Agrigentonotizie.it
Casa di
Leonardo Sciascia, Grotte e Castrofilippo contribuiscono all'acquisto
L'azione portata
avanti dal Commissario Infurnari comincia a dare i primi concreti
risultati, specie se si tiene conto dei problemi burocratici legati
all'adozione del provvedimento e al fatto che molti comuni della
provincia non hanno ancora adottato il bilancio di previsione 2014.
Continuano ad arrivare alla Provincia
Regionale di Agrigento, ora libero Consorzio comunale, le adesioni
all'appello lanciato dal Commissario straordinario Benito Infurnari
per l'acquisizione pubblica dell'immobile appartenuto alla famiglia
di Leonardo Sciascia. Si tratta dei comuni di Grotte
e Castrofilippo che hanno
deliberato un intervento economico, il primo di 1.000
euro e il secondo di 500
euro per consentire l'acquisto dell'immobile.
L'azione portata avanti dal Commissario Infurnari comincia, dunque, a
dare i primi concreti risultati, specie se si tiene conto dei
problemi burocratici legati all'adozione del provvedimento e al fatto
che molti comuni della provincia non hanno ancora adottato il
bilancio di previsione 2014. La richiesta fatta nel mese di Agosto
scorso dal Commissario Benito Infurnari nasce dalla necessità di
scongiurare una vendita a soggetti privati che possano snaturare i
luoghi raccontati dallo scrittore Leonardo Sciascia in sue diverse
opere ed è finalizzata per la creazione di una casa museo dello
scrittore racalmutese. Il
Commissario Infurnari confida, quindi, in un'adesione ancora più
numerosa nei prossimi giorni, a testimonianza del reale interesse
delle istituzioni provinciali verso uno dei più grandi scrittori
italiani del '900, figlio della nostra terra, conosciuto nel mondo
oltre per i suoi romanzi anche per il suo grande impegno civile in
favore della Sicilia.
Casa di
Leonardo Sciascia, il Comune di Castrofilippo dona contributo per
l'acquisto
Il
sindaco e gli assessori di Castrofilippo, con voce
concorde, hanno stabilito di concedere un contributo
straordinario di 500 euro alla Provincia
regionale di Agrigento per
acquistare la casa natale di Leonardo Sciascia a Racalmuto. La
delibera numero 61, del 24 settembre 2014, con cui si è deciso di
rispondere all'appello
del commissario straordinario della Provincia, Benito Infurnari, fa
seguito all'assemblea dei sindaci del 4 agosto convocata per
salvaguardare l'immobile in cui lo scrittore Leonardo Sciascia ha
concepito e scritto alcune delle opere più suggestive e
significative della sua produzione artistica. La casa, situata nel
cuore di Racalmuto, è stata spesso raccontata dallo scrittore
in molte opere tra cui "Le parrocchie di Regalpetra", "Gli zii
di Sicilia" e "La Sicilia come metafora". La notizia ha indotto
il commissario straordinario Infurnari a chiedere il supporto di
tutti i Comuni - in considerazione delle difficoltà economiche in
cui versa la Provincia, oggi Libero consorzio - per procedere
all'acquisto da parte della Provincia regionale di Agrigento per
evitare che tale patrimonio morale e culturale vada disperso. La
Giunta di Castrofilippo ha dato, all'unanimità, il proprio
contributo - coerentemente con le ridotte risorse finanziarie -
per custodire e valorizzare un bene culturale che è testimonianza di
grande valore etico e morale sposando le idee del Commissario
straordinario Infurnari. L'obiettivo dichiarato, conseguente
all'acquisto, è quello di trasformare la casa di Sciascia in un
museo dove custodire le testimonianze di vita umana ed artistica di
un illustre personaggio, nostro conterraneo, che ha dato tanto alla
vita culturale del nostro Paese e che ha testimoniato con impegno e
sacrificio, civile e politico, l'anelito al riscatto della nostra
terra. "Non possiamo permettere che un fondamentale bene
culturale vada disperso con la vendita a dei privati -
sottolineano all'unisono Calogero Sferrazza, sindaco di
Castrofilippo e Giuseppe Ippolito, assessore all'Arte, cultura e
istruzione - ma anzi dopo l'acquisto della casa di Leonardo
Sciascia da parte della Provincia, bisognerà adoperarsi per
valorizzarlo e renderlo fruibile alle nuove generazioni, a memoria
del messaggio culturale, morale e civile che ancora costituisce la
casa natale di Sciascia".
