27 settembre - sabato
GIORNALE DI SICILIA
Ex Provincia- Conclusa attività del progetto Gjo
Si è concluso il ciclo di attività
formative del progetto Gjo (acronimo di Green Jobs Opportunities),
promosso e cofinanziato dall'Unione Province Italiane nell'ambito
del programma Azione ProvincEGiovani 2013, in partenariato con la
Provincia di Lecce come ente capofila, la Provincia di Agrigento, e
il CTS, Questi i giovani laureati agrigentini in varie discipline,
soprattutto tecniche, che hanno lavorato ad ipotesi progettuali sui
green jobs: Fulvio Baio, Pier Angelo Catania, Damiano Cutaia, Krizia
Cutaia, Daniele Fiorino, Daniela Maggio, Alfonso Pullara, Emanuele
Trupia, Giuseppe Maglio, Maria Francesca Dainotto, Antonio Amata e
Vincenzo Cardinale. Le ultime attività del progetto prevedono il 7
ottobre una visita in due aziende della Green Economy della
provincia, mentre a fine ottobre sarà premiato il miglior progetto
elaborato dai giovani laureati con un'apposita borsa di studio.
(PAPI)
MINISTERO DELL'ECONOMIA.
Pubblicato l'elenco dei prezzi standard dei servizi ai quali gli
enti dovranno attenersi
Uffici pubblici, stretta su buoni
pasto e pulizie
Dai buoni pasto alle pulizie, da
idraulici a benzina arriva la stretta sugli acquisti della pubblica
amministrazione. E' stato pubblicato, comunica il ministero
dell'Economia, l'elenco dei «prezzi benchniark Consip» con le
caratteristiche essenziali dei beni che impediranno che «lievi
variazioni delle caratteristiche del bene possano giustificare
«acquisti fuori convenzione a prezzi più elevati». Gli elenchi sono disponibili sul sito
www.acquistinretepa.it e sul sito www.consip.it l'elenco dei
«prezzi benchmark Consip». L'elaborazione dei prezzi benchmark
rientra nel Programma di razionalizzazione degli acquisti realizzato
dal ministero con il Commissario per la revisione della Spesa, Carlo
Cottarelli (nella foto), in collaborazione con Consip. La
pubblicazione dei prezzi, e la definizione delle «caratteristiche
essenziali" dei beni o servizi a cui tali prezzi si riferiscono
parte agevolerà la funzione di vigilanza sull'acquisizione di beni
e servizi da parte delle pubbliche amministrazioni e sarà un utile
riferimento per le amministrazioni.
LA PROTESTA Orlando, presidente
dell'associazione dei Comuni: recepire le norme nazionali. I
sindacati a ottobre in piazza. L'assessore: siamo in linea coi
tempi previsti
Riforma delle Province, il governo è
sotto assedio
Leoluca Orlando guida i sindaci contro
la Regione. E così sul terna della riforma delle Province va in
scena l'ennesimo scontro.
Il presidente dell'Anci ha rilevato
ieri i tempi lunghi perla conclusione del percorso iniziato con la
soppressione delle Province. Manca infatti l'ultimo passaggio
legislativo, che fisserà confini e competenze dei nuovi consorzi di
Comuni. Ma per Orlando "mentre domenica nel resto d'Italia 64
province e 8 città metropolitane saranno rinnovate o istituite
secondo le nuove regole, in Sicilia 3 città metropolitane (Palermo,
Catania e Messina) e i liberi consorzi rimarranno a guardare
l'attuazione della riforma Delrio. Orlando si spinge a chiedere che
la Regione interrompa il proprio percorso per agganciarsi alla legge
nazionale: «Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere l'attuazione
anche in Sicilia delle norme nazionali, fermamente convinti che
siffatto utilizzo dell'Autonomia produca effetti perversi e
rallenti lo sviluppo e l'attuazione delle riforme>. Una
posizione condivisa da Maurizio Bernava della Cisl. All'Ars invece
da tempo Nello Musumeci chiede di legiferare senza attendere che il
governo depositi il proprio disegno di legge. Ma l'assessore regionale alle
Autonomie locali, Patrizia Valenti, parla di strumentalizzazioni: «La
riforma approvata a marzo prevede che i Comuni abbiano tempo fino a
domenica per scegliere a quale consorzio aderire. Fatta la scelta,
dobbiamo assegnare 61) giorni per l'eventuale referendum
confermativo. Dunque avremo certezza della fisionomia dei nuovi
consorzi solo fra due mesi. Impossibile presentare prima la riforma.
La Valenti precisa invece che i commissari delle vecchie Province
scadono a fine ottobre e per il rinnovo degli incarichi bisogna
tornare all'Ars. Intanto i sindacati confederali del
pubblico impiego Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, guidati da Michele
Palazzotto, Luigi Caracausi e Enzo Tango, annunciano una serie di
proteste che si concluderanno a metà novembre con una giornata di
mobilitazione generale di tutto il comparto. Si inizia il 13 ottobre
con il sit in dei lavoratori delle ex Province davanti
all'assessorato alle Autonomie Locali. GIA.PI
CITTA' METROPOLITANE. Si eleggono
154 amministratori
E domenica in Italia si vota in 4
città
Al via la prima tornata delle elezioni
di secondo livello delle nuove Province e dei Consigli
metropolitani:tra domenica e lunedì si terranno infatti le prime
votazioni, che interesseranno quattro Consigli metropolitani (Milano,
Genova, Firenze e Bologna) e 6 nuove Province (Bergamo, Lodi,
Sondrio, Taranto, Vibo Valentia il 28settembre e Ferrara il 29
settembre). Le altre 4 Città metropolitane (Torino, Roma, Napoli e
Bari) voteranno in ottobre, insieme alle restanti 58 Province.
Saranno eletti 78 consiglieri metropolitani, 6 presidenti di
Provincia e 70 consiglieri provinciali. In tutto, dunque 154
amministratori che, a titolo gratuito e senza ricevere alcuna
indennità, prenderanno il posto dei circa 500 consiglieri e
assessori provinciali uscenti. A votare per eleggere i 78 Consiglieri
metropolitani saranno 4.393 sindaci e consiglieri comunali. Alla fine
saranno 986 i sindaci e consiglieri al posto dei 2.500 attuali, che
amministreranno, senza ricevere alcuna indennità, Province e
Consigli metropolitani.
