26
luglio - sabato
GIORNALE DI SICILIA
POLO UNIVERSITARIO
Dal Comune arriveranno 11mila euro
Ammonta a 115.399 euro la somma che il
Comune sta per liquidare, relativamente ad una quota pregressa del
2009, al polo universitario di Agrigento. Il pagamento è stato, al
momento, proposto e dovrà essere determinato. Una somma che si
considera al netto dei debiti per canoni idrici 2005 e 2006. "Con
la presente proposta di liquidazione restano da liquidare - scrivono
dal Comune - le quote pregresse degli anni 2010, 2011 e 2012 per una
somma complessiva di 450 mila euro. (CR)
STRADA STATALE 115. l'ingegnere
Salvatore Tonti dell'Anas ha comunicato al sindaco Carmelo Pace il
calendario degli adempimenti che si dovranno eseguire
Ponte Verdura, entro dicembre
l'appalto
Totò Castelli
Per il bando dei lavori per la
realizzazione del nuovo ponte sul fiume Verdura nel tratto di Statale
115 compreso tra Agrigento e Sciacca, passando per libera, si dovrà
aspettare l'arrivo del prossimo mese di dicembre. Questo è il
periodo indicato in una nota trasmessa al sindaco Carmelo Pace
dall'ingegnere Salvatore Tonti, principale responsabile regionale
dell'Anas, che a libera è venuto più volte dopo il crollo dello
'storico" ponte sul fiume Verdura, andato in frantumi in parte la
mattina del 2 febbraio dello scorso anno, solo per un miracolo senza
provocare danni a persone o cose. Tonti ha inviato al primo
cittadino, che lo aveva incontrato a Palermo, nel corso di un'
autoconvocazione dei sindaci dell'hinterland riberese (oltre a
quello di Ribera anche quelli di Sciacca, Caltabellotta, Calamonaci,
Villafranca sicula, Lucca sicula e Burgio) una sorta di cronogramma
nel quale minuziosamente ha indicato le fasi che bisognerà
affrontare e superare per arrivare all'atteso inizio dei lavori.
Tonti ha fatto sapere che a seguito della localizzazione dell'opera
da parte della Regione Sicilia che appone sulle aree interessate
dall'intervento il vincolo preordinato all'esproprio si potrà
procedere con le procedure espropriative. Le ditte interessate sono
in tutto trentatrè, numero questo inferiore al 50, per cui si potrà
procedere con 'avvisi ad personam". Dovranno trascorrere trenta
giorni per le osservazioni da parte degli espopriandi, e per fornire
risposta alle eventuali osservazioni. E' presumibile un tempo di
una cinquantina di giorni per l'approvazione del progetto
definitivo ai fini della pubblica utilità. Tutto questo farebbe
slittare i tempi di realizzazione e si arriverebbe al 17settembre
prossimo. Tonti fa osservare ancora che occorrono poi circa 30 giorni
(e si arriverebbe al 17 ottobre) per la "chiusura del progetto
esecutivo"( in quanto è necessario recepire le prescrizioni fatte
in sede di emissione dei pareri. Il progetto esecutivo dovrà poi
essere inviato alla Regione siciliana per la verifica di ottemperanza
richiesta in sede di VIA + VINCA: per questo adempimento il tempo
necessario non è stimabile, ma tenuto conto dì esperienze pregresse
potrebbero passare una trentina di giorni. Si arriverebbe così al 17
novembre. "Si potrebbe procedere dopo l'applicazione del
definitivo e la dichiarazione di pubblica utilità - si legge nella
nota - all'acquisizione delle aree (ovvero ove ne ricorressero i
presupposti all'occupazione di urgenza) e all'esecuzione delle
indagini archeologiche richieste dalla Sovrintendenza in sede di
acquisizione dei pareri'. C'è da considerare poi che gli scavi
richiesti dalla Sovrintendenza sono trincee è per ogni 20 metri di
tracciato, con superficie 3 x2 e profondità da definire in funzione
della quota sterile dal punto di vista archeologico (presumibilmente
tre metri). Le aree interessate sono agrumeti. In pratica, se non ci
saranno ulteriori "scivoli" per l'Anas la data indicata conte
possibile per bandire la gara di appalto per l'esecuzione dei
lavori, per circa 12 milioni di euro, è quella del prossimo
4dicembre prossimo. (TC)
NODI DELLA REGIONE
UN EMENDAMENTO DEL GOVERNO
STABILISCE LA NUOVA STANGATA PER I PENSIONATI REGIONALI MA IL
RISPARMIO E MINORE
Manovra, torna I assalto ai fondi
per gli enti
All'Ars 8oo emendamenti fanno
lievitare la richiesta di soldi: si va dai premi culturali alle borse
di studio ai non vedenti
Un vero e proprio assalto alla
diligenza. Sono ben 800 gli emendamenti alla manovra ter del governo
Crocetta, presentati ieri dai vari gruppi parlamentari, prima
dell'inizio della discussione generale. Solo quelli che riguardano
la cosiddetta ex Tabella FI sono
130.
