GIORNALE DI SICILIA
INTERVENTO DI FLORIANA RUSSO.
«Contestiamo la decisione di concedere indennità ai dirigenti
dell'ente»
Provincia, la Cisl «Decolli la
stabilizzazione dei precari»
"Nonostante la grave situazione di
inattività da noi denunciata, a causa della vuota e inutile
creazione della legge sull'istituzione dei liberi Consorzi pare,
invece, che l'ex Provincia abbia ampliato la propria attività:
secondo quanto disposto dalla determinazione dello scorso 14 luglio
si attribuisce, infatti, ai direttori dei settori dell'ente
un'indennità di posizione per la qualità dell'attività svolta
e addirittura, in taluni casi, ad una maggiorazione del 10 per cento
delle indennità di posizione". A sostenerlo è, in una nota,
Floriana Russo Introito, segretario territoriale della Cisl funzione
pubblica di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. "Abbiamo più volte
incontrato l'amministrazione - aggiunge la sindacalista - per
discutere sui possibili tagli che l'ente dovrebbe subire, abbiamo
più volte assistito ad annunci di possibili scenari apocalittici
relativi al futuro del personale con contratto a tempo determinato se
non, addirittura, relativamente alla paventata ipotesi di un blocco
degli stipendi per tutti i dipendenti e allora ci chiediamo con quale
criterio si continui a deliberare sfacciatamente e senza alcun senso
del pudore nei confronti dell'intera comunità, la liquidazione di
premi di produttività difficilmente raggiungibili dai dirigenti in
questo preciso momento storico, valutando con una percentuale
maggiore di premialità una qualità del lavoro che risulta, invece,
essere minore rispetto al passato". "Ci chiediamo - aggiunge la
Cisl funzione pubblica - quali siano stati gli obiettivi individuati
da questa amministrazione in un momento di
"fermo" e quali siano gli ottimi
risultati raggiunti". Secondo l'organizzazione sindacale "tali
azioni ottengono il risultato di un ulteriore svilimento della
considerazione della pubblica amministrazione nella pubblica
opinione. Chiediamo, quindi, al commissario straordinario del quale
apprezziamo la buona volontà, di dare un aiuto vero alla disciolta
Provincia, di rivedere il provvedimento e di stornare, ove possibile,
parte di tali somme alla stabilizzazione del personale precario".
AAU
CENTRO STORICO. L'incontro è
stato fissato per lunedì 28 luglio a Palazzo di città
Cattedrale, Luparello convoca le
istituzioni per capire cosa fare
L'invito è stato rivolto agli
assessori regionali al Territorio e ai Beni culturali e al Dirigente
generale della Protezione civile
A giugno, era stato l'arcivescovo
Franco Montenegro, ad organizzare una veglia di Pentecoste al Duomo
per sollecitare, chi di competenza, a muoversi prima che la
situazione diventi irrecuperabile.
Alla fine, visto il silenzio
registratosi dalla Regione, sulla convocazione di una conferenza di
servizi sulla questione della sicurezza del costone nord della città
e della cattedrale di Agrigento, è stato il sindaco facente
funzione, Piero Luparello che lunedì mattina 28 luglio, a Palazzo di
Città chiederà ancora una volta che tutte le parti coinvolte si
diano da fare per evitare il peggio. «Quello che ci auguriamo con
questa conferenza di servizi — ha detto Luparello —è che in
quella sede si possa finalmente fare chiarezza sulle somme
disponibili, sulle competenze nella predisposizione dei progetti
esecutivi, sulle modalità di affidamento dei lavori e sulla
realizzazione degli interventi e la relativa tempistica, in modo tale
che da parte di tutti i soggetti interessati, evitando voci fuori dal
corso, si agisca insieme per salvare il monumento e l'intero
quartiere». Per l'occasione Luparello ha invitato a partecipare
l'assessore regionale per il territorio e l'ambiente e quello per
i beni culturali, il Dirigente generale della Protezione civile
regionale e quelli del Dipartimento regionale dell'ambiente e dei
beni culturali. All'incontro sono stati invitati anche la
Prefettura di Agrigento, il Soprintendente dei beni culturali, il
Capo del Genio civile, il Direttore dell'Ufficio beni culturali
ecclesiastici della Curia arcivescovile, il Dirigente della Sezione
provinciale della Protezione civile regionale ed i Dirigenti comunali
dei lavori pubblici e della protezione civile. Per tenere alta
l'attenzione sulla cattedrale, lo scorso giugno l'arcivescovo
Montenegro aveva organizzato una veglia dinanzi al duomo. «Ci
ritroviamo a fare la veglia in questo posto inusuale, nella piazza
davanti alla Cattedrale, anziché in una Chiesa - aveva detto - sia
perché abbiamo bisogno di ricordare a tutti e ricordare noi che la
nostra Cattedrale, la nostra chiesa madre, è malata e sia per
chiedere ancora una volta che si faccia di tutto perché il coma di
questa mamma malata da farmacologica non diventi irreversibile». AMM
LA SICILIA
IL VICESINDACO LUPARELLO HA DECISO
DI TENERLA IL 28 LUGLIO
Cattedrale, iniziativa del Comune
Convocata conferenza di servizi
Futuro della cattedrale e del colle di
San Gerlando, il Comune di Agrigento convoca un tavolo tecnico. Dopo
la presa di posizione della giunta comunale dei giorni scorsi, adesso
il vicesindaco Piero Luparello ha deciso di tenere il prossimo 28
luglio un'apposita conferenza dei servizi.
