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Rassegna stampa del 5, 6 e 7 marzo 2016

Giornale di Sicilia

Sabato 5 marzo 2016

Liberi consorzi. Il vicepresidente Amenta: «I 19,5 milioni copriranno a malapena gli stipendi diunsolo mese. A rischio servizi per disabili e manutenzione stradali»
Ex Province, Anci Sicilia all'attacco:
fondi della Finanziaria insufficienti

Nuovo allarme sulla situazione finanziaria delle ex Province siciliane, oggi Liberi Consorzi, dopo l'approvazione della Finanziaria regionale. Torna alla carica il vice presidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni, così come aveva fatto prima del voto dello strumento finanziario della Regione. «I 19,5 milioni di euro per la quota corrente - afferma Amenta - reperiti nella Finanziaria appena votata, da distribuire alle 9 Province, di fatto serviranno a malapena a pagare gli stipendi di un solo mese (e già sono trascorsi due mesi, gennaio e febbraio di questo 2016),considerato che il costo mensile dei 6.500 dipendenti provinciali in Sicilia si aggira sui 15 milioni mensili». Amenta prende come riferimento la provincia di Siracusa, quella di cui fa parte Canicattini Bagni,mala situazione e simile anche nelle altre otto province siciliane. «Penso alla mia Provincia, Siracusa - spiega - che di questi 19,5 milioni potrà riceverne 2, se tutto va bene, e il costo mensile degli stipendi si aggira su 1,6 milioni, senza calcolare le società partecipate come Siracusa Risorse. Stessa cosa per quanto riguarda i 9 milioni per i ratei mutuo e quelli destinati alle manutenzioni stradali. Non una sola parola sui servizi alla persona, ad iniziare dalla 328 i cui fondi sono destinati a sanare il 2014, mentre nessun impegno per il 2015 e il 2016. Per cui - aggiunge Amenta - per essere chiari, accadrà che già dalla prossima settimana verranno meno i servizi Asacom, quelli per l'assistenza agli studenti diversamente abili, che così saranno tagliati fuori dal "diritto allo studio" ». Per il vice presidente di Anci Sicilia «i fondi destinati oggi alle ex Province - Liberi Consorzi, serviranno a stento a coprire il pregresso, ovvero il 2015, e non conoscendo quali contratti ogni singolo Ente in questi anni di commissariamento e ancor prima abbia stipulato, resta il dubbio anche per il 2014 e così via». E aggiunge che «né le Province potranno contare sugli aiuti statali, considerato che nella Legge di Stabilità nemmeno un centesimo degli oltre 450 milioni di euro ha previsto per le Province siciliane, estromesse in quanto la Regione non ha ancora provveduto alla loro riforma». Amenta chiede «un confronto tra Stato, Regione e Comuni (questi ultimi chiamati alla gestione delle Province), per scrivere, una volta per tutte, la storia e il futuro di questi importanti Enti intermedi, che sono le Province, e il ruolo che devono continuare ad avere nel territorioe i servizi da garantire ai cittadini, compresa la programmazione dei Fondi Comunitari 2014-2020.  

Ex Provincia/1
Sorteggiati tre avvocati per la difesa
Gli avvocati Giuseppe Ciaccio di Menfi, Gioacchino Mulè di Canicattì e Daniela Zarbo di Favara sono i tre legali sorteggiati per le controversie davanti allaCommissione Tributaria di Agrigento a difesa delle ragioni del Libero Consorzio Comunale di Agrigento contro la società Catanzaro Costruzioni. Si tratta della richiesta di annullamento di tre sanzioni amministrative inflitte per gli anni 2012, 2013 e 2014, legate al deposito in discarica dei rifiuti solidi urbani. Trattandosi i controversie aventi per oggetto la medesima questione, i tre ricorsi potranno essere affidati al legale che farà pervenire la migliore proposta.

Ex Provincia/2
L'otto marzo assemblea dei dipendenti
...Organizzata per il prossimo l'8 marzo, anche ad Agrigento, l'assemblea dei dipendenti dei Liberi Consorzi per discutere del futuro degli enti di area vasta e della loro insostenibile situazione finanziaria. L'assemblea di Agrigento che riguarda gli oltre 600 dipendenti del Libero Consorzio si svolgerà dalle 11 alle 13, nell'aula Giglia nella sede centrale dell'Ente. I responsabili della RSU e dei sindacati provinciali faranno il punto della gravissima situazione finanziaria dei Liberi Consorzi. Il 15 marzo, inoltre è prevista un'assemblea a Palermo, sotto forma di sit-in, davanti all'Ars.

