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/ Rassegna stampa » 2014 » Settembre » 29 » rassegna stampa del 27- 28 e 29 settembre 2014

rassegna stampa del 27- 28 e 29 settembre 2014

27 settembre - sabato

GIORNALE DI SICILIA

Ex Provincia- Conclusa attività del progetto Gjo Si è concluso il ciclo di attività formative del progetto Gjo (acronimo di Green Jobs Opportunities), promosso e cofinanziato dall'Unione Province Italiane nell'ambito del programma Azione ProvincEGiovani 2013, in partenariato con la Provincia di Lecce come ente capofila, la Provincia di Agrigento, e il CTS, Questi i giovani laureati agrigentini in varie discipline, soprattutto tecniche, che hanno lavorato ad ipotesi progettuali sui green jobs: Fulvio Baio, Pier Angelo Catania, Damiano Cutaia, Krizia Cutaia, Daniele Fiorino, Daniela Maggio, Alfonso Pullara, Emanuele Trupia, Giuseppe Maglio, Maria Francesca Dainotto, Antonio Amata e Vincenzo Cardinale. Le ultime attività del progetto prevedono il 7 ottobre una visita in due aziende della Green Economy della provincia, mentre a fine ottobre sarà premiato il miglior progetto elaborato dai giovani laureati con un'apposita borsa di studio. (PAPI)

MINISTERO DELL'ECONOMIA. Pubblicato l'elenco dei prezzi standard dei servizi ai quali gli enti dovranno attenersi Uffici pubblici, stretta su buoni pasto e pulizie Dai buoni pasto alle pulizie, da idraulici a benzina arriva la stretta sugli acquisti della pubblica amministrazione. E' stato pubblicato, comunica il ministero dell'Economia, l'elenco dei «prezzi benchniark Consip» con le caratteristiche essenziali dei beni che impediranno che «lievi variazioni delle caratteristiche del bene possano giustificare «acquisti fuori convenzione a prezzi più elevati». Gli elenchi sono disponibili sul sito www.acquistinretepa.it e sul sito www.consip.it l'elenco dei «prezzi benchmark Consip». L'elaborazione dei prezzi benchmark rientra nel Programma di razionalizzazione degli acquisti realizzato dal ministero con il Commissario per la revisione della Spesa, Carlo Cottarelli (nella foto), in collaborazione con Consip. La pubblicazione dei prezzi, e la definizione delle «caratteristiche essenziali" dei beni o servizi a cui tali prezzi si riferiscono parte agevolerà la funzione di vigilanza sull'acquisizione di beni e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni e sarà un utile riferimento per le amministrazioni.


LA PROTESTA Orlando, presidente dell'associazione dei Comuni: recepire le norme nazionali. I sindacati a ottobre in piazza. L'assessore: siamo in linea coi tempi previsti Riforma delle Province, il governo è sotto assedio Leoluca Orlando guida i sindaci contro la Regione. E così sul terna della riforma delle Province va in scena l'ennesimo scontro.
Il presidente dell'Anci ha rilevato ieri i tempi lunghi perla conclusione del percorso iniziato con la soppressione delle Province. Manca infatti l'ultimo passaggio legislativo, che fisserà confini e competenze dei nuovi consorzi di Comuni. Ma per Orlando "mentre domenica nel resto d'Italia 64 province e 8 città metropolitane saranno rinnovate o istituite secondo le nuove regole, in Sicilia 3 città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) e i liberi consorzi rimarranno a guardare l'attuazione della riforma Delrio. Orlando si spinge a chiedere che la Regione interrompa il proprio percorso per agganciarsi alla legge nazionale: «Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere l'attuazione anche in Sicilia delle norme nazionali, fermamente convinti che siffatto utilizzo dell'Autonomia produca effetti perversi e rallenti lo sviluppo e l'attuazione delle riforme>. Una posizione condivisa da Maurizio Bernava della Cisl. All'Ars invece da tempo Nello Musumeci chiede di legiferare senza attendere che il governo depositi il proprio disegno di legge. Ma l'assessore regionale alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, parla di strumentalizzazioni: «La riforma approvata a marzo prevede che i Comuni abbiano tempo fino a domenica per scegliere a quale consorzio aderire. Fatta la scelta, dobbiamo assegnare 61) giorni per l'eventuale referendum confermativo. Dunque avremo certezza della fisionomia dei nuovi consorzi solo fra due mesi. Impossibile presentare prima la riforma. La Valenti precisa invece che i commissari delle vecchie Province scadono a fine ottobre e per il rinnovo degli incarichi bisogna tornare all'Ars. Intanto i sindacati confederali del pubblico impiego Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, guidati da Michele Palazzotto, Luigi Caracausi e Enzo Tango, annunciano una serie di proteste che si concluderanno a metà novembre con una giornata di mobilitazione generale di tutto il comparto. Si inizia il 13 ottobre con il sit in dei lavoratori delle ex Province davanti all'assessorato alle Autonomie Locali. GIA.PI


CITTA' METROPOLITANE. Si eleggono 154 amministratori E domenica in Italia si vota in 4 città

Al via la prima tornata delle elezioni di secondo livello delle nuove Province e dei Consigli metropolitani:tra domenica e lunedì si terranno infatti le prime votazioni, che interesseranno quattro Consigli metropolitani (Milano, Genova, Firenze e Bologna) e 6 nuove Province (Bergamo, Lodi, Sondrio, Taranto, Vibo Valentia il 28settembre e Ferrara il 29 settembre). Le altre 4 Città metropolitane (Torino, Roma, Napoli e Bari) voteranno in ottobre, insieme alle restanti 58 Province. Saranno eletti 78 consiglieri metropolitani, 6 presidenti di Provincia e 70 consiglieri provinciali. In tutto, dunque 154 amministratori che, a titolo gratuito e senza ricevere alcuna indennità, prenderanno il posto dei circa 500 consiglieri e assessori provinciali uscenti. A votare per eleggere i 78 Consiglieri metropolitani saranno 4.393 sindaci e consiglieri comunali. Alla fine saranno 986 i sindaci e consiglieri al posto dei 2.500 attuali, che amministreranno, senza ricevere alcuna indennità, Province e Consigli metropolitani.


