Sabato 12 luglio
LA SICILIA
Giovani "disorientati"
Sul Piano emanato dalla Regione
attive le organizzazioni di categoria e qualche partito ma da parte
degli enti periferici, a parte il bando, si registra solo un
preoccupante silenzio
Da lunedì sarà possibile presentare
richiesta pei partecipare al cosiddetto Piano Giovani' proposto
dalla Regione, ma per molti manca una bussola per orientarsi tra
agevolazioni, bandi e richieste di tirocinio.
Se infatti le sigle di categoria come
Confartigianato o Cna, o anche lo stesso Pd agrigentino, stanno
facendo la loro "parte" per fornire indirizzi ai giovani che
vogliono tentare di fruire di questa opportunità (e indicazioni
anche ai soggetti ospitanti, ovvero le aziende che accetteranno di
far svolgere da loro il tirocinio), da parte degli enti pubblici si
registra il più totale silenzio. E se Comune e Provincia possono, a
loro discolpa, allargare le "braccia" spiegando di non avere
competenze specifiche sul tema, non essendo gli enti direttamente
coinvolti, nulla sembra che stia facendo la Regione con le sue
diramazioni territoriali, in particolare l'ufficio provinciale del
lavoro. L'unico "supporto" esistente è il link del bando per
il "piano giovani" che può essere scaricato dal sito regionale
del Dipartimento dell'Assessorato regionale Famiglia, Politiche
sociali e Lavoro. Oltre questo il nulla. Non ci sentiamo di escludere
che, recandosi presso l'ufficio agrigentino si possano ricevere
indicazioni, ma ad ora le redazioni giornalistiche — e quindi
indirettamente gli utenti — hanno ricevuto alcuna rassicurazione in
merito.
Del resto l'ufficio del Lavoro di
Agrigento non è mai stato particolarmente "prodigo" nei rapporti
con la stampa: risale infatti al dicembre 2013 la prima richiesta
presentata al nostro giornale alla responsabile locale della
struttura burocratica per avere chiarimenti e informazioni sul lavoro
svolto ma anche sui dati del fenomeno disoccupazione. A distanza di 7
mesi non abbiamo ancora ricevuto né un sì né un no, ma solo un
"densissimo" ed eloquente silenzio.
Il "Piano giovani", comunque,
prevede complessivamente 2000 percorsi di tirocinio a favore di
giovani disoccupati e inoccupati, diplomati o in possesso dì
qualifica professionale, residenti in Sicilia da almeno 24 mesi, di
età compresa tra i 25 e i 35 anni non compiuti e che siano
disoccupati o non occupati da almeno 6 mesi, I tirocini avranno una
durata di 6 mesi e prevedono una borsa individuale di 500 euro lordi
mensili, con agevolazioni per le aziende dai 4.500 alle 7mila euro.
Si tratta, comunque, di una prima fase di agevolazioni per i giovani
inoccupati: da settembre, infatti, si annunciano anche iniziative
dedicate specificatamente ai liberi professionisti concordate con gli
ordini professionali. Speriamo che, almeno per allora, sia più
facile reperire informazioni,
C. SCH.
SCIACCA Visita ieri mattina del
manager dell'Asp 1 Ficarra per fare il punto della situazione sul
polo sanitario
Rassicurazioni ufficiali
sull'Ospedale
Il direttore generale dell'Asp,
Salvatore Lucio Ficarra, che è Stato a Sciacca per la prima volta
nella nuova veste di manager della sanità agrigentina, ha ribadito
che l'ospedale di Sciacca non rischia affatto di chiudere,
escludendo ogni ipotesi di ridimensionamento, ribadendo che si sta
operando per la copertura dei posti vacanti nell'organico del
personale sanitario.
Ed alla fine della sua visita nella
struttura sanitaria che serve un bacino d'utenza di oltre 100 mila
persone, ha raccolto l'invito della Cgil-Sanità provinciale,
impegnandosi a presentare all'assessorato regionale alla sanità la
richiesta di deroga al blocco delle assunzioni per il settore
dell'emergenza urgenza, aggiungendo così una ulteriore speranza ad
territorio che negli ultimi mesi ha visto lentamente diminuire i
servizi a causa della riduzione di personale e che non può ancora
aspettare.
