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rassegna stampa del 16 luglio 2014

GIORNALE DI SICILIA

ATO Nel corso dell'assemblea dei soci, è stata ricordata a figura umana e professionale del sindaco di Raffadali
RIFIUTI, LA GESA APPROVA IL BILANCIO RESTIVO: «IL PENSIERO VA A GIACOMO»
La riunione era stata convocata per approvare il bilancio di previsione 2013, ma l'assemblea dei soci della società Gesa, si è trasformata inevitabilmente in un'occasione per ricordare lo spessore e la figura umana di Giacomino di Benedetto, il sindaco di Raffadali scomparso venerdì scorso. «Non ci sono parole - ha detto il commissario liquidatore Teresa Restivo invitando i presenti ad un minuto di silenzio - per esprimere il senso di vuoto che la morte di Giacomo Di Benedetto ha lasciato in tutti noi. Il suo entusiasmo per ogni cosa che riguardasse la sua attività di sindaco era coinvolgente e la sua preparazione e competenza anche sulla materia dei rifiuti, ci aiutava sempre nelle mediazioni alla ricerca di soluzioni per questo difficile settore. Con lui è morto è un gran signore oltre che un grande sindaco e ci mancherà molto».
L'assemblea dei soci di Gesa ha poi ripreso la riunione, seppur con un velo di tristezza per quanto accaduto al collega e amico, mettendo ai voti i conti del bilancio. Il documento economico, per un ammontare di 28 milioni e 500 mila ero, è stato votato con la sola astensione del Consorzio dei Comuni, cx provincia e Casteltermini e con il parere contrario di Racalmuto Alla riunione era presente anche il commissario straordinario regionale Antonio Lo Brutto. Alla Gesa, in liquidazione dal 2010 è assegnata la gestione unitaria ed integrata dei rifiuti nell'ambito territoriale ottimale e ad essa sono state trasferite, per legge, tutte le competenze in materia di rifiuti che precedentemente erano a carico dei Comuni soci.
Il costo generale del servizio è stato imputato ai singoli Comuni nel rispetto delle leggi, dello statuto e dei contratti di trasferimento delle competenze dai singoli comuni alla società d'ambito. Un'attività che è stata proseguita anche dopo la messa in liquidazione per espressa indicazione ricevuta dall'assemblea che ha aderito ad una prescrizione legislativa della regione Siciliana». (AMM)

STATALE DA RIPARARE Alle 11 di oggi, nell'aula consiliare del Comune di Licata, il vertice con i proprietari dei terreni sui quali l'Anas realizzerà il by pass. Atteso il via libera
Ponte crollato, ok alla creazione della bretella il sindaco di Ravanusa:«Il Ministro Alfano segue da vicino la vicenda». H deputato azzurro Gallo interroga il governo Renzi
E' determinante, ai fini della riapertura della statale Licata - Ravanusa in tempi brevi, il vertice in programma per le 11 di oggi al comune di Licata. Qui il vice sindaco Angelo Cambiano, ed i dirigenti provinciali dell'Anas, incontreranno i proprietari dei terreni attigui al ponte Petrulla, crollato lunedì della scorsa settimana. L'Anas, accogliendo la proposta delle amministrazioni dei centri interessati, ha infatti dato l'ok alla realizzazione di un by pass del viadotto. Praticamente la bretella passerebbe accanto al ponte e consentirebbe di riaprire la statale. Ma serve il consenso dei proprietari dei fondi sui quali realizzare la strada provvisoria L'Anas, ovviamente, garantirà a quanti possiedono terreni nella zona interessata dai lavori, un'indennità di occupazione. Sulla questione è intervenuto, ieri, Carmelo D'Angelo, sindaco di Ravanusa. "Il ministro Angelino Alfano — scrive D'Angelo - é tenuto costantemente informato ed è intervenuto più volte affinché la vicenda si definisca in tempi certi e rapidi. Definito l'iter dei terreni, Anas attiverà la procedura d'urgenza per l'affidamento dei lavori che dovrebbe chiudersi in 15 giorni. Dopo l'affidamento, i lavori, che saranno meglio definiti a progetto ultimato, non dovrebbero durare più di 30 giorni. Intanto i tecnici di Anas, per i percorsi alternativi, ci hanno rassicurato che i lavori sulla statale 123 saranno ultimati il 21 luglio e la strada sarà riaperta in sicurezza per il traffico veicolare". Il gruppo ravanusano "I Sicani del Monte Saraceno", inoltre, ha ricordato che i collegamenti con Licata sono assicurati anche con i treni. 'Sulla nostra pagina facebook—hanno scritto — abbiamo postato gli orari dei treni da Ravanusa per Licata e viceversa".
Intanto il deputato nazionale Riccardo Gallo, vice coordinatore regionale di Forza Italia, sulla questione del ponte crollato ha presentato una interrogazione al ministro per le Infrastrutture, Maurizio Lupi. 'Nel 2009—scrive Gallo - già la stessa statale 626, Caltanissetta - Gela, nel territorio di Butera, è stata teatro di un altro disastro sul viadotto cosiddetto Geremia, con feriti e la successiva condanna di alcuni tecnici dell'Anas e dei responsabili dell'impresa di costruzione del tratto stradale. Dunque, il ministro quali interventi intende intraprendere per ripristinare in tempi rapidi la viabilità e per prevenire eventuali problemi sulle altre campate del viadotto o sui percorsi attualmente alternativi ?". Secondo Riccardo Gallo "è necessario che il ministero proceda, inoltre, ad una mappatura, per quanto di competenza, sullo stato della rete viaria stradale e autostradale siciliana, al fine di elevare il grado di sicurezza ed evitare il ripetersi di gravi incidenti". (AUU)

