Giornale di Sicilia
Ex Province, paralisi sempre più vicina
Vertice di Crocetta con i nove commissari
La proposta del capogruppo di Forza Italia, Falcone: «Una soluzione? Congelare il prelievo da parte dello Stato sulle Rc auto. Le ex Province avrebbero i fondi quest'anno e il prossimo».
Girolamo Fazio
Oggi protesta dei dipendenti: costretti a bloccare i servizi
Il presidente: l'Ars approvi la riforma, Roma ci darà le risorse
Ex Province al collasso, un buco (già certificato per il 2015) di 118 milioni, trasferimenti dalla Regione che non bastano nemmeno a coprire la compartecipazione alla finanza dello Stato e l'esclusione dai trasferimenti nazionali, non avendo recepito la legge Delrio. Una situazione esplosiva, i lavoratori oggi si riuniranno in assemblea in tutte le nove ex Province, Crocetta e Baccei incontreranno domani i commissari straordinari, insieme all'assessore delle Autonomie locali, Luisa Lantieri, che da settimane tratta con Roma e ha sollecitato al presidente dell'Ars la calendarizzazione della legge.
La situazione economica
I nove enti lo scorso anno hanno speso oltre 550milioni di euro: solo 185 milioni servono per pagare gli stipendi, altri 54 permantenere aperte le scuole di secondo grado, 22 per garantire servizi di assistenzae trasporto agli alunni diversamente abili. Nello stesso periodo hanno incassato 432 milioni: 297 le entrate tributarie (quote di Rca auto, imposte di trascrizione, tributo ambientale e poco altro), oltre 114 milioni e mezzo i trasferimenti. Al netto, mancano 118 milioni per far quadrare i conti. E non va meglio per quest'anno. In Finanziaria sono stati previsti poco meno di 20 milioni per le spese correnti, 9 per gli investimenti. Altri 30, assicura il presidente Crocetta, arriveranno dai fondi Pac. I Liberi Consorzi non potranno fare affidamento sui trasferimenti dello Stato, 495 milioni da cui le ex Province siciliane sono state tagliate fuori perchè nell'Isola non è stata recepita la riformaDelrio. La legge approvata dall'Ars è stata contestata da Roma, l'assemblea deve approvare un nuovo testo mai i lavori per la Finanziaria hanno rallentato tutto. Allo Stato le Province hanno versato lo scorso anno oltre 66 milioni circa di compartecipazione alla finanza pubblica, quest'anno l'esborso sarà maggiore, intorno ai 100 milioni (solo Ragusa ad esempio deve 11 milioni). Da quest'anno inoltre non sarà più possibile contabilizzare i residui attivi, poste di bilancio corrispondenti a crediti di difficile esigibilità che servivano a far quadrare (almeno sulla carta) i conti.
I servizi sospesi
Numeri allarmanti. Che costringono gli enti a sospendere i servizi. È successo già a Ragusa, Siracusa e Caltanissetta, dove è arrivato lo stop all'assistenza disabili, a Trapani nelle scorse settimane le ore sono state ridotte. Proprio ieri il Forum Regionale del Terzo Settore ha chiesto un incontro all'assessore Baccei mentre l commissario straordinario di Ragusa, Dario Cartabellotta, è stato convocato dal prefetto. Lavoratori e precari a rischio Oggi nelle nove ex Province mobilitazione dei dipendenti che si riuniranno in assemblea dalle 9alle 11.La preoccupazione riguarda il loro futuro occupazionale. E il mancato recepimento della legge Delrio getta nel caos anche i 557 precari: non potendo transitare ad altri enti (appunto per il mancato recepimento della legge) vedono allontanarsi la stabilizzazione, prevista eppure dalla Finanziaria. Per il 15 è prevista una manifestazione davanti a Palazzo dei Normanni. «L'assemblea - spiegano Caracausi e Montera (Cisl Fp) - è il frutto dell'incontro tra i dipendenti e i sindacati confederali della scorsa settimana. È un grido di terrore, quello dei lavoratori, che stanno scontando sulla propria pelle le inefficienze, i capricci e i ritardi di questo governo.Un governo che adesso deve subito lavorare all'approvazione della vera riforma».
