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Rassegna stampa dal 14 al 18 agosto 2014

14 agosto - giovedì
GIORNALE DI SICILIA
RACALMUTO. Venti giorni fa al capo dello Stato, amico dello scrittore, si era rivolto l'ex sindaco Sardo: la questione è sempre quella relativa alla vendita dell'immobile. Casa di Sciascia, nuovo appello a Napolitano Il commissario del Libero consorzio di Comuni, Benito Infurnari, sollecita un intervento del presidente della Repubblica Venti giorni fa, al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si era rivolto, non a caso, lanciando un appello accorato, l'ex sindaco di Racalmuto Enzo Sardo. Adesso, ha fatto lo stesso - indirizzandogli una lettera - il commissario straordinario dell'ex Provincia regionale di Agrigento, oggi Libero consorzio di Comuni, Benito Infurnari. La questione è sempre la stessa: la vendita della casa, che a Racalmuto si affaccia su largo Monte, dove lo scrittore Leonardo Sciascia visse da ragazzo nei primi annidi matrimonio, ossia dal 1948 al 1957. Infurnari si è rivolto al presidente Napolitano per chiedere «ogni utile intervento affinché si possa trovare una soluzione condivisa che impedisca che della casa di Racalmuto venga perso il valore storico e simbolico». L'appello di Sardo prima e la lettera di Infurnari adesso al presidente della Repubblica non sono un caso. Sciascia e Napolitano furono legati, infatti, da stima ed amicizia. Condivisero anche un percorso politico comune quando, nel 1979, lo scrittore racalmutese accettò la proposta dei radicali di Pannella e si candidò sia al Parlamento Europeo sia alla Camera. Eletto in entrambe le sedi istituzionali scelse Montecitorio, dove rimase fino al 1983 occupandosi quasi esclusivamente dei lavori della commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia. Erano gli stessi anni in cui Napolitano sedeva nell' emiciclo di Montecitorio come deputato del Pci. Il rapporto di stima e amicizia tra Giorgio Napolitano e Leonardo Sciascia venne ricordato il 24 maggio del 2009 quando la figlia dello scrittore donò al presidente della Repubblica, recatosi in visita sulla tomba di Sciascia al cimitero di Racalmuto, una medaglia ricordo della fondazione. «Leonardo Sciascia— disse Napolitano in quella circostanza - l'ho grandemente amato come scrittore europeo non meno che italiano e la fondazione a lui dedicata è una testimonianza viva di quella Sicilia della ragione e della cultura che noi possiamo identificare con il nome di Leonardo Sciascia. Sono stato - legato a Leonardo Sciascia da una ventennale amicizia, non soltanto politica ma fondata sull'affetto». La casa dove Sciascia visse da giovane e dove, fra le altre cose, ideò e scrisse buona parte de «Le parrocchie di Regalpetra», la sintesi autobiografica della sua esperienza come maestro alla scuola elementare «Generale Macaluso» pubblicato nel 1956, è in vendita da alcune settimane. Centomila euro la richiesta. (CR)

