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Rassegna stampa del 6, 7 e 8 febbraio 2016

6 febbraio - sabato

LA SICILIA

SS. 640. Entro quest'anno, assicurano Empedocle e anas, completato anche il tratto di Petrusa.
"Nel 2016 pronto il 12 lotto".
«Entro la fine dei 2016 il primo tratto della nuova strada statale 640 sarà ultimato». Parola e musica di Calogero Abissi. responsabile per la Empedocle Sas dei lavori di realizzazione del primo lotto della grande opera pubblica. La notizia arriva all'indomani del conferimento della cittadinanza onoraria di Agrigento ad Andrea Camilleri. «Legittimazione capitolina della cosiddetta «Stra4a degli Scrittori; iniziativa che intende unire i comuni che hanno dato i natali a grandi scrittori del passato e del presente, su tutti Camilleri, Sciascia, Pirandello. Bene. L'idea c'è, il progetto va avanti, ma la strada - quella di cemento armato ancora non è stata consegnata completamente. C'è il tratto nella zona Petrusa che è ancora un cantiere aperto e guai a dire che non ci lavori alcuno: «Ci lavorano eccome - dice Abissi - si lavora anche in zone che nessuno transitando può vedere. Abbiamo ultimato il 95% dell'opera, sei svincoli pronti, il tratto iniziale sarà pronta entro la fine dell'anno». A chi gli chiede quando sparirà quella «tassa» del semaforo per regolare il transito dei mezzi, Abissi dice: «Appena ci daranno il via per collaudare il piccolo viadotto della zona e aprirlo al traffico». E ora la parola ad Anas: «I lavori del l 1" comportano un investimento di 535 milioni e hanno raggiunto un avanzamento del 96%. L'esecuzione è stata avviata nel 2009; attualmente il lotto ammodernato è interamente percorribile ad eccezione del tronco, lungo circa 3,5km, di avvicinamento ad Agrigento per il quale si prevede la messa in esercizio nel corrente anno, I lavori del Lotto 2° comportano un investimento complessivo di 990 milioni di euro ed hanno raggiunto un avanzamento del 40% circa. In entrambi i lotti sono in corso interventi di rilevante i tecnico che comportano, tra l'altro, la costruzione, nel I lotto di galLeria; 20 viadotti, 6 cavalcavia e nel T lotto di 9 gallerie, 14 viadotti, 10 cavalcavia, 1 cavalcaferrovia, oltre agli svincoli e numerose opere d'arte minori.FRANCESCO DI MARE

PORTO EMPEDOCLE
Un termovalorizzatore tra Agrigento e Trapani
In "pole"... il cementificio.

Tra le province di Agrigento e Trapani sarà realizzato un termovalorizzatore, anche se il luogo esatto, è ancora oggetto di ricerca.
Si, perché se nei giorni scorsi, come è noto, il Governo Crocetta, accogliendo lo schema nazionale realizzato dalla conferenza Stato — Regioni, ha dato il proprio "via libera" alla realizzazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti, i numero di strutture da realizzare in Sicilia è una partita tutta aperta. Da 2 si è infatti passati ad un "massimo di 2" con il Governatore contrario all'ipotesi della realizzazione di soli due grandi impianti nell'isola. Così è tornata assolutamente in auge l'idea,
messa "nero su bianco" dall'assessore regionale Vania Contrafatto già nel settembre scorso dei 6 "mini" impianti, distribuiti per macroaree e calibrati in base alla quantità di rifiuto trattata.
Una strada" che porta, appunto, all'installazione di quello che una volta si chiamava semplicemente inceneritore a cavallo delle province di Agrigento e Trapani, magari privilegiando strutture già esistenti che andrebbero solamente riconvertite. Il pensiero, quindi, non può non andare all'ex cementeria di Porto Empedocle, anche in considerazione che, come raccontato al nostro giornale alcuni mesi fa il colosso del calcestruzzo aveva ritenuto come la possibilità "più sostenibile" per il destino dell'impianto era la "produzione e la valorizzazione di combustibili solidi secondari (CSS) con l'impiego di materiali a valle della differenziata e del trattamento successivo".
"Al momento — spiega l'assessore regionale Mariella Lo Bello — è un ipotesi che non è sul tavolo. Credo e spero ancora che il futuro di Porto Empedocle sia quello connesso alla lavorazione della kainite e collegato alla riconversione della struttura di Italkali a Realmonte. Non posso comunque escludere a prescindere questa possibilità, semplicemente perché è ancora prematuro farlo".
Insomma, bisogna aspettare. Nel frattempo però nella gestione dei rifiuti si continua a viaggiare a "vista" e a ritenere unica via di "salvezza" l'impianto di Siculiana della Catanzaro Costruzioni. Durante un incontro svoltosi nei giorni scorsi con il Dipartimento regionale, il Libero consorzio e l'Arpa si è infatti confermato che si continueranno a conferire 1200 tonnellate al giorno (la soglia individuata come minima per garantire sicurezza e sopravvivenza è di 800) per almeno altri cinque mesi. Unico provvedimento sarà una ulteriore diffida ai comuni affinché riducano il numero di compattatori ed evitino, quindi, la creazione di file e un sovraccarico sul sistema di viabilità comunale e provinciale.
Nel frattempo la vita" della discarica agrigentina si accorcia. Se era stimata in due anni con un ritmo normale", oggi c'è chi parla di anche meno di anno al massimo di disponibilità residua.
Si riuscirà ad avere un termovalorizzatore già operativo, con una differenziata tale da poter consentire il trattamento, entro questa data?
G.SCH.

