GIORNALE DI SICILIA
ATO Nel corso dell'assemblea dei
soci, è stata ricordata a figura umana e professionale del sindaco
di Raffadali
RIFIUTI, LA GESA APPROVA IL BILANCIO
RESTIVO: «IL PENSIERO VA A GIACOMO»
La riunione era stata convocata per
approvare il bilancio di previsione 2013, ma l'assemblea dei soci
della società Gesa, si è trasformata inevitabilmente in
un'occasione per ricordare lo spessore e la figura umana di
Giacomino di Benedetto, il sindaco di Raffadali scomparso venerdì
scorso. «Non ci sono parole - ha detto il commissario liquidatore
Teresa Restivo invitando i presenti ad un minuto di silenzio - per
esprimere il senso di vuoto che la morte di Giacomo Di Benedetto ha
lasciato in tutti noi. Il suo entusiasmo per ogni cosa che
riguardasse la sua attività di sindaco era coinvolgente e la sua
preparazione e competenza anche sulla materia dei rifiuti, ci aiutava
sempre nelle mediazioni alla ricerca di soluzioni per questo
difficile settore. Con lui è morto è un gran signore oltre che un
grande sindaco e ci mancherà molto».
L'assemblea dei soci di Gesa ha poi
ripreso la riunione, seppur con un velo di tristezza per quanto
accaduto al collega e amico, mettendo ai voti i conti del bilancio.
Il documento economico, per un ammontare di 28 milioni e 500 mila
ero, è stato votato con la sola astensione del Consorzio dei Comuni,
cx provincia e Casteltermini e con il parere contrario di Racalmuto
Alla riunione era presente anche il commissario straordinario
regionale Antonio Lo Brutto. Alla Gesa, in liquidazione dal 2010 è
assegnata la gestione unitaria ed integrata dei rifiuti nell'ambito
territoriale ottimale e ad essa sono state trasferite, per legge,
tutte le competenze in materia di rifiuti che precedentemente erano a
carico dei Comuni soci.
Il costo generale del servizio è stato
imputato ai singoli Comuni nel rispetto delle leggi, dello statuto e
dei contratti di trasferimento delle competenze dai singoli comuni
alla società d'ambito. Un'attività che è stata proseguita
anche dopo la messa in liquidazione per espressa indicazione ricevuta
dall'assemblea che ha aderito ad una prescrizione legislativa della
regione Siciliana». (AMM)
STATALE DA RIPARARE Alle 11 di oggi,
nell'aula consiliare del Comune di Licata, il vertice con i
proprietari dei terreni sui quali l'Anas realizzerà il by pass.
Atteso il via libera
Ponte crollato, ok alla creazione
della bretella il sindaco di Ravanusa:«Il Ministro Alfano segue da
vicino la vicenda». H deputato azzurro Gallo interroga il governo
Renzi
E' determinante, ai fini della
riapertura della statale Licata - Ravanusa in tempi brevi, il vertice
in programma per le 11 di oggi al comune di Licata. Qui il vice
sindaco Angelo Cambiano, ed i dirigenti provinciali dell'Anas,
incontreranno i proprietari dei terreni attigui al ponte Petrulla,
crollato lunedì della scorsa settimana. L'Anas, accogliendo la
proposta delle amministrazioni dei centri interessati, ha infatti
dato l'ok alla realizzazione di un by pass del viadotto.
Praticamente la bretella passerebbe accanto al ponte e consentirebbe
di riaprire la statale. Ma serve il consenso dei proprietari dei
fondi sui quali realizzare la strada provvisoria L'Anas,
ovviamente, garantirà a quanti possiedono terreni nella zona
interessata dai lavori, un'indennità di occupazione. Sulla
questione è intervenuto, ieri, Carmelo D'Angelo, sindaco di
Ravanusa. "Il ministro Angelino Alfano — scrive D'Angelo - é
tenuto costantemente informato ed è intervenuto più volte affinché
la vicenda si definisca in tempi certi e rapidi. Definito l'iter
dei terreni, Anas attiverà la procedura d'urgenza per
l'affidamento dei lavori che dovrebbe chiudersi in 15 giorni. Dopo
l'affidamento, i lavori, che saranno meglio definiti a progetto
ultimato, non dovrebbero durare più di 30 giorni. Intanto i tecnici
di Anas, per i percorsi alternativi, ci hanno rassicurato che i
lavori sulla statale 123 saranno ultimati il 21 luglio e la strada
sarà riaperta in sicurezza per il traffico veicolare". Il gruppo
ravanusano "I Sicani del Monte Saraceno", inoltre, ha ricordato
che i collegamenti con Licata sono assicurati anche con i treni.
