GIORNALE DI SICILIA
LIBERO CONSORZIO
Collaborazione alla Faimarathon di domenica scorsa
Anche la Provincia
regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio comunale, ha
collaborato alla realizzazione della «Faimarathon» disputatasi
domenica scorsa nella Valle dei templi ed organizzata dal Fondo per
l'ambiente italiano per la raccolta di contributi a sostegno del
Fai. L'Ente ha infatti messo a disposizione il proprio personale
che ha aperto, in un giorno festivo, l'ufficio informazioni di
Porta V, per dare un ulteriore supporto logistico ed informativo ai
partecipanti alla manifestazione e ai visitatori dell'area
turistica che, numerosi, si sano rivolti al gazebo.
LICATA
PRECARI Si tratta dei
lavoratori ex Lsu che ormai da oltre venti anni operano per l'ente.
Rimangono solo due mesi e mezzo per «salvare» la loro occupazione
Comune, 150 rischiano
il licenziamento
Ieri mattina affollata
assemblea sindacale al Carmine. Chiesto l'avvio della
stabilizzazione per proroga re tutti i contratti
Gli oltre 150 precari del
Comune non nascondono la preoccupazione per la loro sorte. Se entro
il 31 dicembre prossimo l'ente non si sarà impegnato ad assumere
almeno alcuni di loro, tutti rischieranno il licenziamento. Si
tratterebbe di un disastro innanzitutto per loro, che si
ritroverebbero senza lavoro, ma anche per il Comune. L'ente, per
continuare a garantire tutta una serie di servizi all'utenza, di
fatto non può privarsi dei precari, salvo che non voglia rassegnarsi
a chiudere numerosi uffici.
La questione, dibattuta a
ripetizione, è stata affrontata ieri mattina nel corso di un'animata
assemblea dei lavoratori che si è tenuta presso la sala delle
conferenze dell'ex convento del Carmine. A promuovere l'assise
sono state le segreterie aziendali di Cgil, Cisl, Uil e Csa. I lavori
si sono conclusi con la sottoscrizione di una diffida indirizzata al
commissario straordinario del Comune, al segretario generale ed al
dirigente del dipartimento Affari Generali dell'ente. I sindacati,
inoltre, per conoscenza hanno inviato il documento anche ai revisori
dei conti del Comune, al presidente del consiglio comunale ed ai
capigruppo consiliari. A più riprese, nel corso dell'assemblea di
ieri, è stata ribadita la preoccupazione per il mancato avvio della
stabilizzazione. Del resto la normativa, secondo quanto annunciato
dalle organizzazioni sindacali, parla chiaro; se entro il 31 dicembre
il Comune non avvia il processo di stabilizzazione, dal giorno
successivo i precari dovranno rimanere a casa. Ipotesi quest'ultima
che i lavoratori, ovviamente, si augurano venga scongiurata. Siamo
certi del fatto che dal Comune — hanno detto ieri i precari durante
il dibattito al Carmine - ci sia tutta la volontà di assicurare un
futuro a 150 persone, ma considerato che al 31 dicembre mancano ormai
due mesi e mezzo non nascondiamo la preoccupazione. Al tempo stesso
facciamo rilevare che nella vicina Agrigento il Comune sta avviando
l'iter per l'assunzione di 24 precari e, in questo modo, per
prorogare i contratti di tutti gli altri Lsu che lavorano presso
quell'ente. Riteniamo, dunque, che al pari del capoluogo di
provincia, anche da noi sia possibile seguire la stessa strada".
Assicurazioni in tal senso, all'incirca un mese fa, ai precari
erano arrivate anche da Dario Cartabellotta, il commissario
straordinario he dalla fine di agosto guida Palazzo dell'Aquila.
(AAU)
LA SICILIA
Palazzo della
Provincia ascensori guasti, tutti a piedi
Un palazzo, due Enti,
zero ascensori. Accade nel "cuore" del centro città, per la
precisione tra le mura dell'antico palazzo della Provincia
regionale di Agrigento, che da ieri è rimasto senza alcun elevatore
che potesse consentire agli utenti di evitare le ripide scalinate in
marmo.
Una situazione che in
molti sperano possa risolversi in tempi rapidi, anche se i segnali
fin qui registrati non sono dei migliori. Alcuni anni fa la Provincia
si era infatti dotata di un nuovo e moderno ascensore, che è rimasto
per mesi inutilizzata in attesa del collaudo e che poi, un paio di
settimane fa si è improvvisamente rotto bloccando all'interno un
dipendente dell'ente pubblico che è stato tratto in salvo solo
grazie all'intervento dei vigili del fuoco.
