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rassegna stampa del 26 settembre 2014

Agrigentonotizie.it
Casa di Leonardo Sciascia, Grotte e Castrofilippo contribuiscono all'acquisto


L'azione portata avanti dal Commissario Infurnari comincia a dare i primi concreti risultati, specie se si tiene conto dei problemi burocratici legati all'adozione del provvedimento e al fatto che molti comuni della provincia non hanno ancora adottato il bilancio di previsione 2014. Continuano ad arrivare alla Provincia Regionale di Agrigento, ora libero Consorzio comunale, le adesioni all'appello lanciato dal Commissario straordinario Benito Infurnari per l'acquisizione pubblica dell'immobile appartenuto alla famiglia di Leonardo Sciascia. Si tratta dei comuni di Grotte e Castrofilippo che hanno deliberato un intervento economico, il primo di 1.000 euro e il secondo di 500 euro per consentire l'acquisto dell'immobile. L'azione portata avanti dal Commissario Infurnari comincia, dunque, a dare i primi concreti risultati, specie se si tiene conto dei problemi burocratici legati all'adozione del provvedimento e al fatto che molti comuni della provincia non hanno ancora adottato il bilancio di previsione 2014. La richiesta fatta nel mese di Agosto scorso dal Commissario Benito Infurnari nasce dalla necessità di scongiurare una vendita a soggetti privati che possano snaturare i luoghi raccontati dallo scrittore Leonardo Sciascia in sue diverse opere ed è finalizzata per la creazione di una casa museo dello scrittore racalmutese. Il Commissario Infurnari confida, quindi, in un'adesione ancora più numerosa nei prossimi giorni, a testimonianza del reale interesse delle istituzioni provinciali verso uno dei più grandi scrittori italiani del '900, figlio della nostra terra, conosciuto nel mondo oltre per i suoi romanzi anche per il suo grande impegno civile in favore della Sicilia. Casa di Leonardo Sciascia, il Comune di Castrofilippo dona contributo per l'acquisto
Il sindaco e gli assessori di Castrofilippo, con voce concorde, hanno stabilito di concedere un contributo straordinario di 500 euro alla Provincia regionale di Agrigento per acquistare la casa natale di Leonardo Sciascia a Racalmuto. La delibera numero 61, del 24 settembre 2014, con cui si è deciso di rispondere all'appello del commissario straordinario della Provincia, Benito Infurnari, fa seguito all'assemblea dei sindaci del 4 agosto convocata per salvaguardare l'immobile in cui lo scrittore Leonardo Sciascia ha concepito e scritto alcune delle opere più suggestive e significative della sua produzione artistica. La casa, situata nel cuore di Racalmuto, è stata spesso raccontata dallo scrittore in molte opere tra cui "Le parrocchie di Regalpetra", "Gli zii di Sicilia" e "La Sicilia come metafora". La notizia ha indotto il commissario straordinario Infurnari a chiedere il supporto di tutti i Comuni - in considerazione delle difficoltà economiche in cui versa la Provincia, oggi Libero consorzio - per procedere all'acquisto da parte della Provincia regionale di Agrigento per evitare che tale patrimonio morale e culturale vada disperso. La Giunta di Castrofilippo ha dato, all'unanimità, il proprio contributo - coerentemente con le ridotte risorse finanziarie - per custodire e valorizzare un bene culturale che è testimonianza di grande valore etico e morale sposando le idee del Commissario straordinario Infurnari. L'obiettivo dichiarato, conseguente all'acquisto, è quello di trasformare la casa di Sciascia in un museo dove custodire le testimonianze di vita umana ed artistica di un illustre personaggio, nostro conterraneo, che ha dato tanto alla vita culturale del nostro Paese e che ha testimoniato con impegno e sacrificio, civile e politico, l'anelito al riscatto della nostra terra. "Non possiamo permettere che un fondamentale bene culturale vada disperso con la vendita a dei privati - sottolineano all'unisono Calogero Sferrazza, sindaco di Castrofilippo e Giuseppe Ippolito, assessore all'Arte, cultura e istruzione - ma anzi dopo l'acquisto della casa di Leonardo Sciascia da parte della Provincia, bisognerà adoperarsi per valorizzarlo e renderlo fruibile alle nuove generazioni, a memoria del messaggio culturale, morale e civile che ancora costituisce la casa natale di Sciascia".

Il comandante dei carabinieri Mettifogo in visita dal commissario Infurnari


Il commissario ha assicurato a Mettifogo la massima disponibilità istituzionale a continuare un percorso di collaborazione tra i vari organi dello Stato per la difesa della legalità e la massima trasparenza dell'azione della pubblica amministrazione. Il commissario straordinario della Provincia di Agrigento, Benito Infurnari, ha incontrato oggi il colonnello Mario Mettifogo, nuovo comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri di Agrigento. Il commissario ha rivolto al colonnello Mettifogo un cordiale saluto di benvenuto, a nome dell'Ente, ed un augurio di buon lavoro per il prestigioso e impegnativo incarico di comandante provinciale dell'Arma. Nel corso dell'incontro il commissario Infurnari e il comandante Mettifogo hanno parlato delle complessità socio-economiche del territorio provinciale. Il commissario ha assicurato a Mettifogo la massima disponibilità istituzionale a continuare un percorso di collaborazione tra i vari organi dello Stato per la difesa della legalità e la massima trasparenza dell'azione della pubblica amministrazione. All'incontro erano presenti anche i vertici della Polizia provinciale, il comandante Vincenzo Giglio e il vice comandante Salvatore Lombardo


