GIORNALE DI SICILIA
OCCUPAZIONE. Passa in commissione
Bilancio della Camera l'emendamento dei deputati Pd, Angelo
Capodicasa e Maria Iacono, e del parlamentare di Fi Riccardo Gallo
Il ddl fa un passo avanti, ma lo
sciopero resta
Buscemi della Cgil «Risultato
positivo che consente di restare vivi. Non possiamo fermarci, deve
ancora diventare legge»
Passa - alla commissione Bilancio della
Camera - l'emendamento "salva precari", firmato dai deputati
del Pd, Angelo Capodicasa e Maria Iacono, e dal deputato di Forza
Italia, Riccardo Gallo. Un "passo in avanti per restare vivi' -
secondo il sindacalista della Funzione pubblica della Cgil Alfonso
Buscemi .- . Un passo in avanti che però non ferma la protesta,
tant'è che è stata confermata, per stamattina, la manifestazione
sotto il palazzo della Prefettura di Agrigento e la 'marcia"
dello dicembre a Palermo.
"Registriamo positivamente l'impegno
degli onorevoli Capodicasa e Iacono perché questo loro lavoro - ha
detto Buscemi - produce la condizione necessaria per restare vivi. E'
ovvio che non possiamo fermarci perché non è stata tradotta in
legge, perché si deve ancora superare lo scoglio del Senato. Dopo
l'esperienza maturata l'anno scorso, con l'ostracismo della
Lega, - spiega il sindacalista della Cgil - non stiamo per niente
sereni quindi è d'obbligo continuare la lotta per arrivare
all'unico obiettivo. E' necessario che i lavoratori raggiungano
la condizione per potere essere assunti con un contratto a tempo
indeterminato".
La manifestazione di protesta di oggi -
organizzata dalla Cgil, Cisl e Uil e con l'adesione di tutti i
sindaci della provincia che, simbolicamente, consegneranno le loro
fasce incolori al prefetto -
con il raduno, alle 9,30, in piazza
Cavour. Il corteo sfilerà fino alla Prefettura. E al prefetto,
Nicola Diomede, verrà richiesto un intervento al governo regionale e
nazionale "affinché - spiegano i sindacalisti Alfonso Buscemi,
Giovanni Farruggia e Fabrizio Danile - si possa derogare per gli
enti impossibilitati, alle norme capestro che pongono limiti alla
stabilizzazione e alle proroghe
Denunciamo, per l'ennesima volta, che
la legge nazionale del ministro D'Alla ha di fatto creato una mera
illusione di stabilizzazione dei lavoratori. Riteniamo piuttosto che
il ministro abbia voluto risolvere il problema del precariato,
mandando a casa i lavoratori e facendo un grosso favore ai potentati
della Comunità europea". Approvato l'emendamento "salva
precari", Buscemi incalza: "la legge è naturalmente ancora da
fare. C'è lo scoglio del Senato e poi c'è l'incognita della
Regione. Ottimo il brillante lavoro fatto a Roma e se l'emendamento
passera anche in Senato, sarà necessario che la Regione impieghi le
risorse. Non possiamo stare tranquilli - conclude Buscemi - Servono
280 milioni circa da impegnare. E la Regione, nonostante le tante
richieste, non ci ha mai convocato. Non ci è stata data neanche la
possibilità di confronto, ecco perché per il 10 dicembre è
confermata la manifestazione regionale che assedierà il palazzo
della Regione". I sindacalisti chiedono, inoltre, ai sindaci di
continuare la battaglia alloro fianco. (CR)
Precari degli enti locali Primo via
libera alla proroga per il 2015
Superato il parere negativo della
Ragioneria dello Stato Ora si aspetta il voto finale alla Camera
perno mila contrattisti
PALERMO
Via libera alla proroga del contratto
di circa 20mila precari degli enti locali siciliani fino alla fine
del 2015. La commissione Bilancia della Camera ha approvato
l'emendamento dei deputati siciliani del Pd, sostenuto anche da
Forza Italia. Ora manca il voto finale del Parlamento nazionale.
