GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA E PREFETTURA.
La disinfestazione della scorsa
settimana non ha avuto effetto. Operaio in ospedale
Palazzo del Governo, nuovo allarme
per le pulci
C'è preoccupazione tra gli impiegati
del Palazzo del Governo, sede della Prefettura e del Libero Consorzio
dei Comuni. Da un mese circa infatti, gli uffici dell'ex provincia,
sono alle prese con il tentativo di debellare una presenza massiccia
di pulci, sia nell'area di posteggio retrostante gli uffici dove
sostano i mezzi di entrambi gli Enti, sia all'interno del
magazzino, del cortile e della scala reale che attraversa l'intero
palazzo governativo. La settimana di ferragosto, è stato effettuato
un intervento di disinfestazione che evidentemente non è stato
sufficiente tant'è che proprio ieri mattina, si è diffusa la voce
che uno degli impiegati dell'impresa di pulizie dell'ex
provincia, ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dell'ospedale
San Giovanni di Dio per le eccessive punture di pulci su braccia e
gambe.
«A questo punto - dicono alcuni
impiegati - vorremmo sapere se anche noi siamo in pericolo per la
presenza di questi parassiti. Chiediamo ai responsabili di prefettura
e provincia, di fare in fretta a trovare una soluzione prima del
rientro massiccio degli impiegati negli uffici, soprattutto quelli
del pianterreno".
Pare inoltre, l'alto numero di pulci,
sia dovuta ai numerosi gatti presenti sia nei cortili esterni che nei
vecchi e polverosi magazzini dello stabile. I gatti infatti, possono
essere attaccati da numerosi parassiti esterni, tra i quali, i più
frequenti e irritanti, sono molto probabilmente le pulci. Queste
possono causare molto più che una semplice irritazione cutanea, i
loro morsi possono provocare una grave allergia, soprattutto nei
gatti più sensibili, cioè la dermatite da allergia alle pulci, la
quale può manifestarsi con una significativa perdita di pelo, dovuta
al continuo leccarsi le zone irritate da parte del micio. In altri
casi, la pulce può portare una dermatite miliare, un'eruzione
cutanea che si manifesta con piccole croste pruriginose. Questi
parassiti, sono inoltre responsabili anche della tenia e sono
portatori del batterio della bartonella. (AB)
VILLAGGIO Iniziativa sul web per
ricordare lo scrittore recentemente scomparso e recuperare la
struttura
Il web si mobilita per il
Palacongressi: «Va riaperto per intitolarlo a Lauretta»
«Riapriamo il Palacongressi e
dedichiamolo al professore Lauretta»: è la proposta del giornale
web agrigentoierieoggi all'indomani della scomparsa del presidente
del centro nazionale Pirandello, che, nelle sale del Palacongressi
del Villaggio Mose, per tanti anni, ha adunato migliaia di giovani
studenti; arrivati da tutta Italia ad Agrigento per seguire i
convegni pirandelliani. Il Palacongressi è chiuso da oltre due anni
dopo l'annunciata (ma di fatto mai concretizzatasi) proposta del
governatore della Sicilia Rosario Crocetta di inserire questo
edificio tra quelli da mettere in vendita per fare cassa. Dopo tale
annuncio, l'ex Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, decise che era
a quel punto inutile continuare a usare risorse del Comune per tenere
aperto il Palacongressi che ha in gestione e così ne decise la
chiusura.