TUTTE LE INFORMAZIONI SUL SITO. Il commissario Benito Infurnari ha assicurato che, malgrado le difficoltà di carattere economico, i servizi essenziali saranno garantiti Ex Provincia, sostegno agli studenti disabili Al via l'aggiornamento del registro degli enti accreditati. Le istanze vanno depositate entro il prossimo 8 di ottobre

Anche per l'anno scolastico in corso gli studenti disabili della provincia di Agrigento avranno la possibilità di ottenere i servizi indispensabili. Ad assicurarlo e stato, ieri, Benito Infurnari, Commissario straordinario dell'ex Provincia. I servizi saranno assicurati a poco più di duecento studenti. "L'ente ha provveduto, nonostante i gravi problemi economici, i tagli di bilancio e la problematicità delle competenze, ad assicurare, anche per l'anno scolastico 2014/ 2015, i servizi in favore degli alunni disabili - scrive la Provincia - che frequentano gli istituti di scuola inedia superiore dell'agrigentino. Il servizio Igienico personale per studenti con grave handicap psico fisico è già stato attivato attraverso le sesto- le superiori della provincia, mentre sono aperte le procedure per il servizio specialistico di autonomia e comunicazione, direttamente gestito dall'ente attraverso strutture esterne in possesso di caratteristiche come definite dall'apposito avviso pubblicato sul sito dell'ente www. provincia.agrigento.it, nella sezione primo piano". "Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, già Provincia Regionale, ha provveduto, infatti, lo scorso 18 settembre, a rimodulare i servizi offerti - si legge ancora nel documento diffuso ieri - e ad aggiornare il registro provinciale degli enti autorizzati per assicurare l'assistenza ai soggetti disabili". L' ex Provincia ha poi annunciato che "l'avviso pubblico prevede le iscrizioni nei registro provinciale degli enti accreditati presso il Settore Servizi sociali, nelle sezioni relative ai servizi in favore di studenti con handicap grave frequentanti le scuole superiori per: a) l'assistenza all'autonomia ed alla comunicazione scolastica; b) il servizio igienico - personale". "L'aggiornamento del registro è finalizzato a proseguire nell'attuazione del sistema dell'accreditamento per lo svolgimento dei servizi e si riferisce all'anno scolastico 2014/2015, con la previsione di proroga della sua validità per l'anno scolastico successivo, che dovrà essere esplicitamente disposta, per le ditte iscritte e con la possibilità di nuove iscrizioni, nell'ipotesi di prosecuzione dell'operatività dell'ente per le specifiche competenze relative all'assistenza agli studenti in questione. Gli enti interessati devono far pervenire un apposito plico contenente la documentazione entro il termine perentorio delle 11 dell'8 ottobre prossimo, a mezzo raccomandata dei servizio postale, ovvero mediante agenzia di recapito autorizzata, alla Provincia Regionale; è altresì facoltà degli enti interessati la consegna a mano dei plichi, esclusiva mente presso la Provincia Regionale di Agrigento, piazza Aldo Moro i ad Agrigento". "Questi servizi di supporto organizzativo all'integrazione scolastica hanno da sempre costituito uno dei servizi all'avanguardia dell'ente — si conclude il comunicato stampa dell'ex Provincia - in quanto collocano al centro non solo i bisogni dei soggetti disabili, ma coinvolgono direttamente le famiglie e la scuole ai cui viene assegnato il controllo della qualità ed efficienza degli interventi di sostegno". (AAU)


LA SICILIA Un intreccio di responsabilità Parco dell'Addolorata. Rischia anche il carcere chi ha creato il deposito d'inerti scoperta dalla Provinciale

Potrebbero rischiare fino a due annidi carcere e una multa fino a ventiseimila euro gli autori dell'area di raccolta di inerti sequestrata nella giornata di mercoledì dagli uomini della Polizia provinciale di Agrigento all'interno del Parco dell'Addolorata. Dopo le prime indiscrezioni, infatti, è adesso stato confermato che a carico di un soggetto individuato su un mezzo meccanico intento a spostare del materiale di risulta gli agenti hanno contestato la violazione dell'articolo 256 del testo unico ambientale, che punisce chiunque effettua una attività di raccolta F trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta autorizzazione, iscrizione o comunicazione". L'uomo, da quanto risulta dagli accertamenti, lavorerebbe per conto dell'Ati che si sta occupando dei lavori - pubblici di riqualificazione del centro storico di "Terravecchia", sebbene al momento nulla sia specificatamente contestato alle ditte, le quali hanno affermato comunque che il Comune ha regolarmente autorizzato la realizzazione in quell'area di un punto di raccolta temporaneo. Tesi sostanzialmente vera, dato che esiste una lettera da parte dell'ufficio Igiene del Municipio con la quale si rilascia un parere favorevole ma condizionato alla realizzazione di una "stazione di posta" per i detriti provenienti proprio "Terravecchia". A renderlo "condizionato" una serie di prescrizioni che il Comune chiedeva alla ditta rispetto alla realizzazione di recinzioni e alla gestione dell'area. Prescrizioni che, secondo gli uffici, sono state violate, al punto che la prossima settimana sarà revocata alle ditte l'uso dell'area come punto di conferimento. Aspetto più "inquietante", in caso vengano provate delle irregolarità, sono le eventuali , responsabilità pubbliche, dato che comunale è il cantiere e comunale è la struttura in cui venivano conferiti i rifiuti. Da quanto è emerso, tra l'altro, l'area sequestrata sarebbe di circa 500 metri quadri, con uno spessore ci oltre un metro e mezzo, e sarebbe in uso da almeno otto mesi. Solo un punto di appoggio temporaneo, sostengono dalla controparte, dato che mattoni, polvere e fabbricidi sarebbero stati conferiti in quell'area solo per poco tempo e con mezzi di piccole dimensioni prima di essere caricati su camion più voluminosi ed essere trasportati via. Il sequestro dell'area, tra l'altro, potrebbe bloccare in questa fase i lavori, dato che le ditte non hanno più un punto di conferimento del materiale. G. SCH.

