14 agosto - giovedì
GIORNALE DI SICILIA
RACALMUTO. Venti giorni fa al capo
dello Stato, amico dello scrittore, si era rivolto l'ex sindaco
Sardo: la questione è sempre quella relativa alla vendita
dell'immobile.
Casa di Sciascia, nuovo appello a
Napolitano
Il commissario del Libero consorzio
di Comuni, Benito Infurnari, sollecita un intervento del presidente
della Repubblica
Venti giorni fa, al presidente della
Repubblica, Giorgio Napolitano, si era rivolto, non a caso, lanciando
un appello accorato, l'ex sindaco di Racalmuto Enzo Sardo. Adesso,
ha fatto lo stesso - indirizzandogli una lettera - il commissario
straordinario dell'ex Provincia regionale di Agrigento, oggi Libero
consorzio di Comuni, Benito Infurnari. La questione è sempre la
stessa: la vendita della casa, che a Racalmuto si affaccia su largo
Monte, dove lo scrittore Leonardo Sciascia visse da ragazzo nei primi
annidi matrimonio, ossia dal 1948 al 1957. Infurnari si è rivolto al
presidente Napolitano per chiedere «ogni utile intervento affinché
si possa trovare una soluzione condivisa che impedisca che della casa
di Racalmuto venga perso il valore storico e simbolico». L'appello
di Sardo prima e la lettera di Infurnari adesso al presidente della
Repubblica non sono un caso. Sciascia e Napolitano furono legati,
infatti, da stima ed amicizia. Condivisero anche un percorso politico
comune quando, nel 1979, lo scrittore racalmutese accettò la
proposta dei radicali di Pannella e si candidò sia al Parlamento
Europeo sia alla Camera. Eletto in entrambe le sedi
istituzionali scelse Montecitorio, dove rimase fino al 1983
occupandosi quasi esclusivamente dei lavori della commissione
parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e
l'assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia. Erano gli stessi anni in cui Napolitano
sedeva nell' emiciclo di Montecitorio come deputato del Pci. Il
rapporto di stima e amicizia tra Giorgio Napolitano e Leonardo
Sciascia venne ricordato il 24 maggio del 2009 quando la figlia dello
scrittore donò al presidente della Repubblica, recatosi in visita
sulla tomba di Sciascia al cimitero di Racalmuto, una medaglia
ricordo della fondazione. «Leonardo Sciascia disse Napolitano in
quella circostanza - l'ho grandemente amato come scrittore europeo
non meno che italiano e la fondazione a lui dedicata è una
testimonianza viva di quella Sicilia della ragione e della cultura
che noi possiamo identificare con il nome di Leonardo Sciascia. Sono
stato - legato a Leonardo Sciascia da una ventennale amicizia, non
soltanto politica ma fondata sull'affetto». La casa dove Sciascia
visse da giovane e dove, fra le altre cose, ideò e scrisse buona
parte de «Le parrocchie di Regalpetra», la sintesi autobiografica
della sua esperienza come maestro alla scuola elementare «Generale
Macaluso» pubblicato nel 1956, è in vendita da alcune settimane.
Centomila euro la richiesta. (CR)
ISTRUZIONE. Il presidente del
Consorzio Maria Immordino rinnova l'appello
Università, va avanti tra mille
difficoltà «Cercasi soci privati»
«Il nostro invito raccolto solo
dalla Fondazione Amelia, per il resto solo annunci. Dagli agrigentini
tanta indifferenza»
Dopo il rinnovo della convenzione con
l'Ateneo di Palermo, che ha confermato 5 dei sei corsi di laurea,
con la sola eccezione della facoltà di ingegneria, l'Università
di Agrigento riparte con la programmazione del prossimo anno
accademico. Dopo la nomina nel Cda di Olimpia Campo, indicata quale
componente in rappresentanza dell'assessorato regionale alla
Formazione,il presidente del Consiglio d'amministrazione, Maria
Immordino, fa i conti con le finanze (che non tornano). Resta da
coprire un piccolo buco da 400 mila èuro che la presidente spera di
poter recuperare dalla Regione con un maggiore impegno, che adesso,
con la presenza di Olimpia Campo nel Cda, potrà essere chiesto al
Presidente Crocetta. Per il resto c'è l'impegno finanziario che
ammonta a oltre un milione e mezzo di euro. Di cui un milione per la
sola Università di Palermo, cioè il costo della convenzione. Altre
soluzioni che la presidente Immordino aveva prospettato riguardano
alcune iniziative che suo malgrado non hanno ottenuto riscontro. Come
ad esempio l'ingresso del socio privato nel Cupa. «L'invito
dice la professoressa Immordino - è stato raccolto soltanto dalla
Fondazione Guarino Amelia di Canicattì che ha dato la propria
adesione come socio benemerito. Per il resto abbiamo solo assistito
ad annunci e comunicati stampa da parte di imprenditori locali e di
altre fondazioni che avevano annunciato l'ingresso nel consorzio,
ma solo a parole».