Riforma pensioni 2014: nuovo ddl per abolizione Fornero


Centomila firme per la riforma pensioni sono state raccolte nelle piazze italiane dai militanti dell'Italia dei Valori. Il segretario nazionale Ignazio Messina ha presentato a Montecitorio l'iniziativa di legge popolare che ha come obiettivo primario l'abolizione della riforma pensioni Fornero. "Noi vogliamo essere etichettati come i 'rompiscatole del centrosinistra' - ha detto Messina- nel rispetto delle istituzioni e senza subordinazione". Consapevoli della necessita' di creare un'aggregazione di soggetti che puntino a progetti concreti e a proposte, l'Italia dei Valori ha reso noti i punti della loro iniziativa: al centro del loro interesse gli esodati, i pensionati e i giovani. "Per ogni punto abbiamo indicato le relative coperture finanziare - ha aggiunto il segretario Idv parlando della riforma pensioni proposta da Idv - per esempio con la proposta del tetto alle pensioni di 5000 euro mensili ricaveremo un fondo per le pensioni dei giovani".
Riforma pensioni Idv con pensione anticipata e assegno maternità
Tra i punti della proposta di legge sulla riforma pensioni anche un assegno di maternità universale, la semplificazione dei contratti nazionali che Idv vuole ridurre a quattro, oneri ridotti come il taglio dell'Iva per coloro che assumono giovani a tempo determinato e infine l'equiparazione degli standard lavorativi italiani a quelli europei. L'iniziativa popolare sulla riforma pensioni entra nel dibattito parlamentare anche grazie alla sottoscrizione del capogruppo alla Camera di Centro Democratico Nello Formisano, che e' pronto ad appoggiare "un' Italia dei Valori che, rispettando il capo dello Stato e la coalizione, deve poter far vivere le proprie idee in Parlamento".
Riforma pensioni, ddl salvaguardia esodati al Senato
Intanto, restando in tema di riforma pensioni, La commissione Lavoro del Senato vuole accelerare i tempi di approvazione del ddl esodati, attraverso la procedura che consente di saltare il passaggio parlamentare dell'Aula. Il relatore, Mario Mauro, spiega che è stata accolta dai senatori la proposta di esaminare il provvedimento direttamente in sede deliberante. Secondo quanto prevede il regolamento di palazzo Madama la richiesta dovrà ottenere il via libera del presidente del Senato.
Infoagrigento.it
Continuano ad arrivare all'ex Provincia Regionale di Agrigento, ora libero Consorzio Comunale, le adesioni all'appello lanciato dal Commissario straordinario Benito Infurnari per l'acquisizione pubblica dell'immobile appartenuto alla famiglia di Leonardo Sciascia.
Si tratta dei comuni di Grotte e Castrofilippo che hanno deliberato un intervento economico, il primo di 1.000 euro e il secondo di 500 euro per consentire l'acquisto dell'immobile.
L'azione portata avanti dal Commissario Infurnari comincia, dunque, a dare i primi concreti risultati, specie se si tiene conto dei problemi burocratici legati all'adozione del provvedimento e al fatto che molti comuni della provincia non hanno ancora adottato il bilancio di previsione 2014.
La richiesta fatta nel mese di Agosto scorso dal Commissario Benito Infurnari nasce dalla necessità di scongiurare una vendita a soggetti privati che possano snaturare i luoghi raccontati dallo scrittore Leonardo Sciascia in sue diverse opere ed è finalizzata per la creazione di una casa museo dello scrittore racalmutese.
Il Commissario Infurnari confida, quindi, in un'adesione ancora più numerosa nei prossimi giorni, a testimonianza del reale interesse delle istituzioni provinciali verso uno dei più grandi scrittori italiani del '900, figlio della nostra terra, conosciuto nel mondo oltre per i suoi romanzi anche per il suo grande impegno civile in favore della Sicilia. Sicilia24h.it
Visita del Col. Mario Mettifogo Comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento nella sede dell'Ente
Il Commissario Straordinario della Provincia di Agrigento Benito Infurnari ha incontrato ieri il Colonnello Mario Mettifogo, nuovo Comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri di Agrigento. Il Commissario ha rivolto al Colonnello Mettifogo un cordiale saluto di benvenuto, a nome dell'Ente, ed un augurio di buon lavoro per il prestigioso e impegnativo incarico di Comandante Provinciale dell'Arma. Nel corso dell'incontro il Commissario Infurnari e il Comandante Col. Mettifogo hanno parlato delle complessità socio-economiche del territorio provinciale. Il Commissario ha assicurato al Col. Mettifogo la massima disponibilità istituzionale a continuare un percorso di collaborazione tra i vari organi dello Stato per la difesa della legalità e la massima trasparenza dell'azione della pubblica amministrazione. All'incontro erano presenti anche i vertici della Polizia Provinciale, il Comandante Ten. Col. Vincenzo Giglio e il V. Comandante Magg. Salvatore Lombardo.