SULLA CARTA ABUSIVISMO IMPOSSIBILE NELLA REALTÀ C'È SEMPRE CHI FA IL FURBO

La vicenda del deposito "temporaneo" di sfabbricidi all'interno del Parco dell'Addolorata porta con sé alcuni interrogativi, più o meno collegati alla vicenda (sulla quale prima dovrà essere fatta piena chiarezza). A guardare infatti l'enorme quantità di regole che normano la gestione di sabbie, terreni, e materiali risulti da lavori di demolizioni, si potrebbe quasi dire che in linea teorica non dovrebbero poter esistere discariche abusive di inerti derivanti da lavori edili. Se è possibile, per un cittadino poco rispettoso delle leggi, abbandonare per strada mobilio, copertoni o quant'altro senza rischiare di essere "beccato' a meno di non venir scoperto mentre compie il gesto, molto più complesso dovrebbe essere abbandonare per strada o in un terreno degli sfabbricidi.
La loro produzione, infatti, viene prevista in fase di rilascio della licenza per la realizzazione di un cantiere, e chi ottiene il permesso (ci perdoneranno i tecnici per l'estrema sinteticità con la quale tratteremo il tema) deve dichiarare all'Ente che l'autorizza come e dove tratta il materiale. Allo stesso devono fornire le certificazioni di avvenuto deposito ed è tra l'altro anche facile immaginare — basta guardare il progetto approvato — quanto materiale di risulta sarebbe dovuto essere conferito,, Così, a meno di cantieri abusivi (i quali possono però riguardare marginalmente il tessuto sociale sia per estensione che per quantità di materiale prodotto), tutto dovrebbe essere tracciabile anche io modo abbastanza semplice e trattato in appositi impianti. Nella nostra provincia ne esistono diversi (due sono presenti nella nostra città), e alcuni sono dedicati strettamente allo stoccaggio dei materiali mentre altri puntano al recupero degli stessi. Trattandosi di rifiuti che non sono di per sé inquinanti, dopo la cosiddetta "caratterizzazione", che serve ad analizzare la composizione chimica, il materiale può essere "rinaturalizzato", ovvero riutilizzato (ad esempio come inerte per costruire una strada ecc). Questo, però, ha un costo che gli imprenditori — o i privati — più spregiudicati ritengono di non voler sostenere, contando sull'assenza di controlli. li risultato, purtroppo è che in molti terreni privati o aree pubbliche è facile incontrare cumuli di mattoni frantumati, cemento e altro materiale.

L'APPELLO BIANCO A NOME DEI SINDACI METROPOLITANI «BASTA CON I DANNOSI» «Enti locali, I Ars recepisca la legge Delrio» Lanzetta: scegliete, il governo sarà con voi CATANIA. Non è un messaggio infilato nella bottiglia da lanciare nel mare, allegro e tempestoso, della "riforma Giletti". Ma una richiesta di soccorso urgente, con coordinate chiare: «Sulla riforma delle autonomie locali in Sicilia bisogna evitare altri dannosi rinvii. L'Ars voti una legge di un solo articolo: recepiamo subito la legge nazionale Delrio». Ieri mattina l'ultimo appello il sindaco di Catania, Enzo Bianco, l'ha lanciato non a caso in presenza del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta. E non si tratta di una fuga solitaria, perché l'invito a 'rottamare" la cosiddetta «abolizione delle Province» è diventata nel pomeriggio una lettera sottoscritta dagli altri due sindaci delle (future, in Sicilia ancora futuribili) Città metropolitane di Palermo, Leoluca Orlando, e di Messina, Renato Accorinti, E indirizzata al governatore Rosario Crocetta, ai presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, e a tutti i deputati regionali. Mentre sta per scadere l'ultimatum della legge siciliana per le adesioni territoriali dei Comuni, da Catania parte un messaggio forte e chiaro: visto che l'abbiamo annunciata prima di tutti gli altri (nel salotto televisivo de L'Arena ), ma non l'abbiamo saputa applicare, questa riforma prendiamola in versione "copia&incolla" dalla legge nazionale. E poi, se si vorrà, ci sarà tempo e modo di migliorarla. Il sindaco Bianco
- per rispetto istituzionale e per diligenza di partito - non ha usato queste parole. Ma il senso non cambia. «Le altre Città metropolitane stanno correndo: disegnano il loro futuro urbanistico, ragionano di come utilizzare i fondi Pon. E noi siamo fermi: qui mancu u lustru».
Ad ascoltarlo c'è la "collega" Lanzetta, ex sindaco di Monasterace, piccolo centro della Locride. Si dice «sensibile e partecipe alle istanze dal basso», rappresentante in Sicilia da sindaci che esprimono «passione, maturità e concretezza". E sull'idea di applicare la Delrio, tutta e subito, nell'isola? Sulla militanza municipale prevale l'aplomb ministeriale: ((Ho il massimo rispetto dello Statuto siciliana, Quindi: a voi la scelta, il governo sarà comunque con voi. Nel rispetto della storia e dell'autonomia politica e amministrativa della Sicilia - ha aggiunto - assicuro, in questo cammino di cambiamento che si è intrapreso, la massima disponibilità all'ascolto e al confronto da parte del governo nazionale. Noi siamo pronti a dare tutto il sostegno eventualmente necessario, ripeto, nel rispetto della vostra autonomia». Anche perché "il nostro percorso di accompagnamento è già cominciato», non a caso ieri a Catania c'era il vertice amministrativo del Dipartimento Affari regionali e il braccio tecnico del Formez, il ministro, ovviamente, è a conoscenza di tutto quello che sta accadendo in Sicilia. Compreso il fatto che la nostra Regione ha bruciato sul tempo tutte le al tre nell'annunciare il funerale delle Province, ma adesso chiede aiuto a Roma perché, come dice Bianco, ((intanto si parta)) e si faccia in modo che ((le nostre tre più grandi realtà siano governate in modo moderno e adeguato come accade nel resto del Paese)). Cosa non ha funzionato nell'Isola? Lanzetta dribbla: «Preferisco dire cosa sta funzionando nel resto del Paese)). Dove «le città metropolitane nasceranno bene quando saranno costruite da tutti i livelli di governo possibili, quindi, da cittadini, dai Comuni e dall'area vasta delle Regioni». Non dovrà essere, assicura "una semplice assunzione di competenze residuali delle vecchie province». Del resto "il processo ormai è partito e la legge Delrio sta operando una trasformazione irreversibile dell'architettura istituzionale. Una trasformazione radicale che quindi potrà comportare qualche difficoltà, qualche incertezza».
Da Palermo - dove il segretario regionale della Cisl, Maurizio Bernava, esterna il "pieno appoggio" ai sindaci - Orlando rincara la dose, convinto che «siffatto utilizzo dell'Autonomia speciale produca effetti perversi e rallenti lo sviluppo e l'attuazione delle riforme(, Ma l'idea dei sindaci metropolitani si scontra adesso con la dura realtà, La palude dell'Ars, dove comunque risalgono - soprattutto fra Pd e centrodestra - le quotazioni dei contrari alla riforma in mano all'assessore Patrizia Valenti. Ma poi c'è da fare i conti con l'orgoglio di Crocetta, che difficilmente si priverà del titolo di rottamatore delle vituperate ex Province. E non è solo una questione di paternità. Perché applicare la legge nazionale non è solo una questione di tempo. Ma di spazio, soprattutto. La legge Delrio, infatti, "fotografa" l'attuale mappa: in Sicilia ci sarebbero 6 entità corrispondenti alle ex Province e 3 gigantesche Città metropolitane con milioni di abitanti. E i tre super sindaci diventerebbero vicerè di Sicilia. Potenti quasi quanto un presidente della Regione.

