11 ottobre - sabato
GIORNALE DI SICILIA
EX PROVINCIA E VIABILITA'
Si riorganizza il settore
Disposta una nuova organizzazione del
settore "Infrastrutture stradali" della Provincia, oggi Libero
Consorzio comunale di Agrigento. Il direttore del settore, Bernardo
Barone, assegnando il personale e i mezzi ai vari gruppi per rendere
più efficace le azioni di monitoraggio e manutenzione della
complessa rete strale di competenza del Libero consorzio. Con una
precedente disposizione erano stati definiti i tre gruppi di
riferimento della Viabilità provinciale e nominati i funzionari
tecnici responsabili Michelangelo Di Carlo (gruppo 10,viabilità
sezione est), Alfonso Giulio (gruppo 11, viabilità sezione
centro-nord) e ing. Filippo Napoli (gruppo 12, viabilità sezione
ovest). Il gruppo 3 invece ha assunto la nuova denominazione di
Gruppo "segnaletica e logistica". Il recente provvedimento
integra le competenze, gli obiettivi e le risorse umane assegnate ai
vari gruppi, disponendo anche assegnazione dei mezzi in dotazione al
Settore e il personale. Al fine di migliorare e rendere più
efficienti e produttivi i servizi, è stata effettuata anche una
rotazione del personale tecnico e stradale. (PAPI)
AMBIENTE Nel corso dell'incontro
il presidente del Cappelli di paglia Siragusa ha esposto le ragioni
del "no"
Trivellazioni a mare, ieri la
conferenza stampa
"Trivellazioni petrolifere? No
grazie!". E' stato questo il tema della conferenza stampa tenuta
nella sede del Club Cappelli di Paglia in vista del convegno
confermato per questo pomeriggio alle 17 nella sala consiliare
"Leonardo Frenna" del Municipio di Ribera. A tenere la conferenza
stampa, che ha visto anche la presenza della biologa marina riberese
Anna Ruvolo, è stato il presidente del club, il geologo Emanuele
Siragusa, il quale ha esposto i pencoli derivanti nello spazio marino
antistante la costa che va da Siracusa fino a Trapani dalla eventuale
collocazione di piattaforme marine per i estrazione del petrolio
Siragusa ha sottolineato il fatto che in particolare nel tratto di
mare che va da Agrigento a Siculiana e da Ribera a Sciacca ci sono
degli insediamenti vulcanici e
questo farebbe aumentare notevolmente
oltre ai rischi di inquinamento del mare segnalati in particolare
dalla biologa marina Anna Ruvolo anche quelli legati a possibili
sommovvimenti del terreno sul quale sorgono. Nel corso della
conferenza stampa alla luce del fatto che i fautori di questo tipo di
interventi portano argomenti che si fondano sul miglioramento delle
prospettive economiche per l'isola e stato ribadito il concetto che
i danni potenziali per l'ambiente, ma anche per le popolazioni che
sono legati a questo tipo di insediamenti sono altrettanto da
considerare come un deterrente valido per opporsi alla realizzazione
delle piattaforme Auspicato in questa materia l'intervento delle
forze politiche soprattutto a livello nazionale dato che la materia
delle autorizzazioni per questo tipo di insediamenti e di competenza
statale. (TC)
LICATA
INIZIATIVA DI GREENPEACE ITALIA.
Sulla nave Rainbow Warrior,approdata ieri al porto, ben 20 città
siciliane hanno ribadito il loro no al progetto Offshore Ibleo
Trivelle, c'è il coordinamento
dei Comuni
Monti: il decreto "Sblocca Italia"
indebolisce le valutazione di impatto ambientale. Cartabellotta:
difendiamo il nostro mare
E' arrivata dalla Grecia la nave di
Greenpeace approdata ieri a Licata con a bordo gli ambientalisti che
si oppongono all'Offshore Ibleo. Greenpeace ha accolto sulla
Rainbow Warrior gli amministratori dei Comuni siciliani che, insieme
agli ambientalisti, hanno presentato ricorso al Tar contro il Via che
il Ministero dell'Ambiente ha concesso al progetto. La campagna di
Greenpeace si chiama "Non è un paese per Fossili", ed è stata
Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia,
ad annunciare l'iniziativa, "Non potevamo ammainare le bandiere —
dice Giorgia Monti — proprio ora che si va preparando il peggior
attacco mai concepito ai danni del nostro mare. Il decreto "Sblocca
Italia" indebolisce le valutazioni di impatto ambientale ed
emargina i governi locali, che avranno ben poca voce in capitolo
rispetto a progetti che impatteranno pesantemente sui loro territori.
Alle "trivelle facili" di Renzi diciamo no. Non passeranno".
Dario Cartabellotta, che oltre ad essere il commissario straordinario
del Comune di Licata è anche il dirigente regionale della Pesca,
conosce a fondo la questione e non ha avuto peli sulla lingua
nell'affermare che "la presenza delle trivelle finirebbe per
distruggere la "nursery" che il mediterraneo rappresenta per
tante specie di pesci, come gamberi e triglie per citarne alcuni.
