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Rassegna stampa del 27 agosto 2014

LA SICILIA
SCUOLA. Problemi da risolvere per la ripresa delle lezioni Infurnari sollecita l'agibilità Ipia Fermi. Convocati all'uopo i sindaci di Aragona e Favara E' previsto per oggi un incontro, indetto dal commissario dell'ex Provincia (Libero Consorzio Comunale), Benito Infurnari, per sollecitare il rilascio del tassello mancante affinché il nuovo Ipia Fermi della zona Asi di Aragona-Favara riapra i battenti ai suoi alunni per l'anno scolastico 2014/2015 ormai alle porte: il certificato d'agibilità.
E' del primo agosto scorso, infatti, la consegna nelle mani dell'ex dirigente della scuola professionale Francesco Casalicchio della struttura ex C. a. p della zona industriale, resa idonea a ospitare l'Ipia "E. Fermi". Un edificio adeguato con interventi pari a un milione di euro, con tanto di certificato di regolare esecuzione ma privo appunto del certificato d'agibilità (come abbiamo riportato nell'edizione dello scorso 2 agosto del nostro giornale).
Competenti a rilasciare il documento, i comuni di Aragona e Favara, ciascuno per la propria competenza (palestra e laboratori, di Favara; la restante parte, di Aragona). Trascorso quasi un mese da quel giorno, il commissario Infurnari ha deciso di chiamare a rapporto i sindaci delle due amministrazioni comunali, Salvatore Parello e Rosario Manganella, con l'invito ad accelerare le procedure per il rilascio della importante certificazione.
Alla messa in funzione delle utenze (luce, acqua, gas, rete telefonica) sta pensando il preside Casalicchio. A giorni, poi, dovrebbe avvenire il trasferimento degli arredi (sedie, banchi, lavagne), non anche quello dei laboratori, che presenta maggiori criticità logistiche, del quale probabilmente dovrà occuparsi il nuovo dirigente scolastico, Caterina Amato, il cui insediamento è previsto per l'1 settembre prossimo ed al quale dunque toccheranno gli oneri maggiori per mettere in funzione la nuova scuola.
CHIARA MANGONE

EX PROVINCIA Le riforme pesano sui precari L'u1timo rinnovo previsto è il 31/12 Il «corto circuito» tra due riforme delle Province regionali (quella nazionale e quella Regionale) rischia di costare cara ai precari del Libero consorzio di Agrigento.
Sì, perché con rimodulazioni legislative a due «velocità», può accadere che quello che per il resto dell'italia sia il futuro per il nostro territorio sia il passato.
All'interno del decreto legge 90 dello scorso 24giugno, infatti, è stato precisato come i contratti di lavoro a tempo determinato delle province, prorogati fino al 31 dicembre 2014 possono essere ulteriormente prorogati alle medesime finalità fino all'insediamento dei nuovi soggetti istituzionali, che in linea teorica non dovrebbe avvenire prima di un paio di anni, in Sicilia, invece, entro novembre-dicembre (se tutto andrà come previsto) i Liberi consorzi saranno pienamente operativi e quindi il 31/12/2014 rimane peri precari l'ultimo rinnovo attualmente possibile.
Per questo il commissario Benito Infurnari ha firmato una determinazione, con la quale conferma i 138 contratti solo fino al 31 dicembre prossimo, con l'aggiunta che «qualora l'insediamento dei nuovi soggetti istituzionali previsti dalla legge regionale 8 avvenga prima del 31 dicembre, il termine finale dei contratti rimanga comunque sempre quello dell'ultimo giorno dell'anno)).
In sostanza il commissario ha confermato la propria determinazione dello scorso 31 gennaio, che pure aveva destato tanta preoccupazione nei lavoratori e nei sindacati della Funzione pubblica.
«Io sono fiducioso di natura - dice Infurnari - ma non posso che interpretare questa come una sconfitta, visto che da tempo aspetto chiarimenti dalla Regione Sicilia rispetto alla prosecuzione dei contratti di lavoro dei precari. Una mia richiesta è stata inviata oltre un mese e mezzo fa
— spiega ancora — ma senza ottenere alcuna risposta. Auspico a questo punto un coinvolgimento della deputazione regionale agrigentina per avere una favorevole risposta sul prolungamento della durata dei rapporti di lavoro.
G.SCH