Nuove Province e Consigli metropolitani via al voto
Al via la prima tornata delle elezioni di secondo livello - che non riguardano la Sicilia - delle nuove Province e dei Consigli metropolitani, secondo quanto previsto dalla riforma Delrio: tra domani e lunedì settembre si terranno infatti le prime votazioni, che interesseranno quattro Consigli metropolitani (Milano, Genova, Firenze e Bologna) e 6 nuove Province (Bergamo, Lodi, Sondrio, Taranto, Vibo Valentia il 28 settembre e Ferrara il 29 settembre). Le altre 4 Città metropolitane (Torino, Roma, Napoli e Bari) voteranno in ottobre, insieme alle restanti 58 Province. Nella tornata elettorale del 28 settembre e del 29 settembre saranno eletti 78 consiglieri metropolitani; 6 presidenti di Provincia e 70 consiglieri provinciali. In tutto, dunque 154 amministratori che, a titolo gratuito e senza ricevere alcuna indennità, prenderanno il posto dei circa 500 consiglieri e assessori provinciali uscenti. A votare per eleggere i 78 consiglieri metropolitani saranno 4.393 sindaci e consiglieri comunali.
I 6 presidenti di Provincia e i 70 consiglieri provinciali saranno invece votati da 5.718 sindaci e consiglieri comunali.
Lo scrutinio dei voti e la proclamazione degli eletti si terranno tra lunedì e martedì. I presidenti di Provincia eletti una volta proclamati saranno immediatamente insediati, mentre i Consigli si insedieranno a seguito della convocazione che viene effettuata dal sindaco del Comune capoluogo, per il Consiglio metropolitano, e dal nuovo presidente di Provincia per il Consiglio provinciale.
Al termine della tornata elettorale, che si concluderà il 14 ottobre, saranno 986 sindaci e consiglieri al posto dei 2.500 attuali, che amministreranno, senza ricevere alcuna indennità, Province e Consigli metropolitani: 64 presidenti di Provincia, 760 consiglieri provinciali e 162 consiglieri metropolitani.
I risultati delle elezioni saranno pubblicati sulla sezione dei siti Anci e Upi appositamente dedicata alle «Elezioni Città metropolitane e nuove Province».
Ecco le nuove disposizioni elettorali introdotte dalla Legge 56/14 di riforma delle Province e delle Città metropolitane.
I NUOVI ORGANI. Nelle Città metropolitane si vota per eleggere i consiglieri metropolitani: il sindaco del Comune capoluogo è sindaco della Città metropolitana. Nelle Province si vota per eleggere i presidenti di Provincia e i consiglieri provinciali.
CHI VOTA. L'elezione è di secondo livello, a votare sono i sindaci e i Consiglieri comunali dei Comuni della Provincia.
CHI E' ELEGGIBILE. Sono eleggibili i sindaci e i consiglieri comunali, e, sola per le Province e solo per la prima tornata elettorale, anche i consiglieri provinciali uscenti.
IL VOTO PONDERATO. Il voto dì ciascun elettore è ponderato, è cioè proporzionale al numero di cittadini che il consigliere comunale e il sindaco rappresentano all'interno dell'intero corpo elettorale della Provincia, in base alla popolazione residente nei Comune di appartenenza. In caso di parità più giovane.

«RISORSE NELLO SBLOCCA-ITALIA»
Allarme Ance: un'impresa su tre chiude anche per i debiti Pa
ROMA. L'Ance lancia l'allarme. Le imprese del settore delle costruzioni sono in Italia allo stremo, in una situazione disperata. Anche per colpa dei ritardi nel pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. Nonostante gli interventi del governo per sanare la situazione, nel primo semestre la stragrande maggioranza delle aziende edili soffriva ancora della estrema lentezza dei rimborsi pubblici. Il risultato è un'inevitabile riduzione degli investimenti e, soprattutto, nel 36% dei casi, praticamente in più di un'impresa su tre, un taglio dei posti di lavoro. Le misure finora adottate dai vari governi, ha sottolineato il presidente Paolo Buzzetti, «hanno avuto effetti positivi, ma ancora troppo limitati». Secondo le stime dell'associazione, infatti, circa 10 miliardi di euro di ritardati pagamenti - compresi quelli maturati nei primi mesi del 2014- rimangono ancora senza una soluzione ed i tempi medi di pagamento nei lavori pubblici rimangono troppo lunghi, pari a circa 7 mesi.
Dopo quelle arrivate da Confartigianato e dalla Cgia di Mestre, quella dell'Ance suona dunque come l'ennesima denuncia per richiamare il governo alle sue responsabilità. Solo quattro giorni fa il ministero del Tesoro ha assicurato che oltre 38 miliardi di euro sono stati ad oggi già erogati ed altri 9 lo saranno entro novembre. Ma nel frattempo, secondo l'Ance, lo stato delle imprese peggiora sempre di più. Anche perché il provvedimento che avrebbe dovuto rilanciare tutto il settore, con una nuova forte spinta alla realizzazione di infrastrutture, non fa ripartire affatto la crescita, ma anzi, a giudizio dei costruttori, si scontra «contro il muro dell'austerità». Lo Sblocca-ltalia non stanzia infatti risorse sufficienti e le misure contenute nel dl »non sono proporzionate alla gravità della malattia».
Il decreto non piace del tutto nemmeno a Confindustria che parla di un contributo «complessivamente positivo» all'economia italiana, «ma non risolutivo e per diversi aspetti di natura interlocutoria». MILA ONDER

Sarà una fiction con i baffi
Porto Empedocle. Parti delle nuove riprese del Commissario Montalbano saranno girate a casa sua
PORTO EMPEDOCLE. Il Commissario della fiction torna nella Vigata letteraria, immaginata da Andrea Camilleri.
Quella della statua realizzata dallo scultore Agnello, quella coi baffi, il capello ben pettinato, il vestito di qualità, appoggiato al lampione dinanzi al locale in cui c'era il panificio Prestia, nel cuore di via Roma.
Non quello senza capelli - mirabilmente interpretato da Luca Zingaretti, capolavoro della fiction italiana, capace di «massacrare» per conto della Rai i concorrenti delle prime serate delle altre emittenti nazionali. Anche con le repliche.
Bene. Porto Empedocle, per qualcuno Vigata, ha avuto «giustizia". Una porzione delle future nuove riprese della fiction verranno infatti girate nella cittadina marinara, quella del Montalbano letterario, quello con i baffi e i capelli.
li sindaco Calogero Firetto, ha salutato positivamente l'accordo raggiunto giovedì a Noto, in provincia di Siracusa, nel corso dell'incontro avuto tra il produttore della "Palomar" Carlo Degli Esposti, il direttore esecutivo Gianfranco Barbagallo e i sindaci del comuni dei Distretto Turistico Sud-Est, Noto, Scicli, Modica e Ragusa, per allargare le riprese anche nell'agrigentino.
Firetto anche nella sua veste di presidente del Distretto Turistico Valle dei Templi, è riuscito a far allargare il raggio d'azione, spostando in parte le riprese della seguitissima fiction, nell'agrigentino, in primo luogo a Porto Empedocle.
«Questo accordo — ha detto Calogero Firetto - costituisce una seconda fase dell'esperienza delle riprese cinematografiche di Montalbano che vede la ricongiunzione tra la Vigata letteraria di Camilleri (Porto Empedocle) e quella cinematografica costituita dai comuni del Val di Noto attraverso lo spostamento di porzioni di set anche nell'agrigentino», Il tutto, inattesa che la statua del Montalbano letterario torni ad appoggiarsi al «suo» lampione, una volta terminati - chissà quando, ndr - i lavori di rifacimento della via Roma.
FRANCESCO D MARE


