13 settembre - sabato
LA SICILIA
RACALMUTO
Primo giorno di scuola
all'Ipia Marconi il Castello chiaramontano evita la beffa
RACALMUTO. Inizio d'anno
scolastico al Castello Chiaramontano, ieri mattina per i ragazzi
dell'Ipia Guglielmo Marconi.
Infatti, in attesa che la
scuola riceva la sede provvisoria un centro sociale di proprietà
della chiesa, concesso alla Provincia perché il vecchio plesso è
interessato da lavori di ristrutturazione, i ragazzi sono stati
accolti dagli insegnanti presso il Castello.
Da lunedì però gli
studenti del professionale, così come ha confermato la dirigente
scolastica Rosanna Rizzo Pinna, svolgeranno regolarmente lezione
presso la sede provvisoria in paese meglio conosciuta come la "Casa
Rosa".
In queste ore, infatti,
dipendenti del "Guglielmo Marconi", stanno provvedendo a
completare i lavori di pulizia della sede provvisoria dopo che gli
operai del "Libero Consorzio" di Agrigento ex Provincia
Regionale, hanno ultimato gli interventi di miglioramento della
struttura per renderla fruibile.
Dopo l'esperienza di
ieri mattina la dirigenza del professionale sta pensando di far
svolgere ogni anno la festa dell'accoglienza presso la sede del
Castello Chiaramontano, come dire trasformare un momento comunque di
precarietà decisamente imprevisto, in una sorta di evento piacevole
e perché no, anche elegante.
Intanto, il Marconi di
Racalmuto è in attesa che venga ufficializzata la formazione di una
prima classe.
Il motivo di questo
ritardo - è stato spiegato - è dovuto alle iscrizioni di nuovi
alunni giunte oltre il termine che avevamo previsto e che adesso
raggiungono il numero minimo di 20 che permetterà di formare una
nuova prima. Come dire tempi della burocrazia che anche a scuola non
lascia scampo, rallentando anche l'andamento della normale vita
scolastica.
CANICATTÌ, VANDALI
«INAUGURANO» L'IPIA MARCONI A BASTIANELLA
CANICATII. E' stato un
inizio d'anno scolastico con una amara sorpresa quello che hanno
vissuto ieri un centinaio di studenti dell'ipia Guglielmo Marconi.
Infatti, al suono della
campanella che annunciava l'avvio delle lezioni, finalmente nei
nuovi locali del centro sociale di contrada Bastianella messi a
disposizione dal comune, bidelli, insegnanti ed alunni hanno avuto la
sgraditissima sorpresa di appurare che la notte prima dell'avvio
delle lezioni qualcuno aveva compiuto degli atti vandalici
all'interno della struttura che la scuola divide con il gruppo
Scout città di Canicattì.
Forzando una finestra
laterale, ignoti, si sono introdotti dentro la scuola e dopo avere
preso della vernice hanno imbrattato muri, arredi e suppellettili.
Soltanto, qualche settimana addietro il libero Consorzio, ex
Provincia Regionale, aveva ultimato i lavori di ristrutturazione per
una spesa di circa 14 mila euro per rendere fruibili quei locali e
metterli a disposizione del professionale Guglielmo Marconi.
"Un atto
deprecabilissimo- ha commentato il vice sindaco di Canicattì,
Gaetano Rizzo, che è anche un insegnante del Marconi. Si tratta- ha
aggiunto- di una azione compiuta da persone che potremmo definire
semplicemente degli imbecilli".
Ma nonostante le aule
imbrattate, i ragazzi ieri hanno svolto regolarmente il primo giorno
di lezione. In particolare si è svolta la festa dell'accoglienza
per gli alunni delle prime classi, che condotti dagli insegnanti
presso l'auditorium del centro sociale oggi a disposizione
dell'istituto, hanno potuto visionare fumati e registrazioni che
hanno raccontato per filo e per segno quale sia stata la storia
dell'istituto in questi anni a Canicattì.
Nonostante i problemi dei
locali infatti, il Marconi che ha una sezione di moda femminile molto
rinomata, non ha mai lasciato la città di Canicattì. Infatti, i
ragazzi il trascorso anno scolastico gli alunni dei corsi maschili e
femminili del professionale sono stati costretti a svolgere le
lezioni in ore pomeridiane usufruendo dei locali dello scientifico
Antonino Sciascia di via Pasolini.
