LA SICILIA
SCUOLA. Problemi da risolvere per la
ripresa delle lezioni
Infurnari sollecita l'agibilità
Ipia Fermi. Convocati all'uopo i
sindaci di Aragona e Favara
E' previsto per oggi un incontro,
indetto dal commissario dell'ex Provincia (Libero Consorzio
Comunale), Benito Infurnari, per sollecitare il rilascio del tassello
mancante affinché il nuovo Ipia Fermi della zona Asi di
Aragona-Favara riapra i battenti ai suoi alunni per l'anno
scolastico 2014/2015 ormai alle porte: il certificato d'agibilità.
E' del primo agosto scorso, infatti,
la consegna nelle mani dell'ex dirigente della scuola professionale
Francesco Casalicchio della struttura ex C. a. p della zona
industriale, resa idonea a ospitare l'Ipia "E. Fermi". Un
edificio adeguato con interventi pari a un milione di euro, con tanto
di certificato di regolare esecuzione ma privo appunto del
certificato d'agibilità (come abbiamo riportato nell'edizione
dello scorso 2 agosto del nostro giornale).
Competenti a rilasciare il documento, i
comuni di Aragona e Favara, ciascuno per la propria competenza
(palestra e laboratori, di Favara; la restante parte, di Aragona).
Trascorso quasi un mese da quel giorno, il commissario Infurnari ha
deciso di chiamare a rapporto i sindaci delle due amministrazioni
comunali, Salvatore Parello e Rosario Manganella, con l'invito ad
accelerare le procedure per il rilascio della importante
certificazione.
Alla messa in funzione delle utenze
(luce, acqua, gas, rete telefonica) sta pensando il preside
Casalicchio. A giorni, poi, dovrebbe avvenire il trasferimento degli
arredi (sedie, banchi, lavagne), non anche quello dei laboratori, che
presenta maggiori criticità logistiche, del quale probabilmente
dovrà occuparsi il nuovo dirigente scolastico, Caterina Amato, il
cui insediamento è previsto per l'1 settembre prossimo ed al quale
dunque toccheranno gli oneri maggiori per mettere in funzione la
nuova scuola.
CHIARA MANGONE
EX PROVINCIA
Le riforme pesano sui precari
L'u1timo rinnovo previsto è il
31/12
Il «corto circuito» tra due riforme
delle Province regionali (quella nazionale e quella Regionale)
rischia di costare cara ai precari del Libero consorzio di Agrigento.
Sì, perché con rimodulazioni
legislative a due «velocità», può accadere che quello che per il
resto dell'italia sia il futuro per il nostro territorio sia il
passato.
All'interno del decreto legge 90
dello scorso 24giugno, infatti, è stato precisato come i contratti
di lavoro a tempo determinato delle province, prorogati fino al 31
dicembre 2014 possono essere ulteriormente prorogati alle medesime
finalità fino all'insediamento dei nuovi soggetti istituzionali,
che in linea teorica non dovrebbe avvenire prima di un paio di anni,
in Sicilia, invece, entro novembre-dicembre (se tutto andrà come
previsto) i Liberi consorzi saranno pienamente operativi e quindi il
31/12/2014 rimane peri precari l'ultimo rinnovo attualmente
possibile.
Per questo il commissario Benito
Infurnari ha firmato una determinazione, con la quale conferma i 138
contratti solo fino al 31 dicembre prossimo, con l'aggiunta che
«qualora l'insediamento dei nuovi soggetti istituzionali previsti
dalla legge regionale 8 avvenga prima del 31 dicembre, il termine
finale dei contratti rimanga comunque sempre quello dell'ultimo
giorno dell'anno)).
In sostanza il commissario ha
confermato la propria determinazione dello scorso 31 gennaio, che
pure aveva destato tanta preoccupazione nei lavoratori e nei
sindacati della Funzione pubblica.
«Io sono fiducioso di natura - dice
Infurnari - ma non posso che interpretare questa come una sconfitta,
visto che da tempo aspetto chiarimenti dalla Regione Sicilia rispetto
alla prosecuzione dei contratti di lavoro dei precari. Una mia
richiesta è stata inviata oltre un mese e mezzo fa
spiega ancora ma senza ottenere
alcuna risposta. Auspico a questo punto un coinvolgimento della
deputazione regionale agrigentina per avere una favorevole risposta
sul prolungamento della durata dei rapporti di lavoro.
