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Rassegna stampa del 17 luglio 2014

GIORNALE DI SICILIA
EX PROVINCIA Infurnari scrive alla regione attenzionando la vicenda dei precari Libero Consorzio, sui lavoratori nuovo incontro con la FP-Cgil Nuovo incontro tra i sindacati ed il Commissario del Libero consorzio dei comuni di Agrigento Benito Infurnari per affrontare i problemi legati al personale sia a tempo determinato che di ruolo.
La Funzione pubblica della Cgil, in una nota a margine dell'incontro, ha espresso la propria soddisfazione per l'iniziativa del Commissario Straordinario di indirizzare una interrogazione all'Assessore Regionale agli Enti Locali e per conoscenza alla V commissione Lavoro dell' Assemblea Regionale Siciliana in merito al personale precario. In particolare, il Commissario chiede alla regione se alla luce del quadro normativo nazionale e regionale e con particolare riferimento alla prosecuzione in capo al consorzio dei rapporti giuridici in essere alle ex Province Regionali può essere superato il divieto assunzionale in capo alle Province Italiane anche in virtù della competenza esclusiva che lo statuto siciliano prevede in capo alla Regione in tema di Enti locali». «Plaudiamo all'iniziativa di Infurnari - dice il rappresentante aziendale della FP. CGIL Massimo Ingiaimo - volta a trovare soluzione al complesso e tribolato tema dei precari. Si tratta di personale da anni impegnato in provincia, che in molti casi espleta funzioni essenziali, e che dopo anni merita di poter progettare il proprio futuro attraverso la stabilizzazione del rapporto del lavoro e nelle more di poter proseguire il rapporto in essere». «Il problema è spinoso - aggiunge Alfonso Buscemi, Segretario Generale della categoria - ma la FP CGIL è favorevole ad ogni iniziativa volta a tenere alta l'attenzione e che miri all'individuazione di una soluzione radicale senza trascinare oltre un problema che impatta con l'economia delle famiglie e la dignità delle persone». (C.R)

EX PROVINCIA Gara d'appalto per la Racalmuto Castrofilippo Per mettere in sicurezza la strada intercomunale castrofilippo-Serrone Racalmuto il Libero consorzio comunale (l'ex Provincia regionale) ha indetto una gara d'appalto per affidare i lavori di intervento straordinario. Le ditte interessate possono presentare l'offerta entro le ore g del prossimo 28 luglio. Le buste verranno aperte un'ora dopo. L'appalto ha un corrispettivo a misura di 16.673,70. L'importo a base d'asta è, invece, di 14.725,92 euro. (CR)

PONTE CROLLATO. Il confronto tra giunta, Anas e titolari dei fondi si è tenuto ieri nell'aula consiliare di Licata
C'è l'ok dei proprietari dei terreni per la bretella sul viadotto Petrulla
Nuovo passo avanti verso la riapertura della statale 123 dopo il crollo (avvenuto lunedì della scorsa settimana) del viadotto Petrulla. Ieri mattina, nell'aula consiliare del Comune, c'è stato un confronto tra il vice sindaco Angelo Cambiano, il geometra Barreca dell'Anas ed i proprietari dei fondi sui quali sarà realizzato il by pass del ponte che consentirà alle auto di tornare a percorrere la Licata
— Ravanusa, Di fatto i proprietari dei terreni interessati dal passaggio dalla bretella, dopo avere ascoltato la proposta dell'Anas, hanno dato il via libera alla cessione provvisoria dei propri fondi affinchè siano realizzati i lavori necessari per riaprire la statale.
"Praticamente — ha confermato il vice sindaco Angelo Cambiano al termine dell'incontro — tutti i proprietari dei terreni hanno dato totale disponibilità alle nostre richieste. L'Anas occuperà temporaneamente le loro aree per realizzare il bypass indispensabile per alleviare i disagi di quanti da Licata devono raggiungere i'entroterra agrigentino e nisseno e viceversa. Le uniche rivendicazioni degli agricoltori, assolutamente legittime, sono quelle relative alla possibilità di conservare l'accesso ai luoghi e che i lavori che saranno eseguiti non provochino allagamenti del loro terreni". L'Anas, che concederà un'indennità di occupazione, ma siamo solo nell'ordine di alcune centinaia di euro, ha assicurato la pulizia dei canaloni di scolo della zona per evitare la costituzione di depressioni che finirebbero per allagare le colture dei terreni in questione.
"Ho provveduto a comunicare al prefetto di Agrigento, Nicola Diomede — ha concluso Cambiano — la disponibilità ottenuta dagli agricoltori della zona. Si tratta di un fondamentale passo avanti verso la riapertura della statale". (AAU)