LO ANNUNCIA IL PRESIDENTE DEL GESTORE DEL SERVIZO IDRICO MARCO CAMPIONE Acqua per uso alimentare "alla spina" La distribuzione al via entro il 2015 Si potrà prelevare in appositi punti dietro pagamento di una cifra anche di valore simbolico Entro il 2015 potrebbero essere realtà le centraline per la distribuzione di acqua per uso alimentare nella provincia di Agrigento.
A confermare la possibilità è stata la Girgenti acque, la quale attraverso il suo presidente ammette che la società sta lavorando da tempo sulla creazione di punti di approvvigionamento pubblici in cui gli utenti possano riempire bottiglie d'acqua alla "spina", come avviene in diverse zone d'italia e d'Europa.
"E' un'idea che stiamo valutando da tempo — spiega Marco Campione-, ma fino ad ora non è stato possibile realizzare una programmazione. Adesso ne stiamo discutendo con maggior concretezza e speriamo entro fine 2014 di poter iniziare a realizzare punti di approvvigionamento dove ogni cittadino possa, con un contributo simbolico, anche un centesimo, ottenere 20 litri d'acqua da consumare a tavola".
Tutto questo, va detto, utilizzando unicamente il liquido che arriva nelle nostre case, che, come abbiamo esposto in un articolo presente sull'edizione di ieri, presenta valori chimico-fisici assolutamente nella norma.
"L'acqua potabile che viene fornita nei rubinetti — spiega ancora Campione — è assolutamente sicura e anche di altissima qualità, soprattutto all'uscita dai serbatoi di distribuzione. I punti di approvvigionamento pubblici saranno comunque direttamente collegati alla condotta — aggiunge - per scongiurare problemi collegati al ristagno. Non va tra l'altro dimenticato che quello che viene erogato è lo stesso liquido che proviene dalle sorgive montane che vengono imbottigliate da società di acque minerali. La gente non beve l'acqua del rubinetto perché è una cosa che è entrata nella nostra consuetudine, ma si tratterebbe di un modo di risparmiare importanti somme".
Sarà anche in parte, come dice Campione, una questione di abitudine, ma è certo che ad oggi manca una seria informazione in tal senso, ed è altrettanto certo che i cittadini non si priveranno delle vasche di accumulo e non potranno bere l'acqua del rubinetto (le due cose sono tra l'altro anche collegate) finché l'acqua corrente h24 non sarà una realtà. Sarebbe infatti difficile pensare di bere, come avviene a volte, solo ogni 7 giorni (quando va bene), e sarebbe altrettanto difficile farlo in caso accadessero incidenti alla condotta che pregiudicassero (è accaduto qualche tempo fa a San Leone) la salubrità del liquido.
Quello dei punti di approvvigionamento non è comunque l'unico passo verso la distribuzione alimentare dell'acqua potabile. "Si potrebbe avanzare, con la collaborazione delle amministrazioni locali — conclude Campione — anche la possibilità di una diffusione di acqua imbottigliata, ovviamente non su ampia scala, ma magari da distribuire nelle mense o alle famiglie bisognose. In tal senso si era già avviata un'interlocuzione con alcuni Comuni".
GIOACCHINO SCHICCHI