NUOVO DIRETTORE
SANITARIO
Cambio al vertice
dell'ospedale S.G. d'Altopasso, al posto di Angelo Trigona,
Antonello Seminerio Soddisfazione da parte del sindacato Cgil Sanità
per l'arrivo da Agrigento dello stimato medico
Cambio della guardia
all'ospedale San Giacomo D'Altopasso di Licata.
E' il dottor Antonello
Seminerio il nuovo Direttore Sanitario del presidio ospedaliero. Il
passaggio dal dottore Angelo Trigona al neo insediato è avvenuto
ieri.
Seminerio, attualmente
riveste anche la carica di direttore sanitario dell'ospedale San
Giovanni di Dio di Agrigento, Il medico, alto dirigente del presidio
ospedaliero citato, nonché uomo preparato e con un ampio bagaglio di
esperienza, ricoprirà pertanto due cariche rilevanti, affrontando di
conseguenza le problematiche che si registrano nell'ospedale di
contrada Cannavecchia. Antonello Seminerio, oltre a ricoprire i
suddetti incarichi, è componente del'Anmdo, l'associazione
nazionale dei medici delle direzioni ospedaliere.
Quello di Licata è un
incarico aggiuntivo per il neo nominato, nell'ambito del regolare
andamento della riorganizzazione della rete ospedaliera. Come si
ricorderà, Seminerio non è nuovo alla realtà sanitaria di Licata,
in quanto, pare, che circa una ventina di anni fa è stato già
direttore sanitario. Un lungo periodo, pari a tre anni, sono stati
invece trascorsi con la nomina di massimo vertice del nosocomio
licatese dal dottor Angelo Trigona, il quale con tante difficoltà ha
operato nei pieno rispetto ed interesse dell'utente e dei
collaboratori.
Il direttore sanitario
uscente pertanto proseguirà il percorso professionale seguendo la
scia già portata avanti nel tempo, in quanto Capo di-
partimento
interdistrettuale delle scienze radiologiche, che comprende i 5
presidi ospedalieri, ossia Licata, Canicattì, Agrigento, che
rappresentano il distretto Ag 1, di cui è anche direttore, e Ribera
e Sciacca, attinenti al distretto Ag 2.
Intanto la Cgil Funzione
Pubblica Sanità saluta con favore la nomina di Seminerio.
«Accogliamo con piacere
spiega il segretario del sindacato, Mario Augusto il neo
incaricato Antonello Seminerio, in quanto persona all'altezza della
carica che gli è stata affidata e, allo stesso tempo, ringraziamo
anche l'uscente dottor Angelo Trigona per il lavoro svolto in
questi anni e per la disponibilità che ha manifestato nei confronti
sia della Cgil Fp Sanità che nei confronti dell'ospedale licatese
e delle organizzazioni sindacali tutte, attraverso la coerenza e la
razionalità che lo hanno portato ad affrontare le circostanze
quotidiane con puntualità».
GLORIA INCORVAIA
GIORNALE DI SICILIA
TUTELA DEL TERRITORIO.
Il sindaco: «L'ente locale ha un ruolo nel processo di formazione
dello strumento»
Menfi, piano
paesaggistico: accolto il ricorso al Tar
Il Tar ha accolto il
ricorso dei Comune di Menfi contro l'applicazione, in fase di
adozione, delle misure di salvaguardia del piano paesaggistico
adottato dall'assessorato regionale dei Beni Culturali. I giudici,
con la loro decisione, hanno espresso favorevole apprezzamento a
quanto sostenuto dal
Comune, rappresentato e difeso dall'avvocato Adriana Ferrara, del
Servizio di Avvocatura di Menfi, sulla questione dell'
applicazione, in Sicilia, delle misure di salvaguardia nel periodo
intercorrente fra l'adozione e l'approvazione del piano
paesaggistico. «Il Comune - rilevano il sindaco, Vincenzo Lotà, e
il presidente del Consiglio, Vito Clemente - è stato il primo Comune
della provincia di Agrigento a produrre, sul piano tecnico, le
osservazioni di merito al piano, approvate con delibera del consiglio
comunale, e con il ricorso a sostenere in giudizio il proprio
convincimento del ruolo dell'ente locale nel processo di formazione
del piano paesaggistico, mediante la concertazione, nel rispetto e
riconoscimento delle competenze e funzioni di ciascuna istituzione
nell'elaborazione dell'importante strumento di tutela». GP
RACALMUTO Molti alunni
si sono recati nella sede di via Filippo Villa trovandola chiusa.