Da allora l'elevatore
del palazzo è rimasto spento in attesa di assistenza.
RACALMUTO
Precari deputata
assenti
c.v.) La deputazione
regionale eletta in provincia di Agrigento, venerdì pomeriggio ha
letteralmente "snobbato" la riunione che era stata indetta al
municipio di Racalmuto per parlare della situazione dei precari.
Infatti, sono in tutto una sessantina i dipendenti che rischiano di
rimanere senza occupazione. Un incontro che ha avuto come
interlocutori i deputati nazionali del Pd, lacono e Capodicasa, i
rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, ma non la deputazione regionale
quella che avrebbe dovuto mettere mano alle richieste dei lavoratori.
L'assenza, dei parlamentari all'Ars, altro non ha fatto che
produrre delusione. Alla riunione erano presenti tanti altri
lavoratori nella stessa situazione dei colleghi di Racalmuto,
provenienti da diversi comuni della provincia come ad esempio:
Grotte, Aragona, Comitini. Il sindaco Messana durante il suo
intervento ha detto: "la nostra città è in una situazione
particolare perché il comune è coinvolto in un piano di rientro che
non prevede, l'assunzione e, di conseguenza, la stabilizzazione di
alcuna unità lavorativa. Per questo siamo davvero preoccupati sul da
farsi". Per questo motivo, il deputato nazionale Angelo Capodicasa,
ha invitato il sindaco a rivolgersi all'Associazione Nazionale
Comuni Italiani.
REGIONE la riforma
delle Province
Crocetta: adattiamo la
legge Delrio al nostro Statuto
La Giunta approva un
ddl: via libera al testo di Valenti
Liquidazione
partecipate, più poteri all'Ufficio speciale
Il recepimento della cosiddetta
"riforma Delrio" sulle Province, ma adeguata alle prerogative
dello Statuto siciliano. E' questo in sintesi il contenuto del
disegno di legge approvato dalla giunta regionale, presieduta da
Rosario Crocetta, che ha dato il via libera al testo proposto
dall'assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti. Disegno dl
legge varato alla vigilia della conferenza dei capigruppo dell'Aro,
convocata per questo pomeriggio, a Palazzo dei Normanni, che la
scorsa settimana ha preso atto della bozza di disegno di legge fatta
predisporre dal presidente dell'Assemblea regionale siciliana,
Giovanni Ardizzone, per superare l'impasse che rischiava di
bloccare definitivamente l'abolizione delle Province.
"Il disegno di legge approvato questa
sera (ieri sera per chi legge, ndr) — ha detto il presidente
Crocetta al termine dei lavori della giunta—adatta la 'Delrio"
al nostro Statuto che prevede l'adesione libera e volontaria dei
comuni agli enti di area vasta", Il testo del governo, a prima
vista, avrebbe parecchi punti in comune con quello predisposto dagli
uffici di presidenza dell'Ars. "Credo — ha aggiunto Crocetta —
che si possa arrivare ad una sintesi".
Oltre alla possibilità dei comuni di
scegliere se fate parte di una Città metropolitana piuttosto che di
un Consorzio, il disegno di legge del governo individua anche le
funzioni e le competenze che dovranno essere attribuite ai nuovi enti
di area vasta, Per eleggere gli organi amministrativi, si utilizzerà
il sistema elettorale di secondo tipo. Saranno cioè i sindaci e i
consiglieri comunali a dovere scegliere tra gli stessi
amministratori, presidente, giunta e consiglio. Non è previsto alcun
compenso, tranne il rimborso delle spese.
La giunta regionale, inoltre, ha
deliberato l'ampliamento dei poteri dell'Ufficio speciale per la
liquidazione delle società partecipare della Regione. L'ufficio
adeguatamente potenziato, si occuperà di tutte le partecipate che
non rientrano tra le undici considerate strategiche dal governo. Ciò
dovrebbe consentire di accelerare le liquidazioni, in alcuni casi in
corso da trent'anni, come la Siace, e di recuperare il tempo
perduto e, soprattutto, non sperperare ulteriori risorse per tenere
in vita alcuni carrozzoni pubblici. La scorsa settimana, nel corso di
una udienza pubblica, il presidente della Sezione di controllo della
Corte dei conti, Maurizio Graffeo, non aveva nascosto il disappunto
dei giudici contabili che attendevano informazioni dettagliate dallo
scorso mese di aprile e che, nonostante le continue sollecitazioni,
le avevano ricevute la Stessa mattina dell'udienza.