Istituti musicali a rischio chiusura
Interrogazione di Maria Iacono

...Il deputato delPd Maria Iacono si è rivolta, attraverso un'interrogazione parlamentare, al Ministro dell'università e della ricerca Stefania Giannini, per sapere se il Governo intenda portare a compimento l'iter per la statizzazione degli Istituti musicali ex pareggiati. «Sono convinta - scrive la Iacono -chenon vi siano le ragioni per non garantire il pieno diritto alla statizzazione per gli istituti musicali presenti in tutto il territorio nazionale, a cominciare dall'istituto 'Toscanini'diRibera e dagli istituti musicalidi Catania e Caltanissetta. La chiusura degli ex Istituti Musicali Pareggiati costituirebbe la perdita di un pezzo importante del patrimonio musicale e culturale italiano e un grave danno per tutti i giovani che saranno privati di una preziosa opportunità formativa nel loro territorio. Attualmente gli Istituti musicali ex pareggiati in attesa di statizzazione sono, sul territorio nazionale ricordando che una loro chiusura rappresenterebbe una vera e propria negazione del diritto allo studio per migliaia di studenti».

Processo per le palme, Chianetta:
«Il presidente D'Orsi voleva pagare»

«Le palme non sono state pagate per una mia dimenticanza, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi mi aveva chiesto la cortesia di provvedere a saldare il conto ma mi è sfuggito». L'imprenditore Gaspare Chianetta, l'uomo che materialmente andò a prelevare dal vivaio le ormai famose quaranta washingtonia, racconta in aula un particolare inedito. La sua audizione, all'udienza precedente, era stata chiesta dal difensore dell'ultimo presidente della Provincia, l'avvocato Daniela Posante. Il processo è quello ribattezzato «palme bis» che scaturisce dal procedimento principale nel quale l'uomo politico del Mpa era accusato di una trentina di capi di imputazione di abuso di ufficio, truffa, peculato e concussione. Il collegio di giudici presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni, quasi un anno fa, lo ha assolto da quasi tutti i reati condannandolo a un anno per l'accusa di abuso di ufficio relativa all'avere ottenuto il rimborso delle spese di alcuni pranzi «senza che risultasse adeguatamente motivato il fine istituzionale». Contestualmente alla sentenza era stata disposta la restituzione degli atti alla Procura perchél'accusa di essersi appropriato di quaranta palme, acquistate dall'ente nel 2010 per abbellire gli spazi pubblici e finite invecenella suavilla di Montaperto,doveva essere qualificata come "corruzione per l'esercizio della funzione" e non come peculato. "Sono stato io a prelevare le palme dal vivaio di Luigi Rotulo - ha detto Chianetta rispondendo all' avvocato Posante - perché con la mia ditta edile dovevo eseguire alcuni lavori di scavo nella villa del presidente D'Orsi.Leprelevaie le portai nel cantiere di Montaperto". L'imprenditore, che era stato già sentito nel processo principale senza aggiungere questo particolare, rivela un elemento nuovo e potenzialmente decisivo. "D'Orsi mi chiese se potevo pensarci io a pagare il conto delle palme al vivaista. Non mi anticipò i soldi perché poi avremmo fatto i conti alla fine, visto che stavo eseguendo dei lavori nella sua villa. Quella stessa sera -haaggiunto Chianetta - andai al vivaio ma lo trovai chiuso. Poi dimenticai di passarci nei giorni successivi. D'Orsi non credo lo sappia perché non ne abbiamo più parlato". L'ultimo teste da sentire - prima della requisitoria del pm Carlo Cinque - è il colonnello Pasquale Porzio, ex comandante provinciale della Guardia di Finanza che coordinòle indagini. Il collegio di giudici presieduto da Claudia Infantino ha programmato la sua audizione per il 26 maggio. (*GECA*) Ge.Ca.