Il comandante
dei carabinieri Mettifogo in visita dal commissario Infurnari
Il commissario
ha assicurato a Mettifogo la massima disponibilità istituzionale a
continuare un percorso di collaborazione tra i vari organi dello
Stato per la difesa della legalità e la massima trasparenza
dell'azione della pubblica amministrazione. Il
commissario straordinario della Provincia di Agrigento, Benito
Infurnari, ha incontrato oggi il colonnello Mario Mettifogo, nuovo
comandante provinciale dell'Arma dei carabinieri di Agrigento. Il
commissario ha rivolto al colonnello Mettifogo un cordiale saluto di
benvenuto, a nome dell'Ente, ed un augurio di buon lavoro per il
prestigioso e impegnativo incarico di comandante provinciale
dell'Arma. Nel corso dell'incontro il commissario Infurnari e il
comandante Mettifogo hanno parlato delle complessità
socio-economiche del territorio provinciale. Il commissario ha
assicurato a Mettifogo la massima disponibilità istituzionale a
continuare un percorso di collaborazione tra i vari organi dello
Stato per la difesa della legalità e la massima trasparenza
dell'azione della pubblica amministrazione. All'incontro erano
presenti anche i vertici della Polizia provinciale, il comandante
Vincenzo Giglio e il vice comandante Salvatore Lombardo
Riforma pensioni
2014: nuovo ddl per abolizione Fornero
Centomila firme
per la riforma pensioni sono state raccolte nelle piazze italiane dai
militanti dell'Italia dei Valori. Il segretario nazionale Ignazio
Messina ha presentato a Montecitorio l'iniziativa di legge popolare
che ha come obiettivo primario l'abolizione della riforma pensioni
Fornero. "Noi vogliamo essere etichettati come i 'rompiscatole
del centrosinistra' - ha detto Messina- nel rispetto delle
istituzioni e senza subordinazione". Consapevoli della necessita'
di creare un'aggregazione di soggetti che puntino a progetti
concreti e a proposte, l'Italia dei Valori ha reso noti i punti
della loro iniziativa: al centro del loro interesse gli esodati, i
pensionati e i giovani. "Per ogni punto abbiamo indicato le
relative coperture finanziare - ha aggiunto il segretario Idv
parlando della riforma pensioni proposta da Idv - per esempio con
la proposta del tetto alle pensioni di 5000 euro mensili ricaveremo
un fondo per le pensioni dei giovani".
Riforma pensioni
Idv con pensione anticipata e assegno maternità
Tra i punti
della proposta di legge sulla riforma pensioni anche un assegno di
maternità universale, la semplificazione dei contratti nazionali che
Idv vuole ridurre a quattro, oneri ridotti come il taglio dell'Iva
per coloro che assumono giovani a tempo determinato e infine
l'equiparazione degli standard lavorativi italiani a quelli
europei. L'iniziativa popolare sulla riforma pensioni entra nel
dibattito parlamentare anche grazie alla sottoscrizione del
capogruppo alla Camera di Centro Democratico Nello Formisano, che e'
pronto ad appoggiare "un' Italia dei Valori che, rispettando il
capo dello Stato e la coalizione, deve poter far vivere le proprie
idee in Parlamento".
Riforma
pensioni, ddl salvaguardia esodati al Senato
Intanto,
restando in tema di riforma pensioni, La commissione Lavoro del
Senato vuole accelerare i tempi di approvazione del ddl esodati,
attraverso la procedura che consente di saltare il passaggio
parlamentare dell'Aula. Il relatore, Mario Mauro, spiega che è
stata accolta dai senatori la proposta di esaminare il provvedimento
direttamente in sede deliberante. Secondo quanto prevede il
regolamento di palazzo Madama la richiesta dovrà ottenere il via
libera del presidente del Senato.
Infoagrigento.it
Continuano
ad arrivare all'ex Provincia Regionale di Agrigento, ora libero
Consorzio Comunale, le adesioni all'appello lanciato dal
Commissario straordinario Benito Infurnari per l'acquisizione
pubblica dell'immobile appartenuto alla famiglia di Leonardo
Sciascia.
Si tratta dei comuni di
Grotte e Castrofilippo che hanno deliberato un intervento economico,
il primo di 1.000 euro e il secondo di 500 euro per consentire
l'acquisto dell'immobile.
L'azione
portata avanti dal Commissario Infurnari comincia, dunque, a dare i
primi concreti risultati, specie se si tiene conto dei problemi
burocratici legati all'adozione del provvedimento e al fatto che
molti comuni della provincia non hanno ancora adottato il bilancio di
previsione 2014.
La richiesta fatta
nel mese di Agosto scorso dal Commissario Benito Infurnari nasce
dalla necessità di scongiurare una vendita a soggetti privati che
possano snaturare i luoghi raccontati dallo scrittore Leonardo
Sciascia in sue diverse opere ed è finalizzata per la creazione di
una casa museo dello scrittore racalmutese.
Il
Commissario Infurnari confida, quindi, in un'adesione ancora più
numerosa nei prossimi giorni, a testimonianza del reale interesse
delle istituzioni provinciali verso uno dei più grandi scrittori
italiani del '900, figlio della nostra terra, conosciuto nel mondo
oltre per i suoi romanzi anche per il suo grande impegno civile in
favore della Sicilia.
Sicilia24h.it
Visita del Col.
Mario Mettifogo Comandante provinciale dei Carabinieri di Agrigento
nella sede dell'Ente
Il Commissario
Straordinario della Provincia di Agrigento Benito Infurnari ha
incontrato ieri il Colonnello Mario Mettifogo, nuovo
Comandante provinciale dell'Arma dei
Carabinieri di Agrigento. Il
Commissario ha rivolto al Colonnello Mettifogo un cordiale saluto di
benvenuto, a nome dell'Ente, ed un augurio di buon lavoro per il
prestigioso e impegnativo incarico di Comandante Provinciale
dell'Arma. Nel corso dell'incontro il Commissario Infurnari e il
Comandante Col. Mettifogo hanno parlato delle complessità
socio-economiche del territorio provinciale. Il Commissario ha
assicurato al Col. Mettifogo la massima disponibilità istituzionale
a continuare un percorso di collaborazione tra i vari organi dello
Stato per la difesa della legalità e la massima trasparenza
dell'azione della pubblica amministrazione. All'incontro erano
presenti anche i vertici della Polizia Provinciale, il Comandante
Ten. Col. Vincenzo Giglio e il V. Comandante Magg. Salvatore
Lombardo.