Le rassicurazioni del direttore
generale, che è stato accolto in un ospedale che per l'occasione è
stato presentato luccicante con tanto di pulizia dell'area verde
che lo circonda, non hanno convinto molto i sanitari e le istituzioni
locali.
Lo scorso febbraio aveva usato gli
stessi toni "protettivi" anche l'assessore regionale Lucia
Borsellino nell'aula consiliare del Municipio, annunciando
addirittura l'istituzione di nuove unità operative.
I fatti hanno poi dimostrato che la
cronica carenza di alcune figure professionali, fa venir meno anche
le assunzioni a tempo determinato previste dalle Aziende sanitarie
provinciali. Il prefetto Nicola Diomede, presente alla riunione su
espresso invito di Ficarra, non ha voluto rilasciare giudizi sulla
situazione saccense, riservandosi di approfondire la vicenda solo
dopo che avrà il quadro chiaro.
All'incontro, svoltosi nella sala
"Piraino" del "Giovanni Paolo II", erano presenti, oltre ai
medici ed alle associazioni che hanno costituito il comitato
cittadino "Diritto alla salute", anche alcuni parlamentari
regionali e nazionali: Margherita la Rocca Ruvolo, Maria Iacono,
Salvatore Cascio, Michele Cimino, Enzo Fontana, Giuseppe Marinello.
La commissione consiliare sanità non è
stata invitata, ma i componenti erano pre-senti all'incontro
insieme ad altri consiglieri comunali, sostenendo dal canto loro di
non avere mai pensato che l'ospedale di Sciacca fosse a rischio
chiusura e che la raccolta di firme è stata fatta per attirare
l'attenzione sul fatto che il nosocomio stia pagando la mancanza di
scelte politiche adeguate in termini di valorizzazione e di
programmazione da parte della Regione Siciliana.
GIUSEPPE RECCA
GIORNALE DI SICILIA
I precari chiedono al sindaco la
stabilizzazione
L'ente si è già impegnato ad
attuare il piano di fuoriuscita dal precariato per gli ex Lsu. I
lavoratori lo diffidano lo stesso
RAVANUSA. Chiedono la trasformazione
del rapporto di lavoro a tempo indeterminato i contrattisti precari
ex articolo 23 del Comune di Ravanusa. Lo hanno fatto con una
lettera, sottoscritta da un centinaio di lavoratori, inviata al
sindaco Carmelo D'Angelo, al presidente del Consiglio comunale Vito
Ciotta, ai consiglieri comunali, al presidente della Regione, Rosario
Crocetta ed al commissario della Stato presso la regione siciliana.
La richiesta di trasformare i contratti di diritto privato è stata
fatta anche in considerazione del fatto che con lo scioglimento
dell'Ipab "San Vincenzo De Paoli", disposto dal presidente
della Regione, al Comune transiteranno i sei dipendenti con un
ulteriore costo a carico dell'ente per circa 250 mila euro
all'anno. Nella lettera, i precari ricordano di aver
reiteratamente, nel tempo, chiesto la stabilizzazione definitiva
mediante trasformazione a tempo indeterminato dei contratti di
diritto privato, ma a nulla sono valse le sollecitazioni inoltrate
alle varie amministrazioni che si sono succedute dal 2008, rigettate
con indisponibilità e indifferenza, limitandosi solo a prorogare i
contratti. L'ente si e già impegnato, dal 2001, ad attuare il
piano di fuoriuscita dal precariato per gli ex Lsu. Con la lettera, i
lavoratori senza contratto, chiedono e diffidano l'ente, attraverso
gli amministratori, ad assumere definitivamente il
personale prioritario in servizio da
oltre 20 anni. L'attenzione è posta sull' assunzione diretta del
personale dell' ex ipab che - secondo i lavoratore precari - oltre
a penalizzare e danneggiare chi da tempo garantisce i servizi alla
collettività, potrebbe provocare un grave danno alle già
disastrate' casse comunali, con il rischio del dissesto finanziario
ed il conseguente licenziamento in tronco di chi oggi si ritrova
senza alcuna tutela occupazionale.