SCIACCA
Via libera dalla Regione alla Srr
"Garantita la dotazione organica".
SCIACCA. Ieri a Palermo il via libera alla dotazione organica della Srr Agrigento Ovest". ratto è stato sottoscritto presso l' regionale all'energia ed ai servizi di pubblica utilità alla presenza delle sigla sindacali regionali, del dir! gente del dipartimento acqua e rifiuti. Domenico Armenia, e dei rappresentanti sindacali Uil di Agrigento e Sciacca, Nino Stella e Salvatore Montalbano. La dotazione organica passerà adesso al vaglio della giunta regionale per la definitiva approvazione. All'approvazione si è arrivati dopo numerose riunioni. in una fase in cui il settore rifiuti in provinciali Agrigento e in Sicilia sta vivendo una fase di traghettamento che non sembra essere indolore.
"Siamo soddisfatti di avere definito questo importante iter — commenta Stella della Uil— nell'ex Ato di Sciacca la situazione complessiva di gestione del servizio è sempre stata buona, oggi si vivono i problemi di carattere economico che ci impongono di tenere viva l'attenzione néll'interesse dei lavoratori". La Uil ieri ha comunicato di avere proclamato una giornata di sciopero per il prossimo 11 febbraio. Le altre sigle sindacali non hanno aderito. Viene sottolineato il ritardo nell'erogazione degli stipendi e soprattutto la diversificazione dì tale adempimento nei vari comuni. La Uil evidenzia come in alcuni centri si deve pagare la mensilità di gennaio, in altri c'è anche la tredicesima: "Ma c'è anche il mancato adeguamento contrattuale aggiunge il sindacalista — il rinnovo del vestiario e tante altre piccole problematiche che non aiutano nello svolgimento di un servizio importante come quello della raccolta dei rifiuti".
GIUSEPPE RICCA

agrigentoweb

Riaprirà domattina la Panoramica dei Templi.
A quasi 40 giorni dalla chiusura per motivi di sicurezza, domani mattina sarà riaperta al traffico la Strada Provinciale n. 4 Panoramica dei Templi. Ultimati nei giorni scorsi dall'Ente Parco Archeologico (che ha esclusiva competenza sulle aree adiacenti la SP 4) i lavori di messa in sicurezza dei roccioni dai quali era avvenuto il distacco, ieri sono iniziati alcuni lavori di ripresa del fondo e del manto stradale già programmati dal Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio che non era stato possibile eseguire per i concomitanti lavori dell'Ente Parco sul costone.
Ieri è stata eseguita la scarificatura di alcuni tratti, mentre nella tarda mattinata di oggi è iniziata la fase di bitumatura, che si protrarrà per tutto il pomeriggio. Sarà quindi necessaria ancora qualche ora di attesa, in modo da consentire all'asfalto di nuova posa il consolidamento.
Come si ricorderà, lo scorso 19 dicembre un grosso masso si era staccato da un nucleo roccioso poco distante dal costone di arenaria che guarda a nord est, finendo ai bordi della carreggiata e obbligando il Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale a chiudere il tracciato.
La celerità con cui sono intervenuti Ente Parco e Libero Consorzio, e il continuo impegno e monitoraggio da parte dei tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, hanno consentito la riapertura in tempi tutto sommato brevi della SP 4 proprio alla vigilia della Sagra del Mandorlo in Fiore.

