21 settembre - domenica
GIORNALE DI SICILIA
EX PROVINCIA percepirà 3.720 euro. Lo hanno stabilito gli uffici finanziari del nuovo Consorzio dei ComuniFissata l'indennità per il commissario InfurnariE' statafissatain3.720 euro l'indennità mensile da riconoscere al commissario straordinario dell'ex Provincia, Benito Infurnari. Lo hanno stabilito gli uffici finanziari dell' ente che hanno pubblicato anche l'apposita delibera all'albo pretorio on line. "Agli amministratori di enti come la Provincia di Agrigento con popolazione da 250.001 a 500.000 abitanti, spetta un'indennità mensile pari a 3.720 euro - recita la legge - pertanto occorre procedere alla corresponsione in favore del commissario straordinario, Benito Infurnari a decorrere dalla data di insediamento nella carica, e fino a quando ne persisteranno le condizioni dell'indennità mensile pan a questo importo. Infurnari è commissario della Provincia dal mese di giugno del 2013 e la sua nomina è stata rinnovato scorso 19 febbraio, ai sensi dell' articolo 145 dell'ordinamento amministrativo degli enti locali nella Regione siciliana, per la gestione della Provincia, in sostituzione e con le funzioni di tutti gli organi provincia-li: Presidente, Giunta Provinciale e Consiglio Provinciale. La spesa complessiva presuntivamente occorrente per il pagamento dell'indennità di funzione da corrispondere al Commissario Straordinario per l'anno in corso ammonta a 28.253 euro e Irap per 2.213 euro ed è stata prevista nel bilancio dell'ente per l'anno 2014. Intanto la Provincia ha accordato la richiesta di rateizzazione della sanzione pecuniaria per un importo di 6.000 euro, irrogata dall'amministrazione dell'ente al saccense Accursio Montalbano, con 3 rate mensili, ciascuna dell'importo di 2.000 euro. Montalbano, nella qualità di presidente della cooperativa "La Madre Terra" è stato multato con una sanzione pecuniaria per violazioni alle norme ambientali in materia di smaltimento di rifiuti. 11 presidente della cooperativa ha dichiarato di non poter adempiere al pagamento della sanzione in un'unica soluzione poiché versa in disagiate condizioni economiche dovute alle difficoltà del settore agricolo. (PAPI)
PALAZZO DELL'AQUILA I Megafono e la Cgil funzione pubblica esprimono soddisfazione per le assicurazioni Precari, atteso il via liberà della Corte dei ContiIl Megafono giudica positivo il confronto con il commissario straordinario del Comune, Dario Cartabellotta, sulla questione dei precari, i 150 lavoratori dell'ente che in assenza di una proroga dal primo gennaio prossimo perderanno il posto."La ricerca di uno spiraglio di luce, questo l'argomento protagonista dell'incontro scrive Il Megafono - che ha fatto emergere piena disponibilità e sensibilità al tema da parte del massimo vertice istituzionale locale. Il commissario straordinario infatti si è impegnato a dare adeguate risposte risolutive entro il mese di novembre, ma intanto si dovrà attendere la nota da parte della Corte dei Conti al fine di poter scegliere la migliore strada da intraprendere nella salvaguardia dei contrattisti. Tra 15 giorni lo stesso Cartabellotta si è reso disponibile a rinnovare l'incontro con i precari e il gruppo locale del Megafono, per offrire le delucidazioni in merito all'anno- so argomento". "Per il Megafono aggiunge il partito di Crocetta erano presenti all'incontro il presidente Lillo Malfitano, il segretario Angelo Di Paola, i membri costituenti Giuseppe Piacenti e Lillo Scrimali, il componente Fabrizio D'Orsi ed il vice presidente Vincenzo Perez". Per Palazzo dell'Aquila c'erano, oltre a Cartabellotta, il segretario generale Giuseppe Vella ed il dirigente del dipartimento Finanze, Andrea Occhipinti. "Un'odisseaconclude Il Megafono - quella dei precari di Licata, La nostra delegazione ha chiesto urgentemente il confronto e ne avvalora la causa proprio perché il lavoro sta alla base della dignità di una società, pertanto vista la sensibilità della massima istituzione cittadina nei confronti della gravosa realtà locale, stiamo cercando la linea di intervento da seguire per poter superare le primarie difficoltà che coinvolgono il nostro territorio e la sua collettività".Ad incontrare il commissario, venerdì, è stata anche la Cgil. Soddisfazione è stata manifestata da Pietro Aquilino, responsabile provinciale enti locali della Cgil funzione pubblica."Cartabellotta ha assicurato scrive Aquilino - il suo sicuro impegno volto ad accelerare le procedure burocratiche/amministrative, necessarie, per la formulazione degli atti propedeutici alla proroga dei contratti, di tutti i dipendenti precari del Comune di Licata fino al 31 dicembre 2016", (AAU)