PASSO AVANTI PER IL PONTE VERDURA LOCALIZZAZIONE, VIA LIBERA DEL CRU
Dopo le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi dai sindaci di Ribera Carmelo Pace, di Lucca Sicula Giuseppe Puccio, di Caltabellotta Paolo Segreto, di Calamonaci Vincenzo Inga, di Villafranca Sicula Domenico Balsamo, di Burgio Vito Ferrantelli e di Sciacca Fabrizio Di Paola, per via della lentezza che si registra nel varo dei lavori per la costruzione di un nuovo ponte sul fiume Verdura, che prenda il posto dello "storico" ponte Verdura ormai inadeguato a sopportare il peso di un traffico notevole lung ola Strada Statale 115, adesso si registra qualche segnale di speranza. Questo perchè il Comitato regionale per l'urbanistica (il CRU) si è espresso favorevolmente sulla "localizzazione" dell'opera che sorgerà ad un paio di centinaia di metri dall'attuale ponte, che regge grazie ad una "passerella provvisoria", messa su dall'Anas utilizzando dei tubi Armco. Sulla possibilità che già si fosse espresso il CRU in merito si era soffermato il sindaco Pace nel corso di una delle ultime sedute (poi andata deserta per mancanza del numero legale): ad apertura dei lavori, nella fase delle ormai "tradizionali" comunicazioni del primo cittadino ai consiglieri di sala "Leonardo Frenna", Pace aveva fatto riferimento al fatto che il Cm si doveva riunire il 3 luglio scorso, in base a quanto appreso nell'incontro che i sindaci dell'hinterland avevano avuto con l'ingegnere Salvatore Tonti, massimo dirigente regionale dell'Anas a Palermo e che la seduta era "saltata" pervia di un rinvio allo scorso dieci luglio. Dal palazzo della regione adesso è arrivata la conferma del via libera per quanto riguarda la localizzazione, passaggio fondamentale per proseguire nel complesso iter che dovrà portare a innalzare il nuovo ponte che si presume verrà a costare circa 12 milioni di euro e che dovrebbe consentire una volta per tutte di superare i rischi che si sono concretizzati il 2 febbraio dell'anno scorso, quando a seguito del rovinoso crollo di una parte del fiume, la Sicilia è stata letteralmente tagliata in due, fatto questo che ha costretto i conducenti ai automezzi a sottoporsi ad un vero e proprio "calvario" lungo una cinquantina di chilometri attraverso i centri abitati di Ribera, Calamonaci, Lucca, Burgio, Villafranca per potere superare lo sbarramento di pochi metri che si era creato con il crollo del ponte, che solo per un vero e proprio miracolo non ha provocato danni a persone e cose. Superata questa fase dell'acquisizione dei pareri a livello regionale adesso l'Anas avrà la possibilità di bandire i lavori per effettuare i sondaggi sotto la sorveglianza della Sovrintendenza ai beni culturali necessari per escludere che nell'area definitivamente "localizzata" possano esserci siti di interesse archeologico o culturale. Dopodiché si potrà passare alla fase del bando dei lavori veri e propri per la realizzazione del nuovo, attesissimo ponte. (tc)

