/ Rassegna stampa » 2014 » Dicembre » 1 » rassegna stampa del 27 e 28 novembre 2014

rassegna stampa del 27 e 28 novembre 2014

GIORNALE DI SICILIA

OCCUPAZIONE. Passa in commissione Bilancio della Camera l'emendamento dei deputati Pd, Angelo Capodicasa e Maria Iacono, e del parlamentare di Fi Riccardo Gallo
Il ddl fa un passo avanti, ma lo sciopero resta
Buscemi della Cgil «Risultato positivo che consente di restare vivi. Non possiamo fermarci, deve ancora diventare legge»
Passa - alla commissione Bilancio della Camera - l'emendamento "salva precari", firmato dai deputati del Pd, Angelo Capodicasa e Maria Iacono, e dal deputato di Forza Italia, Riccardo Gallo. Un "passo in avanti per restare vivi' - secondo il sindacalista della Funzione pubblica della Cgil Alfonso Buscemi .- . Un passo in avanti che però non ferma la protesta, tant'è che è stata confermata, per stamattina, la manifestazione sotto il palazzo della Prefettura di Agrigento e la 'marcia" dello dicembre a Palermo.
"Registriamo positivamente l'impegno degli onorevoli Capodicasa e Iacono perché questo loro lavoro - ha detto Buscemi - produce la condizione necessaria per restare vivi. E' ovvio che non possiamo fermarci perché non è stata tradotta in legge, perché si deve ancora superare lo scoglio del Senato. Dopo l'esperienza maturata l'anno scorso, con l'ostracismo della Lega, - spiega il sindacalista della Cgil - non stiamo per niente sereni quindi è d'obbligo continuare la lotta per arrivare all'unico obiettivo. E' necessario che i lavoratori raggiungano la condizione per potere essere assunti con un contratto a tempo indeterminato".
La manifestazione di protesta di oggi - organizzata dalla Cgil, Cisl e Uil e con l'adesione di tutti i sindaci della provincia che, simbolicamente, consegneranno le loro fasce incolori al prefetto -
con il raduno, alle 9,30, in piazza Cavour. Il corteo sfilerà fino alla Prefettura. E al prefetto, Nicola Diomede, verrà richiesto un intervento al governo regionale e nazionale "affinché - spiegano i sindacalisti Alfonso Buscemi, Giovanni Farruggia e Fabrizio Danile - si possa derogare per gli enti impossibilitati, alle norme capestro che pongono limiti alla stabilizzazione e alle proroghe
Denunciamo, per l'ennesima volta, che la legge nazionale del ministro D'Alla ha di fatto creato una mera illusione di stabilizzazione dei lavoratori. Riteniamo piuttosto che il ministro abbia voluto risolvere il problema del precariato, mandando a casa i lavoratori e facendo un grosso favore ai potentati della Comunità europea". Approvato l'emendamento "salva precari", Buscemi incalza: "la legge è naturalmente ancora da fare. C'è lo scoglio del Senato e poi c'è l'incognita della Regione. Ottimo il brillante lavoro fatto a Roma e se l'emendamento passera anche in Senato, sarà necessario che la Regione impieghi le risorse. Non possiamo stare tranquilli - conclude Buscemi - Servono 280 milioni circa da impegnare. E la Regione, nonostante le tante richieste, non ci ha mai convocato. Non ci è stata data neanche la possibilità di confronto, ecco perché per il 10 dicembre è confermata la manifestazione regionale che assedierà il palazzo della Regione". I sindacalisti chiedono, inoltre, ai sindaci di continuare la battaglia alloro fianco. (CR)