Nel frattempo, il governo riscrive il
piano del contributo di solidarietà da prelevare dai pensionati
regionali. Il governo mira a «salvare» 9.698 ex dipendenti
regionali, anziché i 7.987 previsti dalla norma approvata in
commissione. In sostanza, cresce il numero degli esenti, su cui non
verrà applicato alcun «balzello»: sono 1711 in più. Si tratta di
burocrati con una pensione di circa 1.800 euro netti al mese. In
totale, ad essere tassati, dalla fascia più bassa a quella più alta
delle "pensioni d'oro», sono 6.438 contro gli ottomila previsti
inizialmente.
Una manovra che in commissione Bilancio
si era bloccata nelle ultime ore proprio sull'articolo che
disponeva una serie di contributi a enti e associazioni, più o menu
legare ai partiti. Ma a quanto pare non erano bastati gli scontri
delle due sedute notturne.
La chicca è rappresentata
dall'emendamento del gruppo dei Drs (Lo Giudice, Picciolo, Greco,
Tamajo, Gianni) e da Voce siciliana (Michele Cimino), con cui si
chiede di incrementare ulteriormente i fondi per il Cerisdi. Già
cresciuti da 200 a 380 mila
euro, adesso se ne chiedono altri 140
mila per finanziare le borse di studio (Premio Giovanni Bonsignore),
promosse dall'ente di Castello Utveggio.
La maggioranza, a firma rispettivamente
di Baldo Gucciardi (Pd) e Cimino, chiede di finanziare l'Ente
luglio musicale Trapanese e il liceo musicale Toscanini di Ribera.
Sempre il Pd, con Milazzo, Cirone e Concetta Raia, chiede 198 mila
euro per la Facoltà teologica di Palermo e 98 mila per l'Istituto
Gramsci, ente che era Stato escluso dai finanziamenti diretti. C'è
poi la richiesta di altri 142 mila euro per l'Istituto teologico
San Paolo, già inserito tra quelli che non dovranno partecipare al
bando per avere i soldi.
Viene dall'opposizione, invece, la
richiesta di fondi per l'Università teologica pontificia di
Sicilia, a firma di Vincenzo Vinciullo (Ncd). Dall'esponente del Pd
Mario Alloro, invece, l'emendamento per finanziare l'autodromo di
Pergusa Dal Megafono, con Camillo Oddo, c'è la richiesta di 200
mila euro per la Biblioteca Fardelliana di Trapani edi 400 mila per
il Consorzio Universitario per l'Ateneo della Sicilia occidentale
(a firma anche di Di Giacinto). Ma non basta. Ci sono richieste di
fondi per il Coppem, che già rientra trai «promossi» in
commissione, per il Carnevale di Sciacca e per il premio per la
fondazione Whitaker. L'Udc, con Nino Dina, presidente della
commissione Bilancio, chiede di annientare i fondi per la Stamperia
Braille (1,7 milioni), mentre da Articolo 4 (Ruggirello e Sammartino)
arriva la richiesta di 375 mila euro a testa per i comuni di Augusta,
Pozzallo, Porto Empedocle e Trapani e di 250 mila per Portopalo. Il
Cantiere Popolare (Cordaro e Clemente) chiede un contributo di 750
mila per il Brass Group di Palermo, escluso invece dalla tabella
approvata. Insomma, rimane dura a morire la tentazione di tutti i
deputati, da destra a sinistra, di chiedere soldi per associazioni
legate al territorio di provenienza, fonti di consensi. Nel
frattempo, un emendamento del governo stabilisce la nuova stangata
per i pensionati regionali. Pur colpendo le fasce medie ed elevando
il «balzello» da prelevare alle pensioni d'oro, il risparmio per
le casse pubbliche non sarebbe più di 7,1 milioni di euro annui,
così come previsto dal testo approvato in commissione, ma di 5
milioni e mezzo.
