LA SICILIA
EX PROVINCIA- UNA CRISI SENZA FINE
Il commissario Marcello Maisano
ha inviato una lettera alla
Regione nella quale evidenzia io stato di profonda crisi in cui versa
l'ente
IL LIBERO CONSORZIO STA COLANDO A
PICCO
A vacillare sono i posti dei
dipendenti.
Quella che fino a qualche settimana fa
sembrava una semplice voce senza controllo oggi sembra più che altro
un destino ineludibile: l'ex provincia regionale di Agrigento, così
come le altre "sorelle" siciliane se non vorrà colare a picco
dovrà fa re una cura dimagrante" del proprio personale mettendolo
in mobilità in modo coattivo. Nulla, al momento, è stato tra dotto
in atti formali, ma, il commissario Marcello Malsano, come fatto dai
suoi colleghi delle altre 8 ex Liberi consorzi, ha inviato una
lettera alla Regione nella quale evidenzia lo stato di profonda crisi
in cui versa l'ente da lui guidato il cui contenuto non lascia
spazi rispetto a con dizione dei conti della Provincia. M oggi, infatti, si prospetta un
disavanzo di circa 9 milioni, sia a C sa della riduzione dei
trasferimenti ma, soprattutto, a causa del prelievo forzato disposto
dallo Stato a carico delle ex Province che, solo per Agrigento,
ammonterà complessivamente a circa 16 milioni per il 2015 e il 2016.
I primi milioni, in tal senso, sono già andati via, altri 5 milioni
di euro saranno prelevati "di forza" Governo che ha agito in modo
in modo coattivo.
E se gli ultimi 2 bilanci sono stati
fatti quadrare ricorrendo, in modo straordinario, all'avanzo di
amministrazione (regalo, graditissimo, della gestione D'Orsi), la
tempesta che sì annuncia all'orizzonte dovrà essere gestita con
mezzi straordinari. Una ulteriore riduzione dei servizi infatti,
potrebbe consentire, nel me dio periodo, un recupero di un paio di
milioni, troppo pochi. Così come pochi sono gli ottocentomila euro
circa "strappati" dal finanziamento del Cupa, cui sì aggiungono
le somme destinate al "Toscanini". Così, per gli uffici
finanziari e il commissario, la scelta di mettere in mobilità il personale, che oggi è
praticamente l'unica spesa di "valore sulla quale è possibile
agire, è quasi obbligatoria. Anzi, la prospettiva è che alla fine
siano gli stessi organi di controllo che alla fine costringano il
libero consorzio ad agire in tal senso. Basterà? Forse no. Si
tratta infatti di una procedura lunga e che, comunque,
dovrà prevedere la copertura dell'ottanta percento dello stipendio
come indennizzo al personale mobilitato".Tutto questo con una legge regionale
sul cui futuro oggi nessuno ha chiarezza anche rispetto alla
distribuzione dette competenze e rispetto alle risorse recuperabili.
G. SCHICCHI
NUOVE TECNOLOGIE IN CLASSE
Selezionati i licei agrigentini
Fermi e Majorana
I licei scientifici Enrico Fermi e
Ettore Majorana di Agrigento sono stati selezionati per prendere
parte al progetto "Promozione di ambienti di apprendimento
laboratoriali: Il mondo dà i numeri": l'innovativo programma per
l'utilizzo delle nuove tecnologie in classe promosso da CASIO
Italia e nato all'interno di un Protocollo d'intesa siglato a
ottobre 2015 con il MIUR. Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca.
Il progetto, che ha visto la
collaborazione del Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano,
ha l'obiettivo di innovare la didattica attraverso l'introduzione
di strumenti di calcolo di ultima generazione e di software per il
loro utilizzo, in grado di dar vita a dei veri e propri laboratori.
Al bando hanno partecipato quasi 600 scuole, di cui oltre 300 Scuole
Secondarie di Il grado e oltre 250 Scuole Secondarie di I grado.
agrigentoweb
Ribera, Toscanini di nuovo senza
soldi
Può resistere ancora un paio di
settimane l'istituto musicale Toscanini di Ribera senza risorse da
parte della Regione e in attesa del contributo statale e poi sarà la
paralisi dell'attività della struttura con ben 200 studenti. Un
nuovo appello è stato lanciato sull'asse Agrigento-Palermo, con i
concerti dei sei conservatori siciliani, prima al Pirandello della
città dei templi e poi nel capoluogo isolano.
