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rassegna stampa del 18 luglio 2014

GIORNALE DI SICILIA

INTERVENTO DI FLORIANA RUSSO. «Contestiamo la decisione di concedere indennità ai dirigenti dell'ente»
Provincia, la Cisl «Decolli la stabilizzazione dei precari»
"Nonostante la grave situazione di inattività da noi denunciata, a causa della vuota e inutile creazione della legge sull'istituzione dei liberi Consorzi pare, invece, che l'ex Provincia abbia ampliato la propria attività: secondo quanto disposto dalla determinazione dello scorso 14 luglio si attribuisce, infatti, ai direttori dei settori dell'ente un'indennità di posizione per la qualità dell'attività svolta e addirittura, in taluni casi, ad una maggiorazione del 10 per cento delle indennità di posizione". A sostenerlo è, in una nota, Floriana Russo Introito, segretario territoriale della Cisl funzione pubblica di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. "Abbiamo più volte incontrato l'amministrazione - aggiunge la sindacalista - per discutere sui possibili tagli che l'ente dovrebbe subire, abbiamo più volte assistito ad annunci di possibili scenari apocalittici relativi al futuro del personale con contratto a tempo determinato se non, addirittura, relativamente alla paventata ipotesi di un blocco degli stipendi per tutti i dipendenti e allora ci chiediamo con quale criterio si continui a deliberare sfacciatamente e senza alcun senso del pudore nei confronti dell'intera comunità, la liquidazione di premi di produttività difficilmente raggiungibili dai dirigenti in questo preciso momento storico, valutando con una percentuale maggiore di premialità una qualità del lavoro che risulta, invece, essere minore rispetto al passato". "Ci chiediamo - aggiunge la Cisl funzione pubblica - quali siano stati gli obiettivi individuati da questa amministrazione in un momento di
"fermo" e quali siano gli ottimi risultati raggiunti". Secondo l'organizzazione sindacale "tali azioni ottengono il risultato di un ulteriore svilimento della considerazione della pubblica amministrazione nella pubblica opinione. Chiediamo, quindi, al commissario straordinario del quale apprezziamo la buona volontà, di dare un aiuto vero alla disciolta Provincia, di rivedere il provvedimento e di stornare, ove possibile, parte di tali somme alla stabilizzazione del personale precario". AAU

CENTRO STORICO. L'incontro è stato fissato per lunedì 28 luglio a Palazzo di città
Cattedrale, Luparello convoca le istituzioni per capire cosa fare
L'invito è stato rivolto agli assessori regionali al Territorio e ai Beni culturali e al Dirigente generale della Protezione civile
A giugno, era stato l'arcivescovo Franco Montenegro, ad organizzare una veglia di Pentecoste al Duomo per sollecitare, chi di competenza, a muoversi prima che la situazione diventi irrecuperabile.
Alla fine, visto il silenzio registratosi dalla Regione, sulla convocazione di una conferenza di servizi sulla questione della sicurezza del costone nord della città e della cattedrale di Agrigento, è stato il sindaco facente funzione, Piero Luparello che lunedì mattina 28 luglio, a Palazzo di Città chiederà ancora una volta che tutte le parti coinvolte si diano da fare per evitare il peggio. «Quello che ci auguriamo con questa conferenza di servizi — ha detto Luparello —è che in quella sede si possa finalmente fare chiarezza sulle somme disponibili, sulle competenze nella predisposizione dei progetti esecutivi, sulle modalità di affidamento dei lavori e sulla realizzazione degli interventi e la relativa tempistica, in modo tale che da parte di tutti i soggetti interessati, evitando voci fuori dal corso, si agisca insieme per salvare il monumento e l'intero quartiere». Per l'occasione Luparello ha invitato a partecipare l'assessore regionale per il territorio e l'ambiente e quello per i beni culturali, il Dirigente generale della Protezione civile regionale e quelli del Dipartimento regionale dell'ambiente e dei beni culturali. All'incontro sono stati invitati anche la Prefettura di Agrigento, il Soprintendente dei beni culturali, il Capo del Genio civile, il Direttore dell'Ufficio beni culturali ecclesiastici della Curia arcivescovile, il Dirigente della Sezione provinciale della Protezione civile regionale ed i Dirigenti comunali dei lavori pubblici e della protezione civile. Per tenere alta l'attenzione sulla cattedrale, lo scorso giugno l'arcivescovo Montenegro aveva organizzato una veglia dinanzi al duomo. «Ci ritroviamo a fare la veglia in questo posto inusuale, nella piazza davanti alla Cattedrale, anziché in una Chiesa - aveva detto - sia perché abbiamo bisogno di ricordare a tutti e ricordare noi che la nostra Cattedrale, la nostra chiesa madre, è malata e sia per chiedere ancora una volta che si faccia di tutto perché il coma di questa mamma malata da farmacologica non diventi irreversibile». AMM

