazione,
riguardante l'affidamento di una campagna pubblicitaria, mi ha
sorpreso molto. Sono stato avvicinato da un agente pubblicitario.
Nient'altro. Un semplice incontro dinnanzi alla porta del
Municipio. Ed è questo il fatto per il quale oggi mi vedo
condannato.
Non c'è stato alcun
pagamento. Neanche un euro è uscito dalle casse del Comune per
questo servizio. Farò appello, perche la condotta contestatami venga
riconosciuta assolutamente come non costitutiva di fatto doloso. Io
non ho cercato nessuno. È stato l'agente pubblicitario a cercarmi.
Proprio per questo la sentenza mi lascia sorpreso».
Le dimissioni di Zambuto
sono immediate ed irrevocabili. Ieri il prefetto Nicola Diomede aveva
inviato un funzionario della Questura in Tribunale per acquisire
copia del dispositivo della sentenza di condanna, e da avviare l'iter
per la sospensione. Non ce se sarà bisogno,visto che Zambuto si è
dimesso e con lui decade anche la giunta. Arriverà un commissario ad
acta, mentre il Consiglio resta al suo posto. Fino alle prossime
elezioni. (PAPI)
I NODI DELLA SICILIA
RAOTI CONVOCA PER
DOMANI UN VERTICE NEL PD IN VISTA DELL'INCONTRO CON CROCETTA:
PROVAA RICUCIRE LO STRAPPO
Regione, niente soldi
per i piccoli eventi turistici e Sono state approvate le norme che
garantiscono gli stipendi a precari e forestali Niente soldi, invece,
per il reddito minimo
Nel giorno in cui
l'assessore al Turismo firma l'annunciato provvedimento con cui
blocca i finanziamenti destinati alle manifestazioni turistiche,
Crocetta è costretto a togliere dalla Finanziaria ter una delle
misure a cui teneva di più, il reddito minimo peri disoccupati. E
così la crisi finanziaria (Iella Regione torna a condizionare la
manovra 1cr.
Nella notte fra giovedì
e venerdì la giunta ha approvato il cuore della Finanziaria ter,
cioè le norme che garantiscono gli stipendi a precari, forestali e
dipendenti degli enti regionali. Confermata la proroga di tre anni
per i Pip, clic potranno scegliere di dimettersi incassando subito
l'equii alente di 3 anni di stipendio.
Ma tolte queste norme
blindate, su tutto il resto ancora ieri pomeriggio presidente e
assessori si sono riuniti per trovare le coperture. E per il reddito
minimo non ci sono risorse nel bilancio. Nè è possibile utilizzare
i finanziamenti europei perchè Bruxelles non ritiene compatibile il
sussidio con lo spirito del Fondo sociale. Crocetta vorrebbe date un
contributo ai disoccupati che dichiarano di non avere incassato più
di 5 mila euro, il braccio di ferro fra gli assessori punta a
spalmare sui bilancio un tesoretto di 360 milioni. L'assessore
all'agricoltura, Paolo Reale, sta pressando per l'Istituto Olio e
Vino: >Servono ancora un milione e 800 mila euro per essere sicuri
di coprire il budget annuale>. Reale ha intanto avviato una
sperimentazione clic potrebbe indicare un'alternativa produttiva
all'impiego dei forestali: «Siglata una convenzione con il
Consorzio autostrade siciliane che farà lavorare alcuni forestali
nella pulizia delle aree di sosia e dei viali che costeggiano le
corsie. Il Cas pagherà 800 mila curi) alla Regione evitando di
appaltare all'esterno il servizio. In ogni caso il governo e certo
di aver trovato il budget per tutti i 26mila forestali. E quelli
della categoria antincendio, ha precisato l'assessore al Territorio
Maria Rita Sgarlata, partiranno subito:Saranno impiegate 6.900 unità
con turni di circa 50 giornate».