Immediate furono allora (eravamo
nell'autunno del 2012) le proteste innanzitutto di Enzo Lauretta
che aveva chiesto ancora una volta di avere il Palacongressi per
l'annuale convegno nazionale di studi pirandelliani, programmato
per la prima settimana di dicembre. Lauretta si vide costretto a
chiedere ospitalità al Sindaco di Palermo, Orlando, e così per la
prima volta il Convegno non si tenne ad Agrigento, nel 2012 ma a
Palermo e a Terrasini e l'anno successivo al PalaMoncada di Porto
Empedocle. Al Palacongressi si svolgevano anche gli spettacoli del
Mandorlo in Fiore, ad esempio, anch' essi dirottati al teatro
Pirandello, assai più angusto. La sua chiusura è stata quindi
sentita una mutilazione per la città. Il web ha pertanto lanciato
una petizione per la sua riapertura (che si può ancora firmare) e
per dare al pala- congressi il nome di Enzo Lauretta. In pochi giorni
diverse decine sono state le adesioni. «Ho partecipato al Convegno
pirandelliano dal 1976 sempre entusiasta per gli argomenti trattati e
per il modo originale ed efficace di avvicinare i giovani alla
cultura dai vivo; intestare il palacongressi, finalmente di nuovo
fruibile, a Enzo Lauretta mi sembra doveroso», ha scritto Caterina
Modica. "Lauretta-Agrigento e Pirandello. Per chi lo ha conosciuto
ed avuto ospite in casa propria sa cosa significava per Enzo il
Palacongressi ed Agrigento. Almeno ora abbia il giusto riconoscimento
dalla sua terra" commenta Alfredo Traversa. E ancora: «É una
iniziativa che può e deve avere attuazione, per ricordare la grande
ed intramontabile figura del professor Enzo Lauretta. Svegliati
Agrigento», Alfredo Prado; «ho partecipato da studentessa liceale
al convegno pirandelliano e poi come docente per tre anni
consecutivi, ed ho avuto il piacere di conoscere meglio Enzo
Lauretta.
INTERVENTO DEI COMMISSARI
STRAORDINARI Lo Brutto e Morreale non riceveremo subito le spettanze
arretrate non potremo pagare l'Inail l'Inps e versare l'Iva»
Rifiuti Ato ai ferri corti con
Canicattì e Palma
I due enti hanno contestato alla
Dedalo Ambiente il mancato rispetto del contratto. Gli amministratori
respingono le accuse
Dedalo Ambiente e due dei Comuni che
fanno parte dell'autorità territoriale d'ambito sono ai ferri
corti. Si tratta di Canicattì e Palma di Montechiaro. Ieri i
commissari straordinari che amministrano l'Ato Ag3, Antonino Lo
Brutto e Antonio Morreale, hanno annunciato che se oggi i due enti
non verseranno gli arretrati, la Dedalo sarà soggetta a sanzioni da
parte dello Stato. «La questione è semplice sono le parole di
Antonino Lo Brutto, uno dei due commissari straordinari dell'autorità
territoriale d'ambito : il 20 di agosto (oggi ndr) scade il
termine a disposizione della società che amministriamo per versare
allo Stato il dovuto riguardo all'Inps, all'Inail ed all'Iva.
Noi non abbiamo le risorse economiche necessarie per sostenere questo
impegno, perciò se non riceveremo le spettanze di Canicattì e Palma
di Montechiaro saremo costretti a dare forfait ed incorreremo in
sanzioni molto pesanti". Lo Brutto ha reso noto, inoltre, quanto i
due comuni in questione devono, secondo i calcoli della società,
alla Dedalo Ambiente.
«Da Canicattì dobbiamo ricevere
aggiunge Antonino Lo Brutto 200.000 euro, mentre il Comune di
Palma di Montechiaro ci deve all'incirca 380.000 euro. Sono somme
che non sono state ancora versate alla Dedalo Ambiente in quanto i
due enti ci contestano delle mancanze rispetto al contratto, ma posso
tranquillamente affermare che da parte della società che
amministriamo il servizio è stato assicurato al massimo delle
nostre possibilità. Perciò riteniamo che queste somme vadano
corrisposte all'Ato rifiuti». Soprattutto il Comune di Palma di
Montechiaro, con il sindaco Pasquale Amato, a più riprese ha fatto
contestazioni alla Dedalo Ambiente riguardo al servizio di raccolta e
smaltimento dei rifiuti posto io essere io quel territorio. E ieri
c'è stato un vertice in prefettura, coordinato dal prefetto Nicola
Diomede, durante il quale le parti sono state messe a confronto. Alle
contestazioni, però, l'Ato Ag3 ha sempre replicato sostenendo di
essere nel giusto e respingendo al mittente ogni critica. «Ora siamo
senza risorse perché nei giorni scorsi, per evitare uno sciopero
proprio a ferragosto ha concluso Antonino Lo Brutto malgrado non
avessimo ancora ricevuto il dovuto, abbiamo pagato gli stipendi ai
netturbini di Canicattì e Palma di Montechiaro. Se saremo multati ci
rivarremo nei confronti dei due Comuni».