TUTTE LE INFORMAZIONI SUL SITO. Il
commissario Benito Infurnari ha assicurato che, malgrado le
difficoltà di carattere economico, i servizi essenziali saranno
garantiti
Ex Provincia, sostegno agli studenti
disabili
Al via l'aggiornamento del
registro degli enti accreditati. Le istanze vanno depositate entro il
prossimo 8 di ottobre
Anche per l'anno scolastico in corso
gli studenti disabili della provincia di Agrigento avranno la
possibilità di ottenere i servizi indispensabili. Ad assicurarlo e
stato, ieri, Benito Infurnari, Commissario straordinario dell'ex
Provincia. I servizi saranno assicurati a poco più di duecento
studenti. "L'ente ha provveduto, nonostante i
gravi problemi economici, i tagli di bilancio e la problematicità
delle competenze, ad assicurare, anche per l'anno scolastico 2014/
2015, i servizi in favore degli alunni disabili - scrive la Provincia
- che frequentano gli istituti di scuola inedia superiore
dell'agrigentino. Il servizio Igienico personale per studenti con
grave handicap psico fisico è già stato attivato attraverso le
sesto- le superiori della provincia, mentre sono aperte le procedure
per il servizio specialistico di autonomia e comunicazione,
direttamente gestito dall'ente attraverso strutture esterne in
possesso di caratteristiche come definite dall'apposito avviso
pubblicato sul sito dell'ente www. provincia.agrigento.it, nella
sezione primo piano". "Il Libero Consorzio Comunale di
Agrigento, già Provincia Regionale, ha provveduto, infatti, lo
scorso 18 settembre, a rimodulare i servizi offerti - si legge ancora
nel documento diffuso ieri - e ad aggiornare il registro provinciale
degli enti autorizzati per assicurare l'assistenza ai soggetti
disabili". L' ex Provincia ha poi annunciato che "l'avviso
pubblico prevede le iscrizioni nei registro provinciale degli enti
accreditati presso il Settore Servizi sociali, nelle sezioni relative
ai servizi in favore di studenti con handicap grave frequentanti le
scuole superiori per: a) l'assistenza all'autonomia ed alla
comunicazione scolastica; b) il servizio igienico - personale". "L'aggiornamento del registro è
finalizzato a proseguire nell'attuazione del sistema
dell'accreditamento per lo svolgimento dei servizi e si riferisce
all'anno scolastico 2014/2015, con la previsione di proroga della
sua validità per l'anno scolastico successivo, che dovrà essere
esplicitamente disposta, per le ditte iscritte e con la possibilità
di nuove iscrizioni, nell'ipotesi di prosecuzione dell'operatività
dell'ente per le specifiche competenze relative all'assistenza
agli studenti in questione. Gli enti interessati devono far pervenire
un apposito plico contenente la documentazione entro il termine
perentorio delle 11 dell'8 ottobre prossimo, a mezzo raccomandata
dei servizio postale, ovvero mediante agenzia di recapito
autorizzata, alla Provincia Regionale; è altresì facoltà degli
enti interessati la consegna a mano dei plichi, esclusiva mente
presso la Provincia Regionale di Agrigento, piazza Aldo Moro i ad
Agrigento". "Questi servizi di supporto
organizzativo all'integrazione scolastica hanno da sempre
costituito uno dei servizi all'avanguardia dell'ente — si
conclude il comunicato stampa dell'ex Provincia - in quanto
collocano al centro non solo i bisogni dei soggetti disabili, ma
coinvolgono direttamente le famiglie e la scuole ai cui viene
assegnato il controllo della qualità ed efficienza degli interventi
di sostegno". (AAU)
LA SICILIA
Un intreccio di responsabilità
Parco dell'Addolorata. Rischia anche il carcere chi ha creato il
deposito d'inerti scoperta dalla Provinciale
Potrebbero rischiare fino a due annidi
carcere e una multa fino a ventiseimila euro gli autori dell'area
di raccolta di inerti sequestrata nella giornata di mercoledì dagli
uomini della Polizia provinciale di Agrigento all'interno del Parco
dell'Addolorata. Dopo le prime indiscrezioni, infatti, è
adesso stato confermato che a carico di un soggetto individuato su un
mezzo meccanico intento a spostare del materiale di risulta gli
agenti hanno contestato la violazione dell'articolo 256 del testo
unico ambientale, che punisce chiunque effettua una attività di
raccolta F trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed
intermediazione di rifiuti in mancanza della prescritta
autorizzazione, iscrizione o comunicazione". L'uomo, da quanto
risulta dagli accertamenti, lavorerebbe per conto dell'Ati che si
sta occupando dei lavori - pubblici di riqualificazione del centro
storico di "Terravecchia", sebbene al momento nulla sia
specificatamente contestato alle ditte, le quali hanno affermato
comunque che il Comune ha regolarmente autorizzato la realizzazione
in quell'area di un punto di raccolta temporaneo. Tesi
sostanzialmente vera, dato che esiste una lettera da parte
dell'ufficio Igiene del Municipio con la quale si rilascia un
parere favorevole ma condizionato alla realizzazione di una "stazione
di posta" per i detriti provenienti proprio "Terravecchia". A
renderlo "condizionato" una serie di prescrizioni che il Comune
chiedeva alla ditta rispetto alla realizzazione di recinzioni e alla
gestione dell'area. Prescrizioni che, secondo gli uffici, sono
state violate, al punto che la prossima settimana sarà revocata alle
ditte l'uso dell'area come punto di conferimento. Aspetto più
"inquietante", in caso vengano provate delle irregolarità, sono le eventuali
, responsabilità pubbliche, dato che comunale è il cantiere e
comunale è la struttura in cui venivano conferiti i rifiuti. Da quanto è emerso, tra l'altro,
l'area sequestrata sarebbe di circa 500 metri quadri, con uno
spessore ci oltre un metro e mezzo, e sarebbe in uso da almeno otto
mesi. Solo un punto di appoggio temporaneo, sostengono dalla
controparte, dato che mattoni, polvere e fabbricidi sarebbero stati
conferiti in quell'area solo per poco tempo e con mezzi di piccole
dimensioni prima di essere caricati su camion più voluminosi ed
essere trasportati via. Il sequestro dell'area, tra l'altro,
potrebbe bloccare in questa fase i lavori, dato che le ditte non
hanno più un punto di conferimento del materiale. G. SCH.
SULLA CARTA ABUSIVISMO IMPOSSIBILE
NELLA REALTÀ C'È SEMPRE CHI FA IL FURBO
La vicenda del deposito "temporaneo"
di sfabbricidi all'interno del Parco dell'Addolorata porta con sé
alcuni interrogativi, più o meno collegati alla vicenda (sulla quale
prima dovrà essere fatta piena chiarezza). A guardare infatti
l'enorme quantità di regole che normano la gestione di sabbie,
terreni, e materiali risulti da lavori di demolizioni, si potrebbe
quasi dire che in linea teorica non dovrebbero poter esistere
discariche abusive di inerti derivanti da lavori edili. Se è possibile, per un cittadino poco
rispettoso delle leggi, abbandonare per strada mobilio, copertoni o
quant'altro senza rischiare di essere "beccato' a meno di non
venir scoperto mentre compie il gesto, molto più complesso dovrebbe
essere abbandonare per strada o in un terreno degli sfabbricidi.