7 febbraio - domenica

PANORAMICA DEI TEMPLI. Strada riaperta, ma nessuno ha informato l'Ente sui lavori effettuati
Soprintendenza dimenticata.
Non c'è pace per la Panoramica dei Templi.
Non per questioni di viabilità, almeno per fortuna: la strada, infatti, dopo quattro mesi è stata regolarmente aperta ieri mattina come annunciato dal Libero consorzio di Agrigento e gli automobilisti hanno potuto riprendere a percorrerla, "godendo" anche del fatto che l'asfalto è stato in alcuni punti sostituito.
A creare "scompiglio", ancora una volta, sono infatti i rapporti istituzionali tra enti.
Se nei giorni scorsi si era s l'incidente diplomatico causa del fatto che il Comune aveva annunciato, in pompa magna, la riapertura della strada (arteria Provinciale, lavori progettati, finanziati e commissionati dal Parco archeologico) un giorno prima di quando in realtà questo è avvenuto. creando profondo imbarazzo all'ex Provincia, costretta a tamponare i "danni" con una nota stampa molto "cerchiobottistica", adesso a scuotere tutti è la Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento.
Sì perché, a quanto pare nessuno aveva ritenuto di coinvolgere l'ente regionale di tutela del patrimonio paesaggistico- culturale nell'approcciarsi a lavori realizzati a poche decine di metri in linea d'aria dal tempio di Giunone e in piena zona A.
Una "dimenticanza" frutto di certo della fretta con la quale si è tentato di far fronte alla situazione di emergenza ma che non è piaciuta in primis al soprintendente Caterina Greco, la quale a quanto pare ha inviato una email certiticata a Comune, Parco Archeologico e libero consorzio di Agrigento dai toni perentori, per quanto nessuna specifica constatazione pare sia stata mossa agli enti sui lavori ormai total mente completati. -
Lavori che, comunque, pare siano stati meno "impattanti" possibili, anche grazie al fatto che le condizioni della collina non erano gravi come inizialmente si era temuto.
Insomma, una nota che è un colpo di avvertimento utile più che altro a ricordare le competenze in termini di contro4lo e indirizzo svolte dalla Soprintendenza che sembra siano state — involontariamente — dimenticate al meno in questa fase.
Non improbabile che questo porti alla fine ad un "irrigidimento"dei rapporti tra enti, per quanto la nota pare fosse comunque abbastanza argomentativa
Insomma, si passa avanti", anche se forse già domani Greco dovrebbe incontrare i propri dirigenti rispetto al fiorire di cantieri e attività in città, per valutare se le stesse hanno una ripercussione. Non resta che attendere i prossimi giorni.
G SCHICCHI

8 febbraio - lunedì

AREA MONTANA
Trentadue milioni per 12 Comuni.
BIVONA. E'di ben 32 milioni di euro il finanziamento dell'unione Europea a favore di l2 comuni agrigentini che fanno parte dì una delle cinque aree montane in cui è stata divisa la Sicilia. Si tratta del comprensorio collinare occidentale del la provincia agrigentina dove si trovano collocati i 12 comuni, Bivona, Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, Cianciana, San Biagio Platani, Lucca Sicula, Burgio, Vìllafranca Sicula, Calamonaci; Ribera, Cattolica Eraclea e Montallegro, che fanno parte dell'area interna chiamata Monti Sicani.
A Bivona, presso la sede della società Smap, si è svolta l'assemblea degli amministratori comunali che hanno il compito di redigere la complessa agenda territoriale che dovrà coinvolgere i comuni, le scuole, le istituzioni della salute, l'agricoltura e il settore produttivo che dovranno utilizzare i finanziamenti Por Fesr stanziati dall'Unione Europa, coni vari bandi.
A coordinare i lavori c'era Giovanni Panepinto, sindaco di Bivona e deputato della Regione Siciliana, il quale ha sottolineato le finalità dei finanziamenti. Riguarderanno i settori comunali e comprensoriali — precisa il primo Cittadino bivonese — dove c'è il rischio concreto dell'abbandono del territorio da parte delle popolazioni. Bisogna individuare assieme tutte quelle misure rea- li che siano in grado di rispondere alle esigenze della gente. Ci stiamo organizzando per redigere un'agenda territoriale di tutto il comprensorio. Per questo abbiamo istituito dei tavoli che si svolgeranno nei vari comuni. Il prossimo è in programma a Ribera dove c'è lo sportello per le attività produttive".
Si partirà subito con la rete scolastica per far colloquiare ben 12 istituzioni delle scuole di ogni ordine e grado. Saranno messe in rete le12 biblioteche comunali esistenti nei vari centri dell'ama. Sarà tenuta in considerazione per un suo utilizzo turistico la vecchia tratta ferroviaria dismessa a scartamento ridotto che partendo da Montallegro, passa per Ribera per arrivare poi a Bivona. a Santo Stefano Quisquina e Burgio. Al centro pure la precaria e pericolosa viabilità comunale e le arterie dell'ex provincia regionale di Agrigento.
Il progetto iniziale dell'area dei Monti Sicani è partito da Santo Stefano Quisquina, l'a settembre 2014. Per far decollare il progetto serve approvare lo strumento organizzativo e la convenzione.
ENZO MINIO