PALMA Denuncia del sindaco Pasquale
Amato: «Qualche delinquente ha trasformato l'area in una cava
abusiva,finendo per danneggiare il delicato ecosistema»
DISASTRO AMBIENTALE SULLA SPIAGGIA
DI MALERBA
Indignazione è stata espressa anche
per l'abbandono di rifiuti nel sito in cui fiorisce il giglio
bianco, tipico della zona
"Il sistema dunale della spiaggia
Malerba è stato distrutto". La denuncia è di Pasquale Amato,
sindaco di Palma di Montecchiaro.
"Dolore mi ha provocato la vista
delle dune stravolte a Malerba. Terribile. Era da quasi un decennio
che non mi avvicinavo alla spiaggia scrive il primo cittadino sul
suo profilo Facebook - e vedere quella 'cava" creata da qualche
delinquente, che per soddisfare la sua avidità di cavare qualche
migliaio di euro di sabbia ha distrutto il sistema dunale, squarciata
la natura, sottraendo una bellezza unica e armonica al piacere comune
di viverla dell'intera comunità e al mondo intero".
Inoltre, secondo Amato, 'a questo
scempio va associato il corollario meschino di chi non ha trovato di
meglio da fare che, invece di portarsi i sacchetti di rifiuti dietro
fino al primo cassonetto o nei trespoli predisposti, li ha
abbandonati liberamente sull'area dunale o intrufolati fra i
cespugli di una macchia in parte incendiata, che mostrava il grigiore
e le brutture dell'infamità degli incendi selvaggi, che anneriva
la piccola foresta di giglio bianco delicato. Ora si presentava
grigio, raggrinzito, di un bianco triste come scheletrito: un
cimitero".
Secondo il primo cittadino "hanno
distrutto con masso delinquente. Si tratta di gente che non merita la
visione di tanto bene, che crede che vivere la stagione balneare sia
solo bagnarsi nell'acqua per farsi scivolare la sabbia sporca che
resta attaccata sulla pelle rinunciando a riempire di gioia il nostro
animo, vivendo del paesaggio tanto generoso le sue armonie, mentre ci
si abbandona nelle acque straordinariamente pure di un meraviglioso
mare. Hanno distrutto il meraviglioso contesto di Malerba, abbiamo
abdicato al bello che ci appartiene per colpa di quattro sciacalli.
Ma a quale prospettiva di futuro, di sviluppo turistico, per
trattenere i nostri figli in questa terra, vogliamo pensare aggiunge
Pasquale Amato - con comportamenti meno riguardosi che da animali?
Questi ultimi, tanto scempio non sono mai riuscito a fare".
E', insomma, un 'accuse durissimo
quello del capo dell'amministrazione comunale della città del
Gattopardo. Le sue parole, al tempo stesso, costituiscono un appello
al senso civico del tanti che nonio hanno ancora perduto.
Sul fronte cittadino la giunta ed i
tecnici hanno eseguito, ieri, altri sopralluoghi. "Abbiamo
proceduto ad una ricognizione conclude Amato - nella zona di via
Aldo Moro, sopra la villetta di "Santa Maria Cabrini", per
verificare le soluzioni possibili su alcune richieste pervenute da
cittadini di quell'area, poi la possibilità di superare i disagi
nascenti per l'attraversamento con le condotte di allontanamento
delle acque del canale di gronda". (AAU)
PATRMONIO CULTURALE È possibile
votare il Duomo, chiuso per pericolo dissesto idrogeologico,
collegandosi con il sito nazionale del Fondo per l'Ambiente
Italiano
FAI, PETIZIONE PER INSERIRE LA
CATTEDRALE DI S GERLANDO TRA I LUOGHI DEL CUORE
Una petizione per inserire la
Cattedrale di San Gerlando, tra i luoghi del cuore del Fai. E'
possibile votare il Duomo, attualmente chiuso per pericolo dissesto
idrogeologico, come proprio "luogo del cuore", collegandosi
direttamente sul sito nazionale del Fondo per l'Ambiente Italiano.