SAN GIOVANNI DI DIO È presieduta
dal direttore sanitario con il responsabile dell'Unità operativa
Accreditamento e il responsabile del sevizio tecnico
Ospedale, commissione per il pronto
soccorso
Dovrà verificare anche la
conformità al decreto sull'accreditamento e alle linee guida di
«Joint Commission»
Il primo luglio, giorno del suo
insediamento all'Aspi di Agrigento, il neo direttore generale
Salvatore Lucio Ficarra lo aveva detto: "Le risposte da dare ai
cittadini passano anche dalla riorganizzazione dei pronto soccorso,
un problema abbastanza sentito". Lunedì, pochissimi giorni dopo
l'insediamento, è stata costituita una commissione di verifica e
di controllo che avrà il compito di "verificare sotto il profilo
Strutturale e funzionale i pronto soccorso dei cinque presidi
ospedalieri dell'Agrigentino". La commissione è presieduta dal
direttore sanitario aziendale. I componenti sono il responsabile
dell'unità operativa Accreditamento, il responsabile del servizio
tecnico. Verificando il profilo strutturale e funzionale del pronto
soccorso, la commissione dovrà verificare la conformità al decreto
sull'accreditamento e alle linee guida di "Joint Commission".
"Entro 10 giorni, la commissione - ha spiegato ieri, attraverso una
nota stampa, il neo direttore generale Salvatore Lucio Ficarra -
dovrà produrre apposite relazioni da cui si evinca quali siano gli
interventi strutturali ed organizzativi posti in essere per rendere
funzionali e funzionanti i pronti soccorso, secondo gli standard
indicati". L'unità operativa Controllo di gestione aziendale
verificherà mensilmente l'inappropriatezza o meno delle
prestazioni strumentali erogate anche non richieste, potenziali cause
di danno per l'azienda e per gli utenti. All'inizio dell'anno,
il deputato dell' Udc all'Ars, nonché componente della
commissione Sanità, Calogero Firetto, aveva puntato l'indice
contro il pronto soccorso dell'ospedale "San Giovanni di Dio"
di Agrigento. Secondo Firetto il pronto di contrada Consolida "non
è adeguato a fronteggiare, le emergenze e sono disattese le linee
guida fissate negli standard Jci adottate per tutti i pronto
soccorso". All'assessore regionale alla Sanità, Firetto
segnalava che "troppo spesso viene fatto ricorso a consulenze
specialistiche di altri reparti con grave e rischioso ritardo nelle
diagnosi. A fronte di 60 mila accessi gestiti nel 2013, l'area di
emergenza - scriveva Firetto - non ha il minimo delle dotazioni
previste dalle linee guida della società Scientifica. Gli operatori
hanno un solo elettrocardiografo, obsoleto e periodicamente guasto,
da condividere tra le salette di visita e quella dei codici rossi".
Secondo
quanto allora riferito dal deputato
dell'Udc, 'le salette del pronto soccorso sono prive di
apparecchio per l'emogasanalisi, mancano i saturimetri ed ogni
medico utilizza lo strumento personale. Manca l'ecografo portatile
per l'ecografia fast-track, munito di monitor peri pazienti con
alterazioni del ritmo cardiaco e,
situazione paradossale, manca lo sterilizzatore per i ferri
chirurgici, che è guasto da oltre due anni". Adesso, spetterà
alla appena composta commissione dell'Asp "verificare sotto il
profilo strutturale e funzionale il pronto soccorso' della
provincia.