Agrigentotg24.it




Agrigento, scoperta discarica all'interno del parco dell'Addolorata


Una discarica di inerti è stata scoperta ieri all'interno del Parco Icori. In quello che dovrebbe essere un luogo di relax a contatto con la natura, si scaricava materiali provenienti probabilmente dal centro storico, in cui sono in atto diversi cantieri. C'era di tutto calcinacci, eternit, scarti di edilizia e pietre. Pare che è da diverso tempo quotidianamente viene scaricato del materiale in questa zona. Sul luogo, è stata trovata anche una ruspa la quale viene usata, presumibilmente, per spianare i cumuli di detriti che si vengono a creare all'interno del Parco dell'Addolorata, proprio accanto la scala di accesso che conduce all'anfiteatro restaurato lo scorso anno con una spesa di 180mila euro. Sul posto si è tenuto anche un sopralluogo del vice presidente del consiglio comunale di Agrigento, Giuseppe Di Rosa, il quale poco prima si era recato presso gli uffici del Corpo Forestale per chiedere spiegazioni. Di Rosa ha affermato che la Forestale era al corrente di questa incresciosa discarica a pochi passi dal centro urbano, ma non è potuta intervenire in quanto ci sarebbero regolari permessi del Comune. Una circostanza da verificare, ma parzialmente confermata dal fatto che, proprio durante il sopralluogo, un camion ha scaricato il suo carico pieno di materiale. Dopo l'intervento di Di Rosa, sul posto sono arrivati gli agenti della polizia provinciale del nucleo ambientale e i vigili urbani, che hanno sequestrato il cantiere
Inchiesta "La carica delle 104″: medici sospesi dall'Ordine


L'Ordine dei medici ha emesso una serie di provvedimenti durante una seduta straordinaria convocata dopo l'ordinanza "La carica delle 104″ firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, su richiesta della Procura della Repubblica agrigentina. Sospensione dell'esercizio della professione per gli indagati finiti in carcere o agli arresti domiciliari; procedimento disciplinare per il medico legale Gianfranco Pullara, destinatario dell'obbligo di firma dal lunedì al sabato. In carcere sono finiti tre medici: Giuseppa Gallo specializzata in pneumologia, Giuseppe Candioto reumatologo e Antonino Scimé ortopedico; agli arresti domiciliari sono finiti il radiologo Alfonso Russo, l'ortopedico Antonia Matina, il medico del Poliambulatorio di Agrigento Lorenzo Greco, il medico e presidente della Commissione Asp Giuseppe Porcello e lo pneumologo Salvatore Attanasio. Per tutti i medici è stata disposta la sospensione dell'esercizio della professione.


Livesicilia.it
"Assunzioni illegittime al 118". Condannati 17 politici, con lo sconto


