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rassegna stampa del 14 ottobre 2014

GIORNALE DI SICILIA
LIBERO CONSORZIO Collaborazione alla Faimarathon di domenica scorsa Anche la Provincia regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio comunale, ha collaborato alla realizzazione della «Faimarathon» disputatasi domenica scorsa nella Valle dei templi ed organizzata dal Fondo per l'ambiente italiano per la raccolta di contributi a sostegno del Fai. L'Ente ha infatti messo a disposizione il proprio personale che ha aperto, in un giorno festivo, l'ufficio informazioni di Porta V, per dare un ulteriore supporto logistico ed informativo ai partecipanti alla manifestazione e ai visitatori dell'area turistica che, numerosi, si sano rivolti al gazebo.

LICATA PRECARI Si tratta dei lavoratori ex Lsu che ormai da oltre venti anni operano per l'ente. Rimangono solo due mesi e mezzo per «salvare» la loro occupazione Comune, 150 rischiano il licenziamento Ieri mattina affollata assemblea sindacale al Carmine. Chiesto l'avvio della stabilizzazione per proroga re tutti i contratti Gli oltre 150 precari del Comune non nascondono la preoccupazione per la loro sorte. Se entro il 31 dicembre prossimo l'ente non si sarà impegnato ad assumere almeno alcuni di loro, tutti rischieranno il licenziamento. Si tratterebbe di un disastro innanzitutto per loro, che si ritroverebbero senza lavoro, ma anche per il Comune. L'ente, per continuare a garantire tutta una serie di servizi all'utenza, di fatto non può privarsi dei precari, salvo che non voglia rassegnarsi a chiudere numerosi uffici.
La questione, dibattuta a ripetizione, è stata affrontata ieri mattina nel corso di un'animata assemblea dei lavoratori che si è tenuta presso la sala delle conferenze dell'ex convento del Carmine. A promuovere l'assise sono state le segreterie aziendali di Cgil, Cisl, Uil e Csa. I lavori si sono conclusi con la sottoscrizione di una diffida indirizzata al commissario straordinario del Comune, al segretario generale ed al dirigente del dipartimento Affari Generali dell'ente. I sindacati, inoltre, per conoscenza hanno inviato il documento anche ai revisori dei conti del Comune, al presidente del consiglio comunale ed ai capigruppo consiliari. A più riprese, nel corso dell'assemblea di ieri, è stata ribadita la preoccupazione per il mancato avvio della stabilizzazione. Del resto la normativa, secondo quanto annunciato dalle organizzazioni sindacali, parla chiaro; se entro il 31 dicembre il Comune non avvia il processo di stabilizzazione, dal giorno successivo i precari dovranno rimanere a casa. Ipotesi quest'ultima che i lavoratori, ovviamente, si augurano venga scongiurata. Siamo certi del fatto che dal Comune — hanno detto ieri i precari durante il dibattito al Carmine - ci sia tutta la volontà di assicurare un futuro a 150 persone, ma considerato che al 31 dicembre mancano ormai due mesi e mezzo non nascondiamo la preoccupazione. Al tempo stesso facciamo rilevare che nella vicina Agrigento il Comune sta avviando l'iter per l'assunzione di 24 precari e, in questo modo, per prorogare i contratti di tutti gli altri Lsu che lavorano presso quell'ente. Riteniamo, dunque, che al pari del capoluogo di provincia, anche da noi sia possibile seguire la stessa strada". Assicurazioni in tal senso, all'incirca un mese fa, ai precari erano arrivate anche da Dario Cartabellotta, il commissario straordinario he dalla fine di agosto guida Palazzo dell'Aquila. (AAU)

LA SICILIA
Palazzo della Provincia ascensori guasti, tutti a piedi Un palazzo, due Enti, zero ascensori. Accade nel "cuore" del centro città, per la precisione tra le mura dell'antico palazzo della Provincia regionale di Agrigento, che da ieri è rimasto senza alcun elevatore che potesse consentire agli utenti di evitare le ripide scalinate in marmo.
Una situazione che in molti sperano possa risolversi in tempi rapidi, anche se i segnali fin qui registrati non sono dei migliori. Alcuni anni fa la Provincia si era infatti dotata di un nuovo e moderno ascensore, che è rimasto per mesi inutilizzata in attesa del collaudo e che poi, un paio di settimane fa si è improvvisamente rotto bloccando all'interno un dipendente dell'ente pubblico che è stato tratto in salvo solo grazie all'intervento dei vigili del fuoco.
Da allora l'elevatore del palazzo è rimasto spento in attesa di assistenza.