Agrigentotg24.it
Agrigento,
scoperta discarica all'interno del parco dell'Addolorata
Una discarica di
inerti è stata scoperta ieri all'interno del Parco Icori. In
quello che dovrebbe essere un luogo di relax a contatto con la
natura, si scaricava materiali provenienti probabilmente dal centro
storico, in cui sono in atto diversi cantieri. C'era di tutto
calcinacci, eternit, scarti di edilizia e pietre. Pare che è da
diverso tempo quotidianamente viene scaricato del materiale in questa
zona. Sul luogo, è stata trovata anche una ruspa la quale viene
usata, presumibilmente, per spianare i cumuli di detriti che si
vengono a creare all'interno del Parco dell'Addolorata, proprio
accanto la scala di accesso che conduce all'anfiteatro restaurato
lo scorso anno con una spesa di 180mila euro. Sul posto si è tenuto
anche un sopralluogo del vice presidente del consiglio comunale di
Agrigento, Giuseppe Di Rosa, il quale poco prima si era recato presso
gli uffici del Corpo Forestale per chiedere spiegazioni. Di Rosa ha
affermato che la Forestale era al corrente di questa incresciosa
discarica a pochi passi dal centro urbano, ma non è potuta
intervenire in quanto ci sarebbero regolari permessi del Comune. Una
circostanza da verificare, ma parzialmente confermata dal fatto che,
proprio durante il sopralluogo, un camion ha scaricato il suo carico
pieno di materiale. Dopo l'intervento di Di Rosa, sul posto sono
arrivati gli agenti della polizia provinciale del nucleo ambientale e
i vigili urbani, che hanno sequestrato il cantiere
Inchiesta "La
carica delle 104″: medici sospesi dall'Ordine
L'Ordine dei
medici ha emesso una serie di provvedimenti durante una seduta
straordinaria convocata dopo l'ordinanza "La carica delle 104″
firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti, su
richiesta della Procura della Repubblica agrigentina. Sospensione
dell'esercizio della professione per gli indagati finiti in carcere
o agli arresti domiciliari; procedimento disciplinare per il medico
legale Gianfranco Pullara, destinatario dell'obbligo di firma
dal lunedì al sabato. In carcere sono finiti tre medici:
Giuseppa Gallo specializzata in pneumologia, Giuseppe Candioto
reumatologo e Antonino Scimé ortopedico; agli arresti domiciliari
sono finiti il radiologo Alfonso Russo, l'ortopedico Antonia
Matina, il medico del Poliambulatorio di Agrigento Lorenzo Greco, il
medico e presidente della Commissione Asp Giuseppe Porcello e lo
pneumologo Salvatore Attanasio. Per tutti i medici è stata disposta
la sospensione dell'esercizio della professione.
Livesicilia.it
"Assunzioni
illegittime al 118". Condannati 17 politici, con lo sconto
Le
assunzioni al 118 furono illegittime. Ma il conto che devono pagare
17 politici si riduce a pochi spiccioli se si considera l'iniziale
ipotesi di danno erariale. Si
è passati dai 37 milioni contestati dalla Procura ai 12 della
condanna d'appello, fino ad arrivare ai 600 mila della nuova sentenza
emessa ora da un nuovo collegio di secondo grado della Corte dei
conti. In soldoni, è il caso di dire, si passa da cifre comprese fra
500 mila e 700 mila euro ciascuno a circa 30 mila euro a testa.
Ecco
chi dovrà sborsarli: Totò
Cuffaro, Antonio D' Aquino, Francesco Scoma, Francesco Cascio, Mario
Parlavecchio, Giovanni Pistorio, Santi Formica, Nino Dina, Giuseppe
Basile, David Costa, Giuseppe Arcidiacono, Giancarlo Confalone,
Angelo Moschetto, Fabio Granata, Carmelo Lo Monte, Michele Cimino,
Innocenzo Leontini. In pratica tutta la giunta Cuffaro e i membri
della commissione Sanità che con il voto del 2005 assunsero 512
nuovi autisti-soccorritori. Assunzione che, secondo i giudici
contabili, non rispondevano a reali esigenze per migliorare il
sevizio ma a "logiche clientelari e pressioni lobbystiche".
È
stato un processo piuttosto travagliato. La Sezione giurisdizionale
d'Appello della Corte dei Conti accolse in parte il ricorso della
Procura, che aveva
contestato ai politici un danno di oltre 37 milioni di euro, per la
scelta "inutile e irragionevole" di ampliare il parco ambulanze
del 118 e di assumere, contestualmente, nuovi dipendenti. In primo
grado, infatti, le accuse della Procura erano state respinte. E i
politici "assolti". Ma l'appello cambiò le carte in tavola. I
magistrati contabili confermarono la legittimità della scelta degli
amministratori di allora di ampliare il numero delle ambulanze, ma
censurarono fortemente il ricorso a 512 nuovi autisti-soccorritori.