Le assunzioni al 118 furono illegittime. Ma il conto che devono pagare 17 politici si riduce a pochi spiccioli se si considera l'iniziale ipotesi di danno erariale. Si è passati dai 37 milioni contestati dalla Procura ai 12 della condanna d'appello, fino ad arrivare ai 600 mila della nuova sentenza emessa ora da un nuovo collegio di secondo grado della Corte dei conti. In soldoni, è il caso di dire, si passa da cifre comprese fra 500 mila e 700 mila euro ciascuno a circa 30 mila euro a testa.
Ecco chi dovrà sborsarli: Totò Cuffaro, Antonio D' Aquino, Francesco Scoma, Francesco Cascio, Mario Parlavecchio, Giovanni Pistorio, Santi Formica, Nino Dina, Giuseppe Basile, David Costa, Giuseppe Arcidiacono, Giancarlo Confalone, Angelo Moschetto, Fabio Granata, Carmelo Lo Monte, Michele Cimino, Innocenzo Leontini. In pratica tutta la giunta Cuffaro e i membri della commissione Sanità che con il voto del 2005 assunsero 512 nuovi autisti-soccorritori. Assunzione che, secondo i giudici contabili, non rispondevano a reali esigenze per migliorare il sevizio ma a "logiche clientelari e pressioni lobbystiche".
È stato un processo piuttosto travagliato. La Sezione giurisdizionale d'Appello della Corte dei Conti accolse in parte il ricorso della Procura, che aveva contestato ai politici un danno di oltre 37 milioni di euro, per la scelta "inutile e irragionevole" di ampliare il parco ambulanze del 118 e di assumere, contestualmente, nuovi dipendenti. In primo grado, infatti, le accuse della Procura erano state respinte. E i politici "assolti". Ma l'appello cambiò le carte in tavola. I magistrati contabili confermarono la legittimità della scelta degli amministratori di allora di ampliare il numero delle ambulanze, ma censurarono fortemente il ricorso a 512 nuovi autisti-soccorritori. Una decisione giunta senza alcun motivo. Senza, cioè, la presenza di fatti o dati oggettivi che comprovassero la necessità di quelle assunzioni. Per questo motivo, la richiesta complessiva di risarcimento, rispetto a quella della Procura, scese a 12 milioni di euro. Dopo la condanna, però, i politici fecero ricorso in Cassazione sostenendo che non fosse quella della Corte dei conti la sede corretta per trattare la materia. Insomma, sollevavano un difetto di giurisdizione. I supremi giudici, però, respinsero il ricorso. Ne fu presentato, però, subito un altro con il quale veniva chiesta la revocazione del processo e cioè una sorta di revisione del processo contabile prevista in casi eccezionali. Che in questo caso erano motivati da possibile errori nel calcolo del danno erariale. E così è stato necessario un processo con un nuovo collegio, formato da giudici prevalantemente diversi e presieduto da Ivan De Musso, per risolvere la questione. E siamo alla sentenza di oggi. Si è passati dallo sconto del secondo grado al super sconto di oggi. Una sentenza accolta con grande soddisfazione dagli avvocati Massimiliano Mangano, Anna Maria Crosta, Agatino Cariola, Gigi Rubino e Antonio Vitale.
Il collegio ha stabilito che c'è stato un calcolo errato dei compensi riconosciuti agli autisti-soccorritori impiegati nelle nuove ambulanze. Non era stato, infatti, tenuto in conto le ore di lavoro settimanali per i dipendenti erano diminuiti da 36 a 30 ore. Ecco perché, si legge nella motivazione, "era stato calcolato un danno corrispondente alle intere retribuzioni dei 512 addetti in più, senza però considerare i minori stipendi percepiti complessivamente da tutti (e dunque non sottraendo i corrispondenti valori)". Ed ancora: "Emerge come le postazioni previste dai due atti aggiuntivi non siano state tutte attivate immediatamente, a gennaio 2006; più in particolare, 14 postazioni risultano essere state attivate nel febbraio 2006 e 53 nel mese di maggio 2006. In considerazione di ciò, i relativi pagamenti, da parte della Regione, hanno dovuto tenere conto di tale circostanza, mentre invece la sentenza impugnata ha quantificato il danno per l'intero periodo, ossia come se tutti gli autisti soccorritori fossero stati assunti a decorrere dal mese di gennaio 2006".
LA SICILIA

Disavventura per un impiegato dell'ex Provincia regionale. Ieri pomeriggio, rimasto per due ore chiuso nell'ascensore del palazzo. L'uomo, aveva appena finito il turno dl lavoro, ed entrato nell'ascensore. All'improvviso, l'impianto si è bloccato. Sono accorsi i colleghi, impotenti ad aiutarlo. Con il telefono cellulare, l'impiegato ha chiamato la ditta, la quale essendo di Catania, gli ha consigliato di rivolgersi ai pompieri. C'è stato quindi l'intervento di una squadra dei vigili del fuoco che è riuscita a liberare l'uomo.

REFERENDUM: DOMENICA SCADE IL TERMINE
Liberi consorzi di comuni Butera in "fuga" da Enna
È' domenica prossima l'ultimo giorno utile per i consigli comunali per deliberare l'adesione ad un nuovo Libero consorzio di comuni. Ma sono pochi gli enti locali che hanno deciso di attuare la nuova legge dopo l'abolizione delle Province, peraltro non previste dallo Statuto speciale della Regione siciliana, A frenare i sindaci, come è noto, la previsione del referendum confermativo, mentre nella maggior parte dei casi gli statuti comunali prevedono lo strumento referendario consultivo che è valido solo se supera il 50 per cento piè uno dei voti degli aventi diritto. E ciò ha frenato parecchio decine di sindaci che avrebbero voluto darsi una diversa organizzazione territoriale, rispetto alle vecchie Province. Oggi, dovrebbe votare l'adesione al Libero consorzio di comuni di Enna, il Consiglio comunale di Castel di Lucio, mentre c'è parecchia indecisione
a Motta d'Affermo. Hanno già deliberato l'adesione al Libero consorzio di Enna, Mistretta, Reitano, Pettineo e Santo Stefano di Camastra, comuni della provincia di Messina che daranno ad Enna uno sbocco sul Mar Tirreno, «in questo modo - ha detto il sindaco di Enna, Paolo Garofalo - sarà riportata a nuova vita quella che era chiamata la strada del grano". Non hanno ancora deciso né Tusa né Caronia». Enna, però, perde Piazza Armerina che con Niscemi e Gela ha deciso di aderire al Libero consorzio di Catania. Anche Butera, comune di quasi cinquemila abitanti, ha deciso di separarsi dalla provincia di Caltanissetta. Entro 60 giorni dovrà svolgersi il referendum confermativo per la cui validità non è previsto il superamento del quorum del 50 per cento più uno degli elettori. Così è già avvenuto a Niscemi e a Piazza Armerina, che hanno confermato le scelte dei rispettivi consigli comunali, e così è successo a Gela. Ma sul referendum gelese grava il rischio della bocciatura dell'adesione al Libero consorzio di comuni di Catania perché lo strumento referendario previsto dal regolamento comunale contempla il superamento del quorum della metà più uno mentre i votanti a Gela sono stati pari al 36,14%. Tuttavia, i legali del comitato organizzativo ritengono valido il risultato del referendum (dalla funzione confermativa) che resta sub-iudice, in attesa del pronunciamento del governo regionale. Rimane, però, ancora irrisolto il problema delle funzioni da attribuire i nuovi organismi che saranno nominati con elezioni di secondo tipo. Intanto, per uscire dall'impasse aumentano gli appelli affinché venga recepita in Sicilia la cosiddetta «legge Delrio». Secondo il portavoce del Pdr, Michele Cimino, «si proceda con urgenza al recepimento della legge 56 del 7 aprile 2014 (disposizioni sulle città metropolitane, sulle province e fusioni di Comuni), per razionalizzare il governo del territorio». Ma la «legge Delrio», nelle Regioni a Statuto ordinario, mantiene ancora in vita le Province che in Sicilia, invece, sono state abolite. Sarebbe un ritorno al passato. L.M.