Quindi l'iniziativa non ha ottenuto i
frutti sperati. Così come non è stata seguita l'iniziativa
dell'azionato popolare che la Immordino aveva lanciato. «Devo
dire, mio malgrado aggiunge la presidente del Cupa che
l'università non è nel cuore degli agrigentini che non la sentono
propria». Uno sfogo amaro che fa il paio con il tentativo di evitare
che l'università agrigentina possa chiudere i battenti. «E per
evitare la chiusura conclude Maria Immordino noi affittiamo
anche le aule e spendiamo con parsimonia anche un solo euro che
destiniamo all'arricchimento culturale dei nostri studenti».
Il consiglio di amministrazione è
composto, oltre dalla presidente Immordino, dal vice presidente
Giovanni Di Maida, dal consigliere Giovanni Francesco Tuzzolino
(sempre presenti alle riunioni di Cda) e adesso dalla dottoressa
Campo, oltre al segretario generale dell'ex Provincia, Giuseppe
Vella. Manca il componente designato dal Comune di Agrigento, che
dopo le dimissioni della prof.ssa Bellia (che si è trasferita in
America per un dottorato di ricerca), non ha provveduto alla nomina.
I componenti del Cda non ricevono indennità e rimborsi, come invece
accadeva in passato. (PAPI)
LA SICILIA
DAL COMUNE UN GRUPPO OPERATIVO CON
PERSONALE MUNICIPALE
Servizio idrico integrato Due
tecnici e tre vigili per effettuare i controlli
Un gruppo operativo per la vigilanza
sul servizio idrico integrato. E' stato costituito dal commissario
straordinario al Comune di Agrigento Luciana Giammanco utilizzando
alcune professionalità presenti nella burocrazia di Palazzo San
Domenico.
La Giammanco ha trasmesso al
Commissario straordinario liquidatore del Consorzio di Ambito di
Agrigento del servizio idrico integrato, Benito Infurnari, i
nominativi di alcuni dipendenti dei settori comunali dei Lavori
pubblici e della Polizia Municipale, che faranno parte del gruppo
operativo «cui l'utenza potrà segnalare - si legge in una nota
del Comune di Agrigento - ogni disfunzione riscontrata nella gestione
del servizio idrico, affinché si possa intervenire alla risoluzione
dei problemi con l'urgenza del caso".
Per la verità era statolo stesso
commissario Infurnari, con lo scopo di centrare l'obbiettivo di una
gestione unitaria del servizio idrico integrato, ad invitare i
sindaci, in quanto interpreti della tutela degli interessi generali
del territorio, ad attivare presso gli Uffici tecnici e della Polizia
Municipale di ogni comune un gruppo operativo finalizzato alla
vigilanza sull'efficienza e la scurezza del servizio idrico.
«Lo stesso personale che costituisce
il gruppo, - sottolinea il commissario Giammanco- oltre a garantire
la propria vigile presenza, provvederà ad apporre il visto in tutte
le verbalizzazioni per prelievi che riguarderanno l'acqua potabile
(presso i serbatoi comunali o lungo le reti di distribuzione) per
l'effettuazione dei controlli sia di routine richiesti dalla
normativa vigente che eccezionali in casi di manifesto inquinamento.
«Provvederà altresì al controllo ed
all'attestazione dei liquami immessi nelle reti fognarie e di
quelli in entrata negli impianti di depurazione, per garantirne la
compatibilità con gli stessi impianti e curerà la verifica dei
liquami già depurati prima dell'immissione nelle condotte
sottomarine. Il gruppo operativo verificherà anche il corretto
smaltimento dei fanghi prodotti negli impianti di depurazione e le
regolari autorizzazioni per utilizzo dei mezzi di trasporto da parte
della ditta incaricata».