'Sulla nostra pagina facebook—hanno scritto — abbiamo postato
gli orari dei treni da Ravanusa per Licata e viceversa".
Intanto il deputato nazionale Riccardo
Gallo, vice coordinatore regionale di Forza Italia, sulla questione
del ponte crollato ha presentato una interrogazione al ministro per
le Infrastrutture, Maurizio Lupi. 'Nel 2009—scrive Gallo - già
la stessa statale 626, Caltanissetta - Gela, nel territorio di
Butera, è stata teatro di un altro disastro sul viadotto cosiddetto
Geremia, con feriti e la successiva condanna di alcuni tecnici
dell'Anas e dei responsabili dell'impresa di costruzione del
tratto stradale. Dunque, il ministro quali interventi intende
intraprendere per ripristinare in tempi rapidi la viabilità e per
prevenire eventuali problemi sulle altre campate del viadotto o sui
percorsi attualmente alternativi ?". Secondo Riccardo Gallo "è
necessario che il ministero proceda, inoltre, ad una mappatura, per
quanto di competenza, sullo stato della rete viaria stradale e
autostradale siciliana, al fine di elevare il grado di sicurezza ed
evitare il ripetersi di gravi incidenti". (AUU)
PASSO AVANTI PER IL PONTE VERDURA
LOCALIZZAZIONE, VIA LIBERA DEL CRU
Dopo le preoccupazioni espresse nei
giorni scorsi dai sindaci di Ribera Carmelo Pace, di Lucca Sicula
Giuseppe Puccio, di Caltabellotta Paolo Segreto, di Calamonaci
Vincenzo Inga, di Villafranca Sicula Domenico Balsamo, di Burgio Vito
Ferrantelli e di Sciacca Fabrizio Di Paola, per via della lentezza
che si registra nel varo dei lavori per la costruzione di un nuovo
ponte sul fiume Verdura, che prenda il posto dello "storico"
ponte Verdura ormai inadeguato a sopportare il peso di un traffico
notevole lung ola Strada Statale 115, adesso si registra qualche
segnale di speranza. Questo perchè il Comitato regionale per
l'urbanistica (il CRU) si è espresso favorevolmente sulla
"localizzazione" dell'opera che sorgerà ad un paio di
centinaia di metri dall'attuale ponte, che regge grazie ad una
"passerella provvisoria", messa su dall'Anas utilizzando dei
tubi Armco. Sulla possibilità che già si fosse espresso il CRU in
merito si era soffermato il sindaco Pace nel corso di una delle
ultime sedute (poi andata deserta per mancanza del numero legale): ad
apertura dei lavori, nella fase delle ormai "tradizionali"
comunicazioni del primo cittadino ai consiglieri di sala "Leonardo
Frenna", Pace aveva fatto riferimento al fatto che il Cm si doveva
riunire il 3 luglio scorso, in base a quanto appreso nell'incontro
che i sindaci dell'hinterland avevano avuto con l'ingegnere
Salvatore Tonti, massimo dirigente regionale dell'Anas a Palermo e
che la seduta era "saltata" pervia di un rinvio allo scorso dieci
luglio. Dal palazzo della regione adesso è arrivata la conferma del
via libera per quanto riguarda la localizzazione, passaggio
fondamentale per proseguire nel complesso iter che dovrà portare a
innalzare il nuovo ponte che si presume verrà a costare circa 12
milioni di euro e che dovrebbe consentire una volta per tutte di
superare i rischi che si sono concretizzati il 2 febbraio dell'anno
scorso, quando a seguito del rovinoso crollo di una parte del fiume,
la Sicilia è stata letteralmente tagliata in due, fatto questo che
ha costretto i conducenti ai automezzi a sottoporsi ad un vero e
proprio "calvario" lungo una cinquantina di chilometri attraverso
i centri abitati di Ribera, Calamonaci, Lucca, Burgio, Villafranca
per potere superare lo sbarramento di pochi metri che si era creato
con il crollo del ponte, che solo per un vero e proprio miracolo non
ha provocato danni a persone e cose. Superata questa fase
dell'acquisizione dei pareri a livello regionale adesso l'Anas
avrà la possibilità di bandire i lavori per effettuare i sondaggi
sotto la sorveglianza della Sovrintendenza ai beni culturali
necessari per escludere che nell'area definitivamente "localizzata"
possano esserci siti di interesse archeologico o culturale. Dopodiché
si potrà passare alla fase del bando dei lavori veri e propri per la
realizzazione del nuovo, attesissimo ponte. (tc)
LA SICILIA
REPORTAGE. Molti Comuni agrigentini
progettano l'annesione ad altra provincia
PROVE DI SEPARAZIONE
«Prove tecniche» di separazione di
alcuni Comuni dalla provincia di Agrigento, per annettersi ad altri
territori limitrofi.