SCOPERTA UNA DISCARICA ABUSIVA
Una ruspa, camion e inerti da edilizia al parco Addolorata
Una ruspa, via vai di camion, una grande quantità di inerti provenienti da lavori di edilizia e, come grande discarica all'aperto, il Parco dell'Addolorata. E' questo lo scenario che si è presentato agli occhi degli uomini della Polizia provinciale di Agrigento, che nel pomeriggio di ieri hanno provveduto a sequestrare un "cantiere" all'interno della struttura comunale e una ruspa con braccio meccanico, che era utilizzata verosimilmente per
"spianare" il materiale di risulta. La vicenda, segnalata alla Provinciale dal consigliere comunale Giuseppe Di Rosa ma portata all'attenzione pubblica dagli attivisti di Agrigento punto e a capo, è assolutamente complessa e ancora piena di "condizionali d'obbligo". I fatti certi sono che il Comune di Agrigento, circa un anno fa, aveva autorizzato l'Associazione temporanea di imprese che sta svolgendo i lavori di riqualificazione del centro storico noti come "Terravecchia" a utilizzare quella parte del parco (ad oggi già usata dall'Ato Gesa come punto di 'scambio" per i containers) come deposito temporaneo di sfabbricidi. Il tutto, precisano dagli uffici, senza alcuna autorizzazione a depositare o smaltire i materiali, ma solo con il permesso di posare lì i cassoni dei camion in attesa dei conferimento in discarica. Ciò che invece la Polizia Provinciale contesta adesso ad un dipendente dell'Ati, presente in loco (si dice che all'arrivo degli agenti la ruspa fosse in funzione), è la violazione di reati ambientali rispetto allo smaltimento di inerti, anche se, appunto, maggiore chiarezza si potrà avere solo ad indagini concluse. Da dove provengano questi scarti non è dato sapersi, anche se la Provinciale sembra assolutamente certa che non vi fossero le autorizzazioni necessarie per utilizzare una parte a verde del Parco come discarica all'aperto. I materiali inerti, tra l'altro, contrariamente a quanto si pensa comunemente non sono sostanze di per sé non inquinanti, dato che essendo derivanti da attività edilizia possono contenere piombo, amianto e polveri potenzialmente nocive. Per questo il rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di lavori edili è sempre subordinata all'individuazione da parte del concessionario delle modalità di smaltimento del materiale di risulta e la ditta incaricata. Inoltre, con la comunicazione di fine lavori, lo stesso deve esibire l'attestazione dell'avvenuto smaltimento, indicando la quantità del materiale e il luogo di conferimento. Il tutto, però, ha ovviamente un costo, e spesso il privato supera il problema abbandonando il materiale in zone prive di sorveglianza e quindi sfuggendo a qualsiasi controllo previsto dalla legge. GIOACCHINO SCHICCHI

Armenio "promosso"
Regione. Nominato dirigente generale del Dipartimento acqua e rifiuti
Regione, Domenico Armenio lascia il Genio Civile per raccogliere l'"eredità" di Marco Lupo e sostituirlo come dirigente del Dipartimento regionale Acque e Rifiuti. La scelta è ricaduta sull'ingegnere agrigentino durante la riunione di Giunta regionale dello scorso 24 settembre, anche se al momento la nomina non è stata ancora formalizzata e quindi il diretto interessato ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione in merito. Per Armenio si tratta comunque di una promozione, sebbene sarà caricato di enormi responsabilità dato che quello dei Rifiuti è di certo un settore non facile da gestire in Sicilia. Da risolvere ci sono tutte le conseguenze di una riforma mai portata pienamente a compimento — quella di scioglimento degli Ato e la formazione delle Srr e degli Aro -,così come "grane" di non facile soluzione collegate al servizio, alle discariche e agli appalti. Armenio, tra l'altro, dovrà abbandonare il Genio Civile, anche se l'incarico gli era stato confermato solo un mese fa. Il dirigente è a capo dell'ente dall'agosto del 2010 e sempre in quell'anno venne nominato anche commissario straordinario dell'istituto autonomo case popolari di Caltanissetta (dopo esserlo stato ad acta), mentre è stato ingegnere capo del Genio civile di Trapani dal 24 maggio 2012 al 17 marzo del 2013 e, sempre dal 2012 e fino a poche settimane fa, anche commissario straordinario dello Iacp di Agrigento. Armenio è attualmente il presidente dell'Ordine degli Ingegneri agrigentino. La sua comunque non è l'unica nomina effettuata in questi giorni da parte del Governo. Sebbene in questo caso si tratti di un incarico dato ad un dirigente già interno alla Regione, giusto ieri Rosario Crocetta aveva nominato capo della sua segreteria personale l'ex assessore regionale Mariella Lo Bello. G.S.

