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Rassegna stampa del 18 settembre 2014

GIORNALE DI SICILIA
REALMONTE Domani un nuovo vertice. Il sindaco: «Noi ribadiremo la richiesta di cessione gratuita. Non escludo però che ci venga chiesto il pagamento di un canone»Scala dei Turchi, Puccio incontra il proprietarioSciabbarrà: «Non ho deciso, mi consulterò con i miei legali». Il presidente del Consiglio: «No al ticket d'ingresso»«Domani avremo un nuovo incontro con il proprietario delle particelle catastali ricadenti sulla Scala dei Turchi per fare con lui il punto della situazione. Noi ribadiremo la nostra richiesta di cessione gratuita a titolo non oneroso per il Comune. Non escludo che ci venga chiesto il pagamento di un canone, allora in quel caso occorre capire come procedere insieme alla Regione». Lo ha detto il sindaco di Realmonte Pietro Puccio che, dopo aver fatto con i tecnici del Comune gli accertamenti Catastali, ha incontrato i primi ostacoli da parte del proprietario dell'area di marna della Scala dei turchi al nuovo piano digestione sul modello dell' Isola dei Conigli di Lampedusa che prevede anche il pagamento di un ticket d'ingresso. «Non ho ancora deciso, mi consulterò con i miei legali», ha detto Ferdinando Sciabbarrà, il proprietario della scogliera di marna bianca più famosa d'Italia candidata a diventare patrimonio Unesco, dopo il primo incontro. «Con l'ex assessore Mariarita Sgarlata avevano avviato un tavolo tecnico sulla questione, ora vedremo quale sarà l'orientamento del nuovo assessore regionale al Territorio e Ambiente Piergiorgio Gerratana per capire quale sia la formula migliore per la concessione da parte della Regione al Comune delle spiagge a est e a ovest della Scala dei Turchi che intendiamo valorizzare e promuovere con un nuovo piano digestione adatto a regolamentate le norme affluenza di turisti— ha detto il primo cittadino - - Non è per niente — ha aggiunto Puccio - una situazione semplice e resta ancora da capire come affrontare la situazione legata ai confini demaniali e alla proprietà privata». Nel frattempo, prosegue sui social network il dibattito "ticket si - ticket no" e si accende il" popolo di Facebook" sulla storia della proprietà privata della Scala dei Turchi. «Quanto degli introiti andrebbe al Comune di Realmonte e quanto all'associazione?, chiede Fabio Incardona. Fa sentire la sua voce anche il presidente del consiglio comunale di Realmonte Antonino Sciarrone, contrario al biglietto di ingresso per visita- tela scogliera di marna bianca candidata a diventare patrimonio Unesco. «La Scala dei Turchi non è di Mareamico né di Legambiente odi chicchessia, la Scala dei Turchi è nostra e va mantenuta libera alla fruizione del turismo e dei turisti con semplici regole di rispetto e tutela del luogo. In ogni caso la decisione di come gestirla spetta a Realmonte e ai realmontini, non abbiamo certo bisogno di lezioni di marketing ne di come fare turismo da nessuno. (CAGI)
«FINANZIARIA TER»Il commissario Turriciano:«il timore maggiore è di non riuscire a pagare le bollette della luce»Terme, la Regione ha «tagliato» il contributoTorna in primo piano l'allarme sul futuro delle terme dopo che la Regione ha tagliato, nella finanziaria Ter, i 200 mila euro di stanziamento che erano previsti. «A questo punto - dice il commissario, Carlo Turriciano - il timore maggiore è di non riuscire a pagare le bollette della luce. C'è un arretrato di circa 450 mila euro». Un emendamento presentato dal deputato regionale saccense Matteo Mangia- cavallo prevedeva uno stanziamento per le terme di 500 mila euro. Era scattata una riduzione a 200 mila e adesso è stata cancellata anche questa somma. «temo anch'io per il futuro delle terme - dice Magiacavallo - e non riscontro, da parte del governo regionale, l'attenzione necessaria». Tutto questo mentre si attende da un giorno all'altro la presentazione del nuovo bando per la gestione privata. Il commissario