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Rassegna stampa del 13- 14- 15 settembre 2014

13 settembre - sabato
LA SICILIA
RACALMUTO
Primo giorno di scuola all'Ipia Marconi il Castello chiaramontano evita la beffa
RACALMUTO. Inizio d'anno scolastico al Castello Chiaramontano, ieri mattina per i ragazzi dell'Ipia Guglielmo Marconi.
Infatti, in attesa che la scuola riceva la sede provvisoria un centro sociale di proprietà della chiesa, concesso alla Provincia perché il vecchio plesso è interessato da lavori di ristrutturazione, i ragazzi sono stati accolti dagli insegnanti presso il Castello.
Da lunedì però gli studenti del professionale, così come ha confermato la dirigente scolastica Rosanna Rizzo Pinna, svolgeranno regolarmente lezione presso la sede provvisoria in paese meglio conosciuta come la "Casa Rosa".
In queste ore, infatti, dipendenti del "Guglielmo Marconi", stanno provvedendo a completare i lavori di pulizia della sede provvisoria dopo che gli operai del "Libero Consorzio" di Agrigento ex Provincia Regionale, hanno ultimato gli interventi di miglioramento della struttura per renderla fruibile.
Dopo l'esperienza di ieri mattina la dirigenza del professionale sta pensando di far svolgere ogni anno la festa dell'accoglienza presso la sede del Castello Chiaramontano, come dire trasformare un momento comunque di precarietà decisamente imprevisto, in una sorta di evento piacevole e perché no, anche elegante.
Intanto, il Marconi di Racalmuto è in attesa che venga ufficializzata la formazione di una prima classe.
Il motivo di questo ritardo - è stato spiegato - è dovuto alle iscrizioni di nuovi alunni giunte oltre il termine che avevamo previsto e che adesso raggiungono il numero minimo di 20 che permetterà di formare una nuova prima. Come dire tempi della burocrazia che anche a scuola non lascia scampo, rallentando anche l'andamento della normale vita scolastica.

CANICATTÌ, VANDALI «INAUGURANO» L'IPIA MARCONI A BASTIANELLA
CANICATII. E' stato un inizio d'anno scolastico con una amara sorpresa quello che hanno vissuto ieri un centinaio di studenti dell'ipia Guglielmo Marconi.
Infatti, al suono della campanella che annunciava l'avvio delle lezioni, finalmente nei nuovi locali del centro sociale di contrada Bastianella messi a disposizione dal comune, bidelli, insegnanti ed alunni hanno avuto la sgraditissima sorpresa di appurare che la notte prima dell'avvio delle lezioni qualcuno aveva compiuto degli atti vandalici all'interno della struttura che la scuola divide con il gruppo Scout città di Canicattì.
Forzando una finestra laterale, ignoti, si sono introdotti dentro la scuola e dopo avere preso della vernice hanno imbrattato muri, arredi e suppellettili. Soltanto, qualche settimana addietro il libero Consorzio, ex Provincia Regionale, aveva ultimato i lavori di ristrutturazione per una spesa di circa 14 mila euro per rendere fruibili quei locali e metterli a disposizione del professionale Guglielmo Marconi.
"Un atto deprecabilissimo- ha commentato il vice sindaco di Canicattì, Gaetano Rizzo, che è anche un insegnante del Marconi. Si tratta- ha aggiunto- di una azione compiuta da persone che potremmo definire semplicemente degli imbecilli".
Ma nonostante le aule imbrattate, i ragazzi ieri hanno svolto regolarmente il primo giorno di lezione. In particolare si è svolta la festa dell'accoglienza per gli alunni delle prime classi, che condotti dagli insegnanti presso l'auditorium del centro sociale oggi a disposizione dell'istituto, hanno potuto visionare fumati e registrazioni che hanno raccontato per filo e per segno quale sia stata la storia dell'istituto in questi anni a Canicattì.
Nonostante i problemi dei locali infatti, il Marconi che ha una sezione di moda femminile molto rinomata, non ha mai lasciato la città di Canicattì. Infatti, i ragazzi il trascorso anno scolastico gli alunni dei corsi maschili e femminili del professionale sono stati costretti a svolgere le lezioni in ore pomeridiane usufruendo dei locali dello scientifico Antonino Sciascia di via Pasolini.