RACCOLTO IL GRIDO D'ALLARME DI GREENPEACE ITALIA : «Decisa opposizione a progetto de l'Eni»
Il Pd: «No alle trivellazioni nel nostro mare»
Dopo quello dell'colico offshore c'è un altro allarme per il mare di Licata: le trivellazioni. Ieri Massimo Ingiaimo, segretario cittadino del Pd, ha preso posizione sul "progetto dell'Eni "Offshore ibleo" che scrive Ingiaimo - stante alle notizie apparse su di un quotidiano nei giorni scorsi, prevede la realizzazione di sei nuovi pozzi dì produzione e due perforazioni esplorative al largo di Licata, oltre la costruzione di oleodotti collegati ad una nuova piattaforma . Di fatto il Pd ha raccolto il grido d'allarme di Greenpeace Italia, "L'organizzazione ambientali-sta — si legge ancora nel documento di Ingiaimo — parla di un progetto mostruoso, carico di rischi ambientali e che non lascia nulla al territorio. Nell'articolo si fa riferimento anche al 31luglio come termine ultimo per i sindaci dei territori interessati per proporre ricorso al Tar ed impedire che il mega progetto si faccia, viceversa partiranno le autorizzazioni necessarie alla realizzazione". I tempi, secondo le notizie fornite da Greenpeace Italia e rilanciate dal Pd di Licata, sono dunque ridottissimi. "Il Pd, da sempre sensibile alle battaglie ambientaliste, lancia l'allarme rispetto alla realizzazione aggiunge Massimo Ingiaimo - di questo progetto ed invita la città a seguire l'evolversi della vicenda. Chiede all' amministrazione comunale, per la funzione di rappresentanza della città che esplica, di non essere distratta rispetto a questo tema, ma anzi di approfondire la vicenda ed eventualmente proporre ricorso per impedire un'altra devastazione del nostro territorio". "Il Pd locale, nel ruolo di opposizione, si intesta questa battaglia, vigilerà e pungolerà affinché venga adottata ogni iniziativa utile a tutelare la nostra costa. Vorremmo
ricordare che nel mare prospiciente la nostra costa pende già la spada di Damocle — conclude il segretario cittadino del Partito democratico - della realizzazione del mega impianto offshore di 38 pali eolici". Nei confronti del parco colico off shore, la cui realizzazione è prevista nel tratto di mare compreso tra Licata, Buiera e Cela, ormai da più dì un lustro il comitato "No Peos" si batte per ribadire il no alla realizzazione. Ma contro l'eolico off shore si sono schierati anche, come è noto, cinque Comuni e le Province di Agrigento e Caltanissetta". (AAU)

LA SICILIA

LIBERO CONSORZIO
Quesito alla Regione sui precari
Incontro tra sindacati ed il Commissario del Libero consorzio dei comuni di Agrigento dott. Benito Infurnari per affrontare i problemi legati al personale ed in particolare dei precari. Quest'ultimo ha indirizzato un quesito all'Assessore Regionale agli Enti Locali e per conoscenza alla V commissione Lavoro dell'Ars in merito al personale precario. In particolare il Commissario chiede alla regione se alla luce del quadro normativo nazionale e regionale e con particolare riferimento alla prosecuzione in capo al consorzio dei rapporti giuridici in essere alle ex Province Regionali può essere superato il divieto di assunzioni anche in virtù della competenza esclusiva che Io statuto siciliano prevede in capo alla Regione in tema di Enti locali, Il rappresentante aziendale della FpCgil Massimo Ingiaimo 'plaude all'iniziativa del Commissario volta a trovare soluzione al complesso e tribolato tema dei precari. Si tratta di personale da anni impegnato in provincia, che in molti casi espleta funzioni essenziali, e che dopo anni merita di poter progettare il proprio futuro attraverso la stabilizzazione del rapporto del lavoro e nelle more di poter proseguire il rapporto in essere". "Il problema è spinoso, - dichiara Alfonso Buscemi, Segretario Generale della categoria - ma la FpCgil è favorevole ad ogni iniziativa volta a tenere alta l'attenzione e che miri all'individuazione di una soluzione radicale". Peraltro quello del persona le precario è un problema che si trascina da tantissimo tempo in seno all'ente Provincia e che adesso rimane anche sul groppone del nuovo organismo che ne sta ereditando competenze e personale.

