/ Rassegna stampa » 2016 » Marzo » 2 » Rassegna stampa del 2 marzo 2016
 

Rassegna stampa del 2 marzo 2016

LA SICILIA

RIBERA
Rotary, concerto pro "Toscanini".
Interessante concerto musicale del 'Trio Solaris" nell'aula magna dell'istituto "Toscanini" per sensibilizzare la cittadinanza ai problemi dell'istituto musicale e per raccogliere fondi favore del conservatorio riberese che senza finanziamenti statali e regionali, rischia di chiudere. Ad organizzare l'evento è stato il Rotary Club di Ribera che ormai da qualche anno ha sposato la causa e le problematiche dell'istituto Superiore di Studi Musicali « Roma.
In una sala gremita il Trio Solaris, composto da Paolo Miceli, clarinetto, Valeria Carnicelli, violoncello, Rosario Randazzo, pianoforte, con la partecipazione di Giuseppina Marta Marcella Costa, è stato applaudito a lungo dall'auditorium per avere eseguito musiche di Michele Mangani, di Max Bruch di Mikael Glinka e di Nino Rota. Il Rotary Club Ribera — ha detto il presidente del sodalizio Francesco Montalbano - ha aderito alla protesm musicale dei conservatoti siciliani, organizzando un concerto nell'auditorium dell'istituto Toscanini di Ribera in collegamento idea le con la niaratona musicale che si è tenuta il 27 fèbbraio scorso al conservatorio 'V. Bellini" di Palermo da parte dei sei conservatori siciliani che, uniti nella lotta, chiedono la statalizzazione per e scuole pareggiate".
Il Rotary Club Ribera comunica, ino che anche quest'anno ha deciso di dare il proprio contributo finanziario all'istituto Toscanini", in favore del fondo di produzione per la formazione orchestrale e per i nuovi linguaggi". Già l'anno scorso l'associazione di service di Ribera aveva donato al conservatorio un pianoforte che si è ri velato utilissimo per l'attività didattica di docenti e studenti.
ENZO MINIO

LIBERO CONSORZIO Il commissario non motiva la decisione, l'ex Provincia rischia il collasso Maisano si dimette, allarme rosso.
La voce si era diffusa nel pomeriggio di lunedì ieri mattina arrivata la conferma ma da diretto interessato: il commissario straordinario del libero consorzio di Agrigento, Marcello Maisano, ha presentato le proprie dimissioni dal ruolo affidatogli nei mesi scorsi da parte del Governo Crocetta. Non intendo comunque rilasciare dichiarazioni" è la sua risposta gentile ma decisa.
All'ex provincia nessuno sa nulla. Agli uffici, del resto, niente è stato trasmesso se non informalmente: sarà infatti la stessa Regione, con un decreto, a comunicare le dimissioni e la successiva sostituzione con un nuovo funzionario. In realtà quale sarà la procedura burocratica seguita nessuno lo sa con precisione, dato che le dimissioni di un commissario sono un fatto abbastanza raro. Eppure Maisano non è stato da solo in questa scelta anche Alessandra Diliberto, già commissario ad Agrigento ma oggi impegnata a Caltanissetta e collega di assessorato ha fatto stesso passo. Un alto che aveva sorpreso persino l'assessore alla Funzione Pubblica, Luisa Lantieri, che, un po' "minacciosamente", aveva sostenuto: non conosco le motivazioni, ma se il motivo è a finanziaria evidentemente significa che si pongono in contrasto col governo.
Le motivazioni invece, pare siano più che altro di presunta competenza rispetto al prossimo futuro degli enti di area vasta. Tutto tra l'altro sarebbe con tenuto in una lunga relazione che è stata allegata alla richiesta di dimissioni, la quale oltre a fotografare la situazione attuale, economicamente gravissima e con prospettive assolutamente "nere", traccia anche le possibili misure che dovranno essere attuate, le quali sono più di natura politica che semplicemente commissariale.
Ci sono infatti da fare scelte soprattutto rispetto alla situazione dei dipendenti dell'Ente: la voce che circola, non da ora, è quella della mobilità del personale. Una decisione non facile, anche tecnicamente, ma che, dicono dagli uffici dell'Ente, potrebbe divenire praticamente ineludibile se la situazione finanziaria delle Province non dovesse trovare una improvvisa, quanto inattesa svolta. Le dimissioni di Maisano comunque, non possono non portare con sé effetti "riflessi". In primis sul Consorzio universitario di Agrigento, che attendeva di conoscere il destino dopo l'atto di recesso dell'ex Provincia, proseguendo poi con le questioni della gestione del servizio idrico, dato che proprio Maisano, in quanto commissario anche dell'Ato Idrico era stato tirato in ballo nella vicenda dell'installazione dei contatori Favara. Tutto rinviato.
GIOACCHINO SCHICCHI