ISTRUZIONE. Il presidente del Consorzio Maria Immordino rinnova l'appello Università, va avanti tra mille difficoltà «Cercasi soci privati» «Il nostro invito raccolto solo dalla Fondazione Amelia, per il resto solo annunci. Dagli agrigentini tanta indifferenza» Dopo il rinnovo della convenzione con l'Ateneo di Palermo, che ha confermato 5 dei sei corsi di laurea, con la sola eccezione della facoltà di ingegneria, l'Università di Agrigento riparte con la programmazione del prossimo anno accademico. Dopo la nomina nel Cda di Olimpia Campo, indicata quale componente in rappresentanza dell'assessorato regionale alla Formazione,il presidente del Consiglio d'amministrazione, Maria Immordino, fa i conti con le finanze (che non tornano). Resta da coprire un piccolo buco da 400 mila èuro che la presidente spera di poter recuperare dalla Regione con un maggiore impegno, che adesso, con la presenza di Olimpia Campo nel Cda, potrà essere chiesto al Presidente Crocetta. Per il resto c'è l'impegno finanziario che ammonta a oltre un milione e mezzo di euro. Di cui un milione per la sola Università di Palermo, cioè il costo della convenzione. Altre soluzioni che la presidente Immordino aveva prospettato riguardano alcune iniziative che suo malgrado non hanno ottenuto riscontro. Come ad esempio l'ingresso del socio privato nel Cupa. «L'invito — dice la professoressa Immordino - è stato raccolto soltanto dalla Fondazione Guarino Amelia di Canicattì che ha dato la propria adesione come socio benemerito. Per il resto abbiamo solo assistito ad annunci e comunicati stampa da parte di imprenditori locali e di altre fondazioni che avevano annunciato l'ingresso nel consorzio, ma solo a parole».
Quindi l'iniziativa non ha ottenuto i frutti sperati. Così come non è stata seguita l'iniziativa dell'azionato popolare che la Immordino aveva lanciato. «Devo dire, mio malgrado — aggiunge la presidente del Cupa— che l'università non è nel cuore degli agrigentini che non la sentono propria». Uno sfogo amaro che fa il paio con il tentativo di evitare che l'università agrigentina possa chiudere i battenti. «E per evitare la chiusura— conclude Maria Immordino — noi affittiamo anche le aule e spendiamo con parsimonia anche un solo euro che destiniamo all'arricchimento culturale dei nostri studenti».
Il consiglio di amministrazione è composto, oltre dalla presidente Immordino, dal vice presidente Giovanni Di Maida, dal consigliere Giovanni Francesco Tuzzolino (sempre presenti alle riunioni di Cda) e adesso dalla dottoressa Campo, oltre al segretario generale dell'ex Provincia, Giuseppe Vella. Manca il componente designato dal Comune di Agrigento, che dopo le dimissioni della prof.ssa Bellia (che si è trasferita in America per un dottorato di ricerca), non ha provveduto alla nomina. I componenti del Cda non ricevono indennità e rimborsi, come invece accadeva in passato. (PAPI)

LA SICILIA

DAL COMUNE UN GRUPPO OPERATIVO CON PERSONALE MUNICIPALE
Servizio idrico integrato Due tecnici e tre vigili per effettuare i controlli
Un gruppo operativo per la vigilanza sul servizio idrico integrato. E' stato costituito dal commissario straordinario al Comune di Agrigento Luciana Giammanco utilizzando alcune professionalità presenti nella burocrazia di Palazzo San Domenico.
La Giammanco ha trasmesso al Commissario straordinario liquidatore del Consorzio di Ambito di Agrigento del servizio idrico integrato, Benito Infurnari, i nominativi di alcuni dipendenti dei settori comunali dei Lavori pubblici e della Polizia Municipale, che faranno parte del gruppo operativo «cui l'utenza potrà segnalare - si legge in una nota del Comune di Agrigento - ogni disfunzione riscontrata nella gestione del servizio idrico, affinché si possa intervenire alla risoluzione dei problemi con l'urgenza del caso".
Per la verità era statolo stesso commissario Infurnari, con lo scopo di centrare l'obbiettivo di una gestione unitaria del servizio idrico integrato, ad invitare i sindaci, in quanto interpreti della tutela degli interessi generali del territorio, ad attivare presso gli Uffici tecnici e della Polizia Municipale di ogni comune un gruppo operativo finalizzato alla vigilanza sull'efficienza e la scurezza del servizio idrico.
«Lo stesso personale che costituisce il gruppo, - sottolinea il commissario Giammanco- oltre a garantire la propria vigile presenza, provvederà ad apporre il visto in tutte le verbalizzazioni per prelievi che riguarderanno l'acqua potabile (presso i serbatoi comunali o lungo le reti di distribuzione) per l'effettuazione dei controlli sia di routine richiesti dalla normativa vigente che eccezionali in casi di manifesto inquinamento.
«Provvederà altresì al controllo ed all'attestazione dei liquami immessi nelle reti fognarie e di quelli in entrata negli impianti di depurazione, per garantirne la compatibilità con gli stessi impianti e curerà la verifica dei liquami già depurati prima dell'immissione nelle condotte sottomarine. Il gruppo operativo verificherà anche il corretto smaltimento dei fanghi prodotti negli impianti di depurazione e le regolari autorizzazioni per utilizzo dei mezzi di trasporto da parte della ditta incaricata».
Scendendo nello specifico, il Commissario straordinario del comune, sentiti i rispettivi dirigenti dei settori Lavori pubblici e Polizia municipale, ha individuato due funzionari dell'Ufficio tecnico e tre funzionari della Polizia municipale per fare parte del gruppo operativo del Comune di Agrigento in seno all'organismo di vigilanza intercomunale del servizio idrico integrato.
«I cittadini utenti - conclude la nota di Palazzo San Domenico - pertanto, qualora ne riscontrassero la necessità, potranno effettuare ogni segnalazione al riguardo chiamando i seguenti numeri telefonici del settore Lavori pubblici: 0922 590489 o 0922 590407, o della Polizia municipale: 0922 590493-590494 o 0922 598585- 598 654».