MAFIA. La cittadina dell'Agrigentino si stringe attorno alle istituzioni. Amato:" Non sono un eroe, avanti contro i clan oppure mollo».Arriva la solidarietà del ministro AlfanoSindaco e carabinieri nel mirino, alta tensione a PalmaIeri assemblea in Comune. Il primo cittadino rivela: " Nelle lettere inviate a me, intimidazioni pure al maresciallo Marletta»Anche il comandante della stazione carabinieri, il maresciallo Luigi Marletta, è finito nel mirino degli autori delle minacce di morte a Pasquale Amato, sindaco di Palma di Montechiaro. A rivelarlo è stato lo stesso primo cittadino, noi corso dell'incontro di ieri al Comune con parlamentari, sindaci del circondano, consiglieri comunali e la cittadinanza.Amato ha confermato di avere ricevuto 11 6, il 9 ed il 17 settembre lettere minatorie. In due casi le ha trovate sul parabrezza della sua auto, nell'ultimo nell'androne dello stabile in cui abita. La seconda lettera, quella recapitata il 9, conteneva anche le minacce a Marletta. «Uccideremo te, i tuoi familiari e quel pelato con i pantaloni neri e le strisce rosse (la divisa da carabinieri), il Rambo del paese). Il maresciallo Marletta ieri era presente nell'aula consiliare, insieme con gli altri rappresentanti delle forze dell'ordine.Nell'intervento che ha aperto i lavori, Amato ha annunciato l'intenzione di andare avanti. Due giorni fa aveva detto che «solo sola città continua a sposare il mio progetto io non lascio, altrimenti non ho intenzione di faro l'eroe». E la comunità di Palma di Montechiaro tori si è stretta attorno al sindaco che guida, dal giugno dal 2013, una giunta in cui sono presenti componenti del Partito Democratico, Ncdo Mpa.C'erano le istituzioni al gran completo, lo scuole, lo associazioni di volontariato, molti consiglieri comunali. «Voglio evidenziare . ha dotto Amato l'impegno, soprattutto, orientato a riportare la legalità diffusa nella gestione della cosa pubblica, in quanto caposaldo per ripristinare il ruolo primario delle istituzioni o la pratica del diritto». Il sindaco ha parlato degli «sforzi per cambiare la democrazia. Non è possibile ha aggiunto che nel settembre del 2013 un imprenditore ha presentato al Comune un progetto per avviare una nuova attività o la pratica non è ancora definita; non è possibile che è difficile persino far rimuovono dei cartelloni abusivi; bisogna che la macchina comunale dia risposto concreto ai cittadini, o lo faccia in tempi brevi».Al fianco del primo cittadino, per manifestargli solidarietà, corano i parlamentari Capodicasa, Iacono, Fontana, Moscatt, (Marinello o Bosco erano stati con lui di mattina), mentre tramite il vicesindaco Daniele Balistreri il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha fatto sapore al sindaco che lo Stato è vicino a Palma di Montechiaro. Il senatore Beppe Lumia, prendendo la parola, dopo avere elogiato l'impegno di Pasquale Amato, si è rivolto direttamente al presunto mafioso Nicola Ribisi.«So ha detto Lumia che sei tornato in libertà di recente, ma a Palma non c'è posto per chi si è macchiato del reato di mafia. Insieme ad altri parlamentari stiamo lavorando ad un disegno di legge che preveda un severo inasprimento di pena per i mafiosi. Lascia Cosa Nostra, o dico la stessa cosa agli "stiddari" di Palma di Montechiaro, Non ci sarà alcuna tolleranza, nessuna azienda assumerà chi fa parto della mafia».(AAU)
LA SICILIA