Le soluzioni alternative
Il presidente Crocetta ha convocato per domani i commissari, due (a Caltanissetta e Agrigento) si erano dimessi nei giorni scorsi. «Intanto non si possono bloccare le istituzioni culturali e gli aiuti ai diversamente abili - avverte il presidente - . A livello nazionale dobbiamo recuperare i finanziamenti bloccati. Roma intende aiutare le province siciliane ma lo farà solo se la legge si sblocca. Il parlamento ne prenda atto». Crocetta insomma punta a recuperare una fetta dei 490 milioni da cui i Liberi consorzi siciliani sono stati esclusi. Altra strada percorribile la suggerisce la Cisl. «Rinviare il pagamento relativo al contributo delle ex Province alla finanza pubblica», dicono il segretario generale della Cisl Sicilia Mimmo Milazzo e il segretario generale della Cisl Funzione pubblica Sicilia Gigi Caracausi. «È questa l'unica via percorribile per salvare gli enti da un default che, in caso contrario, sembra inevitabile. E il governo regionale deve farsi valere a Roma ». Altra via la indica il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone secondo cui «le ex Province hanno subito il prelievo da parte dello Stato sulle Rc auto ». Per Falcone una soluzione potrebbe essere «il congelamento del prelievo. Rinviandolo al 2018 le ex Province avrebbero i fondi quest'anno e il prossimo. Ma serve l'intervento deciso a Roma del governo Crocetta».
Trasferimenti d'ufficio per altri 14 impiegati.
Il presidente: chi dice no verrà licenziato Un ufficio speciale che, fino a due mesi fa, poteva contare solo su un'unità.E non un semplice impiegato e basta, ma il solo dirigente, Grazia Terranova. È l'ufficio speciale per la liquidazione delle partecipate. Da gennaio è entrato in servizio un funzionario, ancora troppo poco per portare a termine la liquidazione di una serie di società partecipate dalla Regione. Ora per l'ufficio speciale arriveranno rinforzi. Quattordici unità, ha annunciato ieri il presidente della Regione Rosario Crocetta. La linea è quella del pugno di ferro, applicando la mobilità d'ufficio. Stessa linea che Crocetta ha deciso di adottare per il personale da trasferire al Dipartimento Formazione. Al Dipartimento di viale Regione Siciliana dovevano entrare in servizio 30 unità, solo 11 si sono presentate al lavoro. Gli altri 19 non sono mai arrivati negli uffici della Formazione.Per alcuni di questi, in servizio nei centri per l'impiego, ci sono state resistenze dal Dipartimento Lavoro. Trasferimenti bloccati, nonostante una circolare, firmata a ottobre dall'ex assessore Giovanni Pistorio, stabilisca trasferimenti automatici entro i 50 chilometri di distanza fra un ufficio e l'altro, senza passare più dall'atto di interpello e senza alcun nulla osta né da parte dell'ufficio da cui si proviene né da parte di quello di approdo. Ieri Crocetta ha inviato una nota al segretario generale per avviare l'intervento sostitutivo. Il presidente vuole intanto chiarire se i dipendenti non abbiano ottemperato o siano stati i direttori generali che hanno impedito di notificare i provvedimenti. Per entrambi comunque scatteranno le contestazioni per la mancata esecuzione di un provvedimento deciso dalla giunta. «Entro una settimana dovranno essere tutti alla Formazione - avverte Crocetta -. Chi non ottempera rischia anche il licenziamento. È ora di smetterla con l'anarchia, attraverso la quale ognuno decide all'interno dell'amministrazione regionale cosa fare. I dipendenti devono essere utilizzati in relazione all'utilità e alle esigenze degli uffici». Le esigenze degli uffici appunto. Come quello delle liquidazioni. Lo scorso anno, il dirigente Terranova ha portato a termine la chiusura di cinque società. Dal registro delle imprese sono state cancellate «Quarit», «Sicilia Innovazione», «Sicilia Turismo e Cinema », «Lavoro Sicilia», «Siace» e «Ciem». Ma il piano della Regione, pubblicato a gennaio in Gazzetta ufficiale, prevede l'addio a un'altra serie di partecipate fra cui «Biosphera», «Multiservizi», «Terme di Sciacca» e «Terme di Acireale». Liquidazioni non semplici, visto che si tratta di societàsu cui pendono decine di contenziosi e debiti milionari. L'arrivo di quattordici unità dunque sarà ossigeno. «Nei prossimi giorni ci sarà un ulteriore provvedimento per il trasferimento di 14 dipendenti al servizio liquidazione, in modo tale - conclude Crocetta - che si possano accelerare le procedure per la liquidazione delle partecipate non strategiche della Regione».