La loro produzione, infatti, viene
prevista in fase di rilascio della licenza per la realizzazione di un
cantiere, e chi ottiene il permesso (ci perdoneranno i tecnici per
l'estrema sinteticità con la quale tratteremo il tema) deve
dichiarare all'Ente che l'autorizza come e dove tratta il
materiale. Allo stesso devono fornire le certificazioni di avvenuto
deposito ed è tra l'altro anche facile immaginare — basta
guardare il progetto approvato — quanto materiale di risulta
sarebbe dovuto essere conferito,, Così, a meno di cantieri abusivi
(i quali possono però riguardare marginalmente il tessuto sociale
sia per estensione che per quantità di materiale prodotto), tutto
dovrebbe essere tracciabile anche io modo abbastanza semplice e
trattato in appositi impianti. Nella nostra provincia ne esistono
diversi (due sono presenti nella nostra città), e alcuni sono
dedicati strettamente allo stoccaggio dei materiali mentre altri
puntano al recupero degli stessi. Trattandosi di rifiuti che non sono
di per sé inquinanti, dopo la cosiddetta "caratterizzazione",
che serve ad analizzare la composizione chimica, il materiale può
essere "rinaturalizzato", ovvero riutilizzato (ad esempio come
inerte per costruire una strada ecc). Questo, però, ha un costo che
gli imprenditori — o i privati — più spregiudicati ritengono di
non voler sostenere, contando sull'assenza di controlli. li
risultato, purtroppo è che in molti terreni privati o aree pubbliche
è facile incontrare cumuli di mattoni frantumati, cemento e altro
materiale.
L'APPELLO BIANCO A NOME DEI
SINDACI METROPOLITANI «BASTA CON I DANNOSI»
«Enti locali, I Ars recepisca la
legge Delrio»
Lanzetta: scegliete, il governo sarà
con voi
CATANIA. Non è un messaggio infilato
nella bottiglia da lanciare nel mare, allegro e tempestoso, della
"riforma Giletti". Ma una richiesta di soccorso urgente, con
coordinate chiare: «Sulla riforma delle autonomie locali in Sicilia
bisogna evitare altri dannosi rinvii. L'Ars voti una legge di un
solo articolo: recepiamo subito la legge nazionale Delrio». Ieri
mattina l'ultimo appello il sindaco di Catania, Enzo Bianco, l'ha
lanciato non a caso in presenza del ministro per gli Affari regionali
e le autonomie, Maria Carmela Lanzetta. E non si tratta di una fuga
solitaria, perché l'invito a 'rottamare" la cosiddetta
«abolizione delle Province» è diventata nel pomeriggio una lettera
sottoscritta dagli altri due sindaci delle (future, in Sicilia ancora
futuribili) Città metropolitane di Palermo, Leoluca Orlando, e di
Messina, Renato Accorinti, E indirizzata al governatore Rosario
Crocetta, ai presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, e a tutti i
deputati regionali. Mentre sta per scadere l'ultimatum
della legge siciliana per le adesioni territoriali dei Comuni, da
Catania parte un messaggio forte e chiaro: visto che l'abbiamo
annunciata prima di tutti gli altri (nel salotto televisivo de
L'Arena ), ma non l'abbiamo saputa applicare, questa riforma
prendiamola in versione "copia&incolla" dalla legge
nazionale. E poi, se si vorrà, ci sarà tempo e modo di migliorarla.
Il sindaco Bianco
- per rispetto istituzionale e per
diligenza di partito - non ha usato queste parole. Ma il senso non
cambia. «Le altre Città metropolitane stanno correndo: disegnano il
loro futuro urbanistico, ragionano di come utilizzare i fondi Pon. E
noi siamo fermi: qui mancu u lustru».
Ad ascoltarlo c'è la "collega"
Lanzetta, ex sindaco di Monasterace, piccolo centro della Locride. Si
dice «sensibile e partecipe alle istanze dal basso», rappresentante
in Sicilia da sindaci che esprimono «passione, maturità e
concretezza". E sull'idea di applicare la Delrio, tutta e subito,
nell'isola? Sulla militanza municipale prevale l'aplomb
ministeriale: ((Ho il massimo rispetto dello Statuto siciliana,
Quindi: a voi la scelta, il governo sarà comunque con voi. Nel
rispetto della storia e dell'autonomia politica e amministrativa
della Sicilia - ha aggiunto - assicuro, in questo cammino di
cambiamento che si è intrapreso, la massima disponibilità
all'ascolto e al confronto da parte del governo nazionale. Noi
siamo pronti a dare tutto il sostegno eventualmente necessario,
ripeto, nel rispetto della vostra autonomia». Anche perché "il
nostro percorso di accompagnamento è già cominciato», non a caso
ieri a Catania c'era il vertice amministrativo del Dipartimento
Affari regionali e il braccio tecnico del Formez, il ministro,
ovviamente, è a conoscenza di tutto quello che sta accadendo in
Sicilia. Compreso il fatto che la nostra Regione ha bruciato sul
tempo tutte le al tre nell'annunciare il funerale delle Province,
ma adesso chiede aiuto a Roma perché, come dice Bianco, ((intanto si
parta)) e si faccia in modo che ((le nostre tre più grandi realtà
siano governate in modo moderno e adeguato come accade nel resto del
Paese)). Cosa non ha funzionato nell'Isola? Lanzetta dribbla:
«Preferisco dire cosa sta funzionando nel resto del Paese)). Dove
«le città metropolitane nasceranno bene quando saranno costruite da
tutti i livelli di governo possibili, quindi, da cittadini, dai
Comuni e dall'area vasta delle Regioni». Non dovrà essere,
assicura "una semplice assunzione di competenze residuali delle
vecchie province». Del resto "il processo ormai è partito e la
legge Delrio sta operando una trasformazione irreversibile
dell'architettura istituzionale. Una trasformazione radicale che
quindi potrà comportare qualche difficoltà, qualche incertezza».
Da Palermo - dove il segretario
regionale della Cisl, Maurizio Bernava, esterna il "pieno appoggio"
ai sindaci - Orlando rincara la dose, convinto che «siffatto
utilizzo dell'Autonomia speciale produca effetti perversi e
rallenti lo sviluppo e l'attuazione delle riforme(, Ma l'idea dei
sindaci metropolitani si scontra adesso con la dura realtà, La
palude dell'Ars, dove comunque risalgono - soprattutto fra Pd e
centrodestra - le quotazioni dei contrari alla riforma in mano
all'assessore Patrizia Valenti. Ma poi c'è da fare i conti con
l'orgoglio di Crocetta, che difficilmente si priverà del titolo di
rottamatore delle vituperate ex Province. E non è solo una questione
di paternità. Perché applicare la legge nazionale non è solo una
questione di tempo. Ma di spazio, soprattutto. La legge Delrio,
infatti, "fotografa" l'attuale mappa: in Sicilia ci sarebbero 6
entità corrispondenti alle ex Province e 3 gigantesche Città
metropolitane con milioni di abitanti. E i tre super sindaci
diventerebbero vicerè di Sicilia. Potenti quasi quanto un presidente
della Regione.
