GIORNALE DI SICILIA
EX PROVINCIAFerie forzate, uffici chiusi il14 agostoAnche quest'anno gli uffici del Libero Consorzio Comunale di Agrigento resteranno chiusi il giorno 14 agosto. La chiusura è stata disposta del segretario, tenuto conto della prossimità dei giorni festivi e della eventuale ridotta affluenza di pubblico. Il personale dell'Ente sarà collocato in ferie d'ufficio mentre saranno garantiti i servizi essenziali dell'Ente.
TRAVELNOSTOP.COM. Toti Piscopo: incrementi a macchia di leopardo nel 2014. Bene Palermo e San VitoTurismo, in Sicilia primi segnali di ripresaPALERMOIl Turismo in Sicilia verso la ripresa. L'Isola, nel primo semestre 2014, come rileva Travelnostop. Com. il quotidiano di turismo on line, ha registrato incrementi a macchia di leopardo sia in termini di arrivi che di presenze. Percentuali non eclatanti, con dati che variano dal 2 al 4 per cento, ma che indicano una inversione di tendenza rispetto al passato e timidi segnali di ripresa. È il caso di Palermo, Taormina, Ragusa, Siracusa e San Vito Lo Capo, per segnalare i più rappresentativi. Altro elemento di novità è costituito da Terrasini, in cui alla tradizionale offerta di Città del Mare si affiancano sul piano del gradimento anche i Bed and breakfast, che costituiscono sempre più modelli di ospitalità integrative o alternative rispetto a quella tradizionale offerta dagli alberghi. Strutture che più di altre hanno sofferto la crisi e l'hanno fronteggiata con tariffe scontate dettate dalla necessità del momento più che da una strategia commerciale.Altro elemento favorevole per lo sviluppo del turismo è l'incremento dei collegamenti aerei diretti, effetto di un sistema aeroportuale complessivo più efficiente, ma anche della grande concorrenza tra le compagnie, che sta favorendo la Sicilia e i siciliani che oggi possono volare anche verso nuove destinazioni, grazie all'arrivo negli scali siciliani di nuove compagnie. «Il riempimento di queste tratte è però - spiega Toti Piscopo, direttore editoriale di Travelnostop.com e presidente della sezione Turismo di Confindustria Palermo - prevalentemente dalla Sicilia verso altre destinazioni, ma non il contrario, come potrebbe essere più auspicabile». La Sicilia comunque piace e risulta essere sempre più attrattiva, secondo un gradimento registrato nelle Borse del Turismo a cui l'Assessorato Regionale al Turismo quest'anno ha partecipato. Un anno in cui non sono stati erogati ancora fondi per manifestazioni e grandi eventi. «Un gradimento - ricorda Piscopo - che va colto con una offerta turistica diversificata e più motivata. Il turismo è un settore economico produttivo che va organizzato e governato con poche regole ma certe, per mettere gli operatori nelle condizioni di poter competere con una concorrenza sempre più agguerrita. Dobbiamo puntare - aggiunge Piscopo - su un modello organizzativo efficace e produttivo che valorizza gli aspetti legati all'accoglienza, all'ospitalità, alla mobilità, nonché al marketing ed alla comunicazione, Inoltre non va sottovalutato, anzi valorizzato il turismo domestico.Nell'isola oltre il 60% degli arrivi è costituito dagli stessi siciliani: questa forma di turismo interna sembra rappresentare la spina dorsale dell'industria turistica siciliana. Una situazione che ha il merito di essere in grado di dare linfa vitale, tutto l'anno, alle medie e piccole aziende turistiche dei centri poco interessati ai grandi flussi turistici. Cresce anche il coinvolgimento dei Comuni nello sviluppo del settore. «Ma occorrerà vigilare affinché le risorse economiche generate dall'imposta di soggiorno vengano reinvestite nel settore, come prescritto dalla legge, e non utilizzate per altri fini». Ma il cauto ottimismo si spegne a Lampedusa dove, tra la «crisi» e il legame con gli arrivi dei migranti, nella stagione 2014 le prenotazioni danno in proiezione una flessione di circa il 60%. (FP)