"La delibera — ha sottolineato
Crocetta — recepisce i dieci punti indicati dalla Corte dei conti
alla Regione per fare chiarezza sulla gestione delle partecipate,
costate dal 2009 al 2012 oltre un miliardo di euro. Abbiamo affidato
all'ufficio speciale compiti dettagliati per giungere a una rapida
liquidazione delle società non strategiche". La giunta ha dato
mandato all'assessore all'Economia, Roberto Agnello, di
potenziare il personale a disposizione dell'ufficio speciale.
L'Assessore all'Economia è già
scarso di dirigenti. Ne mancherebbero una trentina, come ha detto lo
Stesso Agnello ai magistrati contabili. Se il meccanismo per
potenziare l'ufficio speciale per
accelerare le liquidazioni, sarà il
solito, cioè l'interpello, il rischio è che nessuno risponda
positivamente, come già accaduto in più assessorati. Dirigenti e
funzionari preferiscono rimanere asserragliati nei fortini in cui si
trovano, magari prendendo lo stipendio ma senza assumersi
responsabilità. Paradossalmente, il maggior numero di "imboscati"
non si trova negli uffici centrali, ma in quelli periferici come gli
ex uffici di collocamento, per fare un esempio. Il meccanismo
dell'interpello ha dimostrato di non funzionare. Occorrono secchi
ordini di servizio. Anche se i sindacati dovessero sbraitare.
LILLO MICELI
Canicattìweb
PROVINCIA DI
AGRIGENTO, AGGIUDICATI TRE APPALTI PER LA MANUTENZIONE DI ALCUNI
ISTITUTI SCOLASTICI
Scritto da Redazione
Canicatti Web
L'Ufficio Gare della
Provincia Regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio Comunale, ha
aggiudicato nell'ultima tornata di gare gli appalti per la
manutenzione e messa in sicurezza di elementi non strutturali di tre
edifici scolastici di competenza del Libero Consorzio per complessivi
261.830,93 euro. La Commissione di Gara è stata presieduta dal
Direttore del Settore Edilizia Scolastica ing. Gaetano Gucciardo.
Il primo, riguardante la
manutenzione dell'Istituto d'Arte "Bonachia" di Sciacca
(importo complessivo di € 95.000, di cui € 61.171,52 a base
d'asta, € 5.426,10 oneri per la sicurezza e € 28.402,38 per il
costo del personale non soggetto a ribasso) è stato aggiudicato
provvisoriamente all'impresa "Muneglia Salvatore" con sede a
Vittoria (RG) che ha offerto un ribasso del 34,8323%. Seconda in
graduatoria è l'impresa DEG SRL (ribasso del 34,8308%).
Il secondo appalto,
dell'importo complessivo di 90.000,00 euro (€ 64.357,24 a base
d'asta, € 4.016,10 oneri per la sicurezza e € 21.626,66 per il
costo del personale non soggetto a ribasso), riguarda i lavori di
manutenzione dell'Istituto F. Crispi di Ribera, ed è stato
aggiudicato provvisoriamente all'impresa DEG SRL con sede in
Mussomeli (CL) che ha offerto un ribasso del 34,8399%. Seconda in
graduatoria è l'impresa Bellavia Geom. Alfonso(ribasso del
34,8389%).
Infine, la Commissione di
Gara ha aggiudicato provvisoriamente il terzo appalto (manutenzione
del Liceo Scientifico Fermi di Sciacca), dell'importo complessivo
di 76.830,93 euro (€ 44.815,81 a base d'asta, € 1.483,24 oneri
per la sicurezza e € 30.531,88 per il costo del personale non
soggetto a ribasso) all'impresa IMPREFAR SRL con sede ad Agrigento,
che ha offerto il ribasso del 34,8373%. Seconda in graduatoria è
l'impresa C.PUGLISI E G.MERCATO & C. SNC (ribasso del
34,8372%).
Con provvedimento
successivo, e dopo gli accertamenti relativi alla verifica dei
requisiti dichiarati dalle imprese aggiudicatarie, si procederà
all'aggiudicazione definitiva dei tre appalti.
Agrigentoweb
MARATONA FAI, IL
CONTRIBUTO DEL PERSONALE DELLA PROVINCIA
Anche la Provincia
regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio comunale, ha
collaborato alla realizzazione della "Faimarathon" disputatasi
ieri nella Valle dei templi ed organizzata dal Fondo per l'ambiente
italiano.
L'Ente ha infatti messo
a disposizione il proprio personale che ha aperto, in un giorno
festivo, l'ufficio informazioni di Porta V, per dare un ulteriore
apporto ai partecipanti alla manifestazione e ai visitatori dell'area
turistica che, numerosi, si sono rivolti al gazebo.