Nuove Province e Consigli
metropolitani via al voto
Al via la prima tornata delle elezioni
di secondo livello - che non riguardano la Sicilia - delle nuove
Province e dei Consigli metropolitani, secondo quanto previsto dalla
riforma Delrio: tra domani e lunedì settembre si terranno infatti le
prime votazioni, che interesseranno quattro Consigli metropolitani
(Milano, Genova, Firenze e Bologna) e 6 nuove Province (Bergamo,
Lodi, Sondrio, Taranto, Vibo Valentia il 28 settembre e Ferrara il 29
settembre). Le altre 4 Città metropolitane (Torino, Roma, Napoli e
Bari) voteranno in ottobre, insieme alle restanti 58 Province. Nella tornata elettorale del 28
settembre e del 29 settembre saranno eletti 78 consiglieri
metropolitani; 6 presidenti di Provincia e 70 consiglieri
provinciali. In tutto, dunque 154 amministratori che, a titolo
gratuito e senza ricevere alcuna indennità, prenderanno il posto dei
circa 500 consiglieri e assessori provinciali uscenti. A votare per eleggere i 78 consiglieri
metropolitani saranno 4.393 sindaci e consiglieri comunali.
I 6 presidenti di Provincia e i 70
consiglieri provinciali saranno invece votati da 5.718 sindaci e
consiglieri comunali.
Lo scrutinio dei voti e la
proclamazione degli eletti si terranno tra lunedì e martedì. I
presidenti di Provincia eletti una volta proclamati saranno
immediatamente insediati, mentre i Consigli si insedieranno a seguito
della convocazione che viene effettuata dal sindaco del Comune
capoluogo, per il Consiglio metropolitano, e dal nuovo presidente di
Provincia per il Consiglio provinciale.
Al termine della tornata elettorale,
che si concluderà il 14 ottobre, saranno 986 sindaci e consiglieri
al posto dei 2.500 attuali, che amministreranno, senza ricevere
alcuna indennità, Province e Consigli metropolitani: 64 presidenti
di Provincia, 760 consiglieri provinciali e 162 consiglieri
metropolitani.
I risultati delle elezioni saranno
pubblicati sulla sezione dei siti Anci e Upi appositamente dedicata
alle «Elezioni Città metropolitane e nuove Province».
Ecco le nuove disposizioni elettorali
introdotte dalla Legge 56/14 di riforma delle Province e delle Città
metropolitane.
I NUOVI ORGANI. Nelle Città
metropolitane si vota per eleggere i consiglieri metropolitani: il
sindaco del Comune capoluogo è sindaco della Città metropolitana.
Nelle Province si vota per eleggere i presidenti di Provincia e i
consiglieri provinciali.
CHI VOTA. L'elezione è di secondo
livello, a votare sono i sindaci e i Consiglieri comunali dei Comuni
della Provincia.
CHI E' ELEGGIBILE. Sono eleggibili i
sindaci e i consiglieri comunali, e, sola per le Province e solo per
la prima tornata elettorale, anche i consiglieri provinciali uscenti.
IL VOTO PONDERATO. Il voto dì ciascun
elettore è ponderato, è cioè proporzionale al numero di cittadini
che il consigliere comunale e il sindaco rappresentano all'interno
dell'intero corpo elettorale della Provincia, in base alla
popolazione residente nei Comune di appartenenza. In caso di parità
più giovane.
«RISORSE NELLO SBLOCCA-ITALIA»
Allarme Ance: un'impresa su tre
chiude anche per i debiti Pa
ROMA. L'Ance lancia l'allarme. Le
imprese del settore delle costruzioni sono in Italia allo stremo, in
una situazione disperata. Anche per colpa dei ritardi nel pagamento
dei debiti della Pubblica amministrazione. Nonostante gli interventi
del governo per sanare la situazione, nel primo semestre la
stragrande maggioranza delle aziende edili soffriva ancora della
estrema lentezza dei rimborsi pubblici. Il risultato è
un'inevitabile riduzione degli investimenti e, soprattutto, nel 36%
dei casi, praticamente in più di un'impresa su tre, un taglio dei
posti di lavoro. Le misure finora adottate dai vari governi, ha
sottolineato il presidente Paolo Buzzetti, «hanno avuto effetti
positivi, ma ancora troppo limitati». Secondo le stime
dell'associazione, infatti, circa 10 miliardi di euro di ritardati
pagamenti - compresi quelli maturati nei primi mesi del 2014-
rimangono ancora senza una soluzione ed i tempi medi di pagamento nei
lavori pubblici rimangono troppo lunghi, pari a circa 7 mesi.
Dopo quelle arrivate da Confartigianato
e dalla Cgia di Mestre, quella dell'Ance suona dunque come
l'ennesima denuncia per richiamare il governo alle sue
responsabilità. Solo quattro giorni fa il ministero del Tesoro ha
assicurato che oltre 38 miliardi di euro sono stati ad oggi già
erogati ed altri 9 lo saranno entro novembre. Ma nel frattempo,
secondo l'Ance, lo stato delle imprese peggiora sempre di più.
Anche perché il provvedimento che avrebbe dovuto rilanciare tutto il
settore, con una nuova forte spinta alla realizzazione di
infrastrutture, non fa ripartire affatto la crescita, ma anzi, a
giudizio dei costruttori, si scontra «contro il muro
dell'austerità». Lo Sblocca-ltalia non stanzia infatti risorse
sufficienti e le misure contenute nel dl »non sono proporzionate
alla gravità della malattia».
Il decreto non piace del tutto nemmeno
a Confindustria che parla di un contributo «complessivamente
positivo» all'economia italiana, «ma non risolutivo e per diversi
aspetti di natura interlocutoria». MILA ONDER
Sarà una fiction con i baffi
Porto Empedocle. Parti delle nuove
riprese del Commissario Montalbano saranno girate a casa sua
PORTO EMPEDOCLE. Il Commissario della
fiction torna nella Vigata letteraria, immaginata da Andrea
Camilleri.
Quella della statua realizzata dallo
scultore Agnello, quella coi baffi, il capello ben pettinato, il
vestito di qualità, appoggiato al lampione dinanzi al locale in cui
c'era il panificio Prestia, nel cuore di via Roma.
Non quello senza capelli - mirabilmente
interpretato da Luca Zingaretti, capolavoro della fiction italiana,
capace di «massacrare» per conto della Rai i concorrenti delle
prime serate delle altre emittenti nazionali. Anche con le repliche.
Bene. Porto Empedocle, per qualcuno
Vigata, ha avuto «giustizia". Una porzione delle future nuove
riprese della fiction verranno infatti girate nella cittadina
marinara, quella del Montalbano letterario, quello con i baffi e i
capelli.
li sindaco Calogero Firetto, ha
salutato positivamente l'accordo raggiunto giovedì a Noto, in
provincia di Siracusa, nel corso dell'incontro avuto tra il
produttore della "Palomar" Carlo Degli Esposti, il direttore
esecutivo Gianfranco Barbagallo e i sindaci del comuni dei Distretto
Turistico Sud-Est, Noto, Scicli, Modica e Ragusa, per allargare le
riprese anche nell'agrigentino.