Sicilia24h

PROVINCE: COMMISSARI DIMISSIONARI
L' acqua è poca ossia scarseggia, e la papera non galleggia, né ad Agrigento e nemmeno a Caltanissetta. Ecco perché i commissari alle Province di Agrigento e di Caltanissetta si sono dimessi. Marcello Maisano e Alessandra Diliberto sono stati costretti all'angolo del ring, hanno stretto i denti, e adesso hanno lanciato la spugna. Ko. Le condizioni finanziarie dei due Enti sono disperate, così come, più o meno, negli altri Comuni ed ex Province della Sicilia. Il problema non sarebbe la difficoltà ma l' impossibilità della gestione. Per le ex Province, soppresse sulla carta, non vi è traccia di fondi, e il denaro stanziato nella Finanziaria 2016 della Regione, 19 milioni di euro, è meno di un palliativo, mezza aspirina a fronte di una bronchite asmatica. Dallo Stato invece i fondi sarebbero trattenuti e non sganciati fin quando non sarà applicata anche in Sicilia la Riforma delle Province che è già operativa nel resto di Italia. Poco tempo addietro i 9 commissari delle Province siciliane hanno scritto un accorato appello al Governo regionale affinchè intervenisse per tamponare l'emergenza. Nessuna risposta. Alessandra Diliberto, che peraltro è stata commissaria ad Agrigento prima del nuovo incarico nella provincia confinante, spiega : "Ho assunto questa decisione esclusivamente perché ritengo che, vista la qualità del problema, sia necessaria una professionalità più adeguata della mia. Attualmente le province versano in problemi di natura tecnico-finanziaria molto più severi dell'ordinarietà. E io non provengo dal Bilancio. Vi è una carenza molto forte di risorse per spese di parte corrente, quindi stipendi, utenze, e manutenzioni ordinarie nelle scuole". E come se non bastasse, lo Stato con una mano trattiene i trasferimenti alle Province e con l'altra mano aumenta il prelievo forzoso dalle Province : 12 milioni di euro a Caltanissetta e 7 milioni di euro ad Agrigento dove il commissario Maisano, già insediandosi, ha prospettato un dissesto milionario. L' assessore regionale all' Economia, Alessandro Baccei, conferma che Roma sarà pronta solo quando in Sicilia sarà attuata la riforma, e commenta : "Il problema delle Province è molto serio. Ed è un problema da 150, 180 milioni di euro. Aggiungere 3 o 4 milioni non cambia nulla. Semmai bisognerà chiedere a Roma di fare la sua parte. Ma potremo farlo con una legge sulle Province che sia finalmente approvata".

ESTRATTI A SORTE I NUOVI REVISORI DEI CONTI DEL LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI AGRIGENTO
Con la procedura dell'estrazione a sorte mediante sorteggio informatico è stato scelto il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti.
Ne faranno parte Alfredo Batticani di Bronte nella qualità di Presidente, Francesco Di Giacomo di Salerno e Marcone Francesco di Roma come revisori dei Conti.
In caso di mancata accettazione da parte di Alfredo Batticani nella qualità di Presidente sono stati sorteggiati nell'ordine: Francesco Marcone e Lembo Francesco. Per i revisori in caso di mancata accettazione da parte di Francesco Di Giacomo sono stati sorteggiati Francesco Lembo e Andreana Minuti mentre in caso di rinuncia di Francesco Marcone sono stati estratti Augusto Gomez De Ayala e Francesco Lembo. Il nuovo sorteggio è stato effettuato per la mancanza dei requisiti di parte degli aspiranti revisori dei Conti precedentemente estratti.
Con la nomina dell'organismo di revisione che avverrà con l'accettazione dei componenti sorteggiati potrà essere garantito il regolare funzionamento del Libero Consorzio.

Grandangolo

ANCI: "EX PROVINCE AL COLLASSSO, SITUAZIONE NON PIÙ SOTTO CONTROLLO".
"I segnali di queste ultime ore rispetto alla tenuta finanziaria delle ex province, confermano le preoccupazioni, più volte espresse da AnciSicilia, circa la necessità di definire un assetto più razionale della governance del territorio". A dirlo sono Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario dell'AnciSicilia, per i quali "la conferma dell'insostenibile crisi che sta investendo gli enti di livello è data anche dalle dimissioni dei commissari di Agrigento e Caltanissetta". "Si tratta di commissari di nomina regionale che non hanno potuto che prendere atto di una situazione ingestibile - proseguono - i cui nodi fondamentali, dall'equilibrio finanziario dei bilanci al futuro del personale, non sono stati mai realmente affrontati. Non possiamo che esprimere una grave preoccupazione circa l'idea che, da qui a pochi mesi, la gestione di tali Enti venga affidata agli amministratori locali sulle cui spalle grava già la difficilissima situazione dei comuni".

EX PROVINCE REGIONALI, FIGUCCIA (FORZA ITALIA): "DISASTRO ANNUNCIATO".
"Il caos creato dal governo Crocetta con la 'non riforma' delle province sta avendo ripercussioni devastanti, con enti impossibilitati a programmare, gestire la quotidianità e le emergenze sul territorio e, persino, privi delle risorse necessarie per pagare gli stipendi dei dipendenti. Una situazione disperata che ha visto addirittura due commissari, di Agrigento e di Caltanissetta, rassegnare le dimissioni". A dirlo è il vice capogruppo di Forza Italia all'Assemblea regionale siciliana, Vincenzo Figuccia, che aggiunge: "Quanto previsto dalla Finanziaria per le ex province è per di più del tutto insufficiente a risolvere un problema immenso". Per il parlamentare azzurro si tratta di "una situazione destinata a peggiorare giorno dopo giorno. Roma continua a prelevare risorse dal territorio, il collasso è in corso. E la preoccupazione è rivolta non solo ai tagli ai servizi forniti dalle ex province, ma soprattutto al rischio che migliaia di lavoratori degli enti possano rimanere senza stipendio. Ci troviamo - conclude Figuccia - di fronte ad un duplice errore: una riforma insensata e un prelievo forzoso inaccettabile. Così il territorio muore".

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO