sabato 27 febbraio
Giornale di Sicilia
Racalmuto «In ritardo i lavori sulla SS640»
...I consiglieri comunali di Racalmuto, Sergio Pagliaro e Carmelisa Gagliardo, intervengono sul completamento dei lavori della statale 640 AG- CL ricadenti sul territorio. «Ad oggi - scrivono -non è avvenuta la consegna delle summenzionate strade da parte dell'Anas al nostro comune, chiediamo al sindaco un sopralluogo urgente unitamente agli uffici preposti per verificare lo stato delle strade complementari, chiedendo all'Anas prima della consegna, di realizzare i lavori necessari ». (*AMM*)
Nuovo «governo» per le 70 autoscuole
...Nuovo governo per le autoscuole agrigentine. Nel corso di un'assembleasi è provveduto, infatti, ad eleggere il nuovo consiglio di amministrazione del consorzio Capa, organismo che sovraintende alle attività delle circa settanta autoscuole che operano nella provincia di Agrigento. Ecco in che modo il voto dell'assemblea ha redistribuito le cariche all'interno del Capa. Presidente è stato eletto Antonino Ciaccio, mentre il suo vice sarà Massimo Licata D'Andrea. Questi i consiglieri di amministrazione del Capa: Salvatore Rizzo, Angelo Gallo, Fabio Piscopo, Cinzia Alongi e Francesco Vallone. Già al termine dell'assemblea il nuovo consiglio di amministrazione del consorzio delle autoscuola si è insediato ed ha iniziato a lavorare. Nell'agrigentino le autoscuola sono ben settanta. Soprattutto nei centri più grandi ce ne sono diverse e tutte formano i giovani che decidono di conseguire le varie patenti di guida, per le auto, per le moto e pergli scooter. Già nei prossimi giorni il Capa
renderà noto il programma delle iniziative che intende portare avanti. (*AAU*)
Domenica 28 febbraio
I nodi della sicilia. Indennità intatte fino alle prossime elezioni. Gli stipendi potranno essere ridotti prima solo se a decidere saranno gli stessi amministratori locali
Sindaci e consiglieri, tagli dei gettoni rinviati
Bocciato un emendamento del Movimento 5Stelle che avrebbe permesso di risparmiare sin da subito 38 milioni
...L'Ars ha deciso di nuovo di mantenere intatti gli stipendi di sindaci e consiglieri comunali, rinviando alle prossime elezioni un taglio che avrebbe permesso un risparmio di 38 milioni all'anno. I risparmi restano per ora facoltativi. Mentre il Parlamento era impegnato nello scontro sulla determinazione dei finanziamenti ordinari ai Comuni, con i deputati di ogni schieramento che si battevano per avere degli extra a favore dei territori di loro provenienza, è spuntato un astruso emendamento dei grillini che avrebbe avuto un peso notevole in termini di risparmi. La norma avrebbe infatti reso immediati e obbligatori i tagli agli stipendi di sindaci, assessori e consiglieri comunali. Su sessantacinque presenti hanno
votato a favore solo in ventuno: oltre ai quattordici grillini, Cascio (Pdr), Fontana (Ncd), Malafarina (Pse), Milazzo e Papale (Forza Italia), Sorbello (Udc) e Lentini di Sicilia Futura («È stato solo un errore, sono contrario»). L'emendamento si collegava a una legge approvata l'anno scorso che aveva come obiettivo l'allineamento delle retribuzioni degli amministratori siciliania quelle in vigore nel resto d'Italia. In quella occasione venne approvato il principio della equiparazione e fu deciso di tagliare del 20% lo stipendio a sindaci, assessori e consiglieri comunali. Ma poi, sotto la pressione dei sindaci, l'Ars deciseanche di rendere operativo il taglio solo dalle successive consiliature:dunquefino alle elezioni tuttimantengonol'attuale stipendio. L'anno scorso, quando fu approvata la prima norma, una trentina di Comuni andarono al voto nelle settimane successive: per loro il taglio entrerà quindi in vigore fra 5 anni. E molte sono le amministrazioni cui l'attesa durerà