Giornale di Sicilia

sabato 6 febbraio 2016

Verso la riforma delle Province
Crocetta e Lantieri:  « i dipendenti vogliono queste misure, i furbetti sono pochi e rischiano di penalizzare tutti»
Norme anti-fannulloni,
La Regione fa il punto: anche in Sicilia licenziamenti possibili
La Funzione Pubblica verifica gli effetti della legge-Madia: saranno validi da subito,non sarà necessario l'ok dell'Ars
Il presidente Crocetta: «Questa  soluzione ci risparmia un gran lavoro. Se mai nel corso delle verifiche dovesse emergere un minimo di dubbio, siamo pronti a recepire immediatamente le norme».

Il primo nodo, dicono dalla Regione, è stato sciolto: le norme contro i fannulloni negli uffici pubblici  introdotte dalla riforma Madia sono immediatamente applicabili in Sicilia. Una verifica effettuata dalla  dirigente generale della Funzione pubblica, Luciana Giammanco, su disposizione dell'assessore Luisa  Lantieri, ha appurato che quando la legge sarà in vigore, la Regione non avrà bisogno di altri passaggi parlamentari o interventi che rischierebbero di allungare i tempi e cambiare gli effetti del provvedimento.  Per l'assessore e per il presidente della Regione, Rosario Crocetta, «è una riforma che bisogna  applicare il prima possibile. Anche i dipendenti la vogliono, perchè i furbetti sono pochi e rischiano di  penalizzare un'intera categoria. Inutile rischiare di allungare i tempi. Dobbia o dimostrare di essere in linea col resto d'Italia se vogliamo essere  credibili». E Crocetta aggiunge: «Questa soluzione ci risparmia un gran lavoro. Se mai nel corso delle verifiche dovesse emergere  un minimo di dubbio, siamo pronti a recepire immediatamente le norme. Il licenziamento è sicuramente  un deterrente per rendere più efficiente la pubblica amministrazione. Tra l'altro nello Sblocca Sicilia  abbiamo previsto una serie di provvedimenti che prevedono una responsabilità molto forte nella pubblica amministrazione e non solo per il problema dell'assenteismo».  La riforma del ministro Marianna Madia è stata varata a gennaio. Le principali norme che riguardano  il pubblico impiego prevedono provvedimenti disciplinari abbreviati, sospensione immediata per i dipendenti assenteisti, licenziamento  e responsabilità penale per i dirigenti che non prendono provvedimenti. Interventi duri, che arrivano  a introdurre un sistema sanzionatorio che si conclude nell'arco di 48 ore per punire i fannulloni.  Subito era nata pe  una polemica  sull'applicazione in Sicilia della norma, tra dubbi sulle modalità di recepimento e la richiesta dei sindacati di concertarne l'applicazione.  Dubbi che in parte riguardavano anche altri settori toccati dalla riforma ma che adesso, in base alla verifica portata avanti dalla Giammanco, sarebbero sciolti. Questo nonostante  lo Statuto, spiegano dalla Regione, dia competenza esclusiva alla  Sicilia in materia di personale. Maperquantoriguarda l'organizzazione  generale degli uffici è subito applicabile, un po' come era stato  per la riforma Brunetta. Tesi che erastata già espressa dal sottosegretario Davide Faraone per il quale  «la nuova norma del governo Renzi sui licenziamenti dei dipendenti  pubblici è sacrosanta e deve essere applicata automaticamente in Sicilia  ».Anche Gigi Caracausi della Cisl avevaparlato di norme immediatamente  applicabili per le quali «non  è indispensabile la concertazione e on la riteniamo necessaria». I decreti attuativi nel frattempo dovranno passare in commissione  a Roma per un parere obbligatorio  ma non vincolante, saranno discussi nella Conferenza Stato-Regione che dovrebbe tenersi a fine mese e  poi torneranno in Consiglio dei ministri per il via libera definitivo. Passaggi comunque rapidi al termine  dei quali le norme saranno immediatamente applicabili in Sicilia dove, secondo la Cisl, fra Regione ed  enti locali, negli ultimi cinque anni i procedimenti disciplinari avviati  sono stati circa 800e solo una piccolissima parte è sfociata nel licenziamento.  Mentre in un caso su quattro è arrivata una sanzione di certo non paragonabile alla perdita del lavoro. Nel dettaglio, per fare un altro  esempio, lo scorso anno alla Regionesonostate solo quattro le sanzioni disciplinari irrogate, tutte nelmese di gennaio, in relazione a procedimenti apertiacausa di assenze ingiustificate  dal servizio. Stesso numero dell'anno precedente, quando però  in tutto furono otto i procedimenti disciplinari avviati. Insomma,  le nuove regole più stringenti   contro i furbetti del cartellino inevitabilmente avranno dei riflessi anche sulla produttività della Regione. Del resto, secondo i calcoli della Funzione pubblica, è bastato dimezzare il numero dei permessi sindacali per ottenere subito un risparmio, in termini di ore di lavoro recuperate, pari a 2,4 milioni l'anno.