Il passo è giusto
I dipendenti pubblici possono essere trasferiti d'ufficio entro cinquanta chilometri dalla loro sede. Chi si oppone, aggiunge Crocetta, rischia il licenziamento. Parole dure come non si erano mai sentite prima. Sarà l'inizio del nuovo corso all'interno della grassa e inefficiente burocrazia siciliana? Come cittadini, dobbiamo sperarlo vivamente.Un apparato amministrativo che funziona è la premessa indispensabile per lo sviluppo economico. Viceversa la Regione al momento è costosa e inefficiente. La normalizzazione dei trasferimenti del personale potrebbe essere un primo passo. Magari piccolo ma certamente significativo per ricondurre a criteri di produttività fin qui sconosciuti. Il presidente ha dato incarico al segretario di vigilare sulla correttezza e sulla rapidità delle procedure di mobilità. I trenta dipendenti assegnati alla Formazione dovranno rassegnarsi a preparare le valigie. Undici lo hanno già fatto. Gli altri 19 dovranno adeguarsi entro una settimana. I direttori degli uffici di provenienzanonppotranno opporsi se non vogliono perdere il posto. «Bisogna smetterla con l'anarchia all'interno della pubblica amministrazione» chiede Crocetta. Basta con il consueto andazzo per cui ognuno fa quello che gli pare. I dipendenti devono essere utilizzati dove servono. Proprio per questo nei prossimigiorni ci saràil trasferimentodi 14 dipendenti al servizio liquidazione della ragioneria, in modo da accelerare le procedure per la liquidazione delle partecipate non strategiche della Regione. La politica sembra aver preso coscienza del suo ruolo di direzione uscendo dal ricatto della burocrazia.Una svolta senza precedenti per l'amministrazione pubblica in Regione. Speriamo che non sia il volo di una rondine. Tanto più che la primavera, a rigor di calendario, non è ancora nemmeno cominciata. 0Idipendentisonostati destinatial settore liquidazione delle partecipate. A gennaio era arrivato un funzionario
Ribera
Concerto del Toscanini
...Oggi, alle 17, presso l'auditorium dell'istituto musicale Toscanini di Ribera, si terrà un concerto, organizzato in collaborazione con il Comune,contro la violenza di genere. L'iniziativa è stata annunciata dal direttore, Mariangela Longa,e si inserisce inunmomentodi grande attività del Toscanini con la partecipazione anche a manifestazioni per spingere verso la statalizzazione dell'istituto. (*GP*)
Dodici Comuni «fanno squadra»
Strategia unica per lo sviluppo
...Dodici Comuni dell'area interna dei monti Sicani, per una strategia collettiva di sviluppo. Pronti trenta milioni di euro per diversi servizi. I Comuni coinvolti sono Alessandria, Bivona, Cianciana, San Biagio Platani, Santo Stefano di Quisquina, Burgio, Calamonaci, Cattolica Eraclea, Lucca Sicula, Montallegro, Ribera e Villafranca Sicula. A darne notizia è il sindaco di Ribera, Carmelo Pace. «Nei prossimi giorni -afferma-, verrà sottoposto al consiglio comunale l'approvazione dello schema di convenzione tra i Comuni dell'area interna Sicani. Si tratta di un finanziamento di trenta milioni di euro in grado di dare la possibilità ai Comuni interessati di definire una pianificazione territoriale che attribuisca loro un ruolo propositivo, al fine di elaborare una strategia collettiva per un territorio con caratteristiche analoghe relativamente allo studio territoriale, alle peculiarità storico-culturali e socio economiche ». Si tratta di fondi riguardanti la «Programmazione 2014/2020 - Strategia Nazionale Aree Interne», grazie alla quale sono state individuate cinque areee fra queste quella denominata "Sicani". Gli interventi che potranno essere realizzati riguarderanno: la polizia