Domenica 6 marzo 2016


Assemblea del corso di Giurisprudenza

...«Il rilancio del Cupa agrigentino deve passare attraverso un piano di studi che soddisfi le esigenze del territorio rendendolo centro universitariodi eccellenza». Lo hadetto il consigliere del Foro di Giurisprudenza, Saverio Alfano nel corso del consiglio di corso dei giorni scorsi in cui si èdiscusso della situazione del Polo Universitario di Agrigento alla luce dei tagli ai finanziamenti fino ad ora assicurati dai soci. «Il consiglio -ha aggiunto Alfano nel corso del suo intervento - è chiamato a deliberare sul nuovo percorso di studi del corso di laurea in Giurisprudenza, propone tre profili di specializzazione per il quinto anno del corso di studi palermitano e, per motivazioni di copertura degli insegnamenti con i docenti,un solo profilo per il polo agrigentino». 

Siciliacronaca.it
 
Multa da 3 milioni di euro alla discarica di Siculiana: inquina ma non paga


Scattano le prime sanzioni milionarie a carico del vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, gestore e proprietario, assieme ai fratelli, della mega discarica privata di Siculiana-Montallegro. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha notificato tre avvisi di accertamento per complessivi tre milioni di euro, dovuti alla Regione Siciliana ma non pagati dalla 'Catanzaro Costruzioni'. Si tratta della ecotassa di 12 euro a tonnellata, relativa agli anni 2012, 2013 e 2014. Le norme vigenti prevedono infatti che chi inquina deve pagare, ma i vari governi regionali che si sono succeduti, d'accordo con i gestori privati delle discariche siciliane, non hanno minimamente rispettato le leggi in materia ambientale e per queste ragioni l'Unione Europea ha sanzionato la Sicilia, con multe per centinaia di milioni di euro. Adesso, pare che qualcosa stia iniziando a cambiare. Questo primo verbale di contestazione da parte della ex Provincia Regionale di Agrigento, di tre milioni di euro di multa, recapitato alla ditta Catanzaro, ne è la riprova. Anche se già è in atto un contenzioso davanti alla Commissione Tributaria di Agrigento, a seguito della presentazione di un ricorso da parte dei gestori della discarica di Siculiana-Montallegro. Della controversia tributaria se ne occuperà, per conto del Libero Consorzio di Agrigento, uno dei tre avvocati scelti per sorteggio, ossia Giuseppe Ciaccio di Menfi, Gioacchino Mulè di Racalmuto e Daniela Zarbo di Favara. Chi dei tre farà l'offerta economicamente più vantaggiosa su una parcella prevista di 12 mila euro, otterrà il relativo incarico.Il sole24ore.it La nuova procedura di dimissioni online obbligatoria dal 12 marzo non si applica ai dipendenti della pubblica amministrazione, ai recessi durante il periodo di prova e ai lavoratori marittimi. Sono queste alcune delle precisazioni contenute nella circolare 12/2016 diffusa ieri dal ministero del Lavoro.
La procedura è stata introdotta dall'articolo 26 del Dlgs 151/2015 di attuazione del Jobs act al fine di contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco. Tuttavia, in vista della sua applicazione, gli addetti ai lavori hanno evidenziato la complessità dell'adempimento nonché diversi dubbi e punti critici (si veda il Sole 24 Ore del 2 e del 4 marzo).
Il ministero, però, conferma che le dimissioni, e le risoluzioni consensuali perché il Dlgs 151/2015 include anche queste, possono essere comunicate solo online. «Le dimissioni rassegnate con modalità diverse da quelle previste dalla disciplina in esame sono inefficaci - si legge nella circolare - in tal caso il datore di lavoro dovrebbe invitare il lavoratore a compilare il modulo nella forma e con le modalità telematiche previste dalla nuova disciplina».
Dunque non viene fornita una "via alternativa" nel caso in cui il dipendente si limiti a inviare una comunicazione in altra forma all'azienda oppure abbandoni il posto di lavoro (comportamento stimato in 70mila casi all'anno dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro). In tal caso al datore di lavoro non resta che il licenziamento, con relativo aggravio di costi (per il "ticket" a carico dell'impresa e per la Naspi a carico dello Stato).
Viene ribadito, inoltre, che il dipendente deve rispettare il termine di preavviso, pena il risarcimento del danno. Come evidenziato dal Sole 24 Ore del 2 marzo, con la nuova procedura la data valida delle dimissioni è quella in cui viene inviato il modulo, che magari segue anche di una settimana la comunicazione "ufficiosa" all'azienda, perché per dimettersi il dipendente deve avere il codice del sito ministeriale Cliclavoro e il Pin dispositivo dell'Inps (quest'ultimo, se non lo si ha già, richiede qualche giorno in quanto viene spedito tramite posta). Se invece ci si affida a un intermediario abilitato (patronati, sindacati, enti bilaterali, commissioni di certificazione), è sufficiente il codice Cliclavoro di quest'ultimo.
In entrambi i casi, con i codici si accederà a un modulo online disponibile in un'apposita sezione del sito del ministero del Lavoro. Una volta completato, il modulo verrà inviato alla direzione territoriale del Lavoro competente e alla casella di posta elettronica del datore di lavoro. A questo riguardo il Dm 15 dicembre 2015 di attuazione del Dlgs 151/2015 parla solo di posta elettronica certificata (Pec), mentre la circolare 12 stabilisce che il modulo «viene inviato all'indirizzo di posta elettronica (anche certificata) del datore di lavoro», facendo intendere che la Pec sia opzionale.
Quanto alla non applicazione della procedura online per i dipendenti pubblici, il ministero motiva la scelta non su basi strettamente normative, ma sul fatto che la stessa ha come obiettivo principale il contrasto alle dimissioni in bianco «pratica che non risulta presente nell'ambito dei rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni». Consapevole dei dubbi e delle difficoltà connesse alle novità in vigore dal 12 marzo, il ministero mette a disposizione la casella di posta dimissionivolontarie@lavoro.gov.it per inviare domande, a cui verrà data risposta in una sezione dedicata del sito ministeriale, e pubblicherà un video-tutorial.