L'altra partita
riguarda i fondi per il turismo. Ieri l'assessore Michela
Stanicheris ha firmato la direttiva che blocca tutti i patrocini
onerosi: centinaia di iniziative di Comuni e associazioni sane che la
Regione avrebbe finanziato con un massimo di 10 mila euro a evento
nella logica di promuovere le tradizioni locali. Ma i soldi sono
finiti e cosi non solo sono stati bloccati i finanziamenti ma le
domande pervenute in base al bando di gennaio saranno cestinate anche
se ammissibili. Crocetta vorrebbe assegnare al settore della
Stancheris un budget di 850 mila euro che viaggia su un canale
diverso da quello destinato a teatri e grandi eventi Ma anche di
questo budget ieri nella manovra ter non c'era certezza. E Marco
Falcone (Forza Italia) teme che la manovra non abbia copertura:
<Attendiamo di sedere i documenti che certificano la concessione
dei 5t8 milioni statali annunciata da Crocetta>,. Ma Giuseppe Lupo
Pd) si dice certo che «le coperture ci sono e bisogna approvare in
fretta la finanziaria per dare certezza del pagamento degli stipendi
fino a fine anno. Poi è urgente concentrarsi su sviluppo e lai oro
sfruttando la programmazione dei nuovi fondi europei».
Contemporaneamente
Crocetta continua il lavoro di ricucitura cui Pd: il segretario
Fausto Raciti ha convocato per domani mattina i vertici del partito
in vista di un incontro che lunedì a pranzo avrà col presidente
della Regione. Da lì dovrebbe prendere le mosse il nuovo patto
politico che potrebbe portare a un nuovo programma e a qualche
modifica in giunta.
LA SICILIA
Crocetta: la manovra
azzera aumenti di stipendio illegali
Decisa la recessione
dal capitale di Mediterranea holding: rientrati 7 mln
PALERMO. Il presidente
della Regione, Rosario Crocetta, ha dichiarato guerra agli sprechi
delle società partecipate, soprattutto nei confronti delle tredici
aziende messe da tempo in liquidazione, ma che continuano a pagare
stipendi ai dipendenti e indennità milionarie ai direttori generali.
Non solo, ma si cominciano ad adottare iniziative concrete per uscire
dalla partecipazione in società non ritenute strategiche. Ieri,
infatti, è stato deciso di recedere dal capitale della società
Mediterranea Holding spa (Compagnia delle Isole), ottenendo Il
rientro di circa 7 milioni di euro.
La Regione potrebbe anche
vendere la sua partecipazione in ltalkali, che farebbe gola al Socio
di minoranza, love ce, si procede con i piedi di piombo, per esempio,
sulla cessione delle Terme di Acireale. «Se avessimo venduto lo
scorso anno - ha rilevato Crocetta - avremmo compiuto un grande
errore; avremmo svenduto, ridotto del 70%, un patrimonio che vale 60
milioni di euro),. Il lavoro del commissario liquidatore, l'ingegnere
Luigi Bosco, ha consentito di ridurre l'indebitamento della
società, trovando un accordo con Unicredit che aveva chiesto il
sequestro del patrimonio. Anche sul piano operativo è stata
aumentata l'operatività degli impianti termali che hanno visto
aumentare le richieste di cure di circa il 50%.
Diversa, invece, la
situazione delle Terme di Sciacca, dove negli anni ruggenti i
cosiddetti «fanghisti» furono assunti a tempo indeterminato dalla
società termale e poi fatti transitare nei moli della Regione. «Le
perdite di esercizio provocate da personale assunto a tempo
indeterminato - ha aggiunto Crocetta - sono permanenti. Ma questo è
u lavoro di stagionali)). DLIe esempi di come sono state gestite nel
passato le due maggiori stazioni termali siciliane, provocando
perdite, mentre altrove sono fonte di ricchezza
Di queste «stranezze» è
costellata la storia siciliana degli ultimi anni. Se la Regione
avesse obbligato le sue controllate a pubblicare sui quotidiani i
bilanci, ma in modo facilmente leggibile, probabilmente molti sprechi
sarebbe ro stati evitati. E, comunque, rimane sempre valida l'offerta
de «La Sicilia)) di pubblicare gratuitamente i bilanci delle tredici
società partecipate in liquidazione.