NUOVO DIRETTORE SANITARIO
Cambio al vertice dell'ospedale S.G. d'Altopasso, al posto di Angelo Trigona, Antonello Seminerio Soddisfazione da parte del sindacato Cgil Sanità per l'arrivo da Agrigento dello stimato medico
Cambio della guardia all'ospedale San Giacomo D'Altopasso di Licata.
E' il dottor Antonello Seminerio il nuovo Direttore Sanitario del presidio ospedaliero. Il passaggio dal dottore Angelo Trigona al neo insediato è avvenuto ieri.
Seminerio, attualmente riveste anche la carica di direttore sanitario dell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, Il medico, alto dirigente del presidio ospedaliero citato, nonché uomo preparato e con un ampio bagaglio di esperienza, ricoprirà pertanto due cariche rilevanti, affrontando di conseguenza le problematiche che si registrano nell'ospedale di contrada Cannavecchia. Antonello Seminerio, oltre a ricoprire i suddetti incarichi, è componente del'Anmdo, l'associazione nazionale dei medici delle direzioni ospedaliere.
Quello di Licata è un incarico aggiuntivo per il neo nominato, nell'ambito del regolare andamento della riorganizzazione della rete ospedaliera. Come si ricorderà, Seminerio non è nuovo alla realtà sanitaria di Licata, in quanto, pare, che circa una ventina di anni fa è stato già direttore sanitario. Un lungo periodo, pari a tre anni, sono stati invece trascorsi con la nomina di massimo vertice del nosocomio licatese dal dottor Angelo Trigona, il quale con tante difficoltà ha operato nei pieno rispetto ed interesse dell'utente e dei collaboratori.
Il direttore sanitario uscente pertanto proseguirà il percorso professionale seguendo la scia già portata avanti nel tempo, in quanto Capo di-
partimento interdistrettuale delle scienze radiologiche, che comprende i 5 presidi ospedalieri, ossia Licata, Canicattì, Agrigento, che rappresentano il distretto Ag 1, di cui è anche direttore, e Ribera e Sciacca, attinenti al distretto Ag 2.
Intanto la Cgil Funzione Pubblica Sanità saluta con favore la nomina di Seminerio.
«Accogliamo con piacere — spiega il segretario del sindacato, Mario Augusto — il neo incaricato Antonello Seminerio, in quanto persona all'altezza della carica che gli è stata affidata e, allo stesso tempo, ringraziamo anche l'uscente dottor Angelo Trigona per il lavoro svolto in questi anni e per la disponibilità che ha manifestato nei confronti sia della Cgil Fp Sanità che nei confronti dell'ospedale licatese e delle organizzazioni sindacali tutte, attraverso la coerenza e la razionalità che lo hanno portato ad affrontare le circostanze quotidiane con puntualità».
GLORIA INCORVAIA

GIORNALE DI SICILIA

TUTELA DEL TERRITORIO. Il sindaco: «L'ente locale ha un ruolo nel processo di formazione dello strumento»
Menfi, piano paesaggistico: accolto il ricorso al Tar
Il Tar ha accolto il ricorso dei Comune di Menfi contro l'applicazione, in fase di adozione, delle misure di salvaguardia del piano paesaggistico adottato dall'assessorato regionale dei Beni Culturali. I giudici, con la loro decisione, hanno espresso favorevole apprezzamento a
quanto sostenuto dal Comune, rappresentato e difeso dall'avvocato Adriana Ferrara, del Servizio di Avvocatura di Menfi, sulla questione dell' applicazione, in Sicilia, delle misure di salvaguardia nel periodo intercorrente fra l'adozione e l'approvazione del piano paesaggistico. «Il Comune - rilevano il sindaco, Vincenzo Lotà, e il presidente del Consiglio, Vito Clemente - è stato il primo Comune della provincia di Agrigento a produrre, sul piano tecnico, le osservazioni di merito al piano, approvate con delibera del consiglio comunale, e con il ricorso a sostenere in giudizio il proprio convincimento del ruolo dell'ente locale nel processo di formazione del piano paesaggistico, mediante la concertazione, nel rispetto e riconoscimento delle competenze e funzioni di ciascuna istituzione nell'elaborazione dell'importante strumento di tutela». GP