L'accoglienza al castello.
Lavori all'Ipia
«Marconi», studenti disorientati
Disorientamento.
Confusione, Sono le sensazioni provate, ieri mattina, da molti
studenti dell'ipia Marconi che, per l'inaugurazione dell'anno
scolastico, si sono presentati nella sede di via Filippo Villa ed
hanno trovato la scritta: «Lavori in corso. Vietato l'ingresso».
Ignoravano che l'ex Provincia a fine luglio ha firmato il contratto
per i lavori di consolidamento. Lavori da 658.053 euro che dureranno
180 giorni. L'accoglienza degli alunni è stata fatta al castello
Chiaramontano Un luogo simbolico scelto perché i locali della «Casa
rosa» della Chiesa non erano ancora pronti. Soltanto nei giorni
scorsi sono, infatti, arrivate tutte le certificazioni che i lavori
per "trasformarla" in scuola erano fatti a regola d'arte. Ed
ieri erano ancora in corso le pulizie. Ma da lunedì, saranno
prontissime, Disagi e mugugni non sono mancati da parte dei
disorientati alunni, «Abbiamo non soltanto, grazie alla chiesa e al
dirigente scolastico, trovato la nuova sede - ha spiegato il sindaco
Emilio Messana - ma abbiamo fatto tutto in tempo record, garantendo
efficienza e sicurezza Ci siamo inoltre mobilitati, col commissario
Benito Infurnari, per fare in modo che possa formarsi la prima
classe. Entro i termini di legge, infatti, le iscrizioni sono state
poche, ma poi siamo arrivati a 20 alunni». (CAGI)
CONTRADA BASTIANELLA
Avvio d'anno scolastico "macchiato", nella nuova sede del
centro sociale, per gli studenti delle prime classi dell'istituto
professionale.
Raid vandalico devasta
l'Ipia «Marconi»
I danni sono ingenti e
il Comune ha denunciato tutto alla polizia. Avviata la pulizia dei
locali, lunedì cominceranno le lezioni
Quello che doveva essere
per gli studenti dell'istituto Professionale "Marconi" un
sereno e, finalmente, normale inizio delle attività scolastiche è
stato invece macchiato, ieri mattina, da uno spiacevole episodio di
cronaca che ha visto coinvolto il Centro Sociale di contrada
Bastianella.
La struttura, che è
stata in parte destinata ad ospitare gli studenti del Professionale
privi di una loro sede scolastica, è stata infatti nella notte tra
giovedì e venerdì visitata da alcuni vnda1i che hanno preso di mira
un'area del Centro Sociale danneggiando ed imbrattando numerosi
locali interni.
Per entrare nella
struttura è stata forzata una finestra che si trova nel retro del
Centro Sociale.
A fare la scoperta del
raid vandalico sono stati ieri mattina gli stessi insegnanti della
scuola, tra i quali l'assessore comunale ai Lavori Pubblici del
comune Gaetano Rizzo. A destare il sospetto che vi fosse qualcosa che
non andava sono stati i letti, custoditi all'interno della
struttura, fatti ritrovare ammassati dietro la porta d'ingresso del
Centro Sociale, quasi a voler rendere difficile l'accesso
all'impianto.
I danni principali invece
sono stati realizzati al primo piano dell'immobile dove si trovano
i locali destinati al locale gruppo Scout e quelli che saranno
utilizzati dagli studenti dell'Ipia Marconi al termine dei lavori
di adeguamento avviati da qualche giorno.