«Nella manovra approvata
dalla giunta - ha continuato Crocetta - una nuova norma metterà
ordine agli sprechi di milioni di culo effettuati in questi anni.
Saranno azzerati gli
aumenti percepiti da tutto il personale, Illegittimamente decisi in
contrasto con la normativa, per effetto della cosiddetta progressione
verticale, cioè avanzamenti di livelli retributivi che non potevano
essere assolutamente essere concessi poiché equiparati a nuove
assunzioni dalle leggi vigenti)).
Per Crocetta, «è una
vicenda aberrante quella delle partecipate: diversi amministratori
più che pensare al bene pubblico, hanno continuato a perpetrare una
finanza allegra, incuranti degli interessi pubblici e delle effettive
finanze della Regione. Le progressioni verticali realizzate sono un
numero veramente spaventoso ed entro una settimana la Regione sarà
in condizione di pubblicare il dossier elaborato dal gruppo ispettivo
interno che verrà inoltrato anche alla Procura regionale della Corte
dei conti.
15 giugno - domenica
LA SICILIA
CONSORZI, L'ORA
DELLE SCELTE
Dopo l'abolizione
delle Province si deve decidere se seguire Gela e i comuni di Catania
oppure se andare con quello che sarà formato dalle municipalità
della Valle del Salso
Anche Licata dovrà
presto scegliere di quale libero consorzio di Comuni far parte dopo
l'abolizione delle Province. Due le opzioni più accreditate: il
Consorzio dei comuni della Valle del Salso (che potrebbe comprendere
Riesi, Delia, Campobello di Licata e Ravanusa) oppure l'adesione al
libero consorzio di comuni di Catania che è già stato istituito lo
scorso 24 marzo e che ha un'altissima percentuale di possibilità
di comprendere anche Gela che, insieme ad Acireale, ambisce a ruolo
di capofila. A muoversi con decisione è il "Comitato per lo
Sviluppo dell'Area gelese" che sta provando a coinvolgere anche
Licata, In questa direzione, nelle scorse settimane a Palazzo di
Città si è tenuto un incontro a cui hanno partecipato Filippo
Franzone in qualità di portavoce del Comitato, il vicesindaco Angelo
Cambiano, il presidente del Consiglio comunale Saverio Platamone e
una nutrita rappresentanza di capigruppo consiliari. "E' stata
prospettata l'adesione di alcuni comuni dell'area gelese al
Libero Consorzio di Catania come unica possibilità per ritrovarsi
uniti all'interno di un unico "contenitore" che veda queste
città lavorare insieme e finalmente unite da un unico ente
intermedio scrivono i componenti dell'associazione in un
documento e si è discusso sull'importanza che questa scelta ha
per i licatesi e di come in ogni caso l'ultima parola spetta ai
cittadini che, mediante referendum dovranno convalidare l'eventuale
scelta del consiglio Comunale". Il focus sulla questione nei giorni
scorsi è stato puntato ancora di più da un'agenzia Ansa che
anticipa come "Butera, Niscemi, Licata e Piazza Armerina sono
orientati a segui re l'esempio di Gela. Proprio Piazza Armerina ha
fissato per il prossimo 24 giugno un'apposita riunione consiliare".
La questione dovrà essere affrontata anche dal Consiglio comunale
licatese e sono stati gli stessi capigruppo presenti nell'aula
consiliare a sottolineare l'importanza "di affrontare l'argomento
in maniera ufficiale". C'è stato pertanto il primo approccio
concreto verso Gela. Ad esprimersi è stato anche il vicesindaco
Angelo Cambiano il quale non ha dato certezze ma non ha neanche
scartato le ipotesi attualmente sul tavolo. "Quello che porterà
all'adesione ai Liberi consorzi è un percorso che vogliamo
condividere con la città le sue parole c'è la volontà di
indire un consiglio comunale sul tema per condividere con il civico
consesso e con i cittadini una scelta importante per il futuro della
città. Quello con i rappresentanti dell'Associazione per lo
Sviluppo dell'Area gelese è stato un incontro informativo
importante ma ripeto che la scelta dovrà necessariamente essere
condivisa con la città".