Pensate che Io spazio interessato dalle operazioni occuperebbe una
superficie di 2.190 chilometri quadrati. Inoltre leggo che nella zona
non ci sono rischi sismici, è vero il contrario. Non è possibile
pensare che il mondo del petrolio sia più importante di quello della
pesca". Per Paolo Menta, vice presidente di Anci Sicilia, "le
città siciliane sono qui a fare fronte comune ed è doveroso da
parte nostra coordinare questo sforzo". All'iniziativa erano
presenti ben otto amministrazioni Comunali, mentre altri 12 hanno
garantito il loro sostegno. C'erano il commissario straordinario
del Comune di Licata ed il presidente del consiglio comunale,
rispettivamente Dario Cartabellotta e Saverio Platamone, gli
assessori all'Unesco di Noto e Scicli, Cettina Raudino e Giampaolo
Schillaci, il vice presidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta, il vice
sindaco ed il capogruppo del Pd di intera, Giovanna Donzella e Gino
Vassallo, il sindaco di Santa Croce Camerina, Francesca Iurato,
l'assessore di Menfi Rossella Sansone, Mario Di Giovanna
dell'associazione "Stop alla piattaforma". Il no alle trivelle
è stato ribadito nel pomeriggio in occasione del consiglio comunale
aperto al teatro "Re Grillo". Delusione per le scolaresche che,
ieri mattina, non hanno potuto salire sulla Rainbow Warrior, ma
Greenpeace era stata chiara: visite sabato e domenica. "Non ce la
prendiamo con gli ambientalisti - ha detto l'insegnante Enrico Bona
-, ma con il Comune. Perchè ci hanno invitato a portare i ragazzi al
porto se il venerdì le visite alla nave non erano previste?".
(AAU)
LA SICILIA
ORDINI E COLLEGI PROFESSIONALI
Partecipata assemblea con docenti universitari -
Piano paesaggistico da correggere
con la concertazione
Il piano paesaggistico agrigentino è
da correggere, subito, e a condizione che si tenga conto di una reale
concertazione con tutti gli enti e le organizzazioni delle
professioni presenti sul territorio della provincia. Bisogna
correggere i tanti errori, già individuati, che il piano presenta
nel rispetto delle esigenze della tutela e finalità di sviluppo
territoriale sostenibile in sintonia con quanto riportato nel codice
dei beni culturali e ambientali. Questo in linea di massima quanto è
venuto fuori dalle diverse proposte che so no state avanzate e
discusse durante l'affollato convegno provinciale che si è svolto
ieri pomeriggio all'Hotel Dioscuri di San Leone e che è stato
promosso da tutte le organizzazioni degli Ordini e dei Collegi di
agronomi, architetti, geologi, geometri, periti agrari e agrotecnici
e Ingegneri della provincia di Agrigento.
Le relazioni sullo scottante argomento
del piano paesaggistico, la cui discussione si trascina ormai da
mesi, con incontri e riunioni anche a Palermo presso la Regione
Siciliana, sono state tenute dai docenti dell'università di
Palermo, i professori Ferdinando Trapani e Giuseppe Trombino, i quali
si sono occupati rispettivamente del territorio in transizione, dal
disastro alla proposta, e del paesaggio contro l'urbanistica e
hanno trovato la piena condivisione dei professionisti agrigentini.
I lavori del convegno hanno fatto
registrai-e gli interventi degli onorevoli Moscatt e Di Mauro e
Panepinto in rappresentanza dei rispettivi governi, Giuseppe Mazzotta
a nome del presidente provinciale Capraro del Wwf, Mimmo Fontana di
Legambiente e tutti i rappresentanti degli Ordini e dei collegi delle
professioni dell'area tecnica. I responsabili degli Ordini e dei
Collegi hanno sottolineato ancora una volta che nel piano
paesaggistico provinciale, già redatto e contro il quale già vi
sono diversi i corsi da parte delle amministrazioni locali come
quelle di Menfi che ha ottenuto la sospensiva e di Ribera che ha
nominato un legale per presentare un ricorso contro il decreto Atta,
vi sono prescrizioni in contrasto con l'articolo 143 del O. Lgs i
42/2004 che prevede la tutela e le finalità di sviluppo territoriale
sostenibile che non sono ad oggi interessate da specifici
procedimenti e che invece risultato disciplinate dal piano
paesaggistico con delle norme di attuazione che lasciano ampi spazi
alla arbitrarietà interpretativa. E' stato auspicato che si debba
cercare subito un percorso di confronto con i vari operatori
(amministrazioni comunali, soprintendenza bb. cc. aa. e portatori di
interessi) che consenta la rettifica del piano paesaggistico, con il
fine di evitare di ottenere un provvedimento regionale che, pur
salvaguardando il territorio, lo mortifica e lo inviluppa nei suoi
aspetti di sviluppo economico sostenibile. Il prossimo passo
richiesto da Ordini e Collegi è la concertazione con le istituzioni,
i professionisti e gli enti presenti sul territorio.