La furia vandalica dei
teppisti si è scagliata, in particolare, contro il grande salone
utilizzato dagli Scout dove sono stati svuotati sul pavimento e sugli
arredi presenti le vernici colorate custodite all'internodi alcuni
armadietti. Le mura sono state imbrattate con scritti volgari mentre
al centro della stanza è stato accatastato tutto il materiale
presente all'interno del locale, anche generi alimentari, con il
chiaro intento di creare quanto più disagio possibile.
La vernice è stata,
inoltre, versata lungo le scale che conducono al piano terra, sui
muri dei bagni e dei corridoi e nei locali destinati agli studenti
dell'Ipia.
Per loro il primo giorno
di scuola è comunque proseguito senza alcun intoppo in quanto era
prevista soltanto l'accoglienza delle prime classi all'interno
del grande teatro presente all'interno della struttura, che si è
"salvato" dall'incursione notturna.
I danni provocati sono
ingenti e l'amministrazione comunale ha provveduto a denunciare
l'accaduto alla Polizia ed a disporre un immediato intervento di
pulizia all'interno della struttura per consentire il normale
svolgimento delle lezioni a cominciare da lunedì. (GIMO)
TRASPORTO DISABILI
NELLE SCUOLE DELL'EX PROVINCIA
I Cinquestelle contro
il taglio del servizio
Il Movimento Cinquestelle
di Agrigento attacca l'ex Provincia in merito alla possibilità che
anche prima del prossimo mese di dicembre possa venire sospeso il
servizio di trasporto per studenti delle secondarie superiori della
provincia con handicap grave.«Non solo il servizio partirà in
ritardo - scrivono in una nota - ma se c'è anche un solo euro in
cassa, quello va speso innanzitutto per chi è più svantaggiato. Se
trovate i soldi per premiare dirigenti e funzionari, dovete, signori
politici, trovare i soldi anche per gli studenti con disabilità. Noi
attivisti dei meetup Agrigento e Valle dei Templi pretendiamo
pertanto che il commissario dell'ex Provincia Infurnari ci assicuri
che i soldi per il trasporto dei ragazzi con handicap grave ci sono
oggi e ci saranno anche nei prossimi mesi e che il servizio verrà
garantito dal primo all'ultimo giorno di scuola. Diversamente si
dimetta se gestisce un Ente che non è in grado di assicurare a
questi giovani disabili il diritto allo studio». (LOG)
CONSERVATORIO.
Montesano: «Emersa a volontà politica diffusa di statizzare in
tempi ragionevolmente brevi»
I vertici dell'istituto
musicale "Toscanini" hanno preso parte ieri a Roma alla
Conferenza di servizio dei Presidenti e Direttori dei 18 Istituti
Superiori di Studi Musicali comunali e provinciali appartenenti al
sistema nazionale dell'Alta formazione Artistica e Musicale.
All'ordine del giorno la statizzazione di questi Istituti, il cui
mantenimento è messo in serio pericolo dalla normativa nazionale
sulla revisione della spesa pubblica che ha messo alle "corde"
gli Enti locali: Comuni e Province non riescono più a garantire il
futuro dei propri Conservatori. Su sollecitazione del Presidente
Gaetano Pennino e del Direttore del "Toscanini" Claudio Montesano
è intervenuto il Sen. Giuseppe Ruvolo, il quale da una parte h
coinvolto a partecipare il Sen. Antonio Scavone - membro della VII
Commissione Istruzione del Senato della Repubblica dall'altra ha
rappresentato la piena disponibilità per offrire il contributo
politico del suo partito in modo bipartisan e incondizionato. Ruvolo
ha altresì assicurato il coinvolgimento del Vicepresidente della VII
Commissione Senatore Cosimo Sibilla. Il Senatore Marcucci, Presidente
della VII Commissione Istruzione del Senato, ha assicurato che entro
settembre sarà avviato l'iter del Disegno di legge per la
stabilizzazione definitiva di questo indirizzo di studi che potrebbe
concretizzarsi dal prossimo anno accademico 2015/16. Il Direttore
Claudio Montesano a conclusione ci ha rilasciato rilascia la seguente
dichiarazione: "Ringrazio il Senatore Giuseppe Ruvolo e tutti i
Parlamentari nazionali e regionali agrigentini che stanno seguendo la
questione con grande sensibilità ed attivismo. E' emersa una
volontà politica diffusa di statizzare anche il Toscanini di Ribera
in tempi ragionevolmente brevi. Per questo motivo, insieme al
Presidente Gaetano Pennino, esortiamo il Commissario straordinario
Benito Infurnari a fare tutto ciò che è nei suoi poteri per
garantire il Conservatorio fino alla statizzazione'. (VA.)