G.SCH
LO ANNUNCIA IL PRESIDENTE DEL
GESTORE DEL SERVIZO IDRICO MARCO CAMPIONE
Acqua per uso alimentare "alla
spina"
La distribuzione al via entro il
2015
Si potrà prelevare in appositi
punti dietro pagamento di una cifra anche di valore simbolico
Entro il 2015 potrebbero essere realtà
le centraline per la distribuzione di acqua per uso alimentare nella
provincia di Agrigento.
A confermare la possibilità è stata
la Girgenti acque, la quale attraverso il suo presidente ammette che
la società sta lavorando da tempo sulla creazione di punti di
approvvigionamento pubblici in cui gli utenti possano riempire
bottiglie d'acqua alla "spina", come avviene in diverse zone
d'italia e d'Europa.
"E' un'idea che stiamo valutando
da tempo spiega Marco Campione-, ma fino ad ora non è stato
possibile realizzare una programmazione. Adesso ne stiamo discutendo
con maggior concretezza e speriamo entro fine 2014 di poter iniziare
a realizzare punti di approvvigionamento dove ogni cittadino possa,
con un contributo simbolico, anche un centesimo, ottenere 20 litri
d'acqua da consumare a tavola".
Tutto questo, va detto, utilizzando
unicamente il liquido che arriva nelle nostre case, che, come abbiamo
esposto in un articolo presente sull'edizione di ieri, presenta
valori chimico-fisici assolutamente nella norma.
"L'acqua potabile che viene fornita
nei rubinetti spiega ancora Campione è assolutamente sicura
e anche di altissima qualità, soprattutto all'uscita dai serbatoi
di distribuzione. I punti di approvvigionamento pubblici saranno
comunque direttamente collegati alla condotta aggiunge - per
scongiurare problemi collegati al ristagno. Non va tra l'altro
dimenticato che quello che viene erogato è lo stesso liquido che
proviene dalle sorgive montane che vengono imbottigliate da società
di acque minerali. La gente non beve l'acqua del rubinetto perché
è una cosa che è entrata nella nostra consuetudine, ma si
tratterebbe di un modo di risparmiare importanti somme".
Sarà anche in parte, come dice
Campione, una questione di abitudine, ma è certo che ad oggi manca
una seria informazione in tal senso, ed è altrettanto certo che i
cittadini non si priveranno delle vasche di accumulo e non potranno
bere l'acqua del rubinetto (le due cose sono tra l'altro anche
collegate) finché l'acqua corrente h24 non sarà una realtà.
Sarebbe infatti difficile pensare di bere, come avviene a volte, solo
ogni 7 giorni (quando va bene), e sarebbe altrettanto difficile farlo
in caso accadessero incidenti alla condotta che pregiudicassero (è
accaduto qualche tempo fa a San Leone) la salubrità del liquido.
Quello dei punti di approvvigionamento
non è comunque l'unico passo verso la distribuzione alimentare
dell'acqua potabile. "Si potrebbe avanzare, con la collaborazione
delle amministrazioni locali conclude Campione anche la
possibilità di una diffusione di acqua imbottigliata, ovviamente non
su ampia scala, ma magari da distribuire nelle mense o alle famiglie
bisognose. In tal senso si era già avviata un'interlocuzione con
alcuni Comuni".
GIOACCHINO SCHICCHI
Le "ronde" per proteggere la
marna di Scala dei Turchi
Lo spuntone bianco dell'Agrigentino
depredato dai turisti
GIOACCHINO SCHICCHI
REALMONTE. Se Scala dei Turchi,
magnifico spuntone di marna bianca che taglia in perpendicolare il
mare di Realmonte, è sopravvissuta ai pirati saraceni che
nell'antichità qui riparavano le proprie navi durante gli assalti
ai paesi della costa, adesso rischia di non superare un'altra forma
di pirateria e di barbarie: quella messa in atto dai bagnanti,
La bellezza dei luoghi e il loro
originario aspetto selvaggio, infatti, attraggono qui ogni anno
migliaia di persone, alcune delle quali ritengono, a torto, che
quello che si sta tentando di far diventare un bene tutelato
dall'Unesco possa essere utilizzato come grande esposizione
all'aperto di souvenir e improvvisato centro estetico.
