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Rassegna stampa del 13 novembre 2014

GIORNALE DI SICILIA
Libero ConsorzioAutorizzate 4 strutture ricettiveIl settore promozione turistica ed attività economiche e produttive dell'ex provincia, ha concluso l'iter per la classificazione di quattro nuove strutture ricettive. si tratta dei B&8 La Posta a Linosa, Regalpetra Hotel a Racalmuto, L'Antica Via ad Agrigento nella tipologia di affittacamere e del Vicolo del Porto a Lampedusa nella tipologia B&B. Grazie alle nuove classificazioni la provincia di Agrigento può, attualmente, contare su 18.681 posti letto. (CR)
PERSONALE. Cgil e Uil:arrogante fare i trasferimenti mentre è in corso il confronto. La Uil: spostamenti a tempo Mobilità d'ufficiò, no dei sindacati all'accordoPALERMOCgil e Uil diserteranno l'incontro, Sadirs e Cobas non firmeranno l'intesa. Con queste premesse si svolgerà (o dovrebbe svolgersi) stamani l'incontro fra Aran e sindacati per mettere nero su bianco le regole sui trasferimenti dei dipendenti regionali. Un accordo che dovrebbe mandare in soffitta il vecchio e inutile atto di interpello permettendo all'amministrazione di spostare dove c'è bisogno il personale senza chiedere un assenso preventivo.Ieri mattina era circolata la voce che l'Aran, l'agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego, fosse pronta a qualche ritocco alla bozza scritta dal capo del Personale, Luciana Giammanco. 150km di distanza entro i quali i dipendenti possono essere trasferiti sembrava potessero essere ridotti entro una forbice compresa fra i 25 e i 50.A1- tre modifiche avrebbero riguardato il collegamento fra fabbisogno dei dipartimenti e posizioni dei singoli lavoratori. A queste condizioni, in mattinata, i Cobas avevano annunciato una disponibilità ad arrivare all'intesa. E sulla stessa posizione sembrava il Sadirs. Ma nel pomeriggio la tensione è salita alle stelle, La Giammanco ha confermato che stamani formalizzerà i primi trasferimenti di dipendenti verso l'assessorato alla Formazione. Si sposteranno subito una trentina di funzionari e dirigenti anche se la richiesta dell'assessore MariellaLo Bello è di 96 persone. La Lo Bello ha ricordato che per questo personale «una prima contrattazione c'è già stata».Ma le notizie che arrivavano dalla Regione hanno spinto Fp Cgil e Uil Fpl ad annunciare che oggi non parteciperanno all'incontro decisivo. Il tentativo è di far saltare tutto rinviando la firma (e le trattative) alla prossima settimana. «Trasferire i primi trenta dipendenti mentre all'Aran è in corso il confronto - sostengono Michele Palazzo, Enzo Abbinanti, Enzo Tango e Luca Crimi - è un atto di grande arroganza e disattenzione nei confronti dei lavoratori. Per questo motivo non andremo all'Aran». Poco dopo anche i Cobas hanno ritirato la disponibilità al confronto: «Se la proposta che ci vedrà sottoposta resta quella dei 50km senza alcuna considerazione del costo che hanno in Sicilia i mezzi pubblici - dicono Marcello Minio e Dario Matranga - non c'è nulla da firmare...». I Cobas hanno anche ricordato che nel 2013 l'allora dirigente Anna Rosa Corsello mise per iscritto che alla Formazione non sarebbe servito personale in più.Sotto traccia continuano però le trattative fra sindacati e governo. Ieri è stato Claudio Barone, segretario generale della Uil, a proporre una mediazione:«E necessario recuperare personale per la Formazione, e per questo apprezziamo il piglio della Lo Bello, ma lo strumento che va utilizzato è il comando temporaneo. I trasferimenti invece non sono temporanei e devono rispettare regole precise». GIA. PI.