il motivo? Cambiano le aliquote: la più
bassa non è del 4 ma per del 5 per cento. La sforbiciata consisterà
ad applicarsi ai pensionati con fascia di reddito fra i 35.848 e
42.366 annuì, ovvero per coloro che guadagnano intorno ai 2.500 euro
netti. Per loro un'aliquota del 5 per cento, che equivale a un
taglio di circa 150 etico al mese. Un contributo dei 6 per cento (a
partire da 2.600 euro al mese) dovranno pagare i 1683 pensionati che
godono di un assegno di quiescenza fra i 42 mila e i 48.884. Per loro
un taglio in busta paga di circa 240 euro. Le aliquote salgono sino
all'8 per cento imposto a chi guadagna fra i 130 mila e 160 mila
euro (limite massimo che dovrebbe entrare in vigore). In questo caso,
l'assegno dei superburocrati scenderebbe a 147 mila euro, sempre
che l'Avvocatura dia parere positivo. (GVAR)
Sicilia24h
Casa Sciascia come la Fontana di
Trevi
Apprendere che è in vendita la casa di
Leonardo Sciascia a Racalmuto provoca lo stesso effetto del film in
cui Totò vende la fontana di Trevi a Roma. Si ride, ma a Racalmuto è
vero, altro che ridere. La casa dove Leonardo Sciascia ha vissuto da
ragazzo e dove poi, sposato, è stato dal 1948 al 1957, è in
vendita. A Racalmuto, in via Leonardo Sciascia, lungo la strada verso
il Santuario di Maria Santissima del Monte, l'agenzia immobiliare
Penzillo ha affisso il cartello "Vendesi". Gli affaristi più
attenti già si chiederanno a quanto ? A 100mila euro, per una
palazzina nel centro storico del Paese della Ragione che adesso,
quanto mai irragionevolmente, svende la propria storia culturale. Il
sindaco appena eletto, Emilio Messana, lancia un appello al
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al presidente
della Regione, Rosario Crocetta, affinché la casa di Sciascia a
Racalmuto, dove lo scrittore scrisse, tra l'altro, "Le parrocchie
di Regalpetra", sia una casa - museo, come lo è la casa di
Pirandello al Kaos, ad Agrigento. E anche lo scrittore racalmutese,
Enzo Sardo, ha scritto una lettera a Napolitano, a Crocetta, e poi a
scrittori, operatori culturali, giornalisti, docenti e politici,
come, tra i tanti altri, Matteo Collura, Roberto Lagalla e Leoluca
Orlando. Enzo Sardo premette che la famiglia Sciascia, da non
confondere con i parenti diretti ossia le figlie, ha intenzione di
vendere la casa che per i racalmutesi, la Sicilia e l'Italia è un
patrimonio da difendere e conservare nella sua integrità originale,
consegnandolo, sotto forma di casa - museo, alle nostre e alle
future generazioni. Sardo poi scrive : "in un periodo storico di
immoralità, illegalità e ingiustizie, è un dovere civile custodire
il riferimento ai personaggi della storia che hanno sostenuto,
testimoniato e diffuso i valori della moralità, della legalità e
della giustizia. Non è ammissibile che un privato cittadino compri
la casa di Leonardo Sciascia e la trasformi adattandola alle proprie
esigenze familiari". Ecco perché Enzo Sardo invita i destinatari
della lettera ad attivarsi affinchè la casa di Sciascia sia
acquistata dall'Ente pubblico - quindi Comune o Regione Sicilia -
e sia poi concessa in uso alla Fondazione Sciascia per utilizzarla
come casa - museo. Se ciò non sarà, allora si costituisca un
Comitato che raccolga i fondi necessari per acquistare la casa e
donarla alla Fondazione.
Infoagrigento
Agrigento: si insedia lunedì
Luciana Giammanco
Si insedierà lunedì 28 luglio Luciana
Giammanco, il commissario nominato da Rosario Crocetta per
traghettare il comune di Agrigento fino alle prossime elezioni che si
terranno nel mese di maggio.
A Palazzo dei Giganti, avrà dunque
avvio lunedì il nuovo corso transitorio per Agrigento; cederà la
fascia tricolore Piero Luparello, che ha retto provvisoriamente
l'esecutivo comunale in qualità di vice - Sindaco dopo le
dimissioni del primo cittadino, Marco Zambuto.
Luciana Giammanco resterà in sella
fino al mese di maggio; dopodiché saranno le elezioni a decretare la
nuova fase politica agrigentina.
Agrigentonotizie
AGRIGENTO, SBLOCCATO L'ITER PER LA
RISTRUTTURAZIONE DELLA RESIDENZA UNIVERSITARIA DI VIA ATENEA
Tutto si definirà attraverso un
progetto e diversi stralci attuativi consentendo di impegnare
immediatamente le somme già disponibili da parte dell'Università.