Molo scoglio più difficile era quello
di ieri, Visto che c'era da superare un parere negativo della
Ragioneria generale dello Stato e l'ostilità dei leghisti. Alla
fine ha prevalso un aste trasversale di deputati siciliani che va da
Angelo Capodicasa e Maria Iacono del Pd a Riccardo Gallo di Forza
Italia.
La norma approvata è un emendamento
alla legge di Stabilità nazionale e prevede di derogare ai paletti
introdotti l'anno scorso per regolare i contratti a termine e le
eventuali stabilizzazioni, tu pratica, occorrerebbe che ogni Comune
abbia posti vuoti in pianta organica e un piano triennale che prevede
concorsi aperti a tutti e stabilizzazioni. Occorre ovviamente anche
che l'amministrazione abbia i conti in ordine. Invece in Sicilia in
molti Comuni manca del tutto la pianta organica e in molti atri si è
sforato il patto di stabilità.
Da qui la necessità di una norma
nazionale che rinvii di un anno il rispetto di questi paletti e
permetta almeno le proroghe. Ma lo stesso Capodicasa ieri ha rivelato
che «un parere della Ragioneria generale dello Stato stava rendendo
tutto più difficile perche faceva temere un aumento di spesa che
invece non c'è affatto», La spesa sarebbe sempre intorno ai 25ll
milioni e totalmente a carico della Regione, anche se già quest'anno
mancherebbero circa 70 milioni per assicurare il budget e infatti
risono ritardi negli stipendi.
Capodicasa rivela anche che c'è
stato da superare l'ostruzionismo della Lega. E la Iacono ha
aggiunto che 'siamo riusciti a garantire la tenuta dei nostri
Comuni, l'erogazione di servizi indispensabili e la serenità di
migliaia di famiglie .
Va detto che è solo il primo passo in
commissione Bilancio, anche da qui in poi la strada dovrebbe essere
in discesa: il governo infatti ha sostenuto l'emendamento. A
pressare c'erano anche i sindacati: la Uil con Gianni Borrelli
chiede che adesso la Regione avvii un confronto col sindacato per la
stabilizzazione, altrimenti fra un anno il problema si riproporrà».
Gli autonomi del Movimento Giovani Lavoratori erano pronti a invadere
Roma con una manifestazione che sarebbe stata sposata anche dai
sindaci.
Alla Camera il volo si è protratto
fitto alle 22,15. Invece all'Ars già in mattinata il presidente
della commissione Bilancia Nino Dima ha sollevato il problema che
riguarda i 3 mila ex Pip di Palermo: «Mancano due milioni per gli
stipendi di dicembre. E non c'è certezza delta copertura
finanziaria per l'anno prossimo». ti governo si sarebbe impegnato
a trovare una soluzione ma in questa fase dell'anno la crisi di
liquidità è talmente grave che ieri è stata confermata la notizia
del ritardo degli stipendi pure per deputati e dipendenti dell'Ars.
A protestare è stato il deputato di Forza Italia, Giorgio Assenza:
«La Regione non ha trasferito al Parlamento 47 milioni,,, Il
presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha detto di aver
contattalo l'assessorato all'Economia ricevendo rassicurazioni
che entro qualche giorno il problema dovrebbe essere risolto,
Resta nel caos anche la formazione
professionale, Il governo ha congelato la riforma. Ieri era previsto
il primo esame in commissione all'Aro della norma scritta dall'ex
assessore Nelli Scilabra e che punta su un nuovo tipo di corsi
gestiti da vecchi enti con il concorso di aziende e scuole. Una legge
che dovrebbe favorire l'inserimento nel mondo del lavoro attraverso
tirocini e apprendistato, Ma il neo assessore Mariella Lo Bello ha
chiesto alla commissione di rinviare tatto in attesa di un
approfondimento del testo, I tempi si allungano anche se in questo
momento le principali preoccupazioni arrivano dal mancato
finanziamento della cassa integrazione per offrire un paracadute a4
mila dipendenti degli enti che sono stati dichiarati in esubero.
