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Rassegna stampa del 19 novembre 2014


GIORNALE DI SICILIA
COMUNE L'ente locale racalmutese,in queste condizioni, non è del resto in grado di programmare ilfabbisogno del proprio personale per il prossimo triennioRacalmuto, una miniproroga perprecariLa giunta municipale guidata daMessana ha prorogato i rapporti di lavoro, a tempo determinato, perlavoratoriUna proroga di un mese e mezzo. E'paradossale, ma il Comune non poteva tare altrimenti, quanto avvienea Racalmuto. I. quanto fa storcere il naso e scuotere la testa aiprecari in forza all'ente. La giunta municipale ha prorogato irapporti di lavoro a tempo determinato, per 42 precari. Una prorogadi un mese e mezzo, fino al 31 dicembre prossimo, per diciotto orelavorative settimanali per ciascun dipendente, che serve "per noncompromettere la regolare esecuzione dei servizi indispensabili el'esercizio delle funzioni istituzionali dell'ente".L'amministrazione comunale di Racalmuto non ha però potuto neancheprendere in considerazione la possibilità della proroga fino al 31dicembre del 2016 - prevista dalla legge regionale - perché sitratta "di una facoltà non consentita dalle misure di risanamentoapprovate con il piano di riequilibrio finanziario pluriennale"approvato recentemente dalla Corte dei Conti. L'ente, in questecondizioni, non e del resto in grado di programmare il fabbisogno delproprio personale per il prossimo triennio. La sezione di Controllodella Corte dei Conti aveva, del resto, riscontrato il superamento,da parte dell'ente, delle soglie di rigidità strutturale dellespese del personale. La commissione straordinaria, che governava ilpaese prima delle amministrative, aveva prorogato per otto mesi icontratti di lavoro per 10 precari; mentre la Giunta a settembre e adottobre scorsi aveva prorogato - sempre fino al 31 dicembre diquest'anno - i contratti di altri complessivi 17 precari. Erano"rimasti" soltanto i contratti dei lavoratori, a tempodeterminato, che scadevano lo scorso 14 novembre. Contrattiprorogati, ma sempre fino all'ultimo giorno dell'anno. E sempreper 18 ore, tenuto conto che il contributo concesso dalla Regione,già per il 2013, per ogni singolo lavoratore, valga a coprire laprestazione lavorativa di 18 ore settimanali. Pochi giorni fa,nell'aula consiliare di Racalmuto, 25 sindaci dell'Agrigentino sierano riuniti per discutere proprio del dramma dei precari edell'impossibilita di una proroga indiscriminata dei lorocontratti. I sindaci hanno chiesto un incontro urgente al presidenteregionale dell'Anci, al presidente della Regione Sicilia, RosarioCrocetta, agli assessori regionali agli Enti locali, Lavoro eBilancio e un incontro con la commissione Enti locali all'Ars. "E'giusto - avevano stabilito durante l'incontro i sindaci - che dellaregia di questo problema, un vero e proprio dramma, si occupi laRegione, non certamente i Comuni". (CR)

SICILIA CENTRO-MERIDIONALE
Si va verso il marchio d'area
Procede a grandi passi inserimento delcomune all'interno del raggruppamento Sicilia Centro Meridionalenell'ambito dell'iniziativa dei Marchi d Area promossa dall'exProvincia regionale di Agrigento e finanziato dall'Unione Europea. Il progetto consentirà alla città di far conoscere in numerosipalcoscenici d eccellenza dei settori gastronomico e turistico iprincipali prodotti locali che verranno inseriti tra quellisponsorizzati dal Marchio d'Area Sicilia Centro - Meridionale Ilcomune e stato scelto come ente capofila per lo sviluppodell'iniziativa In panico lare sono due i prodotti locali periquali amministrazione comunale ha chiesto il riconoscimento delmarchio d area I uva da tavola e la pasta di mandorle Siamo entratinella fase esecutiva del progetto ha spiegato I assessore comunaleallo Sviluppo Economico Vincenzo Guarneri dopo l'azione didivulgazione dell'iniziativa (GIMO)