RACALMUTO Precari deputata assenti c.v.) La deputazione regionale eletta in provincia di Agrigento, venerdì pomeriggio ha letteralmente "snobbato" la riunione che era stata indetta al municipio di Racalmuto per parlare della situazione dei precari. Infatti, sono in tutto una sessantina i dipendenti che rischiano di rimanere senza occupazione. Un incontro che ha avuto come interlocutori i deputati nazionali del Pd, lacono e Capodicasa, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, ma non la deputazione regionale quella che avrebbe dovuto mettere mano alle richieste dei lavoratori. L'assenza, dei parlamentari all'Ars, altro non ha fatto che produrre delusione. Alla riunione erano presenti tanti altri lavoratori nella stessa situazione dei colleghi di Racalmuto, provenienti da diversi comuni della provincia come ad esempio: Grotte, Aragona, Comitini. Il sindaco Messana durante il suo intervento ha detto: "la nostra città è in una situazione particolare perché il comune è coinvolto in un piano di rientro che non prevede, l'assunzione e, di conseguenza, la stabilizzazione di alcuna unità lavorativa. Per questo siamo davvero preoccupati sul da farsi". Per questo motivo, il deputato nazionale Angelo Capodicasa, ha invitato il sindaco a rivolgersi all'Associazione Nazionale Comuni Italiani.

REGIONE la riforma delle Province Crocetta: adattiamo la legge Delrio al nostro Statuto La Giunta approva un ddl: via libera al testo di Valenti Liquidazione partecipate, più poteri all'Ufficio speciale Il recepimento della cosiddetta "riforma Delrio" sulle Province, ma adeguata alle prerogative dello Statuto siciliano. E' questo in sintesi il contenuto del disegno di legge approvato dalla giunta regionale, presieduta da Rosario Crocetta, che ha dato il via libera al testo proposto dall'assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti. Disegno dl legge varato alla vigilia della conferenza dei capigruppo dell'Aro, convocata per questo pomeriggio, a Palazzo dei Normanni, che la scorsa settimana ha preso atto della bozza di disegno di legge fatta predisporre dal presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, per superare l'impasse che rischiava di bloccare definitivamente l'abolizione delle Province.
"Il disegno di legge approvato questa sera (ieri sera per chi legge, ndr) — ha detto il presidente Crocetta al termine dei lavori della giunta—adatta la 'Delrio" al nostro Statuto che prevede l'adesione libera e volontaria dei comuni agli enti di area vasta", Il testo del governo, a prima vista, avrebbe parecchi punti in comune con quello predisposto dagli uffici di presidenza dell'Ars. "Credo — ha aggiunto Crocetta — che si possa arrivare ad una sintesi".
Oltre alla possibilità dei comuni di scegliere se fate parte di una Città metropolitana piuttosto che di un Consorzio, il disegno di legge del governo individua anche le funzioni e le competenze che dovranno essere attribuite ai nuovi enti di area vasta, Per eleggere gli organi amministrativi, si utilizzerà il sistema elettorale di secondo tipo. Saranno cioè i sindaci e i consiglieri comunali a dovere scegliere tra gli stessi amministratori, presidente, giunta e consiglio. Non è previsto alcun compenso, tranne il rimborso delle spese.
La giunta regionale, inoltre, ha deliberato l'ampliamento dei poteri dell'Ufficio speciale per la liquidazione delle società partecipare della Regione. L'ufficio adeguatamente potenziato, si occuperà di tutte le partecipate che non rientrano tra le undici considerate strategiche dal governo. Ciò dovrebbe consentire di accelerare le liquidazioni, in alcuni casi in corso da trent'anni, come la Siace, e di recuperare il tempo perduto e, soprattutto, non sperperare ulteriori risorse per tenere in vita alcuni carrozzoni pubblici. La scorsa settimana, nel corso di una udienza pubblica, il presidente della Sezione di controllo della Corte dei conti, Maurizio Graffeo, non aveva nascosto il disappunto dei giudici contabili che attendevano informazioni dettagliate dallo scorso mese di aprile e che, nonostante le continue sollecitazioni, le avevano ricevute la Stessa mattina dell'udienza.
"La delibera — ha sottolineato Crocetta — recepisce i dieci punti indicati dalla Corte dei conti alla Regione per fare chiarezza sulla gestione delle partecipate, costate dal 2009 al 2012 oltre un miliardo di euro. Abbiamo affidato all'ufficio speciale compiti dettagliati per giungere a una rapida liquidazione delle società non strategiche". La giunta ha dato mandato all'assessore all'Economia, Roberto Agnello, di potenziare il personale a disposizione dell'ufficio speciale.
L'Assessore all'Economia è già scarso di dirigenti. Ne mancherebbero una trentina, come ha detto lo Stesso Agnello ai magistrati contabili. Se il meccanismo per potenziare l'ufficio speciale per
accelerare le liquidazioni, sarà il solito, cioè l'interpello, il rischio è che nessuno risponda positivamente, come già accaduto in più assessorati. Dirigenti e funzionari preferiscono rimanere asserragliati nei fortini in cui si trovano, magari prendendo lo stipendio ma senza assumersi responsabilità. Paradossalmente, il maggior numero di "imboscati" non si trova negli uffici centrali, ma in quelli periferici come gli ex uffici di collocamento, per fare un esempio. Il meccanismo dell'interpello ha dimostrato di non funzionare. Occorrono secchi ordini di servizio. Anche se i sindacati dovessero sbraitare.
LILLO MICELI