RACALMUTO Molti alunni si sono recati nella sede di via Filippo Villa trovandola chiusa. L'accoglienza al castello.
Lavori all'Ipia «Marconi», studenti disorientati
Disorientamento. Confusione, Sono le sensazioni provate, ieri mattina, da molti studenti dell'ipia Marconi che, per l'inaugurazione dell'anno scolastico, si sono presentati nella sede di via Filippo Villa ed hanno trovato la scritta: «Lavori in corso. Vietato l'ingresso». Ignoravano che l'ex Provincia a fine luglio ha firmato il contratto per i lavori di consolidamento. Lavori da 658.053 euro che dureranno 180 giorni. L'accoglienza degli alunni è stata fatta al castello Chiaramontano Un luogo simbolico scelto perché i locali della «Casa rosa» della Chiesa non erano ancora pronti. Soltanto nei giorni scorsi sono, infatti, arrivate tutte le certificazioni che i lavori per "trasformarla" in scuola erano fatti a regola d'arte. Ed ieri erano ancora in corso le pulizie. Ma da lunedì, saranno prontissime, Disagi e mugugni non sono mancati da parte dei disorientati alunni, «Abbiamo non soltanto, grazie alla chiesa e al dirigente scolastico, trovato la nuova sede - ha spiegato il sindaco Emilio Messana - ma abbiamo fatto tutto in tempo record, garantendo efficienza e sicurezza Ci siamo inoltre mobilitati, col commissario Benito Infurnari, per fare in modo che possa formarsi la prima classe. Entro i termini di legge, infatti, le iscrizioni sono state poche, ma poi siamo arrivati a 20 alunni». (CAGI)

CONTRADA BASTIANELLA Avvio d'anno scolastico "macchiato", nella nuova sede del centro sociale, per gli studenti delle prime classi dell'istituto professionale.
Raid vandalico devasta l'Ipia «Marconi»
I danni sono ingenti e il Comune ha denunciato tutto alla polizia. Avviata la pulizia dei locali, lunedì cominceranno le lezioni
Quello che doveva essere per gli studenti dell'istituto Professionale "Marconi" un sereno e, finalmente, normale inizio delle attività scolastiche è stato invece macchiato, ieri mattina, da uno spiacevole episodio di cronaca che ha visto coinvolto il Centro Sociale di contrada Bastianella.
La struttura, che è stata in parte destinata ad ospitare gli studenti del Professionale privi di una loro sede scolastica, è stata infatti nella notte tra giovedì e venerdì visitata da alcuni vnda1i che hanno preso di mira un'area del Centro Sociale danneggiando ed imbrattando numerosi locali interni.
Per entrare nella struttura è stata forzata una finestra che si trova nel retro del Centro Sociale.
A fare la scoperta del raid vandalico sono stati ieri mattina gli stessi insegnanti della scuola, tra i quali l'assessore comunale ai Lavori Pubblici del comune Gaetano Rizzo. A destare il sospetto che vi fosse qualcosa che non andava sono stati i letti, custoditi all'interno della struttura, fatti ritrovare ammassati dietro la porta d'ingresso del Centro Sociale, quasi a voler rendere difficile l'accesso all'impianto.
I danni principali invece sono stati realizzati al primo piano dell'immobile dove si trovano i locali destinati al locale gruppo Scout e quelli che saranno utilizzati dagli studenti dell'Ipia Marconi al termine dei lavori di adeguamento avviati da qualche giorno.
La furia vandalica dei teppisti si è scagliata, in particolare, contro il grande salone utilizzato dagli Scout dove sono stati svuotati sul pavimento e sugli arredi presenti le vernici colorate custodite all'internodi alcuni armadietti. Le mura sono state imbrattate con scritti volgari mentre al centro della stanza è stato accatastato tutto il materiale presente all'interno del locale, anche generi alimentari, con il chiaro intento di creare quanto più disagio possibile.
La vernice è stata, inoltre, versata lungo le scale che conducono al piano terra, sui muri dei bagni e dei corridoi e nei locali destinati agli studenti dell'Ipia.
Per loro il primo giorno di scuola è comunque proseguito senza alcun intoppo in quanto era prevista soltanto l'accoglienza delle prime classi all'interno del grande teatro presente all'interno della struttura, che si è "salvato" dall'incursione notturna.
I danni provocati sono ingenti e l'amministrazione comunale ha provveduto a denunciare l'accaduto alla Polizia ed a disporre un immediato intervento di pulizia all'interno della struttura per consentire il normale svolgimento delle lezioni a cominciare da lunedì. (GIMO)