TURISMO In distribuzione la guida
all'ospitalità.
E' in distribuzione presso i tour
operators, le agenzie di viaggi, gli Uffici Relazioni con il Pubblico
ed altre organizzazioni turistiche del territorio a guida
dell'ospitalità e dell'accoglienza "Agrigento Provincia
lncoming 2015. La guida a colori, progettata dal Settore Turismo del
Libero Consorzio Comunale di Agrigento si compone di 96 pagine più
le quattro di copertina.
DOPO IL VOTOALLA CAMERA. Gli enti
locali avranno ancora un annodi tempo per adeguarsi alle norme perle
proroghe. Pronta una serie di ricorsi perle stabilizzazioni
Regione, sui contratti c'è
l'incognita de i fondi
Mancano all'appello 70 milioni per
i ventimila salvi fino a tutto 112015 I Comuni la Regione dia
certezze su finanziamenti
Si salvano tutti, almeno lino al 31
dicembre 2015. Si salvano i precari di una cinquantina di Comuni che
avendo sforato il patto di stabilità o essendo perfino in dissesto
non avrebbero potuto nè prorogare i contratti nè stabilizzare. Si
salvano anche i precari di quelle amministrazioni che, non avendo
fatto il piano triennale delle assunzioni nè messo ordine alle
piante organiche, avrebbero trovato le porte sbarrate già dal primo
gennaio
Il paracadute romano
La norma approvata mercoledì notte in
commissione Bilancio alla Camera è un paracadute per ventimila
precari in servizio nei Comuni e circa 700 che gravitano nell'orbita
della Regione fra assessorati ed enti collegati. «Se non avessimo
approvato questa deroga alla legge D'Alia dell'anno scorso - ha
spiegato Angelo Capodicasa del Pd - di tutta questa platea, appena un
migliaio avrebbe potuto continuare a lavorare». Ora però la
Regione, entro il 31 dicembre, deve varare una propria leggina
autorizzando i sindaci a prorogare i contratti in forza di questa nor
Gli obblighi rinviati
La norma, agganciata alla legge di
Stabilità, altro non fa se non spostare di un anno il limite per
adeguarsi a due paletti introdotti dalla legge D'Alia: avere i
conti in ordine e piante organiche che permettano nel triennio di
bandire concorsi e riservare una quota dei posti alle
stabilizzazioni. Due condizioni senza le quali non sarebbero
possibili nemmeno le proroghe, viste come una situazione transitoria
in attesa del posto fisso.
" Ma ha spiegato ieri Paolo Amenta
vice presidente dell'Anci Sicilia e a una cinquantina di Comuni che
ha sforato il patto di stabilità e tantissimi altri che non hanno
fatto i piani triennali. Senza considerare che l'incertezza sui
finanziamenti regionali ha reso difficile il percorso anche per le
amministrazioni in regola». Fra i Comuni che hanno sforato il patto
di stabilità o sono andati in dissesto dal 2012 in poi ci sono
grandi centri come Messina, Cefalù, Bagheria, Pozzallo, Termini Ime
rese, Alcamo
Gli stipendi a singhiozzo
Le manovre per la stabilizzazione
andrebbero fatte nel breve volgere del 2015, altrimenti fra un anno
servirà la. Da quando la Camera approverà definitivamente la norma
salva-precari
Scatterà un anno per mettersi in
regola con i paletti, che comunque restano in vigore. Non a caso
l'Anci, l'associazione dei sindaci guidata da Leoluca Orlando -
ha subito chiesto alla Regione »un tavolo per affrontare
finanziariamènte e in chiave progettuale la continuazione di servizi
essenziali e l'occupazione di migliaia di lavoratori». E l'altro
vice presidente, Salvatore Lo Biundo, si è spinto a chiedere di
lavorare a livello nazionale »a una riformulazione della legge
D'Alia». Ma lo stesso
D'Alia legge le richieste in modo
diverso »La verità è che non si vuole risolvere il problema in via
definitiva, come si prevedeva di fare con la mia legge. I Comuni non
vogliono assumersi la responsabilità di assorbire questo personale,
anche perchè in questo modo scaricano i costi sulla Regione. Ma così
si lascia tutti precari a vita». Proroga della proroga. Ma già
quest'anno c'è un'altra emergenza. La Corte dei Conti da tempo
segnala che per pagare i precari i soldi non bastano: il costo dei
contratti è interamente a carico della Regione che dovrebbe
trasferire ai Comuni 250 milioni all'anno ma nel bilancio in corso
il budget disponibile è di 180. E infatti nel 2014 gli stipendi sono
arrivati a singhiozzo: «Noi abbiamo preso a novembre lo stipendio di
agosto - racconta Massimo Bontempo, leader della sigla autonoma più
rappresentativa, il Movimento giovani lavoratori - e nei primi mesi
dell'anno non abbiamo proprio preso nulla. In molti Comuni gli
stipendi vengono pagati solo perchè i sindaci chiedono prestiti in
banca».