Ex Provincia. Decolla la Centrale di Committenza, grazie alla quale tutti i Comuni dell'Agrigentino hanno un nuovo strumento per affidare interventi sul territorio
Decolla la Centrale di committenza per i Comuni del Libero consorzio di Agrigento (ex Provincia Regionale).
LAVORI PUBBLICI

GARE AL CONSORZIO

Sono già tre gli enti pubblici agrigentini che dall'inizio dell'anno, per appaltare dei lavori nei rispettivi centri hanno scelto la Centrale di committenza, e molti altri sono pronti a farlo. Uno strumento, quest'ultimo, che è stato, evidentemente, ben accolto dalle amministrazioni comunali agrigentine che fanno parte del Libero Consorzio. Racalmuto, Sciacca e Favara sono i comuni della provincia - si legge in un comunicato stampa diffuso ieri dal Consorzio - che dall'inizio dell'anno hanno appaltato lavori tramite il gruppo "Gare ed Appalti" e la "Centrale di Committenza per i Comuni" del Libero Consorzio di Agrigento per la gestione delle gare e degli appalti, così come previsto dal decreto legge 90 del 2014". "Gli ultimi due appalti aggiudicati, provvisoriamente, riguardano il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, compresi quelli assimilati, all'interno del comune di Racalmuto - scrive ancora l'ex Provincia di Agrigento - e l'affidamento da parte del comune di Favara dei lavori di ristrutturazione di edifici e scuole comunali del plesso scolastico di via Bersagliere Urso, inclusa la messa in sicurezza, prevenzione e riduzione del rischio di vulnerabilità degli elementi costruttivi". "La gara bandita dal comune di Racalmuto, a cui hanno partecipato 11 imprese, è stata aggiudicata - scrive ancora il Libero Consorzio di Comuni - alla ditta Iseda di Aragona. Alla gara bandita dal comune di Favara sono state ammesse 178 imprese, mentre i lavori sono stati aggiudicati, provvisoriamente, alla ditta Dayna Costruzioni S.a.S. con sede a Marineo in provincia di Palermo". L'ente poi spiega in cosa consiste il nuovo strumento a disposizione di tutti gli enti pubblici presenti nel territorio agrigentino. "La Centrale di Committenza per i Comuni, istituita nel 2014 dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, ha già stipulato convenzioni - si legge ancora nel comunicato stampa diffuso ieri - con numerosi comuni della provincia: Aragona, Favara e Montallegro, Sciacca, Palma di Montechiaro, San Biagio Platani, Castrofilippo, Casteltermini, Burgio, Sant'Angelo Muxaro e Raffadali, Naro, Porto Empedocle, Racalmuto, che possono utilizzare il Libero Consorzio come stazione unica appaltante". "Quella della Centrale di Committenza per i Comuni, che fa parte del settore denominato "Ambiente e Territorio, Infrastrutture Stradali, Attività Negoziale, Protezione Civile", è una delle attività di coordinamento - si conclude il documento - e organizzazione del territorio provinciale che il Libero Consorzio svolge quotidianamente in favore della collettività. Tale attività, inoltre, determina, certamente, una economia di scala per tutti i comuni che si avvalgono del servizio, utilizzando personale del Libero Consorzio altamente specializzato e costantemente aggiornato in grado svolgere tempestivamente il proprio lavoro". (*AAU*)