28 settembre - domenica

GIORNALE DI SICILIA

RIFORME DELLE PROVINCE
Ardizzone: recepire le norme nazionali.
«Raccolgo l'appello lanciato da più parti politiche ma soprattutto dall'Anci e dai sindacati, per un'applicazione in Sicilia della legge Delrio sulle autonomie locali. Pertanto, all'attenzione della prossima conferenza dei capigruppo all'ARS porterò il relativo disegno di legge». Lo afferma il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone. La legge siciliana sulla riforma delle Province al momento dà ancora due mesi di tempo ai Comuni per indire i referendum e confermare meno l'eventuale scelta di far parte di un altro ambito territoriale.

Raccolta dei rifiuti, i servizio verrà assegnato a una nuova ditta

L' amministrazione comunale ha deciso di rompere gli indugi ed a poco meno di una settimana dalla fatidica data del primo ottobre, quando cesserà di fatto l'attività della Dedalo Ambiente che si è occupata fino ad ora del servizio di raccolta e smaltimenti dei rifiuti, ha definito le mosse che dovranno garantire la continuità dell'importante servizio in ritta. Ad illustrare le tappe e stato il sindaco Vincenzo Corbo che ha assicurato come il servizio non subirà alcuna interruzione in quanto sono state già avviate le procedure per arrivare ari una soluzione tampone, in attesa della pubblicazione della gara per l'affidamento del servizio nell'ambito del nuovo che il Comune ha definito insieme a Camastra. Nei giorni scorsi l'amministrazione comunale ha dato mandato agli uffici proposti di avviare le procedure per una indagine esplorativa per edificare la disponibilità di dieci aziende private impegnate nei settore dei rifiuti e per valutare la migliore offerta economica in relazione ai servizi di cui il comune necessita «Percorreremo la strada di un affidamento diretto ad una ditta privata - ha spiegato il sindaco Corbo - che riavrà fornirei i mezzi per effettuare il servizio di raccolta dei rifiuti, di pulizia delle strade e tutti gli altri interventi volti a garantire decoro su tutto il territorio urbano. Tutto il personale attualmente in servizio presso la Dedalo Ambiente passerà sotto la nostra gestione e continuerà ad essere utilizzato senza perdita di posti di lavoro. All'invito dell'amministrazione comunale barino risposto due aziende che si costituiranno in un'assunzione temporanea di scopo, alla quale verrà affidato il servizio, al momento, per un periodo di sei mesi in attesa che vengano definiti i passaggi per giungere alla pubblicazione della gara per l'affidamento definitivo del servizio. (GIMO)

LA SICILIA

REGIONE Anche Ardizzone e Falcone per il recepimento della normativa nazionale Province, cresce la spinta ad adottare la legge Delrio
Dem, dubbi di Raciti: «I renziani non hanno chiesto d'azzerare tutto?»
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. Prendiamo in prestito la formula tipica dei matematici a conclusione della dimostrazione di un teorema:Come volevasi dimostrare.
Scade oggi il termine previsto dalla legge regionale per l'adesione dei Comuni ai Consorzi. In Sicilia si sono pronunciati appena in quattro—cinque. E il 31 ottobre scade il mandato della gestione commissariale delle disciolte Province.
La nostra Regione è stata la prima in Italia a fare il passo con annunci clamorosi nel salotto di Massimo Giletti. Attenti, i proverbi ci azzeccano sempre.
La gatta frettolosa fece i gattini ciechi. E c'è un aggravate che sa di clamoroso ancorché scontato: la legge varata dal. l'Ars rischia di essere quasi carta straccia, mentre si affaccia l'ipotesi di rece— pire la legge nazionale in materia.
Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, se ne fa carico ricorrendo ad una iniziativa parlamentare: Raccolgo l'appello lanciato da più parti politiche, ma soprattutto dall'Anci e dai sindacati, per un'applicazione in Sicilia della legge Delrio sulle autonomie locali. All'attenzione della prossima conferenza dei capigruppo all'Ars porterò il relativo disegno di legge. Con la legge regionale del marzo scorso, infatti, sono già stati già istituiti i liberi consorzi dei Comuni o le Città metropolitano e si attendeva proprio la norma statale in ordine alle funzioni da attribuire loro. Soprattutto perle Città metropolitane, che, è opportuno ricordarlo, diventeranno istituzioni concorrenziali per la gestione di aree vaste a livello europeo". E precisa (lidi non credere che recependo la normativa nazionale sia in gioco l'autonomia della Sicilia, tutt'altro.
No, non si mette i gioco l'autonomia, anzi si corregge una clamorosa deficienza dei suoi organi istituzionali: vero è che l'art. 14 dello Statuto conferisce alla Regione Siciliana poteri primari anche materia di enti locali, ma è pur vero che nel caso specifico I'Ars recepisce una normativa nazionale per sua autonoma scelta, sebbene in stato di necessità. Il presidente dell'Ars lancia anche un appello: Se mettiamo da parte le divisioni ideologiche e le presunte lesioni statutarie - riprende Ardizzone - si potrà fare, nell'immediato, un ottimo lavoro che renda chiaro il quadro istituzionale e ordinamentale degli enti locali in Sicilia.
Sembra che l'adesione delle opposizioni sia scontata. Marco Falcone (Fi): A distanza di sei mesi dall'entrata in vigore della legge registriamo un altra battuta d'arresto della rivoluzione crocettiana. Il governo prenda atto dell'ennesimo fallimento. Recepimento della Delrio corretta dall'elezione diretta del presidente del libero consorzio».
Intanto, sul piano più squisitamente politico, alla richiesta dei renziani della convocazione della direzione regionale del partito, il segretario Fausto Raciti si dichiara disponibile a convocare gli organi di partito e lancia un sasso con un interrogativo alquanto eloquente: 'Ma i renziani hanno chiesto o no di azzerare tutto?
Replica del presidente del Pd siciliano Giuseppe Lupo: «Raciti convochi pure la direzione e porti in quella sede la stia proposta per ritrovare l'unità del partito. E necessario rilanciare l'azione del governo con un rapporto di collaborazione tra partito, gruppo parlamentare e giunta.

