Giornale di Sicilia
Acqua pubblica in Sicilia
Regione rinuncia al ricorso
La Regione rinuncia a difendere la riforma sull'acqua davanti alla Corte Costituzionale, i grillini attaccano il governo e nel Pd è scontro. Nei mesi scorsi il governo Renzi aveva impugnato alcune norme, sulla costituzionalità della legge dovrà pronunciarsi la Consulta. «Finisce il sogno dell'acqua pubblica in Sicilia», dice l'ex presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino (M5S) che insiemea Valentina Palmeri ha coordinato i lavori della riforma. «L'acqua in Sicilia è e rimarrà pubblica -, assicura l'assessore all'Energia e ai Servizi di Pubblica utilità, Vania Contrafatto - e la legge approvata dall'Ars lo scorso anno, sia pure impugnata, resta in vigore, tanto che ho recentemente firmato il decreto di delimitazione degli ambiti territoriali. Resistere all'impugnativa, sul piano pratico, non avrebbe avuto alcun effetto». In commissione ieri un duro scontro fra Contrafatto, espressione dell'ala renziana del Pd, e il vicecapogruppo del partito, Giovanni Panepinto, fra i primi sostenitori della riforma. «L'applicazione della legge in Sicilia è una priorità assoluta - dice - , sono profondamente colpito dal fatto che il governo non si sia costituito per difendere le ragioni della Sicilia che su questa materia ha competenza esclusiva ». La strada scelta dal governo è quella di un ddl che «aggiusti il tiro », una legge che elimini gli aspetti di incostituzionalità da approvare prima della sentenza della Corte Costituzionale. Percorso concordato peraltro con Roma. «Il disegno di legge è pronto - dice Contrafatto -, lo porterò in giunta alla prima seduta utile». «Accelerare subito - dice Panepinto -, queste norme non stravolgano l'impianto della legge. Sul piano politico serve un chiarimento del governo con il Pd». A fianco di Contrafatto si schiera inv ce il capogruppo del Pd, Alice Anselmo. «Presentare ricorso avrebbe comportato solo uno spreco di risorse. Adesso chi davvero vuole far andare avanti la riforma abbia un atteggiamento positivo», avverte. (*STEGI*) Stefania Giuffrè
Comuni a«secco»
Prestiti con le banche per pagare gli stipendi del personale
I nodi della sicilia
Solo ieri la regione ha annunciato che verserà i 500 milioni di finanziamenti. Salari in ritardo in metà degli enti. In cassa i sindaci non hanno nulla e i ritardi dell'anno scorso hanno costretto a far ricorso oltre ogni limite alle anticipazioni bancarie,al punto che adesso si pagano tassi di interesse piuttosto sostenuti. ...Al Comune di Pachino l'ultimo stipendio pagato è quello di novembre mentre per le tredicesime e le buste paga di dicembre e gennaio i 188 dipendenti dovranno attendere, e parecchio. A Rosolini è saltato solo lo stipendio di gennaio ma quello di dicembre è arrivato appena dieci giorni fa. E gli stessi ritardi si stanno registrando in tutta la Sicilia: «Almeno la metà dei sindaci non ha pagato il personale o lo sta facendo con gravi ritardi e solo grazie a prestiti bancari» è l'allarme dell'Anci, pronta a guidare la protesta dei primi cittadini. Anche se la Regione ha annunciato proprio ieri lo sblocco di tutti i finanziamenti arretrati.