Precari degli enti locali Primo via libera alla proroga per il 2015
Superato il parere negativo della Ragioneria dello Stato Ora si aspetta il voto finale alla Camera perno mila contrattisti
PALERMO
Via libera alla proroga del contratto di circa 20mila precari degli enti locali siciliani fino alla fine del 2015. La commissione Bilancia della Camera ha approvato l'emendamento dei deputati siciliani del Pd, sostenuto anche da Forza Italia. Ora manca il voto finale del Parlamento nazionale.
Molo scoglio più difficile era quello di ieri, Visto che c'era da superare un parere negativo della Ragioneria generale dello Stato e l'ostilità dei leghisti. Alla fine ha prevalso un aste trasversale di deputati siciliani che va da Angelo Capodicasa e Maria Iacono del Pd a Riccardo Gallo di Forza Italia.
La norma approvata è un emendamento alla legge di Stabilità nazionale e prevede di derogare ai paletti introdotti l'anno scorso per regolare i contratti a termine e le eventuali stabilizzazioni, tu pratica, occorrerebbe che ogni Comune abbia posti vuoti in pianta organica e un piano triennale che prevede concorsi aperti a tutti e stabilizzazioni. Occorre ovviamente anche che l'amministrazione abbia i conti in ordine. Invece in Sicilia in molti Comuni manca del tutto la pianta organica e in molti atri si è sforato il patto di stabilità.
Da qui la necessità di una norma nazionale che rinvii di un anno il rispetto di questi paletti e permetta almeno le proroghe. Ma lo stesso Capodicasa ieri ha rivelato che «un parere della Ragioneria generale dello Stato stava rendendo tutto più difficile perche faceva temere un aumento di spesa che invece non c'è affatto», La spesa sarebbe sempre intorno ai 25ll milioni e totalmente a carico della Regione, anche se già quest'anno mancherebbero circa 70 milioni per assicurare il budget e infatti risono ritardi negli stipendi.
Capodicasa rivela anche che c'è stato da superare l'ostruzionismo della Lega. E la Iacono ha aggiunto che 'siamo riusciti a garantire la tenuta dei nostri Comuni, l'erogazione di servizi indispensabili e la serenità di migliaia di famiglie .
Va detto che è solo il primo passo in commissione Bilancio, anche da qui in poi la strada dovrebbe essere in discesa: il governo infatti ha sostenuto l'emendamento. A pressare c'erano anche i sindacati: la Uil con Gianni Borrelli chiede che adesso la Regione avvii un confronto col sindacato per la stabilizzazione, altrimenti fra un anno il problema si riproporrà». Gli autonomi del Movimento Giovani Lavoratori erano pronti a invadere Roma con una manifestazione che sarebbe stata sposata anche dai sindaci.
Alla Camera il volo si è protratto fitto alle 22,15. Invece all'Ars già in mattinata il presidente della commissione Bilancia Nino Dima ha sollevato il problema che riguarda i 3 mila ex Pip di Palermo: «Mancano due milioni per gli stipendi di dicembre. E non c'è certezza delta copertura finanziaria per l'anno prossimo». ti governo si sarebbe impegnato a trovare una soluzione ma in questa fase dell'anno la crisi di liquidità è talmente grave che ieri è stata confermata la notizia del ritardo degli stipendi pure per deputati e dipendenti dell'Ars. A protestare è stato il deputato di Forza Italia, Giorgio Assenza: «La Regione non ha trasferito al Parlamento 47 milioni,,, Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha detto di aver contattalo l'assessorato all'Economia ricevendo rassicurazioni che entro qualche giorno il problema dovrebbe essere risolto,
Resta nel caos anche la formazione professionale, Il governo ha congelato la riforma. Ieri era previsto il primo esame in commissione all'Aro della norma scritta dall'ex assessore Nelli Scilabra e che punta su un nuovo tipo di corsi gestiti da vecchi enti con il concorso di aziende e scuole. Una legge che dovrebbe favorire l'inserimento nel mondo del lavoro attraverso tirocini e apprendistato, Ma il neo assessore Mariella Lo Bello ha chiesto alla commissione di rinviare tatto in attesa di un approfondimento del testo, I tempi si allungano anche se in questo momento le principali preoccupazioni arrivano dal mancato finanziamento della cassa integrazione per offrire un paracadute a4 mila dipendenti degli enti che sono stati dichiarati in esubero.