Il ricorso all'Ue
Il Movimento giovani lavoratori è fra
quanti chiedono la modifica alla legge D'Alia. E anche la Uil, con
Gianni Borrelli, chiede alla Regione di intervenire con «regole
certe e fondi che permettano al sindaci di iniziare i processi di
stabilizzazione». La Uil ha invitato Cisl e Uil a una mobilitazione
il 10 dicembre »per dire al Governo Crocetta che è finito il tempo
delle promesse».
E c'è poi un'altra mobilitazione
in corso. È quella che Stanno organizzando spontaneamente alcuni
precari che puntano a sfruttare a loro vantaggio la sentenza con cui
la Corte di Giustizia europea ha condannato l'Italia ad assumere o
risarcire tutti i Supplenti storici della scuola». Il principio
applicato - oltre i 36 mesi di contratto scatta il diritto alla
trasformazione in posto fisso - sarebbe applicabile a tutti i tipi di
precari. È subito nato un sito
(www.azioneprecari-sicilia.blogspot.it) in cui si possono scaricare
informazioni e prendere i contatti con i legali che stanno attivando
le cause.
L'Anci di Orlando sposa questa linea:
»La Corte di Giustizia europea, dando ragione al mondo della scuola,
di fatto sostiene anche le ragioni del nostro precariato». E anche i
grillini siciliani invocano soluzioni nuove: »Si potevano e si
dovevano studiare per tempo soluzioni che permettessero di svuotare
il comparto, come forme di autoimpiego o come il reddito di
cittadinanza. Invece la proroga chiesta da Crocetta a Roma serve solo
ad allungare l'agonia dei precari».
LA SICILIA
La proroga di un anno non basta
I parlamentari piddini: «Siamo
soddisfatti, ma la situazione è tutt'altro che risolta. Occorre un
confronto tra la Regione e il Governo, Oggi, intanto, sit-in di
protesta
Per i precari degli enti pubblici
siciliani arriva una prima "boccata d'ossigeno" ma nessuno
sembra voler festeggiare. Nella tarda serata di mercoledì, infatti,
la commissione Bilancio della Camera ha approvato l'emendamento
proposto dai deputati Angelo Capodicasa e Maria Iacono per consentire
la proroga di un altro anno dei contratti a tempo determinato nella
regione, segnando il primo, importante, passo verso la creazione di
una nuova "finestra" per la possibilità di provvedere alle
stabilizzazioni. Queste, nei fatti, sono state rese difficili da un
lato dai vincoli imposti alla finanza pubblica rispetto alle spese
per il personale e, dall'altro, dalla mancanza di risorse da parte
degli Enti locali, Un quadro difficile, è vero, ma che è "legge
del contrappasso" dopo annidi disattenzione della politica e degli
amministratori, che hanno rinviato a data da destinarsi la
stabilizzazione di centinaia di lavoratori.