NOTO. Sindaci e Distretti turistici incontrano la produzione
Fra Sud-Est e Agrigentino la "tregua dell'arancino" «Montalbano è della Sicilia»
Una proposta da presentare alla produzione, per evitare il trasferimento del set cinematografico del commissario Montalbano. E questo il prossimo passo che metteranno in atto i due distretti turistici coinvolti nella vicenda: quello del Sud-Est e quello della Valle dei Templi. Ieri pomeriggio, una lunga riunione all'interno della sala giunta di Palazzo Ducezio, a Noto, ha rappresentato il primo incontro tra i rappresentanti istituzionali delle città di Noto, Modica, Scicli, Ragusa e Porto Empedocle. C'erano pure l'ex assessore regionale Fabio Granata, in qualità di consulente alla cultura del sindaco di Noto Corrado Bonfanti, e la Palomar con il produttore Carlo Degli Esposti e il direttore esecutivo Gianfranco Barba. La produzione che non ha partecipato alla conferenza stampa indetta subito dopo la fine dell'incontro: ad aspettarli, a Palermo, c'era il presidente della Regione Rosario Crocetta, per capire e spiegarsi a vicenda le ragioni di una separazione da evitare. Lo stesso Degli Esposti, già prima dell'incontro si era sbilanciato: «Il distretto turistico del Sud- Est - aveva dichiarato in mattinata - può diventare un distretto di Montalbano, comprendendo in questo consorzio anche il comune di Porto Empedocle». E infatti, questa sembra essere la strada intrapresa: i due distretti, rappresentanti ieri dai due sindaci presidenti, Bonfanti (Noto) e Lillo Firetto, (Porto Empedocle), lavoreranno assieme per offrire alla produzione quei validi motivi che scongiurerebbero il trasferimento della fiction in un'altra regione. Senza campanilismi, però. Una sorta di "patto dell'arancino" in nome del valore economico del sistema Montalbano, Ogni città metterà del suo, da un punto di vista di servizi e opportunità, andando cosi a creare quel circuito virtuoso che possa moltiplicare gli interessi e i benefici di tutti: territorio e produzione.
"Stiamo lavorando - ha aggiunto Degli Esposti - a far nascere non un meccanismo di sostegno economico per la produzione di Montalbano, ma un circuito virtuoso che possa essere un moltiplicatore di interessi e benefici per tutto il territorio del Sud-est. Finora la ricaduta economica sul territorio del grande successo della fiction tv è stata molto limitata, è arrivato il momento di avere un maggiore ritorno". Si è parlato della nascita di musei dedicati a Montalbano e al suo scrittore, quell'Andrea Camilleri che ha ambientato le avventure in terra agrigentina, ma che rischia di ritrovare proiettate sul piccolo schermo scene girate in Puglia. Il sindaco di Noto ha fatto gli onori di casa, tenendo a precisare che "non c'è alcuna intenzione di sottrarre il set alle altre città del distretto", ma precisando: "Montalbano è del sud-est della Sicilia, e non può andare via. Lavoreremo come distretti, per realizzare un progetto che permetta alla produzione di sentirsi a casa, da tanti punti di vista. Non necessariamente da quello logistico, ma anche da un punto di vista economico, creando un qualcosa che possa generare ricavi per tutti i coinvolti". A queste parole, han fatto eco quelle del collega Firetto. "Facciamo crescere la nostra cara Sicilia - ha aggiunto - senza invidia. Ogni distretto deve mettere a disposizione le proprie peculiarità ed eccellenze, per entrare in quella che può essere definita una seconda fase del rapporto con questa fortunata fiction". Moderati gli interventi dell'assessore alla Cultura di Ragusa Stefania Campo, e quello del sindaco di Scicli, Franco Susinno. Stoccata decisa, invece, da parte del sindaco di Modica, Ignazio Abbate, nei confronti di Palazzo d'Orléans. «Il fatto che abbiamo dovuto rimboccarci le maniche noi amministratori locali - ha spiegato - la dice lunga sul funzionamento della nostra Regione. "Dobbiamo fare impresa: ritengo siano coinvolti cinque tra i comuni più importanti dell'intera zona, ma dobbiamo sbrigarci". «Due distretti - ha concluso Granata - di qualità, per avviare l'operazione "fabbrica di Montalbano". E un piccolo passo, dovuto. Aggiornamenti previsti per la prossima settimana. OTTAVO GINTOLI