Caltanissetta, ad esempio strizza
l'occhio a Cani- ratti e proprio con la città dell'uva Italia
vorrebbe formare un libero consorzio. La notizia è stata confermata
ieri mattina dal sindaco Vincenzo Corbo, il quale ha così dato
ufficialità ad una notizia che circolava in città ormai da tempo.
"Abbiamo ricevuto - ha dichiarato il capo dell'amministrazione
comunale- alcuni inviti da parte del comune di Caltanissetta per dar
vita ad un libero consorzio intercomunale. In fondo- ha aggiunto-
territorialmente vi è anche la possibilità considerata la vicinanza
geografica. Ad oggi- ha concluso- stiamo vagliando diverse ipotesi e
valutando numerosi inviti da parte di comuni dell'hinterland. 11
nostro obiettivo è quello comunque di formare un libero consorzio
con altri comuni della provincia di Agrigento compreso il capoluogo".
Su un altro versante della provincia -
per ora - agrigentina non si dorme.
Va però a rilento il percorso politico
burocratico verso il Libero consorzio di Comuni con capofila
il Comune di Sciacca, che dovrebbe
comprendere Comuni delle aree delle soppresse province di Agrigento,
Palermo e Trapani appartenenti all'area compresa tra i fiumi Belice
e Platani ed i Monti Sicani. Le giunte comunali hanno approvato
l'atto deliberativo in cui viene espresso l'impegno di adesione
al Libero consorzio, ma non hanno ancora deliberato i consigli
comunali, atto utile per fare partire l'iter per l'indizione del
referendum confermativo tra le popolazioni. Solo raggiungendo il
numero minimo di abitanti previsto dalla legge (non inferiore a 180
mila) ci si può staccare dagli attuali confini delle ex province. La
legge prevede tempi strettissimi: entro il 28 settembre si dovranno
avere tutte le delibere approvate e i referendum svolti, un percorso
ad ostacoli che i sindaci promotori, quelli di Sciacca e
Castelvetrano, hanno sempre criticato. Anche Licata a breve sarà
chiamata a scegliere il proprio Libero Consorzio di comuni di
appartenenza. In questo senso, proprio ieri sera a Palazzo di Città
si è svolto un incontro tra alcuni rappresentanti
dell'Amministrazione e un gruppo di consiglieri comunali. A dire il
vero la situazione è ancora poco fluida e a regnare è la
confusione. La politica licatese infatti prima di operare qualsiasi
scelta vuole ponderare bene le varie opzioni e capire come verranno
assegnate le competenze ai vari liberi consorzi, "Stiamo valutando
le opportunità che si presentano — spiega il vicesindaco Cambiano
— ma vogliamo prima capire cosa succederà per quanto riguarda la
Sanità, la Pubblica Istruzione e i collegi elettorali". La stessa
situazione di stallo è vissuta anche dai comuni limitrofi come
Ravanusa, Campobello e Canicattì.