LA SICILIA

REPORTAGE. Molti Comuni agrigentini progettano l'annesione ad altra provincia
PROVE DI SEPARAZIONE
«Prove tecniche» di separazione di alcuni Comuni dalla provincia di Agrigento, per annettersi ad altri territori limitrofi.
Caltanissetta, ad esempio strizza l'occhio a Cani- ratti e proprio con la città dell'uva Italia vorrebbe formare un libero consorzio. La notizia è stata confermata ieri mattina dal sindaco Vincenzo Corbo, il quale ha così dato ufficialità ad una notizia che circolava in città ormai da tempo. "Abbiamo ricevuto - ha dichiarato il capo dell'amministrazione comunale- alcuni inviti da parte del comune di Caltanissetta per dar vita ad un libero consorzio intercomunale. In fondo- ha aggiunto- territorialmente vi è anche la possibilità considerata la vicinanza geografica. Ad oggi- ha concluso- stiamo vagliando diverse ipotesi e valutando numerosi inviti da parte di comuni dell'hinterland. 11 nostro obiettivo è quello comunque di formare un libero consorzio con altri comuni della provincia di Agrigento compreso il capoluogo".
Su un altro versante della provincia - per ora - agrigentina non si dorme.
Va però a rilento il percorso politico burocratico verso il Libero consorzio di Comuni con capofila
il Comune di Sciacca, che dovrebbe comprendere Comuni delle aree delle soppresse province di Agrigento, Palermo e Trapani appartenenti all'area compresa tra i fiumi Belice e Platani ed i Monti Sicani. Le giunte comunali hanno approvato l'atto deliberativo in cui viene espresso l'impegno di adesione al Libero consorzio, ma non hanno ancora deliberato i consigli comunali, atto utile per fare partire l'iter per l'indizione del referendum confermativo tra le popolazioni. Solo raggiungendo il numero minimo di abitanti previsto dalla legge (non inferiore a 180 mila) ci si può staccare dagli attuali confini delle ex province. La legge prevede tempi strettissimi: entro il 28 settembre si dovranno avere tutte le delibere approvate e i referendum svolti, un percorso ad ostacoli che i sindaci promotori, quelli di Sciacca e Castelvetrano, hanno sempre criticato. Anche Licata a breve sarà chiamata a scegliere il proprio Libero Consorzio di comuni di appartenenza. In questo senso, proprio ieri sera a Palazzo di Città si è svolto un incontro tra alcuni rappresentanti dell'Amministrazione e un gruppo di consiglieri comunali. A dire il vero la situazione è ancora poco fluida e a regnare è la confusione. La politica licatese infatti prima di operare qualsiasi scelta vuole ponderare bene le varie opzioni e capire come verranno assegnate le competenze ai vari liberi consorzi, "Stiamo valutando le opportunità che si presentano — spiega il vicesindaco Cambiano — ma vogliamo prima capire cosa succederà per quanto riguarda la Sanità, la Pubblica Istruzione e i collegi elettorali". La stessa situazione di stallo è vissuta anche dai comuni limitrofi come Ravanusa, Campobello e Canicattì.