Per l'occasione sono stati inviati a
partecipare l'assessore regionale per il territorio e l'ambiente
e quello per i beni culturali, il dirigente generale della Protezione
civile regionale e quelli del Dipartimento regionale dell'ambiente
e dei beni culturali. All'incontro sono stati invitati anche la
Prefettura di Agrigento, il soprintendente dei beni culturali, il
capo del Genio civile, il direttore dell'Ufficio beni culturali
ecclesiastici della Curia arcivescovile, il dirigente della Sezione
provinciale della Protezione civile regionale ed i dirigenti comunali
dei lavori pubblici e della protezione civile. "Speriamo — dice
Luparello — che in quella sede si possa finalmente fare chiarezza
sulle somme disponibili, sulle competenze nella predisposizione dei
progetti esecutivi, sulle modalità di affidamento dei lavori e sulla
realizzazione degli interventi e la relativa tempistica, in modo tale
che da parte di tutti i soggetti interessati, evitando voci fuori dal
corso, si agisca insieme per salvare il monumento e l'intero
quartiere" All'incontro, da quanto ci è dato sapere, sarà quasi
certamente presente l'assessore al Territorio e Ambiente Maria
Grazia Sgarlata, la quale nei giorni scorsi avrebbe rassicurato gli
esponenti del Pd locale durante un incontro sul destino dei fondi per
la cattedrale. Si tratterebbe al momento solo di una questione di
natura tecnica, dato che i fondi per intervenire sul dissesto
idrogeologico sono, come è noto, derivanti da economie sui lavori
condotti nel messinese.
VIA DALLE VECCHIE PROVINCE, INCONTRI
TRA SINDACI A TAORMINA E SCIACCA
Consorzi di Comuni, spauracchio
referendum
Nonostante i gelesi, con il referendum
di domenica scorsa, abbiano deciso che la loro città debba rimanere
nel Libero consorzio di Caltanissetta, negando l'adesione a quello
di Catania, sono parecchi i sindaci siciliani che credono di potersi
staccare dai vincoli delle vecchie province. Riunioni, negli ultimi
giorni, si sono svolte a Taormina per la costituzione del Libero
consorzio dell'Etna; ieri, a Sciacca dove erano presenti
rappresentanti di comuni delle ex province di Agrigento, Palermo e
Trapani. Nonostante la volontà di organizzare nuove aree
territoriali sia forte, non mancano le perplessità. Primo, perché
non si sa quali competenze e funzioni i nuovi organismi dovranno
avranno; secondo, perché si teme che le decine di referendum che
dovrebbero essere indetti, oltre a costare, possano risolversi in un
flop, come a Gela dove ha votato solo il 36% degli aventi diritto.
Martedì scorso, a Taormina, si sono dati appuntamento una quarantina
di sindaci, presenti anche i deputati regionali: Nicola D'Agostino
(Udc), Lino Leanza (Articolo 4), Anthony Barbagallo (Pd) e Nino
d'Asero Ncd. E' stata ribadita la volontà di costituire il
Libero consorzio di comuni dell'Etna, che hanno identità e
territori contigui. Ma sono state sollevate parecchie obiezioni sulle
modalità di adesione in base alle norme previste della legge
regionale. Lo scoglio principale rimane il referendum: negli statuti
comunali è previsto quello consultivo per cui necessita, per la
validità, che voti il 50% più 1 degli elettori; nessuno statuto
comunale, forse qualcuno, prevede invece il referendum confermativo,
che non prevede alcun quorum. Ed in ogni caso, una consultazione
elettorale costa. E probabile che si tenti di cambiare la norma
(quella sul referendum fu voluta dall'Ars, non dal governo). "Mi
auguro che sia il presidente Crocetta - ha sottolineato D'Agostino
- a proporre l'abrogazione del referendum. Altrimenti, la riforma
da lui voluta con l'abolizione delle Province, rischia di non
essere attuabile". Per il sindaco di Enna, Paolo Garofalo, «la
legge è un papocchio. Per aderire ad un libero consorzio, i consigli
comunali devono deliberare con la maggioranza dei 2/3 e poi indire il
referendum confermativo. Se i deputati regionali conoscessero il
territorio, saprebbero che pochi comuni hanno nello statuto il
referendum confermativo. Basterebbe recepire la legge nazionale. E i
costi? I termini per l'approvazione dei bilanci comunali è stato
spostato al 30 settembre, ma i referendum devono essere indetti
prima. Quale sindaco, nel 2013, aveva previsto i costi? In ogni caso,
soldi non ce ne sono. Al Libero consorzio di Enna potrebbero aderire
9 comuni dei Nebrodi, quelli della valle del fiume Halesa, portando
da 20 a 29 il numero dei comuni e 270 mila il numero degli abitanti.
Il sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola, proprio ieri ha incontrato
alcuni sindaci dell'interno delle province di Agrigento, Palermo e
Trapani, oltre quello di Castelvetrano, Menfi, Burgio. Finora i
comuni che hanno deliberato di aderire ai nuovo consorzio raggiungono
130 mila abitanti. «Però - ha rilevato Di Paola - se decidono di
aderire Ribera, Cianciana, Bivona e Santo Stefano di Quisquina quota
180 mila abitanti di può toccare. Anche Chiuse Sclafani, Prizzi,
Palazzo Adriano e Giuliana hanno mostrato interesse. Abbiamo deciso
che nel mese di agosto faremo il "Consiglio comunale day", cioè
tutti i comuni delibereranno nello stesso giorno l'adesione al
Libero consorzio, Contestualmente, si dovrebbe adottare un
regolamento per disciplinare il referendum». L.M.