I SINDACATI PRONTI ALLO SCIOPEROSULLA MOBILITA'. CALANNA ALL'ESA, LA SCILABRA NELLA SEGRETERIATECNICA DEL PRESIDENTE
Regione, c'è un piano per iprepensionamenti
La riforma sarà inserita nellaFinanziaria, Crocetta punta al taglio dei dirigenti superflui. Gliesodi potrebbero essere 2.500
La bozza di Finanziaria sarà prontaentro qualche giorno e conterrà le prime riforme. Puntiamo suprepensionamenti alla Regione e taglio delle postazioni dirigenzialisuperflue: Rosario Crocetta ha appena chiuso la riunione di giunta incui si è iniziato a parlare di manovra economica. E subito torna sultappeto l'ipotesi di alleggerire i ranghi dell'amministrazione diquasi 2.500 dipendenti. La proposta di consentire i prepensionamentiera Stata scritta già la scorsa estate ma il governo non trovòl'accordo per inserirla nella Finanziaria bis e neppure nellamanovra ter. Ora Crocetta anticipa l'intenzione di riprovarci, perfar cassa e per avviare da questo passo una riorganizzazione delpersonale regionale. Il punto di partenza - ha detto ieri ilpresidente - resta la cosiddetta pre-Fornero: si punta cioè aconsentire ai regionali di lasciare gli uffici con i requisiti dianzianità (60 anni) e di servizio (40 anni) in vigore fino al 2011,quando la Fornero rese più rigido l'esodo.
Ieri i Cobas Codir e il Sadirs -favorevoli ai prepensionamenti - hanno diffuso uno studio da cui sievince che seta riforma venisse approvata, nel triennio 2015/2018potrebbero lasciare l'amministrazione 416 dirigenti e 2.053funzionari. I risparmi, a regime, sfiorerebbero gli 80 milioni.Mentre lasciando tutto invariato e applicando le nuove norme dellaFornero nello stesso triennio i pensionamenti sarebbero 799. Crocettaè convinto di poter varare l'operazione: "Va inserita in unquadro che prevede anche il taglio di almeno 600 postazionidirigenziali intermedie superflue. Stiamo lavorando su tutto questo".
Va detto però che il neo assessoreMarcella Castronovo ieri ha convocato i sindacati per avviare laconcertazione sui temi più caldi e non ha parlato deiprepensionamenti. L'assessore ha assicurato - riferiscono isindacati - che punterà sulla valorizzazione delle competenze delpersonale. Ma le prime reazioni dei sindacati sono state fredde. LaUil Fpl con Luca Crimi ha polemizzato per i recenti trasferimenti didipendenti verso la Formazione senza un preventivo accordo sulleregole per la mobilità: "Non si può spostare il personale senzaconoscere competenze e professionalità. Così ai creano soloproblemi nei dipartimenti. Siamo pronti ad affrontare il tema sel'obiettivo è quello di una migliore riclassificazione delpersonale in una vera pianta organica. La Castronovo avrebbe cltiestoqualche giorno di tempo prima di riavviare i tavoli negoziali, inprimis quello avviato all'Aran sulla mobilità. Ma i Cobas Codir diMarcello Minio e Dario Matranga hanno di nuovo minacciato losciopero: "Non firmeremo l'accordo perché prima di tuttovogliamo la riapertura del contratto giuridico. E poi perché loriteniamo illegittimo visto che mancano le piante organiche. Se ilgoverno andrà avanti sarà lotta sindacale e ricorso allamagistratura . Critico anche Enzo Abbinanti della Cgil: "Una cosa ècorrere per raggiungere un obiettivo, altra cosa è correre perapprovare provvedimenti estemporanei.
Il clima è infuocato. Ma i tempi sonostretti. Crocetta ha detto che entro qualche giorno si aspetta il Def(si chiama così il vecchio Dpef) e la bozza di Finanziaria, Ieriintanto il governo ha iniziato a discutere anche delle nomine deivertici dell'Irsap. E ha ufficializzato la conferma alla guidadell'Ente sviluppo agricolo di Francesco Calanna. Crocetta haindividuato un ruolo pure per Nelli Scilabra: l'ex assessore allaFormazione sarà il capo della segreteria tecnica del presidente. Eun molo che negli scorsi mesi era stato assegnato a Mariella LoBello, oggi promossa ad assessore alla Formazione. La stessa Lo Bellofu a capo della segreteria tecnica dopo essere uscita dalla giunta,all'epoca del primo rimpasto.