"Si, siamo soddisfatti per essere
riusciti, per la seconda volta, a far passare questo emendamento
spiega Iacono — ma la situazione è
tutt'altro che risolta. E' infatti necessario che, fin da subito,
il Governo nazionale e quello Regionale si confrontino su quali siano
concretamente i percorsi che possono essere seguiti per dare a queste
persone il diritto, maturato negli anni, di ad un posto stabile. Non
è di certo possibile cullarsi dopo questa vittoria aggiunge —
anche perché non crediamo di poterne vincere un'altra simile il
prossimo anno, ed entro il 2015 bisogna quindi avviare le procedure
perché potrebbero non esserci altri spiragli per il futuro". E se
soddisfazione hanno espresso il Pd agrigentino e il deputato di Forza
Italia Riccardo Gallo (parlando di "provvedimento con finalità
sociali che garantisce la funzionalità degli stessi Enti", nella
mattinata di oggi, i precari degli enti pubblici agrigentini, insieme
a diversi sindaci, terranno una manifestazione dinnanzi alla
Prefettura di Agrigento durante la quale, è stato annunciato, sì
consegneranno le fasce tricolore come simbolica forma di protesta
rispetto al disinteresse del Governo regionale.
"La protesta è valida ora più che
mai — spiega il segretario della Cgil Fp Alfonso Buscemi - perché,
pur apprezzando l'impegno dei deputati che hanno lavorato in questa
direzione, dato che il loro intervento dà un p0' di ossigeno ai
lavoratori, siamo comunque seriamente preoccupati. In primis prosegue
rispetto al passaggio in Senato dell'emendamento, dato che l'anno
scorso la Lega Nord aveva creato seri problemi. Poi c'è da dire
che anche se diventerà legge, deve essere poi Crocetta a trovare i
fondi, ma il governatore è da due mesi che ci nega un incontro.
Ammesso infine conclude - che si trovino i fondi, si sposta solo il
problema in avanti per t'ennesima volta se il Governo Renzi non
pensa ad una riforma organica".
G. SCHICCHI
Racalmuto
Pietro Grasso ricorda Sciascia alla
Fondazione
DARIO BROCCIO
RACALMUTO. E' atteso per questo
pomeriggio - la manifestazione à in programma per le ore 18 -
l'arrivo del presidente dei Senato, Pietro Grasso. Nella sala
conferenze della Fondazione Leonardo Sciascia, la seconda carica
dello Stato ricorderà lo scrittore in occasione del 25°
aliniversario della scomparsa. Anche questo appuntamento si annuncerà
nelle celebrazioni organizzate dal Comune e dalla Fondazione per
ricordare Sciascia. Tra queste la mostra delle lettere di scrittori e
intellettuali
noti come Salvatore Quasimodo, Anna
Maria Ortese, Vincenzo Consolo, Gesualdo Bufalino, Italo Calvino,
Ignazio Buttitta, Pier Paolo Pasolini, Elio Vittorini, Alberto
Bevilacqua, Mario Dell'Arco. E ancora, le lettere e cartoline degli
artisti Fabrizio Clerici, Domenico Faro, Bruno Caruso, del critico
francese Claude Ambroise, degli amici Ferdinando Scianna e Aldo Scimè
Ci sono anche le lettere di Renato Candida, l'ufficiale dei
carabinieri modello del capitano Bellodi del Giorno della civetta, In
mostra anche lettere di giornalisti come Marcello Sorgi e Tano Gullo,
del regista Vincent Martorana. Apre la mostra la lettera del 5
gennaio 1975 inviata a Sciascia da Giorgio Napolitano.
Siculiana, nessuna soluzione:
emergenza rifiuti
IL CASO. Ad Agrigento un'ordinanza
vieta di gettare la spazzatura. Si sussurra che si potrebbe conferire
a Gela
SICULIANA, Chiusura della discarica di
Siculiana, dopo due giorni, senza ancora nessuna notizia di una
soluzione alternativa cresce lo "spettro" di una nuova "emergenza
rifiuti".