LiveSicilia
APPROVATO IL DDL SULLE
PROVINCE
PARTECIPATE, SÌ
ALL'UFFICIO SPECIALE
Il ddl attribuisce
funzioni e compiti ai Liberi consorzi e alle città metropolitane
istituite con legge la scorsa primavera.
PALERMO - La giunta
regionale, presieduta da Rosario Crocetta, ha approvato in serata il
disegno di legge che attribuisce funzioni e competenze ai Liberi
consorzi e alle città metropolitane, istituite con la legge
regionale esitata dall'Assemblea siciliana la scorsa primavera. "Il
ddl approvato questa sera - dice all'ANSA il governatore Rosario
Crocetta - adatta la Delrio al nostro statuto che prevede l'adesione
libera e volontaria dei comuni agli enti di area vasta". Per
Crocetta il ddl è simile a quello predisposto dagli uffici della
Presidenza dell'Assemblea siciliana e che domani sarà discusso in
conferenza dei capigruppo. "Credo che si possa arrivare a una
sintesi", afferma Crocetta.
A dire il vero,
stamattina la proposta del governo era stata accolta con freddezza
dai sindacati confederali: "Il governo insiste su una riforma
sbagliata - hanno dichiarato Cgil, Cisl e Uil - non ci resta che
dialogare col parlamento: bisogna applicare in Sicilia la legge
Delrio".
In effetti, il ddl
approvato dalla giunta, avrebbe il compito di "completare" una
riforma delle Province soltanto iniziata con la norma approvata
dall'Ars nel marzo scorso. In quell'occasione, l'Aula aveva solo dato
il via libera al passaggio dalle Province ai Liberi consorzi e alle
tre città metropolitane, fissando anche le modalità di "trasloco"
di un Comune da un vecchio ente al nuovo. Nulla, quella legge, diceva
invece sulle funzione che i Liberi consorzi avrebbero svolto, né
chiariva i rapporti anche di natura finanziaria con lo Stato
centrale. E nulla diceva nemmeno sul futuro del personale
Adesso il ddl c'è. Anche
se tutto andrà definito nel corso dell'iter parlamentare. In
particolare, le novità rispetto al Delrio sono legate alle
peculiarità siciliane. Ai commissari, infatti, verranno dati trenta
giorni di tempo per operare uno screening delle società partecipate.
Alla fine di questo periodo bisognerà decidere quali chiudere e
quali mantenere in vita. Previsto anche il cosiddetto bacino unico
dei lavoratori delle ex Province. Altra differenza con la Delrio è
legata alla vastità delle aree metropolitane. Mentre a livello
nazionale queste hanno l'estensione della Provincia di cui faceva
parte il vecchio capoluogo, in Sicilia si è previsto uno
"spacchettamento" del territorio, con alcuni Comuni a entrare
nell'orbita della città metropolitana, e gli altri a comporre il
nuovo libero consorzio.
Ma non solo Province.
Dalla giunta arrivano novità sulle società partecipate. D'ora in
poi l'ufficio speciale per le liquidazioni gestirà anche tutte le
partecipate che non rientrano tra le 11 aziende ritenute strategiche
dal governo. Lo ha stabilito questa sera la giunta presieduta da
Rosario Crocetta "con l'obiettivo - spiega all'ANSA il
governatore - di accelerare le liquidazioni".
La delibera inoltre
recepisce le indicazioni fornite dalla Corte dei Conti alla Regione
per fare chiarezza sulla gestione delle partecipate, costate dal 2009
al 2012 oltre 1 miliardo di euro alle casse pubbliche. "Abbiamo
affidato all'ufficio speciale compiti dettagliati per giungere a una
rapida liquidazione delle società non strategiche", afferma
Crocetta. La giunta ha dato mandato all'assessore di potenziare il
personale a disposizione dell'ufficio speciale.
"PROVINCE,
GOVERNO TESTARDO
DIALOGHEREMO COL
PARLAMENTO"
A margine del sit-in
di protesta, i sindacati hanno incontrato l'assessore alle Autonomie
locali Patrizia Valenti: "L'esecutivo ha deciso di insistere con
una riforma sbagliata che non dà alcuna tutela ai lavoratori. Pronti
a discutere con i gruppi all'Ars".
PALERMO - "Apprezziamo
la disponibilità al dialogo dell'assessore, che però sta
testardamente insistendo su una riforma sbagliata. Noi non cambiano
idea. In Sicilia va a applicata la legge Delrio per riformare le
Province". I sindacati confederali tirano dritto. Oggi i segretari
generali Michele Palazzotto (CgilFp), Gigi Caracausi (Cisl Fp) e il
componente della segreteria Beppe Adamo (Uil Fpl) sono stati ricevuti
dall'assessore regionale alle Autonomie locali Patrizia Valenti, a
margine del sit-in di protesta che ha portato di fronte i locali
dell'assessorato centinaia di lavoratori.