ENZO MINIO
Disbrigo pratiche a domicilio
L'Aci-Pra attiva uno sportello
Pratiche automobilistiche sbrigate a
domicilio. L'iniziativa è dell'Aci-Pra che ha reso noto di avere
attivato un apposito servizio, per cui i cittadini impossibilitati a
recarsi presso gli sportelli dell'Unità Territoriale Ad di
Agrigento possono richiedere direttamente, o tramite un'associazione
di rappresentanza, l'espletamento di pratiche automobilistiche
presso la propria residenza o presso la struttura che li accoglie
(ospedale, casa di cura, ecc.) senza alcuna spesa aggiuntiva rispetto
alle tariffe previste per quei servizi.
L'espletamento a domicilio è
finalizzato all'effettuazione di alcune pratiche automobilistiche,
quali: trasferimenti di proprietà, accettazioni di eredità, perdite
di possesso, duplicati, I Servizi a domicilio sono rivolti - dietro
idonea documentazione attestante il possesso dei requisiti previsti
per usufruirne - alle persone con disabilità o persone affette da
patologie che impediscono o rendono difficoltoso lo spostamento dal
proprio domicilio.
A seconda della patologia, la
documentazione da esibite potrà essere costituita, alternativamente,
dalla fotocopia del certificato di riconoscimento dell'invalidità,
dal documento dal quale si evince che la persona percepisce
l'indennità di accompagnamento, dal certificato del medico durante
attestante lo stato di inabilità che impedisce l'allontanamento
dal domicilio.
SiciliaLive
ARDIZZONE: "ARS, SUBITO
RISPOSTE DDL PROVINCE IN CAPIGRUPPO"
"Dobbiamo avere la capacità di
accelerare i tempi. Chi dice no alla Delrio o chi dice che è un
recepimento automatico dice delle cose non proprio esatte".
Giovanni Ardizzone
PALERMO - "Martedi si terrà la
conferenza dei capigruppo che entrerà nel merito del disegno di
legge che mi hanno preparato gli uffici, non è un recepimento
automatico della Delrio ma è la Delrio all'interno della cornice
della legge regionale che abbiamo approvato la scorsa primavera e
della legge 9 del 1986 che attribuisce le funzioni alle Province".
Lo ha detto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone conversando con
i cronisti a Palazzo dei Normanni. "Dobbiamo avere la capacità
di accelerare i tempi - ha aggiunto - Chi dice no alla Delrio o chi
dice è un recepimento automatico dice sostanzialmente delle cose non
proprio esatte. Nella Delrio viene stabilito un principio
fondamentale che è quello della sussidiarietà: l'interlocutore
diretto dell'Ue per la gestione dei fondi diventano le istituzioni di
area vasta cioè i Consorzi dei comuni ex Province e le città
metropolitane che avranno le funzioni che avevano le Province con la
legge dell'86 più quelle che saranno trasferite dalla Conferenza
Stato-Regioni".
"Non ci dobbiamo fare condizionare
dalle tensioni interne ai partiti e alla maggioranza, né dalle
rivendicazioni da parte delle opposizioni - ancora Ardizzone -. Tutti
insieme, i 90 parlamentari, siamo chiamati a dare delle risposte
altrimenti il fallimento sarebbe totale non solo per il governo ma
per i singoli parlamentari e per il Parlamento tutto". Anche se
le tensioni si riflettono "inevitabile in aula", ha
aggiunto Ardizzone, "è stato avviato un percorso utile"
quando "ho sottolineato che l'agenda dei lavori la detta la
conferenza dei capigruppo". "Sui tagli al personale abbiamo
fatto di piu e meglio di Camera e Senato, siamo arrivati prima -
ancora il presidente dell'Ars -. Per i dipendenti ci siamo sganciati
dal Senato inglobando le indennità aggiuntive nel tetto massimo
degli stipendi. Certo siamo in una fase transitoria perché diventa
ingestibile la situazione nell'immediato - ha aggiunto - C'è una
opinione pubblica che legittimamente reclama maggiori sacrifici, ora
bisogna pensare nel tempo a limare ulteriormente i cosiddetti
sottotetti".
Agrigentoweb
PROVINCIA. IL PUNTO INFORMATIVO URP
DI PORTO EMPEDOCLE SI RIFÀ IL LOOK
Nuovo look per il punto informativo di
Porto Empedocle dell'Ufficio Relazioni con il pubblico dell'ex
Provincia Regionale di Agrigento.
Sono infatti state collocate le nuove
insegne per migliorare la fruibilità dell'ufficio stesso divenuto,
ormai, un punto di riferimento per turisti, croceristi e cittadini
che necessitano di informazioni.