GIRGENTI ACQUE I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil di categoria hanno portato in prefettura le lamentele dei dipendenti anche in merito alle prestazioni aggiuntive" PIU' CHIAREZZA SUI CONTRATTI"Annamaria MartoranaMentre non si spegne l'eco della morte del pensionato di Lucca Sicula, stroncato da un infarto mentre gli veniva staccata la fornitura idrica, per Girgenti Acque, si apre un altro fronte dai dipendenti che, attraverso i sindacati di categoria, hanno segnalato casi di contatti di lavoro non regolari e di prestazioni aggiuntive.Tutte cose che sono state portate sul tavolo del prefetto di Agrigento dai segretari provinciali di Filctem Cgil, Franco Gangemi, Enzo Piranio della Femca Cisl e Giovanni Manganella della Uiltec Uil.«Abbiamo portato in prefettura - spiegano i sindacalisti - l'estrema precarietà della condizione di gran parte del personale di Girgenti Acque relativamente ai contratti di lavoro non regolari, al pesante clima che si vive all'interno, fatto di continue pressioni e richieste di prestazioni aggiuntive. Come sindacato facciamo un grande sforzo per garantire condizioni di sicurezza e di igiene nel lavoro per tutto il personale e i collaboratori diretti e della società collegata che in verità, ha già cominciato a produrre i frutti desiderati».L'incontro in prefettura si è poi incentrato sulle richieste che vengono avanzate da Girgenti Acque ai dipendenti per certificazioni e questionati che secondo i sindacati ledono il diritto alla privacy del personale stesso.«Abbiamo chiesto alla prefettura di Agrigento - continuano Gangemi, - Piranio e Manganella - di raccogliere la volontà più volte espressa dall'azienda di realizzare un protocollo di legalità come quello già firmato da Confindustria ma che esclude Girgenti Acque in quanto non affiliata a Confindustria ma iscritta a Fede rutility.Tra l'altro, questa associazione che raggruppa le imprese che gestiscono i servizi idrici integrati, ha aderito alla «Dichiarazione di palermo» per la trasparenza e la legalità nella gestione del servizio idrico, impegnandosi a sottoscrivere specifici protocolli di legalità o altri strumenti ritenuti idonei a prevenire e contrastare i fenomeni criminali».In sostanza, i sindacati, pur concordando sulla necessità di strumenti quali il protocollo per la legalità, spiegano che lo stesso, da solo, non possa bastare.«La legalità — concludono - non si proclama ma si afferma giornalmente attraverso l'adesione alle leggi, ai regolamenti, all'applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro, rispettando il cittadino utente che l'acqua la paga a caro prezzo e il personale addetto a questo delicato e primario servizio».Intanto il Movimento 5 stelle di Agrigento, chiede di sapere se Girgenti Acque ha versato al Comune di Agrigento quanto dovuto interminidi Cosap per il periodo dal 2009 al 2013. In caso contrario - scrive Fabrizio La Gaipa - invitiamo l'Amministrazione Comunale di Agrigento a consultare urgentemente l'ufficio legale per verificare l'efficacia giuridica degli autorevoli pareri espressi e, qualora ricorrano le circostanze, attivare l'ufficio tributario per un accertamento sanzionatorio nei confronti della Girgenti Acque. Considerato il numero di utenze del comune, le somme dovute, comprese le sanzioni e gli interessi, potrebbero superare la somma di 100mila euro.(AMM)
LA SICILIA
Sono 18.681 i posti letto in provincia In aumento l'offerta per i visitatoriContinua senza soste l'attività del settore «Promozione turistica e attività economiche e produttive», nella classificazione di nuove strutture ricettive, grazie alla vitalità del compatto turistico della provincia.Nel mese di ottobre il settore turistico ha concluso l'iter per la classificazione di quattro nuove strutture che riguardano la tipologia B&B (due), una negli «affittacamere» e un nuovo hotel.Queste le nuove strutture ricettive: La Posta a Linosa nel vicolo Pisa n. 3, della quale risulta titolare il sig. Di Dio Giuseppe, nella tipologia B & B, classificazione Tre Stelle, con una disponibilità di cinque camere e dodici posti letto; Regalpetra Hotel a Racalmuto nella via Garibaldi n. 206/216, nella tipologia di albergo, classificazione Tre Stelle con una disponibilità di nove cameree ventuno posti letto; L'Antica Via, di Giuseppe Bosco ad Agrigento nella via Ficani n. 2, nella tipologia di affittacamere classificazione Due Stelle con una disponibilità di quattro camere e nove posti letto; Vicolo del Porto a Lampedusa nella via A. De Gasperi n. 9-11 titolare Rosaria Di Maggio nella tipologia B & B, classificazione Tre Stelle con una disponibilità di quattro camere e undici posti letto.Grazie alle nuove classificazioni la provincia di Agrigento può, attualmente, contare su 18.681 posti letto. Un numero che è destinato a salire ancora considerato che i «bed and breakfast» continuano a nascere come funghi. Gli attuali posti letto sono già abbastanza, la speranza è che possa aumentare anche la domanda di trascorrere un soggiorno nell'Agrigentino.
INTERVENTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE"Girgenti Acque potrebbe pagare la Tosap utilizzando le reti idriche sul suolo pubblico"Girgenti acque potrebbe dover pagare la Tosap sulle reti idriche.Ad affermarlo è il Movimento 5 Stelle di Agrigento, il quale ha reso noto un parere del 2012 dell'Anutel, l'associazione nazionale uffici tributari degli enti locali, che sostiene che la società, in quanto concessionaria delle "reti, degli impianti e degli altri beni strumentali necessari allo svolgimento del servizio, è soggetto passivo della tassa per l'occupazione del suolo delle aree pubbliche."Alla luce di questo pronunciamento — dicono gli attivisti - il Comune di Favara ha già avviato un accertamento sanzionatorio nei confronti del gestore idrico relativamente alla Tosap non pagata nel periodo dal 2009 al 2013, per un totale di circa 60.000 euro. Vogliamo sapere adesso se Il Movimento 5 stelle chiede di sapere se Girgenti Acque ha versato al Comune di Agrigento quanto dovuto in termini di Tosap per il periodo in questione. In caso contrario - concludono - invitiamo l'Amministrazione a consultare urgentemente l'ufficio legale per verificare l'efficacia giuridica degli autorevoli pareri sopracitati e, qualora ricorrano le circostanze, attivare l'ufficio tributario per un accertamento sanzionatorio nei confronti della Girgenti Acque".Del resto il fatto che non si paghi per i servizi a rete (sempre che il gestore debba pagare qualcosa, è ovvio) non è una novità per Agrigento. Come abbiamo avuto modo di far rilevare nei mesi scorsi — senza però trovare riscontri — nel regolamento Tosap del nostro Comune non è infatti previsto il pagamento dell'occupazione del sottosuolo da parte dei gestori dei servizi a rete.Si paga, per capirci, per installare una bancarella, ma non per la posa di un chilometro di cavo tubi.Eppure gli incassi potenzialmente sono importanti e soprattutto a costo zero, nonostante non siano stati mai presi realmente in considerazione. Citiamo, come esempio, quanto fa il Comune di Fabriano, 31 mila abitanti: qui i gestori pagano dalle 17 alle 25 euro al metro lineare all'anno per quella che risulta essere, nei fatti, un'occupazione permanente di uno spazio pubblico. E perché ad Agrigento no?G.S.