TURISMO In distribuzione la guida all'ospitalità.
E' in distribuzione presso i tour operators, le agenzie di viaggi, gli Uffici Relazioni con il Pubblico ed altre organizzazioni turistiche del territorio a guida dell'ospitalità e dell'accoglienza "Agrigento Provincia lncoming 2015. La guida a colori, progettata dal Settore Turismo del Libero Consorzio Comunale di Agrigento si compone di 96 pagine più le quattro di copertina.

DOPO IL VOTOALLA CAMERA. Gli enti locali avranno ancora un annodi tempo per adeguarsi alle norme perle proroghe. Pronta una serie di ricorsi perle stabilizzazioni
Regione, sui contratti c'è l'incognita de i fondi
Mancano all'appello 70 milioni per i ventimila salvi fino a tutto 112015 I Comuni la Regione dia certezze su finanziamenti
Si salvano tutti, almeno lino al 31 dicembre 2015. Si salvano i precari di una cinquantina di Comuni che avendo sforato il patto di stabilità o essendo perfino in dissesto non avrebbero potuto nè prorogare i contratti nè stabilizzare. Si salvano anche i precari di quelle amministrazioni che, non avendo fatto il piano triennale delle assunzioni nè messo ordine alle piante organiche, avrebbero trovato le porte sbarrate già dal primo gennaio
Il paracadute romano
La norma approvata mercoledì notte in commissione Bilancio alla Camera è un paracadute per ventimila precari in servizio nei Comuni e circa 700 che gravitano nell'orbita della Regione fra assessorati ed enti collegati. «Se non avessimo approvato questa deroga alla legge D'Alia dell'anno scorso - ha spiegato Angelo Capodicasa del Pd - di tutta questa platea, appena un migliaio avrebbe potuto continuare a lavorare». Ora però la Regione, entro il 31 dicembre, deve varare una propria leggina autorizzando i sindaci a prorogare i contratti in forza di questa nor
Gli obblighi rinviati
La norma, agganciata alla legge di Stabilità, altro non fa se non spostare di un anno il limite per adeguarsi a due paletti introdotti dalla legge D'Alia: avere i conti in ordine e piante organiche che permettano nel triennio di bandire concorsi e riservare una quota dei posti alle stabilizzazioni. Due condizioni senza le quali non sarebbero possibili nemmeno le proroghe, viste come una situazione transitoria in attesa del posto fisso.
" Ma ha spiegato ieri Paolo Amenta vice presidente dell'Anci Sicilia e a una cinquantina di Comuni che ha sforato il patto di stabilità e tantissimi altri che non hanno fatto i piani triennali. Senza considerare che l'incertezza sui finanziamenti regionali ha reso difficile il percorso anche per le amministrazioni in regola». Fra i Comuni che hanno sforato il patto di stabilità o sono andati in dissesto dal 2012 in poi ci sono grandi centri come Messina, Cefalù, Bagheria, Pozzallo, Termini Ime rese, Alcamo
Gli stipendi a singhiozzo
Le manovre per la stabilizzazione andrebbero fatte nel breve volgere del 2015, altrimenti fra un anno servirà la. Da quando la Camera approverà definitivamente la norma salva-precari