Le "ronde" per proteggere la marna di Scala dei Turchi
Lo spuntone bianco dell'Agrigentino depredato dai turisti
GIOACCHINO SCHICCHI
REALMONTE. Se Scala dei Turchi, magnifico spuntone di marna bianca che taglia in perpendicolare il mare di Realmonte, è sopravvissuta ai pirati saraceni che nell'antichità qui riparavano le proprie navi durante gli assalti ai paesi della costa, adesso rischia di non superare un'altra forma di pirateria e di barbarie: quella messa in atto dai bagnanti,
La bellezza dei luoghi e il loro originario aspetto selvaggio, infatti, attraggono qui ogni anno migliaia di persone, alcune delle quali ritengono, a torto, che quello che si sta tentando di far diventare un bene tutelato dall'Unesco possa essere utilizzato come grande esposizione all'aperto di souvenir e improvvisato centro estetico.
Accade, purtroppo, che in molti approfittando dell'assenza di controlli, realizzino incisioni sulla pietra, asportino pezzi più o meno voluminosi di marna calcarea e utilizzino la stessa, una volta ammorbidita con l'acqua, come crema per la pelle, non sapendo che però il materiale ha effetti tutt'altro che benefici non trattandosi di argilla ma di una pietra calcarea.
Una barbarie, appunto, ampiamente diffusa e conosciuta, al punto che l'Amministrazione comunale di Realmonte, con il sindaco Piero Puccio, nel 2010 e nel 2012 emise due ordinanze che impediscono la rimozione o il danneggiamento della "Scala". A far rispettare la stessa, tuttavia, non c'è mai Stato quasi nessuno, fino a ieri.
Già, perché se il Comune non aveva gli uomini per fronteggiare l'invasione", adesso a tutelare l'area ci penserà adesso un nucleo interforze coordinato dalla Polizia Provinciale di Agrigento. A Scala dei turchi sarà operativa una struttura fissa dove agenti, nomini della Protezione civile provinciale e volontari dell'associazione Endas si occuperanno di prevenire eventuali atti di vandalismo, Va precisato, tuttavia, che le "ronde" erano già iniziate la scorsa settimana, senza però ad oggi aver dovuto elevare contravvenzioni che, comunque, oscillerebbero tra le 300 e le 3mila curo per chi asportasse pezzi di marna o danneggiasse l'area demaniale.
Un risultato "storico" ottenuto solo dopo che la vergogna dei "ladri di marna" ha superato i confini agrigentini grazie al "battage" provocato dall'associazione ambientalista "Marea-Amico", che con tanto di corredo di foto e video ha denunciato il vero e proprio saccheggio subito dall'importante monumento naturale, Tutto è partito semplicemente dal social network Facebook, dove le foto della "rapina" sono state condivise ottenendo commenti, condivisioni ed estrema attenzione da parte anche degli interlocutori istituzionali e del mondo dell'informazione.
Proprio oggi l'associazione, presieduta dal Claudio Lombardo, insieme all'Endas si occuperà però di un altro problema strettamente collegato al primo, ovvero il massiccio abbandono di rifiuti, promuovendo una raccolta straordinaria che dovrà essere svolta via mare a causa dell'inaccessibilità dei luoghi e dell'enorme quantitativo di rifiuti.
Il punto — spiega Lombardo — è che Scala dei Turchi non può sopportare un tale flusso di persone. Si è stimato che ogni anno qui vengano circa 700mila persone, ed è francamente troppo per un'area tanto delicata. E' necessario ed indifferibile che si provveda a contingentare il numero di visitatori, magari facendo pagare un ticket di accesso anche di poche euro. Del resto — aggiunge — la gente è di sposta a pagare cinque, dieci euro i parcheggiatori, abusivi, che lavorano in zona, non vedo perché non dovrebbero versare 3 euro al Comune di Realmonte,
Più facile a dirsi che a farsi, perché Scala dei Turchi è un bene demaniale, e come tale è in capo alla Regione Sicilia, e quindi il Municipio non può far esercitare alcuna potestà,
Quest'anno — spiega il sindaco di Realmonte Piero Puccio — ci siamo dovuti fare carico degli interventi di pulizia straordinaria della spiaggia perché la Provincia regionale di Agrigento non aveva le risorse necessarie, ma non siamo in grado di sopportare tali costi a lungo. Avevamo avviato una interlocuzione con l'Assessorato Territorio e Ambiente per ottenere la concessione di Scala dei Turchi ma con il cambio di assessore tutto è dovuto ripartire da capo".

GIORNALE DI SICILIA

CONTRADA RINAZZI
DISCARICA ABUSIVA SULLA PROVINCIALE 73
Una discarica a cielo aperto a pochi metri da una delle zone residenziali maggiormente frequentate della città. L'area completamente abbandonata e ricolma di rifiuti sorge in contrada Rinazzi lungo la Strada Pro vinciale73 A segnalare la presenza della discarica e stato ancora una volta il volontario della Real Soccorso Vincenzo Misuraca. Lungo la e formata una vasta discarica alimentata da rifiuti di ogni tipo tra i quali vecchi elettrodomestici in disuso pneumatici materiale edile di scarto e altra spazzatura incautamente abbandonata da automobilisti in transito. (GIMO)