Una decisione giunta senza alcun motivo. Senza,
cioè, la presenza di fatti o dati oggettivi che comprovassero la
necessità di quelle assunzioni. Per
questo motivo, la richiesta complessiva di risarcimento, rispetto a
quella della Procura, scese a 12 milioni di euro. Dopo la condanna,
però, i politici fecero ricorso in Cassazione sostenendo che non
fosse quella della Corte dei conti la sede corretta per trattare la
materia. Insomma, sollevavano un difetto di giurisdizione. I supremi
giudici, però, respinsero il ricorso. Ne fu presentato, però,
subito un altro con il quale veniva chiesta la revocazione del
processo e cioè una sorta di revisione del processo contabile
prevista in casi eccezionali. Che in questo caso erano motivati da
possibile errori nel calcolo del danno erariale. E
così è stato necessario un processo con un nuovo collegio, formato
da giudici prevalantemente diversi e presieduto da Ivan De Musso, per
risolvere la questione. E siamo alla sentenza di oggi. Si è passati
dallo sconto del secondo grado al super sconto di oggi. Una sentenza
accolta con grande soddisfazione dagli avvocati Massimiliano Mangano,
Anna Maria Crosta, Agatino Cariola, Gigi Rubino e Antonio Vitale.
Il
collegio ha stabilito che c'è stato un calcolo errato dei compensi
riconosciuti agli autisti-soccorritori impiegati nelle nuove
ambulanze. Non era stato,
infatti, tenuto in conto le ore di lavoro settimanali per i
dipendenti erano diminuiti da 36 a 30 ore. Ecco perché, si legge
nella motivazione, "era stato calcolato un danno corrispondente
alle intere retribuzioni dei 512 addetti in più, senza però
considerare i minori stipendi percepiti complessivamente da tutti (e
dunque non sottraendo i corrispondenti valori)". Ed ancora: "Emerge
come le postazioni previste dai due atti aggiuntivi non siano state
tutte attivate immediatamente, a gennaio 2006; più in particolare,
14 postazioni risultano essere state attivate nel febbraio 2006 e 53
nel mese di maggio 2006. In considerazione di ciò, i relativi
pagamenti, da parte della Regione, hanno dovuto tenere conto di tale
circostanza, mentre invece la sentenza impugnata ha quantificato il
danno per l'intero periodo, ossia come se tutti gli autisti
soccorritori fossero stati assunti a decorrere dal mese di gennaio
2006".
LA SICILIA
Disavventura per un impiegato dell'ex
Provincia regionale. Ieri pomeriggio, rimasto per due ore chiuso
nell'ascensore del palazzo. L'uomo, aveva appena finito il turno
dl lavoro, ed entrato nell'ascensore. All'improvviso, l'impianto
si è bloccato. Sono accorsi i colleghi, impotenti ad aiutarlo. Con
il telefono cellulare, l'impiegato ha chiamato la ditta, la quale
essendo di Catania, gli ha consigliato di rivolgersi ai pompieri. C'è
stato quindi l'intervento di una squadra dei vigili del fuoco che è
riuscita a liberare l'uomo.
REFERENDUM: DOMENICA SCADE IL
TERMINE
Liberi consorzi di comuni Butera in
"fuga" da Enna
È' domenica prossima l'ultimo
giorno utile per i consigli comunali per deliberare l'adesione ad
un nuovo Libero consorzio di comuni. Ma sono pochi gli enti locali
che hanno deciso di attuare la nuova legge dopo l'abolizione delle
Province, peraltro non previste dallo Statuto speciale della Regione
siciliana, A frenare i sindaci, come è noto, la previsione del
referendum confermativo, mentre nella maggior parte dei casi gli
statuti comunali prevedono lo strumento referendario consultivo che è
valido solo se supera il 50 per cento piè uno dei voti degli aventi
diritto. E ciò ha frenato parecchio decine di sindaci che avrebbero
voluto darsi una diversa organizzazione territoriale, rispetto alle
vecchie Province. Oggi, dovrebbe votare l'adesione al Libero
consorzio di comuni di Enna, il Consiglio comunale di Castel di
Lucio, mentre c'è parecchia indecisione
a Motta d'Affermo. Hanno già
deliberato l'adesione al Libero consorzio di Enna, Mistretta,
Reitano, Pettineo e Santo Stefano di Camastra, comuni della provincia
di Messina che daranno ad Enna uno sbocco sul Mar Tirreno, «in
questo modo - ha detto il sindaco di Enna, Paolo Garofalo - sarà
riportata a nuova vita quella che era chiamata la strada del grano".
Non hanno ancora deciso né Tusa né Caronia». Enna, però, perde
Piazza Armerina che con Niscemi e Gela ha deciso di aderire al Libero
consorzio di Catania. Anche Butera, comune di quasi cinquemila
abitanti, ha deciso di separarsi dalla provincia di Caltanissetta.
Entro 60 giorni dovrà svolgersi il referendum confermativo per la
cui validità non è previsto il superamento del quorum del 50 per
cento più uno degli elettori. Così è già avvenuto a Niscemi e a
Piazza Armerina, che hanno confermato le scelte dei rispettivi
consigli comunali, e così è successo a Gela. Ma sul referendum
gelese grava il rischio della bocciatura dell'adesione al Libero
consorzio di comuni di Catania perché lo strumento referendario
previsto dal regolamento comunale contempla il superamento del quorum
della metà più uno mentre i votanti a Gela sono stati pari al
36,14%. Tuttavia, i legali del comitato organizzativo ritengono
valido il risultato del referendum (dalla funzione confermativa) che
resta sub-iudice, in attesa del pronunciamento del governo regionale.