Valledeitempli.it

Casa di Leonardo Sciascia. Il commissario Infurnari scrive a Napolitano
Finisce sul tavolo del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la vicenda della casa di famiglia di Leonardo Sciascia a Racalmuto, messa in vendita dagli eredi.
Il Commissario straordinario dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, (oggi Libero Consorzio di Comuni), Benito Infurnari, ha infatti scritto al Presidente Napolitano per chiedere "ogni utile intervento" affinchè si possa trovare una soluzione condivisa che impedisca che della casa di Racalmuto, venga perso il valore storico e simbolico.
Leonardo Sciascia e Giorgio Napolitano hanno per altro condiviso un percorso politico comune quando, nel 1979, lo scrittore racalmutese accettò la proposta dei radicali di Pannella e si candidò sia al Parlamento Europeo sia alla Camera.
Eletto in entrambe le sedi istituzionali scelse Montecitorio, dove rimase fino al 1983occupandosi quasi esclusivamente dei lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l'assassinio di Aldo Moroe sul terrorismo in Italia. Erano gli stessi anni in cui Napolitano sedeva nell'emiciclo di Montecitorio come deputato del Pci. Il rapporto di stima e amicizia tra Giorgio Napolitano e Leonardo Sciascia, venne ricordato il 24 maggio del 2009 quando la figlia dello scrittore, donò al Presidente della Repubblica, recatosi in visita sulla tomba del cimitero di Racalmuto, una medaglia ricordo della Fondazione.
"Leonardo Sciascia - disse Napolitano in quella circostanza - l'ho grandemente amato come scrittore europeo non meno che italiano e la Fondazione a lui dedicata è una testimonianza viva di quella Sicilia della ragione e della cultura che noi possiamo identificare con il nome di Leonardo Sciascia. Sono stato legato a Leonardo Sciascia da una ventennale amicizia, non soltanto politica ma fondata sull'affetto".

15 agosto - venerdì

GIORNALE DI SICILIA

RACALMUTO. Invito della Brandara alle altre associazioni a contribuire alla raccolta
Casa di Sciascia, un'altra adesione
Dall'Agorà delle Donne 500 euro
L'Agorà delle Donne di Agrigento, dice «SÌ» alla raccolta fondi per acquistare la casa di famiglia di Leonardo Sciascia a Realmonte. «Quell'immobile è un bene collettivo - spiega il presidente Maria Grazia Brandara - non limitato alla sola Racalmuto, e tutti ci dobbiamo Sentire responsabili a pari livello della sua salvaguardia. Per questo Agorà delle donne parteciperà alla raccolta fondi con un contributo di 500 euro. Contestualmente lanciamo a tutte le associazioni, un ulteriore appello alla partecipazione per far sì che quella casa resti divenga patrimonio pubblico. Il mondo associativo, spesso tacciato di vivere, senza merito, di fondi pubblici, inverta la tendenza e partecipi, insieme alla 'mano pubblica" in questa corsa contro il tempo». E così dopo i 2000 euro offerti dal Comune di Agrigento arriva un'altra adesione alla raccolta di fondi lanciata dal commissario del Libero Consorzio Infurnari. Anche il sindaco attuale di Racalmuto Emilio Messana auspica una soluzione positiva alla vicenda per evitare che vada perso un patrimonio culturale comune.
La vicenda parte dall'ufficializzazione della vendita della casa, che a Racalmuto si affaccia su largo Monte, dove lo scrittore Leonardo Sciascia visse da ragazzo nei primi anni di matrimonio, ossia dal 1948 al 1957. La casa dove Sciascia visse da giovane e dove, fra le altre cose, ideò e scrisse buona parte de «Le parrocchie di Regalpetra», la sintesi autobiografica della sua esperienza co- i me maestro alla scuola elementare «Generale Macaluso» pubblicato nel 1956, è in vendita da alcune settimane. Centomila euro la richiesta.
(ANM)