Scendendo nello specifico, il
Commissario straordinario del comune, sentiti i rispettivi dirigenti
dei settori Lavori pubblici e Polizia municipale, ha individuato due
funzionari dell'Ufficio tecnico e tre funzionari della Polizia
municipale per fare parte del gruppo operativo del Comune di
Agrigento in seno all'organismo di vigilanza intercomunale del
servizio idrico integrato.
«I cittadini utenti - conclude la nota
di Palazzo San Domenico - pertanto, qualora ne riscontrassero la
necessità, potranno effettuare ogni segnalazione al riguardo
chiamando i seguenti numeri telefonici del settore Lavori pubblici:
0922 590489 o 0922 590407, o della Polizia municipale: 0922
590493-590494 o 0922 598585- 598 654».
Valledeitempli.it
Casa di Leonardo Sciascia. Il
commissario Infurnari scrive a Napolitano
Finisce sul tavolo del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, la vicenda della casa di famiglia di
Leonardo Sciascia a Racalmuto, messa in vendita dagli eredi.
Il Commissario straordinario dell'ex
Provincia Regionale di Agrigento, (oggi Libero Consorzio di Comuni),
Benito Infurnari, ha infatti scritto al Presidente Napolitano per
chiedere "ogni utile intervento" affinchè si possa trovare una
soluzione condivisa che impedisca che della casa di Racalmuto, venga
perso il valore storico e simbolico.
Leonardo Sciascia e Giorgio Napolitano
hanno per altro condiviso un percorso politico comune quando, nel
1979, lo scrittore racalmutese accettò la proposta dei radicali di
Pannella e si candidò sia al Parlamento Europeo sia alla Camera.
Eletto in entrambe le sedi
istituzionali scelse Montecitorio, dove rimase fino al
1983occupandosi quasi esclusivamente dei lavori della Commissione
parlamentare d'inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e
l'assassinio di Aldo Moroe sul terrorismo in Italia. Erano gli
stessi anni in cui Napolitano sedeva nell'emiciclo di Montecitorio
come deputato del Pci. Il rapporto di stima e amicizia tra Giorgio
Napolitano e Leonardo Sciascia, venne ricordato il 24 maggio del 2009
quando la figlia dello scrittore, donò al Presidente della
Repubblica, recatosi in visita sulla tomba del cimitero di Racalmuto,
una medaglia ricordo della Fondazione.
"Leonardo Sciascia - disse
Napolitano in quella circostanza - l'ho grandemente amato come
scrittore europeo non meno che italiano e la Fondazione a lui
dedicata è una testimonianza viva di quella Sicilia della ragione e
della cultura che noi possiamo identificare con il nome di Leonardo
Sciascia. Sono stato legato a Leonardo Sciascia da una ventennale
amicizia, non soltanto politica ma fondata sull'affetto".
15 agosto - venerdì
GIORNALE DI SICILIA
RACALMUTO. Invito della Brandara
alle altre associazioni a contribuire alla raccolta
Casa di Sciascia, un'altra
adesione
Dall'Agorà delle Donne 500 euro
L'Agorà delle Donne di Agrigento,
dice «SÌ» alla raccolta fondi per acquistare la casa di famiglia
di Leonardo Sciascia a Realmonte. «Quell'immobile è un bene
collettivo - spiega il presidente Maria Grazia Brandara - non
limitato alla sola Racalmuto, e tutti ci dobbiamo Sentire
responsabili a pari livello della sua salvaguardia. Per questo Agorà
delle donne parteciperà alla raccolta fondi con un contributo di 500
euro. Contestualmente lanciamo a tutte le associazioni, un ulteriore
appello alla partecipazione per far sì che quella casa resti divenga
patrimonio pubblico. Il mondo associativo, spesso tacciato di vivere,
senza merito, di fondi pubblici, inverta la tendenza e partecipi,
insieme alla 'mano pubblica" in questa corsa contro il tempo». E
così dopo i 2000 euro offerti dal Comune di Agrigento arriva
un'altra adesione alla raccolta di fondi lanciata dal commissario
del Libero Consorzio Infurnari. Anche il sindaco attuale di Racalmuto
Emilio Messana auspica una soluzione positiva alla vicenda per
evitare che vada perso un patrimonio culturale comune.