LA SICILIA

PUNTERUOLO ROSSO SENZA PIETA'
Disposto il taglio di 14 palmeall'orto botanico
Migliaia di euro spesi per curefarmacologiche risultate inutili, per consultazioni agronomiche, maalla fine tutto è stato inutile.
Il punteruolo rosso non ha risparmiatonemmeno le palme piantate nel giardino botanico gestito dall'exProvincia regionale, in via Demetra. Uno sterminio silente, al qualeanche l'ente pubblico non ha saputo porre gli opportuni rimedi,nonostante questo sito avrebbe dovuto essere potenzialmenteinattaccabile, o comunque meglio difeso dall'attacco del letalecoleottero. Nulla da fare, già l'anno scorso chi di dovereall'interno dell'area verde decapiti alcune piante. A distanza di12 mesi la stessa ex Provincia ha organizzato per il prossimo 25novembre la gara a procedura negoziata mediante cottimo fiduciarioper affidare l'incarico di tagliare altri 14 esemplari di palma.Quattordici nel giardino botanico e - per l'esattezza - unaquindicesima, all'interno del giardino attiguo all'ufficiorisorse umane in via Esseneto. L'offerta a base d'asta è di3.500 euro, resa nota con un avviso del Settore Ambiente eTerritorio, pubblicata sul sito internet dell'ente. Un «lavorettosemplice semplice», pagato ovviamente dai contribuenti, attoniti nelvedere come il punteruolo rosso non riesca a essere debellato,nemmeno da organi istituzionali con ampi poteri e margini di manovra.Cosa resta? Resta la spesa di denaro pubblico senza alcun tipo dibeneficio, resta lo scenario desolante di un paesaggio mutilato dallepalme, decapitate e lasciate tali, dando al paesaggio un'immaginedi morte e tristezza.
Alla resa dei conti, in tutti questianni in cui si è «scoperto» il punteruolo rosso, l'unico«rimedio vero» contro il coleottero è il taglio della palmamalata. Una sconfitta per tutti, soprattutto per chi - pagato daicontribuenti per fronteggiare anche queste situazioni - riesce arisolvere il problema, dando il via alla decapitazione di massa.
FRANCESCO DI MARE