LA SICILIA

Silenzio sulla tariffa sociale
Servizio idrico. Nessuna comunicazione dai Comuni sulle utenze cui praticare lo sconto
I sindaci dei comuni nei quali il servizio idrico viene gestito da Girgenti Acque non hanno ancora provveduto a segnalare a quest'ultima azienda i nominativi relativi alle utenze cui dovranno essere applicate le agevolazioni previste dal piano tariffario per le famiglie più povere che non sono in condizione di poter fare fronte al pagamento del canone per la fornitura dell'acqua. In verità alcuni enti locali si sono già attivati per individuare chi dovrà beneficiare ditali agevolazioni, ma allo stato attuale nessuno ha portato a compimento il relativo procedimento amministrativo.
La vicenda è semplice: nel calcolo della tariffa per l'anno 2014 si è tenuto conto della necessità di accantonare la somma di 750 mila euro per operare una sostanziale riduzione alle bollette delle utenze appartenenti a famiglie indigenti o bisognose; una specie di tariffa sociale per venire incontro a quanti non sono nelle condizioni di poter
pagare le fatture per intero e che quindi si ritroverebbero nelle condizioni, alla lunga, di vedersi staccare l'utenza. La somma è stata ripartita tra i vari comuni e devono essere questi ultimi, dopo avere eseguito gli opportuni controlli e verifiche, a comunicare a Girgenti Acque nomi e cognomi dei titolari di utenza cui applicare lo sconto.
Per la verità, dicevamo, alcuni si sono già attivati ed hanno pubblicato il bando per l'individuazione dei beneficiari, ma una procedura che sembra semplice non sempre si conferma tale: ci sono comuni, ad esempio, che hanno dovuto riaprire i termini perché le richieste di poter fruire del beneficio sono state inferiori a quelle che si potrebbe coprire con la somma disponibile per quel comune. E' il caso, per esempio, di Ravanusa, i Tia anche in altri comuni le procedure sono in corso.
La delibera con cui è stata approvata la tariffa, per la verità è già di qualche mese addietro, ma per la verità c'è tempo fino al termine dell'anno in corso ed anche nel gennaio 2015 si farebbe in tempo a praticare lo sconto. Tuttavia è evidente che una maggiore tempestività consentirebbe alle famiglie che fruiranno delle agevolazioni di pagare di meno già nel 2014 invece di dovere aspettare ancora a lungo. D'altra parte i sindaci, con le loro legittime proteste, hanno mostrato di avere a cuore in modo particolare le vicende relative alle tariffe idriche, per cui c'è da aspettarsi che diano un forte impulso agli uffici dei propri comuni affinché pervengano al più presto alla definizione di queste pratiche, comunicando al più presto a Girgenti Acque i destinatari dello sconto da praticare nelle bollette per l'anno in corso. In un periodo di crisi come quello attuale, in cui tutti siamo bersagliati da tasse e tariffe, per le famiglie senza reddito questo beneficio potrebbe rivelarsi di vitale importanza.
SALVATORE FUCÀ