Si tratta complessivamente di 26 lavoratori di diritto privato, 107 (ex articolo 23» e 5 «Asu»
Ex Provincia prorogati i contratti per 138 precari
Buone notizie dal fronte occupazionale per i lavoratori precari in servizio al Libero consorzio comunale, ex Provincia, Con un astuto e studiato piano di intervento, legato al recepimento della legge che ha abolito le Province, il commissario straordinario che regge le sorti dell'ente, Benito Infurnari, nominato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha proceduto al rinnovo dei contratti per un totale di 138 lavoratori part time così suddivisi: 26 contratti di diritto privato, 107 ex articolo 23 e 5 Asu. La norma applicata dai funzionari del Libero consorzio, per la proroga dei contratti ai lavoratori precari, che altrimenti il prossimo 31 dicembre sarebbero stati licenziati, si riferisce al decreto legge numero 90 del 24giugno 2014 convertito in legge io scorso 11 agosto, ai sensi del quale "I contratti a tempo determinato delle Province, prorogati fino al 31 dicembre, possono essere ulteriormente posticipati alle stesse finalità e condizioni, fino all'insediamento dei nuovi soggetti istituzionali, ovvero i Liberi consorzi di Comuni. Nelle clausole della determina del commissario Infurnari si legge che l'efficacia del provvedimento è subordinata alla continuità del finanziamento regionale successivamente ai 31 dicembre e qualora l'insediamento dei nuovi soggetti istituzionali avvenga prima del 31 dicembre dell' anno in corso, il termine fissato rimane sempre quello della fine del 2014, l 26 lavoratori con contratto di diritto privato sono: Giuseppe Bartolotta, Calcedonia Biancorosso, Teresa Bosco, Antonio Bunone, Cenando Casà, Maria Castronovo, Pietro Cerami, Francesco Cinque, Anna Maria De Miceli, Salvatore Di Caro, Pietro Di Stefano, Letizia Galioto, Salvatore Gazzitano, Giuseppe Indelicato, Calogero Ingrao, Maria Vittoria Marsala, Antonino Nugara, Franca Pace, Lorenzo Pedalino, Angela Pitruzzella, Antonina Raneri, Francesco Santacroce, Maria Spiteri, Pellegrino Tometta, Grazia Villa e Giuseppina Vullo. Prima di giungere alla proroga, il commissario aveva tentato numerose strade, tra cui quella di scrivere al premier Renzi ed al ministro Alfano. Nella nota, il commissario aveva spiegato come in base all'attuale quadro normativo, l'Ente non era in grado di stabilizzare i 137 dipendenti che negli ultimi 18 anni con il loro prezioso lavoro hanno contribuito al regolare funzionamento dell'Ente, "La stabilizzazione - aveva spiegato il Commissario - non è attualmente possibile perché, a causa della contrazione dei trasferimenti, l'Ente non rispetta i parametri di legge, nonostante l'impegno di questi ultimi anni sul fronte della riduzione delle spese, esercitata su tutti i fronti possibili, con risparmi di oltre tre milioni di euro. Il rapporto tra spese correnti e spese del personale è, di conseguenza, incrementato oltre il 50% e tale situazione non potrà essere sanata entro il 2016 con i pensionamenti costringendo l'Ente a non potere programmare alcun tipo di assunzione"
(PAPI)