Scatterà un anno per mettersi in regola con i paletti, che comunque restano in vigore. Non a caso l'Anci, l'associazione dei sindaci guidata da Leoluca Orlando - ha subito chiesto alla Regione »un tavolo per affrontare finanziariamènte e in chiave progettuale la continuazione di servizi essenziali e l'occupazione di migliaia di lavoratori». E l'altro vice presidente, Salvatore Lo Biundo, si è spinto a chiedere di lavorare a livello nazionale »a una riformulazione della legge D'Alia». Ma lo stesso
D'Alia legge le richieste in modo diverso »La verità è che non si vuole risolvere il problema in via definitiva, come si prevedeva di fare con la mia legge. I Comuni non vogliono assumersi la responsabilità di assorbire questo personale, anche perchè in questo modo scaricano i costi sulla Regione. Ma così si lascia tutti precari a vita». Proroga della proroga. Ma già quest'anno c'è un'altra emergenza. La Corte dei Conti da tempo segnala che per pagare i precari i soldi non bastano: il costo dei contratti è interamente a carico della Regione che dovrebbe trasferire ai Comuni 250 milioni all'anno ma nel bilancio in corso il budget disponibile è di 180. E infatti nel 2014 gli stipendi sono arrivati a singhiozzo: «Noi abbiamo preso a novembre lo stipendio di agosto - racconta Massimo Bontempo, leader della sigla autonoma più rappresentativa, il Movimento giovani lavoratori - e nei primi mesi dell'anno non abbiamo proprio preso nulla. In molti Comuni gli stipendi vengono pagati solo perchè i sindaci chiedono prestiti in banca».
Il ricorso all'Ue
Il Movimento giovani lavoratori è fra quanti chiedono la modifica alla legge D'Alia. E anche la Uil, con Gianni Borrelli, chiede alla Regione di intervenire con «regole certe e fondi che permettano al sindaci di iniziare i processi di stabilizzazione». La Uil ha invitato Cisl e Uil a una mobilitazione il 10 dicembre »per dire al Governo Crocetta che è finito il tempo delle promesse».
E c'è poi un'altra mobilitazione in corso. È quella che Stanno organizzando spontaneamente alcuni precari che puntano a sfruttare a loro vantaggio la sentenza con cui la Corte di Giustizia europea ha condannato l'Italia ad assumere o risarcire tutti i Supplenti storici della scuola». Il principio applicato - oltre i 36 mesi di contratto scatta il diritto alla trasformazione in posto fisso - sarebbe applicabile a tutti i tipi di precari. È subito nato un sito (www.azioneprecari-sicilia.blogspot.it) in cui si possono scaricare informazioni e prendere i contatti con i legali che stanno attivando le cause. L'Anci di Orlando sposa questa linea: »La Corte di Giustizia europea, dando ragione al mondo della scuola, di fatto sostiene anche le ragioni del nostro precariato». E anche i grillini siciliani invocano soluzioni nuove: »Si potevano e si dovevano studiare per tempo soluzioni che permettessero di svuotare il comparto, come forme di autoimpiego o come il reddito di cittadinanza. Invece la proroga chiesta da Crocetta a Roma serve solo ad allungare l'agonia dei precari».