L'ufficio Urp di Piazza Roma,
fornisce infatti assistenza alle migliaia di visitatori in transito
per la cittadina marinara con destinazione verso le isole Pelagie, ai
diportisti e croceristi interessati a meglio conoscere il territorio
e le sue realtà monumentali e culturali in genere.
Al punto informativo dell'Urp è
stato assegnato personale con un'approfondita conoscenza del
territorio empedoclino e del suo hinterland, per meglio radicare la
presenza dell'Ufficio nel contesto ambientale ed offrire un
servizio migliore.
La riattivazione del punto informativo,
è stata resa possibile grazie alla sinergia tra il Commissario
straordinario Benito Infurnari e del sindaco di Porto Empedocle
Calogero Firetto.
12 ottobre - domenica
GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA Il direttore Barone ha
scelto personale e mezzi per rendere più efficaci le azioni di
monitoraggio.
Infrastrutture stradali, cambiati i
vertici
Cambia la mappa burocratica del settore
"Infrastrutture stradali" della Provincia, oggi Libero Consorzio
comunale di Agrigento. Disposto un nuovo organigramma. Il direttore
del settore, Bernardo Barone, ha assegnato il personale e i mezzi ai
vari gruppi per rendere più efficace le azioni di monitoraggio e
manutenzione della complessa rete strale di competenza del Libero
consorzio. Con una precedente disposizione erano stati definiti i tre
gruppi di riferimento della Viabilità provinciale e nominati i
funzionari tecnici responsabili Michelangelo Di Carlo (gruppo 10,
viabilità sezione est), Alfonso Giulio (gruppo 11, viabilità
sezione centro-nord) e ing. Filippo Napoli (gruppo 12, viabilità
sezione ovest). Il gruppo 3 invece ha assunto la nuova denominazione
di "Gruppo segnaletica e logistica". Il recente provvedimento
integra le competenze, gli obiettivi e le risorse umane assegnate ai
vari gruppi, disponendo anche l'assegnazione dei mezzi in dotazione
al Settore e il personale. AI fine di migliorare e rendere più
efficienti e produttivi i servizi, è stata effettuata anche una
rotazione del personale tecnico e stradale. Continua, dunque, il
processo di riorganizzazione del Settore Infrastrutture Stradali
(accorpato al Settore Ambiente, Territorio, Protezione Civile,
Politiche Comunitarie e Giardino Botanico) nell'ambito delle
competenze del Libero Consorzio Comunale, pienamente operativo
nonostante la trasformazione delle Province e il conseguente drastico
taglio delle risorse finanziarie. "Con notevoli sforzi — commenta
il commissario straordinario Benito Infurnari — stiamo cercando di
mantenere tutti i servizi, soprattutto quelli relativi ai settori
tecnici, per poter mettere gli agrigentini nelle condizioni di avere
infrastrutture migliori ed efficienti. La carenza di fondi non ci
scoraggia - aggiunge - e dopo l'approvazione del Bilancio stiamo
lavorando alla progettazione". (PAPI)
Architetti e Piano paesaggistico
"Quello attuale ha solo vincoli"
Il Comitato delle professioni tecniche
della provincia di Agrigento, continua a dire no al Piano
paesaggistico d'ambito territoriale. Nel corso del convegno
organizzato in città, sono stati ribaditi i motivi del diniego. «Il
Piano - dicono i professionisti - non tiene conto degli interessi
collettivi e dei privati che nel territorio investono. Un piano
redatto bene porta tanti benefici, il giusto sviluppo economico se si
sfruttano le peculiarità del paesaggio, mentre adesso ci troviamo di
fronte ad un Piano Paesaggistico Territoriale d'Ambito che non dà
certezze di sviluppo del territorio e che rischia, come evidenziato
dal tavolo tecnico da noi costituito di innescare processi fuorvianti
in antitesi con i precetti detta ti dallo stesso decreto Urbani di
cui il PPAT è emanazione. La Soprintendenza ha trasmesso il Piano
che è di soli vincoli, che si assommano a quelli già esistenti, e
non contiene nessun indirizzo per uno sviluppo che diviene così
sempre più una chimera». (AMM)
LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO
Aggiudicata manutenzione degli
automezzi
La Commissione di Gara, presieduta dal
Direttore del Settore Ragioneria Generale. Fortunato Caruana, ha
aggiudicato l'appalto per l'affidamento del servizio di
manutenzione e riparazione degli automezzi di proprietà del Libero
Consorzio di Agrigento. L'appalto, dell'importo complessivo di
146.000,00 euro, iva inclusa, è stato aggiudicato provvisoriamente
alla ditta "GS Sciabica Multiservice sri" di Agrigento, che ha
offerto un ribasso unico percentuale del 49,83%. Seconda in
graduatoria è la ditta "Officina Ala Multiservice" di Ala
Vincenzo (ribasso del 47,83%). Con provvedimento successivo, e dopo
gli accertamenti relativi alla verifica dei requisiti dichiarati
dalla ditta aggiudicataria, si procederà all'aggiudicazione
definitiva dell'appalto.