TRASPORTO DISABILI NELLE SCUOLE DELL'EX PROVINCIA
I Cinquestelle contro il taglio del servizio
Il Movimento Cinquestelle di Agrigento attacca l'ex Provincia in merito alla possibilità che anche prima del prossimo mese di dicembre possa venire sospeso il servizio di trasporto per studenti delle secondarie superiori della provincia con handicap grave.«Non solo il servizio partirà in ritardo - scrivono in una nota - ma se c'è anche un solo euro in cassa, quello va speso innanzitutto per chi è più svantaggiato. Se trovate i soldi per premiare dirigenti e funzionari, dovete, signori politici, trovare i soldi anche per gli studenti con disabilità. Noi attivisti dei meetup Agrigento e Valle dei Templi pretendiamo pertanto che il commissario dell'ex Provincia Infurnari ci assicuri che i soldi per il trasporto dei ragazzi con handicap grave ci sono oggi e ci saranno anche nei prossimi mesi e che il servizio verrà garantito dal primo all'ultimo giorno di scuola. Diversamente si dimetta se gestisce un Ente che non è in grado di assicurare a questi giovani disabili il diritto allo studio». (LOG)

CONSERVATORIO. Montesano: «Emersa a volontà politica diffusa di statizzare in tempi ragionevolmente brevi»
I vertici dell'istituto musicale "Toscanini" hanno preso parte ieri a Roma alla Conferenza di servizio dei Presidenti e Direttori dei 18 Istituti Superiori di Studi Musicali comunali e provinciali appartenenti al sistema nazionale dell'Alta formazione Artistica e Musicale. All'ordine del giorno la statizzazione di questi Istituti, il cui mantenimento è messo in serio pericolo dalla normativa nazionale sulla revisione della spesa pubblica che ha messo alle "corde" gli Enti locali: Comuni e Province non riescono più a garantire il futuro dei propri Conservatori. Su sollecitazione del Presidente Gaetano Pennino e del Direttore del "Toscanini" Claudio Montesano è intervenuto il Sen. Giuseppe Ruvolo, il quale da una parte h coinvolto a partecipare il Sen. Antonio Scavone - membro della VII Commissione Istruzione del Senato della Repubblica dall'altra ha rappresentato la piena disponibilità per offrire il contributo politico del suo partito in modo bipartisan e incondizionato. Ruvolo ha altresì assicurato il coinvolgimento del Vicepresidente della VII Commissione Senatore Cosimo Sibilla. Il Senatore Marcucci, Presidente della VII Commissione Istruzione del Senato, ha assicurato che entro settembre sarà avviato l'iter del Disegno di legge per la stabilizzazione definitiva di questo indirizzo di studi che potrebbe concretizzarsi dal prossimo anno accademico 2015/16. Il Direttore Claudio Montesano a conclusione ci ha rilasciato rilascia la seguente dichiarazione: "Ringrazio il Senatore Giuseppe Ruvolo e tutti i Parlamentari nazionali e regionali agrigentini che stanno seguendo la questione con grande sensibilità ed attivismo. E' emersa una volontà politica diffusa di statizzare anche il Toscanini di Ribera in tempi ragionevolmente brevi. Per questo motivo, insieme al Presidente Gaetano Pennino, esortiamo il Commissario straordinario Benito Infurnari a fare tutto ciò che è nei suoi poteri per garantire il Conservatorio fino alla statizzazione'. (VA.)