Quello della città dei Templi
compreso. (CR)
SCHEDA. Nel disegno di legge
prevista la possibilità di licenziare i manager pubblici, spuntano
incompatibilità degli incarichi e verifiche degli obiettivi
raggiunti
Tagli alle prefetture, documento
unico perla circolazione dei veicoli
Ecco alcuni dei principali punti del
disegno di legge di «delega al Governo per la riorganizzazione delle
amministrazioni pubbliche», approvato dal Consiglio dei ministri e
ora atteso alle Camere a partire dalla prossima settimana. Il
provvedimento traccia le deleghe legislative da esercitare in gran
parte nei dodici mesi successivi all'approvazione della legge.
Rivoluzione digitale.
Trasparenza e tempi certi, la macchina
dello Stato si innova, pronta a riversare on line tutti i tipi di
certificati, o ad inviarli a domicilio entro 48 ore. L'obiettivo
della Pubblica amministrazione è venire incontro ai cittadini,
relegando le code a un ricordo del passato. Per realizzare tutto ciò
si passa attraverso il superamento dell'uso della carta e la
razionalizzazione degli uffici (sportelli unici delle attività
produttive e dell'edilizia)
Ufficio unico governo su territorio.
Ci sarà un solo punto di contatto tra
cittadino ed esecutivo a livello locale, un «Ufficio territoriale
del governo» che racchiude tutta la periferia dello Stato. Insomma
ci sarà Una riorganizzazione che comporterà anche una riduzione del
numero delle prefetture.
Rafforzato il ruolo della Presidenza
del consiglio.
Si va verso un rafforzamento della
presidenza del Consiglio nel coordinamento delle politiche pubbliche,
così da garantire un'unità d'indirizzo, raccordando i diversi
ministeri.
Stop a veti incrociati tra
amministrazioni.
Un'amministrazione non potrà più
mettersi d'intralcio nei confronti di un altro ufficio pubblico,
perchè così facendo impedirebbe allo Stato di svolgere il suo
servizio per il cittadino. Ecco che la delega dà il disco verde al
silenzio assenso, ponendo precisi limiti di tempo. Sempre nell'ottica
della semplificazione il provvedimento pone le basi per un riordino
normativo, indicando la strada dei testi unici,
Manager pubblici a termine, ora
licenziabili.
Viene confermato il ruolo unico per i
dirigenti (non esiste più la divisione per fasce). Se rimangono
privi di incarico per un certo periodo (il tempo preciso sarà
stabilito dal parlamento) saranno di fatto licenziati. Scatterà
quindi un meccanismo competitivo tra i dirigenti e anche per loro
vale la regola della mobilità, con la possibilità di passare da
un'amministrazione centrale a un ente locale e viceversa. È
previsto un meccanismo per la valutazione, per cui un dirigente potrà
passare da un incarico più alto a uno più basso o, appunto,
rimanerne privo. Novità anche per l'accesso alla dirigenza: resta
confermato il doppio binario, concorso e corso-concorso.
Tagli alla dirigenza.
La dimensione della dirigenza« è il
principio su cui lavorare, riducendo la quota dei manager, ora troppo
alta. Occhio anche agli Stipendi, nel provvedimento si parla in fatti
dì «omogeneizzazione delle retribuzioni. 1 dirigenti saranno,
infatti, sottoposti a valutazione, o meglio alla verifica dei
risultati.
Incompatibilità incarichi pubblici.
Il Governo adotterà decreti
legislativi integrativi sull'inconferibilità e incompatibilità di
incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti
privati in controllo pubblico.
Un singolo documento per l'auto.
Un documento unico di circolazione dei
veicoli, con la fusione tra Motorizzazione e Pra, anche al fine di
contenere i costi connessi alla proprietà e alla circolazione dei
veicoli e realizzare significativi risparmi di spesa per gli Utenti.
Domenica 13 luglio
LA SICILIA
Vedremo i templi com'erano Una
ricostruzione tridimensionale dei monumenti consentirà di
"visitarli" virtualmente
Una ricostruzione tridimensionale dei
templi di Agrigento con la possibilità di visitarli virtualmente e
vederli così come si presentavano duemila anni addietro agli occhi
di chi vi entrava all'interno. L'iniziativa è di Federico
Moncada, un architetto agrigentino appassionato di archeologia ed
animatore di un blog (3Ddada. blogspot. com) nel quale prossimamente
pubblicherà il frutto del suo lavoro.