CANiCATTÌ
Commemorato il giudice Saetta
Ventiseienni fa la mafia uccideva in un agguato scattato lungo la statale Agrigento Caltanissetta, in contrada Giulfo il giudice Antonino Saetta ed il figlio Stefano. Il magistrato canicattinese all'epoca presiedeva la prima sezione della Corte d'Assise di Palermo. Ieri mattina, a cura della associazioni "Tecnopolis" ed "Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino" è stato deposto un mazzo di fiori sulla tomba del magistrato e del figlio uccisi dalla mafia. Erano presenti il comandante della Dia di Agrigento, il colonnello Francesco Bruno ed in rappresentanza dell'amministrazione comunale l'assessore alla Cultura Cecilia Acquisto. Stessa cerimonia si è svolta nel pomeriggio alle 18 sempre presso il cimitero di via Nazionale, stavolta organizzata dall'Amministrazione. Stavolta erano presenti i familiari del magistrato, i rappresentanti provinciali e locali delle forze dell'ordine ed alcuni colleghi. Un'ora dopo presso la chiesa della Sacra Famiglia, invece, è stata celebrata una messa per volontà della famiglia Saetta, che ha visto anche in questo caso la partecipazione di colleghi del giudice, di rappresentanti delle forze dell'ordine e delle istituzioni. Sempre ieri, a Canicattì erano presenti i volontari di "LiberArci dalle Spine" e della cooperativa "Lavoro e non solo" i quali hanno ripercorso i luoghi del giudice Livatino con visita finale alla istituenda 'Casa museo Livatino"di viale Regina Margherita. «Oggi - ha dichiarato il presidente di "Tecnopolis" Riccardo La Vecchia - molte cose sono cambiate grazie al sacrificio del giudice Saetta ed alla morte di altri magistrati come Livatino, Falcone, Borsellino, Costa e Chinnici. Delitti che hanno smosso le coscienze dei siciliani. Ed il mio appello va ai tanti giovani affinché possano essere padroni del loro futuro e soprattutto combattere il male e la corruzione». Dopo la commemorazione dei Saetta, le iniziative della «Settimana della Legalità» continueranno oggi e domani ad Agrigento con un corso di formazione decentrata del Csm in Memoria di Rosario Livatino organizzato dalla struttura territoriale di Anm Palermo in collaborazione con l'Anm di Caltanissetta sul tema "Le misure di prevenzione e gli strumenti di aggressione ai patrimoni criminali nel diritto interno e nel diritto europeo". Il 3 ottobre 2014 invece alle, 17,30 presso l' Auditorium Cannizzaro Università degli Studi Messina ci sarà la consegna dei riconoscimenti "Pro Bono Justitiae" e "Pro Bono Veritatis" alla memoria del giudice Livatino a cura del Movimento Nuova Presenza "Giorgio La Pira". CARMELO VELLA

DI SICILIA

Visita ufficiale del neo comandate dell'Arma
Incontro ufficiale ieri mattina, tra il commissario straordinario del Libero Consorzio dei Comuni, Benito Infurnari ed il colonnello Mario Mettifogo, nuovo comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri. Infurnari ha rivolto al colonnello Mettifogo un cordiale saluto di benvenuto, a nome dell'Ente, ed un augurio di buon lavoro. Nel corso dell'incontro Infurnari e Mettifogo hanno discusso delle complessità socio-economiche del territorio provinciale. Il Commissario ha assicurato al colonnello Mettifogo la massima disponibilità istituzionale a continuare un percorso di collaborazione tra i vari organi dello Stato per la difesa della legalità e la massima trasparenza dell'azione della pubblica amministrazione. All'incontro di ieri mattina, svoltosi negli uffici di Presidenza dell'ex Provincia regionale, erano presenti anche i vertici della Polizia Provinciale, il comandante Vincenzo Giglio e il vice comandante Salvatore Lombardo.

PROVINCIA. Nuove adesioni all'appello per l'acquisto dell'immobile appartenuto alla famiglia dello scrittore
Casa Sciascia, nuove adesioni
Nuove adesioni di Comuni agrigentini all'appello lanciato dal commissario straordinario della Provincia, Benito Infurnari per l'acquisizione pubblica dell'immobile appartenuto alla famiglia di Leonardo Sciascia. Ieri hanno fatto pervenire al Libero consorzio comunale, la propria adesione i Comuni di Grotte e Castrofilippo che hanno deliberato un intervento economico, il primo di 1.000 euro e il secondo di 500 euro per consentire l'acquisto dell'immobile. Per il sindaco di Castrofilippo, Lillo Sferrazza "Non è possibile permettere che un fondamentale bene culturale vada disperso con la vendita ai privati ma anzi dopo l'acquisto della casa di Leonardo Sciascia da parte della Provincia, bisognerà adoperarsi per valorizzarlo e renderlo fruibile alle nuove generazioni, a memoria del messaggio culturale, morale e civile che ancora costituisce la casa natale di Sciascia". L'adesione dei due piccoli Comuni alla proposta del Commissario straordinario della Provincia, Benito Infurnari, fa seguito all'assemblea dei sindaci del 4 agosto convocata per salvaguardare l'immobile in cui lo scrittore Leonardo Sciascia ha concepito e scritto alcune delle opere più suggestive e significative della sua produzione artistica. La casa, situata nel cuore di Racalmuto, è stata spesso raccontata dall' scrittore in molte opere tra cui "Le parrocchie di Regalpetra", "Gli zii di Sicilia" e "La Sicilia come metafora". La notizia della messa in vendita della casa di Sciascia ha indotto il Commissario straordinario Infurnari a chiedere il supporto di tutti i Comuni - in considerazione delle difficoltà economiche in cui versa la Provincia, oggi Libero consorzio - per procedere all'acquisto da parte della Provincia regionale di Agrigento per evitare che tale patrimonio morale e culturale vada disperso. L'azione portata avanti dal Commissario Infurnari comincia, dunque, a dare i primi concreti risultati, specie se si tiene conto dei problemi burocratici legati all'adozione del provvedimento e al fatto che molti comuni della provincia non hanno ancora adottato il bilancio di previsione 2014. Il commissario Infurnari confida, quindi, in un'adesione ancora più numerosa nei prossimi giorni, a testimonianza del reale interesse delle istituzioni provinciali verso uno dei più grandi scrittori italiani del '900, figlio della nostra terra, conosciuto nel mondo oltre per i suoi romanzi anche per il suo grande impegno civile in favore della Sicilia. PAOLO P!CONE