Canicattìweb
PROVINCIA DI AGRIGENTO, AGGIUDICATI TRE APPALTI PER LA MANUTENZIONE DI ALCUNI ISTITUTI SCOLASTICI Scritto da Redazione Canicatti Web L'Ufficio Gare della Provincia Regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio Comunale, ha aggiudicato nell'ultima tornata di gare gli appalti per la manutenzione e messa in sicurezza di elementi non strutturali di tre edifici scolastici di competenza del Libero Consorzio per complessivi 261.830,93 euro. La Commissione di Gara è stata presieduta dal Direttore del Settore Edilizia Scolastica ing. Gaetano Gucciardo.
Il primo, riguardante la manutenzione dell'Istituto d'Arte "Bonachia" di Sciacca (importo complessivo di € 95.000, di cui € 61.171,52 a base d'asta, € 5.426,10 oneri per la sicurezza e € 28.402,38 per il costo del personale non soggetto a ribasso) è stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa "Muneglia Salvatore" con sede a Vittoria (RG) che ha offerto un ribasso del 34,8323%. Seconda in graduatoria è l'impresa DEG SRL (ribasso del 34,8308%).
Il secondo appalto, dell'importo complessivo di 90.000,00 euro (€ 64.357,24 a base d'asta, € 4.016,10 oneri per la sicurezza e € 21.626,66 per il costo del personale non soggetto a ribasso), riguarda i lavori di manutenzione dell'Istituto F. Crispi di Ribera, ed è stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa DEG SRL con sede in Mussomeli (CL) che ha offerto un ribasso del 34,8399%. Seconda in graduatoria è l'impresa Bellavia Geom. Alfonso(ribasso del 34,8389%).
Infine, la Commissione di Gara ha aggiudicato provvisoriamente il terzo appalto (manutenzione del Liceo Scientifico Fermi di Sciacca), dell'importo complessivo di 76.830,93 euro (€ 44.815,81 a base d'asta, € 1.483,24 oneri per la sicurezza e € 30.531,88 per il costo del personale non soggetto a ribasso) all'impresa IMPREFAR SRL con sede ad Agrigento, che ha offerto il ribasso del 34,8373%. Seconda in graduatoria è l'impresa C.PUGLISI E G.MERCATO & C. SNC (ribasso del 34,8372%).
Con provvedimento successivo, e dopo gli accertamenti relativi alla verifica dei requisiti dichiarati dalle imprese aggiudicatarie, si procederà all'aggiudicazione definitiva dei tre appalti.

Agrigentoweb

MARATONA FAI, IL CONTRIBUTO DEL PERSONALE DELLA PROVINCIA
Anche la Provincia regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio comunale, ha collaborato alla realizzazione della "Faimarathon" disputatasi ieri nella Valle dei templi ed organizzata dal Fondo per l'ambiente italiano.
L'Ente ha infatti messo a disposizione il proprio personale che ha aperto, in un giorno festivo, l'ufficio informazioni di Porta V, per dare un ulteriore apporto ai partecipanti alla manifestazione e ai visitatori dell'area turistica che, numerosi, si sono rivolti al gazebo.