14 settembre - domenica

LA SICILIA

ANNUNCIO DEL PRESIDE CASALICCHIO
Certificazioni tutte ok
L'Ipia Fermi riapre il 17 nella zona industriale

E' stata una corsa contro il tempo, ma alla fine la nuova sede alla zona industriale dell'Istituto professionale per l'industria e l'artigianato Fermi potrà aprire le porte agli studenti in coincidenza dell'inizio dell'anno scolastico.
A darne l'annuncio è il nuovo dirigente scolastico, Elisa Casalicchio, che nella giornata di ieri ha ricevuto le ultime rassicurazioni da parte degli enti preposti rispetto al rilascio delle autorizzazioni e soprattutto riguardo la copertura dei trasporti degli studenti pendolari che frequentano la scuola.
'Il commissario Benito Infurnari — ha spiegato Casalicchio mi ha comunicato che gli iter burocratici sono stati completati e che quindi la scuola può ospitare gli alunni. Inoltre ho avuto rassicurazioni per quanto riguarda l'istituzione delle tratte per raggiungere l'ex centro per l'addestramento professionale della zona industriale che tra qualche giorno sarà la nostra nuova casa. E' però necessario — precisa — che gli studenti si rivolgano alle autolinee per conoscere nello specifico i dettagli relativi al collegamento con i loro comuni di residenza".
Quindi il prossimo 17 settembre, per la prima volta dopo due anni di "nomadismo" l'istituto professionale avrà una unica sede, dato che all'ex Cap sono stati trasferite anche le classi che si trovavano all'interno della scuola "Tortorelle" ubicata in piazza Metello. Una scelta obbligata, non solo perché Comune e Libero Consorzio non si erano messi d'accordo rispetto al pagamento dell'affitto, ma anche perché, ci spiega Casalicchio, "abbiamo trovato le aule già occupate e le nostre cose trasferite nei corridoi".
Il trasferimento nella nuova struttura nella zona industriale, comunque, non è ancora terminato. "Nei prossimi giorni provvederemo a pubblicare dei bandi — continua Casalicchio -. per appaltare il trasferimento del materiale di laboratorio, perché si tratta di un lavoro abbastanza complesso. Fatto questo tutto sarà al suo posto e l'offerta formativa complessiva del nostro istituto sarà nuovamente quella prestata negli anni passati".
Ma quali notizie si hanno, invece, dell'ex sede dell'ipia? La grande struttura su tre livelli che si arrampica sulla collina di via Piersanti Mattarella, infatti, è chiusa (o quantomeno, non potrebbe essere usata) da anni, senza che vi siano prospettive di recupero. Si era parlato, non molto tempo fa, di un maxi progetto miliardario per il consolidamento, ma ad oggi pare non vi sia nulla di concreto,
"Ho chiesto ai dirigenti della Provincia — spiega Casalicchio in conclusione -, ma francamente mi hanno spiegato che non si tratta di soluzioni a breve termine".
Gioacchino Schicchi