RISOLTI GLI ULTIMI INTOPPI, ENTRO
LUGLIO SARÀ OPERATIVO E DISPONIBILE PER GLI STUDENTI
APRE IL RESIDENCE UNIVERSITARIO
A un anno e due mesi dall'affidamento,
nei prossimi giorni dovrebbe aprire i "battenti" il Residence "I
Cavalieri di Malta", struttura ricavata nell'ex San Giovanni di
Dio di via Atenea e destinata, in gran parte, a ospitare studenti del
Cupa. Ieri, infatti, il Consorzio ha ottenuto l'accatastamento
della struttura, consentendo così adesso alla società che gestisce
il residence, la Sea assistance, di presentare richiesta alla cx
Provincia per ottenere la classificazione di affittacamere. Pratica
che dovrebbe essere sbloccata, ci garantiscono dall'ente, entro
pochi giorni, consentendo quindi al residence di essere operativo
entro luglio.
Il motivo dell'inutilizzabilità della
struttura, a meno di non compiere una violazione di legge, era tutto
lì: quando infatti la società chiese la prima volta all'attuale
Libero consorzio l'autorizzazione per il residence - dopo un anno
dall'affidamento - infatti, si vide rispondere che dopo la
ristrutturazione della struttura non si era provveduto alla
variazione catastale. Insomma, era stato dato a privato un bene che
non poteva essere utilizzato per il fine per il quale era stato
affidato. Adesso, con la variazione di destinazione d'uso tutto
dovrebbe essere risolto, e il Consorzio universitario punta adesso a
recuperare il tempo perso, mettendo in chiaro tutti gli aspetti di
tipo amministrativo. Nei giorni scorsi, infatti, il Cupa ha approvato
l'avviso relativo alla pubblicizzazione dei posti disponibili
presso la residenza, che sono complessivamente 20, suddivisi in 5
stanze singole (300 euro al mese), 7 stanze doppie (270 euro a
persona e per un mese) e una camera per disabili (300 euro, sempre al
mese).
Per poter ottenere il posto letto
bisogna inviare o consegnare al Cupa la domanda, entro il decimo
giorno del mese precedente a quello per il quale si chiede la
prenotazione. E i posti vuoti? "I posti che rimarranno non
impegnati —si legge nell'avviso-, in seguito a mancata istanza o
nella fattispecie di domande presentate fuori termine saranno, come
previsto dall'articolo 2 del contratto di concessione, utilizzati
diversamente dal gestore", ovvero affittati come residence a
turisti.
G.S.
REGIONE, CROCETTA TRASFORMA IL
SUSSIDIO IN UN INCENTIVO PER ASSUNZIONI
L'assegno di solidarietà diventa
un bonus lavoro
LILLO MICELI
PALERMO. Alla conta finale sono
risultati ben 614 gli emendamenti presentati al disegno di legge di
assestamento di Bilancio per l'anno finanziario 2014. Circa 202
emendamenti sono di modifica del testo del governo; 285 aggiuntivi,
ovviamente, di spesa; 127 all'allegato I e alle tabelle. L'articolo
più getto- nato è il 28 (finanziamento a ulteriori interventi di
spesa) che ha raggiunto quota ottanta emendamenti, mentre l'allegato
I ha raggiunto quota novanta emendamenti. Secondo una prima lettura
degli stessi emendamenti, la parte del leone la farebbe l'assessore
alle Risorse agricole e alimentari, Ezechia Paolo Reale, che ha
chiesto ulteriori 62 milioni per i forestali e complessivi 19 milioni
per i Consorzi di bonifica.
Rispetto all'impianto iniziale della
«manovra ter» che stanziava 62 milioni per il cosiddetto assegno di
solidarietà per aiutare i nuclei familiari con un reddito inferiore
a 5 mila euro Isee, il governo regionale ha deciso di trasformare il
sussidio, anche se elargito a fronte di una prestazione lavorativa,
in bonus per le imprese che assumono dagli elenchi dei poveri. Ad
annunciarlo è stato il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a
margine del solenne Pontificale celebrato ieri nella Cattedrale di
Palermo in onore della Patrona, Santa Rosalia.