"MEGLIO SENZA SECESSIONI"Il commissario alla guida del Libero Consorzio provinciale, Benito Infurnari, è sicuro «Senza stravolgimenti territoriali sarebbe garantita la continuità amministrativa»«Qualora il Libero consorzio di Agrigento dovesse coincidere da un punto di vista dei confini con la fu Provincia sarebbe di certo una buona notizia».Così il commissario Benito Infurnari commenta la possibilità, al momento estremamente concreta, che la riforma degli enti intermedi sul nostro territorio non preveda "stravolgimenti". Se il 26 settembre scadono infatti i termini per comuni siciliani di proporre la costituzione di nuovi Liberi consorzi (con confini diversi da quelli delle Province), ad oggi nessun Comune dell'Agrigentino è riuscito a guadagnare la fuga" verso altri "lidi". Una scelta obbligata, va detto, perché se ad esempio Sciacca sperava di avvicinarsi a Trapani, come lo stesso primo cittadino è stato costretto ad ammettere l'attuale sistema impedisce qualunque sogno "secessionista"."Devo precisare, tuttavia aggiunge Infurnari che l'eventuale corrispondenza con il territorio governato dall'ex Provincia è una notizia positiva perché questo garantirebbe la continuità della medesima struttura organizzativa e burocratica. Questo prosegue dando serenità soprattutto ai lavoratori dell'ente, dato che il temuto smembramento avrebbe potuto provocare conseguenze impreviste. Auspico con forza, adesso, che in fase di redazione della legge di riforma regionale si punti a rafforzare il ruolo dei Consorzi, attribuendo ad essi un numero maggiore di competenze come quelle in ambito idrico.Superata la data "x" del 26, però, nulla cambierà rispetto allo stato attuale delle cose, dato che appunto sarà necessario attendere il disegno dì riforma. Un documento che l'assessore regionale Valenti si auspica possa essere discusso entro fine anno ma che potrebbe slittare a data da destinarsi. Al momento, ci confermano dall'Ars, del testo non vi è alcuna notizia e circola anzi la battuta secondo cui i Consorzi sono così "liberi" che nessuno sa che fine abbiano fatto.Dopo il voto della legge, tra l'altro, si dovrà provvedere a tutta una serie di adempimenti burocratici, in primis quelli legati alla creazione dei Consigli provinciali, composti da 10 a 16 persone e votati tra i sindaci e i consiglieri comunali dei comuni consorziati. Tutto questo presuppone, evidentemente, che l'incarico dei commissari (Infurnari sarà in carica solo fino ad ottobre) venga ulteriormente prorogato fino a) completamento del percorso di riforma. intanto, però, il Consorzio di Agrigento ha potuto rinnovare solo fino a dicembre l'incarico ai precari ed è in attesa di fondi statali e regionali per poter chiudere in pareggio il bilancio.GIOACCHINO SCHICCHI
OK DALLA REGIONE PER SICULIANA E MONTALLEGRO VIA LIBERA ALL'AROMONTALLEGRO/SICULIANA. L'assessorato regionale dell'Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità ha approvato il piano d'intervento dell'Aro (area di raccolta ottimale) per lo spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solido urbani dell'Unione dei Comuni Bovo Marina - Minoa Eraclea Torre Salsa relativamente ai centri di Montallegro e di Siculiana, in quanto ai momento Cattolica Eraclea fa parte dell'ex Sogeir e successivamente potrà aderire alla nuova struttura in fase di decollo. A dare notizia del decreto, sottoscritto dal dirigente Lupo del dipartimento regionale Acque e Rifiuti, è stato il sindaco di Montallegro Pietro Baglio che assicura che i comuni dell'Unione saranno i primi in provincia a sperimentare la nuova forma associativa del servizio.Gli obblighi più importanti per i cittadini saranno il raggiungimento deI 65 per cento della raccolta differenziata e del 50 per cento di materie prime entro dicembre del 2015, la gestione dei centri di raccolta in conformità alle direttive di vigilanza e controllo regionale e l'affidamento da parte dell'Unione del servizio mediante bandi di gara predisposti dai dipartimento. "I benefici per la collettività saranno enormi dice il sindaco Baglio a Montallegro passiamo da una spesa di 660 mila euro a meno di 330 mila euro del piano odierno, con meno materiale in discarica e con meno spesa a carico dei cittadini. Ben 7 mesi di intenso lavoro hanno prodotto l'Aro che ben presto diventerà realtà. Avremo certamente la presenza del comune di Cattolica Eraclea".ENZO MINIO
