Sicilia24h
PROVINCE: COMMISSARI
DIMISSIONARI
L'acqua è poca ossia
scarseggia, e la papera non galleggia, né ad Agrigento e nemmeno a
Caltanissetta. Ecco perché i commissari alle Province di Agrigento e
di Caltanissetta si sono dimessi. Marcello Maisano e Alessandra
Diliberto sono stati costretti all'angolo del ring, hanno stretto i
denti, e adesso hanno lanciato la spugna. Ko. Le condizioni
finanziare dei due Enti sono disperate, così come, più o meno,
negli altri Comuni ed ex Province della Sicilia. Il problema non
sarebbe la difficoltà ma l' impossibilità della gestione. Per le
ex Province, soppresse sulla carta, non vi è traccia di fondi, e il
denaro stanziato nella Finanziaria 2016 della Regione, 19 milioni di
euro, è meno di un palliativo, mezza aspirina a fronte di una
bronchite asmatica. Dallo Stato invece i fondi sarebbero trattenuti e
non sganciati fin quando non sarà applicata anche in Sicilia la
Riforma delle Province che è già operativa nel resto di Italia.
Poco tempo addietro i 9 commissari delle Province siciliane hanno
scritto un accorato appello al Governo regionale affinchè
intervenisse per tamponare l'emergenza. Nessuna risposta.
Alessandra Diliberto, che peraltro è stata commissaria ad Agrigento
prima del nuovo incarico nella provincia confinante, spiega : "Ho
assunto questa decisione esclusivamente perché ritengo che, vista la
qualità del problema, sia necessaria una professionalità più
adeguata della mia. Attualmente le province versano in problemi di
natura tecnico-finanziaria molto più severi dell'ordinarietà. E
io non provengo dal Bilancio. Vi è una carenza molto forte di
risorse per spese di parte corrente, quindi stipendi, utenze, e
manutenzioni ordinarie nelle scuole". E come se non bastasse, lo
Stato con una mano trattiene i trasferimenti alle Province e con
l'altra mano aumenta il prelievo forzoso dalle Province : 12
milioni di euro a Caltanissetta e 7 milioni di euro ad Agrigento dove
il commissario Maisano, già insediandosi, ha prospettato un dissesto
milionario. L' assessore regionale all' Economia, Alessandro
Baccei, conferma che Roma sarà pronta solo quando in Sicilia sarà
attuata la riforma, e commenta : "Il problema delle Province è
molto serio. Ed è un problema da 150, 180 milioni di euro.
Aggiungere 3 o 4 milioni non cambia nulla. Semmai bisognerà chiedere
a Roma di fare la sua parte. Ma potremo farlo con una legge sulle
Province che sia finalmente approvata".
Lotta
all'inquinamento: per la Polizia Provinciale un 2015 in prima linea
Decisamente positivo il
bilancio dell'attività svolta nel 2015 dalla Polizia Provinciale
contro l'inquinamento ambientale. Gli agenti, al comando del dr.
Vincenzo Giglio, hanno effettuato numerosi controlli, spesso ripresi
dalle testate giornalistiche locali, regionali e nazionali, e in un
paio di casi anche da trasmissioni molto popolari, come "Le Iene"
di Italia 1 e "Striscia la notizia" di Canale 5, che hanno messo
in onda, rispettivamente, alcune operazioni relative all'inquinamento
del fiume Magazzolo a causa dello sversamento di acque di vegetazione
da frantoi oleari, e al sequestro di una discarica abusiva di inerti
al parco dell'Addolorata di Agrigento.
In collaborazione con il
Settore Ambiente del Libero Consorzio sono stati controllati fiumi,
torrenti e valloni su tutto il territorio provinciale, nonché
impianti di depurazione comunali e quelli dei frantoi oleari e di
varie attività produttive. I controlli hanno riguardato anche le
riserve naturali e altre aree di particolare pregio ambientale per
verificare la presenza di sostanze inquinanti. I controlli sui
frantoi, eseguiti in due casi congiuntamente al personale dell'Arma
dei Carabinieri, hanno portato al sequestro giudiziario di cisterne,
discariche di residui di molitura delle olive e condotte per le acque
di vegetazione, con comunicazione delle violazioni di legge (Dlgs
152/2006 e successive) alle Procure della Repubblica di Sciacca e
Agrigento.
L'attività di
vigilanza sull'ambiente è stata completata dal controllo sui
litorali marini per verificare l'esistenza di scarichi di acque
reflue e liquami. L'ammontare delle sanzioni amministrative elevate
dalla Polizia Provinciale per violazioni alla normativa sugli
scarichi di acque è stato, nel 2015, di 90.000,00, ovvero circa il
60% delle sanzioni complessive elevate nel 2015.
Non si è fermato,
dunque, e continua tuttora l'impegno del Corpo di Polizia
Provinciale del Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale),
che, in linea con le direttive del Commissario Straordinario dr.
Marcello Maisano, è continuamente impegnato nei controlli di
competenza dei Liberi Consorzi, a dispetto delle carenze di organico
(solo 21 componenti, tra cui 19 agenti) e del ridotto budget, e
dell'incertezza legata al futuro delle ex Province.
Grandangolo
Ex Province,
dimissioni (ancora da verificare) dei commissari Caltanissetta e
Agrigento.
Si sarebbero dimessi i commissari delle
ex Province di Caltanissetta e Agrigento, Di Liberto e Maisano."Mi
è giunta voce dai miei uffici - dice l'assessore alla Funzione
Pubblica, Luisa Lantieri, che si trova a Palazzo dei Normanni per la
manovra finanziaria - al momento però non c'è nulla di
ufficiale". Sulle motivazioni, l'assessore allarga le braccia:
"Non le conosco, se il motivo è la finanziaria evidentemente
significa che si pongono in contrasto col governo".
Ex Province, dimissioni (ancora da
verificare) dei commissari Caltanissetta e Agrigento.
Si sarebbero dimessi i commissari delle
ex Province di Caltanissetta e Agrigento, Di Liberto e Maisano.
"Mi è giunta voce dai miei uffici -
dice l'assessore alla Funzione Pubblica, Luisa Lantieri, che si
trova a Palazzo dei Normanni per la manovra finanziaria - al
momento però non c'è nulla di ufficiale".
Sulle motivazioni, l'assessore
allarga le braccia: "Non le conosco, se il motivo è la finanziaria
evidentemente significa che si pongono in contrasto col governo".
Lotta inquinamento nel 2015: il
bilancio della Polizia provinciale.
Decisamente positivo il bilancio
dell'attività svolta nel 2015 dalla Polizia Provinciale contro
l'inquinamento ambientale. Gli agenti, al comando del dr. Vincenzo
Giglio, hanno effettuato numerosi controlli, spesso ripresi dalle
testate giornalistiche locali, regionali e nazionali, e in un paio di
casi anche da trasmissioni molto popolari, come "Le Iene" di
Italia 1 e "Striscia la notizia" di Canale 5, che hanno messo in
onda, rispettivamente, alcune operazioni relative all'inquinamento
del fiume Magazzolo a causa dello sversamento di acque di vegetazione
da frantoi oleari, e al sequestro di una discarica abusiva di inerti
al parco dell'Addolorata di Agrigento.
discarica abusiva di inerti al parco
dell'Addolorata di Agrigento.
In collaborazione con il Settore
Ambiente del Libero Consorzio sono stati controllati fiumi, torrenti
e valloni su tutto il territorio provinciale, nonché impianti di
depurazione comunali e quelli dei frantoi oleari e di varie attività
produttive. I controlli hanno riguardato anche le riserve naturali e
altre aree di particolare pregio ambientale per verificare la
presenza di sostanze inquinanti. I controlli sui frantoi, eseguiti in
due casi congiuntamente al personale dell'Arma dei Carabinieri,
hanno portato al sequestro giudiziario di cisterne, discariche di
residui di molitura delle olive e condotte per le acque di
vegetazione, con comunicazione delle violazioni di legge (Dlgs
152/2006 e successive) alle Procure della Repubblica di Sciacca e
Agrigento.
L'attività di vigilanza
sull'ambiente è stata completata dal controllo sui litorali marini
per verificare l'esistenza di scarichi di acque reflue e liquami.
L'ammontare delle sanzioni amministrative elevate dalla Polizia
Provinciale per violazioni alla normativa sugli scarichi di acque è
stato, nel 2015, di 90.000,00, ovvero circa il 60% delle sanzioni
complessive elevate nel 2015.
Non si è fermato, dunque, e continua
tuttora l'impegno del Corpo di Polizia Provinciale del Libero
Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale), che, in linea con le
direttive del Commissario Straordinario dr. Marcello Maisano, è
continuamente impegnato nei controlli di competenza dei Liberi
Consorzi, a dispetto delle carenze di organico (solo 21 componenti,
tra cui 19 agenti) e del ridotto budget, e dell'incertezza legata
al futuro delle ex Province.
Infoagrigento
Ex Provincia, si dimette il
commissario Maisano.
Marcello Maisano lascia; il commissario
straordinario del Libero Consorzio di comuni di Agrigento, ha deciso
di dimettersi dall'incarico presso l'ex ente provinciale.
Il motivo pare legato ad una questione
economica: il libero consorzio è al collasso da un punto di vista
economico, non ci sono fondi e la situazione non sembra potersi
sbloccare al momento.
Tutte le ex province siciliane sono, di
fatto, in fase di pre dissesto: niente fondi, niente capacità di
spesa, difficoltà ad erogare stipendi e servizi basilari.
All'eliminazione degli enti provinciali avvenuta nel 2013, non è
seguita alcuna riforma; solo nel 2015 l'ARS aveva approvato una
nuova legge che istituiva sei liberi consorzi e tre città
metropolitane (Palermo, Catania e Messina), ma la norma è stato in
seguito impugnata dal governo centrale.
Senza una legge di riforma specifica,
le ex province sono state fatte marcire con amministrazioni
straordinarie che però a lungo termine non possono andare ad
incidere su programmi e progetti di sviluppo per questi nuovi enti e
così ad Agrigento Maisano decide di gettare la spugna, stessa sorte
per il 'collega' di Caltanissetta.
Il problema è quindi sia politico che
economico; se dal primo punto di vista, come detto, manca ancora una
riforma organica da parte della Regione Siciliana, dall'altro lato
mancano all'appello almeno 180 milioni di Euro, così come fatto
notare dall'Assessore all'Economia Baccei.
In finanziaria lo stazionamento è di
appena 20 milioni di Euro, troppo poco per poter quanto meno
rilanciare l'attività delle ex province ed adesso si invoca un
intervento da Roma, che però senza alcuna riforma sul piatto
difficilmente sgancerà quanto necessario.
LiveSicilia
EX PROVINCE SENZA PIÙ UN EURO
SI DIMETTONO DUE COMMISSARI.
Maisano e Diliberto, alla guida dei
liberi consorzi di Agrigento e Caltanissetta, rassegnano le
dimissioni.
PALERMO - Ex Province sempre più nel
caos. E due commissari hanno già scelto la via delle dimissioni.
Sono Marcello Maisano, commissario del libero consorzio di Agrigento,
e Alessandra Diliberto, a capo dell'ente di area vasta di
Caltanissetta. Alla base della scelta la situazione finanziaria
disperata degli enti e le difficoltà di gestione conseguenti. Per le
ex Province infatti non ci sono i fondi, le somme previste dalla
finanziaria regionale in approvazione all'Ars sono una goccia nel
mare per le esigenze di bilancio degli enti e i trasferimenti statali
non sembrano destinati ad arrivare finché non troverà piena
applicazione la riforma che è già operativa nel resto d'Italia. Il
problema è quindi politico, ma le difficoltà di gestione si fanno
sempre più complicate.
E così nei giorni scorsi, come aveva
scritto Livesicilia, i nove commissari avevano preso carta e penna
per rappresentare l'emergenza al governo regionale. Adesso due di
loro hanno deciso di darsi da parte, entrambi il 25 febbraio. "Ho
assunto questa decisione esclusivamente perché ritengo che, vista la
qualità del problema, sia necessaria una professionalità più
adeguata della mia. Attualmente le province versano in problemi di
natura tecnico-finanziaria molto più severi dell'ordinarietà. E io
non provengo dal Bilancio", spiega a Livesicilia Alessandra Di
Liberto. Che racconta della "carenza molto forte di risorse per
spese di parte corrente, quindi stipendi, utenze, manutenzioni
ordinarie nelle scuole". Se da una parte i trasferimenti non
arrivano, dall'altra il prelievo forzoso dello Stato incide per
Caltanissetta per dodici milioni e per sette per Agrigento. Dove ha
fatto un passo indietro anche Maisano, che conferma la notizia delle
dimissioni ma non intende commentarla. Il ragioniere generale della
Provincia già l'anno scorso aveva anticipato la prospettiva di un
dissesto finanziario milionario per il consorzio agrigentino.
L'altro ieri l'Ars in finanziaria ha
approvato uno stanziamento di 19 milioni per le ex province. "Il
problema delle Province - ha commentato l'assessore all'Economia
Alessandro Baccei, rispondendo alle tante richieste piovuto per
questo o quell'ente - è molto serio. Ed è un problema da 150, 180
milioni di euro. Aggiungere tre o quattro milioni non cambia nulla.
Semmai, bisognerà chiedere a Roma di fare la sua parte. Ma potremo
farlo con una legge sulle Province che sia finalmente approvata".
Intanto, la frana continua. E fa sempre più paura agli oltre seimila
dipendenti degli enti che la Sicilia ha voluto riformare per prima,
finendo ultima.
"Come Caltanissetta - dice il
senatore di Sinistra Italiana-Altra Europa, Francesco Campanella -,
anche la Provincia di Enna è ormai al collasso e la responsabilità
di questo disastro non si può certo attribuire ai commissari
straordinari, ma alla politica regionale. Baccei ha dichiarato
proprio negli scorsi giorni che per sanare i bilanci provinciali
servirebbero 180 milioni di euro, come se non sapesse il motivo di
quell'ammanco. Quelle somme, caro assessore, corrispondono alla
stessa cifra dei prelievi forzosi che il governo Renzi ha messo in
atto sulle casse provinciali. Smettiamola col gioco delle parti, come
se quello che succede a Roma non riguardasse la politica regionale.
Baccei in Sicilia non è farse stato mandato da Renzi? Come fa
l'assessore regionale all'Economia a non ricordare che i fondi
che mancano alle Province siciliane sono gli stessi che sono stati
prelevati da Roma? Questo gioco delle parti sulla pelle dei siciliani
e dei dipendenti delle Province, il cui futuro è tutto fuorché
certo, è diventato davvero insopportabile".
LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO
Sorteggio per incarico a un legale.
Saranno sorteggiati mercoledì 2 marzo
alle ore 12 nell'aula Giglia del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento in Piazza Aldo Moro n. 1 incarico da assegnare ai legati
iscritti all'Albo degli avvocati di Agrigento e Sciacca. Si tratta
delle controversie davanti alla Commissione Tributaria di Agrigento a
difesa delle ragioni del Libero Consorzio Comunale di Agrigento
contro la società Catanzaro Costruzioni per l'annullamento di
sanzioni amministrative irrogate per gli anni 2012, 2013 e 2014
legate al deposito in discarica dei rifiuti solidi, Il sorteggio si
rende necessario per l'impossibilità dell'avvocato dell'Ente a
seguire tutte le controversie del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento, così come previsto dall'art. 5 del regolamento
dell'Avvocatura, I ricorsi in questione verranno affidati ad un
unico legale, trattandosi di controversie aventi per oggetto la
medesima questione giuridica.
RIBERA
Toscanini, concerto di protesta.
e. m)Anche il conservatorio "Toscanini"
di Ribera, assieme ai conservatori "Bellini" di Palermo,
"Corelli" di Messina, "Bellini" di Catania, "Bellini" di
Caltanissetta e "Scontrino" di Trapani, partecipa alla
manifestazione di protesta-proposta con una maratona musicale comune
che avrà inizio alle ore 16 di oggi presso la Sala Scarlatti dei
conservatorio Bellini" di Palermo. Tanti i solisti e i gruppi da
camera, provenienti da tutta la Sicilia, che si esibiranno per porre
l'attenzione sulle gravi problemi del sistema di Alta Formazione
Artistico- Musicale, oggi paralizzato per l'incompiuta attuazione
della legge di riforma 508/99 di cui si attendono regolamenti
attuativi da ben 17 anni relativi al reclutamento, agli ordinamenti
didattici, all'incremento delle risorse e alla statalizzazione. Tra
gli istituti più in difficoltà il ' di Ribera a sostegno del
quale, oggi alle ore 18, nella sede di via Roma si terrà un concerto
del Trio Solaris, organizzato dal Rotary Club di Ribera su iniziativa
del presidente Francesco Montalbano, al fine di promuovere una
raccolta fondi pro-Toscanini a testimonianza della solidarietà e
dell'attenzione che il Rotary Club di Ribera continua a manifestare
nei confronti dell'istituto.
LILLO LENA MORI' ANNI FA A CAUSA
DI UN INFARTO CHE LO STRONCÒ A 52 ANNI MENTRE ENTRAVA IN UFFICIO
Moglie e figli citano l'ex
Provincia davanti al Giudice del lavoro.
La famiglia chiede il
riconoscimento della causa di servizio per la tragedia.
FRANCESCO DI MARE
Calogero Lillo Lena. uomo di sport e
apprezzato dipendente dell'ex Provincia regionale venne stroncato
da un infarto Culminante la mattina del 9aprile 2009.
Si stava recando in ufficio in
compagnia di alcuni colleghi. L'attacco cardiaco non gli diede
scampo, senza dare margini di manovra ai soccorritori. Lasciò nella
disperazione la moglie e tre figli. Sia dal mondo del lavoro che da
quello dello sport giunsero attestati di stima per un uomo perbene e
abile dirigente di società agonisti che. come l'indimenticabile
Impresem della Pallavolo anni 80. A distanza di sette anni quasi
esatti da quella tragedia, la famiglia di Lena ha citato dinanzi al
Giudice del Lavoro quello che oggi si chiama Libero Consorzio dei
Comuni, nato dalle ceneri della Provincia regionale. La famiglia di
Lena chiede al giudice del lavoro il riconoscimento della causa di
servizio, ritenendo che dietro la tragica morte del congiunto ci sia
stata una correlazione con un presunto stress accumulato sul luogo di
lavoro. Non è la prima volta che familiari di dipendenti dell'ex
Provincia regionale di Agrigento si rivolgono al giudice del lavoro
per vedere riconosciute appunto cause di servizio, a seguito di
decesso o comunque malori subiti da familiari alle dipendenze
dell'Ente.
La famiglia di Lena è assistita
dall'avvocato Olindo Di Francesco. Il Commissario straordinario del
Libero Consorzio dei Comuni Marcello Maisano, con una determina di
alcuni giorni fa ha dato mandato all'avvocatessa Diega Martello
Alaimo di resistere dinanzi al giudice del lavoro in una causa che si
preannuncia decisamente delicata sotto tutti i punti di vista.
Una causa intentata a distanza di sette
anni dalla tragica fine di una persona non dimenticata non solo nel
proprio ambiente di lavoro.