17 agosto - domenica

GIORNALE DI SICILIA

Parte la "contesa" per la poltrona di zambuto
Fa passi avanti il nome di Lillo Firetto, il Ncd "spinge" su Giovanni Amico. Vittorio Messina per Forza Italia resta una risorsa.
Dopo le ferie estive l'Assemblea regionale siciliana sarà chiamata a sciogliere un nodo importante: la data delle elezioni amministrative con una eventuale finestra autunnale. La necessità di far votare tra novembre e dicembre nasce dall'esigenza di alcuni Comuni che si ritrovano con il commissariamento in atto. E tra questi c'è anche la città capoluogo, rimasta senza sindaco per le dimissioni di Marco Zambuto, oltre a Licata (dove il 24 luglio scorso si è dimesso Angelo Balsamo) e Raffadali che si ritrova senza capo dell'amministrazione comunale per l'improvvisa, quanto inaspettata, scomparsa di Giacomo Di Benedetto. Quindi, in attesa che all'Ars se ne discuta, ad Agrigento si "affilano le armi" per non farsi trovare impreparati. Marco Zambuto non potrà candidarsi, essendo stato condannato in primo grado e quindi per la legge Severi- no non è proponibile, a meno che in tempi record possa arrivare un'assoluzione in appello, quindi si scatena il toto sindaco.
Da una parte c'è Lillo Firetto (attuale deputato all'Ars e sindaco di Porto Empedocle) che sembra muovere le pedine per una sempre più probabile candidatura. Ma per candidarsi,dovrebbe dimettersi da sindaco di P. Empedocle, il cui mandato scade tra due anni. Che farà? Di certo c'è solo che si è dimesso da capogruppo all'Ars dell'Udc. Il motivo non è chiaro. Sopratutto sulla sua collocazione politica. Attualmente è dentro l'Udc, alleato del Ncd su scala nazionale europea. Lo sarà anche nella città dei templi?. oppure nuovi traguardi accompagneranno il futuro del politico empedoclino rieletto con oltre il 90 per cento dei vo - ti sindaco P. Empedocle e che ha fama di buon governo? Se se saprà di più nelle prossime ore, anche per conoscere meglio i suoi sponsor.
Poi c'è anche Peppe Di Rosa, che non ha mai fatto segreto della sua candidatura per il "post-Zambuto". E poi, ancora Forza Italia e Patto per il territorio che lanciano un appello per trovare un candidato. Indiscrezione riguarda Giovanni Amico, dirigente generale dell'Azienda siciliana trasporti, nonché già dirigente dell'Ufficio controllo digestione e qualità ed ad interim della struttura Nord orientale dell'Ast e responsabile del settore giovanile dell'Akragas calcio. Di lui, negli ambienti politici, si parla insistentemente dadi- versi giorni. Amico, tra l'altro, è nipote di Enzo Fontana (ne era il committente elettorale durante la campagna per le regionali). Amico sarebbe sponsorizzato dal Nuovo centrodestra e potrebbe ottenere anche la benedizione di Forza Italia e Patto, A meno che Forza Italia non decida di puntare su, Salvatore Iacolino, tornato in servizio all'elezione al Parlamento di Bruxelles e Strasburgo. Ma il nome più accreditato sotto le insegne del partito di Silvio Berlusconi sarebbe quello di Vittorio Messina, presidente della Camera di commercio, molto apprezzato dall'ala forzista del Patto per il territorio che si richiama alle posizioni dell'onorevole Riccardo Gallo. Messina era stato inserito nella squadra assessoriale (a sua insaputa si disse) proposta al momento della presentazione della candidatura a sindaco da Marco Zambuto, che nel 2012 era stato sostenuto da Patto, e riconfermato nel team amministrativo dall'ex sindaco anche in occasione del turno di ballottaggio. Ma una volta insediato, Zambuto ha dovuto prendere atto della rinuncia di Messina che ha ringraziato ma non ha accettato, restando al suo posto di numero uno dell'ente camerale. Messina attualmente è presidente regionale della Confesercenti ed il futuro dovrebbe, addirittura, consegnargli la poltrona del vertice nazionale. Improbabile un suo rientro, tranne che non prevalga lo spirito di servizio ad un territorio al quale ha dedicato tutta la sua atticità istituzionale e professionale.
L'area del Pd, che è in mano ai renziani di Marco Zambuto, potrebbe puntare invece su chi il sindaco lo ha fatto per 43 giorni, cioè Piero Luparello (che ha amministrato la città dal giorno delle dimissioni del suo sindaco fino alla nomina del commissario Luciana Giammanco da parte della Regione). Il nome di Luparello è nell'aria e lo stesso non ha mai negato la circostanza. Anzi.
Altri nomi: il movimento popolare "A viso aperto" propone la candidatura di Enzo Campo, mentre nell'area della sinistra potrebbe rispuntare il nome di Lillo Miccichè. Un ruolo lo rivendica anche il movimento Cinque stelle che nel frammentato firmamento pentastellato non ha un leader capace di catturare l'attenzione degli elettori che credono ancora in Beppe Grillo e nella sua rivoluzione della politica. E gli assessori? Tutti pronti. Difficile rinunciare ad un posto in giunta per politici come Maurizio Masone o Mimmo Catuara (che l'assessore lo ha fatto per poco tempo con Zambuto).
(PAPI)