ATO IDRICO Vertice ieri tra rappresentanti dei Comuni agrigentini e alcuni deputati contro la RegioneSindaci in....«ebollizione»"La protesta non si ferma qui, anzi, a partire da oggi sarà rilanciata". Restano sul sentiero di guerra i sindaci dell'Agrigentino da che ormai alcuni mesi stanno conducendo una fitta interlocuzione con la Regione Sicilia perché si attuino misure finalizzate a superare alcune ingiustizie (così letteralmente le definiscono) che riguardano il servizio idrico.Una decisione annunciata ieri mattina, durante un lungo incontro tenutosi alla Provincia regionale di Agrigento tra i sindaci di gran parte dei 27 comuni non "ribelli" gestiti da Girgenti Acque (quelli cioè che hanno consegnato le reti) le forze sindacali e una piccola parte della delegazione parlamentare agrigentina. Una occasione, spiegano i promotori tra cui in primis il sindaco di Casteltermini Nuccio Sapia, per verificare possibili soluzioni per affrontare il tema ma anche per "pesare" l'impegno e la volontà per l'organizzazione di iniziative di protesta che coinvolgano la politica, le amministrazioni, le forze sindacali e i cittadini. Presenti solo i deputati Pd Capodicasa e Iacono il senatore Ncd Marinello e i deputati regionali Fontana (Ndc) e Mangiacavallo (M5S)"E' un modo per alzare l'asticella della protesta ha spiegato Sapia -, perché questo confronto pubblico ci è servito a capire chi è pronto a sostenere la nostra protesta. Adesso siamo pronti a partire, entro poco, con manifestazioni che non si concluderanno fino a quando il governatore Crocetta non prenderà i provvedimenti urgenti richiesti". Come è noto i primi cittadini, che lo scorso 7agosto si erano anche incatenati davanti ai portone della Regione ottenendo poi un incontro con il segretario del presidente e da allora ben poco altro di concreto -, chiedono che il Governo provveda con un provvedimento amministrativo ad uniformare le tariffe dell'Ato idrico a tutti i comuni, allineandole a quelle più basse praticate proprio ai comuni "ribelli", consentendo ai primi cittadini di gestire, in forma singola o associata, il servizio, nelle more dell'entrata in vigore della nuova legge organica di riorganizzazione della gestione del servizio idrico integrato. Una legge che, però, ha già un annodi vita e che però non ha ancora prodotto alcun effetto."Il punto è proprio questo spiega il deputato regionale Matteo Mangiacavallo, Movimento 5 Stelle -, ovvero che una legge esiste da oltre un anno e non la si fa applicare. Dico di più: l'articolo 12 della convenzione stipulata con il gestore prevedeva già che il presidente della Regione riperimetri l'Ato, che è tra l'altro un ente in scioglimento. Sono al fianco di questi sindaci rispetto alle rivendicazioni avanzate, ma bisogna fare un passo avanti, ovvero individuare le eventuali responsabilità degli enti di controllo".GIOACCHNO SCHICCHI
ENNA. Mettere insieme le quattro università della Sicilia per sfiduciare di fatto il presidente della Regione, Rosario Crocetta. E questa l'idea che Cataldo Salerno, presidente dell'liniverità Kore di Enna ed esponente di spicco del Partito Democratico ennese, ha lanciato Io scorso venerdì ad Enna in occasione dell'assemblea cittadina del Pd clic si è conftontata su questioni locali, ma anche e soprattutto sulle difficoltà vissi!te in tutta la Sicilia ed in Italia,Il pensiero di Salerno non è mosso dal "niet" di Crocetta alla sua possibile nomina ad assessore perché, in fondo, quel posto Cataldo Salerno l'ha rifiutato ancor prima clic l'idea diventasse fatto concreto. Lo conferma lui e lo conferma anche il segretario provinciale del Pd Mirello Crisaftilli che ancora una volta non fa mancare le bordate contro il governatore,Che con Crocetta non sia stato arno- rea prima vista Cataldo Salerno l'ha pure detto ribadendo la sua obiezione già in occasione delle elezioni regionali, ed oggi più che mai tanto da invocare un'unità di intendi da raccogliere tra tutte le realtà possibili per dare la svolta ad una Sicilia impantanata.
