/ Rassegna stampa » 2014 » Agosto » 20 » Rassegna stampa del 20 agosto 2014

Rassegna stampa del 20 agosto 2014

GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA E PREFETTURA. La disinfestazione della scorsa settimana non ha avuto effetto. Operaio in ospedale Palazzo del Governo, nuovo allarme per le pulci C'è preoccupazione tra gli impiegati del Palazzo del Governo, sede della Prefettura e del Libero Consorzio dei Comuni. Da un mese circa infatti, gli uffici dell'ex provincia, sono alle prese con il tentativo di debellare una presenza massiccia di pulci, sia nell'area di posteggio retrostante gli uffici dove sostano i mezzi di entrambi gli Enti, sia all'interno del magazzino, del cortile e della scala reale che attraversa l'intero palazzo governativo. La settimana di ferragosto, è stato effettuato un intervento di disinfestazione che evidentemente non è stato sufficiente tant'è che proprio ieri mattina, si è diffusa la voce che uno degli impiegati dell'impresa di pulizie dell'ex provincia, ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari dell'ospedale San Giovanni di Dio per le eccessive punture di pulci su braccia e gambe.
«A questo punto - dicono alcuni impiegati - vorremmo sapere se anche noi siamo in pericolo per la presenza di questi parassiti. Chiediamo ai responsabili di prefettura e provincia, di fare in fretta a trovare una soluzione prima del rientro massiccio degli impiegati negli uffici, soprattutto quelli del pianterreno".
Pare inoltre, l'alto numero di pulci, sia dovuta ai numerosi gatti presenti sia nei cortili esterni che nei vecchi e polverosi magazzini dello stabile. I gatti infatti, possono essere attaccati da numerosi parassiti esterni, tra i quali, i più frequenti e irritanti, sono molto probabilmente le pulci. Queste possono causare molto più che una semplice irritazione cutanea, i loro morsi possono provocare una grave allergia, soprattutto nei gatti più sensibili, cioè la dermatite da allergia alle pulci, la quale può manifestarsi con una significativa perdita di pelo, dovuta al continuo leccarsi le zone irritate da parte del micio. In altri casi, la pulce può portare una dermatite miliare, un'eruzione cutanea che si manifesta con piccole croste pruriginose. Questi parassiti, sono inoltre responsabili anche della tenia e sono portatori del batterio della bartonella. (AB)

VILLAGGIO Iniziativa sul web per ricordare lo scrittore recentemente scomparso e recuperare la struttura Il web si mobilita per il Palacongressi: «Va riaperto per intitolarlo a Lauretta» «Riapriamo il Palacongressi e dedichiamolo al professore Lauretta»: è la proposta del giornale web agrigentoierieoggi all'indomani della scomparsa del presidente del centro nazionale Pirandello, che, nelle sale del Palacongressi del Villaggio Mose, per tanti anni, ha adunato migliaia di giovani studenti; arrivati da tutta Italia ad Agrigento per seguire i convegni pirandelliani. Il Palacongressi è chiuso da oltre due anni dopo l'annunciata (ma di fatto mai concretizzatasi) proposta del governatore della Sicilia Rosario Crocetta di inserire questo edificio tra quelli da mettere in vendita per fare cassa. Dopo tale annuncio, l'ex Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, decise che era a quel punto inutile continuare a usare risorse del Comune per tenere aperto il Palacongressi che ha in gestione e così ne decise la chiusura.
Immediate furono allora (eravamo nell'autunno del 2012) le proteste innanzitutto di Enzo Lauretta che aveva chiesto ancora una volta di avere il Palacongressi per l'annuale convegno nazionale di studi pirandelliani, programmato per la prima settimana di dicembre. Lauretta si vide costretto a chiedere ospitalità al Sindaco di Palermo, Orlando, e così per la prima volta il Convegno non si tenne ad Agrigento, nel 2012 ma a Palermo e a Terrasini e l'anno successivo al PalaMoncada di Porto Empedocle. Al Palacongressi si svolgevano anche gli spettacoli del Mandorlo in Fiore, ad esempio, anch' essi dirottati al teatro Pirandello, assai più angusto. La sua chiusura è stata quindi sentita una mutilazione per la città. Il web ha pertanto lanciato una petizione per la sua riapertura (che si può ancora firmare) e per dare al pala- congressi il nome di Enzo Lauretta. In pochi giorni diverse decine sono state le adesioni. «Ho partecipato al Convegno pirandelliano dal 1976 sempre entusiasta per gli argomenti trattati e per il modo originale ed efficace di avvicinare i giovani alla cultura dai vivo; intestare il palacongressi, finalmente di nuovo fruibile, a Enzo Lauretta mi sembra doveroso», ha scritto Caterina Modica. "Lauretta-Agrigento e Pirandello. Per chi lo ha conosciuto ed avuto ospite in casa propria sa cosa significava per Enzo il Palacongressi ed Agrigento. Almeno ora abbia il giusto riconoscimento dalla sua terra" commenta Alfredo Traversa. E ancora: «É una iniziativa che può e deve avere attuazione, per ricordare la grande ed intramontabile figura del professor Enzo Lauretta. Svegliati Agrigento», Alfredo Prado; «ho partecipato da studentessa liceale al convegno pirandelliano e poi come docente per tre anni consecutivi, ed ho avuto il piacere di conoscere meglio Enzo Lauretta.