liquidatore, Carlo Turriciano, ha annunciato nei mesi scorsi ai sindacati ai sindacati che per il 2015 non si può programmare alcuna attività se non saranno messi a disposizione dalla Regione i fondi per effettuare una serie di manutenzioni e per fare fronte agli altri pagamenti. E poi c'è il capitolo Imu e Tarsu da pagare al Comune che, per Otto anni, ammonta a circa 800 mila euro. «Ci batteremo per recuperare nella finanziaria quater, in un successivo assestamento di bilancio - dice l'onorevole Mangiacavallo - e spero che ci sia una condivisione totale a sostegno di un bene importantissimo della nostra città». Si attende ancora il bando per l'intervento di un partner privato che non arriva. «il mancato trasferimento dei fondi che avrebbe come conseguenza la chiusura dell'attività è inaccettabile». Quanto sostiene, ormai da tempo, il segretario provinciale della Cgil, Massimo Raso, in merito all' azienda delle terme. «Così come è inaccettabile che la Regione - aggiunge Raso - continui a balbettare ed il processo di privatizzazione deciso dal governo Capodicasa (nel 1999!) non si sia ancora concluso». E adesso questa nuova tegola dei taglio del contributo che mette a rischio anche il pagamento delle bollette, di un debito Enel che deve essere saldato. (GP)
CANICATTI'POLIZIA. Ad «incastrare» i due fratelli minorenni e un loro amico, maggiorenne, è stata la vernice indelebile che ha completamente macchiato le loro scarpeRaid al centro sociale, denunciati tre vandaliHanno confessato d'aver agito solo per il «gusto di creare disordine e danni». È caduta l'ipotesi di un'azione estremistaLa Polizia ha chiuso il cerchio sulle indagini relative al raid vandalico che è stato compiuto la settimana scorsa nei confronti di alcuni locali del Centro Sociale di contrada Bastianella.Tutti i responsabili dell'incursione notturna che ha provocato ingenti danni alla struttura sono stati individuati e denunciati all'Autorità Giudiziaria.Si tratta di due fratelli, entrambi minorenni, ed un loro amico maggiorenne. Per i fratelli è scattata la denuncia per danneggiamento alla Procura dei Minorenni di Palermo mentre il più grande è stato segnalato alla Procura di Agrigento.Le indagini hanno avuto un repentino e positivo esito grazie ad una intuizione degli uomini della sezione di Polizia Giudiziaria del locale Commissariato che sono riusciti nell'arco di poche ore ad individuare i responsabili del raid vandalico. Subito dopo la denuncia presentata dall'amministrazione comunale i poliziotti hanno effettuato una serie di perlustrazioni nel quartiere dove si trova il Centro Sociale alla ricerca di possibili spunti investigativi. Nel corso dei controlli l'attenzione degli agenti è stata attirata da un particolare riscontrato sulle scarpe di due giovani che erano completamente sporche di vernice indelebile. La stessa, come è stato successivamente appurato, che era stata gettata sui pavimenti e sui muri dei locali del Centro Sociale presi di mira la notte tra giovedì e venerdì scorso. Alla luce di questo indizio i poliziotti hanno fermato i giovani ed hanno confrontato le loro impronte con quelle ritrovate all'interno della struttura vandalizzata. Il riscontro è stato positivo e gli stessi ragazzi, messi sotto torchio dagli agenti, hanno finito per confessare assumendosi le responsabilità su quanto accaduto.I tre hanno dichiarato agli investigatori di aver agiti) per il solo gusto di creare disordine e danni all'interno della struttura. E caduta in questo modo un'altra pista battuta inizialmente dai poliziotti e cioè quella legata all'azione di qualche formazione politica estremista. Infatti sui muri di una stanza del Centro Sociale presa di mira dai vandali è stato ritrovato disegnato anche un esagramma, la famosa " Stella di David". Come attenuante i tre giovani o le loro famiglie potrebbero adesso farsi carico della compartecipazione alle spese necessarie per la pulizia e la manutenzione dei locali danneggiati. 