DA ENNA ARRIVA L'APPELLO DEL PRESIDENTE DELLA KORE PER UNA "SANTA ALLEANZA2 TRA I QUATTRO ATENEI SICILIANIENNA. Mettere insieme le quattro università della Sicilia per sfiduciare di fatto il presidente della Regione, Rosario Crocetta. E questa l'idea che Cataldo Salerno, presidente dell'università Kore di Enna ed esponente di spicco del Partito Democratico ennese, ha lanciato Io scorso venerdì ad Enna in occasione dell'assemblea cittadina del Pd clic si è confrontata su questioni locali, ma anche e soprattutto sulle difficoltà vissi!te in tutta la Sicilia ed in Italia.Il pensiero di Salerno non è mosso dal "niet" di Crocetta alla sua possibile nomina ad assessore perché, in fondo, quel posto Cataldo Salerno l'ha rifiutato ancor prima clic l'idea diventasse fatto concreto. Lo conferma lui e lo conferma anche il segretario provinciale del Pd Mirello Crisafulli che ancora una volta non fa mancare le bordate contro il governatore.Che con Crocetta non sia stato amore a prima vista Cataldo Salerno l'ha pure detto ribadendo la sua obiezione già in occasione delle elezioni regionali, ed oggi più che mai tanto da invocare un'unità di intendi da raccogliere tra tutte le realtà possibili per dare la svolta ad una Sicilia impantanata.L'appello è ovunque per una rimozione comunque sia di questo presidente» ha detto Salerno ai tesserati Pd ennesi che hanno seguito e condiviso la linea soprattutto quando Salerno ha rilanciato la sua idea: «Oltre alla posizione autorevole dell'Anci che ha già annunciato un documento di sfiducia contro Crocetta sto pensando di raccogliere le quattro università siciliane. Un'esperienza di altri tre anni prevede il presidente dell'Università Kore non ci farebbe trovare neanche l'Etna ed i siciliani» è il timore non troppo celato di Salerno che auspica un coinvolgimento quanto più ampio possibile per dare respiro alla ripresa della Sicilia.Già in tempi non sospetti il prof. Salerno aveva avuto modo di esternare numerose perplessità su alcune scelte di Crocetta, una su tutte da ex presidente della Provincia di Enna - sui Liberi Consorzi di Comuni che ha avuto l'effetto propagandistico di annullare le Province e di creare tanta confusione visto che a poco tempo dalle scadenze fissate dallo stesso governatore non si capisce ancora quali funzioni avranno i Liberi Consorzi.Da Salerno posizioni critiche anche sulla politica del Governo regionale che sta mettendo i Comuni in condizioni di litigiosità interna: «Mettersi a litigare è un errore grave quando la colpa è esterna ai Comuni. E sbagliato regalare la litigiosità a Crocetta che in fondo vuole questo per mascherare la stia politica fallimentare».Parole che sono I pane per i denti di Mirello Crisafulli the ha ascoltato e condiviso quanto detto da Cataldo Salerno a cui rende anche merito per una sua posizione intransigente quando si è parlato all'interno del partito della possibilità di una sua nomina ad assessore:«Salerno ha subito detto che con questa ipotesi di governo era lontano miglia. Noi ha aggiunto Crisafulli gli siamo grati perché ci ha dato un insegnamento di vita. Rifiutare un posto al Governo della Regione in questa fase potrebbe essere facile per le difficoltà che ne girano intorno, ma non è affatto così perché l'importanza del ruolo spesso acceca la vista e questo non è accaduto per Salerno rimasto intransigente ancor quando c'era solo l'idea e ancor pri ma che Crocetta mugugnasse perché Salerno vicino a Crisafulli.E proprio il segretario provinciale non ha perso l'occasione per affondare l'ennesimo colpo sul Governo regionale e sulla strategia del presidente Crocetta.