Agrigentonotizie

Ponte crollato tra Licata e Ravanusa, sopralluogo sui percorsi alternativi possibili
Come concordato nell'ultima riunione presso la Prefettura di Agrigento, si procederà a un sopralluogo congiunto per valutare l'eventuale utilizzo delle strade provinciali 6,67 e 72
Cede viadotto sulla strada statale Licata-Ravanusa, tamponamenti a catena e feriti
2Prosegue l'impegno congiunto della società Anas e degli Enti locali per migliorare la circolazione nell'area interessata dalla limitazione stradale a seguito del cedimento di una campata del viadotto "Petrulla", sulla Ss626 dir, tra i Comuni di Licata e Ravanusa, in provincia di Agrigento, avvenuta lo scorso 7 luglio.
Come concordato nell'ultima riunione presso la Prefettura di Agrigento, domani lunedì 18 agosto si procederà a un sopralluogo congiunto (Provincia, Comuni, Polizia stradale e Anas) per valutare l'eventuale utilizzo delle strade provinciali 6,67 e 72 al fine di migliorare il sistema dei percorsi alternativi.
Nel frattempo, l'Anas ha avviato le procedure per l'appalto di ulteriori lavori di ripristino e messa in sicurezza della strada statale 123, per un importo di circa un milione di euro.

18 agosto - lunedì

LA SICILIA

STATALE 626 LICATA-RAVANUSA: SI CERCA DI MIGLIORARE LA VIABILITA ALTERNATIVA
Crollo viadotto Petrulla, nuovo sopralluogo
LICATA/RAVANUSA. L'Anas comunica che prosegue l'impegno congiunto della Società e degli Enti locali per migliorare la circolazione nell'area interessata dalla limitazione stradale conseguente al cedimento di una campata del viadotto Petrulla, al km 4,500 della strada statale 626, tra i Comuni di Licata e Ravanusa, verificatasi improvvisamente lo scorso 7 luglio, fortunatamente senza vittime. Con un comunicato inviato nella giornata di ieri, la società fa sapere che, come concordato nell'ultima riunione presso la Prefettura di Agrigento, nella giornata di oggi si procederà a un sopralluogo congiunto (ex Provincia regionale, Comuni di Ravanusa e Licata, Polizia stradale e Anas) per valutare l'eventuale utilizzo delle strade provinciali Sp6, la Sp67 e la Sp72 al fine di migliorare ulteriormente il sistema dei percorsi alternativi. Nel frattempo, l'Anas ha avviato le procedure per l'appalto di ulteriori lavori di ripristino e messa in sicurezza della strada statale 123, per un importo di circa un milione di euro. Quest'ultima strada viene attualmente utilizzata come percorso alternativo alla statale 626, ma in molti tratti risulta pericolosa e sicuramente non adeguata a sostenere l'attuale mole di traffico. C'è da ricordare come nel corso della riunione svoltasi nei giorni scorsi presso la Prefettura, l'Anas ha escluso l'ipotesi di una bretella di by-pass al viadotto, a seguito di un'indagine sul viadotto Salso (immediatamente a valle del Petrulla) che rimane non transitabile.
R.A.

Sicilia24h

Qualità vita, Agrigento 96 posto su 107
Il quotidiano "Sole 24 Ore" pubblica i dati relativi alla qualità della vita nei Comuni d'Italia per l' anno 2013. La classifica comprende diversi parametri di riferimento, tra viabilità, qualità dell'ambiente, servizi ai cittadini e altro. Agrigento è al posto 96 su 107, quindi quasi raschia il fondo. Nel 2009 è stata invece all'u8ltimo posto. E l'anno 2012 è stato al posto 95, quindi l'anno successivo la città dei Templi è arretrata di una posizione. La città prima in classifica dove si vive meglio in Italia è Trento. L'ultima è Napoli.



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