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Rassegna stampa del 25 e 26 febbraio 2016

Giovedì 25 febbraio 2016

Giornale di Sicilia

Il Palacongressi è salvo, affidato al Parco
Il Comune non aveva e non ha i fondi necessari per recuperare i circa 1.800 metri quadrati. Passa la linea tracciata appena due anni fa dal dirigente dei Beni culturali Rino Giglione.
...Il Palacongressi non soltanto si salverà, ma tornerà ad essere - trovandosi in un luogo strategico per la Valle dei Templi ed affacciandosi sul Mediterraneo - il punto di riferimento. Le gestione, l'utilizzo e la fruizione del Palacongressi del Villaggio Mosè è stata affidata al Parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi. La svolta - 3 anni dopo la chiusura - è arrivata grazie ad una norma inserita nella Finanziaria della Regione ed approvata dall'Ars. Una norma voluta dal deputato regionale Michele Cimino che, assieme ai parlamentari Vincenzo Fontana e Giovanni Panepinto, si era fatto promotore dell'emendamento già incardinato in fase d'esame della commissione Bilancio. Una norma che ha il "sapore" della continuità perché, nell'ormai lontano 2000, quando venne istituito, con legge regionale del 30 novembre, proprio Michele Cimino era il presidente della commissione Beni culturali. Quel testo di legge fu, invece, di Adragna-Capodicasa. La norma, quella che appunto salverà il Palacongressi, prevede anche che «le somme riscosse per il pubblico uso dell'immobile siano utilizzate, sino alla concorrenza necessaria, per il mantenimento funzionale e per la manutenzione ordinaria dell'immobile ». Per riaprire la struttura - che fino all'autunno del 2012 ospitava convegni, seminari, workshop, esposizioni e spettacoli teatrali su circa 1.800 metri quadrati, garantendo una capienza globale di 1.400 posti - dovrebbero servire due milioni di euro o poco più. Dopo anni di inutilizzo, soltanto per rendere funzionali gli impianti dovrebbero essere necessari circa 600 mila euro.Da dove dovrebbero arrivare, dunque, questi fondi? A dare una risposta è proprio l'onorevole Michele Cimino che tanto si è battuto per arrivare a questo punto: «Non è escluso che possa arrivare un contributo da parte della Regione. Ma in questa norma della Finanziaria abbiamo pensato anche a questo». Cimino fa riferimento ad un passaggio dell'articolo 10: «Per l'esercizio finanziario 2016 il 10 per cento dei proventi derivanti dai biglietti di ingresso e servizi a pagamento che affluiscono al bilancio dell'ente Parco Valle dei Templi è destinato alle finalità» del Palacongressi. «Il Parco archeologico - ha spiegato, ieri, l'onorevole -ha autonomia e con la previsione di questo dieci per cento dei proventi derivanti dallo sbigliettamento, potrà programmare gli interventi necessari. Inoltre, recuperando piano, piano la struttura, si potrà, ad esempio, decidere di affittare le sale del Palacongressi e dunque il Parco riuscirà ad avere le risorse per recuperarlo e renderlo pienamente disponibile alla fruizione ». La norma approvata in Finanziaria prevede, inoltre, che «tutte le somme in eccesso» - rispetto al «mantenimento funzionale e la manutenzione ordinaria dell'immobile» - saranno utilizzate «dall'ente parco Valle dei Templi per gli scopi di migliore valorizzazione e fruizione dei beni archeologici e monumentali della città di Agrigento». La strategia è stata dunque delineata. Ed ha appieno le caratteristiche di una strategia vincente. Si è andati, infatti, anche oltre. Se vi saranno «somme in eccesso», il loro utilizzo potrà essere deciso «qualora esuli dalle competenze del Parco e comunque per i beni esterni alla perimetrazione dello stesso Parco, attraverso una intesa formalizzata tra Parco,Comune e Soprintendenza. Intesa che è soggetta all'approvazione dell'assessore regionale per i Beni culturali». Quanto consacrato nell'ultima Finanziaria della Regione non è che una proposta avanzata già diversi anni fa. L'allora direttore generale dei Beni culturali Rino Giglione aveva, infatti, già chiesto al dipartimentodell'Economia, chehacompetenze sul demanio e sul patrimonio della Regione, di affidare la gestione del Palacongressi al Parco archeologico Valle dei Templi. Il Comune, del resto, non aveva e non ha i fondi necessari, mentre il Parco ha autonomia finanziaria. Il Comune, all'inizio dell'anno ha effettuato un sopralluogo prima con i propri tecnici e poi assieme al Genio civile, constatando quasi 50 centimetri d'acqua all'interno dello scantinato. Ad esprimere soddisfazione per l'approvazione dell'articolo 10 della Finanziaria è stato il vice Capogruppo a sala d'Ercole del Ncd, Vincenzo Fontana: «Con questa operazione -ha detto Fontana - siamo convinti che la struttura, chiusa ormai da anni, sarà ben presto rimessa in sicurezza e restituita alla fruibilità ». Fontana, Cimino e Panepinto terranno una conferenza stampa sabato, alle 10,30, all'ex scuola rurale, di fronte al museo di San Nicola. (*CR*)

Cronache Parlamentari Siciliane

Ars, Ardizzone ferma lavori per ricevere sindaci
Baccei: trovata soluzione per comuni ed ex province
"Stiamo verificando con gli uffici una soluzione per andare incontro alle necessità di comuni e liberi consorzi: un prestito utilizzando la liquidità dal fondo pensioni regionale che sia fatto direttamente ai comuni senza passare dalla Regione, il cui ruolo diventa solo di garante. La soluzione individuata precedentemente, utilizzando i fondi Pac, non è ben accetta dai sindaci per la tempistica". Queste le parole dell'assessore all'Economia Alessandro Baccei, che ha svolto l'ultimo intervento dell'incontro organizzato oggi a Palazzo dei Normanni a Palermo, tra sindaci di mezza Sicilia (erano più di cento), il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, i vertici dell'Anci Sicilia tra cui il Presidente Leoluca Orlando, gli assessori all'Economia Alessandro Baccei , alle Autonomie locali Luisa Lanteri ed i capigruppo dell'Ars. L'incontro è stato richiesto dall'Anci alla luce delle preoccupazioni degli amministratori locali rispetto ai tagli previsti fino ad oggi in finanziaria. "Siamo in una condizione di esasperazione sociale che nasce da un'indiscriminata disattenzione del governo regionale nei confronti degli enti locali. Basta vedere quello che è accaduto a Licata, siamo di fronte a tagli a servizi che aumentano la tensione sociale. La presenza a questo incontro non solo del Presidente dell'Ars ma anche dei capigruppo e assessori mi fa affermare che oggi registriamo un cambio di passo". Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente dell'Anci Sicilia, durante "Il governo - ha aggiunto Orlando - deve capire che quando si fanno tagli a Pip si fanno tagli ai Pip, quando fanno tagli a precari si fanno tagli ai precari, quando fanno tagli ai comuni fanno tagli a tutti i siciliani. Ci auguriamo che arrivino risposte concrete siamo una forza politica e istituzionale, non siamo di parte. Vogliamo avere un rapporto di collaborazione sociale con la Regione, ma se la Regione non cambia passo qualcuno si chiederà a cosa serve la speciale Autonomia siciliana". "L'Anci che rappresenta 390 comuni e cinque milioni di abitanti, attraverso il presidente Leoluca Orlando, ha consegnato - ha detto il Presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone - un documento con i punti critici che riguardano i comuni sia alla presidenza dell'Ars, sia alla prima e seconda Commissione. Ho provveduto a darlo a tutti i capigruppo e mi rendo conto perfettamente che c'è una curva discendente nei trasferimenti, da oltre 900 milioni di euro nel 2008 a poco più di 300 nel 2016. Probabilmente il problema è stato finora sottovalutato. I comuni sono fondamentali. Non faccio distinzioni tra comuni in dissesto, predissesto e quelli che rischiano di finire in dissesto a seguito dell'approvazione della finanziaria. Se vengono sottratti fondi per 115 milioni di euro si dà un altro colpo ai comuni. Questo è un dialogo tra istituzioni, ognuno si deve fare carico delle difficoltà dell'altra istituzione. Dobbiamo riportare le cose sul binario giusto".
"Coi liberi consorzi - ha proseguito Ardizzone - siamo partiti per primi e siamo arrivati per ultimi. Siamo partiti per primi perchè c'era un'esigenza sentita a livello nazionale di eliminare il male assoluto, l'emblema dello sperpero, che era rappresentato dalle province, poi il male saranno considerate le regioni, vedrete che presto toccherà ai comuni. Come presidente dell'Ars, al di là delle opinioni personali, devo dire che se noi andremo ad una modifica, o recepiamo per intero i rilievi formulati dal governo nazionale o saremo costretti ad essere bloccati perchè non possono essere concesse due strade diverse. Altrimenti resistiamo dinanzi ala Corte Costituzionale per tutelare le prerogative dello Statuto siciliano. Il ridotto trasferimento di fondi dipende anche dalla mancata approvazione della riforma".