INTERVENTO DEI COMMISSARI STRAORDINARI Lo Brutto e Morreale non riceveremo subito le spettanze arretrate non potremo pagare l'Inail l'Inps e versare l'Iva» Rifiuti Ato ai ferri corti con Canicattì e Palma I due enti hanno contestato alla Dedalo Ambiente il mancato rispetto del contratto. Gli amministratori respingono le accuse Dedalo Ambiente e due dei Comuni che fanno parte dell'autorità territoriale d'ambito sono ai ferri corti. Si tratta di Canicattì e Palma di Montechiaro. Ieri i commissari straordinari che amministrano l'Ato Ag3, Antonino Lo Brutto e Antonio Morreale, hanno annunciato che se oggi i due enti non verseranno gli arretrati, la Dedalo sarà soggetta a sanzioni da parte dello Stato. «La questione è semplice — sono le parole di Antonino Lo Brutto, uno dei due commissari straordinari dell'autorità territoriale d'ambito —: il 20 di agosto (oggi ndr) scade il termine a disposizione della società che amministriamo per versare allo Stato il dovuto riguardo all'Inps, all'Inail ed all'Iva. Noi non abbiamo le risorse economiche necessarie per sostenere questo impegno, perciò se non riceveremo le spettanze di Canicattì e Palma di Montechiaro saremo costretti a dare forfait ed incorreremo in sanzioni molto pesanti". Lo Brutto ha reso noto, inoltre, quanto i due comuni in questione devono, secondo i calcoli della società, alla Dedalo Ambiente.
«Da Canicattì dobbiamo ricevere — aggiunge Antonino Lo Brutto — 200.000 euro, mentre il Comune di Palma di Montechiaro ci deve all'incirca 380.000 euro. Sono somme che non sono state ancora versate alla Dedalo Ambiente in quanto i due enti ci contestano delle mancanze rispetto al contratto, ma posso tranquillamente affermare che da parte della società che amministriamo il servizio è stato assicurato al massimo delle nostre possibilità. Perciò riteniamo che queste somme vadano corrisposte all'Ato rifiuti». Soprattutto il Comune di Palma di Montechiaro, con il sindaco Pasquale Amato, a più riprese ha fatto contestazioni alla Dedalo Ambiente riguardo al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti posto io essere io quel territorio. E ieri c'è stato un vertice in prefettura, coordinato dal prefetto Nicola Diomede, durante il quale le parti sono state messe a confronto. Alle contestazioni, però, l'Ato Ag3 ha sempre replicato sostenendo di essere nel giusto e respingendo al mittente ogni critica. «Ora siamo senza risorse perché nei giorni scorsi, per evitare uno sciopero proprio a ferragosto — ha concluso Antonino Lo Brutto malgrado non avessimo ancora ricevuto il dovuto, abbiamo pagato gli stipendi ai netturbini di Canicattì e Palma di Montechiaro. Se saremo multati ci rivarremo nei confronti dei due Comuni».