GIUSEPPE CELLURA
DEPURAZIONE Vertice
martedì in Capitaneria con 6 Comuni, Girgenti Acque, Ato e Demanio
senza concessione
FRANCESCO DI MARE
PORTO EMPEDOCLE. Il
comandante della Capitaneria di porto Massimo Di Marco non ha creduto
ai propri occhi. La quindicina di impianti preposti alla depurazione
lungo la costa di competenza del circondario marittimo empedoclino
sono tecnicamente abusivi.
Non possiedono la
concessione a occupare il suolo di proprietà del Demanio Marittimo o
- se l'avessero - questa sarebbe scaduta da chissà quanto tempo e
non rinnovata. Centraline di sollevamento, impiantistica di vario
genere, condotte a terra o in sottomarine (pennelli). Tutto suscita
non poche perplessità a chi sovrintende alla legalità in ambito
costiero. Strutture realizzate con il passare degli anni, ma senza
essere in possesso delle necessarie autorizzazioni.
Per questo motivo, per
fare chiarezza dopo anni di «distrazione», lo stesso comandante Di
Marco ha convocato per martedì prossimo in Capitaneria i
rappresentanti di Comuni di Agrigento, Porto Empedocle, Siculiana,
Realmonte, Ribera e Sciacca. Con loro attorno a un tavolo si siede
ranno anche gli esponenti di Girgenti Acque, dell'Ato Idrico e del
Demanio regionale.
Il vertice sarà una
sorta di «giubileo», nel corso del quale tutti dovranno mettere su
quel tavolo il quadro delle rispettive situazioni di competenza.
Mappe, progetti, cartografice, dati e altri rilevamenti più o meno
tecnici verranno passati al setaccio per tracciare una linea
definitiva con il passato.
L'orientamento della
Capitaneria di Porto non è al momento quello di passare come una
mannaia sulle teste degli inadempienti.
L'intendimento è
infatti quello di consentire a chi non è in regola per qualsiasi
motivo, di regolarizzare tale situazione. Chi non la concessione
dovrà immediatamente prodigarsi per ottenerla dal Demanio, come del
resto chi l'avesse scaduta dovrà attivarsi per rinnovarla entro un
lasso di tempo ovviamente breve. Alla finestra infatti - ma fino a un
certo punto, pronta a entrare in azione - è la Procura della
Repubblica, la quale con l'attuale gestione della Capitaneria
empedoclina sta operando in grande sinergia sul campo.
Se il tempo concesso a
Comuni ed enti gestori del settore depurativo non fosse utilizzato da
costoro per «sanare» un quadro decisamente sorprendente, la
Capitaneria empedocline ovviamente la Procura sono pronti a passare
dalla carota, al bastone. Un primo passaggio fondamentale è dunque
in programma dopodomani nella sede della Guardia costiera in via
Gioeni a Porto Empedocle.
LE DIMISSIONI DI
ZAMBUTO Le reazioni dei big dei principali partiti
Il mondo politico
cittadino
è rimasto
"traumatizzato"
L'evento inaspettato
induce tutti a grande cautela
g. s.) Le dimissioni di
Marco Zambuto sono stati un terremoto non solo per il Comune e il suo
assetto amministrativo, ma rappresentano un "trauma" vero e
proprio anche per la politica cittadina.
Dopo che la tensione sul
rischio del voto anticipato sembrava dissolta con la mancata elezione
al Parlamento europeo dell'ex sindaco, adesso si dovrà fare
nuovamente il punto sulle alleanze, sulle prospettive e sulle nomine.