comunque ancora due o tre anni. I grillini hanno proposto un emendamento per rivedere quella decisione e anticipare tutto. Ma è stato bocciato malgrado l'evidente appoggio che l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei,aveva manifestato sulla norma. È stato invece approvato un altro articolo che parla di «possibilità» di tagliare subito gli stipendi: è una norma che però affida alla decisione dello stesso Comune la possibilità di anticipare il taglio. In pratica, ogni sindaco dovrebbe decidere da solo di tagliarsi lo stipendio. In aula, tranne il leader grillino Giancarlo Cancelleri, nessuno ha preso la parola per appoggiare la norma né ci sono stati interventi a sfavore.MaCancelleri ha notato un altro dettaglio: «Non è stato neppure messo ai voti un emendamento collegatocheavrebbetolto l'equiparazione dell'Ars al Senato. Si sarebbe finalmente smesso di chiamare onorevoli i 90di Sala d'Ercole e si sarebbe cancellato uno storico alibi, quello di non ammettere tagli perché non li prevede anche il Senato. Ma questa proposta è stata dichiarata inammissibile e non è neppure stata messa ai voti».
Le altre norme. Scontro in aula sul prelievo dal Fondo Pensioni dei regionali
Trasferimenti ai Comuni per 517 milioni, protesta dell'Anci
Dopo quasi 5 ore di dibattito l'Ars approva la norma che stanzia circa 517 milioni per i Comuni. Ma l'Anci, l'associazione dei sindaci, la ritiene insufficiente e anticipa la rottura delle relazione istituzionali. I conti li ha fatti Crocetta a caldo: il governo ha stanziato 342 milioni di finanziamenti ordinari, 115 per investimenti, 50 per il pagamento delle rate dei vecchi mutui e 10 per alimentare il fondo destinato alle progettazioni. Ma per arrivare a questo budget il governo ha dovuto superare un durissimo scontro. Il nodo sono sempre stati i fondi con cui i Comuni possono pagare le rate dei vecchi mutui. Inizialmente l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, aveva previsto di utilizzare 140 milioni del Fondo Pensioni. Una decisione che ha fatto storcere il naso perfino a qualche dirigente regionale, preoccupato di sgretolare gli accantonamenti per le future pensioni. In aula molti deputati si sono opposti e il governo ha corretto il tiro: dal Fondo Pensioni si prelevano solo 50 milioni che andranno a Comuni in grado di documentare reali tagli alle spese e potranno essere utilizzati per le vecchie rate dei mutui. Altri 115 milioni arriveranno attingendo ai fondi Pac nazionali. E questa è una soluzione che non piace ai sindaci, preoccupati che non possano essere utilizzati per estinguere vecchi debiti: «Governo e Ars hanno ritrattato gli impegni assunti appena 48 ore prima con 200 sindaci. I fondi Pac non hanno ancora ricevuto il via libera da parte del ministero...» tuona il vicepresidente dell'Anci, Paolo Amenta. Ma il Pd, con Alice Anselmo e Giovanni Panepinto, parla di «buon risultato ottenuto dopo aver ascoltato le diverse sollecitazioni dei sindaci. Basta strumentalizzazioni politiche su questo tema». Approvato anche un emendamento che, ricordano Luca Sammartino e Valeria Sudano del Pd, permetterà ai Comuni di trattenere direttamente il 30% degli incassi dei musei: somme che fino a ora venivano invece girate dalla Regione. Va detto però che la norma sui fondi ai Comuni si stava trasformando nel contenitore a cui agganciare vari finanziamenti a livello locale: ogni deputato aveva un emendamento pronto, che Baccei e Crocetta hanno bloccato per mancanza di copertura finanziaria. Sono state tuttavia approvate - informa Vincenzo Vinciullo di Ncd - norme che stanziano 500 mila euro per i Comuni montani e un milione per Ortigia. Approvata anche una norma che stanzia 1,2 milioni per il pagamento dei precari nei Comuni in dissesto. Gia. Pi.