Venerdì 26 febbraio 2016

Giornale di Sicilia

Spiagge e coste, rivoluzione per pub e ristoranti
Ok dell'Ars alle nuove norme sulle concessioni: i gestori potranno restare aperti tutto l'anno, parte degli incassi ai Comuni
Giacinto Pipitone
Palermo ...Non dovranno più essere montati a maggio e smontati a fine settembre. Lidi, bar, ristoranti e locali notturni sulle spiagge potranno restare aperti tutto l'anno. L'Ars, fra violente polemiche, ha approvato uno degli articoli principali della Finanziaria che accoglie le richieste dei gestori di stabilimenti sulle spiagge. Smontare i lidi aveva costi enormi, ora invece ai gestori basterà inviare alla Regione una semplice comunicazione per mantenere le strutture tutto l'anno. Le concessioni sul demanio sono uno dei capitoli da cui la Regione conta di incassare di più già nel 2016. La gestione delle coste viene trasferita dalla Regione ai Comuni, che dovranno provvedere alla manutenzione. L'assessore al Territorio, Maurizio Croce,ha spiegato cheverranno messe in concessione nuove aree demaniali e il ricavato finirà per il 75% nelle casse dei Comuni. Alla Regione andrà il 100% delle vecchie concessioni e il25%di quelle nuove. Ma, soprattutto, il piano dell'assessore prevede di dare in concessione tramite un bando centinaia di immobili che oggi si trovano sulle coste in stato di abbandono. Per Croce questa norma permetterà di recuperare vecchie tonnare ed edifici rurali da trasformare in bar, lidi e ristoranti. Per gli imprenditori l'interesse è quello di restaurare per poter poi gestire i locali per 50 anni, la Regione incasserà a sua volta canoni che verranno indicati nei prossimimesi da un decreto dello stesso Croce. L'articolo sulla cessione in concessione di vecchi immobili è quello che aprirà un nuovo business sulle spiagge. La norma prevede che i beni da mettere a bando saranno individuati da un decreto predisposto dall'assessore al Territorio di concerto con quelli all'Economia, ai Beni culturali e alla Pesca. Unavolta individuati i beni scatterà la gara per aggiudicarseli. Sarà aperta anche ai Comuni. Ma è ai privati che la Regione guarda conpriorità.Chi si aggiudicherà vecchie tonnare, edifici di pescatori e fortezze sulle spiagge «che versano in condizioni di precarietà strutturale» potrà ristrutturare ma la norma permette anche «adeguamento, riqualificazione e riconversione dei medesimi beni tramite interventi di recupero, restauro, ristrutturazione anche con l'introduzione di nuove destinazioni d'uso finalizzate allo svolgimento di attività economiche o attività di servizio per i cittadini, compatibili con gli utilizzi del demanio marittimo ».
L'approvazione delle norme è salutata come un successo dalla Fiba, il sindacato dei gestori guidato da Antonello Firullo e associato a Confesercenti. Per il presidente Crocetta «così diamo veramente avvio alla destagionalizzazione ». E per l'assessore al Turismo, Anthony Barbagallo, «così si rilancia il turismo». La norma è stata sostenuta da tutto il centrosinistra. Per Mariella Maggio del Pd «la norma coniuga la manutenzione del territorio con la valorizzazione turistica». Per il Pdr, con Michele Cimino, «ci sarà la possibilità di valorizzare tutto l'anno sport come vela, surf e canottaggio».

piano anti-deficit. Saranno affidate con bando. Comuni, vertice Orlando-Ardizzone
Terme di Acirealee Sciacca, via libera all'ingresso dei privati
..I commissari liquidatori delle Terme di Acireale e Sciacca potranno procedere all'emanazione del bando in evidenza pubblica per il rilancio delle strutture, che hanno debiti per oltre 20 milioni, affidandole a privati. Lo prevede una norma della Finanziaria sponsorizzata dal Movimento Cinque Stelle: «Dopo anni di immobilismo - affermano i due deputati Angela Foti e Matteo Mangiacavallo - si apre un varco che finalmente sblocca la situazione cristallizzata e determinata sia dalla burocrazia che dalla mancata volontà politica ». La grillina Foti spiega «di avere ottenuto l'impegno in Aula da parte del presidente Crocetta di convocare a breve un tavolo congiunto tra creditori, ufficio liquidazioni dell'assessorato all'Economia e il commissario liquidatore, per approntare possibili rimodulazioni dei debiti e la stessa concessione dell'ingente patrimonio immobiliare». Intanto ieri si è svolto a Palazzo dei Normanni l'incontro tra sindaci ed esponenti di Ars e governo. «Siamo in una condizione di esasperazione sociale che nasce da una indiscriminata disattenzione del governo regionale nei confronti degli enti locali» ha detto Leoluca Orlando, presidente dell'Anci. «Se vengono sottratti fondi per 115 milioni di euro si dà un altro colpo ai Comuni, dobbiamo riportare le cose sul binario giusto» ha detto il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone. Vincenzo Figuccia di Forza Italia ha chiesto di trovare 150 milioni «perché a rischio ci sono i bilanci dei Comuni e soprattutto i servizi sociali e di assistenza per i più deboli». Alice Anselmo, capogruppo del Pd, ha rassicurato tutti: «Stiamo facendo il possibile per individuare misure in grado di sostenere i Comuni». Il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, ha parlato di un «percorso individuato che verrà verificato per trovare soluzioni». (*rive*)

Musica
Il Rotary alla protesta dei Conservatori
Il Rotary club di Ribera ha aderito alla protesta nazionale dei conservatori siciliani. Il Rotarysegue conparticolare interesse le vicende che riguardano l'istituto musicale Toscanini di Ribera ed ha deciso di dare un proprio contributo in denaro alla scuola in favore del fondo "di produzione per la formazione orchestrale e per i nuovi linguaggi". Il Toscanini è a rischio paralisi per la mancanza di interventi da parte dello Stato e della Regione, nei giorni scorsi ha realizzato un concerto di protesta nella Valle dei templi. (*GP*)

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