PROGETTO PREDISPOSTO DAL COMUNE DI PALMA MONTECHIARO
I luoghi del romanzo "Il Gattopardo" in un percorso turistico di otto tappe

PALMA DI MONTECHIAR0. Un percorso a tappe dei luoghi del romanzo 'Il Gattopardo" da trasformare nella struttura portante di una proposta di pacchetto turistico. E' questo il progetto messo a punto dal Comune di Palma di Montechiaro per alimentare il turismo tomasiano.
Otto le tappe individuate, sottolineate dalla presenza di cartelli, il primo dovrebbe essere collocato all'entrata della città, all' interno di quello già esistente che recita"Benvenuti nella città del Gattopardo". La tappa si riferisce al momento in cui le carrozze del principe scorgono il paese. La seconda tappa è prevista subito dopo il ponticello, nei pressi dell'ex ECA accanto alla cappelletta, dove il principe Fabrizio, secondo il romanzo, fu accolto dalla banda musicale. Protagonista della terza, quarta e quinta tappa la chiesa madre, più precisamente i piedi della scalinata, dove il principe assistette, come da tradizione al Te Deum; la metà scalinata, quando è descritto l'incedere del corteo; e i pressi della chiesa per l'ingresso della famiglia Salma con la descrizione della chiesa con "le sue tozze colonne di marmo rosso". La sesta tappa è prevista davanti al Palazzo ducale, mentre la settima ai piedi del monastero, una delle più importanti in quanto nel romanzo si parla dei luoghi dove vissero e morirono gli antenati di don Fabrizio che ritrova, nell'atmosfera del monastero, lo spirito religioso dei fondatori di Palma. Infine, l'ottavo cartello dovrebbe essere collocato a lato del cancello che porta alla chiesa del monastero, Il descrittivo, in cui saranno inseriti anche "le attrazioni di gola del principe", sarà consegnato al Distretto turistico Valle dei Templi che lo presenterà nelle prossime settimane in un incontro con i dirigenti scolastici, le agenzie di viaggio e tour operator siciliani, Intanto, è pervenuto al Comune il cortometraggio, realizzato dal regista Davide Cambino, presentato nel corso delle manifestazioni relative alla "Strada degli scrittori".
LUIGI ARCADIPANE

LIveSicilia

PROVINCE, LA PROPOSTA DI MUSUMECI
"RIFORMA, MA IL VOTO AI SICILIANI"
PALERMO - "Un disegno di legge di iniziativa parlamentare che preveda anche l'elezione diretta del presidente dei Consorzi e delle città metropolitane". Il deputato dell'opposizione Nello Musumeci rilancia la proposta del proprio gruppo ai parlamentari regionali di tutti gli schieramenti dopo l'appello del presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone di recepire la recente legge nazionale Delrio. "Possiamo discutere su tutto - dice - ma non possiamo togliere ai siciliani il diritto a scegliere il presidente del Libero Consorzio e il sindaco metropolitano. L'esempio nazionale, su questo aspetto, dimostra proprio in queste ore la realizzazione di indecorosi inciuci e lobby locali che fanno temere il ritorno della peggiore partitocrazia. Sappiamo già che il rimedio sarebbe peggiore del male. Il tempo del governo Crocetta per provvedere alla riforma delle Province in Sicilia è scaduto; il tempo ha dimostrato che avevamo ragione nel definire le proposte del governatore inapplicabili e devastanti"


Sicilia24h


GARANTITA L'ASSISTENZA AGLI STUDENTI DISABILI CON GRAVE HANDCAP PER L'ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Grazie alla estrema sensibilità del Commissario Benito Infurnari nei confronti degli oltre 200 studenti disabili della provincia, l'Ente ha provveduto, nonostante i gravi problemi economici, i tagli di bilancio e la problematicità delle competenze, ad assicurare, anche per l'anno scolastico 2014 - 2015, i servizi in favore degli alunni disabili che frequentano gli istituti di scuola media superiore della provincia.
Il Servizio igienico personale per studenti con grave handicap psico-fisico è già stato attivato attraverso le scuole superiori della provincia, mentre sono aperte le procedure per il servizio specialistico di autonomia e comunicazione direttamente gestito dall'Ente attraverso strutture esterne in possesso di caratteristiche come definite dall'apposito avviso pubblicato sul sito dell'Ente www.provincia.agrigento.it, nella sezione primo piano. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, già Provincia Regionale, ha provveduto, infatti, lo scorso 18 settembre, a rimodulare i servizi offerti e ad aggiornare il registro provinciale degli enti autorizzati per assicurare l'assistenza ai soggetti disabili.
L'avviso pubblico prevede le iscrizioni nel registro provinciale degli enti accreditati presso il Settore Servizi sociali nelle sezioni relative ai servizi in favore di studenti con handicap grave frequentanti le scuole superiori per: a) l'assistenza all'autonomia ed alla comunicazione scolastica; b) il servizio igienico- personale.
L'aggiornamento del registro è finalizzato a proseguire nell'attuazione del sistema dell'accreditamento per lo svolgimento dei servizi e si riferisce all'anno scolastico 2014/2015 con la previsione di proroga della sua validità per l'anno scolastico successivo, che dovrà essere esplicitamente disposta, per le ditte iscritte e con la possibilità di nuove iscrizioni, nell'ipotesi di prosecuzione dell'operatività dell'Ente per le specifiche competenze relative all'assistenza agli studenti in questione.
Gli enti interessati devono far pervenire un apposito plico contenente la documentazione entro il termine perentorio delle ore 11,00 dell' 08/10/2014, a mezzo raccomandata del servizio postale, ovvero mediante agenzia di recapito autorizzata, alla Provincia Regionale; è altresì facoltà degli enti interessati la consegna a mano dei plichi, esclusivamente presso la Provincia Regionale di Agrigento, Piazza Aldo Moro n.1 ad Agrigento.
Questi servizi di supporto organizzativo all'integrazione scolastica hanno da sempre costituito uno dei servizi all'avanguardia dell'Ente in quanto collocano al centro non solo i bisogni dei soggetti disabili ma coinvolgono direttamente le famiglie e la scuole ai cui viene assegnato il controllo della qualità ed efficienza degli interventi di sostegno.