Nuovi tagli nella sanità
«salta» il primo ospedale
Il comprensorio di Ribera paga la«dieta» imposta da Roma
Fulmine a ciel sereno nel compartodella sanità agrigentina e in particolare in quella riberese. DaPalermo, dalla Regione Sicilia arrivano notizie che l'ospedale diRibera, assieme ad altri otto nosocomi siciliani, chiuderà ibattenti entro il 31 dicembre 2017, alla fine del piano triennale,perché verrebbero azzerati i posti letto, cancellati tutti i repartioggi esistenti e scomparirebbe perfino il pronto soccorso inauguratonei giorni scorsi.
La sanità agrigentina, quella degliospedali del capoluogo, di Licata, Canicattì e Sciacca. non èinteressata dal provvedimento che dovrebbe essere adottato dallaRegione Sicilia. La decisione viene dall'assessorato alla Saluteche avrebbe riformulato una seconda bozza della rimodulazione delpiano sanitario regionale, in base alle direttive nazionali delministero della Sanità dell'agosto scorso. Nei mesi scorsi, quandoè stato annunciato dall'assessore Borsellino il progetto di"ospedali riuniti" tra Sciacca e Ribera, la notizia era stataaccolta con una certa tranquillità da parte degli operatorisanitari, della popolazione e degli utenti che vedevano confermata lapresenza della struttura ospedaliera riberese di zona, al servizio diuna diecina di comuni del comprensorio e a braccetto con il presidioospedaliero di Sciacca, a completamento dell'offerta sanitaria. Dueospedali vicini ed un'unica struttura sanitaria che avrebbe copertoun quarto del territorio della provincia.
La decisione di cancellare Ribera ealtri Otto piccoli ospedali siciliani, viene dal fatto che ilministero della Sanità ha deciso che la Sicilia deve tagliare 250posti letto per cui la scure dell'assessorato alla Salute sarebbecaduta sulle realtà ospedaliere minori presenti su territori fragilie scoperti dalla piena offerta sanitaria.
Il deputato regionale Salvatore Cascioieri mattinata a Palermo ha partecipato alla riunione della VICommissione Sanità dell'Ars nel corso della quale c'è stata unaunanime levata di scudi nei confronti dell'assessore Borsellino.
"L'assessore non ha onorato gliimpegni presi con la collettività - ci dice al telefono Cascio,componente della Commissione Sanità - deve essere più autoritarianei confronti del governo centrale. E' necessario che faccia unaoggettiva analisi del territorio e si dimostri disponibile neiconfronti delle nostre proposte che perfezioneremo nei prossimigiorni. A Ribera quattro mesi fa aveva annunciato, con il nuovopiano, il potenziamento della struttura ospedaliera che oggiscomparirebbe, quasi una beffa". Il deputato regionale Cascio haannunciato che la commissione Sanità tornerà a riunirsi oggi edomani. "Abbiamo già approntato all'unanimità un documento —afferma l'onorevole riberese — che invita l'assessore acominciare a rivedere l'offerta sanitaria nelle cittàmetropolitane, che i tagli non devono essere effettuati subito sulpiano provinciale, ma su aree sovrastimate, in vista del 31 dicembre2017 e che va fatta una oggettiva analisi del territorio e dellarealtà ospedaliere, Chiediamo di tomaie al piano condiviso".Pesanti critiche sono arrivate dal senatore Giuseppe Ruvolo che parladi scelta scellerata.
ENZO MINIO