RISOLTI GLI ULTIMI INTOPPI, ENTRO LUGLIO SARÀ OPERATIVO E DISPONIBILE PER GLI STUDENTI
APRE IL RESIDENCE UNIVERSITARIO
A un anno e due mesi dall'affidamento, nei prossimi giorni dovrebbe aprire i "battenti" il Residence "I Cavalieri di Malta", struttura ricavata nell'ex San Giovanni di Dio di via Atenea e destinata, in gran parte, a ospitare studenti del Cupa. Ieri, infatti, il Consorzio ha ottenuto l'accatastamento della struttura, consentendo così adesso alla società che gestisce il residence, la Sea assistance, di presentare richiesta alla cx Provincia per ottenere la classificazione di affittacamere. Pratica che dovrebbe essere sbloccata, ci garantiscono dall'ente, entro pochi giorni, consentendo quindi al residence di essere operativo entro luglio.
Il motivo dell'inutilizzabilità della struttura, a meno di non compiere una violazione di legge, era tutto lì: quando infatti la società chiese la prima volta all'attuale Libero consorzio l'autorizzazione per il residence - dopo un anno dall'affidamento - infatti, si vide rispondere che dopo la ristrutturazione della struttura non si era provveduto alla variazione catastale. Insomma, era stato dato a privato un bene che non poteva essere utilizzato per il fine per il quale era stato affidato. Adesso, con la variazione di destinazione d'uso tutto dovrebbe essere risolto, e il Consorzio universitario punta adesso a recuperare il tempo perso, mettendo in chiaro tutti gli aspetti di tipo amministrativo. Nei giorni scorsi, infatti, il Cupa ha approvato l'avviso relativo alla pubblicizzazione dei posti disponibili presso la residenza, che sono complessivamente 20, suddivisi in 5 stanze singole (300 euro al mese), 7 stanze doppie (270 euro a persona e per un mese) e una camera per disabili (300 euro, sempre al mese).
Per poter ottenere il posto letto bisogna inviare o consegnare al Cupa la domanda, entro il decimo giorno del mese precedente a quello per il quale si chiede la prenotazione. E i posti vuoti? "I posti che rimarranno non impegnati —si legge nell'avviso-, in seguito a mancata istanza o nella fattispecie di domande presentate fuori termine saranno, come previsto dall'articolo 2 del contratto di concessione, utilizzati diversamente dal gestore", ovvero affittati come residence a turisti.
G.S.