Poi a fine concorso i monumenti italiani col maggior numero di Voti
saranno protagonisti di un intervento di recupero. L'iniziativa era
"dormiente" ed era stata lanciata nei mesi scorsi da alcuni
volontari. Adesso, in occasione della "Notte Bianca" che si è
tenuta nella zona del monumento più importante della diocesi, è
ritornata in mente ed è stata rispolverata. "Anche questo - fanno
sapere dalla Curia - è un modo per poter testimoniare segnali di
attenzione e di amore nei confronti della Cattedrale malata". Il
Progetto del FAI prevede, per i monumenti italiani più votati, un
percorso di recupero. Non sarà facile scalare le classifiche, che
vedono candidati altri beni sparsi su tutto lo stivale, ma un voto
per "San Gerlando", è il minimo che ogni agrigentino e amante
dell'arte e della storia può fare. Di cuori da scaldare ne servono
parecchi. Due anni fa, per esempio, alla Cittadella di Alessandria,
servirono 53.953. La Cattedrale di San Gerlando, fino a ieri contava
poco più di duecento voti. Attualmente in testa alla classifica c'è
"Villa Lan", bene in provincia di Milano, con quasi seimila voti.
In passato in classifica ci sono stati monumenti come la Chiesa di
San Nicola in san Paolo di Civitate e l'abbazia di Monte Sacro a
Mattinata entrambe nel Foggiano. Scalare la classifica però non
appare impresa impossibile. Tanto più che questa volta, per
Agrigento potrebbe essere la volta buona. Per salvare la Cattedrale
serve anche questo, e l'impegno di un Fondo come quello del Fai,
potrebbe essere importante. Il concorso "I luoghi del cuore",
indetto ogni due anni dal Fai, è infatti molto gettonato. Il sito da
consultare è iluoghidelcuore.it. La corsa contro il tempo è
cominciata a maggio, ed è ancora tutta da giocare, visto che c'è
tempo per votare, o con le apposite cartoline, oppure online, fino al
30novembre prossimo. I primi tre classificati, fra i beni
architettonici, storici o paesaggistici segnalati dagli italiani,
beneficeranno di un intervento diretto del Fai, per interventi di
recupero. Ma tutti quelli che avranno ottenuto più di mille voti
potranno presentare al Fai richieste specifiche di intervento, sempre
che vi sia un preciso programma di azione e certezze sui primi
finanziamenti. Se si vuole raggiungere questi obiettivi servirà una
mobilitazione. Una campagna Informativa nelle parrocchie potrebbe
essere un primo punto di partenza. Che gli agrigentini amano e sono
affezionati alla Cattedrale non è un mistero. Ogni volta che viene
organizzata una visita di parte della 'Cattedrale malata' come
l'ha definita l'Arcivescovo Montenegro, la partecipazione è
massiccia. Come in occasione dell'ultima edizione della
"Nottebianca".
DOMENICO VECCHIO
CENTRO STORICO
E il 30agosto sarà accessibile
anche la torre
Il trenta agosto la Cattedrale di
Agrigento torna ad essere fruibile per curiosi, studiosi e turisti o
quanti semplicemente vogliono coglierne l'emozione di visitarla
dall'interno. "Non una ripetizione - come ha sottolineato il
parroco di San Gerlando don Giuseppe Pontillo - ma una vera novità".
L'iniziativa battezzata "Realizzazioni sul tempo, darà la
possibilità di scoprire quei luoghi nascosti e mai accessibili. Sarà
aperta la Torre campanaria, ma questa volta, ecco la vera novità,
sarà possibile salire ancora più in alto e fino a raggiungere le
campane da storie millenarie. Da qui è possibile godere di un
panorama mozzafiato. (DV)
I NODI DELLA SICILIA
LE NOVITÀ CONTENUTE NELLA, RIFORMA
DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. VIA LIBERA ANCHE A NUOVI CONTRATTISTI
Precari degli enti locali, svolta
sulle assunzioni
A Roma aboliti i principali paletti
alla spesa dei Comuni. I sindaci:ora è più facile stabilizzare, ma
la Regione garantisca i fondi
Riccardo Vescovo
La svolta è arrivata a cavallo di
Ferragosto ed è quasi passata inosservata. Ma per i22.500 precari
degli enti locali siciliani la stabilizzazione questa volta potrebbe
essere davvero a un passo. l'effetto della riforma della pubblica
amministrazione diventata da poco legge, nella quale alcune norme
ammorbidiscono (luci paletti che per anni hanno impedito la
stabilizzazione dei contrattisti. Comuni e Regioni potranno in
sostanza assumere più facilmente senza dover rispettare gli
stringenti vincoli di bilancio.