Rimane, però, ancora irrisolto il problema delle funzioni da
attribuire i nuovi organismi che saranno nominati con elezioni di
secondo tipo. Intanto, per uscire dall'impasse aumentano gli
appelli affinché venga recepita in Sicilia la cosiddetta «legge
Delrio». Secondo il portavoce del Pdr, Michele Cimino, «si proceda
con urgenza al recepimento della legge 56 del 7 aprile 2014
(disposizioni sulle città metropolitane, sulle province e fusioni di
Comuni), per razionalizzare il governo del territorio». Ma la «legge
Delrio», nelle Regioni a Statuto ordinario, mantiene ancora in vita
le Province che in Sicilia, invece, sono state abolite. Sarebbe un
ritorno al passato. L.M.
SCOPERTA UNA DISCARICA ABUSIVA
Una ruspa, camion e inerti da
edilizia al parco Addolorata
Una ruspa, via vai di camion, una
grande quantità di inerti provenienti da lavori di edilizia e, come
grande discarica all'aperto, il Parco dell'Addolorata. E'
questo lo scenario che si è presentato agli occhi degli uomini della
Polizia provinciale di Agrigento, che nel pomeriggio di ieri hanno
provveduto a sequestrare un "cantiere" all'interno della
struttura comunale e una ruspa con braccio meccanico, che era
utilizzata verosimilmente per
"spianare" il materiale di risulta.
La vicenda, segnalata alla Provinciale dal consigliere comunale
Giuseppe Di Rosa ma portata all'attenzione pubblica dagli attivisti
di Agrigento punto e a capo, è assolutamente complessa e ancora
piena di "condizionali d'obbligo". I fatti certi sono che il
Comune di Agrigento, circa un anno fa, aveva autorizzato
l'Associazione temporanea di imprese che sta svolgendo i lavori di
riqualificazione del centro storico noti come "Terravecchia" a
utilizzare quella parte del parco (ad oggi già usata dall'Ato Gesa
come punto di 'scambio" per i containers) come deposito
temporaneo di sfabbricidi. Il tutto, precisano dagli uffici, senza
alcuna autorizzazione a depositare o smaltire i materiali, ma solo
con il permesso di posare lì i cassoni dei camion in attesa dei
conferimento in discarica. Ciò che invece la Polizia Provinciale
contesta adesso ad un dipendente dell'Ati, presente in loco (si
dice che all'arrivo degli agenti la ruspa fosse in funzione), è la
violazione di reati ambientali rispetto allo smaltimento di inerti,
anche se, appunto, maggiore chiarezza si potrà avere solo ad
indagini concluse. Da dove provengano questi scarti non è dato
sapersi, anche se la Provinciale sembra assolutamente certa che non
vi fossero le autorizzazioni necessarie per utilizzare una parte a
verde del Parco come discarica all'aperto. I materiali inerti, tra
l'altro, contrariamente a quanto si pensa comunemente non sono
sostanze di per sé non inquinanti, dato che essendo derivanti da
attività edilizia possono contenere piombo, amianto e polveri
potenzialmente nocive. Per questo il rilascio delle autorizzazioni
per la realizzazione di lavori edili è sempre subordinata
all'individuazione da parte del concessionario delle modalità di
smaltimento del materiale di risulta e la ditta incaricata. Inoltre,
con la comunicazione di fine lavori, lo stesso deve esibire
l'attestazione dell'avvenuto smaltimento, indicando la quantità
del materiale e il luogo di conferimento. Il tutto, però, ha
ovviamente un costo, e spesso il privato supera il problema
abbandonando il materiale in zone prive di sorveglianza e quindi
sfuggendo a qualsiasi controllo previsto dalla legge. GIOACCHINO
SCHICCHI
Armenio "promosso"
Regione. Nominato dirigente generale
del Dipartimento acqua e rifiuti
Regione, Domenico Armenio lascia il
Genio Civile per raccogliere l'"eredità" di Marco Lupo e
sostituirlo come dirigente del Dipartimento regionale Acque e
Rifiuti. La scelta è ricaduta sull'ingegnere agrigentino durante
la riunione di Giunta regionale dello scorso 24 settembre, anche se
al momento la nomina non è stata ancora formalizzata e quindi il
diretto interessato ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione
in merito. Per Armenio si tratta comunque di una promozione, sebbene
sarà caricato di enormi responsabilità dato che quello dei Rifiuti
è di certo un settore non facile da gestire in Sicilia. Da risolvere
ci sono tutte le conseguenze di una riforma mai portata pienamente a
compimento quella di scioglimento degli Ato e la formazione delle
Srr e degli Aro -,così come "grane" di non facile soluzione
collegate al servizio, alle discariche e agli appalti. Armenio, tra
l'altro, dovrà abbandonare il Genio Civile, anche se l'incarico
gli era stato confermato solo un mese fa. Il dirigente è a capo
dell'ente dall'agosto del 2010 e sempre in quell'anno venne
nominato anche commissario straordinario dell'istituto autonomo
case popolari di Caltanissetta (dopo esserlo stato ad acta), mentre è
stato ingegnere capo del Genio civile di Trapani dal 24 maggio 2012
al 17 marzo del 2013 e, sempre dal 2012 e fino a poche settimane fa,
anche commissario straordinario dello Iacp di Agrigento. Armenio è
attualmente il presidente dell'Ordine degli Ingegneri agrigentino.