Accade, purtroppo, che in molti
approfittando dell'assenza di controlli, realizzino incisioni sulla
pietra, asportino pezzi più o meno voluminosi di marna calcarea e
utilizzino la stessa, una volta ammorbidita con l'acqua, come crema
per la pelle, non sapendo che però il materiale ha effetti
tutt'altro che benefici non trattandosi di argilla ma di una pietra
calcarea.
Una barbarie, appunto, ampiamente
diffusa e conosciuta, al punto che l'Amministrazione comunale di
Realmonte, con il sindaco Piero Puccio, nel 2010 e nel 2012 emise due
ordinanze che impediscono la rimozione o il danneggiamento della
"Scala". A far rispettare la stessa, tuttavia, non c'è mai
Stato quasi nessuno, fino a ieri.
Già, perché se il Comune non aveva
gli uomini per fronteggiare l'invasione", adesso a tutelare
l'area ci penserà adesso un nucleo interforze coordinato dalla
Polizia Provinciale di Agrigento. A Scala dei turchi sarà operativa
una struttura fissa dove agenti, nomini della Protezione civile
provinciale e volontari dell'associazione Endas si occuperanno di
prevenire eventuali atti di vandalismo, Va precisato, tuttavia, che
le "ronde" erano già iniziate la scorsa settimana, senza però
ad oggi aver dovuto elevare contravvenzioni che, comunque,
oscillerebbero tra le 300 e le 3mila curo per chi asportasse pezzi di
marna o danneggiasse l'area demaniale.
Un risultato "storico" ottenuto
solo dopo che la vergogna dei "ladri di marna" ha superato i
confini agrigentini grazie al "battage" provocato
dall'associazione ambientalista "Marea-Amico", che con tanto di
corredo di foto e video ha denunciato il vero e proprio saccheggio
subito dall'importante monumento naturale, Tutto è partito
semplicemente dal social network Facebook, dove le foto della
"rapina" sono state condivise ottenendo commenti, condivisioni ed
estrema attenzione da parte anche degli interlocutori istituzionali e
del mondo dell'informazione.
Proprio oggi l'associazione,
presieduta dal Claudio Lombardo, insieme all'Endas si occuperà
però di un altro problema strettamente collegato al primo, ovvero il
massiccio abbandono di rifiuti, promuovendo una raccolta
straordinaria che dovrà essere svolta via mare a causa
dell'inaccessibilità dei luoghi e dell'enorme quantitativo di
rifiuti.
Il punto spiega Lombardo è che
Scala dei Turchi non può sopportare un tale flusso di persone. Si è
stimato che ogni anno qui vengano circa 700mila persone, ed è
francamente troppo per un'area tanto delicata. E' necessario ed
indifferibile che si provveda a contingentare il numero di
visitatori, magari facendo pagare un ticket di accesso anche di poche
euro. Del resto aggiunge la gente è di sposta a pagare
cinque, dieci euro i parcheggiatori, abusivi, che lavorano in zona,
non vedo perché non dovrebbero versare 3 euro al Comune di
Realmonte,
Più facile a dirsi che a farsi, perché
Scala dei Turchi è un bene demaniale, e come tale è in capo alla
Regione Sicilia, e quindi il Municipio non può far esercitare alcuna
potestà,
Quest'anno spiega il sindaco di
Realmonte Piero Puccio ci siamo dovuti fare carico degli
interventi di pulizia straordinaria della spiaggia perché la
Provincia regionale di Agrigento non aveva le risorse necessarie, ma
non siamo in grado di sopportare tali costi a lungo. Avevamo avviato
una interlocuzione con l'Assessorato Territorio e Ambiente per
ottenere la concessione di Scala dei Turchi ma con il cambio di
assessore tutto è dovuto ripartire da capo".