municipale e la polizia amministrativa locale; l'edilizia scolastica, per la parte non attribuita alla competenze delle ex province; l'organizzazione, la messa in rete e gestione dei servizi scolastici e l'ampliamento dell'attività formativa; la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade rurali, interpoderali e regie trazzere; la pulizia dell'alveo dei fiumi e dei torrenti; la promozione e la gestione dei servizi turistici e culturali; il recupero e la fruizione del patrimonio ferroviario dismesso; i servizi e le strutture a sostegno del settore agricolo e zootecnico; l'organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale,compresi i servizi di trasporto pubblico comunale; la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonché la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovracomunale; l'attività in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi; i servizi di prevenzione del randagismo. «Iprogrammi operativi sono stati stilati al fine di concentrare al massimo le risorse disponibili su priorità ben definite a livello locale e dalle reali esigenze socioeconomiche espresse dal territorio -fa sapere, Pace-. Tale adesione - afferma il Sindaco - è stata fortemente voluta da questa amministrazione e spero venga ampiamente condivisa dal consiglio comunale». (*MIRU*) Michele Ruvolo
Sicilia24h
TURISMO: NUOVI POSTI LETTO A
DISPOSIZIONE IN PROVINCIA DI AGRIGENTO.
Il Settore Promozione Turistica del
Libero Consorzio Comunale ha classificato alcune nuove strutture
ricettive in vari Comuni della nostra provincia. Si tratta, come è
noto, di una competenza attribuita a suo tempo alle Province
Regionali siciliane dalla Legge Regionale n. 27 del 1996, e che
tuttora viene svolta con grande impegno dal Libero Consorzio Comunale
di Agrigento nonostante la carenza di risorse e l'incertezza legata
al futuro delle ex Province. Complessivamente le nuove strutture
arricchiscono di 86 nuovi posti letto l'offerta complessiva in
provincia, un dato che, sommato al mese di gennaio 2016, conferma il
trend positivo registrato nel 2015. A questi dati si aggiunga il
recupero di 14 posti letto da strutture riclassificate dal Settore.
Continuano, dunque, gli investimenti
privati in nuove strutture, Bed and Breakfast in particolare, a
conferma di una lenta uscita dalla crisi che aveva caratterizzato gli
anni precedenti. Le nuove strutture ricettive sono:
- B&B "Dragotto-Rifesi",
a Burgio, Tre Stelle con disponibilità di 4 camere e 6 posti letto;
- B&B "Templi e Arte",
ad Agrigento, Tre Stelle con 2 camere e 4 posti letto;
- B&B "Alicata la dimora
del vento", a Licata, Tre Stelle con 4 camere e 13 posti letto;
- B&B "Riva del Salso",
a Licata, Tre Stelle con 5 camere e 17 posti letto
- B&B "Baglio S. Croce"
a Porto Empedocle, 5 camere e 17 posti letto,
- B&B "Domus Reina" a
Santo Stefano Quisquina, Due Stelle con 4 camere e 8 posti letto.
Classificati anche la casa-vacanza
"Ciuri Ciuri", ad Agrigento, Una Stella, composta da una unità
abitativa e 3 posti letto, e il "Baglio Maragani", struttura per
turismo rurale, a Sciacca, con 15 camere e 18 posti letto. Il Libero Consorzio ai sensi dell'art.
4 comma 7 della L.R. 06/04/1996 n. 27 ha anche provveduto alla
riclassificazione di due strutture, ovvero il B&B "La casa
sulla spiaggia" a Siculiana, Tre Stelle con disponibilità di 2
camere e 4 posti letto, e il B&B "Villa Del Sole" ad
Agrigento, Tre Stelle con 5 camere e 10 posti letto. Il Settore Promozione Turistica ha
trasmesso le relative determinazioni ai Comuni nei quali ricadono le
nuove strutture, ai Servizi Turistici Regionali e alla Regione
Sicilia per i provvedimenti di competenza.