CONSORZIO DELLA LEGALITA'Verrà realizzato un rapporto sullo stato di attuazione delle disposizioni per la prevenzione e la repressione dell'illegalità in provinciaAnticorruzione, monitoraggio nei 43 ComuniSiglato un protocollo d'intesa con l'associazione di promozione sociale «A testa alta», presieduta da Antonio CataniaUn nuovo protocollo di intesa contro il malaffare in provincia di Agrigento.A pochi giorni dalla presentazione della prima associazione antiracket «Libero futuro» che dovrebbe aiutare gli imprenditori onesti che decidono di denunciare ogni forma di estorsione, arriva una nuova iniziativa che ha l'obiettivo, ambizioso in un Paese come l'Italia, di combattere la corruzione ormai radicata quasi ovunque. L'associazione di promozione sociale A testa alta, presieduta da Antonio Catania e il Consorzio Agrigentino per la Legalità e lo Sviluppo, presieduto da Mariagrazia Brandara, hanno infatti siglato un protocollo d'intesa che consentirà, in breve tempo, di avviare la fase di monitoraggio all'interno dei municipi del territorio provinciale.»Ci vogliamo chiedere - spiega Maria Grazia Brandara -quanto sono strutturati i nostri Comuni a resistere alla corruzione e ai rischi d'inquinamento mafioso. E a questa domanda risponderà il Rapporto sullo stato di attuazione delle disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nei Comuni della provincia di Agrigento, che sarà realizzato con un progetto curato dall'associazione «A testa alta» e dal nostro Consorzio».La fase di monitoraggio nei comuni dell'agrigentino, verrà realizzata con diversi strumenti, come questionari, schede, esame dei siti web delle amministrazioni, interviste e altro, registrando tutta una serie di parametri che possano indicare, appunto, se tutti i comuni hanno adempiuto alle presenzio- nidi legge e siano, almeno formalmente, inattaccabili dalla corruzione. Tra gli aspetti al centro dell'analisi ci sarà la presenza o meno del responsabile della prevenzione della corruzione e dall'adozione del piano triennale di prevenzione della corruzione, la selezione e formazione di dipendenti destinati ad operare in settori particolarmente esposti alla corruzione e il monitoraggio del rispetto dei termini, previsti dalla legge o dai regolamenti, per la conclusione dei procedimenti o i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti cile con la stessa stipulano contratti oche sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere.«Con questa convenzione gratuita — aggiunge il presidente Mariagrazia Brandara — grazie alla collaborazione dell'associazione «A testa alta» doneremo alla provincia una vera e propria mappa del rischio. Così come ne esistono per indicare le zone particolarmente esposte al pericolo di terremoti, frane o inondazioni, allo stesso snodo ne esisterà una per rischio corruzione. La lotta a questi fenomeni — prosegue la Brandara — è la sfida che ogni amministratore deve vincere, non solo garantendo la trasparenza del proprio operato e applicando quanto previsto dalle leggi, ma soprattutto eliminando quelle sacche grigie che spesso vengono partorite dalla burocrazia nell'accezione più degenerata del termine. Un Comune che dà risposte ai cittadini, infatti, è spesso un Comune senza corruzione».(AMM) 
LA SICILIA
SCUOLAL'odissea» è finita l'Ipia Enrico Fermi nella nuova sede
Finalmente, dopo un percorso travagliato e difficoltoso, l'istituto Professionale Ipia "E. Fermi" di Agrigento avvia il nuovo anno scolastico 2014-2015.Ma nella la nuova, ampia e accogliente sede ubicata nella zona Asi di Agrigento. Con la cerimonia di accoglienza, svoltasi ieri mattina è stato dato il benvenuto ai 750 alunni. Tutti nella spaziosa e soleggiata palestra della struttura, dove il dirigente scolastico, Elisa Maria Enza Casalicchio alla presenza del corpo docente e non docente, ha rivolto un caloroso saluto ai presenti, augurando un buon inizio di anno scolastico.Dopo aver sintetizzato l'odissea dell'ipia e le fatiche affrontate negli ultimi giorni, riguardanti le certificazioni di abitabilità, gli accordi con i comuni di Favara ed Aragona, per organizzare il servizio di trasporto per gli alunni che arrivano dai numerosi comuni della provincia ed i collegamenti con il centro città, ha messo in risalto la fattiva e costante collaborazione e sinergia tra le istituzioni territoriali e quelle scolastiche, che ha permesso alla popolazione scolastica, smembrata negli ultimi due anni in tanti plessi, di avere un'unica sede.