ANCHE LA UIL ADERISCE, MENTRE LACISL LO CIRCOSCRIVE AL PUBBLICO IMPIEGO: «DELUSA DAL GOVERNO»
Statali, i sindacati compatti sullosciopero
La protesta. Motivata dall'assenzadi garanzie sui nuovi contratti La Uil: «Resta molto nebulosal'intera partita relativa al Jobs Act»
ROMA. Il fronte sindacale siricompatta. Dopo la Cgil, anche la Uil e l'Ugl proclamano losciopero generale di tutte le categorie del settore pubblico eprivato. E anche la Cisl potrebbe sciogliere le ultime riserve eunirsi alla mobilitazione. Oggi i sindacati si vedranno per definirele prossime mosse alla luce dell'incontro di lunedì scorso con ilministro della Pubblica amministrazione, Madia, che si è conclusocon un nulla di fatto. Nessuna concessione dal governo: né sullaLegge di stabilità che conferma il blocco dei contratti anche per il2015, né sulla riforma della P. a. che introduce nuove regole sudemansionamento e mobilità obbligatoria. Per il Jobs Act, poi, èsolo questione di giorni. E i sindacati serrano i ranghi. La Uillamenta l'assenza di risposte alla richiesta del bonus di 80 europer i pensionati, sul ripristino della rivalutazione delle pensioni(che rischiano di essere svalutate a causa del crollo del Pil), suinon autosufficienti, sugli ammortizzatori sociali. «Resta nebulosatutta la partita relativa al JobsAct col rischio concreto che sianomesse in discussione le tutele per i lavoratori che già le hanno»,si legge in una nota del sindacato che evidenzia come l'aumentodelle tasse locali cancelli gli effetti della riduzione di quelle sullavoro (ovvero il bonus di 80 euro).
«Il governo non ha dato alcunarisposta chiara ai problemi veri delle persone: nè in occasionedegli incontri che ha avuto con i sindacati, né nella sua attivitàdi definizione e proposta dei provvedimenti necessari ad affrontarele questioni ancora aperte. Ha perso un'occasione nei confronti delPaese», va giù dura la Uil proclamando lo sciopero generale in datae modalità da definire nell'incontro odierno. Anche l'Ugl chiamai suoi alla mobilitazione e si accoda alla Cgil proclamando losciopero per il 5 dicembre per contestare le politiche del governoche «colpiscono duramente lavoratori, pensionati, famiglie,disoccupati giovani e over 40 e 50».
Critica anche la Csil che, intanto,conferma io sciopero del pubblico impiego. «L'incontro con ilministro Madia non è andato bene. Ci sono state delle aperture sullacontrattazione decentrata, sui tavoli per la gestione della riforma,ma non c'è alcuno spiraglio per il 2015 ai fini del rinnovo delcontratto)>, commenta il segretario generale, Furlan, che hascritto agli altri sindacati invitandoli a definire insieme la datadella mobilitazione: «Il governo deve cambiare idea per cui, se lecategorie pubbliche riterranno di dover utilizzare anche lo strumentodello sciopero, faranno bene, perché il contratto è un diritto deilavoratori».
Se la Cisl si aspettava di strapparel'impegno del governo sui contratti, la Cgil ha avuto la confermadi quanto si aspettava: il governo ha intenzione di riaprire lapartita solo quando la crisi sarà superata. Ribadita la sceltapolitica, confermato lo sciopero. Il ministro Madia ha detto chenon sarebbe serio dire che si apre una discussione sul rinnovo delcontratto perché in questa Legge di stabilità non ci sono risorse enon può dire che ci saranno nella prossima. Ha detto che difenderàl'occupazione compatibilmente con l'attuale Legge di stabilitàche prevede riduzioni del personale. Mi pare difficile che si siaaperta una stagione nuova», afferma il segretario generale dellaCgil, Camusso.
Dopo aver chiuso ogni spiraglio per unatrattativa, governo e Pd sperano che, comunque, >i sindacati nonsprechino le occasioni di confronto». E' l'auspicio che ilministro, Madia, esprime subito dopo l'incontro di lunedì sera.Sulla stessa lunghezza d'onda Carbone, responsabile nazionale P.a.del Pd: "L'incontro tra il ministro e i sindacati mostra da cheparta sta il governo: ancora una volta con i lavoratori. Altro cheessere delusi... Ci sarebbe da essere solo soddisfatti considerandoche degli 80 euro in busta paga (riforma, ricordiamo lo, strutturale)a beneficiare sono soprattutto i dipendenti statali da semprepenalizzati». Ma Airaudo, deputato di Sel, ironizza: " Belrisultato quello del governo sugli scioperi: unire il Paese».
ANNA RITA RAPETTA