LA SICILIA

IL VICESINDACO LUPARELLO HA DECISO DI TENERLA IL 28 LUGLIO
Cattedrale, iniziativa del Comune Convocata conferenza di servizi
Futuro della cattedrale e del colle di San Gerlando, il Comune di Agrigento convoca un tavolo tecnico. Dopo la presa di posizione della giunta comunale dei giorni scorsi, adesso il vicesindaco Piero Luparello ha deciso di tenere il prossimo 28 luglio un'apposita conferenza dei servizi.
Per l'occasione sono stati inviati a partecipare l'assessore regionale per il territorio e l'ambiente e quello per i beni culturali, il dirigente generale della Protezione civile regionale e quelli del Dipartimento regionale dell'ambiente e dei beni culturali. All'incontro sono stati invitati anche la Prefettura di Agrigento, il soprintendente dei beni culturali, il capo del Genio civile, il direttore dell'Ufficio beni culturali ecclesiastici della Curia arcivescovile, il dirigente della Sezione provinciale della Protezione civile regionale ed i dirigenti comunali dei lavori pubblici e della protezione civile. "Speriamo — dice Luparello — che in quella sede si possa finalmente fare chiarezza sulle somme disponibili, sulle competenze nella predisposizione dei progetti esecutivi, sulle modalità di affidamento dei lavori e sulla realizzazione degli interventi e la relativa tempistica, in modo tale che da parte di tutti i soggetti interessati, evitando voci fuori dal corso, si agisca insieme per salvare il monumento e l'intero quartiere" All'incontro, da quanto ci è dato sapere, sarà quasi certamente presente l'assessore al Territorio e Ambiente Maria Grazia Sgarlata, la quale nei giorni scorsi avrebbe rassicurato gli esponenti del Pd locale durante un incontro sul destino dei fondi per la cattedrale. Si tratterebbe al momento solo di una questione di natura tecnica, dato che i fondi per intervenire sul dissesto idrogeologico sono, come è noto, derivanti da economie sui lavori condotti nel messinese.

VIA DALLE VECCHIE PROVINCE, INCONTRI TRA SINDACI A TAORMINA E SCIACCA
Consorzi di Comuni, spauracchio referendum
Nonostante i gelesi, con il referendum di domenica scorsa, abbiano deciso che la loro città debba rimanere nel Libero consorzio di Caltanissetta, negando l'adesione a quello di Catania, sono parecchi i sindaci siciliani che credono di potersi staccare dai vincoli delle vecchie province. Riunioni, negli ultimi giorni, si sono svolte a Taormina per la costituzione del Libero consorzio dell'Etna; ieri, a Sciacca dove erano presenti rappresentanti di comuni delle ex province di Agrigento, Palermo e Trapani. Nonostante la volontà di organizzare nuove aree territoriali sia forte, non mancano le perplessità. Primo, perché non si sa quali competenze e funzioni i nuovi organismi dovranno avranno; secondo, perché si teme che le decine di referendum che dovrebbero essere indetti, oltre a costare, possano risolversi in un flop, come a Gela dove ha votato solo il 36% degli aventi diritto. Martedì scorso, a Taormina, si sono dati appuntamento una quarantina di sindaci, presenti anche i deputati regionali: Nicola D'Agostino (Udc), Lino Leanza (Articolo 4), Anthony Barbagallo (Pd) e Nino d'Asero Ncd. E' stata ribadita la volontà di costituire il Libero consorzio di comuni dell'Etna, che hanno identità e territori contigui. Ma sono state sollevate parecchie obiezioni sulle modalità di adesione in base alle norme previste della legge regionale. Lo scoglio principale rimane il referendum: negli statuti comunali è previsto quello consultivo per cui necessita, per la validità, che voti il 50% più 1 degli elettori; nessuno statuto comunale, forse qualcuno, prevede invece il referendum confermativo, che non prevede alcun quorum. Ed in ogni caso, una consultazione elettorale costa. E probabile che si tenti di cambiare la norma (quella sul referendum fu voluta dall'Ars, non dal governo). "Mi auguro che sia il presidente Crocetta - ha sottolineato D'Agostino - a proporre l'abrogazione del referendum. Altrimenti, la riforma da lui voluta con l'abolizione delle Province, rischia di non essere attuabile". Per il sindaco di Enna, Paolo Garofalo, «la legge è un papocchio. Per aderire ad un libero consorzio, i consigli comunali devono deliberare con la maggioranza dei 2/3 e poi indire il referendum confermativo. Se i deputati regionali conoscessero il territorio, saprebbero che pochi comuni hanno nello statuto il referendum confermativo. Basterebbe recepire la legge nazionale. E i costi? I termini per l'approvazione dei bilanci comunali è stato spostato al 30 settembre, ma i referendum devono essere indetti prima. Quale sindaco, nel 2013, aveva previsto i costi? In ogni caso, soldi non ce ne sono. Al Libero consorzio di Enna potrebbero aderire 9 comuni dei Nebrodi, quelli della valle del fiume Halesa, portando da 20 a 29 il numero dei comuni e 270 mila il numero degli abitanti. Il sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola, proprio ieri ha incontrato alcuni sindaci dell'interno delle province di Agrigento, Palermo e Trapani, oltre quello di Castelvetrano, Menfi, Burgio. Finora i comuni che hanno deliberato di aderire ai nuovo consorzio raggiungono 130 mila abitanti. «Però - ha rilevato Di Paola - se decidono di aderire Ribera, Cianciana, Bivona e Santo Stefano di Quisquina quota 180 mila abitanti di può toccare. Anche Chiuse Sclafani, Prizzi, Palazzo Adriano e Giuliana hanno mostrato interesse. Abbiamo deciso che nel mese di agosto faremo il "Consiglio comunale day", cioè tutti i comuni delibereranno nello stesso giorno l'adesione al Libero consorzio, Contestualmente, si dovrebbe adottare un regolamento per disciplinare il referendum». L.M.

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