«Non c'è un disegno strategico su tutti i fronti e registro un'assenza di progettualità politica» rimprovera Mirello Crisafulli secondo cui oggi quella attuale non è una prospettiva per la Sicilia. «Non si può svoltare cambiando i direttori generali, adesso c'è la necessità di un profondo cambio alla Regione. La disoccupazione giovanile in Sicilia è al 50% e non si può andare avanti in questo modo, serve maggiore attenzione ed incisività».Di difficoltà oggettive con cui bisogna lottare quotidianamente a Palermo parla anche il deputato Mario Alloro anch'egli lontano dalla linea dettata dal presidente Crocetta e vicino alla scelta del segretario Raciti di togliere l'appoggio al Governo: «Con questo presidente della Regione c'è una difficoltà immane a fare qualcosa. L'un. Alloro ha spiegato clic insieme a Crisafulli si è avviata un'azione chiara a Palermo «per il riconoscimento delle regole e ne stiamo pagando un prezzo fortissimo.Da Enna parte dunque un'azione forte e decisa che vuole farsi promotrice di una svolta per la Sicilia con il coinvolgimento del mondo dell'istruzione, associazioni e dei cittadini.
22 settembre - lunedì
GIORNALE DI SICILIA
IL GIUDICE UCCISO DALLA MAFIA. Una messa è stata celebrata nella chiesa di San Domenico a Canicattì. Poi la cerimonia sul luogo dell'agguato in contrada Gasena.A 24 ANNI DALL'UCCISIONE RICORDATO LIVATINOA distanza di 24 anni da quella mattina del 21 settembre del 1990 che segnò la fine, tragica, del giudice Rosario Livatino sono state parole ancora dense di significato quelle arrivate ieri da Canicattì nel corso delle iniziative organizzate per ricordare la memoria ed il sacrificio del giudice "ragazzino".Nessuna retorica o ripetizione di frasi di circostanza, la lealtà, la moralità, la riservatezza che hanno caratterizzato la vita e la professione del giudice canicattinese, barbaramente ucciso dalla mafia, rappresentano ancora un forte esempio da seguire ed ideali sui quali fondare, a tutti i livelli, la costruzione di una società finalmente libera da collusioni e rispettosa delle leggi. Questo in sintesi il contenuto dei commenti arrivati dagli illustri partecipanti alle manifestazioni organizzate dalle associazioni «Amici del Giudice Rosario Livatino, e "Tecnopolis " in collaborazione con l'amministrazione comunale di Canicattì che hanno caratterizzato la giornata di ieri.A cominciare dalla celebrazione eucaristica, officiata presso la chiesa di San Domenico dal nuovo parroco don Angelo Cerenzia, alla quale hanno partecipato non soltanto le autorità civili, politiche e militari della provincia ma anche tanta gente comune, i ragazzi di Libera e del gruppo di preghiera «Rosario Livatino.I primi banchi della chiesa hanno ospitato il comandante provinciale dei Carabinieri, Mario Mettifugo, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Massimo Sobrà, il vice Questore vicario Giuseppe Peritore, il Prefetto di Agrigento Nicola Diomede, il presidente del Tribunale di Agrigento, Luigi D'Angelo, il sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo e l'intera Giunta comunale oltre al Commissario Straordinario del Libero Consorzio di Agrigento , Benito Infurnari.«Il ricordo di Rosario Livatino - ha detto il presidente del Tribuna- le di Agrigento D'Angelo.- è presente sotto ogni punto di vista e la sua figura è un esempio costante per tutti i giovani colleghi che si affacciano alla professione di magistrato avendo conte modello proprio Livatino». Dello stesso tenore le parole del Prefetto Nicola Diomede.