GIORNALE DI SICILIA
CONTRADA RINAZZI
DISCARICA ABUSIVA SULLA PROVINCIALE
73
Una discarica a cielo aperto a pochi
metri da una delle zone residenziali maggiormente frequentate della
città. L'area completamente abbandonata e ricolma di rifiuti sorge
in contrada Rinazzi lungo la Strada Pro vinciale73 A segnalare la
presenza della discarica e stato ancora una volta il volontario della
Real Soccorso Vincenzo Misuraca. Lungo la e formata una vasta
discarica alimentata da rifiuti di ogni tipo tra i quali vecchi
elettrodomestici in disuso pneumatici materiale edile di scarto e
altra spazzatura incautamente abbandonata da automobilisti in
transito. (GIMO)
Si tratta complessivamente di 26
lavoratori di diritto privato, 107 (ex articolo 23» e 5 «Asu»
Ex Provincia prorogati i contratti
per 138 precari
Buone notizie dal fronte occupazionale
per i lavoratori precari in servizio al Libero consorzio comunale, ex
Provincia, Con un astuto e studiato piano di intervento, legato al
recepimento della legge che ha abolito le Province, il commissario
straordinario che regge le sorti dell'ente, Benito Infurnari,
nominato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha proceduto
al rinnovo dei contratti per un totale di 138 lavoratori part time
così suddivisi: 26 contratti di diritto privato, 107 ex articolo 23
e 5 Asu. La norma applicata dai funzionari del Libero consorzio, per
la proroga dei contratti ai lavoratori precari, che altrimenti il
prossimo 31 dicembre sarebbero stati licenziati, si riferisce al
decreto legge numero 90 del 24giugno 2014 convertito in legge io
scorso 11 agosto, ai sensi del quale "I contratti a tempo
determinato delle Province, prorogati fino al 31 dicembre, possono
essere ulteriormente posticipati alle stesse finalità e condizioni,
fino all'insediamento dei nuovi soggetti istituzionali, ovvero i
Liberi consorzi di Comuni. Nelle clausole della determina del
commissario Infurnari si legge che l'efficacia del provvedimento è
subordinata alla continuità del finanziamento regionale
successivamente ai 31 dicembre e qualora l'insediamento dei nuovi
soggetti istituzionali avvenga prima del 31 dicembre dell' anno in
corso, il termine fissato rimane sempre quello della fine del 2014, l
26 lavoratori con contratto di diritto privato sono: Giuseppe
Bartolotta, Calcedonia Biancorosso, Teresa Bosco, Antonio Bunone,
Cenando Casà, Maria Castronovo, Pietro Cerami, Francesco Cinque,
Anna Maria De Miceli, Salvatore Di Caro, Pietro Di Stefano, Letizia
Galioto, Salvatore Gazzitano, Giuseppe Indelicato, Calogero Ingrao,
Maria Vittoria Marsala, Antonino Nugara, Franca Pace, Lorenzo
Pedalino, Angela Pitruzzella, Antonina Raneri, Francesco Santacroce,
Maria Spiteri, Pellegrino Tometta, Grazia Villa e Giuseppina Vullo.
Prima di giungere alla proroga, il commissario aveva tentato numerose
strade, tra cui quella di scrivere al premier Renzi ed al ministro
Alfano. Nella nota, il commissario aveva spiegato come in base
all'attuale quadro normativo, l'Ente non era in grado di
stabilizzare i 137 dipendenti che negli ultimi 18 anni con il loro
prezioso lavoro hanno contribuito al regolare funzionamento
dell'Ente, "La stabilizzazione - aveva spiegato il Commissario -
non è attualmente possibile perché, a causa della contrazione dei
trasferimenti, l'Ente non rispetta i parametri di legge, nonostante
l'impegno di questi ultimi anni sul fronte della riduzione delle
spese, esercitata su tutti i fronti possibili, con risparmi di oltre
tre milioni di euro. Il rapporto tra spese correnti e spese del
personale è, di conseguenza, incrementato oltre il 50% e tale
situazione non potrà essere sanata entro il 2016 con i pensionamenti
costringendo l'Ente a non potere programmare alcun tipo di
assunzione"
(PAPI)
LIBERO CONSORZIO. Questa mattina, la
Polizia provinciale inizierà dei nuovi servizi a tutela e
prevenzione dei «saccheggi» della spiaggia e dell'intera zona di
mare
SCALA DEI TURCHI, DA OGGI PIU'
CONTROLLI E PULIZIA
Venditori di bibite non autorizzati,
gente che scava i buchi per gli ombrelloni con piccoli trapani e
inciviltà di ogni genere. La lunga e tormentata estate della Scala
dei turchi non è ancora finita e da oggi arrivano i rinforzi.
Da questa mattina infatti, un pasto
fisso di vigilanza della Polizia provinciale, sarà operativo sulla
spiaggia della Scala dei Turchi per prevenire eventuali atti di
vandalismo e dissuadere i bagnanti più disinvolti, che asportano
blocchi di marna bianca per farsi delle discutibili e antigieniche
maschere in viso e sul corpo. Lo ha disposto il commissario
straordinario del Libero Consorzio dei Comuni, Benito Infurnari che
ha firmato una specifica direttiva al comandante della Polizia
provinciale Vincenzo Giglio.