«Ho pensato - ha aggiunto Crocetta che
sta vagliando il provvedimento insieme con l'assessore competente
Giuseppe Bruno - di incardinare il bonus per le imprese che assumono,
part time o a tempo indeterminato, persone che abbiano un reddito
inferiore a 5 mila euro Isee e che abbiano più di 35 anni, perché
per gli altri c'è la possibilità della "garanzia giovani". Al
momento sono previsti 62 milioni, ma si potrebbero aggiungere
ulteriori 100 milioni del Piano azione coesione (Pac) «il meccanismo
dovrebbe dovrebbe funzionare in questo modo: 6 mesi di contributi
alle imprese che assumono a tempo determinato; tre anni per quelle
che assumono a tempo indeterminato, La fattibilità sarà verificata
con i capigruppo dell'Ars. In pratica, sarebbe una nuova edizione
della legge sulle categorie svantaggiate. Un modo anche per dribblare
la proposta del presidente della commissione Sanità dell'Ars,
Pippo Digiacomo, che invece ha proposto di utilizzare le risorse per
l'esenzione dei ticket. «Significherebbe - ha continuato Crocetta
- condannare i siciliani a pagare l'addizionale Irpef a vita, tra
l'altro, ci sono altri tipi di problemi, come i debiti della sanità
che non sono stati pagati».
Impegni pressanti che hanno indotto
Crocetta a congedarsi dalle autorità che avevano partecipato al
Pontificale e che ha dato spunto ad un siparietto al vetriolo tra il
presidente della Regione e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. A
Crocetta che si scusava, «vado via perché ho da lavorare»; Orlando
ha sibilato: «E proprio questo il danno, che vai lavorare...». Per
risposta una gelida occhiata, figlia dei;rapporti da mesi tesi tra i
due.
Poco dopo, a Palazzo d'Orleans,
l'incontro con il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti,
neanche lui tenero con Crocetta da quando è diventato il numero 1
del partito in Sicilia. Ma in questo caso non ci sarebbe stato alcuna
scontro. Anzi, «ho incontrato il segretario Raciti - ha detto
Crocetta - è stata una discussione distesa e amichevole, insomma si
respira un nuovo clima. Non ho ho visto alcuna intransigenza da parte
sua». Ma per il segretario del Pd, che ha convocato per il 26 luglio
gli stati generali del partito, l'obiettivo finale rimane sempre lo
stesso:
dare vita ad una giunta con una nuova
delegazione del suo partito.
Agrigentonotizie
BONIFICA DELLE STRADE PROVINCIALI,
RIMOSSE 15 TONNELLATE DI AMIANTO DALLA SPC72
La discarica abusiva era stata
segnalata e sequestrata dal Corpo forestale e successivamente
dissequestrata dall'autorità giudiziaria su istanza dell'Ente, che
attraverso l'azione del gruppo Tutela ambientale ha effettuato le
operazioni di raccolta e smaltimento
Il gruppo Tutela ambientale del settore
Ambiente e Territorio della Provincia regionale di Agrigento, oggi
Libero consorzio comunale, ha concluso i lavori di bonifica della
Spc72 Grotte-Milena, rimuovendo oltre 165 tonnellate di rifiuti di
varia natura abbandonati da ignoti, tra cui oltre 15 tonnellate di
amianto.
La discarica abusiva era stata
segnalata e sequestrata dal Corpo forestale e successivamente
dissequestrata dall'autorità giudiziaria su istanza dell'Ente, che
attraverso l'azione del gruppo Tutela ambientale ha effettuato le
operazioni di raccolta e smaltimento.
I lavori, coordinati dal direttore di
cantiere Vincenzo Dainotto, sono stati eseguiti dagli operai
dell'impresa "Ecorecuperi" di San Cataldo, aggiudicataria
dell'appalto per la raccolta, trasporto e conferimento in discarica
(o presso le ditte autorizzate al recupero) dei rifiuti. Come
accennato, sono state rimossi 15.380 chili di amianto, ma, oltre al
più pericoloso in assoluto dei materiali abbandonati, gli operai
hanno rimosso 1.680 chili di rifiuti solidi urbani, 620 chili di
materiale legnoso, 150 chili di plastica, 200 chili di pneumatici
dismessi e oltre 149 tonnellate di residui di lavori edilizi.