LiveSicilia

APPROVATO IL DDL SULLE PROVINCE
PARTECIPATE, SÌ ALL'UFFICIO SPECIALE
Il ddl attribuisce funzioni e compiti ai Liberi consorzi e alle città metropolitane istituite con legge la scorsa primavera.
PALERMO - La giunta regionale, presieduta da Rosario Crocetta, ha approvato in serata il disegno di legge che attribuisce funzioni e competenze ai Liberi consorzi e alle città metropolitane, istituite con la legge regionale esitata dall'Assemblea siciliana la scorsa primavera. "Il ddl approvato questa sera - dice all'ANSA il governatore Rosario Crocetta - adatta la Delrio al nostro statuto che prevede l'adesione libera e volontaria dei comuni agli enti di area vasta". Per Crocetta il ddl è simile a quello predisposto dagli uffici della Presidenza dell'Assemblea siciliana e che domani sarà discusso in conferenza dei capigruppo. "Credo che si possa arrivare a una sintesi", afferma Crocetta.
A dire il vero, stamattina la proposta del governo era stata accolta con freddezza dai sindacati confederali: "Il governo insiste su una riforma sbagliata - hanno dichiarato Cgil, Cisl e Uil - non ci resta che dialogare col parlamento: bisogna applicare in Sicilia la legge Delrio".
In effetti, il ddl approvato dalla giunta, avrebbe il compito di "completare" una riforma delle Province soltanto iniziata con la norma approvata dall'Ars nel marzo scorso. In quell'occasione, l'Aula aveva solo dato il via libera al passaggio dalle Province ai Liberi consorzi e alle tre città metropolitane, fissando anche le modalità di "trasloco" di un Comune da un vecchio ente al nuovo. Nulla, quella legge, diceva invece sulle funzione che i Liberi consorzi avrebbero svolto, né chiariva i rapporti anche di natura finanziaria con lo Stato centrale. E nulla diceva nemmeno sul futuro del personale
Adesso il ddl c'è. Anche se tutto andrà definito nel corso dell'iter parlamentare. In particolare, le novità rispetto al Delrio sono legate alle peculiarità siciliane. Ai commissari, infatti, verranno dati trenta giorni di tempo per operare uno screening delle società partecipate. Alla fine di questo periodo bisognerà decidere quali chiudere e quali mantenere in vita. Previsto anche il cosiddetto bacino unico dei lavoratori delle ex Province. Altra differenza con la Delrio è legata alla vastità delle aree metropolitane. Mentre a livello nazionale queste hanno l'estensione della Provincia di cui faceva parte il vecchio capoluogo, in Sicilia si è previsto uno "spacchettamento" del territorio, con alcuni Comuni a entrare nell'orbita della città metropolitana, e gli altri a comporre il nuovo libero consorzio.
Ma non solo Province. Dalla giunta arrivano novità sulle società partecipate. D'ora in poi l'ufficio speciale per le liquidazioni gestirà anche tutte le partecipate che non rientrano tra le 11 aziende ritenute strategiche dal governo. Lo ha stabilito questa sera la giunta presieduta da Rosario Crocetta "con l'obiettivo - spiega all'ANSA il governatore - di accelerare le liquidazioni".
La delibera inoltre recepisce le indicazioni fornite dalla Corte dei Conti alla Regione per fare chiarezza sulla gestione delle partecipate, costate dal 2009 al 2012 oltre 1 miliardo di euro alle casse pubbliche. "Abbiamo affidato all'ufficio speciale compiti dettagliati per giungere a una rapida liquidazione delle società non strategiche", afferma Crocetta. La giunta ha dato mandato all'assessore di potenziare il personale a disposizione dell'ufficio speciale.