«La scuola potrà, a breve, disporre di laboratori altamente tecnologici - spiega il dirigente Fusa Casalicchio - che da sempre hanno qualificato il nostro percorso di studi, rendendo l'offerta formativa competitiva e offrendo ai ragazzi la possibilità di spendere le competenze acquisite nel mondo del lavoro.Esorto - conclude - i ragazzi ad impegnarsi nello studio, dal momento che tutte le problematiche, di ordine logistico e ditta- sporti, sono state risolte nel migliore dei modi".Una emozionante festa a cui erano presenti tra gli altri, il Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale, Benito Infurnari, il dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, Raffaele Zarbo, il sindaco di Favara, Rosario Manganella, l'Assessore alla P.I. del Comune di Aragona, Raimondo Cipolla.Grande soddisfazione hanno espresso i ragazzi, contenti di appartenere ad una scuola dalla ritrovata identità, che mette a disposizione aule, spazi ed ambienti luminosi e spaziosi, come richiede la strutturazione di una moderna ed adeguata scuola.Gli intoppi, che hanno preceduto il regolare inizio delle lezioni, sono stati risolti grazie all'impegno costante della preside che ha sollecitato quotidianamente e, con grande forza le istituzioni affinché garantissero il diritto allo studio agli studenti ed un sereno anno scolastico anche alle famiglie, che negli ultimi due anni hanno sofferto disagi continui. La speranza è che l'anno scolastico possa svolgersi al meglio, come tutto lascia pensare.ANNA RITA DE LEO

Bastianella, ecco i vandaliCANICATTI' Sono quattro giovani i cui genitori si sono offerti di riparare direttamente i danniCANICATTI'. Sono stati individuati dalla polizia gli autori del raid vandalico compiuto la scorsa settimana all'interno del centro sociale di contrada Bastianella che ospita da quest'anno i locali dell'istituto professionale Guglielmo Marconi di Canicattì. Si tratta di quattro giovani che abitano nella zona: tre sono minorenni ed uno appena diciottenne, i quali sono stati denunciati alla procura della Repubblica di Agrigento con l'accusa di danneggiamento aggravato. A tradirli sono state le macchie sulle scarpe lasciate dalla vernice che avevano usato quel giorno per imbrattare la scuola. Fermati dagli agenti, coordinati dal dirigente il vice questore Valerio Saitta, i ragazzi messi a confronto tra di loro si sono auto accusati reciprocamente di quello che era stato combinato all'interno dell'edificio. I vandali, infatti, la notte prima del suono della prima campanella per gli studenti dell'ipia, erano entrati all'interno della struttura ed usando alcuni barattoli di vernice sistemati in quel posto dal gruppo scout che divide la struttura con la scuola, avevano imbrattato tutto quello che trovavano sul loro cammino. Inoltre, avevano danneggiato banchi, sedie e suppellettili. La scoperta era stata fatta l'indomani dal personale in servizio presso la struttura scolastica che aveva immediatamente avvisato il Preside di quello che era accaduto. I genitori dei quattro "teppisti" informati dagli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Canicattì di quello che avevano combinato i loro figli immediatamente si sono detti disponibili a correre ai ripari. Infatti, hanno manifestato la volontà di volere provvedere personalmente loro a ripulire l'edificio. Ma restano da sistemare i banchi, le sedie che sono state distrutte dai quattro ragazzi. Quali siano stati i motivi che hanno spinto i quattro giovani canicattinesi ad effettuare questo "raid" rimangono sconosciuti ma con molta probabilità il gusto di provocare disagi agli studenti che frequentano l'ipia Marconi li ha indotti, secondo la polizia e compiere quello che poi hanno effettivamente fatto. Soltanto qualche giorno prima