Infoagrigento
EX PROVINCE, SITUAZIONE MOLTO
DIFFICILE: SERVONO QUASI 200 MILIONI DI EUROSCRITTO LUNEDÌ 7 MARZO
Vertice presso la sede della
Presidenza della Regione Siciliana sul caso delle ex province: enormi
debiti, enti vicini al collasso
Ne servono circa 200, ma ne sono
arrivati dall'ultima finanziaria regionale solo 19; il riferimento
è ai milioni di Euro che servono per salvare le ex Province
regionali siciliane.
Abolite nel 2012, dopo quasi quattro
anni non c'è ancora una riforma e tutto questo tempo di gestione
commissariale ed ordinaria ha mandato al collasso quelli che adesso
vengono chiamati 'liberi consorzi' o 'città metropolitane'
nel caso di Palermo, Catania e Messina.
Un pasticcio in salsa siciliana, che
adesso rischia di tramutarsi in dramma per quei cittadini che vedono
i servizi delle ex province svanire e per i lavoratori degli enti; i
bilanci 2015 non sono stati chiusi, complessivamente tra entrate ed
uscite obbligatorie (stipendi e servizi essenziali) vi è un buco di
120 milioni di Euro, mentre altri 80 dovrebbero essere impegnati dai
liberi consorzi per la compartecipazione alla spesa pubblica 2016.
Come riferisce LiveSicilia, in questo
lunedì a Palermo si è tenuto un vertice tra tutti i commissari
delle ex province ed il presidente della Regione, Rosario Crocetta;
il governo regionale si è impegnato nel chiedere il congelamento
degli 80 milioni di Euro per la compartecipazione alla spesa
pubblica, bisogna trovare però adesso i 120 che servono per chiudere
i bilanci almeno per l'ordinaria amministrazione, garantendo
stipendi e servizi di primaria necessità (dai disabili alla
manutenzione delle strade provinciali).
Dalla finanziaria arriveranno solo 19
milioni, come detto, per il resto si spera in un intervento ad hoc da
parte statale anche se Roma non sembra intenzionata a muoversi senza
alcuna riforma; serve, come primo passo, una nuova legge che
disciplini gli enti, il governo centrale consiglia l'applicazione
della 'Delrio' che è già in vigore da Reggio Calabria in su,
diversamente non si potrà procedere nemmeno alla programmazione
ordinaria.
Bisogna fare in fretta: le ex province
sono oramai al collasso.
LA SICILIA
Ex Province rischio default
dipendenti in assemblea.
La situazione finanziaria delle 9 ex
Province siciliane sarà discussa domani in un vertice con commissari
dei Libero consorzio dal presidente delta Regione Rosario Crocetta e
da Alessandro Baccei, assessore regionale all'Economia. Preoccupa e
non poco la situazione di pre-dissesto in cui si troverebbero alcune
delle ex Province che sarebbero ad un passo dal default, mentre quasi
tutte sarebbero impossibilitate a predispone i bilanci di previsione
per il 2016. Le difficoltà erano state illustrate
in una lettera per temi generali da parte dei commissari al governato
re siciliano. Nei giorni scorsi si erano dimessi i commissari dei
liberi consorzi di Agrigento. Marcello Malsano, e di Caltanissetta,
Alessandra Di Liberto. Alle ex Province occorrerebbero 118 milioni di
euro per le passività di bilancia ed altri 80 per la
compartecipazione alla finanza pubblica per il 2015. In tal Senso arriva a proposta della
Cisl, col segretario Mimmo Milazzo, di rinviare il pagamento relativo
al contributo in questione:«E' questa l'unica via percorribile per
salvare gli enti da un default che, in caso contrario, sembra
inevitabile. E il governo regionale deve farsi valere a Roma». Dalle manutenzione delle strade
provinciali ai servizi di assistenza ai disabili, ci sono una lunga
serie di interventi a rischio. Intanto i di pendenti degli enti hanno
proclamato per oggi una giornata di assemblea, sottolineando come il
ritardo dell'approvazione della legge metta a rischio l'erogazione
dei servizi a loro attribuiti e le conseguenti garanzie
occupazionali. L'assemblea precisano Caracausi e Monte r della Cisl
Ep, «è un grido di terrore, quello dei lavoratori, che stanno
scontando sulla propria pelle le inefficienze i capricci e i ritardi
di questo governo». Ieri intanto si è svolto a Palazzo d'Orleans
un ungo incontro tra Crocetta e assessore a}le Autonomie locali,
Luisa Lantieri, per accelerare sulle soluzioni da portare Santi, dopo
lo stallo delle ultime settimane dovuto anche al la definizione del
ruolo del sindaco di Città metropolitana. Lantieri dovrebbe
incontrare a giorni esponenti del governo nazionale. Tra coloro che in passato hanno
esplicitamente parlato del recepimento della legge Delrio sui nuovi
enti, figura il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, che ha
definito la legge «una risorsa per la Sicilia Una richiesta di
accelerare la calendarizzazione all'Ars del ddl che recepisce i
rilievi del Consiglio dei ministri sulla precedente riforma, viene
anche dal capogruppo all' di Fi Marco Falcone: «Bisogna subito
completare la riforma, ferma per l'inadeguatezza del governo che
deve risolvere la questione dei fondi alle ex Province da parte dello
Stato Anche per Falcone una soluzione potrebbe essere quella d
congelamento per un an no, con rinvio aI 2018, del prelievo degli 80
milioni di euro.