«Le norme si applicano subito anche in
Sicilia - chiarisce Giuseppe Morale, dirigente del dipartimento
Autonomie locali - di certo creano le condizioni per stabilizzare
questa platea di contrattisti>, I sindacati mostrano ottimismo,
col Movimento dei giovani lavoratori che da qualche giorno sta
studiando gli effetti della norma nell'Isola: «Senza questi
vincoli - dice Massimo Bontempo - i Comuni potranno procedere con le
assunzioni senza «forare la spesa». Ma l'Anci Sicilia,
l'associazione dei sindaci, chiede certezze alla Regione, che fino
ad oggi ha garantito il sostegno finanziario agli enti locali
stanziando i 260 milioni di euro annui necessari al pagamento degli
stipendi. «I/vero, grazie alla riforma - spiega Paolo Amenta,
vicepresidente dell'Anci - sarà molto più semplice assumere i
lavoratori, ma prima di procedere con le stabilizzazioni vogliamo
firmare un accordo col governo regionale per garantire l'erogazione
dei fondi anche quando i dipendenti saranno a carico nostro. Quale
sindaco assumerebbe oggi un contrattista col rischio che la Regione
possa tagliare il giorno dopo il finanziamento?».
La notizia intanto è stata accolta con
entusiasmo dai ventimila contrattisti che da vent'anni lavorano
nella pubblica amministrazione con stipendi tra i 600 e i mille euro.
«La stabilizzazione offrirebbe loro maggiori garanzie ad esempio
nella richiesta di un prestito in banca" spiega Amenta. La svolta
potrebbe arrivare proprio dal dl 90/2014, quello sulla riforma della
pubblica amministrazione del ministro Marianna Madia, da poco
divenuto legge. Il primo paletto caduto riguarda il limite alle
assunzioni negli enti locali che dovevano rispettare il patto di
stabilità, cioè il tetto alla spesa fissato per rispettare i
bilanci. La norma vietava qualsiasi forma di assunzione ai Comuni nei
quali l'incidenza delle spese di personale fosse parlo superiore al
50 per cento delle spese correnti, cioè legate a funzionamento e
altri servizi. Questo vincolo è decaduto. Altra deroga riguarda la
possibilità per gli enti locali, nel 2014 e 2015, di procedere ad
assunzioni rispettando il limite del 60 per cento della spesa di
personale cessato l'anno precedente. Questo tetto sale all'8 per
cento nel 20l6e nel 20l7e arriva al cento per cento a partire dal
2018, quando per ogni dipendente che andrà in pensione in pratica i
sindaci potranno subito assumerne un altro. Ma c'è di più: fino
ad oggi i Comuni dovevano contenere ogni anno la spesa per il
personale che quindi doveva progressivamente essere ridotta. Adesso,
a partire dal 2014, il parametro di riferimento non sarà più l'anno
precedente ma il valore medio del triennio appena trascorso.
La riforma della pubblica
amministrazione porta in dote anche altre novità che aiuteranno il
turn over del personale nella pubblica amministrazione. Sempre
tenendo d'occhio l'equilibrio di bilancio, per coprire i posti di
responsabili dei servizio degli uffici, di qualifiche dirigenziali o
di alta specializzazione, i Comuni potranno ricorrere a contratti a
tempo determinato, in misura non superiore al 30 per cento dei posti
istituiti nella dotazione organica della medesima qualifica. Novità
in vista anche nei piccoli Comuni turistici cori una popolazione tra
i mille e i cinquemila abitanti: a partire dal 2014 potranno assumere
personale per potenziale i servizi di polizia locale, per far fronte,
ad esempio, all'aumento di turisti nella stagione estiva.
LA SICILIA
UNA PSICOSI O VERO PROBLEMA?
Allarme alla ex Provincia per la
presenza di pulci
Che sia una psicosi o un vero problema
igienico sanitario è da chiarirsi, ma di certo in questi giorni di
piena estate alla ex Provincia regionale di Agrigento non si parla
d'altro: nei locali di piazza Vittorio Emanuele ci sono delle
pulci.
Luogo degli "avvistamenti" dei
piccolissimi parassiti sarebbero state le stanze al piano terra, e
addirittura la prestigiosa 'Scala Reale" (nella foto), piccola
"perla" incastonata nel palazzo che ospita anche la Prefettura.