PALAZZO DEI GIGANTI La Regione non ha provveduto a nominare il commissarioCROCETTA NON DECIDE, DA37GIORNI IL COMUNE RESTA SENZA UNA GUIDAI partiti tirano la giacca al presidente affinché nomini un funzionario. Resta in piedi l'ipotesi dell'ex questore Di FazioNon c'è intesa politica per la nomina del commissario del Comune di Agrigento che la Regione dovrà inviare a Palazzo dei Giganti a sostituire il sindaco dimissionario Marco Zambuto e la sua giunta. A distanza di 37 giorni da quando Zambuto ha protocollato la lettera di dimissioni ancora non si muove foglia. L'amministrazione resta nelle mani del vice sindaco Piero Luparello che non nasconde l'ansia di chiudere al più presto la sua esperienza gestionale. E si scatena l'ironia della rete e degli intellettuali. C'è chi, come Paolo Cilona, si spinge a dire: "Magari aspettano di decidere se il commissario deve avere gli occhi azzurri, i capelli al vento e le labbra carnose'. Indiscrezioni trapelate portano alla soluzione che potrebbe essere una donna a sedere sulla poltrona che è stata occupata per sette anni da Marco Zambuto. Tra i" papabili" nella scelta che dovrà fare il presidente della Regione per individuare il commissario del Comune agrigentino, si fa sempre più insistente, infatti, il nome di Luciana Giammanco, attualmente dirigente generale del dipartimento della funzione pubblica con incarico di responsabile anticorruzione. Si tratterebbe quindi di un tecnico, espressione diretta di Crocetta e con pregresse esperienze come commissario in enti locali tra cui la Provincia di Trapani. Giammanco, tra l'altro, è stata già ad Agrigento, come commissario ad acta tra il 2008 e il 2009, e ha negli anni acquisito competenze specifiche anche in tematiche economiche. Ma resta in piedi anche l'ipotesi di una nomina dell'ex questore di Agrigento, Girolamo Di Fazio, gradito dal presidente Crocetta. Di Lazio è stato questore di Agrigento, dal 2007 al giugno del 2011 ed è molto stimato da Crocetta, che lo ha inserito in un apposito nucleo, una sorta di task force per il controllo sugli appalti della Sanità.Il motivo della mancata nomina sembra sia riconducibile a ragioni politiche: all'Ars, in un momento delicato come quello che precede l'approvazione della legge di Bilancio, con una maggioranza risicata e vulnerabile, Crocetta è in affanno. Da una parte infatti, c'è la linea politica sposata dall'Udc, con il capogruppo Lillo Firetto che opta per la strada diciamo "interna" con l'assegnazione dell'incarico ad un funzionario di fiducia (tra questi ci potrebbe essere anche Angela Giammona) ma anche dai Drs con Michele Cimino che potrebbe piazzare un suo "amico" del Palazzo regionale. Poi c'è chi, come il gruppo del Megafono, intende aprire alla strada esterna, per premiare una figura onesta e ligia al dovere come quella di Girolamo Di Fazio, questore a riposo. Per non parlare poi delle ammonizioni fatte dalla corte dei Conti sull'aspetto contabile ed il rischio del dissesto finanziario sulle quali anche la magistratura ha acceso un riflettore. Come è avvenuto recentemente a Catania. E per questo la nomina di un funzionario regionale piuttosto che di un dirigente statale può fare la differenza.Sulla nomina del commissario ad Agrigento è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. «Spero che in tempi brevi la Regione nomini un commissario straordinario al Comune di Agrigento, in modo che possa prendere energicamente in mano le vicende del Comune. E' importante che la Regione mandi qui un commissario che non faccia perdere tempo e che non faccia considerare agli agrigentini questo un anno sprecato». (PAPI)
LA SICILIA