I nodi della sicilia. Il presidente Crocetta ottiene il via libera a 13 milioni per ricapitalizzare la società in dissesto. Evitato che l'incasso delle tasse passasse a Equitalia
Riscossione decapitata dei vertici ma salvata
L'emendamento passa col sostegno di Pd e grillini. Ma c'è voluto l'azzeramento del Cda della società per ottenere il sì
Giacinto Pipitone
Palermo ...Crocetta ottiene dall'Ars i fondi per salvare Riscossione Sicilia, evitando di cedere a Equitalia il compito di incassare le tasse nell'Isola. Ma per arrivare a questo risultato il presidente ha dovuto giocare su due tavoli: all'Ars e dentro la società, da ieri senza vertici. Da giorni Crocetta aveva intuito che l'ala renziana del suo stesso partito, vari ambienti della maggioranza e gran parte di Forza Italia erano pronti a votare una norma che avrebbe fatto morire Riscossione e aperto la strada per il passaggio a Equitalia: un piano che sarebbe andato in porto se non fossero stati trovati 13,2 milioni per ricapitalizzare la società. Ottenuti ieri questi fondi, Riscossione Sicilia può ripartire evitando il fallimento: a Crocetta non resta che preparare parallelamente, entrotre mesi, un piano industriale che abbatta le spese. Questo è il senso dellaorma approvata ieri nell'ambito della Finanziaria. Eppure giovedì il presidente aveva presentato un emendamento che andava in direzione diversa: si parlava di un temporaneo salvataggio di Riscossione per poi lavorare al passaggio a Equitalia entro l'anno. Erauntentativo di «agganciare» Forza Italia e prendere tempo. Ma ieri Crocetta ha capito che poteva salvare Riscossione grazie al sostegno di gran parte del Pde dei grillini. Il presidente è tornato sui suoi passi e hapresentato l'emendamento che cancella la parola Equitalia e prevede il salvataggio secco di Riscossione e la sua riorganizzazione. Una norma a quel punto votabile anche dai grillini, come ha confermato Giancarlo Cancelleri: «A livello nazionale siamo impegnati per ridimensionare Equitalia. Non avremmo potuto votare altro, lo avevamo detto a Crocetta». Ma per raggiungere questo equilibrio in Parlamento è servito il colpo di scena: ametà pomeriggio, mentre è in corso il dibattito su Riscossione, il governo fa sapere che si sono dimessi due dei tre membri del consiglio di amministrazione della società. Si tratta della dirigente regionale Filippa Pagonia e di Eustachio Cilea. Operazione a cui ha lavorato l'al del Pd che fa capo a Cracolici. A questo punto, per statuto, decadeanche il presidente Antonio Fiumefreddo. Il clima politico si rasserena, la maggioranza riconquista numeri, e la norma salva-Riscossione passa. Non prima però di una serie di messaggi che Crocetta lancia a chi gli sta più vicino: «All'epoca dei Salvo era inmanoai privati il servizio informatico equello di riscossione. Mi pare che si voglia andare in quella direzione ma io non sarò complice di questo progetto, neppure se viene dalla miamaggioranza». Crocetta ricorda che nell'ambito della Finanziaria messa a punto dal renziano Alessandro Baccei è già stata approvata una norma che azzoppa Sicilia e Servizi (la società pubblica che ha in mano i software della Regione) aprendo al mercato privato. Per il presidente c'è un disegno che punta a demolire la governance pubblica: «Non sarò il notaio che assiste al declino dell'Autonomia siciliana». Crocetta descrive un percorso che da Equitalia può portare ad ambienti diversi: «La società di riscossione nazionale ha a sua volta problemi e ha licenziato e messo in cassa integrazione. Ciò vuol dire che non può assumere i 700 dipendenti di Riscossione e l'unico modo per aggirare questo ostacolo sarebbe la creazione di una nuova società privata». Operazione bloccata dal voto di ieri. Fuori dall'aula il presidente confesserà i propri timori: «Affidarsi a Equitalia o altri privati nazionali significherebbe trasferire a Roma gli incassi. E poichè una parte di questi sono dello Stato ma l'altra è nostra, saremmo costretti a inseguire la restituzione di queste somme». Da qui la scelta di preferire la gestione locale, anche se fino a ora ha provocato 15 milioni all'anno di perdite. Resta al momento del voto l'ostilità di Forza Italia, espressa da Marco Falcone e della destra di Nello Musumeci. Ma anche l'opposizione si spacca. I palermitani forzisti Vincenzo Figuccia e Giuseppe Milazzo votano il salvataggio di Riscossione. Anche perchè passa un emendamento di Milazzo che destina 1,2 milioni a Sviluppo Italia Sicilia, altra società partecipata che nei giorni scorsi sembrava destinata alla chiusura. Milazzo esulta: «Salvi 75 dipendenti». E anche Crocetta accende una sigaretta si rilassa: «È andata come volevo io».
Enti in crisi. I 20 milioni stanziati non bastono: Maisano di Agrigento e Diliberto di Caltanissetta riconsegnano il mandato. E altri «colleghi» potrebbero seguirli a ruota
Ex province verso il fallimento, due commissari si dimettono
Senza più soldi - praticamente in dissesto finanziario - costrette a tagliare i servizi e, adesso, perfino nell'impossibilità di pagare gli stipendi. Le ormai ex Province regionali sono con l'acqua alla gola. Lo stanziamento di 20milioni, approvato in Finanziaria, non tampona la crisi. Il primo spettro che sembra rapidamente avvicinarsi è quello del licenziamento dei precari e della mobilità del personale di ruolo. I commissari del Libero consorzio comunale di Agrigento, Marcello Maisano, insediatosi nell'aprile del 2015, e di Caltanissetta, Alessandra Diliberto, nominata nel novembre dello stesso anno, si sono dimessi. Non ci sono certezze ufficiali, ma sembrerebbe che altri commissari siano pronti a seguire le loro orme. «Mi è giunta voce dai miei uffici -ha detto ieri l'assessore alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri, mentre si trovava a palazzo dei Normanni per la manovra finanziaria - . Al momento però non c'è nulla di ufficiale». Sulle motivazioni, l'assessore allarga le braccia:«Nonleconosco, se il motivo è la Finanziaria evidentemente significa che si pongono in contrasto col governo». A rendere impossibile la gestione degli enti e dei servizi essenziali, che fino a qualche anno addietro venivano regolarmente e serenamente garantiti, è la mancanza di soldi. Le somme previste in Finanziaria non sarebbero sufficienti, tant'è che la settimana scorsa i 9 commissari avevano firmato una lettera in cui denunciavano la crisi ed anticipavano l'esigenza di dover attuare «provvedimenti dolorosi ». I trasferimenti statali non sembrano destinati ad arrivare finché non troverà reale applicazione la riforma. Gli ultimi risultati si stanno concretizzando a Ragusa dove da oggi saranno sospesi i servizi di trasporto ed assistenza per gli studenti disabili. La finanziaria regionale non ha previsto il contributo straordinario per il Libero consorzio comunale di Ragusa per coprire il disavanzo economico del 2015 di 2,3 milioni di euro. E non potendo contare sulla copertura necessaria, i servizi di trasporto ed assistenza per gli studenti disabili sono stati sospesi. Ad Agrigento, il Libero consorzio, a causa della mancanza di soldi, ha deciso di recedere dal consorzio universitario. A Caltanissetta, all'inizio dell'anno, s'è deciso di chiudere il Pala Carelli. A giugno, i sindaci e i consigli comunali saranno chiamati ad eleggere i nuovi organismi di autogoverno delle ex Province. L'Anci Sicilia, nei giorni scorsi, aveva lanciato l'allarme: «Stando così le cose. sono sicuro - ha detto Paolo Amenta, vicepresidente regionale dell'Anci e sindaco di Canicattini Bagni - che nessun sindaco accetterà mai di candidarsi a guidare un ente in dissesto finanziario e senza nessuna garanzia di poter assolvere al suo ruolo». (*CR*) Concetta Rizzo
Rifiuti.
Srr Agrigento Est, nominati i membri del cda
..Scelti i componenti del Consiglio di Amministrazione della Srr Agrigento Est, la sovrastruttura comunale che dovrà coordinare la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nei comuni ex Ato Ag2 ed Ato Ag3. A comporre il nuovo Cda saranno il sindaco di Campobello di Licata, Giovanni Picone, quello di Casteltermini Nuccio Sapia ed il vice sindaco di Raffadali Giovanna Vinti. Sarà lo stesso Cda a decidere chi assumerà l'incarico di presidente. (*GIMO*)