Firetto anche nella sua veste di
presidente del Distretto Turistico Valle dei Templi, è riuscito a
far allargare il raggio d'azione, spostando in parte le riprese
della seguitissima fiction, nell'agrigentino, in primo luogo a
Porto Empedocle.
«Questo accordo — ha detto Calogero
Firetto - costituisce una seconda fase dell'esperienza delle
riprese cinematografiche di Montalbano che vede la ricongiunzione tra
la Vigata letteraria di Camilleri (Porto Empedocle) e quella
cinematografica costituita dai comuni del Val di Noto attraverso lo
spostamento di porzioni di set anche nell'agrigentino», Il tutto,
inattesa che la statua del Montalbano letterario torni ad appoggiarsi
al «suo» lampione, una volta terminati - chissà quando, ndr - i
lavori di rifacimento della via Roma.
FRANCESCO D MARE
28 settembre - domenica
GIORNALE DI SICILIA
RIFORME DELLE PROVINCE
Ardizzone: recepire le norme
nazionali.
«Raccolgo l'appello lanciato da più
parti politiche ma soprattutto dall'Anci e dai sindacati, per
un'applicazione in Sicilia della legge Delrio sulle autonomie
locali. Pertanto, all'attenzione della prossima conferenza dei
capigruppo all'ARS porterò il relativo disegno di legge». Lo
afferma il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni
Ardizzone. La legge siciliana sulla riforma delle Province al momento
dà ancora due mesi di tempo ai Comuni per indire i referendum e
confermare meno l'eventuale scelta di far parte di un altro ambito
territoriale.
Raccolta dei rifiuti, i servizio verrà
assegnato a una nuova ditta
L' amministrazione comunale ha deciso
di rompere gli indugi ed a poco meno di una settimana dalla fatidica
data del primo ottobre, quando cesserà di fatto l'attività della
Dedalo Ambiente che si è occupata fino ad ora del servizio di
raccolta e smaltimenti dei rifiuti, ha definito le mosse che dovranno
garantire la continuità dell'importante servizio in ritta. Ad
illustrare le tappe e stato il sindaco Vincenzo Corbo che ha
assicurato come il servizio non subirà alcuna interruzione in quanto
sono state già avviate le procedure per arrivare ari una soluzione
tampone, in attesa della pubblicazione della gara per l'affidamento
del servizio nell'ambito del nuovo che il Comune ha definito
insieme a Camastra. Nei giorni scorsi l'amministrazione comunale ha
dato mandato agli uffici proposti di avviare le procedure per una
indagine esplorativa per edificare la disponibilità di dieci aziende
private impegnate nei settore dei rifiuti e per valutare la migliore
offerta economica in relazione ai servizi di cui il comune necessita
«Percorreremo la strada di un affidamento diretto ad una ditta
privata - ha spiegato il sindaco Corbo - che riavrà fornirei i mezzi
per effettuare il servizio di raccolta dei rifiuti, di pulizia delle
strade e tutti gli altri interventi volti a garantire decoro su tutto
il territorio urbano. Tutto il personale attualmente in servizio
presso la Dedalo Ambiente passerà sotto la nostra gestione e
continuerà ad essere utilizzato senza perdita di posti di lavoro.
All'invito dell'amministrazione comunale barino risposto due
aziende che si costituiranno in un'assunzione temporanea di scopo,
alla quale verrà affidato il servizio, al momento, per un periodo di
sei mesi in attesa che vengano definiti i passaggi per giungere alla
pubblicazione della gara per l'affidamento definitivo del servizio.
(GIMO)
LA SICILIA
REGIONE Anche Ardizzone e Falcone
per il recepimento della normativa nazionale Province, cresce la
spinta ad adottare la legge Delrio
Dem, dubbi di Raciti: «I renziani
non hanno chiesto d'azzerare tutto?»
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. Prendiamo in prestito la
formula tipica dei matematici a conclusione della dimostrazione di un
teorema:Come volevasi dimostrare.
Scade oggi il termine previsto dalla
legge regionale per l'adesione dei Comuni ai Consorzi. In Sicilia
si sono pronunciati appena in quattro—cinque. E il 31 ottobre scade
il mandato della gestione commissariale delle disciolte Province.
La nostra Regione è stata la prima in
Italia a fare il passo con annunci clamorosi nel salotto di Massimo
Giletti. Attenti, i proverbi ci azzeccano sempre.
La gatta frettolosa fece i gattini
ciechi. E c'è un aggravate che sa di clamoroso ancorché scontato:
la legge varata dal. l'Ars rischia di essere quasi carta straccia,
mentre si affaccia l'ipotesi di rece— pire la legge nazionale in
materia.
Il presidente dell'Ars, Giovanni
Ardizzone, se ne fa carico ricorrendo ad una iniziativa parlamentare:
Raccolgo l'appello lanciato da più parti politiche, ma soprattutto
dall'Anci e dai sindacati, per un'applicazione in Sicilia della
legge Delrio sulle autonomie locali. All'attenzione della prossima
conferenza dei capigruppo all'Ars porterò il relativo disegno di
legge. Con la legge regionale del marzo scorso, infatti, sono già
stati già istituiti i liberi consorzi dei Comuni o le Città
metropolitano e si attendeva proprio la norma statale in ordine alle
funzioni da attribuire loro. Soprattutto perle Città metropolitane,
che, è opportuno ricordarlo, diventeranno istituzioni concorrenziali
per la gestione di aree vaste a livello europeo". E precisa (lidi non credere che
recependo la normativa nazionale sia in gioco l'autonomia della
Sicilia, tutt'altro.
No, non si mette i gioco l'autonomia,
anzi si corregge una clamorosa deficienza dei suoi organi
istituzionali: vero è che l'art. 14 dello Statuto conferisce alla
Regione Siciliana poteri primari anche materia di enti locali, ma è
pur vero che nel caso specifico I'Ars recepisce una normativa
nazionale per sua autonoma scelta, sebbene in stato di necessità. Il presidente dell'Ars lancia anche
un appello: Se mettiamo da parte le divisioni ideologiche e le
presunte lesioni statutarie - riprende Ardizzone - si potrà fare,
nell'immediato, un ottimo lavoro che renda chiaro il quadro
istituzionale e ordinamentale degli enti locali in Sicilia.
Sembra che l'adesione delle
opposizioni sia scontata. Marco Falcone (Fi): A distanza di sei mesi
dall'entrata in vigore della legge registriamo un altra battuta
d'arresto della rivoluzione crocettiana. Il governo prenda atto
dell'ennesimo fallimento. Recepimento della Delrio corretta
dall'elezione diretta del presidente del libero consorzio».
Intanto, sul piano più squisitamente
politico, alla richiesta dei renziani della convocazione della
direzione regionale del partito, il segretario Fausto Raciti si
dichiara disponibile a convocare gli organi di partito e lancia un sasso
con un interrogativo alquanto eloquente: 'Ma i renziani hanno
chiesto o no di azzerare tutto?