«La figura di Livatino è entrata nelle coscienze di tutti - ha detto-. ed è un patrimonio che bisogna. coltivare anche attraverso i oso- menti di ricordo del suo sacrificio". Il secondo momento di ricordo si è tenuto presso la stele commemorativa, fatta erigere dai genitori di Livatino, lungo la Statale 640 in contrada Gasena, nel luogo in cui avvenne l'omicidio del giudice. Ad attendere le autorità vi erano decine di ragazzi dell'associazione «Libera" che hanno deposto ai piedi del monumento in memoria di Livatino una bandiera con le proprie firme. Nel corso della sobria cerimonia ci sonostati gli interventi del presidente della sottosezione dell'Associazione Nazionale Magistrati di Agrigento, Alessandra Vela, e di don Giuseppe Livatino che ha lanciato un forte monito,"Siamo in piena guerra di mafia - ha detto don Giuseppe -. Oggi la cronaca ci manda segnali importanti e preoccupanti. Ricordare Rosario Livatino proprio in questo contesto attuale assumeun significato ancora più importante. Non bisogna abbassare la guardia ma è necessario mantenere un'attenzione costante nei confronti della criminalità organizzata». (GIMO)
LA SICILIA
RICORDATO LIVATINODOPO LA MESSA A CANICATTÌ, DEPOSTA UNA CORONA DI FIORI AL MONUMENTO DI GASENA"Volevano spegnere una fiammella ed invece hanno acceso una grande luce".E' questo uno dei passaggi dell'omelia di don Angelo Cerenzia, durante la messa celebrata ieri mattina nella chiesa di San Domenico, in occasione del ventiquattresimo anniversario dell'uccisione del giudice Rosario Livatino ucciso in un agguato lungo la statale 640 Agrigento Caltanissetta, il 21 settembre del 1990."Il sacrificio di Rosario Livatino- ha aggiunto il sacerdote non è stato vano- ma ha pagato con la vita l'amore verso il prossimo e verso Dio, Per me - ha concluso don Angelo - è stato un segno profetico quello di celebrare oggi messa in ricordo del giudice Livatino, nel giorno del mio insediamento. Qualche anno fa grazie alla professoressa Ida Abate, aveva conosciuto Rosario Livatino, ma mai mi sarei potuto aspettare che il giorno in cui mi insediavo alla guida di questa comunità parrocchiale la stessa che Rosario frequentava con la sua famiglia avrei dovuto presiedere una funzione religiosa in suo ricordo".Alla celebrazione eucaristica erano presenti il Presidente del Tribunale di Agrigento Luigi D'Angelo, altri colleghi del magistrato ucciso, il nuovo comandante provinciale dell'arma dei carabinieri il colonnello Mario Mettifogo. In prima fila, anche il Prefetto Nicola Diomede, ed i dirigenti locali di polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale rispettivamente il vice questore Valerio Saitta, il Capitano Salvatore Menta, il Tenente Giorgio Punzi ed il dirigente dei vigili urbani Diego Peruga. Presenti anche il sindaco Vincenzo Corbo, il Presidente del Consiglio Comunale, Ivan Trupia, la giunta municipale ed alcuni consiglieri comunali.Alla messa hanno preso parte anche i rappresentanti delle associazioni "Tecnopolis" e "Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino" che anche quest'anno per le iniziative legate alla settimana della legalità hanno ottenuto l'adesione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolelitano ed il patrocinio della Camera dei Deputati Assenti purtroppo come ormai accade i cittadini con la chiesa di San Do ienico che, Subito dopo la funzione religiosa, in contrada Gasena si è svolta invece la deposizione di una corona di fiori alla stele che ricorda il luogo dell'agguato. A tenere un breve discorso davanti il cippo don Giuseppe Livatino postulatore della causa di beatificazione del giudice Livatino e Alessandra Vella, in rappresentanza dell'Associazione Nazionale Magistrati di Agrigento.Oggi le iniziative legate alla "Settimana della Legalità" continueranno con un convegno organizzato dall'amministrazione comunale.CARMELO VELLA