Per lunedì prossimo è stato concordato un primo sopralluogo
congiunto.
Si è tenuto ieri pomeriggio, a
Palermo, un incontro esplorativo tra il rettore dell'Università di
Palermo, Roberto Lagalla, la soprintendente ai Beni culturali di
Agrigento, Caterina Greco, e l'assessore comunale ai Beni e alle
Attività culturali del Comune di Agrigento, Maurizio Masone. La
riunione fa seguito ad una nota che alcune settimane fa il rettore
aveva inviato all'Amministrazione comunale per chiedere la
partecipazione della città di Agrigento al completamento della
ristrutturazione dell'immobile dell'ex ospedale di via Atenea, di
proprietà dell'Università di Palermo che ha a disposizione a tal
fine la somma di circa 2,8 milioni di euro che risulta insufficiente.
Il Comune di Agrigento, considerando le
difficoltà tecniche, economiche ed amministrative di partecipare
direttamente con risorse proprie al recupero, ha proposto alla
Soprintendenza di verificare la possibilità d'intervento al
riguardo, in considerazione della finalità dell'opera orientata a
diventare un polo di eccellenza per i beni culturali e archeologici.
Da qui l'incontro di ieri a Palermo
che è da valutare positivamente per la grande disponibilità
mostrata sia dal Rettore che dalla Soprintendente per una concreta
collaborazione tecnica e scientifica.
Concretamente tutto questo si definirà
attraverso un progetto e diversi stralci attuativi consentendo di
impegnare immediatamente le somme già disponibili da parte
dell'Università. Per lunedì prossimo è stato concordato un primo
sopralluogo congiunto.
L'assessore Masone a tal fine
dichiara: "Questa è un'opportunità unica perché sblocca
un'opera importantissima per l'Università ad Agrigento e per il
recupero, la riqualificazione e il rilancio del centro storico. Far
rivivere questo immobile vuol dire far rivivere Girgenti. Poi, se
questa opportunità la leghiamo agli impegni già avviati in questi
mesi, come l'inizio dei lavori del primo stralcio riguardante il
completamento del Museo civico, della riqualificazione della piazza
San Giuseppe, della piazza Lena e di via Bac Bac, oltre ai due
milioni e mezzo già disponibili per un progetto di recupero degli
ipogei, e ai lavori per la chiese di San Giuseppe e Santa Caterina,
allora possiamo dire che la strada intrapresa in quest'ultimo anno
è proprio quella giusta. Infine voglio ringraziare il professor
Lagalla e la dottoressa Greco per la condivisione del progetto, il
sindaco facente funzioni dottor Luparello e il dirigente del
Dipartimento regionale dei beni culturali, ingegner Giglione, che ci
hanno incoraggiato in quest'ipotesi di lavoro".
27
luglio - domenica
LA SICILIA
L'AZIONE E' DEL PROPRIETARIO DEL BORGO SCALA DEI TURCHI CHE
SUL SITO HA INVESTITO PARECCHIO
Chiesti 10 milioni di risarcimento al Comune di Realmonte
Presentata una richiesta di risarcimento danni di dieci milioni di
euro al comune di Realmonte dalla ditta Co. Ma. E. R., proprietaria
del sito Borgo Scala Dei Turchi. Dura ed inequivocabile la
dichiarazione del proprietario della società Gaetano Caristia che
con una nota ha chiarito le motivazioni della richiesta di
risarcimento. "Questo è solamente l'inizio di una battaglia
della legalità che porterò avanti fino alla fine, - ha detto
Gaetano Caristia proprietario del sito Borgo Scala Dei Turchi di
Realmonte — bisogna smetterla di intimidire, scoraggiare o peggio
ancora insinuare dubbi e menzogne per tutto quello che è stato fatto
a Realmonte. Dallo scorso mese di settembre, - ha continuato Gaetano
Caristia - non facciamo che chiedere di potere partecipare ad un
tavolo tecnico e ciò, per dimostrare le nostre ragioni e tutto
quanto è stato fatto nel corso degli anni. Ma è normale che dopo
sei anni, un imprenditore che ha investito somme ingenti sul sito,
debba sentirsi dire tutto d'un tratto: abbiamo scherzato non è
valida la prima delibera consiliare quindi, non vale più niente.