Dopo che il mega impianto della
Catanzaro Costruzioni ha chiuso "i battenti" nella giornata di
ieri perché ormai (temporaneamente) saturo, la Regione non ha ancora
preso nessuna decisione rispetto al sito che dovrebbe ospitare i
circa 80 comuni fino ad oggi 'ospitati" presso l'impianto
agrigentino. I primi incontri in tal senso si erano tenuti
all'assessorato già mercoledì, cui è poi seguito un lunghissimo
tavolo tecnico conclusosi nella serata di ieri che alla fine ha fatto
però registrare solo una "fumata bianca".
Il nodo cruciale, come è evidente, è
amministrativo, tecnico e politico ad un tempo solo: da un lato è
necessario individuare un impianto (o più impianti) che siano nelle
condizioni di ospitare un volume giornaliero di oltre mille
tonnellate, dall'altro a pesare sulla "bilancia" è il timore
che questo carico eccessivo possa alla fine portare alla "morte"
prematura di discariche che, a carattere generale, non godono già di
particolare buona salute gettando nel 'caos" nuovi territori, I
confronti si sono quindi aggiornati a oggi, ma in tutti i comuni
anche oggi sarà sospesa la raccolta e il conferimento dei rifiuti,
iniziando a gettare i semi di una nuova emergenza di carattere
sociale e sanitario. Se ad Agrigento l'amministrazione
commissariale ha deciso con una ordinanza di impedire ai cittadini di
gettare la spazzatura e ha anche fermato il mercato settimanale, in
altre realtà sembra tutto pronto per iniziative di protesta
clamorose, come quelle che sarebbero in cantiere da parte dei snidaci
del Trapanese, che, pare, esasperati per la mancanza di risposte da
parte della Regione potrebbero "marciare" su Palermo con gli
autocompattatori. Anche il sindaco di Porto Empedocle e deputato
regionale dell'Udc Lillo Firetto ha presentato un'interrogazione
urgente al presidente della Regione Siciliana e all'assessore
Regionale all'Energia per sapere «se sia ammissibile scaricare sui
cittadini e sulle famiglie il rischio sanitario derivante dal mancato
deposito dei rifiuti domestici nei cassonetti senza un termine di
durata o se invece il Governo Regionale non debba adoperarsi con ogni
mezzo per trovare una soluzione, immediata ancorché temporanea, e
quali provvedimenti urgenti intendano adottare per rimuovere tali
condizioni di rischio. E' evidente — aggiunge Firetto — che
senza provvedimenti di ampio respiro anche in caso di ampliamento
dell'impianto di Siculiana, la provincia di Agrigento si troverebbe
nuovamente entro breve in una nuova emergenza rifiuti a causa di
spazzatura proveniente da altri territori».
La situazione più paradossale, di
certo, è quella di Caltanissetta, dato che il capoluogo è stato
"salvato" solo 20 giorni fa dall'invasione" dei rifiuti
derivante dalla chiusura dell'impianto di Mazzarà Sant'Andrea,
proprio attraverso la decisione della Regione di conferire proprio a
Materano. Adesso con questo nuovo "stop" tornano i problemi
collegati alla gestione delle oltre cento tonnellate al giorno
prodotte.
Nessuna notizia, al momento, sulle
possibili soluzioni alternative da seguire per superare la fase più
critica, anche se in molti "sussurrano" che i rifiuti potrebbero
essere alla fine conferiti presso la discarica di contrada "Timpazzo"
di Gela. Il tutto, tra l'altro, dovrebbe avvenire solo per un tempo
limitato. La Catanzaro avrebbe infatti già avviato gli interventi
necessari per il completamento di un primo lotto della nuova vasca,
la quale ha una capienza complessiva di oltre un milione e mezzo di
metri cubi, I lavori potrebbero durare un paio di mesi, con la
Regione che avrebbe già fatto "pressing" sul privato perché
acceleri ove possibile gli iter necessari e riapra al conferimento.
Si tratterebbe però solo di una "boccata d'ossigeno" che non
cambierebbe poi di tanto l'attuale situazione di assoluta
precarietà vissuta dalla regione SUI fronte della gestione dei
rifiuti.
G. SCHICCHI