a RALLENTARE LA REALiZZAZIONE DELLA BRETELLA LE PROCEDURE DI ESPROPRIOBypass per il viadotto Petrulla, i tempi si allunganoLICATA. Fase di stallo per quanto riguarda l'inizio dei lavori per la realizzazione di un by-pass parallelo al viadotto Petrulla che nelle scorse settimane ha subìto il collasso di una campata causando incidenti stradali e feriti e condizionando in maniera abbastanza pesante la viabilità in tutto il comprensorio. I tempi per l'inizio dei lavori della bretella non si preannunciano rapidi. C'è infatti ancora da risolvere la questione burocratica legata all'occupazione non preordinata all'esproprio dei terreni dove dovrà sorgere il by-pass che permetta di aggirare la parte di ponte crollata e ripristinare la viabilità in direzione di Licata e dei centri che si servono della Strada Statale 626 (Ravanusa, Campobello di Licata e Canicattì). Non è ancora possibile quantificare i tempi necessari intanto per aprire il cantiere e poi per la realizzazione vera e propria della bretella. In sede di tavolo tecnico, l'Anas aveva ipotizzato in trenta giorni lavorativi il tempo necessario per completare l'opera ma, visti i ritardi attuali, l'impressione è che si vada decisamente verso tempi più lunghi. L'incontro con i proprietari dei fondi terrieri per avere il benestare all'utilizzo degli spazi privati dove dovrà sorgere la bretella si è tenuto una settimana fa, ma da allora non si è più registrata nessuna novità di rilievo. Ovviamente la questione è tenuta sotto osservazione dalle autonomie locali del comprensorio interessato dal crollo. Nei giorni scorsi, i primi cittadini di Ravanusa, Campobello e Licata hanno chiesto lumi all'Anas per capire che tempo ci vorrà per avviare i cantieri. L'altro fronte caldo a livello di viabilità è quello legato al ripristino definitivo della Strada Statale 123 che, dopo la chiusura del viadotto Petrulla, è diventata la naturale valvola di sfogo per chi deve muoversi in questo tratto della Provincia. L'Anas sta continuando i lavori di sistemazione dell'arteria che in passato è stata interessata da diverse frane che ne hanno reso particolarmente accidentato l'attraversamento. Gli utenti che in queste settimane hanno imboccato la 123 per i loro spostamenti hanno lamentato condizioni non ideali di percorrenza a causa di alcuni tratti di strada che necessitano di rapida manutenzione, Il gestore della rete viaria anche ieri ci ha confermato che "è impegnato a completare nel più breve tempo possibile il ripristino della 123". Se lo augurano i tanti pendolari che dopo il collasso del viadotto Petrulla hanno dovuto fare i conti con il problema della viabilità.GIUSEPPE CELLURA
SENZA COMMISSARIO TUTTO RESTA BLOCCATOMA LUPARELLO È DECISO: "QUELLO CHE SI DEVE FARE VA FATTO"Il Comune di Agrigento attende da oltre un mese t'arrivo del commissario che dovrà essere nominato dalla Regione, e nel frattempo l'attività amministrativa rischia I'"impaludamento".Già, perché come è ormai noto, nel periodo di "vacatio" seguente alle dimissioni del sindaco, come è stato ribadito più volte da dirigenti comunali e dallo stesso segretario generale, non è possibile fare altra attività che non quella "contenitiva". Per citare un parere recentissimo, infatti, "il vice sindaco e la giunta comunale, nelle more della nomina del commissario, rimangono in carica in regime di 'prorogatio ex lege', con l'obbligo di garantire il normale svolgimento dell'attività amministrativa, al fine di evitare danni gravi ed irreparabili all'Ente". Quindi ad oggi si può garantire, ad esempio, solo sugli impegni di spesa già presi, i quali, se non venissero rispettati, provocherebbero un danno economico all'ente a causa dei ricorsi da parte dei soggetti danneggiati. Tutto questo, concretamente, in cosa si traduce?"Come assessorato alle Attività produttive — spiega l'assessore Francesco Messina — erano stati prodotti nelle settimane scorse un nuovo piano dei mercati cittadini così come una proposta di sanatoria per le situazioni di irregolarità nell'occupazione del suolo comunale. Tutto — prosegue -. è bloccato perché andrebbe al di là del potere della Giunta, in questo momento. Allo stesso modo - conclude - temo che non potremo inserire a bilancio l'acquisto di un mezzo meccanico dotato di braccio e cestello che avrebbe consentito ai nostri operai di fare in proprio gli interventi