Quello che viene spontaneo chiedersi è, e chi ci ripaga tutto quello
che è stato fatto fino ad oggi. Nel corso degli anni abbiamo
lavorato alla luce del sole. E cosa succede oggi; arriva al posto del
tavolo tecnico, il tavolo delle menzogne che dichiara nullo il lavoro
fatto. Non è possibile giocare con la rispettabilità e con la
dignità di chi ha sempre lavorato con onestà. A breve, faremo
chiarezza anche sulle dieci menzogne che hanno infangato la nostra
ditta. Dallo scorso settembre, stiamo ancora attendendo che qualcuno
ci dica cosa avremmo fatto di sbagliato nel sito e ad oggi, nessuno
celo ha ancora spiegato. Nel corso degli anni ho anche fatto altro e
se oggi la scala dei turchi è possibile annoverarla fra i beni
tutelati dall'Unesco è perché io, Gaetano Caristia, ho portato un
giorno a Realmonte l'Unesco tramite il club Unesco di Marsala".
IN SINERGIA PER I'EX OSPEDALE
VIA ATENEA. Intesa tra Comune, Università e Soprintendenza per
un progetto di recupero
Finalmente qualcosa si muove per la ristrutturazione e
riqualificazione dell'ala ancora incompleta del vecchio ospedale di
via Atenea, L'altro ieri pomeriggio, a Palermo, infatti, si è
tenuto un incontro esplorativo tra il Rettore dell'Ateneo
palermitano, Roberto Lagalla, la Soprintendente dei beni culturali di
Agrigento, Caterina Greco, e l'Assessore comunale dei beni e delle
attività culturali, Maurizio Masone. La riunione si è svolta a
seguito ad una nota che alcune settimane fa il Rettore aveva inviato
all'Amministrazione comunale per chiedere la partecipazione della
città di Agrigento al completamento della ristrutturazione
dell'immobile, di proprietà dell'Università di Palermo che ha a
disposizione a tal fine la somma di circa 2,8 milioni di euro che
risulta tuttavia insufficiente per l'esecuzione dei lavori. Il
Comune di Agrigento però, come si sa, non ha le capacità economiche
necessarie ed ha proposto alla Soprintendenza di verificare la
possibilità d'intervento ai riguardo, in considerazione della
finalità dell'opera orientata a diventare un polo di eccellenza
per i beni culturali e archeologici. La collaborazione fra i tre
organismi dovrebbe concretarsi, si è stabilito, attraverso un
progetto e diversi stralci attuativi che consentano di impegnare
immediatamente le somme già disponibili da parte dell'Università.
Per lunedì prossimo è stato concordato un primo sopralluogo
congiunto. Come si ricorderà, l'ala nord del complesso edilizio è
stata ristrutturata nell'arco di tempo che va dal 2005 al 2010. In
quei locali sono state ricavate 25 stanze più alcuni servizi
(cucina, sale lettura, sala conferenze, ecc.) capaci di ospitare 35
persone che nelle intenzioni iniziali dovevano essere adibite a
residence universitario ma che poi - visto che non si riusciva ad
affidarne la gestione - sono state concesse ad un privato autorizzato
ad aprirvi un bed and breakfast con condizioni privilegiate per gli
studenti. L'accesso è dal vicolo Cavalieri di Malta. Il lato sud,
invece, quello che dà su via Atenea, per intenderci, è ancora in
condizioni di abbandono ed attende di essere recuperato e
ristrutturato, ma serve una spesa consistente, Il progetto
preliminare è già pronto, ma i soldi disponibili non bastano. Per
questo l'Università ha chiesto aiuto. Tornando alla riunione
dell'altro ieri, l'assessore Masone ha dichiarato che "Questa è
un'opportunità unica perché sblocca un'opera importantissima
per l'Università ad Agrigento e per il recupero, la
riqualificazione e il rilancio del centro storico. Far rivivere
questo immobile vuoi dire far rivivere Girgenti. Poi, se questa
opportunità la leghiamo agli impegni già avviati in questi mesi,
come l'inizio dei lavori dei primo stralcio per il completamento
del Museo civico, della riqualificazione di piazza San Giuseppe, di
piazza Lena e di via Bac Bac, oltre ai due milioni e mezzo già
disponibili per un progetto di recupero degli ipogei, e ai lavori per
le chiese di San Giuseppe e Santa Caterina, allora possiamo dire che
la strada intrapresa è quella giusta.