REGIONE, CROCETTA TRASFORMA IL SUSSIDIO IN UN INCENTIVO PER ASSUNZIONI
L'assegno di solidarietà diventa un bonus lavoro
LILLO MICELI
PALERMO. Alla conta finale sono risultati ben 614 gli emendamenti presentati al disegno di legge di assestamento di Bilancio per l'anno finanziario 2014. Circa 202 emendamenti sono di modifica del testo del governo; 285 aggiuntivi, ovviamente, di spesa; 127 all'allegato I e alle tabelle. L'articolo più getto- nato è il 28 (finanziamento a ulteriori interventi di spesa) che ha raggiunto quota ottanta emendamenti, mentre l'allegato I ha raggiunto quota novanta emendamenti. Secondo una prima lettura degli stessi emendamenti, la parte del leone la farebbe l'assessore alle Risorse agricole e alimentari, Ezechia Paolo Reale, che ha chiesto ulteriori 62 milioni per i forestali e complessivi 19 milioni per i Consorzi di bonifica.
Rispetto all'impianto iniziale della «manovra ter» che stanziava 62 milioni per il cosiddetto assegno di solidarietà per aiutare i nuclei familiari con un reddito inferiore a 5 mila euro Isee, il governo regionale ha deciso di trasformare il sussidio, anche se elargito a fronte di una prestazione lavorativa, in bonus per le imprese che assumono dagli elenchi dei poveri. Ad annunciarlo è stato il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a margine del solenne Pontificale celebrato ieri nella Cattedrale di Palermo in onore della Patrona, Santa Rosalia.
«Ho pensato - ha aggiunto Crocetta che sta vagliando il provvedimento insieme con l'assessore competente Giuseppe Bruno - di incardinare il bonus per le imprese che assumono, part time o a tempo indeterminato, persone che abbiano un reddito inferiore a 5 mila euro Isee e che abbiano più di 35 anni, perché per gli altri c'è la possibilità della "garanzia giovani". Al momento sono previsti 62 milioni, ma si potrebbero aggiungere ulteriori 100 milioni del Piano azione coesione (Pac) «il meccanismo dovrebbe dovrebbe funzionare in questo modo: 6 mesi di contributi alle imprese che assumono a tempo determinato; tre anni per quelle che assumono a tempo indeterminato, La fattibilità sarà verificata con i capigruppo dell'Ars. In pratica, sarebbe una nuova edizione della legge sulle categorie svantaggiate. Un modo anche per dribblare la proposta del presidente della commissione Sanità dell'Ars, Pippo Digiacomo, che invece ha proposto di utilizzare le risorse per l'esenzione dei ticket. «Significherebbe - ha continuato Crocetta - condannare i siciliani a pagare l'addizionale Irpef a vita, tra l'altro, ci sono altri tipi di problemi, come i debiti della sanità che non sono stati pagati».
Impegni pressanti che hanno indotto Crocetta a congedarsi dalle autorità che avevano partecipato al Pontificale e che ha dato spunto ad un siparietto al vetriolo tra il presidente della Regione e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. A Crocetta che si scusava, «vado via perché ho da lavorare»; Orlando ha sibilato: «E proprio questo il danno, che vai lavorare...». Per risposta una gelida occhiata, figlia dei;rapporti da mesi tesi tra i due.
Poco dopo, a Palazzo d'Orleans, l'incontro con il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, neanche lui tenero con Crocetta da quando è diventato il numero 1 del partito in Sicilia. Ma in questo caso non ci sarebbe stato alcuna scontro. Anzi, «ho incontrato il segretario Raciti - ha detto Crocetta - è stata una discussione distesa e amichevole, insomma si respira un nuovo clima. Non ho ho visto alcuna intransigenza da parte sua». Ma per il segretario del Pd, che ha convocato per il 26 luglio gli stati generali del partito, l'obiettivo finale rimane sempre lo stesso:
dare vita ad una giunta con una nuova delegazione del suo partito.

Agrigentonotizie

BONIFICA DELLE STRADE PROVINCIALI, RIMOSSE 15 TONNELLATE DI AMIANTO DALLA SPC72
La discarica abusiva era stata segnalata e sequestrata dal Corpo forestale e successivamente dissequestrata dall'autorità giudiziaria su istanza dell'Ente, che attraverso l'azione del gruppo Tutela ambientale ha effettuato le operazioni di raccolta e smaltimento
Il gruppo Tutela ambientale del settore Ambiente e Territorio della Provincia regionale di Agrigento, oggi Libero consorzio comunale, ha concluso i lavori di bonifica della Spc72 Grotte-Milena, rimuovendo oltre 165 tonnellate di rifiuti di varia natura abbandonati da ignoti, tra cui oltre 15 tonnellate di amianto.
La discarica abusiva era stata segnalata e sequestrata dal Corpo forestale e successivamente dissequestrata dall'autorità giudiziaria su istanza dell'Ente, che attraverso l'azione del gruppo Tutela ambientale ha effettuato le operazioni di raccolta e smaltimento.
I lavori, coordinati dal direttore di cantiere Vincenzo Dainotto, sono stati eseguiti dagli operai dell'impresa "Ecorecuperi" di San Cataldo, aggiudicataria dell'appalto per la raccolta, trasporto e conferimento in discarica (o presso le ditte autorizzate al recupero) dei rifiuti. Come accennato, sono state rimossi 15.380 chili di amianto, ma, oltre al più pericoloso in assoluto dei materiali abbandonati, gli operai hanno rimosso 1.680 chili di rifiuti solidi urbani, 620 chili di materiale legnoso, 150 chili di plastica, 200 chili di pneumatici dismessi e oltre 149 tonnellate di residui di lavori edilizi.