PALMA Denuncia del sindaco Pasquale Amato: «Qualche delinquente ha trasformato l'area in una cava abusiva,finendo per danneggiare il delicato ecosistema» DISASTRO AMBIENTALE SULLA SPIAGGIA DI MALERBA Indignazione è stata espressa anche per l'abbandono di rifiuti nel sito in cui fiorisce il giglio bianco, tipico della zona "Il sistema dunale della spiaggia Malerba è stato distrutto". La denuncia è di Pasquale Amato, sindaco di Palma di Montecchiaro. "Dolore mi ha provocato la vista delle dune stravolte a Malerba. Terribile. Era da quasi un decennio che non mi avvicinavo alla spiaggia — scrive il primo cittadino sul suo profilo Facebook - e vedere quella 'cava" creata da qualche delinquente, che per soddisfare la sua avidità di cavare qualche migliaio di euro di sabbia ha distrutto il sistema dunale, squarciata la natura, sottraendo una bellezza unica e armonica al piacere comune di viverla dell'intera comunità e al mondo intero".
Inoltre, secondo Amato, 'a questo scempio va associato il corollario meschino di chi non ha trovato di meglio da fare che, invece di portarsi i sacchetti di rifiuti dietro fino al primo cassonetto o nei trespoli predisposti, li ha abbandonati liberamente sull'area dunale o intrufolati fra i cespugli di una macchia in parte incendiata, che mostrava il grigiore e le brutture dell'infamità degli incendi selvaggi, che anneriva la piccola foresta di giglio bianco delicato. Ora si presentava grigio, raggrinzito, di un bianco triste come scheletrito: un cimitero".
Secondo il primo cittadino "hanno distrutto con masso delinquente. Si tratta di gente che non merita la visione di tanto bene, che crede che vivere la stagione balneare sia solo bagnarsi nell'acqua per farsi scivolare la sabbia sporca che resta attaccata sulla pelle rinunciando a riempire di gioia il nostro animo, vivendo del paesaggio tanto generoso le sue armonie, mentre ci si abbandona nelle acque straordinariamente pure di un meraviglioso mare. Hanno distrutto il meraviglioso contesto di Malerba, abbiamo abdicato al bello che ci appartiene per colpa di quattro sciacalli. Ma a quale prospettiva di futuro, di sviluppo turistico, per trattenere i nostri figli in questa terra, vogliamo pensare aggiunge Pasquale Amato - con comportamenti meno riguardosi che da animali? Questi ultimi, tanto scempio non sono mai riuscito a fare".
E', insomma, un 'accuse durissimo quello del capo dell'amministrazione comunale della città del Gattopardo. Le sue parole, al tempo stesso, costituiscono un appello al senso civico del tanti che nonio hanno ancora perduto.
Sul fronte cittadino la giunta ed i tecnici hanno eseguito, ieri, altri sopralluoghi. "Abbiamo proceduto ad una ricognizione — conclude Amato - nella zona di via Aldo Moro, sopra la villetta di "Santa Maria Cabrini", per verificare le soluzioni possibili su alcune richieste pervenute da cittadini di quell'area, poi la possibilità di superare i disagi nascenti per l'attraversamento con le condotte di allontanamento delle acque del canale di gronda". (AAU)