14 settembre - domenica
LA SICILIA
ANNUNCIO DEL PRESIDE
CASALICCHIO
Certificazioni tutte
ok
L'Ipia Fermi riapre
il 17 nella zona industriale
E' stata una corsa
contro il tempo, ma alla fine la nuova sede alla zona industriale
dell'Istituto professionale per l'industria e l'artigianato
Fermi potrà aprire le porte agli studenti in coincidenza dell'inizio
dell'anno scolastico.
A darne l'annuncio è
il nuovo dirigente scolastico, Elisa Casalicchio, che nella giornata
di ieri ha ricevuto le ultime rassicurazioni da parte degli enti
preposti rispetto al rilascio delle autorizzazioni e soprattutto
riguardo la copertura dei trasporti degli studenti pendolari che
frequentano la scuola.
'Il commissario Benito
Infurnari ha spiegato Casalicchio mi ha comunicato che gli iter
burocratici sono stati completati e che quindi la scuola può
ospitare gli alunni. Inoltre ho avuto rassicurazioni per quanto
riguarda l'istituzione delle tratte per raggiungere l'ex centro
per l'addestramento professionale della zona industriale che tra
qualche giorno sarà la nostra nuova casa. E' però necessario
precisa che gli studenti si rivolgano alle autolinee per
conoscere nello specifico i dettagli relativi al collegamento con i
loro comuni di residenza".
Quindi il prossimo 17
settembre, per la prima volta dopo due anni di "nomadismo"
l'istituto professionale avrà una unica sede, dato che all'ex
Cap sono stati trasferite anche le classi che si trovavano
all'interno della scuola "Tortorelle" ubicata in piazza
Metello. Una scelta obbligata, non solo perché Comune e Libero
Consorzio non si erano messi d'accordo rispetto al pagamento
dell'affitto, ma anche perché, ci spiega Casalicchio, "abbiamo
trovato le aule già occupate e le nostre cose trasferite nei
corridoi".
Il trasferimento nella
nuova struttura nella zona industriale, comunque, non è ancora
terminato. "Nei prossimi giorni provvederemo a pubblicare dei bandi
continua Casalicchio -. per appaltare il trasferimento del
materiale di laboratorio, perché si tratta di un lavoro abbastanza
complesso. Fatto questo tutto sarà al suo posto e l'offerta
formativa complessiva del nostro istituto sarà nuovamente quella
prestata negli anni passati".
Ma quali notizie si
hanno, invece, dell'ex sede dell'ipia? La grande struttura su tre
livelli che si arrampica sulla collina di via Piersanti Mattarella,
infatti, è chiusa (o quantomeno, non potrebbe essere usata) da anni,
senza che vi siano prospettive di recupero. Si era parlato, non molto
tempo fa, di un maxi progetto miliardario per il consolidamento, ma
ad oggi pare non vi sia nulla di concreto,
"Ho chiesto ai
dirigenti della Provincia spiega Casalicchio in conclusione -, ma
francamente mi hanno spiegato che non si tratta di soluzioni a breve
termine".
Gioacchino Schicchi
PALMA D MONTECHIARO
L'Alberghiero in
città, forse è l'anno buono
Una riduzione del
fenomeno del pendolarismo degli studenti palmesi delle scuole
superiori potrebbe verificarsi nei prossimi mesi con la realizzazione
di un plesso distaccato dell'istituto alberghiero Filippo Re
Capriata di Licata.