Siciliainformazioni

ABOLIRE LE PROVINCE IN SICILIA?
MA A LONDRA O LOS ANGELES...
Rosario Crocetta lo aveva dichiarato a voce alta e con tanto orgoglio che era stato lui per primo in Italia ad aver decretato l'abolizione delle province e l'inizio di un nuovo corso organizzativo rivoluzionario all'interno della Regione Sicilia. E ora si scopre di essere l'ultimo a implementare la legge che abolisce le province a livello nazionale e riorganizza il sistema intermedio di potere politico e riorganizzativo.
Questo nei fatti esprime la dicotomia da più parti denunciata tra l'essere e il dover essere, tra una politica annunciata e una politica implementata; tra i parolai e gli amministratori responsabili. Ma nel caso della legge relativa alle abolizioni delle province, ci sarebbe dovuto essere molto, ma molto di più: una ignoranza e una superficialità imperdonabile sulle tematiche connesse e che di fatto hanno ben poco a che vedere con l'abolizione lineare delle province: la riorganizzazione delle aree metropolitane; la gestione delle cosiddette "aree interne"; l'impegno a creare delle "smart cities" ad alto contenuto tecnologico; il passaggio dalle aree limitate territorialmente alle cosiddette aree estese...
L'analisi di queste complesse problematiche scaturite da un profondo cambiamento del mondo e che oggi definiamo come "globalizzazione" o, se preferite, come "globalizzazione", non è stata preliminarmente effettuata in Sicilia con la conseguenza di aver creato una legge provinciale nell'approccio e inefficace e inefficiente nell'articolato a tal punto da augurarsi che non venga in nessun caso implementata perchè l'abolizione tout court delle province e la creazione dei liberi consorzi dei comuni, non hanno nulla a che vedere con la riorganizzazione territoriale di aree vaste ad efficiente impatto sociale e politico e coerente con le ultime acquisizioni tecnologiche.
Se l'analisi fosse stata effettuata, tenendo in debito conto le esperienze più avanzate in Europa e in giro per il mondo e, in particolare, in Cina e negli USA, saremmo stati costretti a concludere che tutta la Sicilia di appena 5 milioni di abitanti, debba essere considerata una unica "città metropolitana" o, se preferite, un unico "territorio esteso" a vocazionalità multipla e sinergica, che può essere rimodulato nel rispetto delle singole vocazionalità.
La Contea di Los Angeles, ad esempio, ha 11 milioni di abitanti e la sola area metropolitana centrale ne conta 4 milioni su un territorio di 12.000 kmq., metà di quello dell'intera Sicilia. E all'interno di questa area convivono in pace e si sviluppano in maniera del tutto autonoma ben 105 città abitate dalle popolazioni più disparate provenienti dall'Asia, dall'Europa, dal centro e Sud America: soltanto i Coreani sono 700.000 e formano Corean Town, lo stesso può dirsi dei cinesi, dei giapponesi e della Little Italy oggi invasa dai Cinesi. E quello che è più singolare è che questo autentico miracolo di convivenza efficente, viene realizzato attraverso una presenza molto discreta, anzi diremmo, quasi in sordina. Un fenomeno simile lo riscontriamo nella "London Metropolitan Area" che ha superato i 13 milioni di abitanti con 300 lingue parlate al suo interno: il doppio della Sicilia ed è la "Grande Londra" che tutti noi conosciamo" dove storia, cultura, politica ed economia si fondono insieme in un virtuoso connubio.
E cosa impedisce alla Sicilia di trasformarsi anch'essa in una "Sicilian Metropolitan Area in the Mediterranean Sea"? Soltanto la mancanza di una adeguata "cultura urbanistica e gestionale": nient'altro. Lo afferma, tra gli altri l'Arch.Pier Paolo Maggiora che sta seguendo l'urbanizzazione di 400 milioni di Cinesi in Cina e che per la Sicilia ha elaborato il "Progetto Arge, presentato alcuni mesi fa a Palermo, alla presenza del premio Nobel polacco ed ex Presidente della Polonia, Lech Walesa e della Presidente della Fondazione Olivetti, Laura Olivetti  Il progetto - che si serve della collaborazione di oltre 80 esperti nelle diverse discipline - parte dall'analisi del tessuto storico, cultuale, architettonico, infrastrutturale, economico e sociale e si propone di "razionalizzare" l'esistente, valorizzandolo all'intento di un unico grande progetto strategico di una Sicilia proiettata in Europa e nel Mediterraneo, secondo un "principio di continuità. Il punto focale logistico ideale è posto tra Enna e Caltanissetta in modo che tutte le aree dell'Isola possano essere raggiunte in 60-90 minuti recuperando allo sviluppo finalmente tutto il territorio dell'Isola. Non più quindi aree "interne abbandonate" e a costi crescenti di mantenimento. In questo progetto, un posto strategico è naturalmente svolto dalle infrastrutture: autostrade, ferrovie, porti e aeroporti. Le autostrade e super-strade sono già operanti ed è sufficiente completare quelle già programmate, unitamente alla strada che collega il nord con il Sud dell'Isola, già iniziata ed abbandonata: Santo Stefano Camastra - Agrigento. La ferrovia ad alta velocità Enna-Palermo-Messina-Catania-Enna è stata recentemente approvata e dovrebbero avviare i lavori entro il 2015. I porti ci sono ma vanno razionalizzati, concentrando il traffico commerciale dei pochi container (25.000) della zona del Sud-Est nel porto di Augusta, l'unico porto Core dell'UE in Sicilia. Questa decisione permetterà di specializzare il porto di Catania nel diporto e nelle navi di crociera e di riconsegnare nello stesso tempo alla città di Catania, la grande baia dall'immenso potenziale turistico. L'aeroporto di Catania sarebbe ulteriormente potenziato collegandolo alla rete ferroviaria ordinaria a servizio dei turisti che potranno così finalmente raggiungere tutte le città del versante est: da Acireale, a Taormina, a Messina e rendendo nello stesso tempo ai residenti più agevole l'utilizzo dell'aeroporto. Discorso simile per le ex province di Siracusa e Ragusa ormai unite nel Distretto del Sud-Est. Piani simili per tutte le altre aree, pianificate secondo i più avanzati principi strategici, il rispetto delle vocazionalità del territorio e le più importanti esperienze internazionali.
Chiaramente un Piano del genere per avere successo, deve vedere la partecipazione sinergica delle migliori intelligenze e forze vibranti dell'Isola, saper concentrare su di esso le 11 OT (obiettivi tematici) del Piano 2014-2020 dell'UE, limitare sostanzialmente la burocrazia e promuovere al massimo il partenariato pubblico - privato attraendo gli investimenti esteri che certamente non mancheranno a condizione che ci sia alla Presidenza della Sicilia una Giunta fatta da esperti di comprovata esperienza. Difficile? Impossibile? Certamente non è facile ma non abbiamo altra scelta per rilanciare la Sicilia e farla uscire dal reale sottosviluppo in cui è precipitata. Ce l'ha fatto Malta, ce l'hanno fatto i Californiani, i Cinesi e gli Inglesi, per riprendere gli esempi ricordati.
Perchè non dobbiamo farcela noi? Iniziamo subito a mettere insieme la squadra che un tale progetto possa realizzare ricercando la sinergia con tutti i gruppi qualificati operanti in Sicilia e fuori.
di ENZO CONIGLIO