La vicenda parte dall'ufficializzazione
della vendita della casa, che a Racalmuto si affaccia su largo Monte,
dove lo scrittore Leonardo Sciascia visse da ragazzo nei primi anni
di matrimonio, ossia dal 1948 al 1957. La casa dove Sciascia visse da
giovane e dove, fra le altre cose, ideò e scrisse buona parte de «Le
parrocchie di Regalpetra», la sintesi autobiografica della sua
esperienza co- i me maestro alla scuola elementare «Generale
Macaluso» pubblicato nel 1956, è in vendita da alcune settimane.
Centomila euro la richiesta.
(ANM)
LA SICILIA
Silenzio sulla tariffa sociale
Servizio idrico. Nessuna
comunicazione dai Comuni sulle utenze cui praticare lo sconto
I sindaci dei comuni nei quali il
servizio idrico viene gestito da Girgenti Acque non hanno ancora
provveduto a segnalare a quest'ultima azienda i nominativi relativi
alle utenze cui dovranno essere applicate le agevolazioni previste
dal piano tariffario per le famiglie più povere che non sono in
condizione di poter fare fronte al pagamento del canone per la
fornitura dell'acqua. In verità alcuni enti locali si sono già
attivati per individuare chi dovrà beneficiare ditali agevolazioni,
ma allo stato attuale nessuno ha portato a compimento il relativo
procedimento amministrativo.
La vicenda è semplice: nel calcolo
della tariffa per l'anno 2014 si è tenuto conto della necessità
di accantonare la somma di 750 mila euro per operare una sostanziale
riduzione alle bollette delle utenze appartenenti a famiglie
indigenti o bisognose; una specie di tariffa sociale per venire
incontro a quanti non sono nelle condizioni di poter
pagare le fatture per intero e che
quindi si ritroverebbero nelle condizioni, alla lunga, di vedersi
staccare l'utenza. La somma è stata ripartita tra i vari comuni e
devono essere questi ultimi, dopo avere eseguito gli opportuni
controlli e verifiche, a comunicare a Girgenti Acque nomi e cognomi
dei titolari di utenza cui applicare lo sconto.
Per la verità, dicevamo, alcuni si
sono già attivati ed hanno pubblicato il bando per l'individuazione
dei beneficiari, ma una procedura che sembra semplice non sempre si
conferma tale: ci sono comuni, ad esempio, che hanno dovuto riaprire
i termini perché le richieste di poter fruire del beneficio sono
state inferiori a quelle che si potrebbe coprire con la somma
disponibile per quel comune. E' il caso, per esempio, di Ravanusa,
i Tia anche in altri comuni le procedure sono in corso.
La delibera con cui è stata approvata
la tariffa, per la verità è già di qualche mese addietro, ma per
la verità c'è tempo fino al termine dell'anno in corso ed anche
nel gennaio 2015 si farebbe in tempo a praticare lo sconto. Tuttavia
è evidente che una maggiore tempestività consentirebbe alle
famiglie che fruiranno delle agevolazioni di pagare di meno già nel
2014 invece di dovere aspettare ancora a lungo. D'altra parte i
sindaci, con le loro legittime proteste, hanno mostrato di avere a
cuore in modo particolare le vicende relative alle tariffe idriche,
per cui c'è da aspettarsi che diano un forte impulso agli uffici
dei propri comuni affinché pervengano al più presto alla
definizione di queste pratiche, comunicando al più presto a Girgenti
Acque i destinatari dello sconto da praticare nelle bollette per
l'anno in corso. In un periodo di crisi come quello attuale, in cui
tutti siamo bersagliati da tasse e tariffe, per le famiglie senza
reddito questo beneficio potrebbe rivelarsi di vitale importanza.
SALVATORE FUCÀ
17 agosto - domenica
GIORNALE DI SICILIA
Parte la "contesa" per la
poltrona di zambuto
Fa passi avanti il nome di Lillo
Firetto, il Ncd "spinge" su Giovanni Amico. Vittorio Messina per
Forza Italia resta una risorsa.