Da mesi l'amministrazione
comunale ne ha richiesto la costituzione, auspicando che tutto fosse
pronto per l'inizio dell'anno scolastico 2014/15. Così non è
stato ma la situazione dovrebbe sbloccarsi a breve, essendo in arrivo
il nulla osta della ex provincia di Agrigento, oggi libero consorzio,
Il sindaco Pasquale Amato per accelerare l'iter si è recato
all'istituto Re Capriata di 1.icata, riconfermando l'intenzione
dell'amministrazione comunale di voler procedere con la
costituzione del plesso
distaccato che sarà ospitato nei locali della scuola Angelo D'Arrigo
al Villaggio Giordano. Qualora si riuscisse a costituire la classe,
non è da escludere che l'alberghiero a Palma di Montechiaro
potrebbe diventare una realtà già nell'anno scolastico che sta
per cominciare. In questo caso si dovrebbe risolvere il problema
delle cucine, evidentemente ancora non pronte.
La soluzione potrebbe
essere quella di stipulare una convenzione con un ristorante presente
sul territorio. Qualora, invece, non si dovesse costituire la classe
o il nulla osta dovesse ritardare ad arrivare tutto verrebbe rinviato
al prossimo anno scolastico. La presenza dell'istituto alberghiero
a Palma di Montechiaro consentirà una riduzione del fenomeno del
pendolarismo che riguarda circa la metà degli studenti delle scuole
superiori della cittadina del gattopardo, con conseguente risparmio
per le casse comunali. Lo scorso anno gli studenti pendolari palmesi
che hanno richiesto il rimborso dell'abbonamento erano stati 620,
mentre quelli che attualmente frequentano l'alberghiero sono,
invece, 88 di cui 61 a Licata, 15 ad Agrigento e 12 a Favara,
rappresentano, quasi il 15% del totale dei pendolari palmesi.
Il risparmio per le casse
comunali si aggirerebbe intorno ai 5800 euro mensili, costando un
abbonamento Palma-Licata 70,59 euro. L'istituzione dell'alberghiero
determinerebbe un ulteriore ampliamento dell'offerta scolastica a
Palma.
LUIGI ARCADIPANE
GIORNALE DI SICILIA
PRIVATIZZAZIONI Domani
mattina nuovo incontro degli amministratori comunali che rivogliono
il servizio
Ato idrico, sindaci in
assemblea per uscire da Girgenti Acque
I sindaci e gli
amministratori dei Comuni gestiti da Girgenti Acque continuano la
battaglia intrapresa ormai da qualche mese, per tornare alla gestione
pubblica del servizio idrico. Per domattina alle 11.30 infatti, hanno
organizzato nell'Aula Giglia del Libero Consorzio comunale, un
nuovo incontro per fare il punto della situazione e, soprattutto, per
mettere in campo nuove iniziative.
«Riprendiamo la nostra
lotta con più vigore- spiega il sindaco di Casteltermini Nuccio
Sapia - per far cessare questa anomalia agrigentina della gestione
del servizio idrico integrato. Non molleremo fino a quando non
raggiungeremo l'obiettivo che ci siamo prefissi".
Come si ricorderà, già
il 7 agosto scorso, gli stessi sindaci, avevano dato vita ad
un'eclatante azione di protesta incatenandosi avanti Palazzo
d'Orleans sede della presidenza della Regione. «Però - aggiunge
Sapia - nonostante la partecipazione massiccia che è servita a far
conoscere all'opinione pubblica il problema agrigentino, non si
sono registrati significativi passi avanti nella vertenza. Anzi, il
tavolo tecnico istituito presso l'Assessorato Regionale ai Servizi
di Pubblica per individuare soluzioni è saltato per l'abbandono
della delegazione trattante degli amministratori degli Enti Locali».