dell'intrusione notturna il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, ex Provincia Regionale, aveva terminato di effettuare i lavori di adeguamento della struttura affinché la stessa potesse ospitare gli studenti del Marconi investendo ben 14 mila euro. Lavoro che è stato vanificato dai quattro ragazzi con quel loro raid. Un gesto che è stato condannato da più parti quello compiuto dai ragazzi che sono stati denunciati dalla polizia e soprattutto dall'amministrazione comunale che nonostante le difficoltà e per evitare che il Marconi "emigrasse" in un altro comune ha messo a disposizione questi nuovi locali.CARMELO VELLA
CAMPOBELLO, L'ISTITUTO TECNICO...A GESTIONE ELETTRONICACAMPOBELLO Dl LICATA. Il dirigente scolastico, dell'Istituto tecnico "Giudici Saetta e Livatino", di Campo- bello di Licata, Adriana Letizia Mandracchia, annuncia importanti novità in questo nuovo anno scolastico che è appena cominciato.L'attività didattica parte con parecchie innovazioni a incominciare dall'uso delle Lim (Lavagna Interattiva Multimediale), di cui tutte le classi sono già dotate, pronte per essere adoperate tanto da parte dai docenti quanto dagli alunni.Altra novità è l'adozione del registro elettronico in tutte le classi, che consentirà di semplificare almassimo la gestione burocratica che l'insegnante deve svolgere; ai genitori di seguire da casa il lavoro dei propri figli, vedendo il programma svolto, i voti, le assenze, le eventuali note."Il dialogo fra famiglia e docenti — dice la dirigente della scuola Adriana Letizia Mandracchia - sarà facilitato da un diario scaricabile sullo smartphone che permetterà di collegarsi al registro delle presenze e delle note, eliminando anche le circolari stampate e distribuite a mano. In futuro mamma e papà potranno recarsi a scuola solo per i colloqui con gli insegnanti, perché le informazioni arriveranno direttamente sul telefono. Insomma una gestione più moderna della scuola ed al passo con i tempi per venire incontro alle esigenze di genitori ed alunni. Ulteriore novità: la sezione associata Istituto tecnico commerciale "Gino Zappa" di Campobello di Licata aprirà le porte agli alunni con un novo look: tutte e tredici le classi sono state collocate nel plesso di Via Arcadipane (zona nord dell'abitato) ristrutturato "ad hoc", rinnovato negli ambienti e nelle strutture, pronto per iniziare il nuovo anno scolastico.GIOVANNI BLANDA
Sicilia24h
Disponibile sul sito dell'ente il nuovo regolamento per il servizio di trasporto degli alunni con handicap grave che frequentano scuole secondarie di secondo grado.Il nuovo regolamento per il servizio di trasporto degli alunni della nostra provincia con handicap grave che frequentano scuole secondarie di secondo grado, approvato dal Commissario straordinario Benito Infurnari, su proposta del settore Politiche del Lavoro e dell'Istruzione, è ora disponibile nel sito della Provincia www.provincia.agrigento.it nella home page nella sezione primo piano.Il regolamento è formato da sette articoli e due allegati, quello A che contiene il fac-simile dell'istanza per chiedere il trasporto gratuito degli alunni disabili che frequentano le  scuole secondarie di secondo grado della provincia e quello B che contiene l'informativa sulla privacy, ai sensi dell'art. 13 del decreto legislativo 196/2003.Sono previste, inoltre, le modalità e gli importi previsti dal rimborso spese garantito dall'Ente agli studenti affetti da patologia che non consenta autonomamente il trasporto con i mezzi pubblici di linea.Il trasporto gratuito degli alunni disabili dovrebbe essere garantito dall'inizio dell'anno scolastico fino al 31 dicembre di quest'anno in base alla disponibilità finanziaria del Libero Consorzio, già Provincia Regionale di Agrigento. In caso di modifiche al servizio, queste verranno comunicate, rapidamente, ai soggetti interessati se maggiorenni o alle loro famiglie.Per il 2015 bisognerà attendere l'evoluzione legislativa in materia di competenze dei Liberi Consorzi, in attesa di definizione dall'Assemblea Regionale Siciliana.

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