Casa Sciascia. Mille euro da Ravanusa
per l'acquisto
RAVANUSA. Anche il comune di
Ravanusa aderisce all'appello lanciato dal Commissario
straordinario dell'ex provincia a tutti i sindaci affinché
partecipassero all'iniziativa. La giunta municipale ha reso noto il
sindaco Carmelo D'Angelo, ha infatti deliberato un contributo di
mille euro destinati a contribuire insieme agli altri all'acquisto
della casa della famiglia di Leonardo Sciascia a Racalmuto.
Ecco la «nuova» Ss123
Campobello. Messa in sicurezza
l'alternativa al viadotto Petrulla
CAMPOBELLO Dl LICATA. Nuovo look per la
strada statale Ss123 che collega i Comuni di Ravanusa e Campobello di
Licata. Da oggi sarà più sicura. Sono stati completati i lavori di
scarificazione e di ripaventazione del manto stradale. I lavori di
ammodernamento e di ristrutturazione della Ss 123 erano iniziati a
metà Settembre. Dopo circa un mese la statale è divenuta sicura per
il transito veicolare.
La 123 abbandonata da decenni è stata
attenzionata considerato che quest'estate è crollato il viadotto
Petrulla sulla ss. 626.1 lavori sulla Ss 123 sono costati circa un
milione di euro. A breve partiranno altresì i lavori di
rifacimento del viadotto Petrulla, considerato che il by pass non si
potrà realizzare, I primi interventi visibili sulla Ss123 effettuati
hanno riguardato il rifacimento totale del manto stradale in tutte e
due le carreggiate interessate, il risanamento delle travi di bordo,
la ricostituzione dell'impermeabilizzazione dell'impalcato, della
pavimentazione e dei giunti nonché la sostituzione delle barriere
laterali e delle protezioni antilancio con la sostituzione di tutti i
guardarail.
L'Anas ha comunicato che nei prossimi
giorni saranno avviati altri lavori di manutenzione ordinaria e
straordinaria in altre strade statali che collegano altri comuni a
Licata inattesa della consegna dei lavori di 15 milioni di euro per
ricostruire il viadotto 'Petrulla' costruito nel 1985, lungo 492
metri e costituito da 12 campate. L'Anas a seguito del collasso,
aveva immediatamente nominato una commissione tecnica, presieduta dal
docente universitario Mario Paolo Petrangeli, esperto in ponti, che
lo scorso 10 luglio ha eseguito il primo sopralluogo sul viadotto,
nel corso del quale sono state esaminate le travi collassate ed è
stata eseguita un'ispezione visiva sulle altre campate.
CARMELO SCANGULA
«Occasione da non perdere»
Expo 2015. Per l'on. Moscatt serve
un progetto organico della provincia per partecipare all'evento
"Mancano esattamente 200 giorni
all'Expò 2015, questo territorio si sta preparando ad avanzare una
proposta unitaria che possa attrarre investimenti, turisti e ci possa
davvero rappresentare a livello mondiale?
L'interrogativo — in parte retorico
— lo pone il deputato nazionale del Partito democratico Tonino
Moscatt, il quale, durante l'incontro svoltosi nella giornata di
venerdì tra gli ordini professionali sul Piano paesaggistico ha
rilanciato un tema di estrema attualità rispetto all'esposizione
universale che si terrà dal I maggio al 31 ottobre prossimi. Un
interrogativo che è, però, anche una preoccupazione rispetto ad
un'eventuale mancata partecipazione di questa provincia all'evento
a causa dell'assenza di proposte capaci di essere realmente
concorrenziali a livello nazionale e internazionale.
"L'opportunità straordinaria —
spiega Moscatt — è che si tratta di un evento che si sta svolgendo
in Italia e che è centrato su una tematica strategica come
l'agroalimentare per la Sicilia". L'Expo, infatti, si chiamerà "Nutrire il
pianeta, energia per la vita", "e — si legge sul sito
dell'organizzazione - vuole includere tutto ciò che riguarda
l'alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per alcune
zone del mondo a quello dell'educazione alimentare, fino alle
tematiche legate agli Ogm". "La riflessione che ho lanciato è
chiara - spiega ancora Moscatt - perché se c'è un'idea
progettuale magari non ancora nota va bene, attenderemo. Altrimenti,
lo dico, sono seriamente preoccupato non solo per l'eventuale
assenza della stessa, ma anche potenzialmente per la presentazione di
proposte perdenti che si concentrino su singole realtà magari di
eccellenza nel settore agro-alimentare ma che prive di un progetto
organico potrebbero vedersi chiudere le 'porte'. lo sto visitando
diversi centri della provincia per raccogliere informazioni, per
avere idea concreta di quello che potrebbe essere proposto ma
soprattutto per ricordare a tutti che manca poco all'avvio
dell'Expo, anche se mi sento un pò un cantore isolato".