La sua comunque non è l'unica nomina effettuata in questi giorni
da parte del Governo. Sebbene in questo caso si tratti di un incarico
dato ad un dirigente già interno alla Regione, giusto ieri Rosario
Crocetta aveva nominato capo della sua segreteria personale l'ex
assessore regionale Mariella Lo Bello. G.S.
NOTO. Sindaci e Distretti turistici
incontrano la produzione
Fra Sud-Est e Agrigentino la "tregua
dell'arancino" «Montalbano è della Sicilia»
Una proposta da presentare alla
produzione, per evitare il trasferimento del set cinematografico del
commissario Montalbano. E questo il prossimo passo che metteranno in
atto i due distretti turistici coinvolti nella vicenda: quello del
Sud-Est e quello della Valle dei Templi. Ieri pomeriggio, una lunga
riunione all'interno della sala giunta di Palazzo Ducezio, a Noto,
ha rappresentato il primo incontro tra i rappresentanti istituzionali
delle città di Noto, Modica, Scicli, Ragusa e Porto Empedocle.
C'erano pure l'ex assessore regionale Fabio Granata, in qualità
di consulente alla cultura del sindaco di Noto Corrado Bonfanti, e la
Palomar con il produttore Carlo Degli Esposti e il direttore
esecutivo Gianfranco Barba. La produzione che non ha partecipato alla
conferenza stampa indetta subito dopo la fine dell'incontro: ad
aspettarli, a Palermo, c'era il presidente della Regione Rosario
Crocetta, per capire e spiegarsi a vicenda le ragioni di una
separazione da evitare. Lo stesso Degli Esposti, già prima
dell'incontro si era sbilanciato: «Il distretto turistico del Sud-
Est - aveva dichiarato in mattinata - può diventare un distretto di
Montalbano, comprendendo in questo consorzio anche il comune di Porto
Empedocle». E infatti, questa sembra essere la strada intrapresa: i
due distretti, rappresentanti ieri dai due sindaci presidenti,
Bonfanti (Noto) e Lillo Firetto, (Porto Empedocle), lavoreranno
assieme per offrire alla produzione quei validi motivi che
scongiurerebbero il trasferimento della fiction in un'altra
regione. Senza campanilismi, però. Una sorta di "patto
dell'arancino" in nome del valore economico del sistema
Montalbano, Ogni città metterà del suo, da un punto di vista di
servizi e opportunità, andando cosi a creare quel circuito virtuoso
che possa moltiplicare gli interessi e i benefici di tutti:
territorio e produzione.
"Stiamo lavorando - ha aggiunto Degli
Esposti - a far nascere non un meccanismo di sostegno economico per
la produzione di Montalbano, ma un circuito virtuoso che possa essere
un moltiplicatore di interessi e benefici per tutto il territorio del
Sud-est. Finora la ricaduta economica sul territorio del grande
successo della fiction tv è stata molto limitata, è arrivato il
momento di avere un maggiore ritorno". Si è parlato della nascita
di musei dedicati a Montalbano e al suo scrittore, quell'Andrea
Camilleri che ha ambientato le avventure in terra agrigentina, ma che
rischia di ritrovare proiettate sul piccolo schermo scene girate in
Puglia. Il sindaco di Noto ha fatto gli onori di casa, tenendo a
precisare che "non c'è alcuna intenzione di sottrarre il set
alle altre città del distretto", ma precisando: "Montalbano è
del sud-est della Sicilia, e non può andare via. Lavoreremo come
distretti, per realizzare un progetto che permetta alla produzione di
sentirsi a casa, da tanti punti di vista. Non necessariamente da
quello logistico, ma anche da un punto di vista economico, creando un
qualcosa che possa generare ricavi per tutti i coinvolti". A queste
parole, han fatto eco quelle del collega Firetto. "Facciamo
crescere la nostra cara Sicilia - ha aggiunto - senza invidia. Ogni
distretto deve mettere a disposizione le proprie peculiarità ed
eccellenze, per entrare in quella che può essere definita una
seconda fase del rapporto con questa fortunata fiction". Moderati
gli interventi dell'assessore alla Cultura di Ragusa Stefania
Campo, e quello del sindaco di Scicli, Franco Susinno. Stoccata
decisa, invece, da parte del sindaco di Modica, Ignazio Abbate, nei
confronti di Palazzo d'Orléans. «Il fatto che abbiamo dovuto
rimboccarci le maniche noi amministratori locali - ha spiegato - la
dice lunga sul funzionamento della nostra Regione. "Dobbiamo fare
impresa: ritengo siano coinvolti cinque tra i comuni più importanti
dell'intera zona, ma dobbiamo sbrigarci". «Due distretti - ha
concluso Granata - di qualità, per avviare l'operazione "fabbrica
di Montalbano". E un piccolo passo, dovuto. Aggiornamenti previsti
per la prossima settimana. OTTAVO GINTOLI
CANiCATTÌ
Commemorato il giudice Saetta
Ventiseienni fa la mafia uccideva in un