Domenica 7 febbraio 2016

Il personale pesa più di tutto: 5.400 dipendenti, 185 milioni
Sarà Enna la Provincia a ricevere  il contributo maggiore dalla Regione, pari a 4 milioni e 373 mila euro. Altri 2,2 milioni andranno a Caltanissetta, 1,9 a Catania, quasi 2,4 a Palermo, un milione e 630mila euro a Trapani, un milione a Siracusa, 2,2 milioni ad Agrigento e quasi lo stesso importo a Ragusa. Il provvedimento a firma della dirigente Maria Teresa Tornabene è stato inviato alla Ragioneria centrale e le somme dovrebbe essere liquidate la prossima settimana. Tra le principali voci di spesa delle Province c'è quella relativa al personale: 185milioni. I dipendenti sonoin tutto 5.400 mentre quelli in servizio nelle società partecipate sono 700 (di cui circa 500 solo a Catania e altri 150 a Palermo). Saverio Cipriano della Cgil spiega che «grazie a una norma che consente il prepensionamento coi criteri in vigore prima della legge Fornero, in tutta la Sicilia circa 600 lavoratori sono andati via riducendo il bacino a circa 4.800 dipendenti ». Solo a Palermo,spiega Cipriano, «su 1.163 dipendenti sono andati in pensione in 230 più altri 75 docenti e personale scolastico Ata sono transitati allo Stato». Tra le altre spese, 2,9 milioni sono legati a sanzioni per non aver rispettato il patto di stabilità, cioè il vincolo di finanza pubblica imposto a livello nazionale. Altri 32,6 milioni sono invece soprattutto debiti fuori bilancio. Per cultura, turismo e sport le Province siciliane nel 2015 hanno speso 2,4 milioni mentre 12,6 milioni sono serviti a dattività legate ai trasporti, all'ambiente e alla Protezione civile. Ri. Ve.

La riforma è ancora al palo serve il voto finale dell'ars
La riforma delle Province varata  dall'Ars ha ricevuto alcuni rilievi da Roma ed è stata modificata dalla commissione Affari istituzionali dell'Ars guidata da Salvatore Cascio. «Attendiamo che venga calendarizzata in Aula» dice Cascio. «Mi sarei augurato una finestra per approvarla subito» aggiunge Giovanni Panepinto del Pd. Il tempo stringe perchè a giugno scadrà l'ennesima proroga dei commissari mentre le prime elezioni dei nuovi Liberi consorzi dovranno tenersi dopo le amministrative previste in primavera. «I tempi tecnicamente ci sono - dice Lantieri - dipende da quando la norma sarà approvata in Aula». Tra i rilievi mossi da Roma, uno riguardava ad esempio il meccanismo del voto ponderato: nella prima legge, in Sicilia il voto dei consiglieri comunali era equiparato a prescindere dalla dimensione del Comune di appartenenza. Questo meccanismo è stato modificato allineandolo alle norme nazionali. È stata inoltre tolta l'incandidabilità del sindaco che è in
scadenza di mandato mentre è rimasta invece confermata la norma che prevede che nelle città metropolitane ilsindaco del capoluogo non sia automaticamente il presidente: in questo caso non siamo allineati con Roma.
Le elezioni sono di secondo livello: saranno sindaco e consiglieri dei Comuni della provincia a eleggere i componenti del Libero consorzio. Ri. Ve.

I nodi della sicilia
Verifiche su spese e affitti. finanziamento record a Enna, provincia dell'assessore,che replica: criteri trasparenti
Ex Province, arrivano nuovi stanziamenti La Regione: priorità all'assistenza disabili
  