Tutto, ovviamente, con la "lente" della situazione locale, in cui
gli equilibri nazionali valgono relativamente poco.
La cautela,
complessivamente, sembra la linea più condivisa. Del resto prima del
voto ci sarebbe almeno un anno per valutare le strategie da seguire,
dato che la spending review ha abolito le elezioni autunnali. Piedi
di piombo, quindi, non solo sull'individuazione di alleanze e
candidati, come è ovvio, ma anche sulla vicenda Zambuto. In molti,
infatti, hanno espresso apprezzamento per la sua scelta umana e
politica, anche se le critiche sull'operato amministrativo
rimangono durissime.
"Con le sue dimissioni
si chiude una parentesi spiega il deputato regionale Ncd Vincenzo
Fontana e ci ritroviamo dinnanzi un Comune in difficoltà
economica e una città in profondo abbandono. Quello che faremo è
organizzarci per riconquistare la città, proponendo giovani,
professionisti affermati e personalità di spicco che possano guidare
questa città. Auspichiamo dice ancora che le forse moderate
di centrodestra possano convergere su un cartello unico".
"Si tratta di certo di
un fulmine a ciel sereno dice invece il deputato Mpa Roberto Di
Mauro per una vicenda che è comunque figlia dei nostri tempi,
con una modesta condanna in primo grado, che credo potrà essere
rivista in appello, che può costringere un sindaco alle dimissioni.
Rispetto alle candidature è evidente sia ancora presto poter dire
qualcosa anche rispetto ad un'alleanza con Forza Italia come quella
avuta alle Europee. Parleremo con il deputato Riccardo Gallo nei
giorni a venire e vedremo".
Gallo, dal canto suo,
preferisce non intervenire pubblicamente in questo specifico momento.
"Mi sembra di cattivo gusto - dice - poter discutere di alleanze e
questioni politiche adesso, a solo un giorno dalle dimissioni di
Zambuto. E' una vicenda che mi ha turbato umanamente per l'amicizia
che nutro verso Marco".
Le attenzioni maggiori,
ovviamente, sono per il Partito democratico, partito di maggioranza
alle Europee e all'ultima tornata di amministrative, ma,
soprattutto, il partito a cui Zambuto aveva aderito meno di un anno
fa e del quale è dirigente. Ieri il segretario provinciale Giuseppe
Zambito insieme ai segretari dei circoli agrigentini "Ag Centro"
e "Berlinguer", Alessio Setticasi ed Epifanio Bellini, hanno
voluto esprimere vicinanza e stima al sindaco ma anche lanciare
attacchi ai suoi avversari, che "hanno ottenuto dichiarano -
visibilità politica grazie alle polemiche" e che adesso "dovranno
confrontarsi sul futuro della città", Il Pd rivendica il suo ruolo
(quello che però non sembra abbia avuto con Zambuto) e rilancia una
stagione di confronto sulle tematiche amministrative, con un occhio,
ovviamente, alle elezioni. "E' assolutamente prematuro parlare di
questo dice Zambito -' ma rispetto alla scelta del candidato si
seguirà l'iter previsto dal partito".
Fuori dal coro la
posizione di un sindaco, Lillo Firetto, da noi intervistato in quanto
tra i pochi esponenti Udc 'superstiti". "Non è una questione
di partiti spiega - perché la città è in una situazione di
emergenza. Rispetto a coloro che anche in questi giorni partecipano
al dibattito politico, personaggi della prima Repubblica dichiara
da agrigentino faccio il tifo perché si individui un candidato
di estrazione civica, un soggetto di alto profilo che possa occuparsi
del rilancio della città superando le scelte di emergenza finora
fatte".