29 settembre - lunedì

LA SICILIA

A GENOVA VNCE IL LISTONE LARGHE INTESE CON PD, fl, NCD E SEL
E' partito il voto nei nuovi enti locali
ROMA. La riforma degli enti locali entra nel vivo. A 24 anni dalla prima legge che prevedeva la nascita delle città metropolitane si è passati ai fatti e la svolta impressa con il provvedimento che porta la firma di Graziano Delrio ha fatto il suo primo passo avanti significativo. Ieri, dunque, urne aperte in 4 città (Milano, Genova, Firenze e Bologna) per l'elezione dei consigli metropolitani e in 5 province (Bergamo, Lodi, Sondrio, Taranto e Vibo Valentia; oggi poi sarà la volta di Ferrara) per la scelta dei presidenti e dei consiglieri. Ma questa tornata elettorale (le urne si sono chiuse alle 20) non ha i canoni delle "amministrative" che abbiamo conosciuto finora, essendo un voto di secondo livello, vale a dire riservato a sindaci e a consiglieri provinciali uscenti.
A seggi chiusi ora si avvierà la macchina degli scrutini e nella maggior parte delle città i risultati degli eletti saranno diffusi domani e tra questi i nuovi nomi dei presidenti. A rallentare il meccanismo degli scrutini pesa anche il calcolo ponderato del voto, meccanismo complesso che serve per rendere proporzionale al numero di cittadini rappresentati il voto, In ogni caso sul pacchetto dei nuovi eletti non dovrebbero esserci grandi sorprese.
I dati sull'affluenza confermano la buona partecipazione già registrata a metà dei voto. Alla chiusura delle urne a Milano si è espresso l'80,6% degli aventi diritto, vale a dire 1657 tra consiglieri e sindaci nei Comuni della Provincia. Lo scrutinio delle schede inizierà stamani alle 8. A Firenze, la chiusura dell'unico seggio ha evidenziato il voto di 635 su 689 aventi diritto, con una percentuale del 92%. Anche in questo caso lo scrutinio si terrà oggi, a cominciare dalle ore 8, mentre la proclamazione dei risultati è prevista per il pomeriggio. Meno alta la prese nza ai seggi a Genova, dove hanno votato 692 degli 815 tra sindaci e consiglieri comunali, raggiungendo una percentuale dell'85%. E già in serata sono stati resi noti i 18 componenti della nuova assemblea: ha vinto il listone delle larghe intese che ha dentro Pd, Fi, parte di Ncd e Sel. In media con Genova l'affluenza di Bologna, dove hanno votato 705 aventi diritto su 834: il dato fotografato alle 20 è stato dell'84,5%.
Alta anche la media delle Province, che si attesta intorno all'82%.

ATO AG3

Dal primo ottobre la dedalo Ambiente (per legge) cederà il passo

RIVOLUZIONE DEI RIFIUTI
IN BEN SETTE CITTADINE IL SERVIZIO AI COMUNI

Nessun problema per il posto di lavoro dei netturbini Saranno «assunti» dalle amministrazioni comunali
Se non è una rivoluzione poco ci manca. Dopo diversi lustri la Dedalo Ambiente si fa da parte (come previsto dalla legge) ed i Comuni tornano ad occuparsi direttamente di raccolta a smaltimento dei rifiuti. La normativa regionale infatti stabilisce che dal primo di ottobre l'Ato Ag3 rimanga invita solo per quel che riguarda la liquidazione, mentre il servizio svolto nei sette Comuni dell'agrigentino cessa. Di fatto, dunque, i 225 operatori ecologici della Dedalo Ambiente dovranno essere assunti dai Comuni nei quali operano, cioè Licata, Palma di Montechiaro, Naro, Canicattì, Ravanusa, Campobello di Licata e Camastra.
Il primo Comune ad aver siglato l'accordo con l'AtoAg3 è stato Camastra. Il 'passaggio delle consegne" di uomini e mezzi avverrà domattina. A Camastra il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sarà garantito da tre operatori ecologici ex Ato Ag3 e da altrettanti mezzi. Ad organizzare la raccolta e lo smaltimento della spazzatura saranno i competenti uffici comunali. Ma a prendere l'esempio di Camastra, almeno riguardo guardo all'assunzione (per il momento) degli operatori ecologici, dovranno essere anche gli altri sei centri dell'autorità territoriale ottimale. "Per legge d personale deve essere assunto dai Comuni — ha annunciato Rosario Miceli, commissario liquidatore della Dedalo Ambiente a partire dal primo di ottobre. Forniremo ad ogni ente che ne farà richiesta i mezzi, in comodato d'uso, di quel cantiere".
Camastra, evidentemente, ha scelto di gestire in house il servizio, le altre amministrazioni comunali sono chiamate a decidere. C'è chi farà come il piccolo centro dell'agrigentino e chi, invece, preparerà un per affidare ad una ditta esternala raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. In ogni caso non dovrebbero esserci problemi di lavoro per i netturbini. La legge stabilisce, infatti, che nel caso in cui sia una ditta privata ad assicurare il servizio, deve avvalersi degli operatori ecologici del cantiere presente in quel Comune. Il Piano dei rifiuti del Comune di Licata va all'esame del consiglio comunale proprio questa sera. L'assise, salvo che non ci siano rinvii, potrebbe decidere subito di dare indicazioni rispetto a questa piuttosto che all'altra soluzione. A Palma di Montechiaro il sindaco Pasquale Amato ha commissionato ad un tecnico del nord Italia, che Io ha già fatto per realtà di quel territorio, la redazione del piano dei rifiuti. Il progetto sarà pronto a giorni. Un paio di giorni fa a Licata è stato il Pd cittadino, guidato da Massimo Ingiaimo, ad organizzare un confronto sul sistema da scegliere per la raccolta dell'immondizia. Vi hanno preso parte, oltre ad esponenti politici locali di varia estrazione, anche i sindaci di Campobello di Licata e Palma di Montechiaro, rispettivamente Gianni Picone e Pasquale Amato. La questione è stata dibattuta sotto vari punti di vista ed ognuno ha portato il proprio contributo ad una situazione che presenta varie prospettive. In ognuno degli altri Comuni dell'ambito territoriale ottimale il dibattito è serrato, e ad una soluzione definitiva si arriverà nel giro di poche settimane. (AU)

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