SALVATORE FUCÀ
RACALMUTO. Sulla vendita della casa di Sciascia scende in campo
il Comune
"Coinvolgeremo il ministero"
RACALMUTO. E' in vendita la casa di Leonardo Sciascia e il mondo
politico e intellettuale si ribella. Dopo le attenzioni rivolte con
una lettera aperta a Napolitano e a Crocetta da parte dell'operatore
culturale Enzo Sardo, l'amministrazione comunale di Racalmuto —
che già stava lavorando ad un progetto più ampio per la
valorizzazione dei beni culturali legati allo scrittore Racalmutese —
accende i riflettori sul problema del Comune che non riesce più a
"gestire" senza fondi la grande eredità culturale lasciata dallo
scrittore. Il sindaco Emilio Messana e l'assessore alla Cultura
Salvatore Picone, componenti tra l'altro del Consiglio di
amministrazione della Fondazione Sciascia, pensano a un dibattito più
ampio che non riguardi soltanto la casa dove Sciascia ha vissuto
negli anni dell'infanzia e nel periodo in cui ha insegnato, ma al
recupero e all'attenzione che devono avere quei 'cento passi"
del centro storico di Racalmuto dove insistono la casa natale e la
casa dove ha vissuto Sciascia, la scuola dove ha insegnato, il teatro
e il Circolo Unione. "Bisogna affrontare la questione del
reperimento delle risorse necessarie a tutelare questi beni e
chiedere ancora una volta una attenzione particolare per la
Fondazione Sciascia che deve essere la guida di tutti i beni che
appartengono alla memoria sciasciana". "Pensiamo di incontrare
presto il mondo di Sciascia — aggiunge Messana - i familiari, gli
amici, gli intellettuali, le associazioni culturali che ne ricordano
l'opera in tutt'Italia e capire insieme come muoverci".
"Ovviamente il Comune non ha oggi le risorse necessarie per
tutelare questi beni — dice Messana — ma può sicuramente
sollevare il problema a livello regionale, nazionale ed europeo.
L'impegno di poter realizzare in quella casa un museo dedicato ad
uno dei più grandi scrittori del Novecento deve appartenere a tutti,
alla coscienza e all'impegno civico di chi ha ruoli a livello
nazionale ed europeo". "Serve però la sensibilità di tutta la
comunità — dice l'assessore alla cultura Salvatore Picone — e
pensare che attorno a questi luoghi che appartengono alla letteratura
si deve costruire il futuro di Racalmuto che non ha altre strade di
sviluppo se non quella del turismo. Siamo in una fase importante di
scelte da fare: se dobbiamo lavorare sull'accoglienza bisogna
innanzitutto capire che su Sciascia bisogna scommettere". "Per
questo — conclude Picone — chiederemo al Ministero dei Beni
Culturali di riconoscere tutti questi luoghi - le case, i circoli, la
scuola, il teatro —"bene culturale" da tutelare e conservare".
C.V.
STIPULATA CONVENZIONE CON LA IULM
Parco, un impulso alla comunicazione
E' tramite un'apposita convenzione stipulata con la Iulm
(libera università di lingue e scienze della comunicazione di
Milano) che l'ente Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei
Templi intende dare nuovo impulso al settore comunicazione. Saranno,
infatti, gli studenti e i docenti del laboratorio di valorizzazione
di beni culturali dell'università milanese a studiare e mettere a
disposizione sistemi più sofisticati per la promozione della Valle
dei Templi. A una migliore e più funzionale capacità di
comunicazione punta fortemente l'ente Parco, per far sì che tutti
i settori turistici promossi abbiano riscontro più ampio possibile.
Tra i segmenti, poi, guarda principalmente a quello legato al turismo
familiare e con risvolti didattici, del quale sente un richiamo
sempre più internazionale. Una capillare comunicazione, che passa
dalla ristrutturazione del sito internet, con l'intento di renderlo
più agevole come fruizione, e dall'importanza delle pagine
facebook. «Sono aspetti importanti in linea con la politica
culturale del Parco, confermata per il prossimo anno - afferma il
direttore Giuseppe Parello - puntiamo molto sul target family e
sull'offerta didattica, così come stiamo lavorando tanto sulla
comunicazione, su nuove didascalie e su una nuova veste grafica. Con
la Iulm è un progetto in itinere, di cui non conosciamo ancora
modalità e contenuti".
CHIARA MANGIONE
28 luglio - lunedì
GIORNALE DI SICILIA
PUBBLICA ISTRUZIONE. Nel quadro del piano straordinario
di intenti urgenti
Un milione dal Cipe, servirà a finanziare lavori in otto
scuole
I progetti approvati sono stati sviluppati in piena economia da
una équipe di tecnici dell'ex Provincia regionale
Un milione e 42 mila euro è l'ammontare dei finanziamenti
concessi dal Cipe per otto istituti di istruzione superiore della
nostra provincia.