Sambuca di Sicilia in corsa per il
concorso "Il Borgo più bello d'Italia".
Su www.provincia.agrigento.it il
link per il voto web
E' iniziata l'avventura di Sambuca
di Sicilia nel concorso "il Borgo dei Borghi", promosso dal
popolare programma di Rai3 "Alle falde del Kilimangiaro". La
cittadina è infatti tra i 20 Comuni italiani che hanno superato la
fase di selezione per il titolo di Borgo più bello d'Italia, e da
ieri è possibile votarla collegandosi al sito della trasmissione
condotta da Camila Raznovic. Anche il Libero Consorzio Comunale di
Agrigento sostiene la prestigiosa candidatura di Sambuca di Sicilia
inserendo un'apposita pagina nella sezione "Primo Piano" del
sito internet ufficiale www.provincia.agrigento.it , nella quale è
inserito il link www.kilimangiaro.rai.it . Con un semplice clic si
potrà accedere alla sezione del voto web per scegliere il preferito
tra i 20 borghi dell'edizione 2016. Il voto web si chiuderà
domenica 13 marzo, mentre il vincitore verrà premiato durante la
finale del 27 marzo, in onda in prima serata su Rai3.
La regia de "Alle Falde del
Kilimangiaro" ha presentato Sambuca di Sicilia come un centro arabo
che nasce sui resti del Castello di Zabut, e che nei secoli diventa
centro rinascimentale e barocco con i suoi palazzi e le sue chiese.
Sambuca però si candida al titolo del "Borgo dei Borghi 2016"
anche per la sua splendida campagna coltivata, caratterizzata da
oliveti e vigneti di altissima qualità, che, associati agli
itinerari storico-naturalistici, costituiscono la spina dorsale della
produzione e dell'economia di buona parte della provincia
occidentale. Un centro dove la tradizione dolciaria - fatta fra
tutte dalle più note "Minne di Virgini" - accompagna quella
agrozootecncia, prima fra tutti la famosa "vastedda", l'unico
formaggio di latte di pecora a pasta filata. Un territorio da
visitare e promuovere che gareggia, a ragione, per la conquista del
titolo di "Borgo dei Borghi 2016".
Con l'aiuto di tutti, e soprattutto
con il web voting, il 27 marzo per Sambuca di Sicilia potrebbe
essere l'occasione buona per guadagnare questo ambito
riconoscimento. In caso di vittoria, si tratterebbe della terza volta
consecutiva per la Sicilia, dopo le vittorie di Gangi e Montalbano
Elicona nelle ultime due edizioni.
Sicilia24h
Sambuca di Sicilia "Borgo dei
Borghi".
E' iniziata l'avventura di Sambuca
di Sicilia nel concorso "il Borgo dei Borghi", promosso dal
popolare programma di Rai3 "Alle falde del Kilimangiaro". La
cittadina in provincia di Agrigento è infatti tra i 20 Comuni
italiani che hanno superato la fase di selezione per il titolo di
Borgo più bello d'Italia, e da ieri è possibile votarla
collegandosi al sito della trasmissione. Anche l' ex Provincia di
Agrigento sostiene la prestigiosa candidatura di Sambuca di Sicilia e
ha inserito un'apposita pagina nella sezione "Primo Piano" del
sito internet della Provincia di Agrigento dove vi è anche il link
per potere votare per Sambuca di Sicilia fino a domenica 13 marzo. Il
vincitore sarà premiato durante la finale del 27 marzo, in onda in
prima serata su Rai3. In caso di vittoria di Sambuca di Sicilia, si
tratterebbe della terza volta consecutiva per la Sicilia, dopo le
vittorie di Gangi e Montalbano Elicona nelle ultime due edizioni.
GdS ondine
REGIONE Ex Province: niente
stipendi, personale in esubero e tagli ai contratti dei precari.
di Giacinto Pipitone
I commissari: casse vuote e debiti
alle stelle, c'è la grana del personale in eccedenza che rischia
di essere destinato ai Comuni
PALERMO. Casse vuote e deficit fuori
controllo, impossibile approvare i bilanci. I 9 commissari mettono
nero su bianco che le ex Province sono al dissesto. E che ciò
comporta misure eccezionali: taglio dei contratti dei precari e
dichiarazione di esubero per migliaia di dipendenti di ruolo.
Alla vigilia del via alle votazioni
della Finanziaria, i commissari delle Province invocano il soccorso
della Regione, che però allarga le braccia: «La manovra - spiega il
ragioniere generale, Salvatore Sammartano - prevede per questi enti
poco meno di 20 milioni. Difficile trovare altre risorse, anche
perchè rimarrebbero impigliate nei limiti del patto di stabilità». Nella lettera inviata a Crocetta i
commissari delle Province indicano in almeno 130 milioni il
disavanzo. E a ciò si aggiunge un aumento del contributo al
risanamento della finanza pubblica, imposto dallo Stato per sistemare
il bilancio nazionale: quest'anno costerà circa 60 milioni in più.
Giornale di Sicilia
Il Governo va sotto per sei volte, slitta il bilancio
Esecutivo battuto sui viaggi istituzionali di Crocetta e Lo Bello e sui fondi per i premi ai dirigenti. Si allunga la tabella di marcia
Giacinto Pipitone
PALERMO ...Governo battuto sei volte nelle prime votazioni. È la sintesi di una giornata che doveva segnare lo sprint verso l'approvazione del bilancio regionale e che si chiude invece fra le polemiche interne alla maggioranza. Al Pd, dopo quattro ore di sconfitte in aula, non è rimasto che chiedere il rinvio a oggi. Fallito dunque il primo step della tabella di marcia che dovrebbe portare all'approvazione della manovra economica entro fine settimana. Il bilancio, che nei piani del governo doveva già essere approvato, andrà oggi verso un voto che diventa subito una prova di tenuta per il centrosinistra. Le votazioni di ieri non hanno inciso sulle principali voci di spesa ma sono state il termometro del clima politico che si respira all'Ars. Il governo è stato battuto su emendamenti dell'opposizione che hanno tagliato i fondi per i viaggi istituzionali di Crocetta e del vicepresidente Mariella Lo Bello: il primo dovrà rinunciare a 24mila euro e la seconda a 12 mila.La norma più pesante approvata col voto contrario del governo è invece quella con cui i grillini hanno ottenuto il taglio di un milione al fondo con cui vengono finanziati i premi di risultato dei dirigenti: nel capitolo restano 31 milioni. Tanto basta al grillino Giorgio Ciaccio per definire «imbarazzante» la giornata di governo e maggioranza. Il governo è andato sotto ogni volta che è stato chiesto il voto segreto. Da qui la richiesta di rinvio avanzata dalla capogruppo del Pd Alice Anselmo. E ciò per Marco Falcone e Vincenzo Vinciullo di Forza Italia «è l'ammissione di debolezza e fragilità». Crocetta non era in aula. È stato l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, a provare a tenere la rotta sui tetti di spesa, bloccando in aula varie proposte che avrebbero aumentato gli stanziamenti indicati dal governo nella bozza di bilancio. Stanziamenti che vedono spese totali per 12 miliardi e 746 milioni. Coperte al momento solo sulla carta, visto che su 500 milioni attesi da Roma manca ancora l'intesa istituzionale. E ciò comporta il congelamento di altrettante spese per Comuni e precari in primis. Per pagare il personale la Regione spenderà nel 2016 oltre un miliardo e 338 milioni (budget che comprende anche le somme destinate alle pensioni). Per i forestali stanziati 145milioni ma altri ne arriveranno attingendo dai fondi europei. Fra le altre spese spiccano quelle per i teatri: 22,4 milioni finanzieranno Orchestra sinfonica, Massimo e il fondo da mettere a bando per le altre strutture minori. Stabile e Bellini di Catania, teatro di Messina e Biondo di Palermo si divideranno altri 20,3 milioni. Gli enti parco regionali avranno 4,9 milioni per i dipendenti e 13,9 per il funzionamento. Per i consorzi di bonifica stanziati 10 milioni (destinati ai circa mille precari). I Pip di Palermo potranno contare su 30 milioni. All'Arpa 2,9 milioni, all'Esa 12,9 e al Ciapi 2,3. Alla Sas, la partecipata più ricca di personale, andranno 44 milioni e alla Resais 23,7. Per l'attività di scuole e università in bilancio sono stanziati 44,2 milioni. Altri 35 per le comunità alloggio. Questi gli stanziamenti principali di un bilancio ancora tutto da approvare.
Ma quando la svolta?
Dovevano scomparire con l'approvazione dello Statuto e invece sono ancora lì. I Liberi Consorzi dei Comuni che dovevano sostituirle con la riforma varata da Renzi non sono ancora nati. Risultato? Essendo ufficialmente morte le Province non ricevono più fondi per il loro funzionamento. A fare le spese di un assurdo regime di morti viventi sono, come sempre, i cittadini e i dipendenti. Gli uni perché privati dei servizi che un tempo competevano agli enti soppressi, gli altri perché, a questo punto, rischiano lo stipendio. I nove commissari delle Province siciliane hanno scritto in Regione dicendo di non essere più in condizione di far fronte agli impegni. Neanche i più elementari come le buste paga. Una dichiarazione di impotenza che fa il paio con quella delle vecchie Asi soffocate da 300 milioni di debiti. Una emergenza che coinvolge migliaia di persone imporrebbe una soluzione immediata. E invece assistiamo al surreale dibattito in corso all'Ars. Non è più nemmeno il caso di scomodare l'usurata immagine dell'orchestrina che suona sul ponte del Titanic mentre la nave affonda. A Palazzo dei Normanni hanno superato ogni limite del ragionevole: guardando da fuori sembra veramente che ad animare il confronto parlamentare siano persone con i piedi sulle nuvole e la testa persa nel cielo. Vengono rappresentati antichi riti tribali. Ogni gruppo politico appare attento solo alle proprie clientele come negli anni ruggenti della Prima Repubblica quando non si poteva deludere nessuno. Accade l'incredibile.Sono necessari risparmi per 500 milioni allo scopo di ottenere da Roma un finanziamento da 450 milioni? Anziché decidere sui tagli l'Ars si perde in mille bizantinismi che hanno un solo scopo: evitare la scure. Oppure, se deve proprio arrivare, indirizzarla sulla testa del vicino. Per essere sicuri del risultato sono stati presentati duemila emendamenti alla finanziaria per attivare nuove spese. E ieri si è perfino partiti con la maggioranza più volte battuta. Una domanda si impone prepotente: ma la politica regionale ha consapevolezza di quello che accade intorno? Le risorse sono finite e, invece di assumere le scelte conseguenti si continua a mettere le mani nel forziere vuoto sperando di trovare ancora qualche moneta dimenticata. Ma quando si cambia? Non capiscono che la Regione rischia la sopravvivenza: tre miliardi di disavanzo, otto di debito. In queste condizioni il commissario è dietro l'angolo.Come evitare che Palazzo dei Normanni faccia la fine del Campidoglio del sindaco Marino? L'unica possibilità è quella di dare una svolta alla spesa pubblica. Meno clientele e più investimenti. Meno forestali e più operai. Infrastrutture produttive invece di grandi opere iniziate solo per muovere un po' di appalti e poi abbandonate Erano sprechi quando le risorse c'erano. Adesso sono veleni. Non solo per l'economia ma anche per il consenso. Non a caso alle ultime elezioni regionali il partito di Grillo è risultato il più votato in Sicilia. Non a caso l'ultima volta ha votato solo metà del corpo elettorale. Sono segnali precisi del trionfo dell'anti-politica. Che cosa deve accadere ancora perché le cose cambino per davvero? Quando arriverà la svolta?
Lappello. L'Ance: «Tagli del 25%, impossibile approvare i bilanci e pagare gli stipendi»
Meno soldi ai Comuni, i sindaci: così rischiamo il default
...«I tagli ai trasferimenti non possono che provocare il default dei Comuni che non riusciranno ad approvare i bilanci entro il 30 aprile»: nel giorno in cui l'Ars ha iniziato a votare la manovra economica, i sindaci sono arrivati in commissione Bilancio per mettere sul tappeto l'emergenza. L'Anci, presieduta da Leoluca Orlando, ha illustrato le principali conseguenze di tagli ai finanziamenti che si aggirano sul 25% rispetto all'anno scorso: «Ammesso che ci sia qualche Comune che riesca a potare in pareggio il bilancio, dovrà comunque tagliare i servizi alla cittadinanza». In più il vicepresidente Luca Cannata ha confermato che anche a febbraio, come già registrato a gennaio, «molti sindaci non riusciranno a pagare gli stipendi o lo faranno con parecchi giorni di ritardo e solo grazie ad anticipazioni bancarie».