agguato scattato lungo la statale Agrigento Caltanissetta, in
contrada Giulfo il giudice Antonino Saetta ed il figlio Stefano. Il
magistrato canicattinese all'epoca presiedeva la prima sezione
della Corte d'Assise di Palermo. Ieri mattina, a cura della
associazioni "Tecnopolis" ed "Amici del Giudice Rosario Angelo
Livatino" è stato deposto un mazzo di fiori sulla tomba del
magistrato e del figlio uccisi dalla mafia. Erano presenti il
comandante della Dia di Agrigento, il colonnello Francesco Bruno ed
in rappresentanza dell'amministrazione comunale l'assessore alla
Cultura Cecilia Acquisto. Stessa cerimonia si è svolta nel
pomeriggio alle 18 sempre presso il cimitero di via Nazionale,
stavolta organizzata dall'Amministrazione. Stavolta erano presenti
i familiari del magistrato, i rappresentanti provinciali e locali
delle forze dell'ordine ed alcuni colleghi. Un'ora dopo presso la
chiesa della Sacra Famiglia, invece, è stata celebrata una messa per
volontà della famiglia Saetta, che ha visto anche in questo caso la
partecipazione di colleghi del giudice, di rappresentanti delle forze
dell'ordine e delle istituzioni. Sempre ieri, a Canicattì erano
presenti i volontari di "LiberArci dalle Spine" e della
cooperativa "Lavoro e non solo" i quali hanno ripercorso i luoghi
del giudice Livatino con visita finale alla istituenda 'Casa museo
Livatino"di viale Regina Margherita. «Oggi - ha dichiarato il
presidente di "Tecnopolis" Riccardo La Vecchia - molte cose sono
cambiate grazie al sacrificio del giudice Saetta ed alla morte di
altri magistrati come Livatino, Falcone, Borsellino, Costa e
Chinnici. Delitti che hanno smosso le coscienze dei siciliani. Ed il
mio appello va ai tanti giovani affinché possano essere padroni del
loro futuro e soprattutto combattere il male e la corruzione». Dopo
la commemorazione dei Saetta, le iniziative della «Settimana della
Legalità» continueranno oggi e domani ad Agrigento con un corso di
formazione decentrata del Csm in Memoria di Rosario Livatino
organizzato dalla struttura territoriale di Anm Palermo in
collaborazione con l'Anm di Caltanissetta sul tema "Le misure di
prevenzione e gli strumenti di aggressione ai patrimoni criminali nel
diritto interno e nel diritto europeo". Il 3 ottobre 2014 invece
alle, 17,30 presso l' Auditorium Cannizzaro Università degli Studi
Messina ci sarà la consegna dei riconoscimenti "Pro Bono
Justitiae" e "Pro Bono Veritatis" alla memoria del giudice
Livatino a cura del Movimento Nuova Presenza "Giorgio La Pira".
CARMELO VELLA
DI SICILIA
Visita ufficiale del neo comandate
dell'Arma
Incontro ufficiale ieri mattina, tra il
commissario straordinario del Libero Consorzio dei Comuni, Benito
Infurnari ed il colonnello Mario Mettifogo, nuovo comandante
provinciale dell'Arma dei Carabinieri. Infurnari ha rivolto al
colonnello Mettifogo un cordiale saluto di benvenuto, a nome
dell'Ente, ed un augurio di buon lavoro. Nel corso dell'incontro
Infurnari e Mettifogo hanno discusso delle complessità
socio-economiche del territorio provinciale. Il Commissario ha
assicurato al colonnello Mettifogo la massima disponibilità
istituzionale a continuare un percorso di collaborazione tra i vari
organi dello Stato per la difesa della legalità e la massima
trasparenza dell'azione della pubblica amministrazione.
All'incontro di ieri mattina, svoltosi negli uffici di Presidenza
dell'ex Provincia regionale, erano presenti anche i vertici della
Polizia Provinciale, il comandante Vincenzo Giglio e il vice
comandante Salvatore Lombardo.
PROVINCIA. Nuove adesioni
all'appello per l'acquisto dell'immobile appartenuto alla
famiglia dello scrittore
Casa Sciascia, nuove adesioni
Nuove adesioni di Comuni agrigentini
all'appello lanciato dal commissario straordinario della Provincia,
Benito Infurnari per l'acquisizione pubblica dell'immobile
appartenuto alla famiglia di Leonardo Sciascia. Ieri hanno fatto
pervenire al Libero consorzio comunale, la propria adesione i Comuni
di Grotte e Castrofilippo che hanno deliberato un intervento
economico, il primo di 1.000 euro e il secondo di 500 euro per
consentire l'acquisto dell'immobile. Per il sindaco di
Castrofilippo, Lillo Sferrazza "Non è possibile permettere che un
fondamentale bene culturale vada disperso con la vendita ai privati
ma anzi dopo l'acquisto della casa di Leonardo Sciascia da parte
della Provincia, bisognerà adoperarsi per valorizzarlo e renderlo
fruibile alle nuove generazioni, a memoria del messaggio culturale,
morale e civile che ancora costituisce la casa natale di Sciascia".