di manutenzione sul patrimonio arboreo"."In questo momento per quanto riguarda il mio assessorato — spiega l'assessore alla Cultura Maurizio Masone — è tutto congelato. La prima cosa che mi viene in mente è il cartellone della stagione estiva, perché, mi è stato detto dal dirigente, si tratta appunto di un impegno di spesa preso non precedentemente alle dimissioni del sindaco. Speriamo — aggiunge — di riuscire quantomeno a sbloccare le iniziative concordate con l'Ente Parco. Di certo ci si trova nella condizione paradossale di essere costretti comunque ad amministrare senza strumenti".Più deciso è invece il sindaco facente funzioni, Piero Luparello, sul quale ricadono tutte le deleghe mai assegnate dopo il rimpasto di maggio. "Non c'è alcun 'pantano' — dice-, In questo momento stiamo regolarmente garantendo il funzionamento dell'Ente e, credo, ci siano i margini anche per superare quelle che sono le criticità avanzate dagli uffici. Faccio un esempio: riguardo il cartellone estivo degli eventi, è evidente che non si tratti di un aspetto di ordinaria amministrazione, ma l'arrivo dell'estate comporta con sé delle iniziative. Quindi — prosegue -, visto che dalla Regione non giungono segnali o spostiamo l'estate, e non credo sia possibile, oppure ci assumiamo la responsabilità di firmare comunque degli atti che servono alla città".G.S.
"POSTI LETTO TUTTI ESAURITI"TRA VELE E SAPORI. L'ASSESSORE AL TURISMO SODDISFATTO DELLA MANIFESTAZIONE VELICA ED ENOGASTRONOMICA
Bilancio conclusivo per la seconda edizione di "Licata tra vele e sapori", la manifestazione velica ed enogastronomica che si è svolta a cavallo dell'ultimo week-end. A tracciarlo è stato l'assessore con delega allo Sport, Spettacoli e Turismo Massimo Licata D'Andrea il quale ha ravvisato molte luci e poche, pochissime ombre. "Il risultato migliore che abbiamo avuto — le sue parole — è l'immagine di una città bellissima. Abbiamo avuto tantissimi visitatori da ogni parte della Sicilia, gente che è davvero rimasta affascinata da ciò che ha trovato a Licata. Il dato importante che mi piace sottolineare è poi quello rappresentato dall'assenza, nel corso dell'ultimo week-end, di posti liberi all'interno di B&b e delle altre strutture ricettive". L'assessore ha poi sottolineato la riuscita di un esperimento, quello della via degli ombrelli realizzata in Corso Vittorio Emanuele e nel primo tratto di via Sant'Andrea. "La via degli ombrelli è stata un successo anche come ritorno di immagine per la città — evidenzia Massimo Licata D'Andrea — tantissime sono le condivisioni avute sui social network con gente che sta ammirando Licata sia al Nord Italia che all'Estero. Anche questo può aprire risvolti particolarmente interessanti", In effetti tantissimi sono i post sui più celebri social network in cui compaiono le fotografie degli ombrelli colorati. Di interessante c'è anche un'anticipazione che l'assessore al Turismo ha fornito a proposito del centro storico. "Ho avuto dei contatti con degli imprenditori che si sono detti disponibili a partecipare economicamente ad eventuali iniziative di rilancio del nostro centro storico. Stesso discorso che va esteso anche ad alcuni istituti bancari che hanno manifestato la loro volontà di avviare una partnership con il Comune". A partecipare sono stati anche i commercianti delle vie del centro, non tutti però come evidenziato con rammarico da Massimo Licata D'Andrea. "Il mio ringraziamento va uno per uno a tutti quei commercianti del centro che hanno accolto e condiviso le indicazioni che l'Amministrazione aveva loro fornito. Quasi tutti i locali di Corso Vittorio Emanuele e via Sant'Andrea hanno acquistato un arredo consono alla manifestazione creando un impatto anche a livello scenico e visivo. Non tutti però si sono comportati così e a chi non lo ha fatto mi sento di dire che questo rappresenta un rallentamento per loro stessi". A sentire l'assessore Licata D'Andrea il bilancio della seconda edizione di "Licata tra vele e sapori" è pertanto positivo. Oltre alla parte sportiva con le regate ospitate nel mare licatese, i momenti clou sono stati i due concerti di venerdì e sabato quando, tra Piazza Sant'Angelo e Piazza Progresso, si sono svolte le esibizioni musicali della Giufà Band e di Roy Paci, Va pertanto in archivio il numero due della manifestazione velistica. Rimane sempre in ballo la possibilità di ospitare una tappa del campionato italiano di vela a Licata.GIUSEPPE CELLURA