Fonti di "approvvigionamento" degli
insetti il parcheggio della struttura, scelta come propria "casa"
da un gran numero di gatti, i quali danno nutrimento e fungono da
"mezzodì trasporto" per gli insetti. Il primo allarme, a quanto
dicono i "rumors", era stato lanciato alcuni giorni fa quando un
dipendente si era trovato addosso un insetto e, il 13 di agosto, era
seguita una parziale
disinfestazione, che però non sarebbe
servita ad eliminare il problema, tanto che un addetto alle pulizie
dopo aver ricevuto diversi morsi su gambe e braccia avrebbe fatto
ieri ricorso alle cure mediche forse più per una forma precauzionale
che per veri problemi di salute.
Della situazione, a quanto pare,
sarebbero stati interessati i vertici dell'Ente, sebbene non siano
ancora arrivate né conferme né smentite, nella speranza di un
intervento decisivo che valga a debellare la presenza dei fastidiosi
insetti.
G.s.
VALLE DEI TEMPLI Tempi dilatati
dalle esigenze di eseguire i controlli di legge su un'impresa
subappaltatrice
Passerella, i lavori sono ancora da
avviare
Si tratta di una ditta che dovrà
eseguire delle opere sulle quali dovrà essere montata la struttura
nelle vicinanze di Porta Aurea
Le lunghe procedure burocratiche che
ogni volta rallentano l'avvio e spesso anche la prosecuzione delle
opere pubbliche stanno frenando sensibilmente anche i tempi di avvio
dei lavori di realizzazione e montaggio della passerella sopra Porta
Aurea, nella valle dei templi, che consentirà il collegamento tra le
due parti della zona archeologica separate dalla strada che conduce
in città.
Come si sa, i lavori sono stati già
appaltati e consegnati e l'impresa aggiudicataria si è già messa
all'opera per la predisposizione e l'assemblaggio, in officina,
della struttura che dovrà essere poi montata e sistemata poco sopra
il quadrivio di Porta Aurea. Tuttavia per procedere al monteggio,
dovranno essere realizzate alcune opere di preparazione sui luoghi e
questo compito è stato affidato, in subappalto, ad altra impresa. Ed
è proprio su quest'ultima impresa che allo stato attuale è
rivolta l'attenzione dell'Ente Parco, stazione appaltante
dell'intera opera. Si sta procedendo infatti all'accertamento dei
requisiti previsti dalla legge in questi casi e questo lavoro
richiede del tempo, probabilmente ancora qualche settimana. Insomma,
la speranza che la passerella potesse essere realizzata e sistemata
prima della fine della bella stagione ormai è definitivamente
tramontata.
Certo, le motivazioni sono legittime,
non è colpa di nessuno, ma - come avviene ormai con regolarità - i
tempi tra la definizione delle procedure d'appalto ed il via ai
lavori si allargano a dismisura a seguito della necessità di
effettuare questi controlli, la cui finalità - a scanso di equivoci
- è ovviamente pienamente da condividere. Solo si dovrebbe trovare
il modo di eseguirli in tempi parecchio più rapidi.
Come si ricorderà, l'aggiudicazione
dei lavori avvenne lo scorso mese di febbraio quando l'apposita
gara d'appalto venne vinta, tra le 35 aziende partecipanti, dalla
Buonafede Sri di Reggio Calabria, con un ribasso rispetto all'importo
previsto del 32,6118 per cento. I fondi destinati al progetto,
complessivamente, ammontano a 234.124 euro di cui 14.103 non furono
soggetti a ribasso d'asta in quanto oneri per la sicurezza.
Si sperava che, non necessitando tempi
lunghi per la realizzazione dell'opera (60 giorni dall'avvio del
cantiere) si potesse avere la passerella operativa già prima
dell'inizio dell'estate. Invece le procedure di cui abbiamo già
parlato lo hanno impedito.
L'opera, si ricorderà, venne pensata
da un gruppo di progettazione guidato dall'architetto spagnolo
Joan Puigcorbè Punzano, collaborato
dai saccensi Gregorio Indelicato e Sofia Montalbano e Palermitani
Matteo Accardi, Cristiano Bilello e Fabrizio Giannola. Il gruppo
riuscì ad aggiudicarsi il concorso di idee per la realizzazione
della passerella perché, si disse nelle motivazioni, il progetto
propone una struttura architettonicamente semplice unendosi
contestualmente ad un'immagine luminosa e vibrante, capace di
dialogare con le valenze paesaggistiche del contesto della Valle dei
Templi.