Ma i sindaci non si sono arresi e l'incontro di domani sancirà la
ripresa dell'attività per riavere il servizio idrico. «Non è
possibile scrivono i sindaci in una nota congiunta continuare
con questo sistema che produce non solo sperequazione e disparità di
trattamento, ma anche bollette salatissime non più sopportabili dai
cittadini, peraltro, già duramente provati dalla crisi. Le richieste
inoltrate al governo della Regione di un intervento immediato per
consentire l'abbassamento delle tariffe e la gestione diretta del
servizio, almeno fino adesso, sono cadute nel vuoto. Si prevede,
perciò, una assemblea infuocata dal l'esito non scontato». (AMM)
CONTRADA BASTIANELLA
Ad agire sarebbero stati dei ragazzi da 13 ai 15 anni, ma l'inchiesta
non e conclusa Vandali al centro sociale, identificati i tre autori
Non si è fatta attendere
da parte degli uomini del locale Commissariato di Polizia, guidato
dal dirigente Valerio Saitta, la risposta in termini di attività
investigativa in merito al deplorevole episodio di vandalismo che si
è verificato nella notte tra giovedì e venerdì all'interno del
Centro Sociale di contrada Bastianella. Infatti gli agenti già nella
giornata di ieri, al termine di una laboriosa e precisa indagine,
sono riusciti a mettere insieme tutti i tasselli del puzzle giungendo
all'individuazione dei responsabili del raid vandalico che ha
provocato ingenti danni ad alcuni locali della struttura. I dettagli
dell'attività condotta dai poliziotti non sono stati ancora resi
noti ma da fonti investigative si sa che ad entrare in azione è
stato un gruppetto di minorenni, composto da tre ragazzi che
gravitano nel quartiere in cui si trova il Centro Sociale. L'aspetto
per certi versi più assurdo della vicenda è che ad agire sarebbero
stati dei giovanissimi, tra i 13 ed 15 anni d'età. I poliziotti
sono giunti alla loro identificazione facendo leva su pregressi
elementi in loro possesso in quanto la struttura, di proprietà
comunale, è priva di sistemi di videosorveglianza che avrebbero
potuto agevolare il lavoro degli investigatori. Le indagini comunque
non sono chiuse in quanto i poliziotti stanno cercando di capire se
coinvolti nella vicenda possano esserci anche altri ragazzi.
Facilmente intuibile il motivo che ha spinto i ragazzi a mettere a
soqquadro diverse stanze del Centro Sociale. Avrebbero agito per il
solo gusto di rendersi protagonisti di una bravata di cattivo gusto
che oltre a creare danni ai locali della struttura ha finito per
penalizzare gli alunni dell'istituto professionale Marconi, ai
quali erano destinate alcune stanze del Centro Sociale. Infatti gli
interventi di pulizia e di sistemazione dei locali visitati e
razziati dai vandali, che si prolungheranno per diverso tempo,
posticiperanno il trasferimento della scuola nei locali del Centro
Sociale e così, dopo il primo giorno di scuola dedicato
all'accoglienza che si è tenuto nell'ampio salone del teatro
dell'impianto di contrada Bastianella, gli studenti da lunedì
saranno costretti a tornare alle vecchie abitudini. Per loro,
infatti, si riproporranno i turni pomeridiani ospiti del liceo
scientifico "Sciascia". «Sembra esserci una maledizione sulla
nostra scuola - questo il commento di alcuni studenti dell'Ipia -
Ci mancavano anche i teppisti ad ostacolare il ritorno alla nostra
normale attività scolastica mattutina». GIOACCHINO MONCADO
15 settembre - lunedì
LA SICILIA
LA CASA DI SCIASCIA
«La Strada degli scrittori» ha avuto successo, meno l'appello
dell'ex Provincia a evitare la vendita a privati
dell'abitazione di
Racalmuto
PAROLE E SAPORI...MA
ZERO SOLDI
Solo il Comune di
Agrigento e Agorà delle Donne hanno sborsato 2.500 euro, ne mancano
97.500
FRANCESCO DI MARE
RACALMUTO. Se la Strada
degli scrittori» ha avuto successo mediatico, un'altra strada,
quella che l'ex Provincia regionale sta percorrendo da alcuni mesi
per evitare la vendita a «chiunque» della casa della famiglia di
Leonardo Sciascia è ancora lunga, irta di difficoltà.
Come noto il commissario
dell'ente provinciale Benito Infurnari fece scattare una sorta di
colletta tra istituzioni e privati, invitando anche la Presidenza
della Repubblica a prendere posizione per salvare un bene di
straordinario valore storico, culturale e morale. Ad oggi l'appello
di Infurnari è stato raccolto dal Comune di Agrigento che ha
sborsato 2.000 euro e dall'associazione Agorà delle donne,
presieduta da Maria Grazia Brandara che di soldi ne ha spillati 500
euro. Per acquistare la casa degli Sciascia prima che possa finire in
mani «sbagliate» mancano ancora 97.500 euro. Tutti bravi a parlare
di cultura dunque, valorizzazione del territorio, mangiare e bere
prodotti tipici locali nel nome di Pirandello, Camilleri e appunto
Sciascia. Qui, nessuno sborsa un centesimo, nemmeno a titolo
simbolico. Per la serie » armamuni e partiti».