PALMA D MONTECHIARO
L'Alberghiero in città, forse è l'anno buono
Una riduzione del fenomeno del pendolarismo degli studenti palmesi delle scuole superiori potrebbe verificarsi nei prossimi mesi con la realizzazione di un plesso distaccato dell'istituto alberghiero Filippo Re Capriata di Licata.
Da mesi l'amministrazione comunale ne ha richiesto la costituzione, auspicando che tutto fosse pronto per l'inizio dell'anno scolastico 2014/15. Così non è stato ma la situazione dovrebbe sbloccarsi a breve, essendo in arrivo il nulla osta della ex provincia di Agrigento, oggi libero consorzio, Il sindaco Pasquale Amato per accelerare l'iter si è recato all'istituto Re Capriata di 1.icata, riconfermando l'intenzione dell'amministrazione comunale di voler procedere con la
costituzione del plesso distaccato che sarà ospitato nei locali della scuola Angelo D'Arrigo al Villaggio Giordano. Qualora si riuscisse a costituire la classe, non è da escludere che l'alberghiero a Palma di Montechiaro potrebbe diventare una realtà già nell'anno scolastico che sta per cominciare. In questo caso si dovrebbe risolvere il problema delle cucine, evidentemente ancora non pronte.
La soluzione potrebbe essere quella di stipulare una convenzione con un ristorante presente sul territorio. Qualora, invece, non si dovesse costituire la classe o il nulla osta dovesse ritardare ad arrivare tutto verrebbe rinviato al prossimo anno scolastico. La presenza dell'istituto alberghiero a Palma di Montechiaro consentirà una riduzione del fenomeno del pendolarismo che riguarda circa la metà degli studenti delle scuole superiori della cittadina del gattopardo, con conseguente risparmio per le casse comunali. Lo scorso anno gli studenti pendolari palmesi che hanno richiesto il rimborso dell'abbonamento erano stati 620, mentre quelli che attualmente frequentano l'alberghiero sono, invece, 88 di cui 61 a Licata, 15 ad Agrigento e 12 a Favara, rappresentano, quasi il 15% del totale dei pendolari palmesi.
Il risparmio per le casse comunali si aggirerebbe intorno ai 5800 euro mensili, costando un abbonamento Palma-Licata 70,59 euro. L'istituzione dell'alberghiero determinerebbe un ulteriore ampliamento dell'offerta scolastica a Palma.
LUIGI ARCADIPANE

GIORNALE DI SICILIA


PRIVATIZZAZIONI Domani mattina nuovo incontro degli amministratori comunali che rivogliono il servizio
Ato idrico, sindaci in assemblea per uscire da Girgenti Acque
I sindaci e gli amministratori dei Comuni gestiti da Girgenti Acque continuano la battaglia intrapresa ormai da qualche mese, per tornare alla gestione pubblica del servizio idrico. Per domattina alle 11.30 infatti, hanno organizzato nell'Aula Giglia del Libero Consorzio comunale, un nuovo incontro per fare il punto della situazione e, soprattutto, per mettere in campo nuove iniziative.
«Riprendiamo la nostra lotta con più vigore- spiega il sindaco di Casteltermini Nuccio Sapia - per far cessare questa anomalia agrigentina della gestione del servizio idrico integrato. Non molleremo fino a quando non raggiungeremo l'obiettivo che ci siamo prefissi".
Come si ricorderà, già il 7 agosto scorso, gli stessi sindaci, avevano dato vita ad un'eclatante azione di protesta incatenandosi avanti Palazzo d'Orleans sede della presidenza della Regione. «Però - aggiunge Sapia - nonostante la partecipazione massiccia che è servita a far conoscere all'opinione pubblica il problema agrigentino, non si sono registrati significativi passi avanti nella vertenza. Anzi, il tavolo tecnico istituito presso l'Assessorato Regionale ai Servizi di Pubblica per individuare soluzioni è saltato per l'abbandono della delegazione trattante degli amministratori degli Enti Locali». Ma i sindaci non si sono arresi e l'incontro di domani sancirà la ripresa dell'attività per riavere il servizio idrico. «Non è possibile — scrivono i sindaci in una nota congiunta — continuare con questo sistema che produce non solo sperequazione e disparità di trattamento, ma anche bollette salatissime non più sopportabili dai cittadini, peraltro, già duramente provati dalla crisi. Le richieste inoltrate al governo della Regione di un intervento immediato per consentire l'abbassamento delle tariffe e la gestione diretta del servizio, almeno fino adesso, sono cadute nel vuoto. Si prevede, perciò, una assemblea infuocata dal l'esito non scontato». (AMM)