CAMERE DI COMMERCIO. Il progetto presentato nei giorni scorsi, è stato accolto con entusiasmo dal prefetto Nicola Diomede che ha invitato una delegazione di giovani
Giornate della Legalità, studenti in prefettura
Alcuni rappresentanti dei licei «Leonardo» e «Maiorana», si confronteranno su temi di grande attualità come l'usura
Nel corso dei diversi incontri che si terranno negli istituti della provincia, sarà proiettato un video
realizzato nell'ambito del progetto dedicato ai dieci annidi vita del «Premio Libero Grassi».
Sara una delegazione degli studenti dei licei agrigentini «Leonardo e Maiorana», ad incontrare il prefetto Nicola Diomede per un confronto sui temi trattati un paio di giorni addietro quando, alla Camera di Commercio, sono state presentate ufficialmente le "Giornate della legalità". Un'apertura di grande interesse quella del prefetto di Agrigento, che accredita ulteriormente l'iniziativa e rappresenta uno stimolo forte per gli studenti portandola dentro una sede istituzionale come la prefettura per parlare di cultura della legalità. Era stato lo stesso Diomede, a lanciare la proposta agli studenti, al termine della proiezione in anteprima, del video che verrà fatto proiettare nelle scuole agrigentine e dedicato ai dieci anni di vita del Premio Libero Grassi, l'imprenditore ucciso dalla mafia per non essersi piegato al racket delle estorsioni. "Mi sembra un'ottima idea - aveva detto Nicola Diomede in quella circostanza - che siano gli studenti a dire a noi rappresentanti dello Stato, come la pensano su tematiche così importanti ed attuali". Ed intanto, l'ufficio scolastico provinciale sta concordando con i vari istituti della provincia, le date per ultimare il calendario delle Giornate della legalità, alcune delle quali verranno concentrate in incontri zonali con alcuni istituti insieme. Gli incontri infatti, si terranno nelle diverse aree della provincia, si partirà da Agrigento, poi Licata e Sciacca. La formula prevede che dopo la proiezione del video, di volta in volta, i ragazzi avranno la possibilità di porre domande e confrontarsi con rappresentanti delle istituzioni, della magistratura e delle forze dell'ordine. Il tutto sarà coordinato dalla Camera di commercio, con il suo presidente Vittorio Messina, in collaborazione con l'ufficio Scolastico Provinciale, con cui è stato firmato un apposito protocollo d'intesa per percorsi di legalità e la Consulta Provinciale Studentesca."Queste attività di sensibilizzazione rivolte agli studenti — sottolinea il presidente Vittorio Messina — servono ad evidenziare come l'esigenza del ripristino della legalità risolti essenziale nel contesto della Regione Sicilia ove, peraltro, negli ultimi anni si sono già sviluppate esperienze positive per la prevenzione dei fenomeni usurari ed estorsivi. Tutto questo nella consapevolezza che il condizionamento criminale, costituendo una grave minaccia alla libertà degli operatori economici, agli equilibri del mercato, al rispetto di normali regole di concorrenza, può compromettere gravemente lo sviluppo economico del territorio oltre ad ostacolare la crescita complessiva del sistema delle attività imprenditoriali". Le Giornate della legalità sono state ufficialmente presentate nella sala conferenze della Camera di Commercio di Agrigento, nell'ambito del progetto «Sportelli legalità di Unioncamere Sicilia», finanziato dal Fondo Perequativo per sostenere la diffusione della cultura della legalità tra i cittadini e le istituzioni del territorio, attraverso anche specifiche attività di sensibilizzazione e comunicazione. Obiettivo centrale del progetto è proprio la realizzazione di una rete di servizi di supporto attraverso la costituzione di Sportelli provinciali di prima assistenza, presso le Camere Siciliane per la valorizzazione e assistenza alle imprese esposte a situazioni di illegalità, nello specifico, tutti quei soggetti che si trovano in una situazione di indebitamento, di grave crisi finanziaria che potrebbe portarli a rischio racket e usura. AMM

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