16 giugno- lunedì
GIORNALE DI SICILIA
Pochi soldi ai Comuni,
primi scioperi dei precari
La Regione pronta ad
erogare solo il4o% dei finanziamenti. Non bastano per pagare tutti
gli stipendi, arretrati a rischio
I sindaci comunicano che
i soldi ricevuti dalla Regione non sono sufficienti a pagare tutti
gli stipendi. E così riesplode l'emergenza precari: scattano
scioperi a oltranza. E si sta sviluppando anche un braccio di ferro
fra dipendenti a tempo indeterminato e contrattisti che sta dividendo
perfino i primi cittadini creando una mappa della Sicilia in cui in
ogni amministrazione si differenzia la gestione del personale e il
pagamento delle retribuzioni.
Il focolaio della
protesta è Capo d'Orlando. Cuore del precariato perché è lì,
nel Messinese, clic ha il quartier generale il sindacato autonomo più
rappresentativo: il Movimento Giovani Lavoratori ha circa 6 mila
iscritti e tanti simpatizzanti fra i 18 mila precari degli enti
locali. I leader del sindacato
- Massimo Bontempo,
Giuseppe Cardenia e Giuseppe Sergio Leggio - faranno scattare (la
oggi uno sciopero a oltranza dei precari. «I 132 lavoratori a tempo
determinato del nostro Comune - hanno scritto i sindacalisti in una
lettera aperta ai cittadini - non ricevono lo stipendio da gennaio.
Ora l'amministrazione ci ha comunicato che potrà garantirei solo
un anticipo di quattro mensilità, da giugno fino a ottobre, senza
recuperare gli arretrati. In questo modo continueremmo ad arrancare
fra mutui, affitti, bollette e difficoltà pure nel fare la spesa
quotidiana. Da oggi quindi scatta la protesta per paralizzare il
Comune e il Mgl si dice certo che presto potrebbe succedere lo stesso
«in tutte le città dove lo stipendio non viene percepito da mesi.
Il problema è che la Regione da gennaio a oggi non ha erogato ai
sindaci i finanziamenti. E nei giorni scorsi ha annunciato di essere
pronto a dare entro fine giugno una settantina di milioni, pari al
40% di un budget annuale che dovrebbe oscillare intorno ai 180
milioni: «In accordo con l'Anci - spiega Giuseppe Morale,
dirigente del dipartimento Enti locali della Regione - stiamo
erogando i primi acconti sul finanziamento. Nell'attesa però i
sindaci devono fornirei elenchi completi e dettagliati di tutti i
precari. Perchè da quest'anno noi non eroghiamo un contributo per
il contratto dei singoli precari ma una somma che serve a compensare
gli squilibri nei bilanci dei Comuni>.
La differenza non è un
dettaglio perché i sindaci «calano> nel bilancio le somme avute
dalla Regione e un tempo destinate solo ai precari: è chiaro che
anche ora la destinazione è la stessa ma il vincolo cade. E questo
ha inserito un elemento in più nelle richieste dei precari. Che in
pratica ora vorrebbero essere equiparati ai dipendenti di ruolo
nell'utilizzo dei soldi in mano ai sindaci. Sono state cancellate -
spiegano i leader del Mgl - le norme che in precedenza garantivamo la
nostra sopravvivenza. Ma noi siamo lavoratori uguali a quelli a tempo
indeterminato, lo sostiene anche una recente sentenza del Tribunale
di Patti, quindi dovremmo beneficiare degli stessi trattamenti
economici».
Alla base della protesta
che scatta oggi c'è quindi la richiesta di unire le somme
destinate ai lavoratori a tempo indeterminato (di cui i sindaci hanno
maggiore disponibilità) e quelle destinate ai precari (che arrivano
a singhiozzo in modo da pagare tutti contemporaneamente ed
eventualmente spalmare su tutti) il personale la crisi di
finanziamenti.
A Capo d'Orlando la
richiesta non è stata accolta ma ci sono Comuni in cui ciò avviene
già: «Sì - conferma Bernadette Grasso, primo cittadino di Rocca
Caprileone e deputata all'Ars di Grande Sud - io ho pagato
contemporaneamente le due categorie. E in questo modo sono riuscita a
garantire gli stipendi fino a fine marzo. Gli arretrati riguardano
solo aprile e maggio. A giugno sfrutterà invece gli acconti che la
Regione sta per inviare.