LA SICILIA

La proroga di un anno non basta
I parlamentari piddini: «Siamo soddisfatti, ma la situazione è tutt'altro che risolta. Occorre un confronto tra la Regione e il Governo, Oggi, intanto, sit-in di protesta
Per i precari degli enti pubblici siciliani arriva una prima "boccata d'ossigeno" ma nessuno sembra voler festeggiare. Nella tarda serata di mercoledì, infatti, la commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento proposto dai deputati Angelo Capodicasa e Maria Iacono per consentire la proroga di un altro anno dei contratti a tempo determinato nella regione, segnando il primo, importante, passo verso la creazione di una nuova "finestra" per la possibilità di provvedere alle stabilizzazioni. Queste, nei fatti, sono state rese difficili da un lato dai vincoli imposti alla finanza pubblica rispetto alle spese per il personale e, dall'altro, dalla mancanza di risorse da parte degli Enti locali, Un quadro difficile, è vero, ma che è "legge del contrappasso" dopo annidi disattenzione della politica e degli amministratori, che hanno rinviato a data da destinarsi la stabilizzazione di centinaia di lavoratori.
"Si, siamo soddisfatti per essere riusciti, per la seconda volta, a far passare questo emendamento
spiega Iacono — ma la situazione è tutt'altro che risolta. E' infatti necessario che, fin da subito, il Governo nazionale e quello Regionale si confrontino su quali siano concretamente i percorsi che possono essere seguiti per dare a queste persone il diritto, maturato negli anni, di ad un posto stabile. Non è di certo possibile cullarsi dopo questa vittoria aggiunge — anche perché non crediamo di poterne vincere un'altra simile il prossimo anno, ed entro il 2015 bisogna quindi avviare le procedure perché potrebbero non esserci altri spiragli per il futuro". E se soddisfazione hanno espresso il Pd agrigentino e il deputato di Forza Italia Riccardo Gallo (parlando di "provvedimento con finalità sociali che garantisce la funzionalità degli stessi Enti", nella mattinata di oggi, i precari degli enti pubblici agrigentini, insieme a diversi sindaci, terranno una manifestazione dinnanzi alla Prefettura di Agrigento durante la quale, è stato annunciato, sì consegneranno le fasce tricolore come simbolica forma di protesta rispetto al disinteresse del Governo regionale.
"La protesta è valida ora più che mai — spiega il segretario della Cgil Fp Alfonso Buscemi - perché, pur apprezzando l'impegno dei deputati che hanno lavorato in questa direzione, dato che il loro intervento dà un p0' di ossigeno ai lavoratori, siamo comunque seriamente preoccupati. In primis prosegue rispetto al passaggio in Senato dell'emendamento, dato che l'anno scorso la Lega Nord aveva creato seri problemi. Poi c'è da dire che anche se diventerà legge, deve essere poi Crocetta a trovare i fondi, ma il governatore è da due mesi che ci nega un incontro. Ammesso infine conclude - che si trovino i fondi, si sposta solo il problema in avanti per t'ennesima volta se il Governo Renzi non pensa ad una riforma organica".
G. SCHICCHI

Racalmuto
Pietro Grasso ricorda Sciascia alla Fondazione
DARIO BROCCIO
RACALMUTO. E' atteso per questo pomeriggio - la manifestazione à in programma per le ore 18 - l'arrivo del presidente dei Senato, Pietro Grasso. Nella sala conferenze della Fondazione Leonardo Sciascia, la seconda carica dello Stato ricorderà lo scrittore in occasione del 25° aliniversario della scomparsa. Anche questo appuntamento si annuncerà nelle celebrazioni organizzate dal Comune e dalla Fondazione per ricordare Sciascia. Tra queste la mostra delle lettere di scrittori e intellettuali
noti come Salvatore Quasimodo, Anna Maria Ortese, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino, Italo Calvino, Ignazio Buttitta, Pier Paolo Pasolini, Elio Vittorini, Alberto Bevilacqua, Mario Dell'Arco. E ancora, le lettere e cartoline degli artisti Fabrizio Clerici, Domenico Faro, Bruno Caruso, del critico francese Claude Ambroise, degli amici Ferdinando Scianna e Aldo Scimè Ci sono anche le lettere di Renato Candida, l'ufficiale dei carabinieri modello del capitano Bellodi del Giorno della civetta, In mostra anche lettere di giornalisti come Marcello Sorgi e Tano Gullo, del regista Vincent Martorana. Apre la mostra la lettera del 5 gennaio 1975 inviata a Sciascia da Giorgio Napolitano.

