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Rassegna stampa del 19 agosto 2014

LA SICILIA
La Regione ha 1.800 dirigenti e ne cerca altri 38 PALERMO. La Regione apre le porte all'assunzione di 38 dirigenti, 32 tra funzionari e istruttori direttivi, 16 tra collaboratori e operatori. Ma non si rivolge solo al personale interno: se, infatti, dovessero mancare le competenze necessarie, per coprire i posti vacanti potrebbero essere arruolate anche figure esterne. Circostanza anomala che ha fatto sobbalzare Fi: «E' un grave errore».
Secondo Marco Falcone, capogruppo forzista all'Ars, non è ammissibile che la Regione ipotizzi assunzioni di esterni a fronte dei «1.800 dirigenti regionali attualmente in servizio». L'appello è rivolto direttamente al governatore, Rosario Crocetta: «Sia consapevole del gigantismo che affligge l'apparato della Regione, con i continui rilievi della Corte dei Conti, e si impegni a coprire le posizioni razionalizzando le risorse umane interne. Questa - sottolinea Falcone - è la spending review che dobbiamo ai siciliani. Il presidente non scivoli sull'ennesima buccia di banana».
Avvisi e bandi di concorso sono pubblicati sul sito istituzionale, dove sono consultabili anche gli atti di interpello (un'ottantina in tutto) nei cinque Dipartimenti interessati dalla carenza di personale.
La struttura più sguarnita di dirigenti è I'assessorato alla Salute, dove le poltrone da occupare sono ben 22, distribuite tra i due Dipartimenti interni: Pianificazione strategica e Attività sanitarie. A questi ruoli possono accedere anche i dirigenti di Asp. I settori da guidare sono molti e vanno dalla programmazione dell'emergenza, ai servizi di assistenza farmaceutica; dalla programmazione ospedaliera, all'ufficio del piano di rientro; dalla gestione del sistema di accreditamento, all'igiene ambientale e tutela della acque.
Cinque dirigenti sono necessari anche al Dipartimento dello sviluppo rurale per incarichi di vertice negli uffici controlli di gestione, formazione delle risorse umane, formazione sulla sicurezza, interventi e gestione tecnica del demanio forestale.
Di altri cinque dirigenti sono in attesa al Dipartimento delle Autonomie locali, per funzioni che variano dai rapporti con le istituzioni nazionali e regionali, agli interventi di sostegno agli enti locali impegnati nel risanamento finanziario. Al Dipartimento regionale dell'Istruzione, invece, sono disponibili posti per i dirigenti interessati a guidare gli Ersu di Palermo, Catania, Enna e Messina.
Tra i numerosi atti di interpello, la parte del leone la fa il Dipartimento della Pesca, dove si cercano 16 funzionari direttivi, 16 istruttori direttivi, 8 collaboratori e 8 operatori: quarantotto posti da distribuire in altrettanti uffici periferici tra cui: Catania, Siracusa, Riposto, Capo Passero, Sant'Agata di Militello, Milazzo e Messina. C'è posto anche per gli aspiranti lavoratori al Dipartimento Energia. Qui sono richiesti 12 funzionari direttivi e 12 istruttori direttivi con destinazione nei distretti minerari di Catania, Palermo, Caltanissetta, e all'ufficio regionale per gli idrocarburi e la geotermia.
Funzionari, infine, sono richiesti anche in altri settori: alla Protezione civile (quattro), all'Osservatorio epidemiologico (uno), all'Autorità di audit dei programmi comunitari (uno).
Nella maggior parte dei casi, c'è ancora tempo iscriversi: le scadenze per presentare le domande sono collocate tra fine agosto e metà settembre. Solo per i tre posti dirigenziali al Dipartimento per la Pianificazione strategica dell'assessorato alla Salute il termine è scaduto ieri.
SP.SE.

SOPRALLUOGO DEI TECNICI,AMMINISTRATORI E FORZE DELL'ORDINE L'Anas considera pericolosa, per una caduta di massi, la strada 76 che attraversa la contrada Stretto CROLLO PETRULLA, SARA' RIAPERTA LA PROVINCIALE 67 Confermato il no al bypass sul viadotto della 626. Trovata una soluzione per accorciare il tragitto di almeno tre chilometri.
Il sopralluogo di ieri a Petrulla (il viadotto della 626 crollato il 7 luglio scorso) è servito a stabilire tre cose: il by pass sul ponte non si farà (ed in questo caso di tratta solo di una conferma di quanto l'Anas aveva annunciato già nei giorni scorsi); la strada provinciale 76 non potrà essere utilizzata come arteria sostitutiva perché è stato rilevato che su tratti dell'arteria si registra una caduta di massi; la strada provinciale 67 invece, grazie a degli interventi di sistemazione di segnaletica orizzontale e verticale, potrà essere percorsa in un tratto sin qui poco praticato, ma che consente di bypassare tre chilometri di curve.
Luci ed ombre, dunque, per gli automobilisti che ogni giorno da Licata raggiungono i Comuni dell'entroterra agrigentino e nisseno.
Al sopralluogo, oltre all'ingegnere Tonti, direttore tecnico regionale dell'Anas, erano presenti le amministrazioni comunali di Licata, Ravanusa e Canicattì, rappresentate rispettivamente dal vice sindaco Angelo Cambiano e dai sindaci Carmelo D'Angelo e Vincenzo Corbo, ed i rappresentanti della polizia stradale e della polizia provinciale. Al termine è stato stabilito che il punto sulla situazione sarà fatto, con molta probabilità, già prima della fine della settimana nel corso di un nuovo vertice in prefettura ad Agrigento che sarà convocato dal prefetto Nicola Diomede. "Nel corso del sopralluogo - ha annunciato il vice sindaco di Licata, Angelo Cambiano - è stata valutata la percorribilità delle provinciali 76 e 67. Nel primo caso il responso non è stato positivo. La galleria che si incontra in contrada Stretto, in territorio di Licata, non è sicura al cento per cento, ed inoltre abbiamo riscontrato che in alcuni tratti dell'arteria si registra una caduta massi. Quindi non è qui che si concentreranno gli interventi dell'Anas. E' decisamente migliore, invece, la situazione della provinciale 67 che attraversa la contrada Sant'Oliva, sempre nell'agro licatese. Proprio nei pressi di Sant' Oliva la strada si biforca. Bene, svoltando a destra si percorre la provinciale ed abbiamo notato che è in buone condizioni. Facendo un breve tratto si evitano curve per tre chilometri. L'Anas provvederà ad installare l'apposita segnaletica".
La provinciale si immette sulla vecchia statale che collegava Licata a Campobello di Licata. Questa è divenuta, da quando il viadotto Petrulla è crollato, la strada che gli automobilisti percorrono di più rispetto alle altre arterie. L'Anas ha già eseguito dei lavori e nei giorni scorsi ha pubblicato un bando da un milione di euro per appaltarne la modernizzazione. L'augurio, visto che ormai i tempi per riaprire la 626 sembrano parecchio lunghi, è che almeno in questo caso si proceda speditamente. (MU)


Agrigentoflash
Licata, il viadotto crollato: no definitivo al by pass Sopralluogo ieri mattina sul viadotto Petrulla crollato il 7 luglio scorso e "no" definitivo di Anas alla realizzazione di un by pass. Per ora la Licata-Ravanusa non potrà essere riaperta. Durante il monitoraggio, al quale hanno partecipato i sindaci di Canicattì e Ravanusa e il vice sindaco di Licata, la Polstrada e la Polizia provinciale, è stato stabilito che la strada provinciale 67 sarà adeguata per accorciare il tragitto di tre chilometri, mentre la provinciale 76 non potrà essere utilizzata, in quanto è stata registrata una caduta massi in contrada Stretto.

Agrigentonotizie
PONTE CROLLATO TRA LICATA E RAVANUSA, "NO" ALLA REALIZZAZIONE DEL BYPASS E' quanto deciso nel corso del sopralluogo congiunto di Provincia, Comuni, Polizia stradale e Anas effettuato ieri per una verifica sugli eventuali percorsi alternativi nella zona
E' giunto il "no" definitivo alla realizzazione del bypass, sulla Ss626, tra Licata e Ravanusa, che avrebbe dovuto servire per superare il viadotto "Petrulla", crollato il 7 luglio scorso. Pare, infatti, che sulla strada provinciale 76, quella che avrebbe dovuto essere l'arteria sostitutiva, sia stata rilevata una caduta di massi. E' quanto deciso nel corso del sopralluogo congiunto di Provincia, Comuni, Polizia stradale e Anas effettuato ieri per una verifica sugli eventuali percorsi alternativi nella zona.
La strada provinciale 67, invece, dopo alcuni interventi di sistemazione della segnaletica orizzontale e verticale, sembra invece che possa essere utilizzata come percorso alternativo.


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