Agrigentoflash
AGRIGENTO, RIMOSSE OLTRE QUINDICI
TONNELLATE DI AMIANTO
Il Gruppo Tutela Ambientale del
Settore Ambiente e Territorio ha concluso i lavori di bonifica della
Spc 72 Grotte-Milena, rimuovendo oltre 165 tonnellate di rifiuti di
varia natura abbandonati da ignoti, tra cui oltre 15 tonnellate di
amianto. La discarica abusiva era stata segnalata e sequestrata dal
Corpo Forestale e successivamente dissequestrata dall'autorità
giudiziaria su istanza della Provincia, oggi Libero Consorzio
Comunale, che attraverso l'azione del Gruppo Tutela Ambientale ha
effettuato le operazioni di raccolta e smaltimento.
I lavori, coordinati dal direttore di
cantiere geom. Vincenzo Dainotto, sono stati eseguiti dagli operai
dell'impresa "Ecorecuperi" di San Cataldo, aggiudicataria
dell'appalto per la raccolta, trasporto e conferimento in
discarica (o presso le ditte autorizzate al recupero) dei rifiuti.
Come accennato, sono state rimossi 15.380 kg di amianto, ma, oltre al
più pericoloso in assoluto dei materiali abbandonati, gli operai
hanno rimosso 1.680 kg di rifiuti solidi urbani, 620 kg di materiale
legnoso, 150 kg di plastica, 200 kg di pneumatici dismessi e oltre
149 tonnellate di residui di lavori edilizi.
I lavori del Gruppo Tutela Ambientale
sono diretti da Ferdinando Parello, coordinati dal direttore di
cantiere Vincenzo Dainotto, mentre il Responsabile Unico del
Provvedimento è Rosolino Chibbaro.
Il Libero Consorzio Comunale auspica
una più costante attività di controllo, in particolare durante le
ore notturne, da parte delle autorità di polizia lungo le strade
provinciali per scoraggiare ulteriori tentativi di abbandono di
rifiuti pericolosi, il cui smaltimento necessita di ingenti risorse
finanziarie, attualmente non disponibili. Si pensi che per la sola
rimozione e smaltimento dell'amianto in questa operazione di
bonifica lungo la Spc 72 sono stati spesi circa 50.000 euro.
Sicilia24h
CUPA: AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE
Il Polo Universitario della Provincia
di Agrigento rafforza le misure sulla Trasparenza previste dal Piano
Triennale di Prevenzione della Corruzione 2014/2016, così come
stabilito dalla Legge n. 190 del 2012.
Per assicurare agli utenti
un'amministrazione che stia al passo con le Leggi in vigore sulla
Trasparenza, oltre alla Carta dei Servizi visibile sul nostro sito
alla voce "Amministrazione Trasparente", l'Ente ha inoltre
istituito un indirizzo di posta elettronica
"prevenzionecorruzione@poloag.it", che verrà presto reso
fruibile al fine di dare la possibilità a chiunque, di segnalare
atti di natura corrotta o quant'altro riguardi una cattiva
amministrazione dei servizi erogati.
Ogni Segnalazione, sarà oggetto di
approfonditi controlli al fine di ridurre drasticamente ogni
tentativo che tenti di minare il concetto di trasparenza o corruzione
per tutto quanto riguardi l'amministrazione del Polo Universitario.
Valle dei templi.it
PROVINCE, MUSUMECI: REFERENDUM DI
GELA CONFERMA IL FALLIMENTO DELLA RIFORMA
"Il deludente esito del referendum
di domenica a Gela conferma quello che diciamo ormai da mesi: la
legge di riforma delle Province, voluta dal governo Crocetta, resterà
inapplicata per manifesta mostruosità genetica." Lo ha dichiarato
l'esponente dell'opposizione Nello Musumeci, che è anche
presidente della Commissione regionale Antimafia.
"Quando mancano appena settanta
giorni alla scadenza dei termini, le classi dirigenti locali ed i
cittadini rispondono con indifferenza e diffidenza, mentre si
scatenano in alcune province- osserva Musumeci - antiche e
irragionevoli rivalità territoriali, destinate a creare caos e
guerre fra poveri ed a smantellare assetti amministrativi costruiti
su consolidate identità e omogeneità culturali e sociali. Se
Crocetta pensa di affrontare il problema a settembre con una leggina
di rinvio, sospendendo ogni partecipazione democratica e mantenendo
ancora per un altro anno i nove commissari provinciali a gestire quel
che appare ormai ingestibile, si sbaglia di grosso", avverte Nello
Musumeci: "e se ne accorgerà molto presto, in aula."