CONTRADA BASTIANELLA Ad agire sarebbero stati dei ragazzi da 13 ai 15 anni, ma l'inchiesta non e conclusa Vandali al centro sociale, identificati i tre autori
Non si è fatta attendere da parte degli uomini del locale Commissariato di Polizia, guidato dal dirigente Valerio Saitta, la risposta in termini di attività investigativa in merito al deplorevole episodio di vandalismo che si è verificato nella notte tra giovedì e venerdì all'interno del Centro Sociale di contrada Bastianella. Infatti gli agenti già nella giornata di ieri, al termine di una laboriosa e precisa indagine, sono riusciti a mettere insieme tutti i tasselli del puzzle giungendo all'individuazione dei responsabili del raid vandalico che ha provocato ingenti danni ad alcuni locali della struttura. I dettagli dell'attività condotta dai poliziotti non sono stati ancora resi noti ma da fonti investigative si sa che ad entrare in azione è stato un gruppetto di minorenni, composto da tre ragazzi che gravitano nel quartiere in cui si trova il Centro Sociale. L'aspetto per certi versi più assurdo della vicenda è che ad agire sarebbero stati dei giovanissimi, tra i 13 ed 15 anni d'età. I poliziotti sono giunti alla loro identificazione facendo leva su pregressi elementi in loro possesso in quanto la struttura, di proprietà comunale, è priva di sistemi di videosorveglianza che avrebbero potuto agevolare il lavoro degli investigatori. Le indagini comunque non sono chiuse in quanto i poliziotti stanno cercando di capire se coinvolti nella vicenda possano esserci anche altri ragazzi. Facilmente intuibile il motivo che ha spinto i ragazzi a mettere a soqquadro diverse stanze del Centro Sociale. Avrebbero agito per il solo gusto di rendersi protagonisti di una bravata di cattivo gusto che oltre a creare danni ai locali della struttura ha finito per penalizzare gli alunni dell'istituto professionale Marconi, ai quali erano destinate alcune stanze del Centro Sociale. Infatti gli interventi di pulizia e di sistemazione dei locali visitati e razziati dai vandali, che si prolungheranno per diverso tempo, posticiperanno il trasferimento della scuola nei locali del Centro Sociale e così, dopo il primo giorno di scuola dedicato all'accoglienza che si è tenuto nell'ampio salone del teatro dell'impianto di contrada Bastianella, gli studenti da lunedì saranno costretti a tornare alle vecchie abitudini. Per loro, infatti, si riproporranno i turni pomeridiani ospiti del liceo scientifico "Sciascia". «Sembra esserci una maledizione sulla nostra scuola - questo il commento di alcuni studenti dell'Ipia - Ci mancavano anche i teppisti ad ostacolare il ritorno alla nostra normale attività scolastica mattutina». GIOACCHINO MONCADO