Il finanziamento rientra nel programma straordinario di interventi
urgenti dello Stato Italiano finalizzati alla prevenzione e riduzione
del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi non
strutturali degli edifici scolastici, I progetti sono stati
sviluppati in piena economia da una equipe del Settore Edilizia e
gestione patrimoniale dell'Ufficio Tecnico dell'ex Provincia
Regionale di Agrigento, oggi guidato dal commissario Benito
Infurnari,
Il team è composto dal coordinatore, geologo Marzio Tuttolomondo
ed i progetti sono stati redatti dai geometri Carmelo Filorizzo,
Calogero Gioacchino Meli, Giuseppe Fabrizio Colomba e Davide Moncada.
Responsabili unici dei progetti sono gli architetti Casimiro Gerardi
ed Alessandro Tuttolomondo.
In particolare si tratterà di opere che non riguardano le
strutture degli edifici, ma miranti al decoro degli istituti. Queste
le otto scuole interessate dai finanziamenti.
L'istituto professionale per l'industriael'artigianato
"Archimede" di Cammarata con il più alto investimento: 234 mila
euro. Seguono quindi il liceo classico 'Ugo Foscolo" di Canicattì
con due fi uno per 127 mila euro e l'altro per 100 mila euro. Per
il liceo artistico "Bonachia" accorpato al liceo classico
"Fazello" di Sciacca gli interventi, per cui sono in corso le
procedure di gara, prevedono un finanziamento di 17 mila euro. In
corso le procedure di gara anche per il "Francesco Crispi" di
Ribera il cui appalto ammonta a 117 mila euro. Lo stesso si può dire
per il liceo scientifico "Fermi" di Sciacca, finanziamento di 100
mila euro, le cui procedure di gara sono in corso.
Aggiudicati, invece, i lavori per il decoro del liceo classico
"Empedocle" di Agrigento per un importo di 50 mila euro, del
liceo scientifico "Leonardo" sempre del capoluogo per un
importo di 80 mila euro ed infine il primo finanziamento, di
l27milaeuro, relativo al secondo progetto del decoro del liceo
classico "Ugo Foscolo" di Canicattì. Per l'Ipia Archimede di
Cammarata (234 mila euro) e l'Istituto di istruzione secondaria
Superiore "Foderà" (112 mila euro) presto i progetti saranno
trasmessi all'Ufficio Gare dell'Ente. (VA)
AGENZIA DELL'ARPA L'appalto da due milioni di euro riguarda
anche i rilevatori fissi di inquinamento dell'aria Agenzia
ambiente, in arrivo nuovi laboratori mobili
PALERMO
In arrivo nuovi laboratori mobili per l'Arpa (Agenzia regionale
per la Protezione dell'Ambiente) e attrezzature più innovative per
quelli esistenti. La gara d'appalto da due milioni di curo sarà
aggiudicata nelle prossime settimane, la scadenza indicata sul sito
dell'Agenzia per la presentazione delle istanze è fissata per il
31luglio.
L'appalto è suddiviso in due lotti, il primo (per un milione
mezzo di euro)riguarda il laboratori mobili per il il monitoraggio
dell'inquinamento ambientale. Fra le centraline che saranno
acquistate, saranno utilizzate «per il campionamento e l'analisi
degli inquinanti aerodispersi». Il secondo lotto (poco più di 200
mila euro) invece prevede l'adeguamento dei due laboratori mobili
esistenti e il loro potenziamento con nuove attrezzature.
Nell'appalto sono compresi oltre alla fornitura vera e propria,
anche l'installazione la messa in funzione, la garanzia delle
attrezzature (per almeno ventiquattro mesi) e il servizio di
manutenzione, tutti gli interventi di allacciamento e collegamento
per rendere adeguati i laboratori e per far funzionare le
attrezzature in piena sicurezza. L'appalto prevede anche i corsi di
formazione per il personale tecnico dell'Arpa Sicilia. I corsi
saranno effettuati nella sede della direzione generale dell'Arpa.
Il corso sarà diviso in due sessioni, per un numero di almeno 10
persone i cui nominativi saranno indicati dall'Agenzia. Le prime
lezioni, di almeno due giorni, saranno effettuate dopo il collaudo
delle apparecchiature, e riguarderanno proprio il loro funzionamento.
Altre cinque giornate di formazione riguarderanno l'utilizzo delle
apparecchiature, la manutenzione ed il controllo ordinario.