GIUSEPPE BIANCA
LIBERO CONSORZIO
Dopo il commissario...il nulla
Le dimissioni di Maisano lasciano
nel caos totale l'ex Provincia. Dipendenti in ansia.
Il libero consorzio di Agrigento, o ex
Provincia, è ancora una volta una nave senza nocchiero in gran
tempesta". Questa volta però, praticamente in
modo letterale. Sì perché se già la situazione
generale del l'ente di area vasta non è delle migliori da un punto
di sta economico meglio di altri, forse, ma non abbastanza da
ritenersi fuori pericolo -, a questo si aggiunge una rischiosissima
fase di vacatio amministrativa connessa al le dimissioni del
commissario Marcello Maisano. Questi, come noto, aveva rassegnato il
proprio mandato nelle mani dell'Assessorato agli Enti locali nelle
scorse settimane giustificando il tutto con la necessità,
nell'interesse dell'ex Provincia, di mettere al suo posto un
tecnico che avesse le dovute competenze economiche e, anche,
liquidatorie. Impossibile pensare ad altro se bisogna scegliere se
garantire gli stipendi e la proroga contrattuale ai di- pendenti
precari o i servizi per cittadini. Prive di fondamento, invece, le
voci che volevano un "niet" alle dimissioni da parte della
Regione Siciliana. Ad oggi, pare, nulla è stato notificato al
l'ormai ex commissario, nè atti dì altra natura sono giunti al
Libero consorzio rispetto ad una nuova nomina per la guida
amministrati va dell'Ente. Tutto questo avviene, in modo
peggiorativo, rispetto ad uno stato generale di per sé drammatico
dell'ente, dato che senza una figura "politica" è
praticamente impossibile garantire qualunque cosa non sia stretta
ordinaria amministrazione. Fuori da questa categoria, ad esempio.
sono le costituzioni in giudizio legale, la nomina del collegio dei
re visori dei conti, l'approvazione del piano economico e di
gestione 2016 ecc. In questa precarietà praticamente
assoluta, oggi il personale del Libero consorzio (in stato di
agitazione ormai da mesi) svolgerà l'assemblea all'interno
dell'aula "Giglia", sede dell'ormai ex Consiglio provinciale,
convocata dalle Rappresentanze sindacali unitarie. Queste faranno il
punto della gravissima situazione finanziaria dei liberi Consorzi,
anche in relazione alla mancata discussione del disegno di legge
regionale n. 1070/A, già approvata in Commissione Ars lo scorso
dicembre, che doveva modificare la legge regionale n. 15/2015. Le
conseguenze dell'assenza del commissario, comunque, hanno avuto
inevitabilmente ri percussioni anche rispetto alla situazione del
Consorzio universitario di Agrigento. Ieri mat tina l'Assemblea dei
soci è stata rinviata di una settimana in attesa di comprendere non
solo quale destino ha pensato la Regione per il Cupa e gli altri
consorzi, ma anche di conoscere quale decisione prenderà il futuro
commissario rispetto alla partecipazione societaria. Decisione che,
probabilmente, non potrà essere diversa da quelle già prese finora.
GIOACCHINO SCHICCHI