Dopo le ferie estive l'Assemblea
regionale siciliana sarà chiamata a sciogliere un nodo importante:
la data delle elezioni amministrative con una eventuale finestra
autunnale. La necessità di far votare tra novembre e dicembre nasce
dall'esigenza di alcuni Comuni che si ritrovano con il
commissariamento in atto. E tra questi c'è anche la città
capoluogo, rimasta senza sindaco per le dimissioni di Marco Zambuto,
oltre a Licata (dove il 24 luglio scorso si è dimesso Angelo
Balsamo) e Raffadali che si ritrova senza capo dell'amministrazione
comunale per l'improvvisa, quanto inaspettata, scomparsa di Giacomo
Di Benedetto. Quindi, in attesa che all'Ars se ne discuta, ad
Agrigento si "affilano le armi" per non farsi trovare
impreparati. Marco Zambuto non potrà candidarsi, essendo stato
condannato in primo grado e quindi per la legge Severi- no non è
proponibile, a meno che in tempi record possa arrivare un'assoluzione
in appello, quindi si scatena il toto sindaco.
Da una parte c'è Lillo Firetto
(attuale deputato all'Ars e sindaco di Porto Empedocle) che sembra
muovere le pedine per una sempre più probabile candidatura. Ma per
candidarsi,dovrebbe dimettersi da sindaco di P. Empedocle, il cui
mandato scade tra due anni. Che farà? Di certo c'è solo che si è
dimesso da capogruppo all'Ars dell'Udc. Il motivo non è chiaro.
Sopratutto sulla sua collocazione politica. Attualmente è dentro
l'Udc, alleato del Ncd su scala nazionale europea. Lo sarà anche
nella città dei templi?. oppure nuovi traguardi accompagneranno il
futuro del politico empedoclino rieletto con oltre il 90 per cento
dei vo - ti sindaco P. Empedocle e che ha fama di buon governo? Se se
saprà di più nelle prossime ore, anche per conoscere meglio i suoi
sponsor.
Poi c'è anche Peppe Di Rosa, che non
ha mai fatto segreto della sua candidatura per il "post-Zambuto".
E poi, ancora Forza Italia e Patto per il territorio che lanciano un
appello per trovare un candidato. Indiscrezione riguarda Giovanni
Amico, dirigente generale dell'Azienda siciliana trasporti, nonché
già dirigente dell'Ufficio controllo digestione e qualità ed ad
interim della struttura Nord orientale dell'Ast e responsabile del
settore giovanile dell'Akragas calcio. Di lui, negli ambienti
politici, si parla insistentemente dadi- versi giorni. Amico, tra
l'altro, è nipote di Enzo Fontana (ne era il committente
elettorale durante la campagna per le regionali). Amico sarebbe
sponsorizzato dal Nuovo centrodestra e potrebbe ottenere anche la
benedizione di Forza Italia e Patto, A meno che Forza Italia non
decida di puntare su, Salvatore Iacolino, tornato in servizio
all'elezione al Parlamento di Bruxelles e Strasburgo. Ma il nome
più accreditato sotto le insegne del partito di Silvio Berlusconi
sarebbe quello di Vittorio Messina, presidente della Camera di
commercio, molto apprezzato dall'ala forzista del Patto per il
territorio che si richiama alle posizioni dell'onorevole Riccardo
Gallo. Messina era stato inserito nella squadra assessoriale (a sua
insaputa si disse) proposta al momento della presentazione della
candidatura a sindaco da Marco Zambuto, che nel 2012 era stato
sostenuto da Patto, e riconfermato nel team amministrativo dall'ex
sindaco anche in occasione del turno di ballottaggio. Ma una volta
insediato, Zambuto ha dovuto prendere atto della rinuncia di Messina
che ha ringraziato ma non ha accettato, restando al suo posto di
numero uno dell'ente camerale. Messina attualmente è presidente
regionale della Confesercenti ed il futuro dovrebbe, addirittura,
consegnargli la poltrona del vertice nazionale. Improbabile un suo
rientro, tranne che non prevalga lo spirito di servizio ad un
territorio al quale ha dedicato tutta la sua atticità istituzionale
e professionale.
L'area del Pd, che è in mano ai
renziani di Marco Zambuto, potrebbe puntare invece su chi il sindaco
lo ha fatto per 43 giorni, cioè Piero Luparello (che ha amministrato
la città dal giorno delle dimissioni del suo sindaco fino alla
nomina del commissario Luciana Giammanco da parte della Regione). Il
nome di Luparello è nell'aria e lo stesso non ha mai negato la
circostanza. Anzi.
Altri nomi: il movimento popolare "A
viso aperto" propone la candidatura di Enzo Campo, mentre nell'area
della sinistra potrebbe rispuntare il nome di Lillo Miccichè. Un
ruolo lo rivendica anche il movimento Cinque stelle che nel
frammentato firmamento pentastellato non ha un leader capace di
catturare l'attenzione degli elettori che credono ancora in Beppe
Grillo e nella sua rivoluzione della politica. E gli assessori? Tutti
pronti. Difficile rinunciare ad un posto in giunta per politici come
Maurizio Masone o Mimmo Catuara (che l'assessore lo ha fatto per
poco tempo con Zambuto).
(PAPI)
Agrigentonotizie
Ponte crollato tra Licata e
Ravanusa, sopralluogo sui percorsi alternativi possibili
Come concordato nell'ultima riunione
presso la Prefettura di Agrigento, si procederà a un sopralluogo
congiunto per valutare l'eventuale utilizzo delle strade provinciali
6,67 e 72
Cede viadotto sulla strada statale
Licata-Ravanusa, tamponamenti a catena e feriti
2Prosegue l'impegno congiunto della
società Anas e degli Enti locali per migliorare la circolazione
nell'area interessata dalla limitazione stradale a seguito del
cedimento di una campata del viadotto "Petrulla", sulla Ss626
dir, tra i Comuni di Licata e Ravanusa, in provincia di Agrigento,
avvenuta lo scorso 7 luglio.
Come concordato nell'ultima riunione
presso la Prefettura di Agrigento, domani lunedì 18 agosto si
procederà a un sopralluogo congiunto (Provincia, Comuni, Polizia
stradale e Anas) per valutare l'eventuale utilizzo delle strade
provinciali 6,67 e 72 al fine di migliorare il sistema dei percorsi
alternativi.
Nel frattempo, l'Anas ha avviato le
procedure per l'appalto di ulteriori lavori di ripristino e messa
in sicurezza della strada statale 123, per un importo di circa un
milione di euro.
18 agosto - lunedì
LA SICILIA
STATALE 626 LICATA-RAVANUSA: SI
CERCA DI MIGLIORARE LA VIABILITA ALTERNATIVA
Crollo viadotto Petrulla, nuovo
sopralluogo
LICATA/RAVANUSA. L'Anas comunica che
prosegue l'impegno congiunto della Società e degli Enti locali per
migliorare la circolazione nell'area interessata dalla limitazione
stradale conseguente al cedimento di una campata del viadotto
Petrulla, al km 4,500 della strada statale 626, tra i Comuni di
Licata e Ravanusa, verificatasi improvvisamente lo scorso 7 luglio,
fortunatamente senza vittime. Con un comunicato inviato nella
giornata di ieri, la società fa sapere che, come concordato
nell'ultima riunione presso la Prefettura di Agrigento, nella
giornata di oggi si procederà a un sopralluogo congiunto (ex
Provincia regionale, Comuni di Ravanusa e Licata, Polizia stradale e
Anas) per valutare l'eventuale utilizzo delle strade provinciali
Sp6, la Sp67 e la Sp72 al fine di migliorare ulteriormente il sistema
dei percorsi alternativi. Nel frattempo, l'Anas ha avviato le
procedure per l'appalto di ulteriori lavori di ripristino e messa
in sicurezza della strada statale 123, per un importo di circa un
milione di euro. Quest'ultima strada viene attualmente utilizzata
come percorso alternativo alla statale 626, ma in molti tratti
risulta pericolosa e sicuramente non adeguata a sostenere l'attuale
mole di traffico. C'è da ricordare come nel corso della riunione
svoltasi nei giorni scorsi presso la Prefettura, l'Anas ha escluso
l'ipotesi di una bretella di by-pass al viadotto, a seguito di
un'indagine sul viadotto Salso (immediatamente a valle del
Petrulla) che rimane non transitabile.
R.A.
Sicilia24h
Qualità vita, Agrigento 96 posto su
107
Il quotidiano "Sole 24 Ore"
pubblica i dati relativi alla qualità della vita nei Comuni d'Italia
per l' anno 2013. La classifica comprende diversi parametri di
riferimento, tra viabilità, qualità dell'ambiente, servizi ai
cittadini e altro. Agrigento è al posto 96 su 107, quindi quasi
raschia il fondo. Nel 2009 è stata invece all'u8ltimo posto. E
l'anno 2012 è stato al posto 95, quindi l'anno successivo la
città dei Templi è arretrata di una posizione. La città prima in
classifica dove si vive meglio in Italia è Trento. L'ultima è
Napoli.