Secondo l'associazione dei Comuni, guidata da Leoluca Orlando, «la Regione non ha inviato circa 500 milioni di finanziamenti relativi al 2015 e neanche un euro è arrivato in questo primomese del 2016». Tecnicamente, la Regione ha erogato l'anno scorso solo una parte dei finanziamenti ordinari (una sessantina di milioni sui 350 previsti).Ma- rileva ancora l'Anci - mancano anche 120 milioniper i contrattisti e altrettanti per la cosiddetta quota capitale. Da qui nasce l'emergenza di questo avvio del 2016. In cassa i sindaci non hanno nulla e i ritardi dell'anno scorso hanno costretto a far ricorso oltre ogni limite alle anticipazioni bancarie, al punto che adesso si pagano tassi di interesse che rendono sconveniente l'operazione: «Non si possono più erogare gli stipendi -commentail vice presidente dell'Anci, Paolo Amenta -. Chi è riuscito a pagare a gennaio non ci riuscirà a febbraio».Un altro dei leader dell'Anci, Mario Emanuele Alvano, segnala fra i Comuni più in difficoltà anche «Buccheri (nel Siracusano), Porto Empedocle e Sant'Angelo Muxaro nell'Agrigentino. Molte altre amministrazioni nel Palermitano hanno finito i soldi, a Contessa Entellina ci sono ritardi di quattro mesi sugli stipendi». Oggi era previsto un vertice all'assessorato all'Economia. Ma l'incontro è saltato perchè l'assessore Alessandro Baccei ha ricevuto la convocazione a Roma per discutere col sottosegretario Claudio De Vincenti dell'ultima tranche di aiuti (500 milioni) che la Regione attende dallo Stato per varare il proprio bilancio entro fine febbraio. È un passaggio chiave per sbloccare anche l'impasse nei Comuni. Ma Baccei prova a leggere in modo diverso l'emergenza esplosa nei Comuni: «È vero che la Regione ha ritardato i finanziamenti. È successo perchè a fine anno abbiamo raggiunto i limiti del patto di stabilità con lo Stato. Ma vorrei ricordare che il sistema degli enti locali costa 4 miliardi all'anno in Sicilia secondo dati Istat. La Regione eroga circa 350 milioni. Mi chiedo come sia possibile che lo stop al 10% del fabbisogno blocchi l'intero settore». Secondo l'assessore regionale all'Economia «i Comuni avrebbero altre fonti di finanziamento ma non è colpa della Regione se dai tributi locali incassano pochissimo perchè c'è una evasione che sfiora il 50%». Ci sarebbe da parte dei sindaci un'amplificazione dei problemi, dovuta anche a contesti elettorali che starebbero maturando. È una lettura che irrita l'Anci. Da tempo Orlando parla di «calamità istituzionale » riferendosi a Palazzo d'Orleans. E ieri Amenta ha ricordato che «nel 2011 i fondi chela Regione erogava ai Comuni ammontavano a 900 milioni, ora siamo scesi a 300. Quest'anno la Finanziaria prevede di tagliare i fondi per investimenti: 140 milioni. E poichè noi con questi soldipagavamo le rate dei vecchi mutui, è evidente che non potremo onorare neppure questi debiti». Amenta ricorda che pure lo Stato sta tagliando i finanziamenti ai Comuni: «Lo Stato non dimentica di prelevare il 38% dell'Imu dei Comuni siciliani. A noi non resta nulla se si considera che questa tassa la paga il 50% dei siciliani a causa della crescita del a disoccupazione e della povertà. Inoltre la Regione sta prevedendo di mettere a carico dei Comuni una nuova tassa per il mancato raggiungimento dei livelli ottimali di accolta differenziata. Ci costerà altri 60 milioni». Tuttavia proprio ieri Baccei ha annunciato lo sblocco della spesa regionale: «Nei prossimi giorni i Comuni riceveranno il saldo della parte corrente del 2015 (ben tre trimestralità che non erano state erogate) pari a 199 milioni e in più, grazie all'ottimo lavoro fatto dalle Autonomie Locali, la quarta trimestralità 2015 già impegnata sul bilancio 2016 pari a oltre 85 milioni». L'assessore all'Economia ha annunciato anche che «i Liberi Consorzi (le ex Province) riceveranno il saldo 2015 per circa 19 milioni. E inoltre, sia ai Comuni che ai Liberi Consorzi, 145 milioni per le spese d'investimento del 2015». L'Economia ha sbloccato anche i finanziamentiad altri settori della Regione: A scuole, università e Ersu sono destinati circa 50 milioni. Al sistema dei beni culturali oltre 13 milioni, a quello della famiglia e del lavoro oltre 46 milioni di cui ben 21 milioni per le comunità alloggio e oltre 6 milioni per il buono socio sanitario. Alle Infrastrutture sono destinati oltre 215 milioni, al Territorio oltre 101 milioni, al Turismo e allo Sport oltre 27 milioni, all'Agricoltura 38 milioni, all'assessorato Energia vanno milioni. E altri 100 milioni sono destinati a interventi negli altri settori».