Cani promette finanziamenti per il Cupa
..«Nonostante le difficoltà in cui versano le casse regionali siamo riusciti a trovare le risorse da destinare anche al territorio agrigentino ». E' questo il commento del deputato regionale Gaetano Cani, al termine della maratona di ieri all'ARS . «Nell'ultimo giorno di discussione in aula presenterò un emendamento per l'assegnazione di fondi a favore del Cupa di Agrigento ». (*GIMO*)
Lunedì 29 febbraio
Proroghe per 24 mila precari degli enti locali
Aumentati i fondi ai Consorzi di bonifica
Il presidente Ardizzone ha frenato la pioggia di emendamenti: «Niente sedute notturne per approvare norme delicate». Con questa premessa oggi si riparte dal voto sul futuro di Riscossione Sicilia. Una manifestazione di protesta di precari davanti a Palazzo d'Orléans ...La Regione garantisce i fondi, arriva l'ultimo via libera alle proroghe dei precari degli enti locali. Passa una delle norme più complicate della Finanziaria: ilgoverno ha dovuto alzare unmuro per impedire che il recinto delle categorie ammesse alle proroghe per il 2016 si allargasse a dismisura. Solo dopo cinque ore di scontri l'Ars ha approvato la norma che stanzia il budget per i 24mila precari degli enti locali siciliani. Pronti poco meno di 189 milioni. Soldi che servono a finanziare il percorso già avviato con la norma che il governo nazionale ha fatto approvare a dicembre nella propria legge di Stabilità. La novità della norma approvata ieri all'Ars riguarda l'obbligo peri sindaci di avviare i processi di stabilizzazione. Finora ogni legge che ha previsto il posto fisso è rimasta sulla carta per problemi finanziari: i sindaci temono che dopo un iniziale finanziamento, la Regione non supporti più il pagamento degli stipendi. Ora Crocetta ha fatto approvare un articolo che impone ai sindaci di coprire con stabilizzazioni tutti i vuoti d'organico, penala perdita dei corrispondenti finanziamenti. È il tentativo del governo regionale di scuotere i sindaci. Un emendamento di Vincenzo Vinciullo (Ncd) permette di erogare i finanziamenti e consentire quindi almeno le proroghe dei contratti nei Comuni in dissesto: una chance che in primis salverà i precari di Bagheria, Augusta e un'altra quindicina di città e paesi. Approvato anche l'articolo che garantisce i finanziamenti per tutti i dipendenti dell'Ente acquedotti siciliani, sia quelli ancora in forze all'ente che quelli trasferiti in altri uffici regionali. E anche la norma che garantisce i fondi ai consorzi di bonifica e ai suoi duemila dipendenti (mille dei quali precari) è stata approvata: il budet per quest'anno aumenta di 2 milioni e 296 mila euro raggiungendo così i 36 milioni e 336 mila euro. Tagliati però 50 mila euro destinati all'Ascebem (l'associazione dei consorzi), approvata invece una norma che impone di tagliare del 20% le spese di gestione (escluse quelle per il personale) a patto che questo taglio non sia già stato fatto l'anno scorso. Ma sui consorzi ha ammesso l'assessore Cracolici la partita è ancopra tutta da giocare perché serve una riforma che permetta di assorbire debiti e assegnare nuove funzioni. Cassati invece gli emendamenti che avrebbero offerto un paracadute (leggasi proroga) ai precari delle Province e ai 3.600 operatori degli ex sportelli multifunzionali della formazione professionale. Nel primo caso c'è ancora margine per intervenire prima del varo definitivo della manovra previsto per oggi. Nel secondo caso si rinvia tutto a una norma da discutere dopo la Finanziaria, anche perché il costo dell'operazione sarebbe di 36 milioni. Il no agli operatori degli sportelli multifunzionali è andato in scena mentre una delegazione di lavoratori era in pressing sul Palramento. Santi Formica, Marco Falcone e Vincenzo Figuccia hanno a lungo tenuto bloccata l'aula nel tentativo di far inserire nell'articolo sui precari la norma per questa categoria. Allo stesso modo l'aula ha discusso per oltre un'ora di un emendamento che avrebbe salvato 8 precari licenziati dal piccolo Comune di Milo (nel Messinese) per problemi di bilancio: inutile il pressing di Forza Italia. Su queste norme è andato in scena un durissimo scontro fra i deputati e il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, che ha bloccato gli emendamenti per evitare l'esplosione di proposte da parte di ogni deputato. Ma per Giuseppe Picciolo, Edy Tamajo, Michele Cimino, Totò Cascio, Salvo Lo Giudice, Totò Lentini e Marcello Greco (Sicilia Futura) «non è condivisibile l'intransigenza della presidenza dell'Ars su temi tanto delicati. Bisogna pensare allo sconforto di migliaia di famiglie». Ardizzone ha fatto da diga contro la pioggia di emendamenti che avrebbero radicalmente modificato la Finanziaria negli articoli più importanti e ha imposto al Parlamento una novità assoluta: «Niente sedute notturne per approvare norme tanto delicate». Con questa premessa stamani si riparte dal voto sul futuro di Riscossione Sicilia.
27 febbraio - sabato
LiveSicilia
SOLDI A COMUNI E PROVINCE
TAGLI
PER REGIONALI E SINDACALISTI.
Di Accursio Sabella
Via libera tra le polemiche agli
articoli che prevedono i trasferimenti per gli enti locali. Stop alle
indennità per i dipendenti in aspettativa sindacale. Bocciata la
norma per rivedere l'uso delle royalties. Il governo dice "no"
all'abbassamento dei tetti per i regionali e prova ad aprire a nuove
assunzioni. L'Anci: "Governo e Ars non più credibili".
Agricoltori, Irfis, benzinai: le norme approvate ieri.
PALERMO - Tre articoli, ma di quelli
"pesanti". L'Ars nella seduta di oggi ha dato il via libera
alle norme che prevedono i contributi per i Comuni, i tagli per i
regionali e gli stanziamenti per le ex Province. Norme assai
discusse, che hanno anche scatenato molte polemiche.
A cominciare dalla scelta del governo
di finanziare le spese affrontate dai Comuni per fronteggiare i
mutui, con 115 milioni provenienti dal Fondo pensioni. Una decisione
che ha visto contraria praticamente tutta l'Aula. Così, il governo
è stato costretto a riscrivere completamente la norma. Riducendo lo
stanziamento da 115 a 50 milioni di euro. Ma attraverso un meccanismo
diverso che dovrebbe consentire ai Comuni di ottenere il
finanziamento con maggiore certezza. Ristretta, però, la platea
degli enti interessati: potranno ottenere il finanziamento solo
quelli in difficoltà finanziarie che abbiano dimostrato di avere
portato avanti provvedimenti di riduzione della spesa.
La norma poi prevede altre fonti di
finanziamento. "Confermiamo - ha spiegato il presidente
Crocetta - 340 milioni di euro, come l'anno scorso, aggiungiamo 115
milioni di investimenti dai fondi Pac e ulteriori 50 milioni (quelli
prelevati dal fondo pensioni per i regionali, ndc) per pagare le
spese dei mutui contratti dai comuni". Stanziati anche 10 milioni
per la progettazione. "Gli enti locali - ha aggiunto Crocetta -
ricevono quasi 200 milioni in più rispetto all'anno scorso, e noi
dobbiamo anche sentire qualche demagogo populista, che non sta in
questa aula, che non vuole capire che i tempi del rigore sono
arrivati per tutti". Una "stoccata" al presidente dell'Anci
Leoluca Orlando. E la reazione dei sindaci non si è fatta attendere,
attraverso le parole del vicepresidente dell'associazione, Paolo
Amenta: "Il governo e il parlamento non hanno rispettato gli
impegni presi due giorni fa a Palazzo dei Normanni. Non sono più
credibili. Chiediamo l'intervento del governo nazionale".
Bocciato un emendamento del Movimento
cinque stelle col quale si chiedeva di far entrare in vigore da
subito il taglio alle indennità di consiglieri, assessori e sindaci.
Una proposta respinta da governo e maggioranza. Salta anche il comma
voluto dal deputato Pd Nello Dipasquale col quale veniva mutata la
modalità di distribuzione dei proventi dovuti alle royalties sulle
trivellazioni. Il provvedimento prevedeva anche il vincolo di
destinazione di quelle somme. "A Ragusa invece - la denuncia di
Dipasquale - il sindaco ha usato quelle somme per coprire spesa
corrente. Ho già presentato un esposto alla Corte dei conti". Via
libera a un finanziamento da un milione per Ortigia (voluto dal
presidente della commissione bilancio Vinciullo) e 1,2 milioni per i
precari degli enti in dissesto finanziario. Passa anche la norma,
voluta dai deputati democratici Sammartino e Sudano che destina il
trenta per cento degli incassi delle biglietterie nei luoghi di
cultura e arte siciliani direttamente ai Comuni.
28 febbraio - domenica
LiveSicilia
SOLDI PER PRECARI, FORESTALI E
CONSORZI
E DAL GOVERNO LA "SANATORIA" PER
I BUROCRATI
Di Accursio Sabella
Via libera ai finanziamenti e alle
proroghe per i circa 24 mila lavoratori degli enti locali (compresi
quelli dei Comuni in dissesto). Restano fuori i 1.700 e sportellisti.
Forestali: il blocco del turn over è solo sospeso in attesa della
riforma, se non si farà in 4 mesi tutto tornerà come prima.
Crocetta presenta un emendamento per proteggere i dirigenti che hanno
ricevuto indennità per doppi incarichi vietati.
PALERMO - Via libera alle norme sui
precari e sui Forestali. Ed ecco una 'sanatoria' per i burocrati
regionali spacciata per un provvedimento di 'spending review'.
Mancano undici articoli all'approvazione finale della legge di
stabilità regionale. Domani si riprenderà dagli ultimi temi caldi:
la ricapitalizzazione per Riscossione Sicilia e la ex tabella H.
I FORESTALI
Come dello, via libera all'articolo
sui Forestali. Giunto in Aula tra le polemiche, per la norma voluta
dal governo che avrebbe dovuto bloccare il turn over, cioè la
sostituzione e le promozioni per i lavoratori 'a giornate'. Alla
fine, è saltata fuori una norma compromesso. Un mezzo bluff. Che
sembra far contenti tuffi, opposizione e parlamento. E anche
assessori che non sembravano pensarla allo stesso modo, come
Alessandro Baccei e Antonello Cracolici. La norma sospende il turn
over in attesa che venga approvata la riforma del settore. Ma fissa
una scadenza obbligatoria per ok alla riforma. Se entro 90 giorni il
governo non produrrà questa legge o se entro 120 giorni l'Ars non
l'approverà. si ritornerà al vecchio sistema.
"E' stata data una risposta
importante e positiva al mondo dei forestali. Apprezziamo l'impegno
dell'assessore Cracolici, ora bisogna lavorare concretamente ad una
riforma che possa valorizzare il comparto ottimizzando il loro lavoro
di tutela e salvaguardia del territorio". Questo il commento dei
parlamentari regionali del Pd Concetta Raia, Ilario Alloro, Giuseppe
Arancio, Marika Cirone Di Marco, Pippo Digiacomo, Antonella Mi e
Filippo Panarello.
dirigenti. Un parere al quale era
seguita una circolare del Ragioniere generale Sammartano che ave va
obbligato gli enti regionali a bloccare quegli stipendi e ad avviare
il recupero delle somme degli anni scorsi. L'emendamento del
governo capovolge quindi interpretazione del giudice amministrativo,
apre per il futuro alle retribuzioni per i doppi incarichi e pone le
basi per una sanatoria" almeno per gli incarichi dal 2012 in poi.
Tra l'altro, il governo Crocetta ha
anche ampliato la platea degli enti esclusi dall'obbligo della
gratuità degli incarichi. Dalle società partecipate all'Aran,
passando per le Camere di Commercio e i soggetti contenuti
nell'Allegato della Finanziaria. Tra questi, gli enti economici,
l'Irsap, il Ciapi, l'istituto Vite e vino, l'istituto
incremento ippico, l'Esa, enti parco e teatri.
PRECARI
L'articolo che riguarda i precari
siciliani dà il via libera alla copertura finanziaria per garantire
un annodi proroga ai lavoratori degli enti locali. Entro il 30 giugno
deI 2016 ogni ente approva il piano programmatico triennale delle
assunzioni. Gli enti che avranno risorse disponibili per assumere e
posti liberi in pianta organica, ma non procederanno con le
assunzioni, subiscono una decurtazione del cinquanta per cento dei
contributi per i precari. Le spese pcr le assunzioni non entreranno
nel computo relativo al rispetto del Patto di stabilita. Prevista
anche la copertura per i precari dei Comuni in dissesto. Tra questi,
i Comuni di Bagheria e Augusta. I Comuni potranno usare per il 2016
le somme non utilizzate nel 20l5. Polemica in Aula per la scelta
della presidenza de di non ammettere alcuni subemendamenti relativi
ad altre categorie di precari. Tra questi, gli oltre 700 lavoratori
degli ex sportelli multifunzionali. Alcuni di loro, presenti a
Palazzo dei Normanni hanno protestato: "Avevamo ricevuto
assicurazioni dal governo. Sia l'esecutivo di Crocetta che un pezzo
di AN non hanno mantenuto la parola. Siamo stati ingannati".
CONSORZI BONIFICA
La norma prevede un finanziamento da
oltre 36 milioni di euro per i Consorzi il primo comma prevede un
aumento del contributo di circa 3 milioni rispetto all'anno scorso.
Previsti però anche alcuni obblighi per i Consorzi: gli enti
dovranno, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della
Finanziaria. presentare il rendiconto dell'anno precedente, insieme
a un Piano che preveda il taglio del 20 per cento dei costi di
gestione. Gli enti che non rispetteranno questi obblighi, non
riceveranno i contributi.
"Il sistema di Consorzi di bonifica
ad un punto di crisi, la riforma non va solo scritta, va applicata in
tempi brevi, Bisogna ristrutturare gli enti ed aumentare le superfici
irrigue in modo da poter far crescere le entrate ed avere tariffe
compatibili con la condizione attuale dell'agricoltura siciliana".
Lo ha detto Antonello Cracolici, assessore regionale all'Agricoltura,
a proposito dell'articolo 32 sui Consorzi di Bonifica approvato
oggi dall'Ars nell'ambito dell'esame della finanziaria, che
finanzia con ulteriori tre milioni gli enti ed impegna i commissari a
fornire un piano di riduzione dei costi di gestione ed a trasmettere
i rendiconti anche all'Ars. Il vero problemaha aggiunto
Cracolici - è che oggi non è chiara la situazione debitoria degli
enti, né dei contenziosi anche verso soggetti esterni. Stiamo
parlando di enti commissariati da vent'anni, la riforma è
indispensabile"
29 febbraio - lunedì