I sindaci hanno lanciato il loro allarme a 24 ore da quanto fatto dai commissari delle 9 ex Province, che hanno illustrato una situazione di dissesto che entro un mese porterà alla dichiarazione di esubero per migliaia di dipendenti e al licenziamento dei precari. Anche l'Anci ha denunciato «una situazione che conduce al fallimento. Stiamo assistendo alla distruzione completa del sistema degli enti locali con dati alla mano». E i dati sono questi: «Sono state azzerate le risorse che la Regione trasferiva in conto capitale (circa 115 milioni). È stato tagliato il fondo per le autonomie locali. Tutto ciò vale il 25 per cento delle somme». Questo è quello che i sindaci attribuiscono alla Regione. Ci sono poi ulteriori restrizioni imposte dallo Stato. Da qui l'appello a modificare almeno la Finanziaria in corso di approvazione e a sostenere anche il pressing in corso su Roma per allentare la morsa dello Stato. Tuttavia il governo regionale non prevede in questo momento di modificare il budget per gli enti locali. Il bilancio in corso di (faticosa) approvazione prevede 340 milioni di finanziamenti ordinari. Mentre il fondo per il precariato potrà contare su altri 227,8 milioni. Gran parte di queste somme tuttavia rimarranno congelate fino a quando Crocetta e l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, non raggiungeranno a Roma l'intesa con lo Stato per ottenere gli ultimi 500 milioni di aiuti promessi a dicembre. Nell'attesa l'allarme di Comuni e Province è stato raccolto dal presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone: «Condivido l'allarme lanciato da Orlando anche per quanto riguarda la sottovalutazione della questione relativa alle ex Province, perché in attesa della riforma definitiva a dover sopportare i costi sono i Comuni». Gia. Pi.
Concorso «Il Borgo dei Borghi».
Sambuca, è iniziata l'avventura
Iniziata l'avventura di Sambuca di Sicilia nel concorso "il Borgo dei Borghi", promosso dal popolare programma di Rai3 "Alle falde del Kilimangiaro". La cittadina è infatti tra i 20 Comuni italiani che hanno superato la fase di selezione per il titolo di Borgo più bello d'Italia, e da domenica possibile votarla collegandosi al sito della trasmissione condotta da Camila Raznovic. Anche il Libero Consorzio Comunale di Agrigento sostiene la prestigiosa candidatura di Sambuca di Sicilia inserendo un'apposita pagina nella sezione "Primo Piano" del sito internet ufficiale www.provincia.agrigento.it, nella quale è inserito il link www.kilimangiaro.rai.it. Con un semplice clic si potrà accedere alla sezione del voto web per scegliere il preferito tra i 20 borghi dell'edizione 2016. Il voto web si chiuderà domenica 13 marzo, mentre il vincitore verrà premiato durante la finale del 27 marzo, in onda in prima serata su Rai3. La regia de "Alle Falde del Kilimangiaro" - si legge in una nota - ha presentato Sambuca di Sicilia come un centro arabo che nasce sui resti del Castello di Zabut,e che nei secoli diventa centro rinascimentale e barocco con i suoi palazzi e le sue chiese.Sambuca però si candida al titolo del "Borgo dei Borghi 2016" anche per la sua splendida campagna. Un centro dove la tradizione dolciaria - fatta fra tutte dalle più note "Minne di Virgini" - accompagna quella agrozootecnia, prima fra tutti la famosa "vastedda", l'unico formaggio di latte di pecora a pasta filata. Un territorio da visitare e promuovere che gareggia, a ragione, per la conquista del titolo di "Borgo dei Borghi 2016". Con l'aiuto di tutti, e soprattutto con il web voting, il 27 marzo 2016 per Sambuca di Sicilia potrebbe essere l'occasione buona per guadagnare questo ambito riconoscimento. In caso di vittoria, si tratterebbe della terza volta consecutiva per la Sicilia, dopo le vittorie di Gangi e Montalbano Elicona nelle ultime due edizioni.