Agrigentoflash

AGRIGENTO, RIMOSSE OLTRE QUINDICI TONNELLATE DI AMIANTO
Il Gruppo Tutela Ambientale del Settore Ambiente e Territorio ha concluso i lavori di bonifica della Spc 72 Grotte-Milena, rimuovendo oltre 165 tonnellate di rifiuti di varia natura abbandonati da ignoti, tra cui oltre 15 tonnellate di amianto. La discarica abusiva era stata segnalata e sequestrata dal Corpo Forestale e successivamente dissequestrata dall'autorità giudiziaria su istanza della Provincia, oggi Libero Consorzio Comunale, che attraverso l'azione del Gruppo Tutela Ambientale ha effettuato le operazioni di raccolta e smaltimento.
I lavori, coordinati dal direttore di cantiere geom. Vincenzo Dainotto, sono stati eseguiti dagli operai dell'impresa "Ecorecuperi" di San Cataldo, aggiudicataria dell'appalto per la raccolta, trasporto e conferimento in discarica (o presso le ditte autorizzate al recupero) dei rifiuti. Come accennato, sono state rimossi 15.380 kg di amianto, ma, oltre al più pericoloso in assoluto dei materiali abbandonati, gli operai hanno rimosso 1.680 kg di rifiuti solidi urbani, 620 kg di materiale legnoso, 150 kg di plastica, 200 kg di pneumatici dismessi e oltre 149 tonnellate di residui di lavori edilizi.
I lavori del Gruppo Tutela Ambientale sono diretti da Ferdinando Parello, coordinati dal direttore di cantiere Vincenzo Dainotto, mentre il Responsabile Unico del Provvedimento è Rosolino Chibbaro.
Il Libero Consorzio Comunale auspica una più costante attività di controllo, in particolare durante le ore notturne, da parte delle autorità di polizia lungo le strade provinciali per scoraggiare ulteriori tentativi di abbandono di rifiuti pericolosi, il cui smaltimento necessita di ingenti risorse finanziarie, attualmente non disponibili. Si pensi che per la sola rimozione e smaltimento dell'amianto in questa operazione di bonifica lungo la Spc 72 sono stati spesi circa 50.000 euro.

Sicilia24h

CUPA: AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE
Il Polo Universitario della Provincia di Agrigento rafforza le misure sulla Trasparenza previste dal Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014/2016, così come stabilito dalla Legge n. 190 del 2012.
Per assicurare agli utenti un'amministrazione che stia al passo con le Leggi in vigore sulla Trasparenza, oltre alla Carta dei Servizi visibile sul nostro sito alla voce "Amministrazione Trasparente", l'Ente ha inoltre istituito un indirizzo di posta elettronica "prevenzionecorruzione@poloag.it", che verrà presto reso fruibile al fine di dare la possibilità a chiunque, di segnalare atti di natura corrotta o quant'altro riguardi una cattiva amministrazione dei servizi erogati.
Ogni Segnalazione, sarà oggetto di approfonditi controlli al fine di ridurre drasticamente ogni tentativo che tenti di minare il concetto di trasparenza o corruzione per tutto quanto riguardi l'amministrazione del Polo Universitario.

Valle dei templi.it

PROVINCE, MUSUMECI: REFERENDUM DI GELA CONFERMA IL FALLIMENTO DELLA RIFORMA
"Il deludente esito del referendum di domenica a Gela conferma quello che diciamo ormai da mesi: la legge di riforma delle Province, voluta dal governo Crocetta, resterà inapplicata per manifesta mostruosità genetica." Lo ha dichiarato l'esponente dell'opposizione Nello Musumeci, che è anche presidente della Commissione regionale Antimafia.
"Quando mancano appena settanta giorni alla scadenza dei termini, le classi dirigenti locali ed i cittadini rispondono con indifferenza e diffidenza, mentre si scatenano in alcune province- osserva Musumeci - antiche e irragionevoli rivalità territoriali, destinate a creare caos e guerre fra poveri ed a smantellare assetti amministrativi costruiti su consolidate identità e omogeneità culturali e sociali. Se Crocetta pensa di affrontare il problema a settembre con una leggina di rinvio, sospendendo ogni partecipazione democratica e mantenendo ancora per un altro anno i nove commissari provinciali a gestire quel che appare ormai ingestibile, si sbaglia di grosso", avverte Nello Musumeci: "e se ne accorgerà molto presto, in aula."




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