Verrà infatti installato un gazebo
mobile per il personale impegnato nel servizio di vigilanza e di
prevenzione contro gli eventuali abusi che sarà operato da due unità
al mattino e altrettante il pomeriggio coadiuvate dal personale messo
a disposizione, oltre che dalla Polizia provinciale, anche dalla
Protezione civile provinciale e dall' Associazione ambientalista di
volontariato Endas di Agrigento.
"Il nostro scopo spiega il
comandante Vincenzo Giglio è quello di prevenire eventuali abusi
lungo la battigia e la scogliera della Scala dei Turchi e guidare i
bagnanti ad una migliore fruizione di questo patrimonio
naturalistico". La Polizia provinciale vigilerà sia dalla spiaggia
che dal mare, grazie ad un protocollo di intesa che prevede
l'utilizzo di un gommone messo a disposizione dell'associazione
di volontariato Endas e dal suo direttore del gruppo di vigilanza
ittica Sandro Bennici. Il servizio di vigilanza, attivato dalla
Polizia provincia è coordinato sia con la Capitaneria di porto che
con l'Amministrazione comunale di Realmonte che nei giorni scorsi
aveva segnalato di non essere in grado di fronteggiare i fenomeni di
vandalismo e di non poter arginare l'ondata di bagnanti e
villeggiati che in queste settimane di agosto hanno letteralmente
preso d'assalto la Scala dei Turchi.
Intanto, anche Mare-Amico rilancia
l'emergenza Scala dei Turchi. «i bagnanti - ribadisce Claudio
Lombardo - strappano la marna bianca come souvenir o se la spalmano
addosso come se fosse crema di bellezza, forse scambiandola per
argilla, ignorando che è cemento ed è nocivo alla pelle, oppure
incidono in maniera indelebile i gradoni sfregiandoli. E poi, cumuli
di rifiuti ovunque. La zona deve essere controllata a vista. Occorre
contingentare il numero di turisti ed è necessario introdurre un
ticket di entrata. La gestione dell'area sia mantenuta al Comune di
Realmonte, e gli introiti siano reinvestiti per dotarla di servizi ai
turisti». Intanto oggi, l'associazione Mareamico, i volontari e le
Guardie ittiche Endas, provvederanno a pulire l'area dai quintali
di rifiuti presenti e li trasporteranno via mare, in discarica con i
gommoni». (Log)
Sicilia24h
AUTORIZZATA LA PROSECUZIONE DEI
RAPPORTI DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO FINO ALL'INSEDIAMENTO DEI
NUOVI ORGANI ISTITUZIONALI DEI LIBERI CONSORZI
Il Commissario straordinario Benito
Infurnari ha approvato la prosecuzione dei rapporti di lavoro dei
dipendenti a tempo determinato fino all'insediamento dei nuovi
soggetti istituzionali dei Liberi Consorzi comunali, già Province
Regionali, nell'ipotesi che questo insediamento avvenga dopo il
2014.
La proroga, in forza del decreto
legge n. 90 del 24 giugno 2014, riguarda 26 contratti di lavoro a
tempo determinato ex legge regionale 16/2006, 107 contratti di lavoro
stipulati ai sensi dell'art. 25 della legge 21/2003 e 5 contratti
di lavoro a tempo determinato ai sensi della Legge 24/2000 ed è
subordinato al finanziamento regionale previsto dall'art.30 della
L.R. n.5/2014.
Qualora l'insediamento dei nuovi
soggetti istituzionali dei Liberi Consorzi comunali, si legge nel
provvedimento, previsti dalla Legge regionale n. 8 del 24 marzo 2014,
avvenga prima del 31 dicembre 2014, il termine finale dei contratti
rimane fissato al 31 dicembre di quest'anno.
Si tratta di un provvedimento fatto
dal Commissario Infurnari, da sempre sensibile alle vicende dei
lavoratori precari dell'Ente, per tutelare la prosecuzione del
rapporto di questi 138 lavoratori e dare loro maggiori certezze in
attesa del riordino delle ex Province che sarà approvato
dall'Assemblea Regionale Siciliana.