SOLE
LE SOLUZIONI. Sono quattro le scelte previste dalla leggePOSSIBILE IL RICORSO ALLE PROVINCESi è determinato in questi ultimi mesi un intreccio assai complesso di norme e interpretazioni in materia di acquisti, che rischia di seminare il caos negli enti locali a partire dal i gennaio 2015.In base all'articolo 33, comma 3-bis, del Codice dei contratti, i Comuni non capoluogo di provincia devono procedere all'acquisizione di lavori, beni e servizi mediante una delle seguenti opzioni:- le unioni dei Comuni (articolo 32 del Tuel);-un apposito accordo consortile tra i comuni (tale locuzione sembra riconducibile allo schema della convenzione ex articolo 30 del Tuel);-un soggetto aggregatore;- le Province (articolo 1, comma 88, della legge 56/2014).In alternativa, gli stessi Comuni possono acquisire beni e servizi attraverso gli strumenti elettronici di acquisto gestiti da Consip o da altro soggetto aggregatore (ad esempio, regionale). L'Anac non rilascerà il codice identificativo gara (Cig) ai Comuni non capoluogo di provincia che procedano all'acquisizione di lavori, beni e servizi in violazione di questi adempimenti.In base all'articolo 23-ter della legge 114/2014, la norma si applica per le gare bandite dal 1° gennaio per i servizi e le forniture e dal 1° luglio 2015 per i lavori. In forza del comma della stessa norma, i Comuni con popolazione superiore a 10mila abitanti possono procedere autonomamente per gli acquisti di beni, servizi e lavori di valore inferiore a 4omila euro.Si pone il problema di predisporre soluzioni organizzative adeguate per gestire le spese superiori a tale soglia, e, negli enti minori, tutte le spese indipendentemente dall'importo. Nella consapevolezza che si tratta di un nodo dirimente per la funzionalità degli enti locali, chiamati a contemperare esigenze di autonomia e di semplificazione amministrativa, da un lato, e di drastica riduzione della spesa, dall'altro.P.Mon. e M.Mor
Sicilia24h
Giornata conclusiva sul progetto GJO riservato a giovani laureati della provinciaConcluso il ciclo di attività formative del progetto GJO (acronimo di GREEN JOBS OPPORTUNITIES), promosso e cofinanziato dall'Unione Province Italiane nell'ambito del programma Azione ProvincEGiovani 2013, in partenariato con la Provincia di Lecce come ente capofila, la Provincia di Agrigento, oggi Libero Consorzio Comunale, e il CTS. La giornata conclusiva ha visto la presenza di Angela Maria De Luise, del CTS.In particolare, oltre all'approfondimento dei vari temi legati alla green economy e alle professioni verdi maggiormente richieste dal mercato, sono stati analizzati i progetti predisposti dai giovani, che andranno esaminati per la successiva fase di valutazione. Il lavoro si è concentrato sulla verifica della fattibilità economica e la sostenibilità ambientale dei progetti elaborati.Questi i giovani laureati agrigentini in varie discipline, soprattutto tecniche, che hanno lavorato ad ipotesi progettuali sui green jobs: Fulvio Baio, Pier Angelo Catania, Damiano Cutaia, Krizia Cutaia, Daniele Fiorino, Daniela Maggio, Alfonso Pullara, Emanuele Trupia, Giuseppe Maglio, Maria Francesca Dainotto, Antonio Amata e Vincenzo Cardinale.Le ultime attività del progetto prevedono il 7 ottobre una visita in due aziende della Green Economy della provincia, mentre a fine ottobre sarà premiato il miglior progetto elaborato dai giovani laureati con un'apposita borsa di studio.