LIBERO CONSORZIO. Questa mattina, la Polizia provinciale inizierà dei nuovi servizi a tutela e prevenzione dei «saccheggi» della spiaggia e dell'intera zona di mare
SCALA DEI TURCHI, DA OGGI PIU' CONTROLLI E PULIZIA
Venditori di bibite non autorizzati, gente che scava i buchi per gli ombrelloni con piccoli trapani e inciviltà di ogni genere. La lunga e tormentata estate della Scala dei turchi non è ancora finita e da oggi arrivano i rinforzi.
Da questa mattina infatti, un pasto fisso di vigilanza della Polizia provinciale, sarà operativo sulla spiaggia della Scala dei Turchi per prevenire eventuali atti di vandalismo e dissuadere i bagnanti più disinvolti, che asportano blocchi di marna bianca per farsi delle discutibili e antigieniche maschere in viso e sul corpo. Lo ha disposto il commissario straordinario del Libero Consorzio dei Comuni, Benito Infurnari che ha firmato una specifica direttiva al comandante della Polizia provinciale Vincenzo Giglio.
Verrà infatti installato un gazebo mobile per il personale impegnato nel servizio di vigilanza e di prevenzione contro gli eventuali abusi che sarà operato da due unità al mattino e altrettante il pomeriggio coadiuvate dal personale messo a disposizione, oltre che dalla Polizia provinciale, anche dalla Protezione civile provinciale e dall' Associazione ambientalista di volontariato Endas di Agrigento.
"Il nostro scopo — spiega il comandante Vincenzo Giglio — è quello di prevenire eventuali abusi lungo la battigia e la scogliera della Scala dei Turchi e guidare i bagnanti ad una migliore fruizione di questo patrimonio naturalistico". La Polizia provinciale vigilerà sia dalla spiaggia che dal mare, grazie ad un protocollo di intesa che prevede l'utilizzo di un gommone messo a disposizione dell'associazione di volontariato Endas e dal suo direttore del gruppo di vigilanza ittica Sandro Bennici. Il servizio di vigilanza, attivato dalla Polizia provincia è coordinato sia con la Capitaneria di porto che con l'Amministrazione comunale di Realmonte che nei giorni scorsi aveva segnalato di non essere in grado di fronteggiare i fenomeni di vandalismo e di non poter arginare l'ondata di bagnanti e villeggiati che in queste settimane di agosto hanno letteralmente preso d'assalto la Scala dei Turchi.
Intanto, anche Mare-Amico rilancia l'emergenza Scala dei Turchi. «i bagnanti - ribadisce Claudio Lombardo - strappano la marna bianca come souvenir o se la spalmano addosso come se fosse crema di bellezza, forse scambiandola per argilla, ignorando che è cemento ed è nocivo alla pelle, oppure incidono in maniera indelebile i gradoni sfregiandoli. E poi, cumuli di rifiuti ovunque. La zona deve essere controllata a vista. Occorre contingentare il numero di turisti ed è necessario introdurre un ticket di entrata. La gestione dell'area sia mantenuta al Comune di Realmonte, e gli introiti siano reinvestiti per dotarla di servizi ai turisti». Intanto oggi, l'associazione Mareamico, i volontari e le Guardie ittiche Endas, provvederanno a pulire l'area dai quintali di rifiuti presenti e li trasporteranno via mare, in discarica con i gommoni». (Log)

Sicilia24h

AUTORIZZATA LA PROSECUZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO FINO ALL'INSEDIAMENTO DEI NUOVI ORGANI ISTITUZIONALI DEI LIBERI CONSORZI
Il Commissario straordinario Benito Infurnari ha approvato la prosecuzione dei rapporti di lavoro dei dipendenti a tempo determinato fino all'insediamento dei nuovi soggetti istituzionali dei Liberi Consorzi comunali, già Province Regionali, nell'ipotesi che questo insediamento avvenga dopo il 2014.
​La proroga, in forza del decreto legge n. 90 del 24 giugno 2014, riguarda 26 contratti di lavoro a tempo determinato ex legge regionale 16/2006, 107 contratti di lavoro stipulati ai sensi dell'art. 25 della legge 21/2003 e 5 contratti di lavoro a tempo determinato ai sensi della Legge 24/2000 ed è subordinato al finanziamento regionale previsto dall'art.30 della L.R. n.5/2014.
​Qualora l'insediamento dei nuovi soggetti istituzionali dei Liberi Consorzi comunali, si legge nel provvedimento, previsti dalla Legge regionale n. 8 del 24 marzo 2014, avvenga prima del 31 dicembre 2014, il termine finale dei contratti rimane fissato al 31 dicembre di quest'anno.
​Si tratta di un provvedimento fatto dal Commissario Infurnari, da sempre sensibile alle vicende dei lavoratori precari dell'Ente, per tutelare la prosecuzione del rapporto di questi 138 lavoratori e dare loro maggiori certezze in attesa del riordino delle ex Province che sarà approvato dall'Assemblea Regionale Siciliana.
​Sulla durata dei rapporti a tempo determinato dei lavoratori dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, ora Libero Consorzio Comunale, il Commissario ribadisce di avere richiesto, già da tempo, all'Assessorato Regionale delle Politiche Sociali e del Lavoro, di precisare i termini degli obblighi contrattuali per garantire la prosecuzione e la stabilizzazione del rapporto di lavoro di questi lavoratori. Nota che, purtroppo, a tutt'oggi non ha avuto risposta. Il Commissario Infurnari confida, infine, nell'opportunità di un coinvolgimento della deputazione regionale agrigentina per avere una favorevole risposta sul prolungamento della durata dei rapporti di lavoro.​