SALVATORE FUCÀ
GIÀ PAGATI 26 MILIARDI SU TRENTA A
FINE LUGLIO: PASSO AVANTI VERSO L'ARCHIVIAZIONE DEL CONTENZIOSO
Debiti della Pa, l'Ue valuta se
chiudere la procedura d'infrazione
BRUXELLES, Si profila la chiusura della
procedura d'infrazione Ue aperta nei confronti dell'italia per il
ritardo dei pagamenti dei debiti alle imprese da parte della P. a.
Con l'invio entro i tempi previsti della risposta del ministero
guidato da Madia a Bruxelles, e una prima valutazione che questa vada
nella «giusta direzione» da parte dei commissario Ue, Nelli Feroci,
è stato compiuto un passo avanti verso la risoluzione del
contenzioso.
Questo era stato aperto dal commissario
uscente, Tajani, con una lettera di messa in mora Io scorso 18
giugno, facendo seguito a numerosi avvertimenti all'italia quale
«peggior pagatore dell'De». i ritardi riconosciuti da Bankitalia
a fine maggio arrivavano a 170 giorni contro i trenta previsti dalla
direttiva Ue.
Il documento di 53 pagine (di cui
l'agenzia Ansa ha preso visione) è arrivato sul tavolo della
Commissione la sera del 18 scorso. Ora, i servizi di Bruxelles
dovranno esaminano nel dettaglio e valutarne i contenuti entro due
mesi. Non è detta quindi l'ultima parola, ma il «dialogo
costruttivo» che si è innescato tra Roma e Bruxelles, e l'incontro
«molto positivo» tenutosi il 28 luglio tra Nelli Feroci e il
sottosegretario, Gozi, che si è occupato della pratica, lasciano ben
sperare.
La lettera, infatti, ha spiegato Nelli
Feroci, riprende i punti principali della discussione con Gozi e
«conferma il pieno impegno del governo italiano perché si possa
arrivare a una soluzione della procedura d'infrazione». La
missiva, da una parte, fornisce risposte ai rilievi della Commissione
sulla trasposizione della norma relativa ai pagamenti a 60 giorni,
che ora vengono correttamente recepiti come un'eccezione e non la
regola (approvazione dei correttivi prevista «entro settembre»).
Dall'altra, elenca una serie di provvedimenti presi, di cui diversi
nelle settimane successive alla lettera di messa in mora. Tra questi,
l'entrata in funzione dall'1 luglio della piattaforma elettronica
per la certificazione dei crediti, l'intesa firmata con le banche,
e la creazione del fondo di garanzia del ministero delle Finanze, le
deroghe per Regioni ed enti locali al Patto di stabilità interno,
oltre alla «anticipazione dell'obbligo di tenuta del registro
delle fatture all'i luglio» e a marzo 2015 dell'»obbligo della
fatturazione elettronica per tutte le P. a. ». A questo si aggiunge
anche «la riforma della contabilità degli enti territoriali»,
«l'obbligo delle P. a. di attestare formalmente i tempi di
pagamento dei debiti commerciali», ma anche il «potenziamento delle
sanzioni».
L'impatto visibile di queste misure
«non sarà verosimilmente immediato», ha precisato Nelli Feroci, ma
la Commissione «disporrà di qualche forma di monitoraggio per
verificare che si dia seguito agli impegni presi». «Sono molto
soddisfatto - ha commentato Gozi - di questa cooperazione per un
dossier ritenuto prioritario sin dall'inizio dal governo». Tajani,
ora eurodeputato Fi, avverte:«Questa procedura potrà essere chiusa
solo quando l'italia pagherà veramente» le imprese. I debiti
pagati finora alle imprese creditrici ammontano a oltre 26 miliardi,
a fronte di un finanziamento complessivo ai debitori, ossia di
risorse messe a disposizione dallo Stato, di trenta miliardi. Le
cifre sono aggiornate al 21luglio, data dell'ultimo monitoraggio
del Ministero dell'Economia.
LUCIA SALI