Sulla durata dei rapporti a tempo
determinato dei lavoratori dell'ex Provincia Regionale di
Agrigento, ora Libero Consorzio Comunale, il Commissario ribadisce di
avere richiesto, già da tempo, all'Assessorato Regionale delle
Politiche Sociali e del Lavoro, di precisare i termini degli obblighi
contrattuali per garantire la prosecuzione e la stabilizzazione del
rapporto di lavoro di questi lavoratori. Nota che, purtroppo, a
tutt'oggi non ha avuto risposta. Il Commissario Infurnari confida,
infine, nell'opportunità di un coinvolgimento della deputazione
regionale agrigentina per avere una favorevole risposta sul
prolungamento della durata dei rapporti di lavoro.
Agrigentoflash
SCALA DEI TURCHI, OPERATIVO POSTO
FISSO DI POLIZIA
Operativo da domani un posto fisso di
vigilanza della Polizia Provinciale sulla spiaggia della "Scala dei
Turchi" per prevenire eventuali atti di vandalismo e "dissuadere"
i bagnanti più disinvolti, che asportano blocchi di marna bianca.
Lo ha disposto il Commissario della
Provincia Regionale (oggi libero Consorzio), Benito Infurnari che ha
firmato una specifica direttiva al Comandante della Polizia
Provinciale Ten. Col. Vincenzo Giglio.
Verrà infatti installato un gazebo
mobile per il personale impegnato nel servizio di vigilanza e di
prevenzione contro gli eventuali abusi che sarà operato da due unità
al mattino e altrettante il pomeriggio coadiuvate dal personale messo
a disposizione, oltre che dalla Polizia Provinciale, anche dalla
Protezione civile provinciale e dall'Associazione ambientalista di
volontariato Endas di Agrigento.
"Il nostro scopo - spiega il
comandante Vincenzo Giglio - è quello di prevenire eventuali abusi
lungo la battigia e la scogliera della Scala dei Turchi e guidare i
bagnanti ad una migliore fruizione di questo patrimonio
naturalistico".
La Polizia Provinciale vigilerà sia
dalla spiaggia che dal mare, grazie ad un protocollo di intesa che
prevede l'utilizzo di un gommone messo a disposizione
dell'associazione di volontariato Endas e dal suo direttore del
gruppo di Vigilanza Ittica Sandro Bennici.
Il servizio di vigilanza, attivato
dalla Polizia Provincia è stato coordinato sia con la Capitaneria di
Porto che con l'Amministrazione Comunale di Realmonte che nei
giorni scorsi aveva segnalato di non essere in grado di fronteggiare
i fenomeni di vandalismo e di non poter arginare l'ondata di
bagnanti e villeggiati che in queste settimane di agosto hanno
letteralmente preso d'assalto la Scala dei Turchi.
L'intervento della Polizia
provinciale è stato reso possibile grazie alle competenze che le
Province regionali, oggi Liberi consorzi dei Comuni, hanno in materia
di tutela dell'ambiente e protezione del patrimonio naturale.
Agrigentooggi
Scala dei turchi, da domani attivato
servizio di sorveglianza
Dopo le innumerevoli denunce dovute ad
atti vandalici provenienti da turisti, domani, sarà operativo in
spiaggia un posto fisso di vigilanza della Polizia Municipale.
Lo ha disposto il commissario della
Provincia regionale (oggi libero Consorzio), Benito Infurnari, che ha
firmato una specifica direttiva al comandante della Polizia
provinciale Vincenzo Giglio.
Verrà infatti installato un gazebo
mobile per il personale impegnato nel servizio di vigilanza e di
prevenzione contro gli eventuali abusi che sarà operato da due unità
al mattino e altrettante il pomeriggio coadiuvate dal personale messo
a disposizione, oltre che dalla Polizia provinciale, anche dalla
Protezione civile provinciale e dall'Associazione ambientalista di
volontariato Endas di Agrigento.
"Il nostro scopo - spiega il
comandante Vincenzo Giglio - è quello di prevenire eventuali abusi
lungo la battigia e la scogliera della Scala dei Turchi e guidare i
bagnanti ad una migliore fruizione di questo patrimonio
naturalistico".
La Polizia provinciale vigilerà sia
dalla spiaggia che dal mare, grazie ad un protocollo di intesa che
prevede l'utilizzo di un gommone messo a disposizione
dell'associazione di volontariato Endas e dal suo direttore del
gruppo di vigilanza ittica Sandro Bennici.
Il personale di vigilanza sarà
costantemente coordinato con la Capitaneria di Porto di Porto
Empedocle ed il comune di Realmonte.
Francesca Cottone