LA REPUBBLICA

LA POLEMICA. La Commissione sanitàboccia l'eliminazione dei posti letto in otto centri di provincia. A rischio anche l'Ingrassia.
"SALVATE I PICCOLI OSPEDALI": IDEPUTATI FANNO MURO CONTRO IL PIANO BORSELLINO
È GUERRA aperte all'Ars sul progettodel governo di chiudere otto ospedali di provincie per riconvertirliin "ospedali di comunità", svuotandoli dei servizi per leemergenze e cancellando 258 posti letto per pazienti acuti. Ieri incommissione Sanità i deputati hanno contestato il piano cheridisegna la mappa della Sanità in Sicilia alla luce dei tagliimposti dal ministero. Un incontro fiume con l'assessore LuciaBorsellino, che fino all'ultimo ha difeso la scelta di trasformaregli ospedali di Ribera. Mazzarino, Giarre, Leonforte, BarcellonaPozzo di Gotto, Scicli, Noto, Salami in strutture per malati cronici.Ma secondo il presidente della commissione, Pippo Digiacomo del Pd, èa rischio anche l'Ingrassia di Palermo.
Durante l'infuocata sedute è stataaccolta all'unanimità la proposta di Digiacomo di definire subitouna griglia di valutazione di tutte le unità operative complesse esemplici (cioè i reparti) del Sistema sanitario siciliano. «Soloalla luce di questa valutazione — dice — si potrà deciderne ilfuturo. Nessun ospedale oggi è predestinato a essere riconvertito oridimensionato".
A sparigliare le carte è un parere delConsiglio di Stato sul regolamento varato dal ministero che dà tempoalle Regioni fino al 2016 per adeguarsi agli standard nazionali. «Ilparere - spiega - Lucia Borsellino — proroga i termini fino al2017, dando un anno in più alle Regioni. Possiamo quindi prenderefiato per capire dove e come agire. Quel che è certo è che alcunestrutture andranno comunque riconvertite, non possiamo pensare disalvare anche i presidi con bassi volumi di attività epocaefficienti sotto il profilo delle performance. Bisogna salvaguardareprima di tutto la salute dei cittadini».
Ma in commissione la aspetta un bracciodi ferro con i deputati intenzionati a dare battaglia per salvare gliospedali che ricadono nei propri bacini elettorali e con l'interaopposizione, di Forza Italia a Ncd, dell'Mpa alla Lista Musumeci,che parlano di «tagli scandalosi a scapito dei cittadini».Digiacomo prova a gettare acqua sul fuoco: «Di qui al 2017 potrannocambiare le condizioni, col recupero di fondi che oggi vengonoutilizzati per i "viaggi della speranza" e che potranno esseredestinati a una riduzione dei tagli ai posti letto». La discussioneè stata aggiornata a oggi,in attesa di capire cose cambia dopo ilparere del Consiglio di Stato.
Tra gli ospedali a rischio, Digiacomoinclude anche l'Ingrassia di Palermo: «in commissione ci siamoaccorti che la provincia di Palermo era l'unica a non averestrutture da riconvertire e abbiamo convenuto di individuarel'ospedale Ingrassia. Adesso però è tutto in discussione.
Se dal ministero non ci sarannoindicazioni diverse, entro il 2016 nelle otto (o nove) struttureindividuate non esisteranno più i Pronto soccorso e tutte laspecialità ospedaliere. Rimarranno solo i posti letto "territoriali"dove l'assistenza sarà assicurata dai medici di famiglia, daipediatri o da medici pubblici. Si faranno ricoveri brevi (al massimoventi giorni) di pazienti che hanno bisogno di un'assistenzainfermieristica continua.
GIUSI SPICA

Sicilia24h

Fontana: trovare una soluzionepolitica per non tagliare i piccoli ospedali di provincia
Fontana: trovare una soluzione politicaper non tagliare i piccoli ospedali di provincia
A margine dei lavori della commissionesanità all'Ars interviene il Vicepresidente l'On. VincenzoFontana del Ncd.
"Per quanto riguarda il Piano dirimodulazione della rete ospedaliera siciliana che prevede la nascitadegli ospedali di comunità e la conseguente chiusura dei piccoliospedali di provincia, otto in tutta la Sicilia tra cui Riberanell'agrigentino,viene salvata solo la Provincia di Palermo. Questo senz'altro richiede una meritevole riflessione, dopo che èintervenuto il Decreto Balduzzi sulla razionalizzazione delle retiospedaliere e la chiusura delle strutture più piccole entro il 31dicembre 2016, ritengo e ho proposto al nostro governo di trovaresoluzioni adeguate.
Sono scelte che il Governo Regionaledeve rivedere e abbiamo proposto di chiedere una proroga al governonazionale, o i tagli sono seri e producono risparmi veri e allora haun senso chiudere 20 strutture ospedaliere o non ha senso far pagareil conto a otto piccoli ospedali di provincia o di comunità che nonfarebbe altro che penalizzare solo queste comunità che si servonoquotidianamente dei servizi sanitari sul territorio. Tagliare 250posti è un'inezia e non produce nessuna rivoluzione nella reteospedaliera siciliana, ecco perché Crocetta e l'AssessoreBorsellino devono spingere per evitare queste chiusure chedanneggerebbero solo gli utenti, e li invito pertanto a chiedere conforza una proroga al Governo centrale.








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