PATRMONIO CULTURALE È possibile votare il Duomo, chiuso per pericolo dissesto idrogeologico, collegandosi con il sito nazionale del Fondo per l'Ambiente Italiano FAI, PETIZIONE PER INSERIRE LA CATTEDRALE DI S GERLANDO TRA I LUOGHI DEL CUORE Una petizione per inserire la Cattedrale di San Gerlando, tra i luoghi del cuore del Fai. E' possibile votare il Duomo, attualmente chiuso per pericolo dissesto idrogeologico, come proprio "luogo del cuore", collegandosi direttamente sul sito nazionale del Fondo per l'Ambiente Italiano. Poi a fine concorso i monumenti italiani col maggior numero di Voti saranno protagonisti di un intervento di recupero. L'iniziativa era "dormiente" ed era stata lanciata nei mesi scorsi da alcuni volontari. Adesso, in occasione della "Notte Bianca" che si è tenuta nella zona del monumento più importante della diocesi, è ritornata in mente ed è stata rispolverata. "Anche questo - fanno sapere dalla Curia - è un modo per poter testimoniare segnali di attenzione e di amore nei confronti della Cattedrale malata". Il Progetto del FAI prevede, per i monumenti italiani più votati, un percorso di recupero. Non sarà facile scalare le classifiche, che vedono candidati altri beni sparsi su tutto lo stivale, ma un voto per "San Gerlando", è il minimo che ogni agrigentino e amante dell'arte e della storia può fare. Di cuori da scaldare ne servono parecchi. Due anni fa, per esempio, alla Cittadella di Alessandria, servirono 53.953. La Cattedrale di San Gerlando, fino a ieri contava poco più di duecento voti. Attualmente in testa alla classifica c'è "Villa Lan", bene in provincia di Milano, con quasi seimila voti. In passato in classifica ci sono stati monumenti come la Chiesa di San Nicola in san Paolo di Civitate e l'abbazia di Monte Sacro a Mattinata entrambe nel Foggiano. Scalare la classifica però non appare impresa impossibile. Tanto più che questa volta, per Agrigento potrebbe essere la volta buona. Per salvare la Cattedrale serve anche questo, e l'impegno di un Fondo come quello del Fai, potrebbe essere importante. Il concorso "I luoghi del cuore", indetto ogni due anni dal Fai, è infatti molto gettonato. Il sito da consultare è iluoghidelcuore.it. La corsa contro il tempo è cominciata a maggio, ed è ancora tutta da giocare, visto che c'è tempo per votare, o con le apposite cartoline, oppure online, fino al 30novembre prossimo. I primi tre classificati, fra i beni architettonici, storici o paesaggistici segnalati dagli italiani, beneficeranno di un intervento diretto del Fai, per interventi di recupero. Ma tutti quelli che avranno ottenuto più di mille voti potranno presentare al Fai richieste specifiche di intervento, sempre che vi sia un preciso programma di azione e certezze sui primi finanziamenti. Se si vuole raggiungere questi obiettivi servirà una mobilitazione. Una campagna Informativa nelle parrocchie potrebbe essere un primo punto di partenza. Che gli agrigentini amano e sono affezionati alla Cattedrale non è un mistero. Ogni volta che viene organizzata una visita di parte della 'Cattedrale malata' come l'ha definita l'Arcivescovo Montenegro, la partecipazione è massiccia. Come in occasione dell'ultima edizione della "Nottebianca".
DOMENICO VECCHIO

CENTRO STORICO E il 30agosto sarà accessibile anche la torre Il trenta agosto la Cattedrale di Agrigento torna ad essere fruibile per curiosi, studiosi e turisti o quanti semplicemente vogliono coglierne l'emozione di visitarla dall'interno. "Non una ripetizione - come ha sottolineato il parroco di San Gerlando don Giuseppe Pontillo - ma una vera novità". L'iniziativa battezzata "Realizzazioni sul tempo, darà la possibilità di scoprire quei luoghi nascosti e mai accessibili. Sarà aperta la Torre campanaria, ma questa volta, ecco la vera novità, sarà possibile salire ancora più in alto e fino a raggiungere le campane da storie millenarie. Da qui è possibile godere di un panorama mozzafiato. (DV)

I NODI DELLA SICILIA LE NOVITÀ CONTENUTE NELLA, RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. VIA LIBERA ANCHE A NUOVI CONTRATTISTI Precari degli enti locali, svolta sulle assunzioni A Roma aboliti i principali paletti alla spesa dei Comuni. I sindaci:ora è più facile stabilizzare, ma la Regione garantisca i fondi Riccardo Vescovo La svolta è arrivata a cavallo di Ferragosto ed è quasi passata inosservata. Ma per i22.500 precari degli enti locali siciliani la stabilizzazione questa volta potrebbe essere davvero a un passo. l'effetto della riforma della pubblica amministrazione diventata da poco legge, nella quale alcune norme ammorbidiscono (luci paletti che per anni hanno impedito la stabilizzazione dei contrattisti. Comuni e Regioni potranno in sostanza assumere più facilmente senza dover rispettare gli stringenti vincoli di bilancio.
«Le norme si applicano subito anche in Sicilia - chiarisce Giuseppe Morale, dirigente del dipartimento Autonomie locali - di certo creano le condizioni per stabilizzare questa platea di contrattisti>, I sindacati mostrano ottimismo, col Movimento dei giovani lavoratori che da qualche giorno sta studiando gli effetti della norma nell'Isola: «Senza questi vincoli - dice Massimo Bontempo - i Comuni potranno procedere con le assunzioni senza «forare la spesa». Ma l'Anci Sicilia, l'associazione dei sindaci, chiede certezze alla Regione, che fino ad oggi ha garantito il sostegno finanziario agli enti locali stanziando i 260 milioni di euro annui necessari al pagamento degli stipendi. «I/vero, grazie alla riforma - spiega Paolo Amenta, vicepresidente dell'Anci - sarà molto più semplice assumere i lavoratori, ma prima di procedere con le stabilizzazioni vogliamo firmare un accordo col governo regionale per garantire l'erogazione dei fondi anche quando i dipendenti saranno a carico nostro. Quale sindaco assumerebbe oggi un contrattista col rischio che la Regione possa tagliare il giorno dopo il finanziamento?».
La notizia intanto è stata accolta con entusiasmo dai ventimila contrattisti che da vent'anni lavorano nella pubblica amministrazione con stipendi tra i 600 e i mille euro. «La stabilizzazione offrirebbe loro maggiori garanzie ad esempio nella richiesta di un prestito in banca" spiega Amenta. La svolta potrebbe arrivare proprio dal dl 90/2014, quello sulla riforma della pubblica amministrazione del ministro Marianna Madia, da poco divenuto legge. Il primo paletto caduto riguarda il limite alle assunzioni negli enti locali che dovevano rispettare il patto di stabilità, cioè il tetto alla spesa fissato per rispettare i bilanci. La norma vietava qualsiasi forma di assunzione ai Comuni nei quali l'incidenza delle spese di personale fosse parlo superiore al 50 per cento delle spese correnti, cioè legate a funzionamento e altri servizi. Questo vincolo è decaduto. Altra deroga riguarda la possibilità per gli enti locali, nel 2014 e 2015, di procedere ad assunzioni rispettando il limite del 60 per cento della spesa di personale cessato l'anno precedente. Questo tetto sale all'8 per cento nel 20l6e nel 20l7e arriva al cento per cento a partire dal 2018, quando per ogni dipendente che andrà in pensione in pratica i sindaci potranno subito assumerne un altro. Ma c'è di più: fino ad oggi i Comuni dovevano contenere ogni anno la spesa per il personale che quindi doveva progressivamente essere ridotta. Adesso, a partire dal 2014, il parametro di riferimento non sarà più l'anno precedente ma il valore medio del triennio appena trascorso.
La riforma della pubblica amministrazione porta in dote anche altre novità che aiuteranno il turn over del personale nella pubblica amministrazione. Sempre tenendo d'occhio l'equilibrio di bilancio, per coprire i posti di responsabili dei servizio degli uffici, di qualifiche dirigenziali o di alta specializzazione, i Comuni potranno ricorrere a contratti a tempo determinato, in misura non superiore al 30 per cento dei posti istituiti nella dotazione organica della medesima qualifica. Novità in vista anche nei piccoli Comuni turistici cori una popolazione tra i mille e i cinquemila abitanti: a partire dal 2014 potranno assumere personale per potenziale i servizi di polizia locale, per far fronte, ad esempio, all'aumento di turisti nella stagione estiva.


LA SICILIA
UNA PSICOSI O VERO PROBLEMA? Allarme alla ex Provincia per la presenza di pulci Che sia una psicosi o un vero problema igienico sanitario è da chiarirsi, ma di certo in questi giorni di piena estate alla ex Provincia regionale di Agrigento non si parla d'altro: nei locali di piazza Vittorio Emanuele ci sono delle pulci.
Luogo degli "avvistamenti" dei piccolissimi parassiti sarebbero state le stanze al piano terra, e addirittura la prestigiosa 'Scala Reale" (nella foto), piccola "perla" incastonata nel palazzo che ospita anche la Prefettura.
Fonti di "approvvigionamento" degli insetti il parcheggio della struttura, scelta come propria "casa" da un gran numero di gatti, i quali danno nutrimento e fungono da "mezzodì trasporto" per gli insetti. Il primo allarme, a quanto dicono i "rumors", era stato lanciato alcuni giorni fa quando un dipendente si era trovato addosso un insetto e, il 13 di agosto, era seguita una parziale
disinfestazione, che però non sarebbe servita ad eliminare il problema, tanto che un addetto alle pulizie dopo aver ricevuto diversi morsi su gambe e braccia avrebbe fatto ieri ricorso alle cure mediche forse più per una forma precauzionale che per veri problemi di salute.
Della situazione, a quanto pare, sarebbero stati interessati i vertici dell'Ente, sebbene non siano ancora arrivate né conferme né smentite, nella speranza di un intervento decisivo che valga a debellare la presenza dei fastidiosi insetti.
G.s.

VALLE DEI TEMPLI Tempi dilatati dalle esigenze di eseguire i controlli di legge su un'impresa subappaltatrice
Passerella, i lavori sono ancora da avviare
Si tratta di una ditta che dovrà eseguire delle opere sulle quali dovrà essere montata la struttura nelle vicinanze di Porta Aurea

Le lunghe procedure burocratiche che ogni volta rallentano l'avvio e spesso anche la prosecuzione delle opere pubbliche stanno frenando sensibilmente anche i tempi di avvio dei lavori di realizzazione e montaggio della passerella sopra Porta Aurea, nella valle dei templi, che consentirà il collegamento tra le due parti della zona archeologica separate dalla strada che conduce in città.
Come si sa, i lavori sono stati già appaltati e consegnati e l'impresa aggiudicataria si è già messa all'opera per la predisposizione e l'assemblaggio, in officina, della struttura che dovrà essere poi montata e sistemata poco sopra il quadrivio di Porta Aurea. Tuttavia per procedere al monteggio, dovranno essere realizzate alcune opere di preparazione sui luoghi e questo compito è stato affidato, in subappalto, ad altra impresa. Ed è proprio su quest'ultima impresa che allo stato attuale è rivolta l'attenzione dell'Ente Parco, stazione appaltante dell'intera opera. Si sta procedendo infatti all'accertamento dei requisiti previsti dalla legge in questi casi e questo lavoro richiede del tempo, probabilmente ancora qualche settimana. Insomma, la speranza che la passerella potesse essere realizzata e sistemata prima della fine della bella stagione ormai è definitivamente tramontata.
Certo, le motivazioni sono legittime, non è colpa di nessuno, ma - come avviene ormai con regolarità - i tempi tra la definizione delle procedure d'appalto ed il via ai lavori si allargano a dismisura a seguito della necessità di effettuare questi controlli, la cui finalità - a scanso di equivoci - è ovviamente pienamente da condividere. Solo si dovrebbe trovare il modo di eseguirli in tempi parecchio più rapidi.
Come si ricorderà, l'aggiudicazione dei lavori avvenne lo scorso mese di febbraio quando l'apposita gara d'appalto venne vinta, tra le 35 aziende partecipanti, dalla Buonafede Sri di Reggio Calabria, con un ribasso rispetto all'importo previsto del 32,6118 per cento. I fondi destinati al progetto, complessivamente, ammontano a 234.124 euro di cui 14.103 non furono soggetti a ribasso d'asta in quanto oneri per la sicurezza.
Si sperava che, non necessitando tempi lunghi per la realizzazione dell'opera (60 giorni dall'avvio del cantiere) si potesse avere la passerella operativa già prima dell'inizio dell'estate. Invece le procedure di cui abbiamo già parlato lo hanno impedito.
L'opera, si ricorderà, venne pensata da un gruppo di progettazione guidato dall'architetto spagnolo
Joan Puigcorbè Punzano, collaborato dai saccensi Gregorio Indelicato e Sofia Montalbano e Palermitani Matteo Accardi, Cristiano Bilello e Fabrizio Giannola. Il gruppo riuscì ad aggiudicarsi il concorso di idee per la realizzazione della passerella perché, si disse nelle motivazioni, il progetto propone una struttura architettonicamente semplice unendosi contestualmente ad un'immagine luminosa e vibrante, capace di dialogare con le valenze paesaggistiche del contesto della Valle dei Templi.
SALVATORE FUCÀ

GIÀ PAGATI 26 MILIARDI SU TRENTA A FINE LUGLIO: PASSO AVANTI VERSO L'ARCHIVIAZIONE DEL CONTENZIOSO
Debiti della Pa, l'Ue valuta se chiudere la procedura d'infrazione
BRUXELLES, Si profila la chiusura della procedura d'infrazione Ue aperta nei confronti dell'italia per il ritardo dei pagamenti dei debiti alle imprese da parte della P. a. Con l'invio entro i tempi previsti della risposta del ministero guidato da Madia a Bruxelles, e una prima valutazione che questa vada nella «giusta direzione» da parte dei commissario Ue, Nelli Feroci, è stato compiuto un passo avanti verso la risoluzione del contenzioso.
Questo era stato aperto dal commissario uscente, Tajani, con una lettera di messa in mora Io scorso 18 giugno, facendo seguito a numerosi avvertimenti all'italia quale «peggior pagatore dell'De». i ritardi riconosciuti da Bankitalia a fine maggio arrivavano a 170 giorni contro i trenta previsti dalla direttiva Ue.
Il documento di 53 pagine (di cui l'agenzia Ansa ha preso visione) è arrivato sul tavolo della Commissione la sera del 18 scorso. Ora, i servizi di Bruxelles dovranno esaminano nel dettaglio e valutarne i contenuti entro due mesi. Non è detta quindi l'ultima parola, ma il «dialogo costruttivo» che si è innescato tra Roma e Bruxelles, e l'incontro «molto positivo» tenutosi il 28 luglio tra Nelli Feroci e il sottosegretario, Gozi, che si è occupato della pratica, lasciano ben sperare.
La lettera, infatti, ha spiegato Nelli Feroci, riprende i punti principali della discussione con Gozi e «conferma il pieno impegno del governo italiano perché si possa arrivare a una soluzione della procedura d'infrazione». La missiva, da una parte, fornisce risposte ai rilievi della Commissione sulla trasposizione della norma relativa ai pagamenti a 60 giorni, che ora vengono correttamente recepiti come un'eccezione e non la regola (approvazione dei correttivi prevista «entro settembre»). Dall'altra, elenca una serie di provvedimenti presi, di cui diversi nelle settimane successive alla lettera di messa in mora. Tra questi, l'entrata in funzione dall'1 luglio della piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti, l'intesa firmata con le banche, e la creazione del fondo di garanzia del ministero delle Finanze, le deroghe per Regioni ed enti locali al Patto di stabilità interno, oltre alla «anticipazione dell'obbligo di tenuta del registro delle fatture all'i luglio» e a marzo 2015 dell'»obbligo della fatturazione elettronica per tutte le P. a. ». A questo si aggiunge anche «la riforma della contabilità degli enti territoriali», «l'obbligo delle P. a. di attestare formalmente i tempi di pagamento dei debiti commerciali», ma anche il «potenziamento delle sanzioni».
L'impatto visibile di queste misure «non sarà verosimilmente immediato», ha precisato Nelli Feroci, ma la Commissione «disporrà di qualche forma di monitoraggio per verificare che si dia seguito agli impegni presi». «Sono molto soddisfatto - ha commentato Gozi - di questa cooperazione per un dossier ritenuto prioritario sin dall'inizio dal governo». Tajani, ora eurodeputato Fi, avverte:«Questa procedura potrà essere chiusa solo quando l'italia pagherà veramente» le imprese. I debiti pagati finora alle imprese creditrici ammontano a oltre 26 miliardi, a fronte di un finanziamento complessivo ai debitori, ossia di risorse messe a disposizione dallo Stato, di trenta miliardi. Le cifre sono aggiornate al 21luglio, data dell'ultimo monitoraggio del Ministero dell'Economia.
LUCIA SALI

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO