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Rassegna stampa del 25 settembre 2014

GIORNALE DI SICILIA Scala dei Turchi, Puccio: «Intervenga la Regione»
di Calogero Giuffrida 
 Rischia di ingarbugliarsi con la storia della proprietà privata il nuovo piano di gestione della Scala dei Turchi sul modello dell'Isola dei Conigli di Lampedusa che prevede anche il pagamento di un ticket di ingresso per i turisti. E il sindaco di Realmonte Piero Puccio lancia un appello alla Regione: «Sbloccate la situazione d'ufficio, altrimenti si rischia di perdere troppo tempo».
«Chiederò questa settimana un incontro con il nuovo assessore regionale al Territorio e all'Ambiente Piergiorgio Gerratana per capire se intende portare avanti il progetto del nuovo piano di gestione della Scala dei Turchi avviato con l'ex assessore Mariarita Sgarlata e capire quindi come comportarsi con la proprietà privata e come procedere con l'assegnazione al Comune da parte della Regione delle spiagge a est e a ovest della Scala dei Turchi».

Ex Provincia Adottato il bilancio di previsione
L'ex Provincia adotta il Bilancio di previsione 2014. Il commissario straordinario Benito Infurnari, ha infatti adottato lo schema contabile, che prevede entrate e uscite per 94.068.684,49 euro. Le entrate sono costituite da tributi per 23.510.217 euro, trasferimenti da altri enti per 9.512.621 euro, entrate extratributarie per 1.516.797 euro, entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitale e riscossioni crediti per56.821.72o euro e un avanzo di amministrazione di 3.514.929 euro. Le uscite prevedono: spese correnti per 37.760.433 euro, spese per investimenti per 56.308.251 euro e spese per rimborso prestiti per 8.807.601 euro. Le spese per gli investimenti sono destinate prevalentemente agli interventi sulla viabilità interna, sulle infrastrutture stradali, all'edilizia scolastica provinciale e alle scuole. li bilancio di previsione 2014, ha dovuto subire una ulteriore contrazione a causa dei mancati trasferimenti dallo Stato e dalla Regione. Il taglio ai trasferimenti al bilancio provinciale, negli ultimi quattro anni, è stato impressionante. Solo nell'ultimo anno i trasferimenti sono diminuiti di quasi due milioni di euro, dopo la pesante riduzione di oltre milioni di euro avuta nel 2012, per un totale, in due anni, di sette milioni di euro. (PAPI)


TURISMO I rappresentanti di Federalberghi, Distretto Turistico valle dei Templi e Assohotel, respingono la proposta del Comune di far pagare per il pernottamento.
TASSA DI SOGGIORNO? "ASSOLUTAMENTE NO"

«La Tassa di soggiorno voluta dal Comune di Agrigento, sarebbe, se introdotta veramente, una punizione per un settore che potrebbe essere trainante per lo sviluppo economico sociale del territorio». Non hanno dubbi Federalberghi Agrigento, il Distretto Turistico Valle dei Templi e Assohotel Agrigento, che respingono, motivandola, la proposta che, nell'idea del legislatore nazionale, è finalizzata al miglioramento dei servizi turistici locali per accrescere la competitività del sistema locale turistico e che verrebbe pagata da coloro che, in futuro, decideranno di pernottare in una delle strutture ricettive agrigentine. «Ma la realtà è cosa ben diversa dalla teoria - spiegano Francesco Picarella, Gaetano Pendolino e Paolo Pullara - anche perche si deve considerare che nel 2014 abbiamo rilevato una flessione degli arrivi e delle presenze che lancia un ulteriore allarme rispetto alla situazione economica della filiera turistica e che certamente comporterà ulteriori riduzioni. A luglio di quest'anno, risultano essere diverse migliaia le presenze in meno nelle strutture ricettive ed il riempimento medio dei posti letto, su base annua, è fermo al 23 per cento quindi 3 posti su 4 disponibili rimangono vuoti tutto l'anno anche se poi su questi spazi si continua a pagare regolarmente la tassa sulla spazzatura e sulla di permettersi un incremento dei prezzi rischiando di ridurre le prenotazioni con la conseguenza di perdere ricavi. Gli scenari possibili, spiegano, comprendono la chiusura stagionale, il licenziamento di parte dei dipendenti, la riduzione del reddito dell'albergatore. «Ma chi sta ragionando di imporre questa tassa - aggiungono Pendolino e Pullara - ha pensato che colpira il settore che dovrebbe condurre verso lo sviluppo il territorio agrigentino? Ma la politica che decide sulle sorti della città, si rende conto che, invece, dovrebbe incoraggiare gli operatori del turismo locale, limitarne i costi di gestione facilitando l'accesso ai servizi, abbattere le tasse per chi investe nel turismo e nelle attività culturali, sentire tutte le loro doglianze e garantire i servizi essenziali? Il problema che agita l'amministrazione comunale di Agrigento e il consiglio comunale è quello di chiudere il bilancia preventivo, sanando o pareggiando eventuali falle che possono esporli a doverne rispondere avanti la Magistratura contabile. Ma il metodo e la sostanza della loro azione non possono essere affatto condivisi». Gli operatori lamentano come il Comune non abbia investito prima e non sembra avere intenzione di investire ancora «Un esempio su tutti concludono e la pessima gestione degli introiti spettanti - il Comune dal ricavato della vendita dei biglietti della Valle dei Templi, della Casa Museo e del Museo Archeologico. Il Comune, per il miglioramento dei servizi turistici che svolge o dovrebbe svolgere potrebbe raggiungere la cifra annuale prossima al milione di euro. Invece riceve poco più di un terzo e solo a consuntivo d'anno. Di fatto il trasferimento delle risolse da parte dell'Ente parco Valle dei templi ha da oltre 10 anni rappresentato una autentica tassa di soggiorno pagata dai turisti». (AMM)


LA SICILIA
APPROVATA LA TASSA DI STAZIONAMENTO I Bus Turistici Dovranno Pagare La Sosta Il costo sarà di 90 euro per i mezzi più grossi e di 60 per i minibus.

Da oggi i bus turistici che arrivano ad Agrigento si troveranno a fare i conti con la tassa di stazionamento. Il Consiglio comunale, nella seduta di martedì ha infatti approvato la proposta del dirigente comandante Cosimo Antonica che era stata redatta lo scorso anno e che solo nel luglio 2013 aveva trovato l'ok da parte della Giunta comunale. Un regolamento che rivoluziona la gestione del traffico dei "bisonti della strada" ma che ha già presentato alcuni punti "bui" che dovranno essere verosimilmente oggetto di successivi aggiustamenti. Il punto di partenza è la ferma decisione (che però dovrà essere poi formalizzata dall'Amministrazione) di dirottare il transito dei bus turistici fuori dalle strade di normale percorrenza e contestualmente spostare verso il centro città i flussi di visitatori. "Tutto — ha precisato Antonica — per garantire la salute pubblica e la gestione ottimale della circolazione". Bandita quindi la sosta fuori dalle aree autorizzate, e per fare questo il Comune creerà un check point a piazzale ex Saiseb, nella zona del Campo Sportivo (da sempre individuata impropriamente come piazzale La Malfa). Un luogo che Antonica ha definito "baricentrico", perché si trova a metà strada tra la Valle e il centro città, Qui i bus dovranno fare sosta e pagheranno il dovuto al personale municipale: le tariffe - dopo l'emendamento presentato dai consiglieri - sono di 90 euro per i bus turistici e di 60 euro per i mini bus. Per spostarsi, dice il progetto, i turisti avranno a disposizione dei mezzi navetta. Presunto incasso, stando a quanto calcolato anche dalla Seconda Commissione consiliare, che molto ha lavorato sul tema, circa mezzo milione di euro, che però dovranno esse re spesi secondo quanto previsto per le cosiddette tasse di scopo (ad esempio, si potranno asfaltare le strade, ma solo quelle che portano alla Valle ecc). Previste, inoltre, delle agevolazioni per l'eventuale presenza di "pacchetti", con prenotazioni in strutture alberghiere, ricettive o culturali (musei ecc) con sconti fino al 60 per cento. Tutto molto bello e molto innovativo, ma calarlo nella realtà sarà difficile perché, come detto, vi sono già i primi problemi di applicazione. Il più evidente è la futura coesistenza in città di due parcheggi per bus, ovvero quello di Cugno Vela (gestito da privati che hanno vinto gai-a d'appalto ma su suolo pubblico) e il costituendo punto di sosta di ex Saiseb. Nel primo, infatti, non si pagherà la tassa di stazionamento ma solo l'eventuale ticket di accesso, dato che questo viene comunque già suddiviso con Comune e Parco Archeologico. Costerà quindi verosimilmente meno posteggiare lì, anche se in atto la struttura non appare in condizioni per ospitare mezzi e persone. GIOACCHINO SCHICCHI

GLI ALBERGATORI CONTRO L'IMPOSTA DI SOGGIORNO g. s.) La proposta per l'istituzione dell'imposta di soggiorno non è stata ancora inserita nell'ordine dei giorno del Consiglio comunale e già, fortissima, arriva la reazione degli albergatori. Con una nota congiunta Federalberghi, Assohotel e Distretto Turistico "Valle dei Templi" parlano di "sconvolgente azione portata avanti dal Comune di Agrigento che, in sostanza, aprirà una grande ferita nel settore del turismo agrigentino" e di "punizione per un settore trainante per lo sviluppo economico sociale del territorio". Se l'imposta dovrebbe pesare sul costo per ogni notte di permanenza una cifra tra un euro e tre euro e cinquanta, in base al numero di "stelle", secondo le associazioni di categoria questo balzello andrebbe unicamente a danneggiare un settore pienamente in crisi. 'Al fine di rendere più competitiva la destinazione "Agrigento" — spiegano - tutti gli operatori delle strutture ricettive hanno abbassato le tariffe ai minimi rispetto ai competitor regionali, riducendo quindi ai minimi termini il reddito di produzione per non essere costretti a chiudere le strutture. Questo ridotto margine di operatività consente, al momento attuale di avere una clientela che, apparentemente, si mantiene poco al di sotto delle medie degli anni precedenti". Aggiungere al costo complessivo quegli euro, concludono, potrebbe essere "mortale", soprattutto perché alla lunga il pagamento dell'imposta finirà per essere "regalato" dagli albergatori.

Agrigentoflash

AGRIGENTO, APPROVATO LO SCHEMA DI BILANCIO DEL LIBERO CONSORZIO
Adottato con delibera n. 136 del 23 settembre 2014 dal Commissario straordinario Benito Infurnari, in sostituzione della Giunta Provinciale, lo schema di bilancio di previsione 2014. Lo schema prevede entrate e uscite per 94.068.684,49 euro. Le entrate sono costituite da entrate tributarie per 23.510.217,63 euro, trasferimenti da altri enti per 9.512.621,80 euro, entrate extratributarie per 1.516,797,83 euro, entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitale e riscossioni crediti per 56.821.720,00 euro e un avanzo di amministrazione di 3.514929,19 euro. Le uscite prevedono: spese correnti per 37.760.433,21 euro, spese per investimenti per 56.308.251,28 euro e spese per rimborso prestiti per 8.807.601,96 euro. Le spese per gli investimenti sono destinate prevalentemente agli interventi sulla viabilità interna, sulle infrastrutture stradali, all'edilizia scolastica provinciale e alle scuole. Il bilancio di previsione 2014, ha dovuto subire una ulteriore contrazione a causa dei mancati trasferimenti dallo Stato e dalla Regione. Il taglio ai trasferimenti al bilancio provinciale, negli ultimi quattro anni, è stato impressionante. Solo nell'ultimo anno i trasferimenti sono diminuiti di quasi due milioni di euro, dopo la pesante riduzione di oltre 5 milioni di euro avuta nel 2012, per un totale, in due anni, di sette milioni di euro a fronte del mantenimento delle competenze assegnate dalla legge. Dopo l'approvazione da parte del Commissario straordinario lo schema di bilancio sarà esaminato dal Collegio dei revisori per il parere obbligatorio previsto dalla legge. Acquisito il parere dei revisori dei Conti lo schema di bilancio ritornerà al Commissario, nella sua funzione di sostituto del Consiglio Provinciale, per l'approvazione definitiva. Anche quest'anno, nonostante la drastica riduzione dei trasferimenti, dichiara il Commissario Straordinario Infurnari, siamo riusciti ad assicurare i servizi essenziali e le risorse per garantire il regolare funzionamento del Libero Consorzio grazie ad un notevole sforzo di contenimento e razionalizzazione delle spese. Il mio augurio è che entro il 2015 siano definite le nuove competenze dell'Ente e vengano assegnate maggiori risorse per assicurare i servizi necessari ai cittadini e per garantire quelle attività che, attualmente, sono di competenza dell'Ente come le scuole Superiori, la viabilità provinciale e i servizi sociali con particolare riferimento alle persone affette da grave handicap.

AGRIGENTO, VOTO LONTANO MA GIÀ TANTI CANDIDATI
 Mancano diversi mesi alle elezioni amministrative ad Agrigento (non c'è ancora la data, si voterà nella primavera del 2015) e al momento sono una decina coloro che hanno indicato la volontà della loro candidatura a sindaco. Candidato certo è Giuseppe Di Rosa, seguono Andrea Cirino ed Enzo Campo. Quella di Papa Madoke Diop è altra una candidatura. Aleggiano sempre i nomi di Lillo Firetto, Daniele Cutaia e Piero Luparello. Si attendono le primarie dei partiti: certe quelle del Movimento cinque Stelle, forse quelle del Partito Democratico. Anche gli albergatori agrigentini accarezzano l'idea di un proprio potenziale candidato a sindaco. Facebook raccoglie la voglia di partecipazione diretta alla poltrona di primo cittadino e i nomi si moltiplicano. Uno di questi è Giovanni Parisi, imprenditore del settore culturale. Uno degli aspiranti a sindaco potrebbe essere il commerciante Michele Nantele, del movimento "Ama la tua città" fondato da Rosario Bellanti "Ama la tua città non ha espresso nessun candidato ho dato solo comunicazione e disponibilità al confronto nel nome del movimento". Un altro ancora potrebbe essere il ristoratore Giovanni Catalano con il messaggio "Riprendiamoci Agrigento e rialziamola insieme".

Lavalledeitempli
NO ALLA TASSA DI SOGGIORNO NELLA CITTA' DI AGRIGENTO
 La Tassa di soggiorno come punizione per un settore che potrebbe essere trainante per lo sviluppo economico sociale del territorio.
In questi giorni assistiamo attoniti ad una sconvolgente azione portata avanti dal Comune di Agrigento che, in sostanza, aprirà una grande ferita nel settore del turismo agrigentino. Si tratta di una nuova imposizione fiscale: la cosiddetta TASSA di SOGGIORNO, un balzello da porre a carico di tutti coloro che in futuro decideranno di pernottare presso una delle strutture ricettive agrigentine. Il fine di questa nuova Tassa - nell'idea del legislatore nazionale - è il miglioramento dei servizi turistici locali per accrescere la competitività del sistema locale turistico (tassa di scopo). Ma la realtà è cosa ben diversa dalla teoria, vediamo perché. In primo luogo, il settore del turismo agrigentino è tuttora in crisi, sia per l'effetto della più generale crisi recessiva sia per problemi atavici e diretti degli operatori del sistema locale, stante che la destinazione "Agrigento" (brand reputation) non è ancora in grado di competere alla pari con altre destinazioni, non solo internazionali, ma anche interne al mercato siciliano di destinazione. Nonostante gli enormi sforzi fatti dal sistema locale turistico e dai singoli operatori, da noi costituiscono problemi estremamente seri, (a titolo di esempio): a) trasporti (costi e tempi di percorrenza), b) accessibilità ai luoghi turistici e culturali (segnaletica, orari, personale, lingua, informazioni); c) promozione del brand (presenza fiere, pubblicità in aeroporti, città, grandi eventi); d) attività sui social network (blogger, iniziative, condivisioni, contaminazioni, presenza su Fb, Instagram, Twitter, Flicr, You tube); d) grandi eventi ed attrazioni (qualità/dimensioni e programmazione); e) servizi di accoglienza (infopoint, pulizia, trasporti pubblici locali). Proprio al fine di rendere più competitiva la destinazione "Agrigento", tutti gli operatori delle strutture ricettive hanno abbassato le rispettive tariffe al di sotto della media, anzi ai minimi, rispetto ai propri competitor regionali. Chiunque, può rendersene conto esaminando alcuni dei principali strumenti di prenotazione on line. Dunque, in buona sostanza, gli operatori hanno ridotto ai minimi termini il reddito di produzione per non essere costretti a chiudere le strutture. Questo ridotto margine di operatività consente, al momento attuale di avere una clientela che, apparentemente, si mantiene poco al di sotto delle medie degli anni precedenti, ma con l'elevato costo di perdere utili, tanto che molti operatori parlano di vera e propria sopravvivenza. In un mercato così dinamico, pertanto, l'assoluta assenza di appetibilità ha comportato e continua a comportare una continua erosione delle tariffe di vendite con il risultato, oggi sotto gli occhi di tutti, di strutture ricettive che versano in precarie condizioni economiche. In questi ultimi anni noi abbiamo assistito alla chiusura di alcune strutture ricettive (Hotel Villa Eos, Akrabello, Grand Hotel dei Templi) oltre al 60% delle strutture ricettive che già da alcuni anni purtroppo hanno cominciato ad operare in regime di stagionalità e pertanto con sospensioni e licenziamenti. Si consideri, inoltre, che nel 2014 abbiamo rilevato una flessione degli arrivi e delle presenze che lancia un ulteriore allarme rispetto alla situazione economica della filiera turistica e che certamente comporterà ulteriori riduzioni Al mese di luglio di quest'anno risultano essere diverse migliaia le presenze in meno nelle strutture ricettive ed il riempimento medio dei posti letto, su base annua, è fermo al 23% quindi 3 posti su 4 disponibili rimangono vuoti tutto l'anno anche se poi su questi spazi si continua a pagare regolarmente la tassa sulla spazzatura e sulla superficie ex Imu. Stante la politica di riduzione delle tariffe per essere competitivi, è facile comprendere che una nuova tassa ricadrà interamente sugli operatori, poiché il sistema non è ancora in grado di permettersi un incremento dei prezzi, rischiando di ridurre le prenotazioni, con la conseguenza di perdere ricavi. Chi se lo potrà permettere? Gli scenari possibili comprendono la chiusura stagionale, il licenziamento di parte dei dipendenti, la riduzione del reddito dell'albergatore. Ma chi sta ragionando di imporre questa tassa, ha pensato che colpirà il settore che dovrebbe condurre verso lo sviluppo il territorio agrigentino? Ma, la politica che decide sulle sorti della città, (cioè, tutti coloro che sbandierano ai quattro venti che il nostro futuro sta tutto nello SVILUPPO TURISTICO, che ci sarà nuova occupazione e nuovi investimenti se si incentiva il settore turistico), si rende conto che, invece, dovrebbe incoraggiare gli operatori del turismo locale, limitarne i costi di gestione facilitando l'accesso ai servizi, abbattere le tasse per chi investe nel turismo e nelle attività culturali, sentire tutte le loro doglianze e garantire i servizi essenziali? Dove sta la logica del buon governo, dell'amministrare nell'interesse dei cittadini per garantire un equilibrato sviluppo economico-sociale della città?
Il problema che agita l'amministrazione comunale di Agrigento ed il consiglio comunale è quello di chiudere il bilancio preventivo, sanando o pareggiando eventuali falle che possono esporli (personalmente e come organi dell'Ente) a doverne rispondere avanti la Magistratura contabile.
Ma il metodo e la sostanza della loro azione non possono essere affatto condivisi.
In primo luogo, la tassa è una tassa di scopo, cioè, destinata a coprire spese destinate ai servizi turistici, in primo luogo e poi eventualmente altri servizi di contorno.
Ora è noto a tutti che il Comune non ha investito sui servizi turistici necessari, importanti, prioritari, di interesse del settore e richiesti in mille modi diversi dagli operatori o dal sistema turistico organizzato. Non ha investito prima e non sembra avere intenzione di investire ancora.
Un esempio su tutti è la pessima gestione degli introiti spettanti al Comune di Agrigento dal ricavato della vendita dei biglietti della Valle dei Templi, della Casa Museo Pirandello e del Museo Archeologico. Il Comune, per il miglioramento dei servizi turistici che svolge o dovrebbe svolgere potrebbe raggiungere la cifra annuale prossima al milione di euro. Invece, riceve poco più di un terzo e solo a consuntivo d'anno.
Di fatto il trasferimento delle risorse da parte dell'ente parco valle dei templi ha da oltre 10 anni rappresentato una autentica "tassa di soggiorno" pagata dai turisti. Nessuna altra città ha fino ad ora beneficiato di tale opportunità con elevate disponibilità si pensi, per esempio, alle somme disponibili nel bilancio 2013 pari a 350.000€ . Ci si chiede quante di queste somme siano state orientate e quante lo sono nell'attuale bilancio al miglioramento dei servizi turistici e pertanto con quale credibilità ed autorevolezza si possa immaginare di chiedere ulteriori sacrifici alla filiera turistica? In oltre dieci anni sono stati buttati al vento, senza nessun miglioramento per la fruizione turistica (segnaletica, sistemazione delle strade, pulizia e decespugliamento delle aree turistiche, servizi pubblici urbani, info Point turistici, pensiline nelle aree di attesa ecc. Ecc.) milioni e milioni di euro che sono serviti a gratificare qualcuno ma nessuno di questi per gli obiettivi fissati dalla norma. Un fallimento politico ed amministrativo.
E per cosa utilizza questi fondi? A) per una Sagra del mandorlo in fiore dell'ultimo minuto, che, nei recenti anni, non ha soddisfatto più nessuno e tanto meno gli operatori turistici che, per la pessima programmazione, non ricevono prenotazioni significative nel mese di febbraio, tanto è vero che gli stessi operatori si domandano a cosa serve una Sagra del Mandorlo così fatta. B) per finanziare la stagione del teatro Pirandello, la cui gestione non è sempre stata felice. C) per altre piccole spese del tipo: spettacoli estivi e natalizi, anch'essi privi di una necessaria programmazione e pertanto generanti scarsissimi ritorni per il sistema turistico.
Politici, innanzitutto, se ritenete di voler fare qualcosa per il turismo agrigentino, riunite le organizzazioni degli operatori ed il distretto turistico, per un programma serio di interventi nei servizi prioritari che servono realmente a chi del turismo ne fa una ragione di vita lavorativa e apriamo insieme un tavolo di lavoro con l'assessorato beni culturali e con la direzione del Parco per stabilire un uso appropriato della massima parte delle somme destinate al Comune dallo sbigliettamento. Si potrà ottenere una somma ben maggiore della tassa di soggiorno.
Solo dimostrando di saper investire quel fondo nel migliore dei modi, potrete avere la legittimazione per trattare d'altro.
Ma, esaminando la gestazione di questa nuova tassa, non possiamo nasconderci dietro un dito;
ed è a tutti evidente che questa imposizione sia voluta per pareggiare alcuni capitoli di bilancio e non certo per investire in servizi al turismo e rilanciare questo comparto pensando a creare nuova occupazione.
Tutto ciò puzza di illegittimità manifesta, di sviamento dalla causa tipica normativa e di abuso della discrezionalità propria della Pubblica Amministrazione.
Infatti, la norma che consente alle amministrazioni di introdurre la tassa di soggiorno, prevede un uso assolutamente mirato al miglioramento dei servizi turistici.
Ciò rimanda, senza voli pindarici, ad un programma di interventi specifico e ad appositi capitoli di bilancio, non alla generica intuizione che il miglioramento delle condizioni cittadine equivale a far star bene il turista, per cui si possono utilizzare le somme della tassa di soggiorno anche per le manutenzioni delle strade, dei marciapiedi, dei giardini, raccolta dei rifiuti e cose simili. Non è così.
Se devo costruire una casa non posso utilizzare i miei risparmi per realizzare un giardino, perché, sarà pure molto bello, ma non ho ancora la casa che era e rimarrà il mio obiettivo non raggiunto. L'esempio serve a dire che prima di pensare di imporre una nuova tassa, con gli effetti di cui abbiamo parlato, occorrerà valutare quali sono i servizi da fare e quali sono i costi aggiuntivi. Questa operazione non è stata fatta, con il fine consapevole di un prossimo uso distorto del ricavo della tassa.
In ultimo si aggiungano due elementi, oggi non ancora valutati da chi amministra pensando solo all'imposizione e non a soluzioni alternative che mostrerebbero reale capacità di analisi e di ricerca di soluzioni alternative che non siano semplicemente orientate alla sola imposizione, che potrebbero contribuire a far scongiurare l'attivazione di questa folle idea della tassa di soggiorno e che riguardano due fatti connessi alla legge vigente sull'utilizzo di parte degli introiti dello sbigliettamento dei visitatori della Valle dei Templi. Una recente norma nazionale, immediatamente resa operativa dalla Regione siciliana, ha ridotto le categorie esonerate al pagamento del biglietto di ingresso lasciando esenti solo gli studenti under 18 in visite didattiche. Ciò significa che circa 100.000 visitatori, tra gli attuali 200.000 annui gratuiti, hanno già cominciato a pagare il biglietto di ingresso della Valle già da diversi mesi con un maggior introito annuo di circa 1.000.000 di € e che considerando l'attuale convenzione, che ha destinato circa il 10/12% degli incassi, produrrà circa 100.000/120.000 € in più a disposizione del Comune da utilizzare per il miglioramento della fruizione dei servizi turistici per i quali si chiede oggi la tassa di soggiorno. Inoltre va detto che la legge vigente prevede che le somme destinate al Comune di Agrigento possano arrivare fino al 30% ma mai questa percentuale è stata raggiunta probabilmente per la mancanza di autorevolezza della classe politica che ha concordato le percentuali di partecipazione o più semplicemente perché le spese sostenute con tali somme non hanno mai rispettato il vero obiettivo legislativo e pertanto, correttamente ed in termini prudenziali, il consiglio del parco e la regione non ha ritenuto utile aumentare la percentuale dello spreco di tali risorse.
Quindi oggi con una azione collegiale più autorevole (commissario, consiglio comunale e filiera turistica) si può immaginare di articolare una proposta che preveda un reale investimento di tali somme destinato realmente al miglioramento della fruizione turistica chiedendo con l'autorevolezza della programmazione degli investimenti il 15/20 e perché no il 30% previsto dalla normativa. In quest'ultimo caso potrebbero essere indirizzati a tale progetto fino a 1.350.000 di € derivanti dal 30% degli attuali 3.500.000 di € di incassi del 2013 a cui vanno aggiunti circa 1.000.000 di € di nuovi incassi derivanti dalla riduzione delle esenzioni. Questo potrebbe rappresentare un passaggio importante di cambio di tendenza indirizzata ad una visione della politica che guarda con attenzione alla reale difesa ed allo sviluppo dell'unico comparto produttivo che oggi sostiene l'economia cittadina e che può rappresentare il volano reale di una crescita possibile solo se si opera con criterio e visione strategica.
Federalberghi Agrigento
Distretto Turistico Valle dei Templi
Assohotel Agrigento
Francesco Picarella
Gaetano Pendolino
Paolo Pullara

Agrigentonotizie

PROVINCIA REGIONALE AGRIGENTO, IL COMMISSARIO APPROVA LO SCHEMA DI BILANCIO 2014
Le spese per gli investimenti sono destinate prevalentemente agli interventi sulla viabilità interna, sulle infrastrutture stradali, all'edilizia scolastica provinciale e alle scuole
Adottato con delibera n. 136 del 23 settembre 2014 dal commissario straordinario Benito Infurnari, in sostituzione della Giunta provinciale, lo schema di bilancio di previsione 2014. Lo schema prevede entrate e uscite per 94.068.684,49 euro.
Le entrate sono costituite da entrate tributarie per 23.510.217,63 euro, trasferimenti da altri enti per 9.512.621,80 euro, entrate extratributarie per 1.516,797,83 euro, entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitale e riscossioni crediti per 56.821.720,00 euro e un avanzo di amministrazione di 3.514929,19 euro. Le uscite prevedono: spese correnti per 37.760.433,21 euro, spese per investimenti per 56.308.251,28 euro e spese per rimborso prestiti per 8.807.601,96 euro.
Le spese per gli investimenti sono destinate prevalentemente agli interventi sulla viabilità interna, sulle infrastrutture stradali, all'edilizia scolastica provinciale e alle scuole. Il bilancio di previsione 2014, ha dovuto subire una ulteriore contrazione a causa dei mancati trasferimenti dallo Stato e dalla Regione. Il taglio ai trasferimenti al bilancio provinciale, negli ultimi quattro anni, è stato impressionante. Solo nell'ultimo anno i trasferimenti sono diminuiti di quasi due milioni di euro, dopo la pesante riduzione di oltre 5 milioni di euro avuta nel 2012, per un totale, in due anni, di sette milioni di euro a fronte del mantenimento delle competenze assegnate dalla legge. Dopo l'approvazione da parte del Commissario straordinario lo schema di bilancio sarà esaminato dal Collegio dei revisori per il parere obbligatorio previsto dalla legge. Acquisito il parere dei revisori dei Conti lo schema di bilancio ritornerà al Commissario, nella sua funzione di sostituto del Consiglio provinciale, per l'approvazione definitiva.
Anche quest'anno, nonostante la drastica riduzione dei trasferimenti - dichiara il commissario straordinario Infurnari - siamo riusciti ad assicurare i servizi essenziali e le risorse per garantire il regolare funzionamento del Libero Consorzio grazie ad un notevole sforzo di contenimento e razionalizzazione delle spese. Il mio augurio è che entro il 2015 siano definite le nuove competenze dell'Ente e vengano assegnate maggiori risorse per assicurare i servizi necessari ai cittadini e per garantire quelle attività che, attualmente, sono di competenza dell'Ente come le scuole Superiori, la viabilità provinciale e i servizi sociali con particolare riferimento alle persone affette da grave handicap".


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