TAGLIO DEI DIRITTTI CAMERALI, AL 40% NEL 2015 E AL 50% NEL 2016. IL MEF: Già SALDATI 26 MLD DI DEBITIRiforma della Pa, spending review anche per le AuthorityROMA. Arrivano i primi cambiamenti al dl Pa su alcuni dei punti più caldi, dalla razionalizzazione delle Authority alla rimodulazione del taglio dei diritti camerali, che viene spalmato in più tranche. Dopo le novità, per lo più tecniche, sul processo telematico e l'ampliamento del divieto di incarichi per i pensionati, è stata la volta degli emendamenti del relatore e del governo. In realtà le proposte dell'esecutivo sono solo delle anticipazioni, mentre per il pacchetto vero e proprio bisognerà aspettare qualche ora. L'obiettivo è portare venerdì il decreto legge nell'Aula di Montecitorio per la discussione generale, concludendo giovedì l'esame da parte della commissione Affari costituzionali della Camera.Quanto alle Camere di commercio, il provvedimento nella stesura originale prevede il dimezzamento secco degli importi che le imprese ogni anno pagano al sistema. La proposta avanzata dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, è di rendere più graduale la riduzione, diluendola in due anni: al 40% nel 2015 e al 50% al 2016. «Contestualmente viene stabilita - spiega Vicari - l'introduzione di costi standard per alcune attività che le Camere di commercio esercitano» e il pensiero va «soprattutto ai diritti di segreteria». La proposta dovrebbe finire nell'insieme di emendamenti che l'esecutivo sta mettendo a punto e che dovrebbe sciogliere i nodi più complicati.Vicari parla anche del ddl delega, l'altra gamba della riforma della Pa, spiegando che viene dato mandato al governo per «la riscrittura dell'organizzazione territoriale e delle competenze delle camere di commercio», con «riduzione di funzioni e accorpamento territoriale». Intanto si attende la presentazione del testo del ddl, uscito dal Cdm del 10 luglio, in uno dei due rami del Parlamento.Passando agli emendamenti del relatore al dl, Emanuele Fiano, sono in tutto otto e tra questi c'è la riformulazione di quella che si può sintetizzare come la spending review per le principali Autorità indipendenti. Fiano mette in fila una serie di nuovi criteri, sostitutivi dei precedenti, per la gestione dei servizi logistici: ecco che la sede deve essere pubblica o ad uso gratuito e tutto deve essere concentrato nella sede principale, dove deve ritrovarsi 180% del personale. In caso che entro un anno tali vincoli non siano stati rispettati allora potrà scattare l'accoppiamento delle sedi tra le diverse Authority. Inoltre viene stabilito che la spesa complessiva per incarichi di consulenza o studio non superi del 2% le uscite complessive dell'autorità stessa.Intanto Il ministero dell'Economia spinge sull'acceleratore per centrare l'Obiettivo di saldare, entro il 2014, i circa 60 miliardi di debiti scaduti della Pubblica amministrazione. E lo fa mettendo attorno a un tavolo tutti gli "stakeholder", dagli enti locali alle imprese creditrici alle banche, per la sigla di un Protocollo in cui sono messi, nero su bianco, gli impegni che ciascuno si prende. In primis quelli del ministero, che ha già fornito tutti gli strumenti per accelerare i pagamenti (ad oggi 26 miliardi già saldati su 30 effettivamente erogati agli enti debitori) e che ne mette sul piatto uno in più: un ulteriore allentamento del Patto di stabilità interno che consentirà a chi ha risorse in cascina di spenderle per liquidare i creditori.