I
n Finanziaria il presidente della Regione, Crocetta, ha inserito una norma per stanziare altri 70 milioni agli enti, ma le somme rischiano di essere insufficienti.
Boccata d'ossigeno per le ex Province siciliane. Dalla Regione sono in arrivo 19 milioni che andranno a tamponare una situazione di assoluta emergenza. Le entrate annue ammontano a 432 milioni, le uscite a 550 e il meno 118 milioni risultato nel 2015 è destinato a peggiorare perchè quest'anno lo Stato raddoppierà il prelievo che effettua dalle casse delle Province per risanare i conti pubblici, portandolo da 65,8 milioni a 131. Un quadro allarmante che spingerà domani l'assessore alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri, a firmare una direttiva per invitare i commissari che guidano le Province a utilizzare le risorse che riceveranno, in via prioritaria, per assicurare servizi essenziali a cominciare dall'assistenza ai disabili ed evitare inutili sprechi. Cronaca di una morte annunciata, quella delle Province, ancora nel limbo di una riforma approvata in commissione all'Ars e in attesa del voto finale in Aula, mentre lo Stato continua a ridurre i trasferimenti.
Caccia agli sprechi
«I commissari - dice l'assessore Lantieri - dovranno dare priorità ai problemi più gravi e ai disabili. Se ci sono altre spese, queste possono aspettare». Dietro alla direttiva si nasconde anche il timore che nelle Province gli sprechi non siano stati del tutto eliminati. In assessorato sarebbero giunte segnalazioni persino su uffici di gabinetto «camuffati» che continuerebbero a esistere nonostante i vertici delle ex Province siano stati ormai cancellati. «Ho dato mandato agli uffici di verificare - dice Lantieri - nel frattempo per evitare incomprensioni e che qualcuno possa giocare sull'equivoco, ho espressamente invitato a utilizzare le somme per assicurare l'assistenza a chi ne ha bisogno ».
I costi insostenibili  
La Regione ha fatto un po' i conti e ha evidenziato come nel 2015 le Province abbiano speso 550 milioni. I 5.400 dipendenti sono costati 185 milioni mentre i circa 700 lavoratori delle società partecipate incidono per altri 30 milioni. Per le scuole le spese ammontano a 54 milioni di cui 13,1 milioni per utenze relative a energia elettrica, gas, acqua e telefoni e ben 20 milioni per l'affitto di locali. Su queste somme l'assessorato sta effettuando dei controlli per scovare possibili «furbetti» e progetta soluzioni per tagliare questa voce. Le spese relative alle funzioni sociali ammontano invece ameno del 5 per cento e sono pari a 23 milioni di cui 2,7 milioni per l'integrazione scolastica e sociale dei disabili sensoriali, 4,5 milioni per l'assistenza a scuola di alunni ciechi e sordomuti, 2,6 milioni per il trasporto scolastico dei portatori di handicap, 11 milioni per l'assistenza igienico- personale a scuola e 325 mila euro per le rette di ricovero. Tra gli incassi la voce principale riguarda l'Rc auto che ammonta a 172 milioni.
La missione romana
Le Province lo scorso anno sono sopravvissute mettendo mano a vecchi mutui e residui di bilancio. Ma nel 2016 non avranno più ancore di salvezza. In Finanziaria il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha inserito una norma per stanziare altri 70 milioni agli enti, ma le somme rischiano di essere insufficienti. «Rispetto al resto d'Italia - spiega Crocetta -doveil personale è stato assorbito dalle altre amministrazioni come Comuni e Regione, da noi non è possibile». A questo si aggiunge come detto il problema legato al cosiddetto contributo per il risanamento della finanza pubblica nazionale, una somma che ogni anno le Province siciliane versano nelle casse dello Stato. Se nel 2015 è costato 65,8 milioni, quest'anno Roma chiede quasi il doppio: 131 milioni. «Così ogni sforzo sarà inutile - dice Lantieri - lo Stato deve capire la particolare situazione siciliana, le Province sono sull'orlo del dissesto ». La prossima settimana, il 16 e il 17 febbraio, l'assessore sarà a Roma per incontrare i sottosegretari Gianclaudio Bressa e Graziano Delrio e trovare una soluzione.
I contributi in arrivo
Già la prossima settimana nelle casse delle ex Province dovrebbero arrivare 19 milioni e 150 mila euro. Messina è l'ente che riceverà di meno, 972 mila euro mentre quattro milioni e 373 mila euro a Enna. Cifra che ha fatto storcere il naso a diversi deputati: la provincia di appartenenza dell'assessore Lantieri riceverà infatti quasi il doppio rispetto a Palermo. Ma l'assessore sgombra il campo da dubbi: «Sia chiaro - dice - che la distribuzione è stata fatta utilizzando gli stessi criteri degli anni passati. Abbiamo provato a utilizzare altri parametri, sulla base dell'estensione territoriale o della popolazione, ma in ogni caso i dati che venivano fuori erano sproporzionati. Ci siamo attenuti quindi alla spesa storica che era basata sul fatto che le province più grandi avevano altri introiti mentre quelle più interne erano maggiormente penalizzate».