LiveSicilia
Si sblocca la spesa
Baccei: "Una boccata d'ossigeno"
L'annuncio dell'assessore all'Economia (nella foto). In arrivo fondi ai Comuni e ai liberi consorzi.
PALERMO - Dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Regione della legge che autorizza l'esercizio finanziario fino a febbraio e l'adempimento delle diverse procedure di verifica dei residui da mantenere in bilancio, si sblocca la relativa spesa. "Interi comparti che attendevano da tempo una risposta - dice l'assessore regionale all'Economia, Alessandro Baccei - trovano, finalmente, una boccata d'ossigeno". Nei prossimi giorni i Comuni riceveranno il saldo della parte corrente per l'anno 2015 (ben tre trimestralità che non erano state erogate nel 2015) per 199 milioni di euro "e in più, grazie all'ottimo lavoro fatto dal Dipartimento delle Autonomie locali d'intesa con la ragioneria generale, la quarta trimestralità 2015 già impegnata sul bilancio 2016 pari a oltre 85 milioni". I Liberi Consorzi riceveranno il saldo 2015 per circa 19 milioni di euro e inoltre, sia i Comuni che i Liberi consorzi, le spese d'investimento a saldo 2015 per 145 milioni. Ma anche altri comparti beneficieranno dello sblocco della spesa che nel corso del 2015 non era stato possibile erogare per via dei limiti del patto di stabilità, e che adesso potrà essere liquidata in tempi brevi in corrispondenza con le entrate che affluiranno alla cassa regionale. Al sistema dell'istruzione (scuole, Università e Ersu) sono destinati circa 50 milioni di euro, di cui 31 milioni per il funzionamento delle scuole. E così anche il sistema dei beni culturali, per oltre 13 milioni di euro, quello della famiglia e del lavoro per oltre 46 milioni (21 milioni per le Comunità alloggio) e oltre 6 milioni per il buono socio sanitario. Alle Infrastrutture sono destinati oltre 215 milioni di euro, al territorio e ambiente oltre 101 milioni, al turismo e allo sport più di 27 milioni, all'Agricoltura oltre 38 milioni di euro, all'assessorato Energia 6 milioni e oltre 100 milioni per interventi negli altri settori. "Siamo consapevoli - conclude Baccei - delle difficoltà nelle quali si sono venuti a trovare interi settori e comparti dell'economia siciliana, in particolare il sistema delle Autonomie locali ma, così come ci eravamo impegnati, pur in presenza di una difficile situazione economico-finanziaria della Regione, alla fine, con l'avvio del nuovo anno, grazie al doveroso impegno di tanti, sono stati sbloccati i pagamenti non effettuati nell'esercizio 2015 per le problematiche connesse al rispetto del vincolo del patto di stabilità. Nei prossimi giorni saranno definite inoltre le procedure di riaccertamento di altri residui da liquidare nel 2016 che consentiranno di sbloccare ulteriori risorse". L'impegno dell'assessore Baccei "finalizzato a trovare stabili e strutturali soluzioni, condivise con il governo centrale, continua giorno dopo giorno", si legge in una nota. L'assessore è appena stato convocato per domani a un incontro urgente dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti, "e conseguentemente l'incontro già fissato per la stessa data con Anci Sicilia, è stato al momento annullato". (ANSA).