LA SICILIA
RIBERA
Rotary, concerto pro "Toscanini".
Interessante concerto musicale del
'Trio Solaris" nell'aula magna dell'istituto "Toscanini"
per sensibilizzare la cittadinanza ai problemi dell'istituto
musicale e per raccogliere fondi favore del conservatorio riberese
che senza finanziamenti statali e regionali, rischia di chiudere. Ad
organizzare l'evento è stato il Rotary Club di Ribera che ormai da
qualche anno ha sposato la causa e le problematiche dell'istituto
Superiore di Studi Musicali « Roma.
In una sala gremita il Trio Solaris,
composto da Paolo Miceli, clarinetto, Valeria Carnicelli,
violoncello, Rosario Randazzo, pianoforte, con la partecipazione di
Giuseppina Marta Marcella Costa, è stato applaudito a lungo
dall'auditorium per avere eseguito musiche di Michele Mangani, di
Max Bruch di Mikael Glinka e di Nino Rota. Il Rotary Club Ribera
ha detto il presidente del sodalizio Francesco Montalbano - ha
aderito alla protesm musicale dei conservatoti siciliani,
organizzando un concerto nell'auditorium dell'istituto Toscanini
di Ribera in collegamento idea le con la niaratona musicale che si è
tenuta il 27 fèbbraio scorso al conservatorio 'V. Bellini" di
Palermo da parte dei sei conservatori siciliani che, uniti nella
lotta, chiedono la statalizzazione per e scuole pareggiate".
Il Rotary Club Ribera comunica, ino
che anche quest'anno ha deciso di dare il proprio contributo
finanziario all'istituto Toscanini", in favore del fondo di
produzione per la formazione orchestrale e per i nuovi linguaggi".
Già l'anno scorso l'associazione di service di Ribera aveva
donato al conservatorio un pianoforte che si è ri velato utilissimo
per l'attività didattica di docenti e studenti.
ENZO MINIO
LIBERO CONSORZIO Il commissario non
motiva la decisione, l'ex Provincia rischia il collasso Maisano si
dimette, allarme rosso.
La voce si era diffusa nel pomeriggio
di lunedì ieri mattina arrivata la conferma ma da diretto
interessato: il commissario straordinario del libero consorzio di
Agrigento, Marcello Maisano, ha presentato le proprie dimissioni dal
ruolo affidatogli nei mesi scorsi da parte del Governo Crocetta. Non
intendo comunque rilasciare dichiarazioni" è la sua risposta
gentile ma decisa.
All'ex provincia nessuno sa nulla.
Agli uffici, del resto, niente è stato trasmesso se non
informalmente: sarà infatti la stessa Regione, con un decreto, a
comunicare le dimissioni e la successiva sostituzione con un nuovo
funzionario. In realtà quale sarà la procedura burocratica seguita
nessuno lo sa con precisione, dato che le dimissioni di un
commissario sono un fatto abbastanza raro. Eppure Maisano non è
stato da solo in questa scelta anche Alessandra Diliberto, già
commissario ad Agrigento ma oggi impegnata a Caltanissetta e collega
di assessorato ha fatto stesso passo. Un alto che aveva sorpreso
persino l'assessore alla Funzione Pubblica, Luisa Lantieri, che, un
po' "minacciosamente", aveva sostenuto: non conosco le
motivazioni, ma se il motivo è a finanziaria evidentemente significa
che si pongono in contrasto col governo.
Le motivazioni invece, pare siano più
che altro di presunta competenza rispetto al prossimo futuro degli
enti di area vasta. Tutto tra l'altro sarebbe con tenuto in una
lunga relazione che è stata allegata alla richiesta di dimissioni,
la quale oltre a fotografare la situazione attuale, economicamente
gravissima e con prospettive assolutamente "nere", traccia anche
le possibili misure che dovranno essere attuate, le quali sono più
di natura politica che semplicemente commissariale.
Ci sono infatti da fare scelte
soprattutto rispetto alla situazione dei dipendenti dell'Ente: la
voce che circola, non da ora, è quella della mobilità del
personale. Una decisione non facile, anche tecnicamente, ma che,
dicono dagli uffici dell'Ente, potrebbe divenire praticamente
ineludibile se la situazione finanziaria delle Province non dovesse
trovare una improvvisa, quanto inattesa svolta. Le dimissioni di
Maisano comunque, non possono non portare con sé effetti "riflessi".
In primis sul Consorzio universitario di Agrigento, che attendeva di
conoscere il destino dopo l'atto di recesso dell'ex Provincia,
proseguendo poi con le questioni della gestione del servizio idrico,
dato che proprio Maisano, in quanto commissario anche dell'Ato
Idrico era stato tirato in ballo nella vicenda dell'installazione
dei contatori Favara. Tutto rinviato.
GIOACCHINO SCHICCHI
Sicilia24h
PROVINCE: COMMISSARI DIMISSIONARI
L' acqua è poca ossia scarseggia, e
la papera non galleggia, né ad Agrigento e nemmeno a Caltanissetta.
Ecco perché i commissari alle Province di Agrigento e di
Caltanissetta si sono dimessi. Marcello Maisano e Alessandra
Diliberto sono stati costretti all'angolo del ring, hanno stretto i
denti, e adesso hanno lanciato la spugna. Ko. Le condizioni
finanziarie dei due Enti sono disperate, così come, più o meno,
negli altri Comuni ed ex Province della Sicilia. Il problema non
sarebbe la difficoltà ma l' impossibilità della gestione. Per le
ex Province, soppresse sulla carta, non vi è traccia di fondi, e il
denaro stanziato nella Finanziaria 2016 della Regione, 19 milioni di
euro, è meno di un palliativo, mezza aspirina a fronte di una
bronchite asmatica. Dallo Stato invece i fondi sarebbero trattenuti e
non sganciati fin quando non sarà applicata anche in Sicilia la
Riforma delle Province che è già operativa nel resto di Italia.
Poco tempo addietro i 9 commissari delle Province siciliane hanno
scritto un accorato appello al Governo regionale affinchè
intervenisse per tamponare l'emergenza. Nessuna risposta.
Alessandra Diliberto, che peraltro è stata commissaria ad Agrigento
prima del nuovo incarico nella provincia confinante, spiega : "Ho
assunto questa decisione esclusivamente perché ritengo che, vista la
qualità del problema, sia necessaria una professionalità più
adeguata della mia. Attualmente le province versano in problemi di
natura tecnico-finanziaria molto più severi dell'ordinarietà. E
io non provengo dal Bilancio. Vi è una carenza molto forte di
risorse per spese di parte corrente, quindi stipendi, utenze, e
manutenzioni ordinarie nelle scuole". E come se non bastasse, lo
Stato con una mano trattiene i trasferimenti alle Province e con
l'altra mano aumenta il prelievo forzoso dalle Province : 12
milioni di euro a Caltanissetta e 7 milioni di euro ad Agrigento dove
il commissario Maisano, già insediandosi, ha prospettato un dissesto
milionario. L' assessore regionale all' Economia, Alessandro
Baccei, conferma che Roma sarà pronta solo quando in Sicilia sarà
attuata la riforma, e commenta : "Il problema delle Province è
molto serio. Ed è un problema da 150, 180 milioni di euro.
Aggiungere 3 o 4 milioni non cambia nulla. Semmai bisognerà chiedere
a Roma di fare la sua parte. Ma potremo farlo con una legge sulle
Province che sia finalmente approvata".
ESTRATTI A SORTE I NUOVI REVISORI
DEI CONTI DEL LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI AGRIGENTO
Con la procedura dell'estrazione a
sorte mediante sorteggio informatico è stato scelto il nuovo
Collegio dei Revisori dei Conti.
Ne faranno parte Alfredo Batticani di
Bronte nella qualità di Presidente, Francesco Di Giacomo di Salerno
e Marcone Francesco di Roma come revisori dei Conti.
In caso di mancata accettazione da
parte di Alfredo Batticani nella qualità di Presidente sono stati
sorteggiati nell'ordine: Francesco Marcone e Lembo Francesco. Per i
revisori in caso di mancata accettazione da parte di Francesco Di
Giacomo sono stati sorteggiati Francesco Lembo e Andreana Minuti
mentre in caso di rinuncia di Francesco Marcone sono stati estratti
Augusto Gomez De Ayala e Francesco Lembo. Il nuovo sorteggio è stato
effettuato per la mancanza dei requisiti di parte degli aspiranti
revisori dei Conti precedentemente estratti.
Con la nomina dell'organismo di
revisione che avverrà con l'accettazione dei componenti
sorteggiati potrà essere garantito il regolare funzionamento del
Libero Consorzio.
Grandangolo
ANCI: "EX PROVINCE AL COLLASSSO,
SITUAZIONE NON PIÙ SOTTO CONTROLLO".
"I segnali di queste ultime ore
rispetto alla tenuta finanziaria delle ex province, confermano le
preoccupazioni, più volte espresse da AnciSicilia, circa la
necessità di definire un assetto più razionale della governance del
territorio". A dirlo sono Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano,
rispettivamente presidente e segretario dell'AnciSicilia, per i
quali "la conferma dell'insostenibile crisi che sta investendo
gli enti di livello è data anche dalle dimissioni dei commissari di
Agrigento e Caltanissetta". "Si tratta di commissari di nomina
regionale che non hanno potuto che prendere atto di una situazione
ingestibile - proseguono - i cui nodi fondamentali,
dall'equilibrio finanziario dei bilanci al futuro del personale,
non sono stati mai realmente affrontati. Non possiamo che esprimere
una grave preoccupazione circa l'idea che, da qui a pochi mesi, la
gestione di tali Enti venga affidata agli amministratori locali sulle
cui spalle grava già la difficilissima situazione dei comuni".
EX PROVINCE REGIONALI, FIGUCCIA
(FORZA ITALIA): "DISASTRO ANNUNCIATO".
"Il caos creato dal governo Crocetta
con la 'non riforma' delle province sta avendo ripercussioni
devastanti, con enti impossibilitati a programmare, gestire la
quotidianità e le emergenze sul territorio e, persino, privi delle
risorse necessarie per pagare gli stipendi dei dipendenti. Una
situazione disperata che ha visto addirittura due commissari, di
Agrigento e di Caltanissetta, rassegnare le dimissioni". A dirlo è
il vice capogruppo di Forza Italia all'Assemblea regionale
siciliana, Vincenzo Figuccia, che aggiunge: "Quanto previsto dalla
Finanziaria per le ex province è per di più del tutto insufficiente
a risolvere un problema immenso". Per il parlamentare azzurro
si tratta di "una situazione destinata a peggiorare giorno dopo
giorno. Roma continua a prelevare risorse dal territorio, il collasso
è in corso. E la preoccupazione è rivolta non solo ai tagli ai
servizi forniti dalle ex province, ma soprattutto al rischio che
migliaia di lavoratori degli enti possano rimanere senza stipendio.
Ci troviamo - conclude Figuccia - di fronte ad un duplice errore:
una riforma insensata e un prelievo forzoso inaccettabile. Così il
territorio muore".