Sicilia24h

POLO UNIVERSITARIO AGRIGENTO: IL CONSIGLIERE ALFANO INTERVIENE SUI CORSI DI STUDIO Nel consiglio di corso di studi in Giurisprudenza del 04/03/2016 si è discusso circa la situazione del Polo Universitario di Agrigento.
Il coordinatore di corso di studi comunica l'impegno del Magnifico Rettore Micari a mantenere il corso di studi in Giurisprudenza per il nuovo anno accademico visto il discreto numero di iscritti negli ultimi anni. D'altro canto la prof.ssa Immordino, presidente del Polo di Agrigento espone la situazione economica instabile del consorzio.
Il consigliere del Foro di Giurisprudenza, Saverio Alfano, interviene in qualità di studente della provincia di Agrigento, ribadendo l'importanza del Polo universitario, dichiara "la provincia di Agrigento vive una situazione di precarietà che si riversa nella situazione del Polo. Il rilancio del Polo agrigentino - continua Alfano - deve passare attraverso un piano di studi che soddisfi le esigenze del territorio rendendolo centro universitario di eccellenza".
Il consiglio, chiamato a deliberare sul nuovo percorso di studi del corso di laurea in Giurisprudenza, propone tre profili di specializzazione per il quinto anno del corso di studi palermitano e, per motivazioni di copertura degli insegnamenti con i docenti, un solo profilo per il polo agrigentino. <<Ho un sogno - afferma Alfano - un centro universitario che formi gli studenti della nostra provincia sfruttando le risorse della nostra terra, tra cui non può mancare, la legislazione e salvaguardia dei beni culturali. Non sarà, infatti, questo percorso di studi generalizzato, approvato quest'oggi, a rendere attrattivo il polo.>>

LA SICILIA Processo D'Orsi ter "Portai le palme, poi..." Il teste Chianetta mi disse che voleva pagarle"
«Mi chiamarono dalla Provincia e mi chiesero di portare le palme dal vivaio di Rotolo alla villa di D'Orsi e lui mi disse che le voleva pagare. Gli dissi di lasciare stare erano poche ci avrei pensato io e poi avremmo sommato tutto, facendomi pagare per il lavoro complessivo. Andai dal vivaista lo trovai chiuso, poi mi dimenticai di pagare». Questo in estrema sintesi il contenuto della deposizione di Gaspare Chianetta teste a difesa del presidente dell'ex Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'orsi, nel secondo processo a carico del dirigente scolastico. Assolto nel maggio scorso da quasi tutti i trenta capi d'imputazione che gli erano stati contestati; il processo nei suoi confronti si concluse con la condanna a un annodi reclusione per abuso d'ufficio (pena sospesa) per i rimborsi di una quindicina di pranzi senza motivazione istituzionale. Per quanto riguardò l'accusa di "corruzione per l'esercizio della funzione" nata dalla presunta appropriazione di 40 palme acquistate dall'ente provincia e invece finite secondo gli inquirenti - nella villa di D'orsi a Montaperto, giudici disposero un'ordinanza con la quale ipotizzavano un caso appunto - di «corruzione per l'esercizio della funzione». Ieri il processo dinanzi al collegio presieduto dal giudice Gianfranca infamino, con a latere i giudici Tedde e Caruso, pubblico ministero Carlo Cinque, ha visto l'escussione di un solo teste, Chianetta appunto. Nel maggio scorso il collegio presieduto da Giuseppe Melisenda Giambertoni si espresse sul «grosso» dell'indagine e rimandò le carte alla Procura per riformulare il capo di imputazione e procedere a una nuova richiesta di rinvio a giudizio. Da evidenziare come sia cambiato il collegio degli avvocati difensori di colui il quale, pur tornando a essere dirigente scolastico a tempo pieno, si candiderà a sindaco di Palma di Montechiaro. Il penalista Giuseppe Scozzari infatti rinunciò all'incarico, lasciando l'"esclusiva" a Daniela Posante unico avvocato di D'Orsi, nient'affatto «intimorita» dall'essere rimasta da sola a difendere il noto imputato. In precedenza la procura della Repubblica aveva chiesto che venissero acquisiti solo gli atti del precedente processo, mentre a difesa ha chiesto che i testi - Chianetta e il colonnello Porzio - fossero sentiti in aula. Porzio verrà sentito nell'udienza del 26 maggio, programmata per le 15,3O. Il Tribunale ha accolto la richiesta della difesa, accogliendo al contempo la richiesta della procura di acquisire a dibattimento il dvd nel quale sono state registrate l'intervista di D'orsi alla trasmissione tv Le Iene» e e fotografie delle palme. Nota a margine, Quando iniziò il processo «madre D'orsi era «accompagnato» da cinque o sei «fedelissimi"letteralmente volatilizzatisi durante le udienze, ieri l'aula era deserta di «sostenitori», presente «solo» la moglie del dirigente scolastico.

LA SICILIA

LA NUOVA SANITÀ PROVINCIALE IL FATTO. LA REGIONE DECIDE IL VIA LIBERA ALL'AUMENTO DI POSTI LETTO E POSIZIONI LAVORATIVE. ADESSO I CONCORSI.
Azienda sanitaria provinciale, dalla Regione arriva il "via libera" ai nuovi atti aziendali che porteranno ad un aumento dei posti letto e delle posizioni lavorative. Sebbene la deliberazione della Giunta Regionale stadi fine febbraio, l'ufficialità è arrivata solo il 4 marzo scorso, con la pubblicazione degli atti sulla Gazzetta ufficiale siciliana che sancisce la piena operatività di un piano oggetto di una lunghissima l di preparazione e incubazione. Il Governo, infatti, ha alla fine stabilito che le linee indicate fossero coerenti con quelle dettate rispetto alla distribuzione delle risorse e delle spese. Messo la palla" torna all' Asp di Agrigento che potrà dare il via ai tanto attesi concorsi. In totale, parlando di numeri posti della dirigenza passeranno da 1.056 a 1.192, mentre quelli del compatto cresceranno da 2,496 a 2.744. La stragrande maggioranza di questo personale sarà destinato alle strutture ospedaliere. Ovvero 2229 persone a fronte delle 1.707 impegnate sul territorio. Nel dettaglio dei singoli settori, rispetta al comparto della dirigenza medica, posti da direttore medico cresceranno da 64 a 81, dei quali 61it ospedale e 20 sul territorio. Quelli da dirigente medico, invece, subiranno un passaggio da passaggio da 812 a 920, dei quali 547 in ospedale e 273 sul territorio. Una crescita significativa è prevista anche per la dirigenza sanitaria non medica, con i posti a disposizione che cresceranno da 95 a 113 posti. Rimarranno invece immutati quelli dedicati ai direttori farmacisti, ma sono desti nati a crescere dirigenti farmacisti, da 23 a 31. In salita anche i dirigenti biologi (da 15 a 20), i dirigenti fisici da 2 a3), i dirigenti psicologi (da 36a 39). Previsto inoltre un posto per dirigente della Rspp, ovvero responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi. In crescita anche il compatto sanitario, dove i posti saliranno da 1248 a 1379 posti. All'interno di questo settore sono in crescita i posti per coordinatore infermiere (da 22 a 73), e complessivamente quelli per infermieri (da 1195 a 1281). In lieve calo i posti di operatore professionale, da 29 a 25, mentre spariscono dalla pianta organica le figure professionali dell'infermiere pediatrico e del puericultore. Crescono invece i posti per gli ostetrici (da 42 a 65) e quelli per dietista (dal a 3), mentre nel contesto del personale di ruolo sanitario aumentano i tecnici di radiologia (da 55 a 66), i tecnici di laboratorio (da 61 a 65), i tecnici neurofisiopatologi (da 2 a 3), i tecnici di riabilitazione (da 28 a 46), i tecnici audiometristi (da 2 a 4), i logopedisti (da 6a 10)e tecnici di riabilitazione psichiatrica (da 0 a 2). Calano complessivamente, ma di poco, i posti della dirigenza tecnica, con i posti per dirigente sociologo che si riducono da 5 a 4 mentre rimangono in variati quelli di analista informatico e analista controller". Sempre nel comparto delle unità tecniche posti disponibili salgono da 559 a 584, con l'unico incremento sensibile per la figura degli ausiliari specializzati (che crescono da 101 a 130,cui si aggiungono le 69 unità garantite esternamente da Sas e Seus), mentre calano, ad esempio, i posti per le figure degli operatori tecnici specializzati, che subiranno un decremento da 38 a 35 e da 36 a 32. Rispetto ai posti letto, il nuovo atto aziendale ne prevederà 120 a Ribera, 279 a Sciacca, 144 a Licata, 139 a Canicattì e 369 ad Agrigento.
GIOACCHINO SCHICCHI

LiveSicilia
PROVINCE, I LAVORATORI SI MOBILITANO ASSEMBLEE NELLE SEDI DEGLI ENTI A rischio l'erogazione di alcuni servizi e i livelli occupazionali.
PALERMO - I dipendenti delle 9 ex province siciliane, allarmati per la mancata approvazione da parte dell'assemblea regionale siciliana della legge sui liberi consorzi comunali che dovrà fissare le elezioni per i nuovi organi assembleari ed esecutivi e recepire i rilievi mossi dal Governo sul voto ponderato e sulla non elettività della Giunta, hanno proclamato una giornata di assemblea nelle loro sedi. Domani terranno dalle ore 11 alle ore 13 assemblee presso le sedi delle nove ex Province regionali perché il ritardo dell'approvazione della legge mette a rischio l'erogazione dei servizi a loro attribuiti e le conseguenti garanzie occupazionali dei dipendenti degli Enti.