Lunedì 8 febbraio 2016

Comuni,all'Ars riforma vicina all'arrivo:
sarà più facile sfiduciare un sindaco

Più facile sfiduciare un sindaco, decadenza contemporanea di primo cittadino e consiglieri e soprattutto il ritorno dell'effetto «trascinamento» nelle liste: se si voterà un consigliere o una lista, automaticamente il voto varrà anche per il sindaco collegato, mentre oggi è necessario apporre un altro segno sul nome del primo cittadino. Sono i punti principali della riforma della legge elettorale degli enti locali su cui i partiti stanno lavorando sotto traccia in commissione Affari istituzionali all'Ars. Il presidente Salvatore Cascio ha fissato per mercoledì il termine ultimo per presentare gli emendamenti e per venerdì il voto finale. «Il voto in Aula arriverà dopo la Finanziaria - dice Cascio - tranne che non si riesca ad aprire una  inestra durante i lavori sulla manovra». A pochi mesi dalle amministrative dunque i partiti accelerano su una riformavche rischia di scatenare nuove polemiche all'Ars. «Ci stiamo allineando con le norme nazionali» dice Cascio. La legge al momento prevede che il sindaco che a riva al ballottaggio sia automaticamente eletto consigliere. Altra novità  riguarda la decadenza di sindaco e Consiglio: oggi se uno dei due organi decade, l'altro resta in vita. La riforma prevede la decadenza automatica per entrambi. Inoltre per approvare una mozione di sfiducia basterà la maggioranza semplice e non i due terzi dell'Aula. Infine torna l'effetto trascinamento: oggi il voto a una lista non si estende automaticamente al sindaco collegato. Con la riforma basterà invece votare un consigliere per dare la propria preferenza  anche al candidato sindaco. Una norma che molti leggono già in chiave anti- grillina, perchè favorisce le coalizioni più ampie (più liste ci sono, più voti può prendere il sindaco) e penalizzerebbe i Cinque Stelle.

Il «Toscanini» rischia la chiusura
Un concerto di protesta nella Valle

Un concerto, sabato 13 febbraio, dell'Istituto Superiore di studi Musicali "Toscanini" di Ribera, nella Valle dei Templi di Agrigento, per lanciare, ancora una volta, l'allarme che questa realtà rischia di scomparire. Ed i sindaci dei Comuni del territorio faranno parte del coro. E' in programma la giornata nazionale di protesta e proposta dei conservatori italiani, indetta dalle Conferenze unificate dei direttori, presidenti e studenti, che si sono riunite a Roma e che hanno deciso di informare l'opinione pubblica sui gravi problemi del sistema italiano di Alta Formazione Musicale, contestando un ritardo di ben 17  anni da parte del ministero dell'Istruzione "che per alcuni Conservatori non statali, come il"Toscanini" di Ribera, il "Paisiello" di Taranto, il "Bellini" di Catania, il  "Bellini di Caltanissetta" e il " Mascagni" di Livorno - dice il direttore del Toscanini, Mariangela Longo - deve procedere alla statizzazione dal 1999.  Questo potrebbe comportare il rischio della loro stessa sopravvivenza a causa della gravissima situazione  economica delle relative Province che ne hanno ridotto sempre di più il finanziamento fino ad azzerarlo del tutto come nel caso del "Toscanini". L'istituto, infatti, non potrà proseguire il normale svolgimento delle lezioni dell'anno accademico in corso se  entro il prossimo mese di marzo non perveranno i fondi necessari, o almeno la nota ufficiale della loro assegnazionedaparte  del ministero edella Regione  Siciliana, indispensabile per potere   redigere il bilancio di previsione 016e consentire il normaleproseguimento delle attività didattiche e il completamento dell'offerta formativa". Il concerto del "Toscanini" si svolgerà  all'interno del Parco ArcheologicoValle deiTempli nei pressi delTempio della Concordia con la partecipazione del soprano Giovanna Nuara; dei chitarristi- Paolo Alongi e Angelo Bartolotta; della voce solista -Myriam Russello, dell'Orchestra da camera e  del Coro dell'Istituto di cui faranno parte, per l'occasione, i sindaci del territorio a sostegno del Toscanini.

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