Agrigentoflash

SCALA DEI TURCHI, OPERATIVO POSTO FISSO DI POLIZIA
Operativo da domani un posto fisso di vigilanza della Polizia Provinciale sulla spiaggia della "Scala dei Turchi" per prevenire eventuali atti di vandalismo e "dissuadere" i bagnanti più disinvolti, che asportano blocchi di marna bianca.
Lo ha disposto il Commissario della Provincia Regionale (oggi libero Consorzio), Benito Infurnari che ha firmato una specifica direttiva al Comandante della Polizia Provinciale Ten. Col. Vincenzo Giglio.
Verrà infatti installato un gazebo mobile per il personale impegnato nel servizio di vigilanza e di prevenzione contro gli eventuali abusi che sarà operato da due unità al mattino e altrettante il pomeriggio coadiuvate dal personale messo a disposizione, oltre che dalla Polizia Provinciale, anche dalla Protezione civile provinciale e dall'Associazione ambientalista di volontariato Endas di Agrigento.
"Il nostro scopo - spiega il comandante Vincenzo Giglio - è quello di prevenire eventuali abusi lungo la battigia e la scogliera della Scala dei Turchi e guidare i bagnanti ad una migliore fruizione di questo patrimonio naturalistico".
La Polizia Provinciale vigilerà sia dalla spiaggia che dal mare, grazie ad un protocollo di intesa che prevede l'utilizzo di un gommone messo a disposizione dell'associazione di volontariato Endas e dal suo direttore del gruppo di Vigilanza Ittica Sandro Bennici.
Il servizio di vigilanza, attivato dalla Polizia Provincia è stato coordinato sia con la Capitaneria di Porto che con l'Amministrazione Comunale di Realmonte che nei giorni scorsi aveva segnalato di non essere in grado di fronteggiare i fenomeni di vandalismo e di non poter arginare l'ondata di bagnanti e villeggiati che in queste settimane di agosto hanno letteralmente preso d'assalto la Scala dei Turchi.
L'intervento della Polizia provinciale è stato reso possibile grazie alle competenze che le Province regionali, oggi Liberi consorzi dei Comuni, hanno in materia di tutela dell'ambiente e protezione del patrimonio naturale.

Agrigentooggi

Scala dei turchi, da domani attivato servizio di sorveglianza
Dopo le innumerevoli denunce dovute ad atti vandalici provenienti da turisti, domani, sarà operativo in spiaggia un posto fisso di vigilanza della Polizia Municipale.
Lo ha disposto il commissario della Provincia regionale (oggi libero Consorzio), Benito Infurnari, che ha firmato una specifica direttiva al comandante della Polizia provinciale Vincenzo Giglio.
Verrà infatti installato un gazebo mobile per il personale impegnato nel servizio di vigilanza e di prevenzione contro gli eventuali abusi che sarà operato da due unità al mattino e altrettante il pomeriggio coadiuvate dal personale messo a disposizione, oltre che dalla Polizia provinciale, anche dalla Protezione civile provinciale e dall'Associazione ambientalista di volontariato Endas di Agrigento.
"Il nostro scopo - spiega il comandante Vincenzo Giglio - è quello di prevenire eventuali abusi lungo la battigia e la scogliera della Scala dei Turchi e guidare i bagnanti ad una migliore fruizione di questo patrimonio naturalistico".
La Polizia provinciale vigilerà sia dalla spiaggia che dal mare, grazie ad un protocollo di intesa che prevede l'utilizzo di un gommone messo a disposizione dell'associazione di volontariato Endas e dal suo direttore del gruppo di vigilanza ittica Sandro Bennici.
Il personale di vigilanza sarà costantemente coordinato con la Capitaneria di Porto di Porto Empedocle ed il comune di Realmonte.
Francesca Cottone




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