GIORNALE DI SICILIA
EX PROVINCIA Infurnari scrive alla
regione attenzionando la vicenda dei precari
Libero Consorzio, sui lavoratori
nuovo incontro con la FP-Cgil
Nuovo incontro tra i sindacati ed il
Commissario del Libero consorzio dei comuni di Agrigento Benito
Infurnari per affrontare i problemi legati al personale sia a tempo
determinato che di ruolo.
La Funzione pubblica della Cgil, in una
nota a margine dell'incontro, ha espresso la propria soddisfazione
per l'iniziativa del Commissario Straordinario di indirizzare una
interrogazione all'Assessore Regionale agli Enti Locali e per
conoscenza alla V commissione Lavoro dell' Assemblea Regionale
Siciliana in merito al personale precario. In particolare, il
Commissario chiede alla regione se alla luce del quadro normativo
nazionale e regionale e con particolare riferimento alla prosecuzione
in capo al consorzio dei rapporti giuridici in essere alle ex
Province Regionali può essere superato il divieto assunzionale in
capo alle Province Italiane anche in virtù della competenza
esclusiva che lo statuto siciliano prevede in capo alla Regione in
tema di Enti locali». «Plaudiamo all'iniziativa di Infurnari -
dice il rappresentante aziendale della FP. CGIL Massimo Ingiaimo -
volta a trovare soluzione al complesso e tribolato tema dei precari.
Si tratta di personale da anni impegnato in provincia, che in molti
casi espleta funzioni essenziali, e che dopo anni merita di poter
progettare il proprio futuro attraverso la stabilizzazione del
rapporto del lavoro e nelle more di poter proseguire il rapporto in
essere». «Il problema è spinoso - aggiunge Alfonso Buscemi,
Segretario Generale della categoria - ma la FP CGIL è favorevole ad
ogni iniziativa volta a tenere alta l'attenzione e che miri
all'individuazione di una soluzione radicale senza trascinare oltre
un problema che impatta con l'economia delle famiglie e la dignità
delle persone». (C.R)
EX PROVINCIA
Gara d'appalto per la Racalmuto
Castrofilippo
Per mettere in sicurezza la strada
intercomunale castrofilippo-Serrone Racalmuto il Libero consorzio
comunale (l'ex Provincia regionale) ha indetto una gara d'appalto
per affidare i lavori di intervento straordinario. Le ditte
interessate possono presentare l'offerta entro le ore g del
prossimo 28 luglio. Le buste verranno aperte un'ora dopo. L'appalto
ha un corrispettivo a misura di 16.673,70. L'importo a base d'asta
è, invece, di 14.725,92 euro. (CR)
PONTE CROLLATO. Il confronto tra
giunta, Anas e titolari dei fondi si è tenuto ieri nell'aula
consiliare di Licata
C'è l'ok dei proprietari dei
terreni per la bretella sul viadotto Petrulla
Nuovo passo avanti verso la riapertura
della statale 123 dopo il crollo (avvenuto lunedì della scorsa
settimana) del viadotto Petrulla. Ieri mattina, nell'aula
consiliare del Comune, c'è stato un confronto tra il vice sindaco
Angelo Cambiano, il geometra Barreca dell'Anas ed i proprietari dei
fondi sui quali sarà realizzato il by pass del ponte che consentirà
alle auto di tornare a percorrere la Licata
— Ravanusa, Di fatto i proprietari
dei terreni interessati dal passaggio dalla bretella, dopo avere
ascoltato la proposta dell'Anas, hanno dato il via libera alla
cessione provvisoria dei propri fondi affinchè siano realizzati i
lavori necessari per riaprire la statale.
"Praticamente — ha confermato il
vice sindaco Angelo Cambiano al termine dell'incontro — tutti i
proprietari dei terreni hanno dato totale disponibilità alle nostre
richieste. L'Anas occuperà temporaneamente le loro aree per
realizzare il bypass indispensabile per alleviare i disagi di quanti
da Licata devono raggiungere i'entroterra agrigentino e nisseno e
viceversa. Le uniche rivendicazioni degli agricoltori, assolutamente
legittime, sono quelle relative alla possibilità di conservare
l'accesso ai luoghi e che i lavori che saranno eseguiti non
provochino allagamenti del loro terreni". L'Anas, che concederà
un'indennità di occupazione, ma siamo solo nell'ordine di alcune
centinaia di euro, ha assicurato la pulizia dei canaloni di scolo
della zona per evitare la costituzione di depressioni che finirebbero
per allagare le colture dei terreni in questione.
"Ho provveduto a comunicare al
prefetto di Agrigento, Nicola Diomede — ha concluso Cambiano — la
disponibilità ottenuta dagli agricoltori della zona. Si tratta di un
fondamentale passo avanti verso la riapertura della statale". (AAU)
RACCOLTO IL GRIDO D'ALLARME DI
GREENPEACE ITALIA : «Decisa opposizione a progetto de l'Eni»
Il Pd: «No alle trivellazioni nel
nostro mare»
Dopo quello dell'colico offshore c'è
un altro allarme per il mare di Licata: le trivellazioni. Ieri
Massimo Ingiaimo, segretario cittadino del Pd, ha preso posizione sul
"progetto dell'Eni "Offshore ibleo" che scrive Ingiaimo -
stante alle notizie apparse su di un quotidiano nei giorni scorsi,
prevede la realizzazione di sei nuovi pozzi dì produzione e due
perforazioni esplorative al largo di Licata, oltre la costruzione di
oleodotti collegati ad una nuova piattaforma . Di fatto il Pd ha
raccolto il grido d'allarme di Greenpeace Italia, "L'organizzazione
ambientali-sta — si legge ancora nel documento di Ingiaimo —
parla di un progetto mostruoso, carico di rischi ambientali e che non
lascia nulla al territorio. Nell'articolo si fa riferimento anche
al 31luglio come termine ultimo per i sindaci dei territori
interessati per proporre ricorso al Tar ed impedire che il mega
progetto si faccia, viceversa partiranno le autorizzazioni necessarie
alla realizzazione". I tempi, secondo le notizie fornite da
Greenpeace Italia e rilanciate dal Pd di Licata, sono dunque
ridottissimi. "Il Pd, da sempre sensibile alle battaglie
ambientaliste, lancia l'allarme rispetto alla realizzazione
aggiunge Massimo Ingiaimo - di questo progetto ed invita la città a
seguire l'evolversi della vicenda. Chiede all' amministrazione
comunale, per la funzione di rappresentanza della città che esplica,
di non essere distratta rispetto a questo tema, ma anzi di
approfondire la vicenda ed eventualmente proporre ricorso per
impedire un'altra devastazione del nostro territorio". "Il Pd
locale, nel ruolo di opposizione, si intesta questa battaglia,
vigilerà e pungolerà affinché venga adottata ogni iniziativa utile
a tutelare la nostra costa. Vorremmo
ricordare che nel mare prospiciente la
nostra costa pende già la spada di Damocle — conclude il
segretario cittadino del Partito democratico - della realizzazione
del mega impianto offshore di 38 pali eolici". Nei confronti del
parco colico off shore, la cui realizzazione è prevista nel tratto
di mare compreso tra Licata, Buiera e Cela, ormai da più dì un
lustro il comitato "No Peos" si batte per ribadire il no alla
realizzazione. Ma contro l'eolico off shore si sono schierati
anche, come è noto, cinque Comuni e le Province di Agrigento e
Caltanissetta". (AAU)
LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO
Quesito alla Regione sui precari
Incontro tra sindacati ed il
Commissario del Libero consorzio dei comuni di Agrigento dott. Benito
Infurnari per affrontare i problemi legati al personale ed in
particolare dei precari. Quest'ultimo ha indirizzato un quesito
all'Assessore Regionale agli Enti Locali e per conoscenza alla V
commissione Lavoro dell'Ars in merito al personale precario. In
particolare il Commissario chiede alla regione se alla luce del
quadro normativo nazionale e regionale e con particolare riferimento
alla prosecuzione in capo al consorzio dei rapporti giuridici in
essere alle ex Province Regionali può essere superato il divieto di
assunzioni anche in virtù della competenza esclusiva che Io statuto
siciliano prevede in capo alla Regione in tema di Enti locali, Il
rappresentante aziendale della FpCgil Massimo Ingiaimo 'plaude
all'iniziativa del Commissario volta a trovare soluzione al
complesso e tribolato tema dei precari. Si tratta di personale da
anni impegnato in provincia, che in molti casi espleta funzioni
essenziali, e che dopo anni merita di poter progettare il proprio
futuro attraverso la stabilizzazione del rapporto del lavoro e nelle
more di poter proseguire il rapporto in essere". "Il problema è
spinoso, - dichiara Alfonso Buscemi, Segretario Generale della
categoria - ma la FpCgil è favorevole ad ogni iniziativa volta a
tenere alta l'attenzione e che miri all'individuazione di una
soluzione radicale". Peraltro quello del persona le precario è un
problema che si trascina da tantissimo tempo in seno all'ente
Provincia e che adesso rimane anche sul groppone del nuovo organismo
che ne sta ereditando competenze e personale.
PORTO EMPEDOCLE
Decisione choc di Italcementi, i
lavoratori in sciopero
FRANCESCO DI MARE
PORTO EMPEDOCLE. La «pentola» è
esplosa prima del previsto. Appena Italcementi ha comunicato
all'ottantina di lavoratori dello stabilimento empedoclino che
avrebbe utilizzato solo una trentina di loro per la macinazione del
prodotto, sono scesi in campo i sindacati.
Per la serie o tutti o nessuno, è
stato immediatamente dichiarato lo sciopero dei lavoratori, di tutti
i lavoratori. Quando dunque si pensava ad arrivare al 9 settembre -
data di scadenza della Cig - con garanzie e rassicurazioni
sull'eventuale rinnovo della stessa cassa integrazione per tutti -
alla luce della perdurante crisi del settore cementizio - Italcementi
ha deciso di accelerare le proprie scelte, tirando fuori la
«forbice». La reazione è stata immediata, netta, dura. «Le
segreterie provinciali Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil hanno
proclamato lo sciopero dello stabilimento di Porto Empedocle - hanno
scritto ieri - a seguito della decisione dell'azienda di avviare le
procedure di mobilità per 52 lavoratori.
A nulla sono, quindi, valse le riunioni
che si sono tenute nei giorni scorsi presso la Regione Siciliana, in
Terza Commissione "Attività Produttive", Confindustria Siciliana
e Agrigento e la Prefettura, per addivenire ad una soluzione diversa
dai licenziamenti. Malgrado tutti gli impegni assunti dalla
Italcementi e quelli dei vari organi istituzionali ai tavoli
d'incontro, l'unica risposta certa, ad oggi, sono i
licenziamenti». E ancora «le segreterie provinciali dei sindacati e
le Rsu dell'impianto esprimono forti preoccupazioni per il futuro
dei lavoratori e dello stabilimento, che si aggiunge alla già
drammatica crisi che ha colpito il settore delle costruzioni».
I sindacati insisteranno nei confronti
dell'azienda e chiedendo il concorso fattivo delle Istituzioni
affinché si possa trovare, in tempi celerissimi, una soluzione
positiva alla vertenza,
Le segreterie provinciali dei
sindacati, inoltre «confidano e si appellano al prefetto per
intervenire sulle autorità di Governo, affinché si possano trovare
soluzione diverse dal licenziamento».
«Si tratta - afferma l'azienda - di
una misura annunciata da tempo e resa necessaria dalla perdurante
crisi del mercato del cemento. E' tuttavia in corso un confronto
con le istituzioni, che si pone come finalità l'individuazione di
soluzioni imprenditoriali alternative, da parte di altri soggetti su
una parte del sedime industriale».
COMUNE Era in una busta insieme con
un biglietto in cui viene "invitato" a pagare i precari
Un proiettile per il sindaco
COMITINI - Un proiettile a salve ed un
biglietto dove era scritto: «Il 27 di questo mese oltre a saldare
gli stipendi dei dipendenti comunali pagali anche ai precari
dell'ente altrimenti...». Questo l'inquietante messaggio
recapitato direttamente al comune al sindaco di Comitini Felice
Raneri 65 anni. Una intimidazione in piena regola sulla quale stanno
indagando i carabinieri della locale stazione ed i colleghi della
Compagnia di Canicattì, coordinati dal Capitano Salvatore Menta, dal
quale il paese dipende. I militari in queste ore sono impegnati a
capire chi abbia materialmente inviato questo "messaggio" al capo
dell'amministrazione comunale e soprattutto il perché. Anche se
sul movente sembra non ci siano dubbi. Infatti, nel messaggio si
parla di precari del comune i quali soltanto pochi mesi fa hanno
ottenuto il saldo degli stipendi di maggio e di giugno e l'ente sta
facendo salti mortali per garantire il pagamento di luglio. Si tratta
in tutto di 39 persone, un numero elevatissimo se si pensa che
Comitini, ha soltanto 1000 abitanti, che attendono i rinnovi dei loro
contratti che scadranno il prossimo mese di dicembre. "Si tratta di
un episodio- ha dichiarato il sindaco- che ha turbato molto la mia
famiglia. Ironia della sorte ha volto che ad aprire quella busta sia
stata mia moglie che lavora al comune. Pensate- ha aggiunto- come ci
si possa sentire in questo momento". Sindaco lei pensa che la
vicenda sia legata alla questione precari? "La mia amministrazione-
ha continuato Raneri ha fatto e sta facendo di tutto per garantire ai
precari stipendio e futuro lavorativo. Addirittura per potere pagare
gli stipendi arretrati abbiamo dovuto stipulare un mutuo per il quale
pagheremo degli interessi indebitandoci. Poi, per la stabilizzazione,
siamo inattesa di capire quali siano le direttive della Regione
Siciliana, che ad oggi ha abbandonato i comuni dell'isola,
caricandoli di ulteriori oneri per poterli mantenere in servizio con
un surplus che al nostro paese costa al momento circa 100 mila euro
in più". Allora possono esserci altri motivi secondo lei dietro
questo gesto? "Recentemente- ha concluso il capo
dell'amministrazione comunale- ho effettuato un mini rimpasto della
mia giunta effettuando di fatto un allargamento della maggioranza che
mi aveva sostenuto alle ultime amministrative. Tra i collaboratori,
ho chiamato a far parte della squadra: Gennaro Fiorello e Francesca
Sala- molle, uno dei due espressione della minoranza. Può essere che
questa manovra non sia piaciuta a qualcuno". Saranno comunque le
indagini dei militari dell'arma a stabilire chi abbia voluto
lanciare questo chiaro ed inequivocabile messaggio al sindaco di un
paese più volte balzato agli onori delle cronache nazionali per il
gran numero di precari che lavorano presso l'ente.