Il territorio, comunque, non è
immobile, ma il timore del deputato rispetto ad un certo
individualismo pare essere fondato. Giungono notizie, infatti, di
singoli comuni che si stanno attivando come se dinnanzi ad essi vi
fosse, con tutto il rispetto dovuto, una "Borsa internazionale del
Turismo", che in verità si ricorda più per i rimborsi spese in
favore di amministratori che per i risultati ufficiali.
Una eccellenza anche agrigentina
all'Expo, comunque, potrebbe esservi. Stiamo parlando della "Strada
degli scrittori". "La Regione Sicilia e il Ministero — ci
spiega l'amministratore del Distretto Turistico Valle dei Templi
Giuseppe Pendolino — hanno indicato quel progetto come un esempio
da seguire rispetto a proposte che uniscano letteratura, turismo,
agroalimentare e cultura. Stiamo aspettando di capire se sarà il
Distretto a fare da 'braccio operativo' oppure no. Intanto stiamo
comunque lavorando anche su un altro fronte insieme all'Anci".
GIOACCHINO SCHICCHI
"Occupiamo Sala d'Ercole"
Al Convegno provinciale degli Ordini
e Collegi di professione si è discusso di piano paesaggistico Il
sindaco di Bivona Panepinto ha dissotterrato l'«ascia di guerra»,
spronando il qualificato uditorio
"Alzare i toni della protesta,
risvegliando dai torpore l'amministrazione regionale che pare non
abbia colto la protesta degli Ordini e dei collegi professionali.
Serve la redazione di un piano che
soddisfi le reali esigenze e peculiarità del territorio.
Bisogna organizzare un evento eclatante
quale l'occupazione di Sala d'Ercole in cui i parlamentari si
riuniscono in assemblea». Con tale proponimento, proposto dal
deputato regionale Giovanni Panepinto, sindaco di Bivona, si è
chiuso il convegno provinciale degli Ordini e dei Collegi delle
professioni dell'area tecnica della provincia di Agrigento che ha
visto centinaia di professionisti, responsabili di associazioni e
anche politici e deputazione suggerire delle indicazioni per
migliorare il piano paesaggistico provinciale che oggi presenta
numerose incongruenze che bloccano decisamente lo sviluppo, in tutti
i settori. A moderare l'incontro è stato Stelio Zaccaria,
responsabile della redazione provinciale de La Sicilia. Molto critico
anche nei confronti della politica è stato pure il professore
Giuseppe Trombino, docente all'Università di Palermo, il quale ha
affermato nel suo intervento che "bisogna fare pressione sulla
politica nazionale perchè si attui una revisione dei Codici dei Beni
Culturali. Se ne deve fare carico la politica nazionale perchè si
tratta di una norma nazionale. Nel caso del piano paesaggistico
agrigentino questo non prevede un progetto di paesaggio, né tiene
conto delle peculiarità dell'ambiente, delle potenzialità del
paesaggio, nè delle esigenze di chi vive in quei luoghi". Il comitato agrigentino delle
professioni tecniche alla fine del convegno è stato abbastanza duro
nei toni: "Faremo sentire le nostre ragioni — hanno scritto nel
documento finale — che poi sono le lecite istanze del territorio,
con forza e determinazione.
Cerchiamo dialogo e concertazione. In loro assenza ci stiamo preparando ad
azioni eclatanti". Altrettanto duro è la posizione del
presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della
provincia Germano Boccadutri che precisa: "Porteremo le nostre
osservazioni agli assessorati regionali e al presidente Crocetta,
coinvolgendo categorie professionali e produttori. Sono in programma ricorsi al Tar e al
Cga. Chiederemo i danni arrecati al settore agricolo e denunciamo
l'improponibilità del nuovo Psr".