Replica del presidente del Pd siciliano
Giuseppe Lupo: «Raciti convochi pure la direzione e porti in quella
sede la stia proposta per ritrovare l'unità del partito. E
necessario rilanciare l'azione del governo con un rapporto di
collaborazione tra partito, gruppo parlamentare e giunta.
PROGETTO PREDISPOSTO DAL COMUNE DI
PALMA MONTECHIARO
I luoghi del romanzo "Il
Gattopardo" in un percorso turistico di otto tappe
PALMA DI MONTECHIAR0. Un percorso a
tappe dei luoghi del romanzo 'Il Gattopardo" da trasformare nella
struttura portante di una proposta di pacchetto turistico. E'
questo il progetto messo a punto dal Comune di Palma di Montechiaro
per alimentare il turismo tomasiano.
Otto le tappe individuate, sottolineate
dalla presenza di cartelli, il primo dovrebbe essere collocato
all'entrata della città, all' interno di quello già esistente
che recita"Benvenuti nella città del Gattopardo". La tappa si
riferisce al momento in cui le carrozze del principe scorgono il
paese. La seconda tappa è prevista subito dopo il ponticello, nei
pressi dell'ex ECA accanto alla cappelletta, dove il principe
Fabrizio, secondo il romanzo, fu accolto dalla banda musicale.
Protagonista della terza, quarta e quinta tappa la chiesa madre, più
precisamente i piedi della scalinata, dove il principe assistette,
come da tradizione al Te Deum; la metà scalinata, quando è
descritto l'incedere del corteo; e i pressi della chiesa per
l'ingresso della famiglia Salma con la descrizione della chiesa con
"le sue tozze colonne di marmo rosso". La sesta tappa è prevista
davanti al Palazzo ducale, mentre la settima ai piedi del monastero,
una delle più importanti in quanto nel romanzo si parla dei luoghi
dove vissero e morirono gli antenati di don Fabrizio che ritrova,
nell'atmosfera del monastero, lo spirito religioso dei fondatori di
Palma. Infine, l'ottavo cartello dovrebbe essere collocato a lato
del cancello che porta alla chiesa del monastero, Il descrittivo, in
cui saranno inseriti anche "le attrazioni di gola del principe",
sarà consegnato al Distretto turistico Valle dei Templi che lo
presenterà nelle prossime settimane in un incontro con i dirigenti
scolastici, le agenzie di viaggio e tour operator siciliani, Intanto,
è pervenuto al Comune il cortometraggio, realizzato dal regista
Davide Cambino, presentato nel corso delle manifestazioni relative
alla "Strada degli scrittori".
LUIGI ARCADIPANE
LIveSicilia
PROVINCE, LA PROPOSTA DI MUSUMECI
"RIFORMA, MA IL VOTO AI
SICILIANI"
PALERMO - "Un disegno di legge di
iniziativa parlamentare che preveda anche l'elezione diretta del
presidente dei Consorzi e delle città metropolitane". Il
deputato dell'opposizione Nello Musumeci rilancia la proposta del
proprio gruppo ai parlamentari regionali di tutti gli schieramenti
dopo l'appello del presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone di recepire
la recente legge nazionale Delrio. "Possiamo discutere su tutto
- dice - ma non possiamo togliere ai siciliani il diritto a scegliere
il presidente del Libero Consorzio e il sindaco metropolitano.
L'esempio nazionale, su questo aspetto, dimostra proprio in queste
ore la realizzazione di indecorosi inciuci e lobby locali che fanno
temere il ritorno della peggiore partitocrazia. Sappiamo già che il
rimedio sarebbe peggiore del male. Il tempo del governo Crocetta per
provvedere alla riforma delle Province in Sicilia è scaduto; il
tempo ha dimostrato che avevamo ragione nel definire le proposte del
governatore inapplicabili e devastanti"
Sicilia24h
GARANTITA L'ASSISTENZA AGLI
STUDENTI DISABILI CON GRAVE HANDCAP PER L'ANNO SCOLASTICO 2014/2015
Grazie alla estrema sensibilità del
Commissario Benito Infurnari nei confronti degli oltre 200 studenti
disabili della provincia, l'Ente ha provveduto, nonostante i gravi
problemi economici, i tagli di bilancio e la problematicità delle
competenze, ad assicurare, anche per l'anno scolastico 2014 -
2015, i servizi in favore degli alunni disabili che frequentano gli
istituti di scuola media superiore della provincia.
Il Servizio igienico personale per
studenti con grave handicap psico-fisico è già stato attivato
attraverso le scuole superiori della provincia, mentre sono aperte le
procedure per il servizio specialistico di autonomia e comunicazione
direttamente gestito dall'Ente attraverso strutture esterne in
possesso di caratteristiche come definite dall'apposito avviso
pubblicato sul sito dell'Ente www.provincia.agrigento.it, nella
sezione primo piano.
Il Libero Consorzio Comunale di
Agrigento, già Provincia Regionale, ha provveduto, infatti, lo
scorso 18 settembre, a rimodulare i servizi offerti e ad aggiornare
il registro provinciale degli enti autorizzati per assicurare
l'assistenza ai soggetti disabili.
L'avviso pubblico prevede le
iscrizioni nel registro provinciale degli enti accreditati presso il
Settore Servizi sociali nelle sezioni relative ai servizi in favore
di studenti con handicap grave frequentanti le scuole superiori per:
a) l'assistenza all'autonomia ed alla comunicazione scolastica;
b) il servizio igienico- personale.
L'aggiornamento del registro è
finalizzato a proseguire nell'attuazione del sistema
dell'accreditamento per lo svolgimento dei servizi e si riferisce
all'anno scolastico 2014/2015 con la previsione di proroga della
sua validità per l'anno scolastico successivo, che dovrà essere
esplicitamente disposta, per le ditte iscritte e con la possibilità
di nuove iscrizioni, nell'ipotesi di prosecuzione dell'operatività
dell'Ente per le specifiche competenze relative all'assistenza
agli studenti in questione.
Gli enti interessati devono far
pervenire un apposito plico contenente la documentazione entro il
termine perentorio delle ore 11,00 dell' 08/10/2014, a mezzo
raccomandata del servizio postale, ovvero mediante agenzia di
recapito autorizzata, alla Provincia Regionale; è altresì facoltà
degli enti interessati la consegna a mano dei plichi, esclusivamente
presso la Provincia Regionale di Agrigento, Piazza Aldo Moro n.1 ad
Agrigento.
Questi servizi di supporto
organizzativo all'integrazione scolastica hanno da sempre
costituito uno dei servizi all'avanguardia dell'Ente in quanto
collocano al centro non solo i bisogni dei soggetti disabili ma
coinvolgono direttamente le famiglie e la scuole ai cui viene
assegnato il controllo della qualità ed efficienza degli interventi
di sostegno.
Siciliainformazioni
ABOLIRE LE PROVINCE IN SICILIA?
MA A LONDRA O LOS ANGELES...