Ma per l'Anci il
problema non può essere affrontato a macchia di leopardo: «Anche in
nel mio Comune cerco di pagare contemporaneamente le due categorie -
spiega il vicepresidente Paolo Aumenta, primo cittadino di
Canicattini Bagni - ma per fare ciò è necessario anticipare le
somme che poi la Regione versa per i precari. E non tutti i Comuni
sono in grado di farlo, Il problema vero resta il fatto che fondi
destinati al funzionamento degli enti locali e quelli per i precari
sono stati entrambi quasi dimezzati. E dunque, in generale, ormai i
soldi non sono più sufficienti a garantire tutti».
Intanto alla Regione si
lavora per accelerare l'erogazione degli acconti destinati ai
precari: Superata questa prima fase - assicura Morale - in cui
abbiamo dovuto far decollare il nuovo sistema di finanziamento,
contiamo di poter erogare i soldi, a regime, ogni tre mesi». Il
prossimo finanziamento regionale è dunque atteso per l'autunno.
Oggi si presentano i
dati Istat
Iniziano questa mattina
alle 10 nella sala convegni della Camera di commercio in via Atenea
il lavori del convegno «Check-up della Sicilia alla luce dei dati
censuari». L'Istat, infatti, in collaborazione con Unioncamere
nazionale, presenta una sintesi dei principali risultati del 9
Censimento generale dell'industria e dei servizi e Censimento delle
istituzioni non profit,arricchita da confronti territoriali. Nel
corso del convegno - organizzato con la sede istat per la Sicilia, la
Camera di Commercio di Agrigento e 'Unioncamere Sicilia - verranno
illustrati il quadro d'insieme del tessuto produttivo siciliano e i
principali cambiamenti intervenuti nella regione durante il periodo
intercensuario. Oggetto di approfondimento all'interno dei lavori
le specificità relative all'occupazione e alle specializzazioni
settoriali, al mercato, al ruolo delle istituzioni pubbliche e
private nell'ottica della sussidiarietà. (AMM)
LA SICILIA
RACALMUTO
Classi per Ipia
cercansi
RACALMUTO. Il Libero
Consorzio Comunale di Agrigento ha richiesto al sindaco la
disponibilità di quatto sale oltre servizi per ospitare le tre
classi dell'iIPIA. Marconi in attesa che vengano completati i
lavori di ristrutturazione dell'immobile appaltati lo scorso mese
di marzo.
La richiesta, inviata dal
commissario Benito Infurnari e dal dirigente del settore Amelia
Scibetta, prende spunto dalla comunicazione ricevuta dall'Ufficio
Scolastico Provinciale relativamente all'organico di diritto per
l'anno scolastico 2014/2015 dell'Istituto in questione che
prevede la costituzione di tre classi per un totale di 70 alunni.
Atteso il notevole decremento nelle iscrizioni, l'Ente ribadisce la
necessità della fondamentale collaborazione del Comune di Racalmuto,
che, peraltro era già concordata con i vertici dell'Amministrazione
comunale, per scongiurare la chiusura di una scuola in un territorio
in cui è socialmente rilevante la sua presenza, e di cui,
reciprocamente, si auspica la crescita.
L'Ente ha dato la
massima disponibilità ad assumersi gli oneri relativi alle spese di
propria competenza per garantire l'inizio del prossimo anno
scolastico.
Contestualmente il Libero
Consorzio chiede alla suola di attuare con assoluta tempestività,
gli adempimenti di loro pertinenza. Adempimenti, questi ultimi,
necessari per evitare eventuali disagi agli studenti.