«Sostanzialmente — spiega Moncada—
si tratta di un progetto che interesserà tutti i templi agrigentini,
Assumendo le notizie dalle fonti ufficiali (libri di archeologi,
risultati di scavo, eccetera) l'obbiettivo è di risalire al vero
aspetto che avevano a suo tempo i templi, ricostruendo il contesto in
cui si trovavano, la colorazione e tutte le altre caratteristiche, in
modo da poterle rilevare sul computer, A quel punto sarà possibile
anche una visita virtuale, con immagini animate, all'interno di
essi, guardandole con gli occhi di chi visse duemila anni addietro,
insomma potremo fare un viaggio nel tempo e ritrovare quei monumenti
così com'erano quando furono costruiti e venivano fruiti dai
nostri antenati.
A che punto è il progetto?
Ho lavorato sull'Oratorio di Falaride
poi sul tempio di Zeus, ma su quest'ultimo per il momento sono
fermo perchè devo procedere ad alcuni approfondimenti. La mia
attenzione attualmente è invece ferma sul tempio di Esculapio».
Quest'ultimo era il dio greco della
medicina ed il tempio a lui dedicato, carne si rileva dalle notizie
fornite dal sito internet dell'Ente Parco archeologico, è in stile
dorico, suddiviso all'interno in un atrio di ingresso preceduto da
due colonne ed in un vano rettangolare. Ai lati le scale di accesso
al tetto decorato da gronde a teste di leone. ne. Negli edifici
porticati sui lati ovest e nord si trovano ambienti di soggiorno e
sale di cura, a nord un vano dove si svolgeva il rito
dell'incubazione (cioè dormire in quell'ambiente attendendo in
sogno la visione del dio che suggeriva la cura o dava la guarigione.
Dinnanzi al portico una grande costerna ed un recinto con altare che
indica lo svolgimento di altre cerimonie. Nello spazio tra gli
edifici è probabile che vi fosse un boschetto di querce ed olivi, I
pellegrini giungevano al santuario, sistemavano i carri e le bestie
con cui avevano viaggiato ed acquistavano gli cx voto fabbricato sul
posto, quindi cominciavano l'itinerario culturale cdi purificazione
nella fontana, offrivano gli ex Voto e poi visitavano gli altri
edifici nella speranza di poter ricevere le cura e l'agognata
guarigione.
«Quando il mio lavoro sarà finito —
spiega Moncada -. sarà possibile visitare virtualmente l'interno
del tempio di Esculapio, con gli arredi, le statue, il pavimento a
mosaico e le piante all'esterno. Lo scopo è di coinvolgere
maggiormente gli agrigentini ed attirare la loro attenzione sui
templi in modo tale da stuzzicare la loro fantasia e fare in modo che
guardino ai templi con oc-
chi diversi rispetto a quanto fanno
attualmente. Insomma che non le considerino soltanto, come avviene
spesso in modo semplicistico e con una certa superficialità,
"quattro pietre" e basta».
SALVATORE FUCA'
Si profila un commissario in rosa"
Rosario Crocetta avrebbe già
individuato un dirigente di provata esperienza come Luciana Giammanco
Alla guida del Comune di Agrigento
potrebbe arrivare una donna. Sembra infatti in fase di conclusione la
lunga pausa di riflessione" presa dal governatore della Sicilia
Rosario Crocetta per individuare il commissario che dovrà tenere le
fila dell'Ente fino alle prossime elezioni.
Rumors sempre più insistenti
vorrebbero il presidente già pronto a ripiegare su un nome, quello
di Luciana Giammanco, attualmente dirigente generale del dipartimento
della funzione pubblica con incarico di responsabile anticorruzione.