Rosario Crocetta lo aveva dichiarato a
voce alta e con tanto orgoglio che era stato lui per primo in Italia
ad aver decretato l'abolizione delle province e l'inizio di un
nuovo corso organizzativo rivoluzionario all'interno della Regione
Sicilia. E ora si scopre di essere l'ultimo a implementare la legge
che abolisce le province a livello nazionale e riorganizza il sistema
intermedio di potere politico e riorganizzativo.
Questo nei fatti esprime la dicotomia
da più parti denunciata tra l'essere e il dover essere, tra una
politica annunciata e una politica implementata; tra i parolai e gli
amministratori responsabili. Ma nel caso della legge relativa alle
abolizioni delle province, ci sarebbe dovuto essere molto, ma molto
di più: una ignoranza e una superficialità imperdonabile sulle
tematiche connesse e che di fatto hanno ben poco a che vedere con
l'abolizione lineare delle province: la riorganizzazione delle aree
metropolitane; la gestione delle cosiddette "aree interne";
l'impegno a creare delle "smart cities" ad alto contenuto
tecnologico; il passaggio dalle aree limitate territorialmente alle
cosiddette aree estese...
L'analisi di queste complesse
problematiche scaturite da un profondo cambiamento del mondo e che
oggi definiamo come "globalizzazione" o, se preferite, come
"globalizzazione", non è stata preliminarmente effettuata in
Sicilia con la conseguenza di aver creato una legge provinciale
nell'approccio e inefficace e inefficiente nell'articolato a tal
punto da augurarsi che non venga in nessun caso implementata perchè
l'abolizione tout court delle province e la creazione dei liberi
consorzi dei comuni, non hanno nulla a che vedere con la
riorganizzazione territoriale di aree vaste ad efficiente impatto
sociale e politico e coerente con le ultime acquisizioni
tecnologiche.
Se l'analisi fosse stata effettuata,
tenendo in debito conto le esperienze più avanzate in Europa e in
giro per il mondo e, in particolare, in Cina e negli USA, saremmo
stati costretti a concludere che tutta la Sicilia di appena 5 milioni
di abitanti, debba essere considerata una unica "città
metropolitana" o, se preferite, un unico "territorio esteso" a
vocazionalità multipla e sinergica, che può essere rimodulato nel
rispetto delle singole vocazionalità.
La Contea di Los Angeles, ad esempio,
ha 11 milioni di abitanti e la sola area metropolitana centrale ne
conta 4 milioni su un territorio di 12.000 kmq., metà di quello
dell'intera Sicilia. E all'interno di questa area convivono in
pace e si sviluppano in maniera del tutto autonoma ben 105 città
abitate dalle popolazioni più disparate provenienti dall'Asia,
dall'Europa, dal centro e Sud America: soltanto i Coreani sono
700.000 e formano Corean Town, lo stesso può dirsi dei cinesi, dei
giapponesi e della Little Italy oggi invasa dai Cinesi. E quello che
è più singolare è che questo autentico miracolo di convivenza
efficente, viene realizzato attraverso una presenza molto discreta,
anzi diremmo, quasi in sordina. Un fenomeno simile lo riscontriamo
nella "London Metropolitan Area" che ha superato i 13 milioni di
abitanti con 300 lingue parlate al suo interno: il doppio della
Sicilia ed è la "Grande Londra" che tutti noi conosciamo" dove
storia, cultura, politica ed economia si fondono insieme in un
virtuoso connubio.
E cosa impedisce alla Sicilia di
trasformarsi anch'essa in una "Sicilian Metropolitan Area in the
Mediterranean Sea"? Soltanto la mancanza di una adeguata "cultura
urbanistica e gestionale": nient'altro. Lo afferma, tra gli altri
l'Arch.Pier Paolo Maggiora che sta seguendo l'urbanizzazione di
400 milioni di Cinesi in Cina e che per la Sicilia ha elaborato il
"Progetto Arge, presentato alcuni mesi fa a Palermo, alla presenza
del premio Nobel polacco ed ex Presidente della Polonia, Lech Walesa
e della Presidente della Fondazione Olivetti, Laura Olivetti Il progetto - che si serve della
collaborazione di oltre 80 esperti nelle diverse discipline - parte
dall'analisi del tessuto storico, cultuale, architettonico,
infrastrutturale, economico e sociale e si propone di
"razionalizzare" l'esistente, valorizzandolo all'intento di
un unico grande progetto strategico di una Sicilia proiettata in
Europa e nel Mediterraneo, secondo un "principio di continuità. Il
punto focale logistico ideale è posto tra Enna e Caltanissetta in
modo che tutte le aree dell'Isola possano essere raggiunte in 60-90
minuti recuperando allo sviluppo finalmente tutto il territorio
dell'Isola. Non più quindi aree "interne abbandonate" e a
costi crescenti di mantenimento. In questo progetto, un posto strategico
è naturalmente svolto dalle infrastrutture: autostrade, ferrovie,
porti e aeroporti. Le autostrade e super-strade sono già operanti ed
è sufficiente completare quelle già programmate, unitamente alla
strada che collega il nord con il Sud dell'Isola, già iniziata ed
abbandonata: Santo Stefano Camastra - Agrigento. La ferrovia ad
alta velocità Enna-Palermo-Messina-Catania-Enna è stata
recentemente approvata e dovrebbero avviare i lavori entro il 2015. I
porti ci sono ma vanno razionalizzati, concentrando il traffico
commerciale dei pochi container (25.000) della zona del Sud-Est nel
porto di Augusta, l'unico porto Core dell'UE in Sicilia. Questa
decisione permetterà di specializzare il porto di Catania nel
diporto e nelle navi di crociera e di riconsegnare nello stesso tempo
alla città di Catania, la grande baia dall'immenso potenziale
turistico. L'aeroporto di Catania sarebbe
ulteriormente potenziato collegandolo alla rete ferroviaria ordinaria
a servizio dei turisti che potranno così finalmente raggiungere
tutte le città del versante est: da Acireale, a Taormina, a Messina
e rendendo nello stesso tempo ai residenti più agevole l'utilizzo
dell'aeroporto. Discorso simile per le ex province di Siracusa e
Ragusa ormai unite nel Distretto del Sud-Est. Piani simili per tutte
le altre aree, pianificate secondo i più avanzati principi
strategici, il rispetto delle vocazionalità del territorio e le più
importanti esperienze internazionali.
Chiaramente un Piano del genere per
avere successo, deve vedere la partecipazione sinergica delle
migliori intelligenze e forze vibranti dell'Isola, saper
concentrare su di esso le 11 OT (obiettivi tematici) del Piano
2014-2020 dell'UE, limitare sostanzialmente la burocrazia e
promuovere al massimo il partenariato pubblico - privato attraendo
gli investimenti esteri che certamente non mancheranno a condizione
che ci sia alla Presidenza della Sicilia una Giunta fatta da esperti
di comprovata esperienza. Difficile? Impossibile? Certamente non è
facile ma non abbiamo altra scelta per rilanciare la Sicilia e farla
uscire dal reale sottosviluppo in cui è precipitata. Ce l'ha fatto
Malta, ce l'hanno fatto i Californiani, i Cinesi e gli Inglesi, per
riprendere gli esempi ricordati.