Siculiana, nessuna soluzione: emergenza rifiuti
IL CASO. Ad Agrigento un'ordinanza vieta di gettare la spazzatura. Si sussurra che si potrebbe conferire a Gela
SICULIANA, Chiusura della discarica di Siculiana, dopo due giorni, senza ancora nessuna notizia di una soluzione alternativa cresce lo "spettro" di una nuova "emergenza rifiuti".
Dopo che il mega impianto della Catanzaro Costruzioni ha chiuso "i battenti" nella giornata di ieri perché ormai (temporaneamente) saturo, la Regione non ha ancora preso nessuna decisione rispetto al sito che dovrebbe ospitare i circa 80 comuni fino ad oggi 'ospitati" presso l'impianto agrigentino. I primi incontri in tal senso si erano tenuti all'assessorato già mercoledì, cui è poi seguito un lunghissimo tavolo tecnico conclusosi nella serata di ieri che alla fine ha fatto però registrare solo una "fumata bianca".
Il nodo cruciale, come è evidente, è amministrativo, tecnico e politico ad un tempo solo: da un lato è necessario individuare un impianto (o più impianti) che siano nelle condizioni di ospitare un volume giornaliero di oltre mille tonnellate, dall'altro a pesare sulla "bilancia" è il timore che questo carico eccessivo possa alla fine portare alla "morte" prematura di discariche che, a carattere generale, non godono già di particolare buona salute gettando nel 'caos" nuovi territori, I confronti si sono quindi aggiornati a oggi, ma in tutti i comuni anche oggi sarà sospesa la raccolta e il conferimento dei rifiuti, iniziando a gettare i semi di una nuova emergenza di carattere sociale e sanitario. Se ad Agrigento l'amministrazione commissariale ha deciso con una ordinanza di impedire ai cittadini di gettare la spazzatura e ha anche fermato il mercato settimanale, in altre realtà sembra tutto pronto per iniziative di protesta clamorose, come quelle che sarebbero in cantiere da parte dei snidaci del Trapanese, che, pare, esasperati per la mancanza di risposte da parte della Regione potrebbero "marciare" su Palermo con gli autocompattatori. Anche il sindaco di Porto Empedocle e deputato regionale dell'Udc Lillo Firetto ha presentato un'interrogazione urgente al presidente della Regione Siciliana e all'assessore Regionale all'Energia per sapere «se sia ammissibile scaricare sui cittadini e sulle famiglie il rischio sanitario derivante dal mancato deposito dei rifiuti domestici nei cassonetti senza un termine di durata o se invece il Governo Regionale non debba adoperarsi con ogni mezzo per trovare una soluzione, immediata ancorché temporanea, e quali provvedimenti urgenti intendano adottare per rimuovere tali condizioni di rischio. E' evidente — aggiunge Firetto — che senza provvedimenti di ampio respiro anche in caso di ampliamento dell'impianto di Siculiana, la provincia di Agrigento si troverebbe nuovamente entro breve in una nuova emergenza rifiuti a causa di spazzatura proveniente da altri territori».
La situazione più paradossale, di certo, è quella di Caltanissetta, dato che il capoluogo è stato "salvato" solo 20 giorni fa dall'invasione" dei rifiuti derivante dalla chiusura dell'impianto di Mazzarà Sant'Andrea, proprio attraverso la decisione della Regione di conferire proprio a Materano. Adesso con questo nuovo "stop" tornano i problemi collegati alla gestione delle oltre cento tonnellate al giorno prodotte.
Nessuna notizia, al momento, sulle possibili soluzioni alternative da seguire per superare la fase più critica, anche se in molti "sussurrano" che i rifiuti potrebbero essere alla fine conferiti presso la discarica di contrada "Timpazzo" di Gela. Il tutto, tra l'altro, dovrebbe avvenire solo per un tempo limitato. La Catanzaro avrebbe infatti già avviato gli interventi necessari per il completamento di un primo lotto della nuova vasca, la quale ha una capienza complessiva di oltre un milione e mezzo di metri cubi, I lavori potrebbero durare un paio di mesi, con la Regione che avrebbe già fatto "pressing" sul privato perché acceleri ove possibile gli iter necessari e riapra al conferimento. Si tratterebbe però solo di una "boccata d'ossigeno" che non cambierebbe poi di tanto l'attuale situazione di assoluta precarietà vissuta dalla regione SUI fronte della gestione dei rifiuti.
G. SCHICCHI

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO