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Casa Leonardo Sciascia: Infurnari scrive a Renzi

 



Anche
il Premier Matteo Renzi è stato investito della vicenda relativa
alla messa in vendita della casa di famiglia di Leonardo Sciascia.

Il Commissario Straordinario dell'ex Provincia Regionale ( oggi Libero
consorzio di comuni) ha, infatti,  inviato una lettera al Presidente
del Consiglio con la quale chiede che anche il Governo Nazionale
faccia la propria parte e"...ponga
in essere ogni utile iniziativa affinchè il patrimonio culturale e
morale rappresentato dalla casa di famiglia di Leonardo Sciascia non
vada disperso...".
La lettera inviata a Renzi si aggiunge ad un già fitto indirizzario
istituzionale che il Commissario Infurnari, ha interpellato nel
tentativo di scongiurare che la casa di famiglia dello scritore
racalmutese venga venduta a privati. Obiettivo della Provincia
Regionale, infatti, sarebbe quello di trasformarla in una casa museo.

Nella  casa di famiglia di Sciascia, situata a Racalmuto, in via Monte,
infatti, sono ancora custoditi alcuni degli effetti personali
appartenuti allo scrittore: i libri ricevuti in dono con le relative
dediche, alcune lettere che Sciascia ricevette da intellettuali ed
amici, il suo scrittoio, la libreria e numerosi altri oggetti e
testimonianze di vita quotidiana.

La casa, ormai abbandonata ai piedi del Santuario della Madonna del
Monte, tra la scuola elementare e il teatro Regina Margherita, è in
realtà la la casa paterna dello scrittore che oggi appartiene ai
cugini.Tra
quelle stanze il giovane Leonardo Sciascia, iniziò a leggere
leMemorie
di
Casanova,I
Promessi sposi
,
Pirandello e ilParadosso
sull'attor comico
di
Diderot. In quella casa Sciascia da ragazzo ascoltava tutte le storie
di paese attorno alle zie a lui molto legate. E in quella casa
arrivarono, sin dagli anni quaranta, lettere inviate dai più grandi
intellettuali dell'epoca che oggi si conservano alla Fondazione
Sciascia.L'abitazione
è stata spesso raccontata dallo scrittore in diverse opere, tra cui
"Le parrocchie di Regalpetra",
"Gli zii di Sicilia"
e La Sicilia come metafora.
E' la casa dove lo scrittore abitò anche da sposato,
nel periodo in cui lavorava al Consorzio dell'Ammasso del grano e
poi quando diventò, nel 1947, maestro nella vicina scuola elementare
che prima era collocata nel cortile dell'attuale Palazzo
municipale.



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