LA SICILIA
La Regione ha 1.800 dirigenti e ne
cerca altri 38
PALERMO. La Regione apre le porte
all'assunzione di 38 dirigenti, 32 tra funzionari e istruttori
direttivi, 16 tra collaboratori e operatori. Ma non si rivolge solo
al personale interno: se, infatti, dovessero mancare le competenze
necessarie, per coprire i posti vacanti potrebbero essere arruolate
anche figure esterne. Circostanza anomala che ha fatto sobbalzare Fi:
«E' un grave errore».
Secondo Marco Falcone, capogruppo
forzista all'Ars, non è ammissibile che la Regione ipotizzi
assunzioni di esterni a fronte dei «1.800 dirigenti regionali
attualmente in servizio». L'appello è rivolto direttamente al
governatore, Rosario Crocetta: «Sia consapevole del gigantismo che
affligge l'apparato della Regione, con i continui rilievi della
Corte dei Conti, e si impegni a coprire le posizioni razionalizzando
le risorse umane interne. Questa - sottolinea Falcone - è la
spending review che dobbiamo ai siciliani. Il presidente non scivoli
sull'ennesima buccia di banana».
Avvisi e bandi di concorso sono
pubblicati sul sito istituzionale, dove sono consultabili anche gli
atti di interpello (un'ottantina in tutto) nei cinque Dipartimenti
interessati dalla carenza di personale.
La struttura più sguarnita di
dirigenti è I'assessorato alla Salute, dove le poltrone da
occupare sono ben 22, distribuite tra i due Dipartimenti interni:
Pianificazione strategica e Attività sanitarie. A questi ruoli
possono accedere anche i dirigenti di Asp. I settori da guidare sono
molti e vanno dalla programmazione dell'emergenza, ai servizi di
assistenza farmaceutica; dalla programmazione ospedaliera,
all'ufficio del piano di rientro; dalla gestione del sistema di
accreditamento, all'igiene ambientale e tutela della acque.
Cinque dirigenti sono necessari anche
al Dipartimento dello sviluppo rurale per incarichi di vertice negli
uffici controlli di gestione, formazione delle risorse umane,
formazione sulla sicurezza, interventi e gestione tecnica del demanio
forestale.
Di altri cinque dirigenti sono in
attesa al Dipartimento delle Autonomie locali, per funzioni che
variano dai rapporti con le istituzioni nazionali e regionali, agli
interventi di sostegno agli enti locali impegnati nel risanamento
finanziario. Al Dipartimento regionale dell'Istruzione, invece,
sono disponibili posti per i dirigenti interessati a guidare gli Ersu
di Palermo, Catania, Enna e Messina.
Tra i numerosi atti di interpello, la
parte del leone la fa il Dipartimento della Pesca, dove si cercano 16
funzionari direttivi, 16 istruttori direttivi, 8 collaboratori e 8
operatori: quarantotto posti da distribuire in altrettanti uffici
periferici tra cui: Catania, Siracusa, Riposto, Capo Passero,
Sant'Agata di Militello, Milazzo e Messina. C'è posto anche per
gli aspiranti lavoratori al Dipartimento Energia. Qui sono richiesti
12 funzionari direttivi e 12 istruttori direttivi con destinazione
nei distretti minerari di Catania, Palermo, Caltanissetta, e
all'ufficio regionale per gli idrocarburi e la geotermia.
Funzionari, infine, sono richiesti
anche in altri settori: alla Protezione civile (quattro),
all'Osservatorio epidemiologico (uno), all'Autorità di audit dei
programmi comunitari (uno).
Nella maggior parte dei casi, c'è
ancora tempo iscriversi: le scadenze per presentare le domande sono
collocate tra fine agosto e metà settembre. Solo per i tre posti
dirigenziali al Dipartimento per la Pianificazione strategica
dell'assessorato alla Salute il termine è scaduto ieri.
SP.SE.
SOPRALLUOGO DEI
TECNICI,AMMINISTRATORI E FORZE DELL'ORDINE L'Anas considera
pericolosa, per una caduta di massi, la strada 76 che attraversa la
contrada Stretto
CROLLO PETRULLA, SARA' RIAPERTA LA
PROVINCIALE 67
Confermato il no al bypass sul
viadotto della 626. Trovata una soluzione per accorciare il tragitto
di almeno tre chilometri.
Il sopralluogo di ieri a Petrulla (il
viadotto della 626 crollato il 7 luglio scorso) è servito a
stabilire tre cose: il by pass sul ponte non si farà (ed in questo
caso di tratta solo di una conferma di quanto l'Anas aveva
annunciato già nei giorni scorsi); la strada provinciale 76 non
potrà essere utilizzata come arteria sostitutiva perché è stato
rilevato che su tratti dell'arteria si registra una caduta di
massi; la strada provinciale 67 invece, grazie a degli interventi di
sistemazione di segnaletica orizzontale e verticale, potrà essere
percorsa in un tratto sin qui poco praticato, ma che consente di
bypassare tre chilometri di curve.
Luci ed ombre, dunque, per gli
automobilisti che ogni giorno da Licata raggiungono i Comuni
dell'entroterra agrigentino e nisseno.
Al sopralluogo, oltre all'ingegnere
Tonti, direttore tecnico regionale dell'Anas, erano presenti le
amministrazioni comunali di Licata, Ravanusa e Canicattì,
rappresentate rispettivamente dal vice sindaco Angelo Cambiano e dai
sindaci Carmelo D'Angelo e Vincenzo Corbo, ed i rappresentanti
della polizia stradale e della polizia provinciale. Al termine è
stato stabilito che il punto sulla situazione sarà fatto, con molta
probabilità, già prima della fine della settimana nel corso di un
nuovo vertice in prefettura ad Agrigento che sarà convocato dal
prefetto Nicola Diomede. "Nel corso del sopralluogo - ha annunciato
il vice sindaco di Licata, Angelo Cambiano - è stata valutata la
percorribilità delle provinciali 76 e 67. Nel primo caso il responso
non è stato positivo. La galleria che si incontra in contrada
Stretto, in territorio di Licata, non è sicura al cento per cento,
ed inoltre abbiamo riscontrato che in alcuni tratti dell'arteria si
registra una caduta massi. Quindi non è qui che si concentreranno
gli interventi dell'Anas. E' decisamente migliore, invece, la
situazione della provinciale 67 che attraversa la contrada
Sant'Oliva, sempre nell'agro licatese. Proprio nei pressi di
Sant' Oliva la strada si biforca. Bene, svoltando a destra si
percorre la provinciale ed abbiamo notato che è in buone condizioni.
Facendo un breve tratto si evitano curve per tre chilometri. L'Anas
provvederà ad installare l'apposita segnaletica".
La provinciale si immette sulla vecchia
statale che collegava Licata a Campobello di Licata. Questa è
divenuta, da quando il viadotto Petrulla è crollato, la strada che
gli automobilisti percorrono di più rispetto alle altre arterie.
L'Anas ha già eseguito dei lavori e nei giorni scorsi ha
pubblicato un bando da un milione di euro per appaltarne la
modernizzazione. L'augurio, visto che ormai i tempi per riaprire la
626 sembrano parecchio lunghi, è che almeno in questo caso si
proceda speditamente. (MU)
Agrigentoflash
Licata, il viadotto crollato: no
definitivo al by pass
Sopralluogo ieri mattina sul viadotto
Petrulla crollato il 7 luglio scorso e "no" definitivo di Anas
alla realizzazione di un by pass. Per ora la Licata-Ravanusa non
potrà essere riaperta. Durante il monitoraggio, al quale hanno
partecipato i sindaci di Canicattì e Ravanusa e il vice sindaco di
Licata, la Polstrada e la Polizia provinciale, è stato stabilito che
la strada provinciale 67 sarà adeguata per accorciare il tragitto di
tre chilometri, mentre la provinciale 76 non potrà essere
utilizzata, in quanto è stata registrata una caduta massi in
contrada Stretto.
Agrigentonotizie
PONTE CROLLATO TRA LICATA E
RAVANUSA, "NO" ALLA REALIZZAZIONE DEL BYPASS
E' quanto deciso nel corso del
sopralluogo congiunto di Provincia, Comuni, Polizia stradale e Anas
effettuato ieri per una verifica sugli eventuali percorsi alternativi
nella zona
E' giunto il "no" definitivo
alla realizzazione del bypass, sulla Ss626, tra Licata e Ravanusa,
che avrebbe dovuto servire per superare il viadotto "Petrulla",
crollato il 7 luglio scorso. Pare, infatti, che sulla strada
provinciale 76, quella che avrebbe dovuto essere l'arteria
sostitutiva, sia stata rilevata una caduta di massi. E' quanto deciso
nel corso del sopralluogo congiunto di Provincia, Comuni, Polizia
stradale e Anas effettuato ieri per una verifica sugli eventuali
percorsi alternativi nella zona.
La strada provinciale 67, invece, dopo
alcuni interventi di sistemazione della segnaletica orizzontale e
verticale, sembra invece che possa essere utilizzata come percorso
alternativo.