"L'assessore -
raccontano Palazzotto, Caracausi e Adamo - si è arroccata sul suo
ddl di riforma che oggi sarà approvato in giunta. In quel testo si
parla pure di bacino unico per ex dipendenti delle province, mentre i
commissari dovrebbero decidere entro trenta giorni quali partecipate
e personale dovrà sopravvivere o morire. Nulla invece - insistono
i leader sindacali - è stato previsto e annunciato sul futuro dei
precari. Anzi, sul tema, l'assessore ha glissato in modo
preoccupante. Ma noi rimaniamo fermamente convinti della necessità
di applicare la legge Delrio in Sicilia per le parti non ancora
trattate dal ddl che ha dato vita ai Liberi consorzi".
E a questo punto
l'interlocuzione tra sindacati e istituzioni potrebbe, molto
semplicemente, cambiare Palazzo. "Adesso - proseguono infatti
Palazzotto, Caracausi e Adamo - incontreremo i gruppi parlamentari
all'Ars, considerato l'orientamento assunto ora dal presidente
dell'Ars e da parte dei parlamentari, proiettati anch'essi verso
l'applicazione della Delrio. Speriamo che in questo modo il governo
possa rinsavire e scegliere l'unica soluzione in grado di fare
chiarezza nel caos e di dare garanzie reali ai lavoratori delle ex
Province. Continua lo stato di agitazione, insomma, nei confronti del
governo, ma speriamo anche nella partecipazione ai lavori del
parlamento.
Siciliainformazioni
Liberi consorzi, il
governo non molla e vara il ddl: no alla Dellrio
La giunta di governo ha
approvato il disegno di legge sui liberi consorzi dei comuni in
Sicilia. L'Assemblea regionale siciliana aveva approvato la legge
che abolisce le province, ora siamo alla seconda fase: la riforma
amministrativa vera e propria, la distribuzione di funzioni,
competenze, prerogative, il "chi fa che cosa", chiamato a
disegnare il nuovo ordinamento burocratico ed amministrativo dei
Liberi Consorzi e delle aree metropolitane. La decisione del governo
è una risposta alle richieste, prevenienti da più parti politiche,
di una retromarcia (la cancellazione della cancellazione...) sui
liberi consorzi con l'adozione della legge Delrio, approvata dal
Parlamento, che un un provvedimento di transizione verso l'abolizione
delle province.
Nella Penisola, infatti,
contrariamente a quanto avviene in Sicilia, le province sono
"intoccabili" perché previste dalla Costituzione ed occorre
perciò che la loro cancellazione sia prevista da una norma
costituzionale. Lo Statuto speciale della Regione siciliana, invece,
prevede proprio la nascita dei liberi consorzi in luogo delle
province.
Questa diversità,
tuttavia, non ha scoraggiato affatto coloro che chiedono a gran voce
la Delrio perché non condividono nemmeno una virgola lo
smantellamento dell'apparato provinciale, giudicandolo confuso e
dannoso: non semplifica e non fa risparmiare niente, per giunta
scippa ai cittadini il diritto di eleggere i loro amministratori,
perché prevede elezioni di secondo grado (ad eleggere presidenti e
giunte sono consiglieri comunali e sindaci). Anche gli abolizionisti
non si sono riconosciuti nelle "direttive" del governo, colpevole
di avere lasciato le cose come stanno.
Le perplessità, insomma,
sono tante, ma c'è chi ha creduto alla legge e si è dato da fare
per cambiare le cose, come le città di Gela, Piazza Armerina,
Niscemi e Butera, intenzionate ad attraversare il Rubicone, forzando
la blindatura della legge, che mantiene il tradizionale assetto
territoriale.
Nella Penisola c'è una
differenza di tre miliardi e 855 milioni fra il vecchio regime e il
nuovo nelle quindici province delle regioni a statuto ordinario, con
la Delrio, ma c'è un confronto serrato sulla valutazione di questa
cifra. Gli apparati politico-burocratici verrebbero smantellati, ma
c'è chi ritiene che non si risparmi un bel nulla, perché le spese
sarebbero da ricollocare fra gli altri enti territoriali. Insomma, si
stanno facendo i conti, un dato è certo: le clientele diminuiscono e
i nuovi amministratori non saranno retribuiti, mentre i vecchi lo
erano.