MILCAR - FABARIA RALLYInflitti tre Daspo agli organizzatoriFAVARA. La scure del questore Mario Finocchiaro si abbatte sottoforma di Daspo sugli organizzatori del Fabaria RaHy. Per i prossimi 4 anni Pasquale Mauro, Massimiliano Mauro e Leonardo Cognata della Pro Racing Team non potranno partecipare o avere accesso a qualsiasi iniziativa o manifestazione di carattere rallistico, su scala nazionale, organizzate dalla Federazione.Giunge dunque a una svolta il caso scoppiato nell'ultima edizione del noto evento rallistico, nel corso del quale è stato inserito un premio intitolato a Carmelo Milioti, per gli appassionati di motori noto come «Milcar», assassinato nell'agosto del 2003 a Favara e ritenuto dagli inquirenti come il boss mafioso del tempo in paese. A fare scoppiare il bubbòne su scala nazionale fu soprattutto Striscia La Notizia, con l'inviata Stefania Petix che, con bassotto al seguito, si recò a Favara per raccontare quanto anticipato da questo giornale alcune ore prima. L'indicazione del premio Milcar inserita nel sito del Rally fece drizzare i capelli a tanti, anche se la replica degli organizzatori non tardò ad arrivare. Costoro sottolinearono come il premio Milcar fosse un'iniziativa autonoma dei figli di Milioti, piloti come il padre, i quali vollero dedicare un riconoscimento ai loro colleghi in memoria del papà. Anche gli inquirenti drizzarono ecco, e i capelli, soprattutto Questura, carabinieri e Dda di Palermo, con il pm Rita Fulantelli che fece acquisire il filmato di Striscia.La Questura diede agli organizzatori 15 giorni per presentare un dossier nel quale "discolparsi". Mauro e Cognata si rivolsero all'avvocato ed ex sindaco di Favara Domenico Russello, il quale produsse un elaborato di 10 pagine, presentato alcuni giorni fa a! Questore. Evidentemente non è bastato. Russello commenta: «Rispettiamo l'istituzione, ma contestiamo le motivazioni del provvedimento, faremo ricorso al Tar». 
MERCI A PICCO, CROCIERE AL TOPPORTO EMPEDOCLE. Il 2014 dello scalo marittimo registra dati «rivoluzionari»FRANCESCO DI MAREPORTO EMPEDOCLE. Si profila un bilancio di 2014 dai volti diametralmente opposti per lo scalo marittimo. Da un lato il settore squisitamente commerciale che gi oggi fa registrare un crollo verticale di quasi tutte le voci, dall'altro il clamoroso boom del settore crocieristico. Siccome il dulcis è sempre in fundo, ecco prima l'amaro calice della crisi, per quello che un tempo neanche troppo lontano era considerato come uno tra i porti più importanti dal punto di vista commerciale, nella fascia meridionale della Sicilia.I dati, forniti dalla Capitaneria di porto, coordinata dal comandante Massimo Di Marco non lasciano spazio a dubbi o valutazioni. I mercantili transitati tino a ieri mattina sono stati 45, facendo registrare un - 73% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sul fronte delle merci sbarcate i numeri sono altrettanti drammatici parlando ad esempio dell'olio combustibile denso, quello usato per alimentare la Centrale Enel, con 29.613 tonnellate giunte in questi ultimi 10 mesi e mezzo, facendo registrare un - 65% rispetto allo scorso anno. L'unico a reggere il confronto con le precedenti annate è il pet coke che si attesta sulle 36.554 tonnellate, con un +1% che sa di trionfo.Il cemento nonostante la crisi del settore, con conseguente ridimensionamento dello stabilimento Italcementi locale, si attesta su un - 2% rispetto allo stesso periodo del 2012, visto che il dato del 2013 non è stato possibile raccogliere. Ma il dato che certamente fa più male e rumore è quello relativo al saI- gemma. L'oro bianco estratto e lavorato della miniera Itakali, dai dati forniti dalla Capitaneria, è in caduta libera sul fronte delle esportazioni verso il nord Europa. Da gennaio a ieri sono «partite» da Porto Empedocle 311.889 tonnellate di sale per uso industriale o per essere sparso su strade ghiacciate o innevate, facendo registrare un drammatico - 46% rispetto al 2012 e un terrificante - 64% rispetto allo scorso anno. Nel nord Europa ha fatto meno freddo, ha nevicato meno e questi sono i risultati. Segno meno anche per i passeggeri sbarcati da traghetti e aliscafo per le Pelagie, ovvero 13,254 per un - 30% rispetto al 2013. Segno meno anche per gli imbarcati, -19% a fronte delle 14.097 recatesi nelle Pelagie.Ed ecco il dulcis in fundo, grazie alle navi da crociera che ad oggi sono state 25, per un + 108% rispetto al 2013, per non parlare degli 8.380 turisti sbarcati che hanno fatto registrare uno straordinario +257% rispetto allo scorso anno.