LA SICILIA

VIA ALL'IDENTITÀ DIGITALE: CON LO SPID SERVIZI PUBBLICI ONLINE PER CIASCUNO.
ROMA Un'unica password che apre a una nuova identità del cittadino, un'identità digitale. L'acronimo scelto è spid, Sistema pubblico d'identità digitale. E dopo annunci, decreti, sperimentazioni è pronto il debutto. Il fischio d'inizio ufficiale è per domani, martedì 8 maTto. Per cominciare saranno accessibili online 300 servizi, dal fisco alla sanità, con un pool di una decina di amministrazioni. Chiunque vuole potrà fare richiesta per ottenere la "chìave". L'obiettivo dell'esecutivo è coprire 10 milioni di utenti entro l'anno prossimo.
Ecco, alla vigilia del debutto le principali avvertenze per Spid. La password unica per tutti gli sportelli on line. Una sola identità che rimpiazzai diversi codici esistenti, per entrare via web, senza fare code, nei servizi pubblici ma anche in quelli privati (la sfida è fare in modo che il sistema si estenda a tutti). Basta inserire il nome utente e una password composta da minimo otto a caratteri, con alcune condizioni: almeno un numero e un simbolo speciale (%, #. $), mai segni uguali consecutivi, sia lettere minuscole che maiuscole. La password va aggiornata ogni sei mesi. Sarà comunque il gestore dell'identità digitale a dettagliare gli standard. I servizi ondine,dal fisco alla sanità. I servizi a cui si può accedere sono quelli pubblici: dal pagamento della Tasi al bollo auto. Anche le prestazioni sanitarie o il fascicolo dell'lnps sono gestibili via web, tramite pc, tablet o smartphone. Le indiscrezioni parlano per ora di 114 servizi dell'istituto nazionale di previdenza (riscatto della laurea, richiesta degli assegni familiari) a cui si aggiungono 103 servizi dell'Inail (consultazione Cud, richiesta bollettini) e molti dell'Agenzia delle Entrate. Ci sono poi sei Regioni già pronte con alcuni servizi locali: Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna. Marche e Toscana (con la possibilità di saldare tributi, mensa scolastica e ticket sanitari via web). Ma fanno sapere dall'Agid l'Agenzia per l'Italia digitale, altre amministrazioni sarebbero pronte domani ad annunciare la propria partenza. Tra i Comuni a fare da apripista sarà Firenze.Tre livelli di sicurezza, anche una sorta di "smart card". Le regole per l'attuazione dell'identità digitale sono state sotto scritte anche dal Garante della privacy, proprio per assicurare la riservatezza. Con questo obiettivo sono stati disegnati tre livelli dl sicurezza, a seconda del servizio, Al vello base serve solo Pin unico username e password), al secondo gradino sì affianca una «one time password (usa e getta, come quelle degli hom banking), al terzo sì aggiunge una sorta di "smart card" un supporto fisico (è il caso dì operazioni come il trasferimento dì fondi o lo scambio di documenti con dati sensibili). La faccia di Spid, la stessa per tutte le Amministrazioni. A un solo Pin si associa anche un unico link, un bottone" telematico contraddistinto da un logo, la sigla Spid in blu e bianco. Non sarà solo una questione di grafica, Agid ha lavora affinché il sistema fosse accessibile per tutti i cittadini, partendo dal fatto che spesso i servizi digitali non vengono sfruttati proprio perché difficili e poco chiari. Il governo sta anche lavorando a costruire un mega portale, un'interfaccia per tutta la P.a. digitale e il progetto ha già un nome: Italia login. D'altra parte Spid è la punta di diamante di un nuovo corso in cui rientreranno anche l'Anagrafe unica, i pagamenti elettronici e il domicilio digitale. Come ottenere il Pin, è gratis: mail o raccomandata. Lo Spid arriva per raccomanda o per mail Ma l'invio non sarà automatico, sì deve fare richiesta ai gestore dell'identità digitale: un operatore dedicato, accreditato dalla P.a. e iscritto in un apposito albo (per ora Tim, Poste e Infocert). Per ottenere lo Spid occorre dare dati anagrafici: nome, cognome, sesso, luogo e data di nascita, codice fiscale, estremi del documento d'identità, mail, numero di cellulare. Tutto sarà poi sottoposto a verifica (a vista o per le vie digitali). L'Agid, l'Agenzia per l'Italia digitale che guida le operazioni. Assicura che lo Spid è a costo zero (esclusa la "smart card"). Le tappe, partenza in ritardo, ora di corsa. La prima password doveva essere rilasciata dopo l'estate e si puntava ad avere già 3 milioni di utenti a settembre dello scorso anno poi c'è stato un rinvio, D'altra parte è stata necessaria una lunga fase di test per far si che l'operazione fosse conclusa con tutte le rassicurazioni del caso. Marzo dovrebbe essere il mese giusto vista la presentazione in calendario, annunciata dal ministro della P. a. Marianna Madia. Per domani è prevista una conferenza stampa a palazzo Vidoni, con tutti i principali attori tra gli altri, oltre al ministro. Antonio Samaritani (Agid), Tito Boeri (Inps), Marco Patuano (Tim) e Francesco Caio (Poste). L'intento è quello di accelerare per arrivare entro il 20 ad avere tutti i servizi pubblici online
MARIANNA BERTI


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