Un tecnico, quindi, espressione diretta di Crocetta e con pregresse
esperienze come commissario in enti locali da cui la Provincia
Regionale di Trapani. Giammanco, tra l'altro, è stata già ad
Agrigento — come commissario ad acta tra il 2008 e il 2009 e ha
negli anni acquisito competenze specifiche anche in tematiche
economiche, Insomma, sino "sparigliamento delle carte in gioco,
dato che lino a qualche giorno fasi riteneva che Crocetta fosse
"ingessato" nel dibattito politico intorno alla nomina, che
potrebbe avere un effetto benefico sulle sorti del nostro
"acciaccato" Comune. La non appartenenza politica di Giammanco
(sebbene qualcuno la vorrebbe vicina all'ex Udc ,potrebbe infatti
sgravare la sua gestione da qualsivoglia "retropensiero" rispetto
alle scelte da operare per il futuro, in primis l'eventuale e
temuto — dissesto finanziario, Per chi è sensibile alle tematiche
sulla parità di genere — e molte donne in primis non lo sono c'è
poi il dato che sarebbe nella Storia il primo commissario del "gentil
sesso" a guidare il Comune di Agrigento.
Tutto quanto detto, ovviamente, è da
"condire" con abbondanti dosi di "forse" e diverbi al
condizionale, perché la situazione è ancora in divenire e il
governatore è assolutamente noto per i suoi repentini cambi di
"umore" e per la imprevedibilità. Incerta è anche la data di
possibile insediamento: se c'è chi sostiene il potenziale
provvedimento di no mina di Giammanco sia stato già firmato e sarà
pubblico lunedì, altri - più cautamente — dicono soltanto che
tutto si completerà in settimana.
Prima di quest'ultima 'candidatura"
tanti altri nomi erano circolati, ma senza sopravvivere a lungo:
sembra, ad esempio ormai cassata l'idea della nomina di Girolamo Di
Lazio, così come quella di Domenico Tucri, attualmente impegnato
alla Provincia di Palermo, entrambi perché dirigenti in pensione di
enti non regionali — il che avrebbe comportato un cumulo di cariche
vietato dalla nuova normativa in materia-. Parrebbe tramontata anche
la possibilità di nominare Antonino La Mattina, funzionario
regionale in pensione è già commissario straordinario dei comuni di
Campobello, Grotte e Palma di Montechiaro. Il suo nome veniva
ripetuto con insistenza fino ad un paio di settimane fa, ma adesso
pare aver perso "quotazioni",
Di certo il Comune è prontissimo ad
accogliere il nuovo commissario, dato che dalle dimissioni di Marco
Zambuto è passato un mese esatto e nel frattempo l'Ente ha dovuto
far fronte alle emergenze con armi "spuntate". Nel mese appena
trascorso, tra l'altro, di certo la cosa più intesa è stato il
silenzio profondissimo e imbarazzato da parte della politica locale,
regionale e nazionale, che non ha speso più cli una parola per
stigmatizzare il citai do nell'individuazione della nuova guida
dell'Ente da par te della Regione. Nessuno sembrava preoccupato
della lunga fase di stasi — non ancora conclusa — in cui il
Municipio rischia di crollare.
GIOACCHNO SCHICCHI
GIORNALE DI SICILIA
DOMANI ALLE 16. D'Angelo, sindaco
di Ravanusa: aperture per realizzare il by pass
Viabilità, un vertice in Prefettura
L'Anas "apre" all'ipotesi di
realizzare un by pass accanto al ponte Petrulla per riaprire, in
tempi brevi, la statale 123 Licata — Ravanusa. Ad annunciarlo è
stato Carmelo D'Angelo, sindaco di Ravanusa. "I tecnici dell'Anas
— dice D'Angelo - lavorano senza sosta al fine di trovare una
so lozione allo viabilità dopo il crollo del viadotto Petrolio. Anas
conferma gli interventi entro il prossimo sabato sulla statale 123 ed
apre alla possibilità di realizzare il bypass. Si lavora, infatti,
su due tavolo contemporaneamente: migliorare la viabilità
alternativa esistente e ripristinare la viabilità sulla statale 626.