PORTO EMPEDOCLE
Decisione choc di Italcementi, i lavoratori in sciopero
FRANCESCO DI MARE
PORTO EMPEDOCLE. La «pentola» è esplosa prima del previsto. Appena Italcementi ha comunicato all'ottantina di lavoratori dello stabilimento empedoclino che avrebbe utilizzato solo una trentina di loro per la macinazione del prodotto, sono scesi in campo i sindacati.
Per la serie o tutti o nessuno, è stato immediatamente dichiarato lo sciopero dei lavoratori, di tutti i lavoratori. Quando dunque si pensava ad arrivare al 9 settembre - data di scadenza della Cig - con garanzie e rassicurazioni sull'eventuale rinnovo della stessa cassa integrazione per tutti - alla luce della perdurante crisi del settore cementizio - Italcementi ha deciso di accelerare le proprie scelte, tirando fuori la «forbice». La reazione è stata immediata, netta, dura. «Le segreterie provinciali Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil hanno proclamato lo sciopero dello stabilimento di Porto Empedocle - hanno scritto ieri - a seguito della decisione dell'azienda di avviare le procedure di mobilità per 52 lavoratori.
A nulla sono, quindi, valse le riunioni che si sono tenute nei giorni scorsi presso la Regione Siciliana, in Terza Commissione "Attività Produttive", Confindustria Siciliana e Agrigento e la Prefettura, per addivenire ad una soluzione diversa dai licenziamenti. Malgrado tutti gli impegni assunti dalla Italcementi e quelli dei vari organi istituzionali ai tavoli d'incontro, l'unica risposta certa, ad oggi, sono i licenziamenti». E ancora «le segreterie provinciali dei sindacati e le Rsu dell'impianto esprimono forti preoccupazioni per il futuro dei lavoratori e dello stabilimento, che si aggiunge alla già drammatica crisi che ha colpito il settore delle costruzioni».
I sindacati insisteranno nei confronti dell'azienda e chiedendo il concorso fattivo delle Istituzioni affinché si possa trovare, in tempi celerissimi, una soluzione positiva alla vertenza,
Le segreterie provinciali dei sindacati, inoltre «confidano e si appellano al prefetto per intervenire sulle autorità di Governo, affinché si possano trovare soluzione diverse dal licenziamento».
«Si tratta - afferma l'azienda - di una misura annunciata da tempo e resa necessaria dalla perdurante crisi del mercato del cemento. E' tuttavia in corso un confronto con le istituzioni, che si pone come finalità l'individuazione di soluzioni imprenditoriali alternative, da parte di altri soggetti su una parte del sedime industriale».

COMUNE Era in una busta insieme con un biglietto in cui viene "invitato" a pagare i precari
Un proiettile per il sindaco
COMITINI - Un proiettile a salve ed un biglietto dove era scritto: «Il 27 di questo mese oltre a saldare gli stipendi dei dipendenti comunali pagali anche ai precari dell'ente altrimenti...». Questo l'inquietante messaggio recapitato direttamente al comune al sindaco di Comitini Felice Raneri 65 anni. Una intimidazione in piena regola sulla quale stanno indagando i carabinieri della locale stazione ed i colleghi della Compagnia di Canicattì, coordinati dal Capitano Salvatore Menta, dal quale il paese dipende. I militari in queste ore sono impegnati a capire chi abbia materialmente inviato questo "messaggio" al capo dell'amministrazione comunale e soprattutto il perché. Anche se sul movente sembra non ci siano dubbi. Infatti, nel messaggio si parla di precari del comune i quali soltanto pochi mesi fa hanno ottenuto il saldo degli stipendi di maggio e di giugno e l'ente sta facendo salti mortali per garantire il pagamento di luglio. Si tratta in tutto di 39 persone, un numero elevatissimo se si pensa che Comitini, ha soltanto 1000 abitanti, che attendono i rinnovi dei loro contratti che scadranno il prossimo mese di dicembre. "Si tratta di un episodio- ha dichiarato il sindaco- che ha turbato molto la mia famiglia. Ironia della sorte ha volto che ad aprire quella busta sia stata mia moglie che lavora al comune. Pensate- ha aggiunto- come ci si possa sentire in questo momento". Sindaco lei pensa che la vicenda sia legata alla questione precari? "La mia amministrazione- ha continuato Raneri ha fatto e sta facendo di tutto per garantire ai precari stipendio e futuro lavorativo. Addirittura per potere pagare gli stipendi arretrati abbiamo dovuto stipulare un mutuo per il quale pagheremo degli interessi indebitandoci. Poi, per la stabilizzazione, siamo inattesa di capire quali siano le direttive della Regione Siciliana, che ad oggi ha abbandonato i comuni dell'isola, caricandoli di ulteriori oneri per poterli mantenere in servizio con un surplus che al nostro paese costa al momento circa 100 mila euro in più". Allora possono esserci altri motivi secondo lei dietro questo gesto? "Recentemente- ha concluso il capo dell'amministrazione comunale- ho effettuato un mini rimpasto della mia giunta effettuando di fatto un allargamento della maggioranza che mi aveva sostenuto alle ultime amministrative. Tra i collaboratori, ho chiamato a far parte della squadra: Gennaro Fiorello e Francesca Sala- molle, uno dei due espressione della minoranza. Può essere che questa manovra non sia piaciuta a qualcuno". Saranno comunque le indagini dei militari dell'arma a stabilire chi abbia voluto lanciare questo chiaro ed inequivocabile messaggio al sindaco di un paese più volte balzato agli onori delle cronache nazionali per il gran numero di precari che lavorano presso l'ente.
CARMELO VELLA

DIFFICOLTÀ SUL FRONTE DELLE ETRATE PERICOLO SCONGIURATO PER I LAVORATOR FORESTALI
Ars, la manovra-ter rischia di lievitare oltre ottocento milioni
PALERMO. La commissione Bilancio dell'Ars, presieduta da Nino Dina, ha iniziato ieri l'esame del disegno di legge di assestamento di bilancio. Un esame tutto in salita e non per gli oltre 620 emendamenti presentati da tutte le forze politiche, comprese una quarantina del governo, ma perché la spesa lieviterebbe oltre gli 800 milioni di euro. L'impegno è quello di varare la manovra entro domani, per consentire all'Aula di approvarla entro il 31 luglio.
Occorrerà tanta buona volontà per scremare gli emendamenti, soprattutto quelli che provocano nuova spesa. A Palazzo d'Orleans, ieri, si è temuto che un eventuale rallentamento dei lavori, a causa dell'eccessivo numero di emendamenti, potesse provocare il licenziamento dei lavoratori della forestale, appena avviati al lavoro. Rischio che, secondo il vice presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo (Ncd), sarebbe scongiurato: «I lavoratori della forestale non saranno sospesi, come invece preannunciato nei giorni scorsi, ma continueranno a lavorare serenamente».
Anche l'assessore all'Economia, Roberto Agnello, ha manifestato un cauto ottimismo. «Troveremo l'intesa», ha detto Agnello, che in mattinata aveva fatto il punto sulla situazione con il presidente della Regione, Rosario Crocetta. «Che ci sia un'oggettiva difficoltà nelle entrate lo sappiamo tutti, quindi dobbiamo tenerne conto. Gli accantonamenti, per esempio, valgono 200 milioni di euro. Adesso lavoreremo attentamente a tutti gli emendamenti e faremo in modo che quelli che potranno essere condivisi proseguano l'iter»,
Il governo regionale, come è noto, ha deciso di sostituire il reddito di cittadinanza per i nuclei familiari che non superano il reddito di 5 mila euro Isee, in bonus per aziende che decideranno di assumere a tempo determinato o a tempo indeterminato, i soggetti inscritti negli appositi elenchi. «L'obiettivo - ha aggiunto Agnello - è quello di favorire le classi più deboli, ma cambiando il veicolo con cui si fanno confluire i benefici alle persone, in modo più diretto. Soprattutto gli over 35 che hanno difficoltà a trovare un'occupazione».
In commissione Bilancio, ieri, pomeriggio è stato approvato un emendamento sull'integrazione dei servizi socio-sanitari, gestiti dai comuni, che prevede un nuovo sistema di accreditamento delle strutture per garantire la conformità degli standard su tutto il territorio regionale.
I lavori della commissione Bilancio sono stati sospesi in concomitanza con la seduta dell'Ars. Il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone, prendendo la parola ha sollevato i problemi finanziari che vivono i comuni siciliani. «Gli enti locali dell'Isola - ha sottolineato Falcone - sono a rischio default per colpa di un governo inadempiente. La regione ha, infatti, provveduto fino ad oggi a corrispondere solo un acconto della prima rata trimestrale. I comuni sono ormai sul lastrico, costretti ad attingere alle tesoreria per pagare stipendi e fornitori e si ritrovano a dovere corrispondere alle banche elevati interessi e a non potere garantire i servizi essenziali ai cittadini. La situazione non è più sostenibile».

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