Con l'aggiudicazione dell'appalto dovrà essere garantita
anche l'assistenza tecnica per almeno tre anni, con interventi di
riparazione tempestivi e fornitura di tutti i pezzi di ricambio,
L'acquisto è finanziato attraverso i fondi europei del Po Fesr,
nell'ambito della linea di intervento «Azioni di monitoraggio
della qualità dell'aria in accordo con la pianificazione nazionale
e regionale». Nella relazione del direttore, Francesco Licata di
Baucina, si evidenzia «la necessità di rivedere l'attuale
composizione della dotazione della rete per il monitoraggio della
qualità dell'aria operante in Sicilia, nell'ottica di pervenire
ad una migliore aderenza a quanto previsto dalla normativa vigente e
dalle direttive dell'Unione Europea». STE.GI.
LA SICILIA
CAMPOBELLO DI LICATA
Al via la messa in sicurezza della discarica
CAMPOBELLO DI LICATA. La Dedalo Ambiente avvia i lavori dimessa in
sicurezza della discarica di contrada Bifara Favarotta. A darne
notizia è stato illegale rappresentante e liquidatore della società
d'ambito Dedalo Ambiente AG3 Rosario Miceli.
«I lavori di messa in sicurezza di emergenza della discarica di
contrada Bifara Favarotta in territorio di Campobello di Licata -
spiega Miceli - sono stati avviati a seguito di un sopralluogo
effettuato da parte dell'ing. Enzo Pietro Greco Lucchina, dal
responsabile unico
del procedimento arch. Calogero Gazzitano, dal geologo dott. Paolo
Mozzicato, dall'ing, Fabrizio Oliveri, in sinergia con i tecnici
della Dedalo Ambiente Ag 3 e dalla ditta esecutrice Ati progetto
Geoambiente srl e Intercantieri SrI. I lavori sono stati consegnati
già all'impresa i lavori. Con questo iter che ha avuto inizio
nell'agosto del 2010 con la trasmissione del progetto di messa in
sicurezza di Emergenza alla Emergenza Rifiuti del 29 gennaio scorso.
La gara di appalto è stata gestita dalla Emergenza Rifiuti che ha
curato la gara, l'aggiudicazione dei lavori e la sottoscrizione del
contratto. Pertanto, si dà comunicazione che dopo un lungo iter si
sono avviati i lavori dimessa in sicurezza di emergenza che
definiscono un percorso che porta alla permanente salvaguardia
ambientale del sito della discarica».
La chiusura del lago di contrada Bifara-Favarotta era stata
disposto poiché ritenuto inquinato dal percolato proveniente dal
sito della discarica posta sotto sequestro di Bifara- Favarotta.
CARMELO SCIANGULA
«ACQUA PUBBLICA»
Ato idrico, i sindaci della provincia incontrano l'assessore
regionale
CASTELTERMINI. Ha ottenuto i primi risultati sperati l'incontro
tenutosi a Casteltermini lo scorso sabato tra i sindaci dell'Ato
Idrico di Agrigento. In questa assemblea il sindaco del paese montano
Nuccio Sapia aveva ribadito la sua volontà di risolvere gli enormi
problemi che il rapporto con Girgenti Acque aveva creato ai cittadini
per l'arrivo di molte bollette esose. La sua decisione aveva
trovato d'accordo tutti i sindaci dei numerosi paesi che erano
presenti. Questa affannosa vicenda che fino a ora si è svolta nella
nostra provincia, ora amplia il suo raggio e avrà un nuovo epilogo a
Palermo. È infatti previsto per mercoledì prossimo un incontro
con il governo regionale.
I sindaci dell'Ato Idrico agrigentino si confronteranno con
l'assessore regionale all'Energia e dei Servizi di Pubblica
Utilità, Salvatore Calleri a cui già Nuccio Sapia ha espresso la
decisione di far cessare le anomalie e le sperequazioni che si
registrano nella gestione dell'Ato Idrico in provincia di
Agrigento.
L'assessore Salvatore Calleri si è mostrato sensibile al
problema e non ha esitato a fissare, come già detto, la data
dell'incontro per la fine del mese. Questo fa capire come il
problema è sentito da tutte le parti in causa, non solo dai
cittadini ma anche dalle istituzioni.
Grande soddisfazione ha mostrato il sindaco di Casteltermini che
così si è espresso: «Abbiamo imboccato la strada giusta.
L'incontro certamente rappresenta una tappa fondamentale di
avvicinamento all'obiettivo. Il coinvolgimento dei sindaci e delle
popolazioni in questa sacrosanta battaglia di giustizia ed equità ci
rende ottimisti sull'esito».
FRANCESCA MARIA MAGRÌ