15 settembre - lunedì

LA SICILIA

LA CASA DI SCIASCIA «La Strada degli scrittori» ha avuto successo, meno l'appello dell'ex Provincia a evitare la vendita a privati
dell'abitazione di Racalmuto
PAROLE E SAPORI...MA ZERO SOLDI
Solo il Comune di Agrigento e Agorà delle Donne hanno sborsato 2.500 euro, ne mancano 97.500
FRANCESCO DI MARE
RACALMUTO. Se la Strada degli scrittori» ha avuto successo mediatico, un'altra strada, quella che l'ex Provincia regionale sta percorrendo da alcuni mesi per evitare la vendita a «chiunque» della casa della famiglia di Leonardo Sciascia è ancora lunga, irta di difficoltà.
Come noto il commissario dell'ente provinciale Benito Infurnari fece scattare una sorta di colletta tra istituzioni e privati, invitando anche la Presidenza della Repubblica a prendere posizione per salvare un bene di straordinario valore storico, culturale e morale. Ad oggi l'appello di Infurnari è stato raccolto dal Comune di Agrigento che ha sborsato 2.000 euro e dall'associazione Agorà delle donne, presieduta da Maria Grazia Brandara che di soldi ne ha spillati 500 euro. Per acquistare la casa degli Sciascia prima che possa finire in mani «sbagliate» mancano ancora 97.500 euro. Tutti bravi a parlare di cultura dunque, valorizzazione del territorio, mangiare e bere prodotti tipici locali nel nome di Pirandello, Camilleri e appunto Sciascia. Qui, nessuno sborsa un centesimo, nemmeno a titolo simbolico. Per la serie » armamuni e partiti».
La casa nelle intenzioni dell'ex Provincia regionale sarebbe trasformata in un museo. Nella struttura di via Monte sono ancora custoditi alcuni degli effetti personali appartenuti allo scrittore, come i libri ricevuti in dono con le relative dediche, alcune lettere che Sciascia ricevette da intellettuali ed amici, il suo scrittoio, la libreria e numerosi altri oggetti e testimonianze di vita quotidiana.
La casa, ormai abbandonata ai piedi del Santuario della Madonna del Monte è tra l'altro la casa paterna dello scrittore che oggi appartiene ai cugini. La struttura è inserita dallo scrittore in diverse opere, tra cui «Le parrocchie di Regalpetra», «Gli zii di Sicilia» e «La Sicilia come metafora».
E' l'abitazione dove lo scrittore abitò anche da sposato, nel periodo in cui lavorava al Consorzio dell'Ammasso del grano e poi quando diventò, nel 1947, maestro nella vicina scuola elementare che prima era collocata nel cortile dell'attuale Palazzo municipale. Anche il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha lasciato intendere ufficialmente di essere interessato alla questione. Anche lui però, mani nelle proprie tasche non ancora.

GIORNALE DI SICILIA

RACALMUTO il sindaco: " E' l'unica infrastruttura che può ospitare eventi sportivi. Si all'accoglienza, ma non così."
RIDATECI IL PALAZZETTO SALEMI
Riesplode la "protesta" del sindaco del "paese della ragione" che ha chiesto l'intervento del prefetto perchè «ancora una volta il palazzetto dello sport "Gigi Salemi" di Racalmuto è stato destinato all'accoglienza dei migranti». Mentre continuano senza sosta gli sbarchi di profughi sulle coste agrigentine, il sindaco Emilio Messina non vuole venire meno allo spirito di solidarietà e ai doveri di accoglienza, ma fa sapere al prefetto di Agrigento Nicola Diomede clic «non si può sistematicamente affrontare l'emergenza sbarchi con il palazzetto dello sport di Racalmuto». Sono 231 immigrati trasferiti sabato scorso al palasport racalmutese; alcuni si sono già dati alla fuga: ieri mattina ce n'erano, infatti, 205. Oggi almeno 120 persone dovrebbero già essere trasferite in altri centri o strutture di prima accoglienza della Sicilia, per gli altri trasferimenti si dovranno attendere i prossimi giorni. «Non ci siamo lamentati, nè intendiamo farlo, purché l'opportunità della solidarietà— ha sottolineato Messana in una nota - sia equamente distribuita tra i diversi paesi. Il palazzetto dello sport di Racalmuto è un'infrastruttura fondamentale per la città, l'unica che può ospitare eventi sportivi aperti al pubblico. Senza la certezza che il palazzetto sarà pienamente fruibile, le associazioni non potranno programmare le loro iniziative. Appena eletto — ha aggiunto il primo cittadino - ho incontrato il prefetto, il commissario straordinario dell' ex Provincia regionale di Agrigento, la protezione civile. Tutti — ha scritto Messana — siamo convenuti sull'impossibilità di continuare ad utilizzare quella struttura, non adatta all'accoglienza. Ho suggerito di trovare altri siti, capannoni inutilizzati nelle aree industriali, immobili dell'Asp, caserme dismesse. Da allora più nulla. Nemmeno si è proceduto a disinfestare il palazzetto. Il prefetto di Agrigento — ha concluso il sindaco - si è impegnato affinché questa volta sia l'ultima. Si è impegnato anche a far realizzare la disinfestazione del palazzetto non appena sarà liberato, si da restituirlo alla sua normale destinazione. La comunità racalmutese attende fiduciosa». (CAGI)

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