L'adesione dei due piccoli Comuni alla proposta del Commissario
straordinario della Provincia, Benito Infurnari, fa seguito
all'assemblea dei sindaci del 4 agosto convocata per salvaguardare
l'immobile in cui lo scrittore Leonardo Sciascia ha concepito e
scritto alcune delle opere più suggestive e significative della sua
produzione artistica. La casa, situata nel cuore di Racalmuto, è
stata spesso raccontata dall' scrittore in molte opere tra cui "Le
parrocchie di Regalpetra", "Gli zii di Sicilia" e "La Sicilia
come metafora". La notizia della messa in vendita della casa di
Sciascia ha indotto il Commissario straordinario Infurnari a chiedere
il supporto di tutti i Comuni - in considerazione delle difficoltà
economiche in cui versa la Provincia, oggi Libero consorzio - per
procedere all'acquisto da parte della Provincia regionale di
Agrigento per evitare che tale patrimonio morale e culturale vada
disperso. L'azione portata avanti dal Commissario Infurnari
comincia, dunque, a dare i primi concreti risultati, specie se si
tiene conto dei problemi burocratici legati all'adozione del
provvedimento e al fatto che molti comuni della provincia non hanno
ancora adottato il bilancio di previsione 2014. Il commissario
Infurnari confida, quindi, in un'adesione ancora più numerosa nei
prossimi giorni, a testimonianza del reale interesse delle
istituzioni provinciali verso uno dei più grandi scrittori italiani
del '900, figlio della nostra terra, conosciuto nel mondo oltre per
i suoi romanzi anche per il suo grande impegno civile in favore della
Sicilia. PAOLO P!CONE
CAMERE DI COMMERCIO. Il progetto
presentato nei giorni scorsi, è stato accolto con entusiasmo dal
prefetto Nicola Diomede che ha invitato una delegazione di giovani
Giornate della Legalità, studenti
in prefettura
Alcuni rappresentanti dei licei
«Leonardo» e «Maiorana», si confronteranno su temi di grande
attualità come l'usura
Nel corso dei diversi incontri che
si terranno negli istituti della provincia, sarà proiettato un video
realizzato nell'ambito del
progetto dedicato ai dieci annidi vita del «Premio Libero Grassi».
Sara una delegazione degli studenti dei
licei agrigentini «Leonardo e Maiorana», ad incontrare il prefetto
Nicola Diomede per un confronto sui temi trattati un paio di giorni
addietro quando, alla Camera di Commercio, sono state presentate
ufficialmente le "Giornate della legalità". Un'apertura di
grande interesse quella del prefetto di Agrigento, che accredita
ulteriormente l'iniziativa e rappresenta uno stimolo forte per gli
studenti portandola dentro una sede istituzionale come la prefettura
per parlare di cultura della legalità. Era stato lo stesso Diomede,
a lanciare la proposta agli studenti, al termine della proiezione in
anteprima, del video che verrà fatto proiettare nelle scuole
agrigentine e dedicato ai dieci anni di vita del Premio Libero
Grassi, l'imprenditore ucciso dalla mafia per non essersi piegato
al racket delle estorsioni. "Mi sembra un'ottima idea - aveva
detto Nicola Diomede in quella circostanza - che siano gli studenti a
dire a noi rappresentanti dello Stato, come la pensano su tematiche
così importanti ed attuali". Ed intanto, l'ufficio scolastico
provinciale sta concordando con i vari istituti della provincia, le
date per ultimare il calendario delle Giornate della legalità,
alcune delle quali verranno concentrate in incontri zonali con alcuni
istituti insieme. Gli incontri infatti, si terranno nelle diverse
aree della provincia, si partirà da Agrigento, poi Licata e Sciacca.
La formula prevede che dopo la proiezione del video, di volta in
volta, i ragazzi avranno la possibilità di porre domande e
confrontarsi con rappresentanti delle istituzioni, della magistratura
e delle forze dell'ordine. Il tutto sarà coordinato dalla Camera
di commercio, con il suo presidente Vittorio Messina, in
collaborazione con l'ufficio Scolastico Provinciale, con cui è
stato firmato un apposito protocollo d'intesa per percorsi di
legalità e la Consulta Provinciale Studentesca."Queste attività
di sensibilizzazione rivolte agli studenti sottolinea il
presidente Vittorio Messina servono ad evidenziare come
l'esigenza del ripristino della legalità risolti essenziale nel
contesto della Regione Sicilia ove, peraltro, negli ultimi anni si
sono già sviluppate esperienze positive per la prevenzione dei
fenomeni usurari ed estorsivi. Tutto questo nella consapevolezza che
il condizionamento criminale, costituendo una grave minaccia alla
libertà degli operatori economici, agli equilibri del mercato, al
rispetto di normali regole di concorrenza, può compromettere
gravemente lo sviluppo economico del territorio oltre ad ostacolare
la crescita complessiva del sistema delle attività imprenditoriali".
Le Giornate della legalità sono state ufficialmente presentate nella
sala conferenze della Camera di Commercio di Agrigento, nell'ambito
del progetto «Sportelli legalità di Unioncamere Sicilia»,
finanziato dal Fondo Perequativo per sostenere la diffusione della
cultura della legalità tra i cittadini e le istituzioni del
territorio, attraverso anche specifiche attività di
sensibilizzazione e comunicazione. Obiettivo centrale del progetto è
proprio la realizzazione di una rete di servizi di supporto
attraverso la costituzione di Sportelli provinciali di prima
assistenza, presso le Camere Siciliane per la valorizzazione e
assistenza alle imprese esposte a situazioni di illegalità, nello
specifico, tutti quei soggetti che si trovano in una situazione di
indebitamento, di grave crisi finanziaria che potrebbe portarli a
rischio racket e usura. AMM