"PROVINCE, GOVERNO TESTARDO
DIALOGHEREMO COL PARLAMENTO"
A margine del sit-in di protesta, i sindacati hanno incontrato l'assessore alle Autonomie locali Patrizia Valenti: "L'esecutivo ha deciso di insistere con una riforma sbagliata che non dà alcuna tutela ai lavoratori. Pronti a discutere con i gruppi all'Ars".
PALERMO - "Apprezziamo la disponibilità al dialogo dell'assessore, che però sta testardamente insistendo su una riforma sbagliata. Noi non cambiano idea. In Sicilia va a applicata la legge Delrio per riformare le Province". I sindacati confederali tirano dritto. Oggi i segretari generali Michele Palazzotto (CgilFp), Gigi Caracausi (Cisl Fp) e il componente della segreteria Beppe Adamo (Uil Fpl) sono stati ricevuti dall'assessore regionale alle Autonomie locali Patrizia Valenti, a margine del sit-in di protesta che ha portato di fronte i locali dell'assessorato centinaia di lavoratori.
"L'assessore - raccontano Palazzotto, Caracausi e Adamo - si è arroccata sul suo ddl di riforma che oggi sarà approvato in giunta. In quel testo si parla pure di bacino unico per ex dipendenti delle province, mentre i commissari dovrebbero decidere entro trenta giorni quali partecipate e personale dovrà sopravvivere o morire. Nulla invece - insistono i leader sindacali - è stato previsto e annunciato sul futuro dei precari. Anzi, sul tema, l'assessore ha glissato in modo preoccupante. Ma noi rimaniamo fermamente convinti della necessità di applicare la legge Delrio in Sicilia per le parti non ancora trattate dal ddl che ha dato vita ai Liberi consorzi".
E a questo punto l'interlocuzione tra sindacati e istituzioni potrebbe, molto semplicemente, cambiare Palazzo. "Adesso - proseguono infatti Palazzotto, Caracausi e Adamo - incontreremo i gruppi parlamentari all'Ars, considerato l'orientamento assunto ora dal presidente dell'Ars e da parte dei parlamentari, proiettati anch'essi verso l'applicazione della Delrio. Speriamo che in questo modo il governo possa rinsavire e scegliere l'unica soluzione in grado di fare chiarezza nel caos e di dare garanzie reali ai lavoratori delle ex Province. Continua lo stato di agitazione, insomma, nei confronti del governo, ma speriamo anche nella partecipazione ai lavori del parlamento.

Siciliainformazioni

Liberi consorzi, il governo non molla e vara il ddl: no alla Dellrio
La giunta di governo ha approvato il disegno di legge sui liberi consorzi dei comuni in Sicilia. L'Assemblea regionale siciliana aveva approvato la legge che abolisce le province, ora siamo alla seconda fase: la riforma amministrativa vera e propria, la distribuzione di funzioni, competenze, prerogative, il "chi fa che cosa", chiamato a disegnare il nuovo ordinamento burocratico ed amministrativo dei Liberi Consorzi e delle aree metropolitane. La decisione del governo è una risposta alle richieste, prevenienti da più parti politiche, di una retromarcia (la cancellazione della cancellazione...) sui liberi consorzi con l'adozione della legge Delrio, approvata dal Parlamento, che un un provvedimento di transizione verso l'abolizione delle province.
Nella Penisola, infatti, contrariamente a quanto avviene in Sicilia, le province sono "intoccabili" perché previste dalla Costituzione ed occorre perciò che la loro cancellazione sia prevista da una norma costituzionale. Lo Statuto speciale della Regione siciliana, invece, prevede proprio la nascita dei liberi consorzi in luogo delle province.
Questa diversità, tuttavia, non ha scoraggiato affatto coloro che chiedono a gran voce la Delrio perché non condividono nemmeno una virgola lo smantellamento dell'apparato provinciale, giudicandolo confuso e dannoso: non semplifica e non fa risparmiare niente, per giunta scippa ai cittadini il diritto di eleggere i loro amministratori, perché prevede elezioni di secondo grado (ad eleggere presidenti e giunte sono consiglieri comunali e sindaci). Anche gli abolizionisti non si sono riconosciuti nelle "direttive" del governo, colpevole di avere lasciato le cose come stanno.
Le perplessità, insomma, sono tante, ma c'è chi ha creduto alla legge e si è dato da fare per cambiare le cose, come le città di Gela, Piazza Armerina, Niscemi e Butera, intenzionate ad attraversare il Rubicone, forzando la blindatura della legge, che mantiene il tradizionale assetto territoriale.
Nella Penisola c'è una differenza di tre miliardi e 855 milioni fra il vecchio regime e il nuovo nelle quindici province delle regioni a statuto ordinario, con la Delrio, ma c'è un confronto serrato sulla valutazione di questa cifra. Gli apparati politico-burocratici verrebbero smantellati, ma c'è chi ritiene che non si risparmi un bel nulla, perché le spese sarebbero da ricollocare fra gli altri enti territoriali. Insomma, si stanno facendo i conti, un dato è certo: le clientele diminuiscono e i nuovi amministratori non saranno retribuiti, mentre i vecchi lo erano.


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