Perchè non dobbiamo farcela noi?
Iniziamo subito a mettere insieme la squadra che un tale progetto
possa realizzare ricercando la sinergia con tutti i gruppi
qualificati operanti in Sicilia e fuori.
di ENZO CONIGLIO
29 settembre - lunedì
LA SICILIA
A GENOVA VNCE IL LISTONE LARGHE
INTESE CON PD, fl, NCD E SEL
E' partito il voto nei nuovi enti
locali
ROMA. La riforma degli enti locali
entra nel vivo. A 24 anni dalla prima legge che prevedeva la nascita
delle città metropolitane si è passati ai fatti e la svolta
impressa con il provvedimento che porta la firma di Graziano Delrio
ha fatto il suo primo passo avanti significativo. Ieri, dunque, urne
aperte in 4 città (Milano, Genova, Firenze e Bologna) per l'elezione
dei consigli metropolitani e in 5 province (Bergamo, Lodi, Sondrio,
Taranto e Vibo Valentia; oggi poi sarà la volta di Ferrara) per la
scelta dei presidenti e dei consiglieri. Ma questa tornata elettorale
(le urne si sono chiuse alle 20) non ha i canoni delle
"amministrative" che abbiamo conosciuto finora, essendo un voto
di secondo livello, vale a dire riservato a sindaci e a consiglieri
provinciali uscenti.
A seggi chiusi ora si avvierà la
macchina degli scrutini e nella maggior parte delle città i
risultati degli eletti saranno diffusi domani e tra questi i nuovi
nomi dei presidenti. A rallentare il meccanismo degli scrutini pesa
anche il calcolo ponderato del voto, meccanismo complesso che serve
per rendere proporzionale al numero di cittadini rappresentati il
voto, In ogni caso sul pacchetto dei nuovi eletti non dovrebbero
esserci grandi sorprese.
I dati sull'affluenza confermano la
buona partecipazione già registrata a metà dei voto. Alla chiusura
delle urne a Milano si è espresso l'80,6% degli aventi diritto,
vale a dire 1657 tra consiglieri e sindaci nei Comuni della
Provincia. Lo scrutinio delle schede inizierà stamani alle 8. A
Firenze, la chiusura dell'unico seggio ha evidenziato il voto di
635 su 689 aventi diritto, con una percentuale del 92%. Anche in
questo caso lo scrutinio si terrà oggi, a cominciare dalle ore 8,
mentre la proclamazione dei risultati è prevista per il pomeriggio.
Meno alta la prese nza ai seggi a Genova, dove hanno votato 692 degli
815 tra sindaci e consiglieri comunali, raggiungendo una percentuale
dell'85%. E già in serata sono stati resi noti i 18 componenti
della nuova assemblea: ha vinto il listone delle larghe intese che ha
dentro Pd, Fi, parte di Ncd e Sel. In media con Genova l'affluenza
di Bologna, dove hanno votato 705 aventi diritto su 834: il dato
fotografato alle 20 è stato dell'84,5%.
Alta anche la media delle Province, che
si attesta intorno all'82%.
ATO AG3
Dal primo ottobre la dedalo
Ambiente (per legge) cederà il passo
RIVOLUZIONE DEI RIFIUTI
IN BEN SETTE CITTADINE IL SERVIZIO
AI COMUNI
Nessun problema per il posto di
lavoro dei netturbini Saranno «assunti» dalle amministrazioni
comunali
Se non è una rivoluzione poco ci
manca. Dopo diversi lustri la Dedalo Ambiente si fa da parte (come
previsto dalla legge) ed i Comuni tornano ad occuparsi direttamente
di raccolta a smaltimento dei rifiuti. La normativa regionale infatti
stabilisce che dal primo di ottobre l'Ato Ag3 rimanga invita solo
per quel che riguarda la liquidazione, mentre il servizio svolto nei
sette Comuni dell'agrigentino cessa. Di fatto, dunque, i 225
operatori ecologici della Dedalo Ambiente dovranno essere assunti dai
Comuni nei quali operano, cioè Licata, Palma di Montechiaro, Naro,
Canicattì, Ravanusa, Campobello di Licata e Camastra.
Il primo Comune ad aver siglato
l'accordo con l'AtoAg3 è stato Camastra. Il 'passaggio delle
consegne" di uomini e mezzi avverrà domattina. A Camastra il
servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sarà garantito da tre
operatori ecologici ex Ato Ag3 e da altrettanti mezzi. Ad organizzare
la raccolta e lo smaltimento della spazzatura saranno i competenti
uffici comunali. Ma a prendere l'esempio di Camastra, almeno
riguardo guardo all'assunzione (per il momento) degli operatori
ecologici, dovranno essere anche gli altri sei centri dell'autorità
territoriale ottimale. "Per legge d personale deve essere
assunto dai Comuni — ha annunciato Rosario Miceli, commissario
liquidatore della Dedalo Ambiente a partire dal primo di ottobre.
Forniremo ad ogni ente che ne farà richiesta i mezzi, in comodato
d'uso, di quel cantiere".
Camastra, evidentemente, ha scelto di
gestire in house il servizio, le altre amministrazioni comunali sono
chiamate a decidere. C'è chi farà come il piccolo centro
dell'agrigentino e chi, invece, preparerà un per affidare ad una
ditta esternala raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. In ogni caso
non dovrebbero esserci problemi di lavoro per i netturbini. La legge
stabilisce, infatti, che nel caso in cui sia una ditta privata ad
assicurare il servizio, deve avvalersi degli operatori ecologici del
cantiere presente in quel Comune. Il Piano dei rifiuti del Comune di
Licata va all'esame del consiglio comunale proprio questa sera.
L'assise, salvo che non ci siano rinvii, potrebbe decidere subito
di dare indicazioni rispetto a questa piuttosto che all'altra
soluzione. A Palma di Montechiaro il sindaco Pasquale Amato ha
commissionato ad un tecnico del nord Italia, che Io ha già fatto per
realtà di quel territorio, la redazione del piano dei rifiuti. Il
progetto sarà pronto a giorni. Un paio di giorni fa a Licata è
stato il Pd cittadino, guidato da Massimo Ingiaimo, ad organizzare un
confronto sul sistema da scegliere per la raccolta dell'immondizia.
Vi hanno preso parte, oltre ad esponenti politici locali di varia
estrazione, anche i sindaci di Campobello di Licata e Palma di
Montechiaro, rispettivamente Gianni Picone e Pasquale Amato. La
questione è stata dibattuta sotto vari punti di vista ed ognuno ha
portato il proprio contributo ad una situazione che presenta varie
prospettive. In ognuno degli altri Comuni dell'ambito territoriale
ottimale il dibattito è serrato, e ad una soluzione definitiva si
arriverà nel giro di poche settimane. (AU)