La casa nelle intenzioni
dell'ex Provincia regionale sarebbe trasformata in un museo. Nella
struttura di via Monte sono ancora custoditi alcuni degli effetti
personali appartenuti allo scrittore, come i libri ricevuti in dono
con le relative dediche, alcune lettere che Sciascia ricevette da
intellettuali ed amici, il suo scrittoio, la libreria e numerosi
altri oggetti e testimonianze di vita quotidiana.
La casa, ormai
abbandonata ai piedi del Santuario della Madonna del Monte è tra
l'altro la casa paterna dello scrittore che oggi appartiene ai
cugini. La struttura è inserita dallo scrittore in diverse opere,
tra cui «Le parrocchie di Regalpetra», «Gli zii di Sicilia» e «La
Sicilia come metafora».
E' l'abitazione dove
lo scrittore abitò anche da sposato, nel periodo in cui lavorava al
Consorzio dell'Ammasso del grano e poi quando diventò, nel 1947,
maestro nella vicina scuola elementare che prima era collocata nel
cortile dell'attuale Palazzo municipale. Anche il capo dello Stato
Giorgio Napolitano ha lasciato intendere ufficialmente di essere
interessato alla questione. Anche lui però, mani nelle proprie
tasche non ancora.
GIORNALE DI SICILIA
RACALMUTO il sindaco:
" E' l'unica infrastruttura che può ospitare eventi sportivi.
Si all'accoglienza, ma non così."
RIDATECI IL PALAZZETTO
SALEMI
Riesplode la "protesta"
del sindaco del "paese della ragione" che ha chiesto l'intervento
del prefetto perchè «ancora una volta il palazzetto dello sport
"Gigi Salemi" di Racalmuto è stato destinato all'accoglienza
dei migranti». Mentre continuano senza sosta gli sbarchi di profughi
sulle coste agrigentine, il sindaco Emilio Messina non vuole venire
meno allo spirito di solidarietà e ai doveri di accoglienza, ma fa
sapere al prefetto di Agrigento Nicola Diomede clic «non si può
sistematicamente affrontare l'emergenza sbarchi con il palazzetto
dello sport di Racalmuto». Sono 231 immigrati trasferiti sabato
scorso al palasport racalmutese; alcuni si sono già dati alla fuga:
ieri mattina ce n'erano, infatti, 205. Oggi almeno 120 persone
dovrebbero già essere trasferite in altri centri o strutture di
prima accoglienza della Sicilia, per gli altri trasferimenti si
dovranno attendere i prossimi giorni. «Non ci siamo lamentati, nè
intendiamo farlo, purché l'opportunità della solidarietà ha
sottolineato Messana in una nota - sia equamente distribuita tra i
diversi paesi. Il palazzetto dello sport di Racalmuto è
un'infrastruttura fondamentale per la città, l'unica che può
ospitare eventi sportivi aperti al pubblico. Senza la certezza che il
palazzetto sarà pienamente fruibile, le associazioni non potranno
programmare le loro iniziative. Appena eletto ha aggiunto il
primo cittadino - ho incontrato il prefetto, il commissario
straordinario dell' ex Provincia regionale di Agrigento, la
protezione civile. Tutti ha scritto Messana siamo convenuti
sull'impossibilità di continuare ad utilizzare quella struttura,
non adatta all'accoglienza. Ho suggerito di trovare altri siti,
capannoni inutilizzati nelle aree industriali, immobili dell'Asp,
caserme dismesse. Da allora più nulla. Nemmeno si è proceduto a
disinfestare il palazzetto. Il prefetto di Agrigento ha concluso
il sindaco - si è impegnato affinché questa volta sia l'ultima.
Si è impegnato anche a far realizzare la disinfestazione del
palazzetto non appena sarà liberato, si da restituirlo alla sua
normale destinazione. La comunità racalmutese attende fiduciosa».
(CAGI)