ENZO MINIO
13 ottobre - lunedì
FINANZIAMENTI C'è tempo fino al
31 ottobre per presentare e istanze
Fondi per manifestazioni sportive
L'ex Provincia «apre i cassetti»
C'è tempo fino al 31 ottobre per
presentare al Libero consorzio comunale di Agrigento, ex Provincia,
le istanze di finanziamento per la realizzazione di manifestazioni
sportive durante l'anno 2015. In attuazione del regolamento
provinciale per la promozione delle attività sportive, infatti, il
commissario straordinario Benito Infurnari, ha stabilito che il
termine a fine mese. Farà fede il timbro postale per le proposte
inviate o il timbro di protocollo in entrata per le proposte
presentate presso gli uffici provinciali. Non saranno prese in
considerazione le proposte pervenute dopo il termine di scadenza. Gli
Enti interessati, ed in particolare modo le Associazioni Sportive e
gli Enti locali, devono presentare istanza indirizzata al Settore
Promozione Sportiva su apposito modello disponibile presso il Settore
Promozione Sportiva, che si trova in via Esseneto, 66 Agrigento,
presso tutte le sedi dell'Ufficio Relazioni con il Pubblico della
Provincia, presso la sede del Coni Provinciale e delle Federazioni
Sportive e presso gli Enti di Promozione Sportiva. L'istanza deve
contenere tutte le informazioni necessarie e l'indicazione delle
date di presumibile svolgimento della manifestazione. All'istanza
va allegata la seguente documentazione: una relazione dettagliata
sulla manifestazione, sulla finalità di promozione sportiva, sugli
altri enti coinvolti o da coinvolgere, sulle modalità organizzative
della stessa, sulle modalità di spesa, poi le autorizzazioni
necessarie allo svolgimento della manifestazione rilasciate dalle
federazioni sportive e dettagliato preventivo di spesa e di entrata
con l'indicazione degli enti partecipanti, degli stanziamenti
assicurati e delle modalità di intervento. (PAPI)
LA SICILIA
TEMPI STRETTI La "finanziaria"
dev'essere pronta mercoledì
Legge di stabilità stangata in
arrivo per gli enti locali
Regioni, Province e Comuni
perderebbero 6 mld
Confronto aperto su Tfr e tassa
unica comunale
ROMA. La Legge di stabilità si
preannuncia come una vera e propria stangata per gli enti locali. Dai
tagli a Regioni, Province e Comuni arriveranno infatti gran parte
delle risorse necessarie per la copertura della manovra da oltre 20
miliardi che il governo Sta affinando in queste ore.
I capisaldi sono quelli annunciati da
Matteo Renzi: conferma del bonus irpef, riduzione del costo del
lavoro attraverso l'lrap o la diminuzione dei contributi sociali a
carico delle imprese, nuovi ammortizzatori del Jobs Act, primi
stanziamenti per la buona scuola. Misure a cui si aggiungono - sempre
a livello macro - le cosiddette spese indifferibili (missioni di
pace, autotrasporto, 5 per mille ecc...), la probabile conferma dei
bonus ristrutturazioni, il credito d'imposta sulla ricerca, lo
sblocco degli scatti dei contratti delle forze dell'ordine, le
eredità del governo Letta per evitare un taglio lineare delle
detrazioni fiscali e con ogni probabilità, come annunciato ieri dal
premier, anche degli stanziamenti per Genova. Tutti interventi il cui
peso finanziario complessivo oscilla tra i 20 e i 24 miliardi di
euro.
In vista della scadenza di mercoledì,
i contatti, gli incontri e le valutazioni sono ancora in corso. Anche
quella di ieri è stata una domenica di lavoro per il ministro
dell'Economia Pier Carlo Padoan, appena rientrato da Washington e
in partenza oggi per Euro- gruppo e Ecolin a Bruxelles. Secondo
quanto finora stabilito, le coperture verranno distribuite quasi a
metà tra l'utilizzo di risorse in deficit, per un massimo di 11,5
miliardi, ed una spending review da 10 miliardi. La revisione della
spesa toccherà innanzitutto i ministeri, per circa 3-4 miliardi, ma
ancora di più gli enti locali, dai quali potrebbe arrivare una
consistente fetta di 5-6 miliardi.
Il confronto tra governo e diretti
interessati, Regioni, Province e Comuni, è costante e - a quanto si
apprende - tra le amministrazioni locali si respirerebbe una certa
amarezza. Solo i Comuni potrebbero infatti contare in una sorta di
contropartita, rappresentata dall'allentamento del Patto di
stabilità interno per circa 1,5 miliardi. Niente in cambio sarebbe
invece concesso alle Regioni che, di fronte ad un obiettivo di spesa
obbligatoriamente ridotto, dovrebbero decidere in autonomia dove
tagliare. Da qui il rischio che possa essere intaccata anche la
sanità. Il governo ha assicurato che nella spending review
centralizzata le prestazioni non saranno toccate, La Sanità è però
concretamente appaltata alle Regioni e non è quindi escluso che,
dovendo tagliare, qualche risorsa sia poi attinta a livello locale
anche da lì.
In bilico restano infine anche le
misure fortissimamente volute dal presidente del Consiglio: il Tfr da
una parte e la tassa unica comunale dall'altra. Sul trattamento di
fine rapporto il Tesoro ha già espresso le sue perplessità e sta
valutando, come sottolineato dal ministro del Lavoro, Giuliano
Poletti, una Scelta ragionata). Anche la tassa unica sulla casa
presenta peraltro delle complicazioni tecniche al momento ancora di
difficile soluzione. L'idea sarebbe quindi quella di inserire i
principi di massima nel test che arriverà in Consiglio dei ministri
15, per poi definirne i contorni nel corso dell'iter parlamentare o
in un provvedimento successivo, da varare nei primi mesi del 2015 e
in cui inserire anche l'aliquota. Da decidere resta infine anche il
destino della reverse charge" sull'iva (cioè l'inversione del
carico versamento: dal venditore al compratore), appeso alle
decisioni l'Europa. Il parere tecnico di Bruxelles è atteso in
tempo utile per il della legge e, in termini di copertura farà
probabilmente la differenza manovra da 21 miliardi ed una più
cospicua da 24.