CARMELO VELLA
DIFFICOLTÀ SUL FRONTE DELLE ETRATE
PERICOLO SCONGIURATO PER I LAVORATOR FORESTALI
Ars, la manovra-ter rischia di
lievitare oltre ottocento milioni
PALERMO. La commissione Bilancio
dell'Ars, presieduta da Nino Dina, ha iniziato ieri l'esame del
disegno di legge di assestamento di bilancio. Un esame tutto in
salita e non per gli oltre 620 emendamenti presentati da tutte le
forze politiche, comprese una quarantina del governo, ma perché la
spesa lieviterebbe oltre gli 800 milioni di euro. L'impegno è
quello di varare la manovra entro domani, per consentire all'Aula
di approvarla entro il 31 luglio.
Occorrerà tanta buona volontà per
scremare gli emendamenti, soprattutto quelli che provocano nuova
spesa. A Palazzo d'Orleans, ieri, si è temuto che un eventuale
rallentamento dei lavori, a causa dell'eccessivo numero di
emendamenti, potesse provocare il licenziamento dei lavoratori della
forestale, appena avviati al lavoro. Rischio che, secondo il vice
presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo (Ncd),
sarebbe scongiurato: «I lavoratori della forestale non saranno
sospesi, come invece preannunciato nei giorni scorsi, ma
continueranno a lavorare serenamente».
Anche l'assessore all'Economia,
Roberto Agnello, ha manifestato un cauto ottimismo. «Troveremo
l'intesa», ha detto Agnello, che in mattinata aveva fatto il punto
sulla situazione con il presidente della Regione, Rosario Crocetta.
«Che ci sia un'oggettiva difficoltà nelle entrate lo sappiamo
tutti, quindi dobbiamo tenerne conto. Gli accantonamenti, per
esempio, valgono 200 milioni di euro. Adesso lavoreremo attentamente
a tutti gli emendamenti e faremo in modo che quelli che potranno
essere condivisi proseguano l'iter»,
Il governo regionale, come è noto, ha
deciso di sostituire il reddito di cittadinanza per i nuclei
familiari che non superano il reddito di 5 mila euro Isee, in bonus
per aziende che decideranno di assumere a tempo determinato o a tempo
indeterminato, i soggetti inscritti negli appositi elenchi.
«L'obiettivo - ha aggiunto Agnello - è quello di favorire le
classi più deboli, ma cambiando il veicolo con cui si fanno
confluire i benefici alle persone, in modo più diretto. Soprattutto
gli over 35 che hanno difficoltà a trovare un'occupazione».
In commissione Bilancio, ieri,
pomeriggio è stato approvato un emendamento sull'integrazione dei
servizi socio-sanitari, gestiti dai comuni, che prevede un nuovo
sistema di accreditamento delle strutture per garantire la conformità
degli standard su tutto il territorio regionale.
I lavori della commissione Bilancio
sono stati sospesi in concomitanza con la seduta dell'Ars. Il
capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone, prendendo la parola ha
sollevato i problemi finanziari che vivono i comuni siciliani. «Gli
enti locali dell'Isola - ha sottolineato Falcone - sono a rischio
default per colpa di un governo inadempiente. La regione ha, infatti,
provveduto fino ad oggi a corrispondere solo un acconto della prima
rata trimestrale. I comuni sono ormai sul lastrico, costretti ad
attingere alle tesoreria per pagare stipendi e fornitori e si
ritrovano a dovere corrispondere alle banche elevati interessi e a
non potere garantire i servizi essenziali ai cittadini. La situazione
non è più sostenibile».