Per uno volta, nei tempi, ci piacerebbe avere la dimostrazione di
essere Europa". Confermato, per le 16 di domani i prefettura, il
vertice con l'Anas, lo polizia stradale e le amministrazioni
comunali dei centri interessati.(AAU)
GIUSTIZIA. Il magistrato inquirente
ha messo sul piatto le carenze di organico. La replica: «Avere una
giustizia efficiente è anche un modo per aiutare la ripresa
economica
ARRIVA IL MINISTRO ORLANDO
L'APPELLO DEL PROCURATORE
Avere una giustizia efficiente è anche
un modo per aiutare la ripresa economica e il superamento della
crisi. Così il ministro della Andrea Orlando (Pd) intervenendo ieri
al teatro Pirandello di Agrigento al convegno dal titolo "Riforma
della giustizia: magistratura e avvocatura insieme per un'occasione
da non perdere'. Un confronto sulla riforma della giustizia del
Governo Renzi promosso dall'associazione "Rifare l'Italia" in
collaborazione con la sezione agrigentina dell'Am e l'Ordine
degli avvocati di Agrigento. Ad accogliere il guardasigilli il
prefetto di Agrigento Nicola Diomede e i vertici provinciali di
carabinieri, polizia, guardia di finanza e polizia penitenziaria.
All'incontro, moderato dall'avvocato Giuseppe Aiello, sono
intervenuti, tra gli altri, il procuratore della Repubblica Renato Di
Natale, ll presidente dell'Ordine degli avvocati Antonino Gaziano,
ll presidente del tribunale di Agrigento Luigi D'Angelo, il
deputato all'Ars Giovanni Panepinto ed il deputato nazionale Tonino
Moscatt. 'Abbiamo indicato 12 obiettivi e abbiamo aperto la
consultazione online con le proposte la giustizia civile e la riforma
della magistratura onoraria, ora proseguiremo sull'assetto
ordinamentale e sul penale", ha detto Orlando. "Non è che in
questo particolare momento l'introduzione della responsabilità
civile non sia un tentativo di spuntare le armi della magistratura?",
ha detto invece il procuratore della Repubblica di Agrigento Renato
Di Natale al confronto con Orlando durante il quale, facendo il punto
sulla situazione agrigentina, ha lanciato l'allarme per molti
processi che finiscono con la prescrizione dei reati a causa dei
tempi della giustizia. "Quando una procura come quella di Agrigento
ha il 30% di scopertura di organico, il personale amministrativo è
sempre in decremento perché ci sono solo pensionamenti e mai
assunzioni, la riqualificazione del personale amministrativo non
avviene, tutto questo crea problemi per un funzionamento migliore
della giustizia. Sono numerosissimi - ha detto Di Natale - i processi
attualmente in corso rischiano di finire con la prescrizione per
lungaggini. Taluni processi di grande spessore con esponenti della
pubblica amministrazione e reati gravi durano da due a tre anni, ciò
ci lascia intendere le difficoltà ci siano sia a tutela degli
imputati sia a tutela della giustizia quando vengano affermate
responsabilità penali". "E' positivo - ha detto il presidente
dell'Ordine degli avvocati di Agrigento Antonino Gaziano - il fatto
che il primo ministro Renzi abbia dichiarato che sulla giustizia è
necessario discutere con serenità e calma confrontandosi con tutte
le parti interessate, anche noi faremo le nostre proposte". "Il
tema della giustizia - ha detto la parlamentare del Pd Maria Iacono
- è stato utilizzato in questi 20 anni in malo modo, il ministro
Orlando sta cercando di risolvere i problemi reali della giustizia,
che riguardano anche l'economia del territorio nazionale ma
soprattutto del Sud". "Abbiamo bisogno - ha detto Moscatt- di una
giustizia più snella e più veloce, più vicina al cittadino e meno
farraginosa, che dia il senso del rispetto della dignità della
persone e della semplificazione collettive che lo Stato ha bisogno.
La riforma Orlando va in questa direzione".
(CAri