RIBERA
Toscanini
International
Sbarca decisamente in
Europa con i suoi studenti, dal mare Mediterraneo ai mare dei Nord,
l'istituto Superiore di Studi Musicali "Arturo Toscanini" che
per venti anni è stato gestito dalla Provincia Regionale di
Agrigento. Il direttore dell'istituzione musicale agrigentina
Montesano, ha reso noto di avere sottoscritto degli accordi
bilaterali, nel quadro del programma europeo Erasmus, con le
università di Polonia, Romania, Lituania e Cipro.
Per il conservatorio
riberese si tratta di un processo di internazionalizzazione per gli
studi musicali, per l'immagine del territorio e per la
professionalità che acquisiscono centinaia di studenti che
all'istituto di Ribera arrivano da tutta la Sicilia, Il "Toscanini"
avrà come
partners
la "Fryderyck Chopin Univers lty of Music" di Varsavia (Polonia,
con la "Public lnsistution Klaipeda University" (Lituania), con
l'"Ovidius University of Constanta" (Romania) e con
l'"University of Nicosia Department of Music and Dance"
(Cipro).
Gli accordi di
collaborazione odierni si aggiungono a quelli già sperimentati in
questi anni con altri progetti che hanno visto il coinvolgimento con
altre prestigiose Istituzioni accademiche di Dublino (Irlanda), di
Oporto (Portogallo), di Danzina (Polonia) e di Valencia e Malaga
(Spagna). «I nostri studenti dice il direttore dell'istituto
Superiore di Studi Musicali prof. Claudio Montesano -
saranno accolti
all'estero per esperienze di studio o di tirocinio».
INTERVENTO DELLA CISL
«Tavolo tecnico in
Prefettura per stabilizzare tutti i precari Comuni: stipendi a
rischio»
Un tavolo tecnico in
Prefettura per ottimizzare le spese delle pubbliche amministrazioni e
consentire, ad esempio, la stabilizzazione dei precari.
A chiederlo è il
segretario provinciale della Cisl Maurizio Saia.
'Molti enti hanno la
possibilità dice - di assumere a tempo indeterminato parte degli
attuali precari ma non agiscono, in attesa di ulteriori proroghe e
rinnovi contrattuali che, alla luce della situazione odierna,
risultano essere impossibili. La situazione economica dei Comuni
aggiunge - è così gravosa da rischiare di mettere a repentaglio la
puntualità dell'erogazione dello stipendio anche dei dipendenti di
ruolo, con pesanti ripercussioni sull'intero sistema economico
regionale e provinciale, prefigurando uno scenario, fino ad oggi mai
prospettato sul piano di scelte obbligate e dolorose attinenti la
riqualificazione della spesa".
Una situazione drammatica
quindi, per far fronte alla quale è necessario pensare a misure come
l'"attacco" alle partecipate. "E' ovvio dice ancora
Saia - che le scelte devono essere effettuate tagliando, prima di
tutto, la spesa improduttiva e quindi tutte le partecipate che negli
ultimi tre anni hanno registrato esclusivamente perdita d'esercizio
e che rappresentano il 50% delle società a partecipazione regionale.
Chiudere le società abbatterebbe fortemente i costi e consentirebbe
in primo luogo di recuperare progressivamente il debito e di
consentire, contestualmente alla tollerabilità della spesa, un
impiego stabile di una parte di lavoratori precari".
La speranza per la Cisl,
che in merito ha anche una proposta di legge, risiede anche negli
istituendi consorzi di comuni. "Una buona legge dice Saia -
potrebbe costituire un ragionevole avvio di un processo
riorganizzativo delle istituzioni, prevedendo accorpamenti di servizi
e contestuale riduzione della spesa". Per fare ciò, conclude il
segretario, sarà necessario il confronto con sindaci e presidenti
dei Consigli comunali, da tenere presso l'Ufficio del Governo. Una
proposta che non sappiamo quanto avrà fortuna: già mesi fa la Cgil
aveva proposto l'istituzione di simili iniziative per far fronte
alla crisi economica, ma nulla nel frattempo sembra essersi mosso.
(L.A.)