LO SCONTRO SULL'ART. 18? «BASTA
EMOZIONALITÀ - DICE IL MINISTRO - PENSIAMO ALLA SOSTANZA»
Poletti: urgente chiudere l'iter
del Jobs Act se necessario chiederemo il voto di fiducia
ROMA. Il governo vuole chiudere l'iter
parlamentare del Jobs Act nei «tempi urgenti che abbiamo», avverte
il minisilo del Lavoro Giuliano Poletti. Così - dice - se ci saranno
rischi di stravolgimento nel merito o di una spola tra i due rami del
Parlamento, con un allungamento «più di quanto sia accettabile»
dei tempi, «è normale che il governò penserà al voto di fiducia)>
anche alla Camera come già accaduto al Senato. Sì al confronto ma
non frenerà l'esecutivo che intende «ascoltare» tutti,
«valutare», ma non vede emergere argomenti «insormontabili» dallo
scontro sull'articolo 18 e, in ogni caso, vuole mantenere fermo il
timone sull'agenda delle riforme: «Non abbiamo intenzione di
fermarci di fronte al fatto che ci sono obiezioni, diversità di
opinione»; «Nulla sarà trascurato», poi «la responsabilità
della decisione ce la prenderemo tutta». L'attacco di Beppe Grillo
(«Non permetteremo mai di portare la gente alla fame»)?
Affermazione «priva di qualsiasi fondamento».
In vista dell'avvio dell'esame alla
Camera, giovedì, è da Firenze (dove ha partecipato alla giornata
nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro) ed in tv a "In
mezz'ora" su RaiTre che il ministro ha ribadito la linea del
governo Renzi. Le lacerazioni nel Pd? «Sono convinto
di quello che stiamo facendo, ci metto tutto l'impegno»,
garantisce Poletti, pur ammettendo qualche difficoltà
«generazionale», a «più di 60 anni» e con «una storia dentro la
sinistra».
Lo scontro con Cgil e Fiom? Basta
«emozionalità>, bisogna «guardare alla sostanza delle cose»:
le ragioni del no vanno pesate ma «non possono diventare l'elemento
che ci impedisce di decidere». L'obiettivo - ha ricordato Poletti
- è introdurre un nuovo contratto a tutele crescenti che, creando
«un nuovo equilibrio», permetterà anche «una significativa
riduzione» delle forme contrattuali: vanno cancellate quelle che non hanno
«una ragione specifica» di esistere e bisogna ricondurne altre nel
loro corretto perimetro di applicazione.
E il caso delle partite Iva: «non
possono essere tolte» ma vanno arginati gli abusi. L'articolo 18?
Una riforma è necessaria perché oggi ha «modalità assolutamente
incerte», e questo «tasso di incertezza è il veleno degli
investimenti»: i casi di reintegra vanno definiti in maniera certa».
E ai sindacati Poletti dice: bisogna guardare anche «ai giovani che
cercano lavoro e ai precari: i contratti a tempo indeterminato sono
ormai solo il 17%» e «se andiamo avanti così il problema
dell'articolo 18 si risolve da solo».
Sul fronte politico, il leader di Ncd
Angelino Alfano rivendica di aver lanciato già da agosto, la
battaglia per l'articolo 18: «Mi dicevano: 'Alfano va in cerca
di visibilità". Oggi i fatti ci stanno dando ragione». Se per il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio Graziano Delrio «sbaglia la Cgil a scendere
in piazza contro un governo così e contro una riforma che non toglie
diritti ma li amplia» nel confronto interno al Pd il leader della
minoranza dem, Gianni Cuperlo, dice: "Sarò in piazza il 25
ottobre». Ma nel partito «non c'è nessun rischio di scissione»
ribadisce il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare
Damiano.
I senatori Pd dissenzienti? Una
espulsione sarebbe giustificata solo da «fatti clamorosi», dice
Poletti, ma ci può essere una «discussione giusta su come si sta in
una comunità politica ed in un gruppo parlamentare».
Quanto all'ipotesi del Tfr in busta
paga, il ministero dell'Economia, afferma Poletti, «sta facendo
tutte le simulazioni per poter prendere una decisione in maniera
assolutamente ragionata e consapevole». Si tratta - aggiunge - di
una cosa «molto delicata, importante, con tutte le complessità che
Padoan ha illustrato e che conosciamo». Non è quindi un problema di
frenare o non frenare ma «un problema di una riflessione molto seria
che va fatta e che si sta facendo».