STOP AI PERMESSI SULLE TRIVELLAZIONISicilia, è rivolta contro l'art. 18 dello "Sblocca Italia" Il governo battuto in aula in un clima da stadioIl deputato del Pd, Giuseppe Arancio, ha richiamato l'aula dal rischio che la sospensione rimetta in discussione il protocollo d'intesa firmato al Mise dal governo Crocetta sulla riqualificazione del Raffineria Eni di Gela. Alla fine l'Ars ha respinto il subemendamento e ha votato a favore della totale sospensione dei permessi. Vana anche la richiesta del deputato del Pd, Giovanni Panepinto, di rinviare la mozione in commissione Ambiente per valutare quale impatto avrà la sospensione di tutte le autorizzazioni.Dopo la sconfitta sugli emendamenti, alcuni deputati del Pd (Giovanni Panepinto, Fabrizio Ferrandelli, Mariella Maggio, Marika Cirone) nelle dichiarazioni di voto hanno espresso il voto favorevole alla mozione. Il capogruppo dell'Udc, Mimmo Turano, dopo aver tentato una mediazione, ha abbandonato l'aula.E la prima vittoria dell'offensiva contro l'ormai famigerato articolo 38 del decreto Sblocca Italia che ha avuto il via libera dal Senato il 5 novembre scorso e che apre un'autostrada alle autorizzazioni perla ricerca di idrocarburi sull'isola. li deciso no alle trivellazioni nel mare siciliano era stato confermato ieri in IV Commissione Ambiente dell'Assemblea regionale siciliana.Ma sembra che la politica si stia frantumando tra chi rappresenta gli interessi regionali in loco e chi li sostiene in campo nazionale. Risulta, infatti, che i senatori siciliani che hanno votato a favore dello "Sblocca trivelle" siano Marinello, Lumia, Finocchiaro, Mineo, Bianco, Mancuso, Vicari, Schifani e Torrisi, un mix di centrodestra e centrosinistra che non coincide, anzi si scontra con l'ideologica presa di posizione dei colleghi deputati regionali dei medesimi partiti. La battaglia, quindi, si conduce in Sicilia e per la Sicilia e lo ha ribadito il grillino Giampiero Trizzino, che guida la Commissione all'Ars, che ha affermato che «in pieno accordo con tutti i componenti della Commissione saranno presentate due norme in aula: la prima per fare ricorso alla Corte Costituzionale contro lo Sblocca Italia e una seconda per lanciare un referendum abrogativo contro il via libera alla ricerca di gas e petrolio». E la Sicilia potrebbe fare da capofila con altre Regioni.Pur con angolazioni diverse, anche il Pd chiede modifica della norma e vuole evitare che eventuali ritardi della burocrazia regionale, che dovrà esprimere un parere entro sei mesi, possano commissariare la Regione. Conseguenza che porterebbe lo Stato a dire l'ultima parola sulle trivellazioni in Sicilia. Antonella Milazzo e Mariella Maggio del Pd: «Serve un'azione forte del governo regionale a tutela del territorio, non crediamo che dall'estrazione degli idrocarburi e dalla violazione del territorio possa essere il futuro sviluppo della nostra terra.Il pressing alla concessione delle autorizzazioni arriva dal governo attraverso il recente accordo sulla raffineria Eni di Gela, firmato al ministero dello Sviluppo economico e con la legge Sblocca Italia e coinvolge le ricerche dì idrocarburi in mare e sulla terraferma: se le Regioni non saranno in grado di dare risposte entro il 31 dicembre subentrerebbe il ministero dell'Ambiente nella procedura autorizzativa; si sostituirebbe quindi alle Regioni e, benché la Sicilia sia a statuto speciale, e quindi forse nella posizione di impugnare la norma, tutto si complicherebbe ulteriormente.Dichiarazioni allarmate arrivano da Anci, Greenpeace e ambientalisti che hanno ribadito che l'articolo 38 consente una procedura amministrativa «eccessivamente semplificata» per le società che chiedono le autorizzazioni. «Analisi presentate da multinazionali come la Schlumberger, non evidenziano adeguatamente come lo sviluppo di prospezioni petrolifere nella zona dello Stretto di Sicilia possa rappresentare una gravissima minaccia alla biodiversità».

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