Giornale di Sicilia
I nodi della regione. Il procuratore Aloisio apre un'indagine: in dieci casi conferiti incarichimalgrado ci fossero in organico dipendenti con tutti i requisiti
Asp, il business degli incarichi ai legali esterni
La Corte dei Conti: in tre anni pagate parcelle per 18 milioni di euro. Ma c'è chi replica: in organico pochi gli avvocati
Giacinto Pipitone
palermo ...Un esercito di avvocati arruolati dai manager delle Asp per difendere medici e strutture sanitarie. Professionisti pagati a peso d'oro, come principi del foro, indipendentemente dal successo e a volte perfino quando al termine del giudizio era stata decisa la compensazione delle spese legali fra le parti. E, soprattutto, malgrado in ogni Azienda sanitaria provinciale sia presente un ufficio legale con dipendenti di ruolo che dovrebbe servire proprio a fronteggiare queste cause. È scoppiato il caso delle spese legali nella sanità pubblica:unavoce di bilancio costata alle casse regionali 6milioni all'anno negli ultimi tre anni. E proprio su questi 18 milioni finiti nelle tasche degli avvocati siciliani ha acceso i riflettori la Procura regionale della Corte dei Conti. L'indagine avviata dal procuratore Giuseppe Aloisio ruota su tre aspetti da chiarire. Imagistrati dubitano che tutte le spese sostenute per gli avvocati siano strettamente necessarie: questo perchè ci sono legali già al servizio delle Asp che - quando vengono affidati incarichi all'esterno - vengono di fatto scavalcati. Questo aspetto è stato sottolineato dallo stesso Aloisio nella relazione pronunciata all'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti: «Dieci aziende sanitarie e ospedaliere, pur in possesso di uffici legali, hanno conferito ad avvocati del libero foro un numero elevatissimo di incarichi di rappresentanza e difesa, con il conseguente pagamento di onorari per un importo complessivo di molti milioni ela sostanziale ingiustificata inutilizzazione dei dipendenti in organico, in possesso dei requisitiper tutelare in giudizio le ragioni delle rispettive aziende». Parole che avevano stupito Crocetta, pronto a replicare che una sua legge vieta alle Asp nuove consulenze. Ma oggetto dell'indagine non sono i consulenti, quanto gli incarichi di difesa assegnati a professionisti esternie la loro opportunità. Lo stesso magistrato ha sottolineato che due Asp, quelle di Enna e Palermo, hanno invece scelto la strada di affidare la difesa ad avvocati interni. I magistrati hannoascoltato i vertici di queste Asp ricavandone dati che dimostrano che scegliendo la via dell'affidamento all'ufficio legale interno si sono verificati risparmi enormi. A ogni altra Asp la Corte dei Conti ha chiesto relazioni dettagliate sul numero e il costo degli incarichi conferiti. E pure sulle modalità con cui è stata svolta la difesa. Dalle prime analisi emergerebbe infatti che parecchie cause siano finite sempre agli stessi avvocati e che gli importi, salati, versati ai legali non abbiano tenuto conto del successo o della sconfitta nelle cause: insomma, la Asp non avrebbe trattato per spuntare condizioni più vantaggiose. L'altro fenomeno di cui c'è sentore alla Corte dei Conti è che in alcuni casi malgradole speselegali fossero stateaddossate alla parte soccombente (o almeno compensate) il costo della difesa è stato poi del tutto sostenuto dalla Asp: probabilmente perchè la controparte non ha saldato e il legale si è poi rivolto a chi gli aveva conferito l'incarico. In ogni caso sono le cifre ad aver destato l'attenzione della Procura della Corte dei Conti. Basti pensare che anche una Asp considerata non fra le più grandi, quella di Trapani, ha messo insieme incarichi nel solo 2014 per quasi 700 mila euro. Per l'esattezza 693.826 euro. Il dato del 2015 è ancora in via di elaborazione. Ma il manager Fabrizio De Nicola si difende: «La nostra Asp ha in servizio all'ufficio legaleunsolo avvocato, con mere funzioni di coordinamento, e considerando la mole di contenziosi in azienda sideve ricorrerea incarichi professionali per i contenziosi legali». De Nicola segnala però che «a fronte di questa spesa abbiamo vinto la stragrande maggioranza dei giudizi con notevole risparmio per la collettività ». Da quando il caso è stato sollevato dal procuratore Aloisio anche l'assessorato alla Sanità, guidato da Baldo Gucciardi, ha avviato un monitoraggio su questi incarichi. Su cui c'è un altro aspetto che va sottolineato: si tratta di incarichi affidati per chiamata diretta, in modo fiduciario. E anche per questo motivo non mancano i casi di legali vicini al mondo della politica che sono stati chiamati a difendere le Asp con parcelle invidiabili.
Lo stipendio a parte?
Dal cilindro della Corte dei Conti saltano fuori 18 milioni di euro di spese per consulenze legali in sanità, che si potevano risparmiare utilizzando professionalità interne.La Corte chiede di sapere a quali attività, in alternativa, siano stati destinati i legali in servizio. Speriamo di scoprirlo presto. Non è agevole districarsi in questa intricata boscaglia, al cui interno convivono legittime quanto limitate esigenze di ricorso a «esperti» esterni. Insieme a loro, però, c'è un numero elevato di prestazioni professionali, idonee soltanto a mantenere in piedi, con incarichi e consulenze, un sistema di clientele, oltre che ad aggirare i crescenti vincoli alle assunzioni «pubbliche». Il problema, in realtà, non ha soltanto una dimensione locale ma, con gradiente diverso, interessa tutta la pubblica amministrazione italiana. La legge statale dello scorso agosto, che delega al Governo la riorganizzazione della macchina pubblica, punta a un nuovo regime delle «collaborazioni » trasformandole in rapporti di lavoro subordinato dal 2016, nel settore privato, edeliminandole dal 2017, nel settore pubblico. Anche la Regione ha normato la materia. L'obiettivo è chiaro anche se il più delle volte eluso. Al riguardo alcune indagini della Corte dei Conti sulle società partecipate hanno fatto emergere «non poche opacità in merito al rispetto del divieto di assunzioni, degli obblighi di riduzione della spesa del personale e dei princìpi in tema di reclutamento del personale e di conferimento degli incarichi esterni». Eppure per le amministrazioni pubbliche, da Aosta a Siracusa, l'esigenza di trovare risorse finanziarie aggiuntive,dadestinare allo sviluppo e alla creazione di lavoro vero, rappresenta una priorità. Meno spesso però il confronto si spinge a considerare la fonte alla quale attingere per nuovi fondi. Questi non possono certo arrivare da altre imposte e tantomeno da maggiori debiti. Ecco da dove scaturisce la spending review; ecco da dove deriva la necessità di abbattere la spesa improduttiva. A livello nazionale, la spesa pubblica ammonta a circa 820 miliardi di euro l'anno; immaginando che non ci siano spazi di riduzione nella spesa per interessi sul debito (80 miliardi), nella sanità e nelle pensioni (520 miliardi), residuano, per così dire, 220 miliardi da «aggredire». Eppure è difficilissimo toccare interessi consolidati. Senza entrare nel merito delle singole voci, la vasta area delle consulenzee degli incarichi si pone, in prima battuta, come un obiettivo privilegiato sucui intervenire per la riduzione della spesa. Certo non possiamo nasconderci che quando si taglia una spesa si tocca contemporaneamente una tasca. Tuttavia se l'obiettivo prioritario fosse quello di riempire le tasche più vuote, allora tutto dovrebbe essere più facile.
Ambiente
Ripresi incontri per il progetto
«Tartalife»
...Ripresi ieri gli incontri formativi organizzati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento per i docenti delle scuole siciliane di istruzione primaria e secondaria di primo grado aderenti al programma di educazione ambientale "Scopri-Tarta". Ieri pomeriggio lo staff del Settore Ambiente e Territorio è stato a Vittoria, ospite della direzione dell'IstitutoComprensivo "Caruano", per illustrare ai docenti i contenuti del progetto comunitario. La parte scientifica è stata condotta dalla biologa Daniela Freggi.
Sambuca di Sicilia, ultimi giorni per «votarla»
Dopo Gangi e Montalbano Elicona, la Sicilia punta sull'antiza Zabut per vincere per la terza volta il titolo che riconosce alle cittadine selezionate una qualifica di spiccato interesse storico e artistico.
...Ultimi giorni per il voto web sul concorso"il Borgo dei Borghi" del popolare programma di Rai3 «Alle falde del Kilimangiaro». Si chiude infatti domenica prossima, 13 marzo, l'edizione 2016 del concorso che vede in lizza 20 borghi italiani, e tra questi Sambuca di Sicilia, che ha superato la prima selezione. Sarà dunque possibile votare Sambuca per il titolo di «Borgo più bello d'Italia», titolo che, in caso di vittoria della cittadina agrigentina, rimarrebbe in Sicilia per il terzo anno consecutivo dopo le vittorie di Gangi e Montalbano Elicona. Il borgo vincitore verrà premiato nel corso della trasmissione del 27 marzo prossimo, condotta come sempre da Camila Raznovic e in onda in prima serata su Rai 3. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, sta continuando a sostenere la candidatura di Sambuca di Sicilia mantenendo nella sezione "Primo Piano" del sito internet ufficiale www.provincia.agrigento. it , il link www.kilimangiaro.rai. it , dal quale è possibile accedere alla votazione seguendo le istruzione, con alcuni semplici passaggi, scegliere il borgo preferito. Un momento importante per Sambuca di Sicilia, ben presentata nel popolare programma televisivo in tutti i suoi aspetti e le sue peculiarità, dalle origini arabe alla presenza di chiese e palazzi in stile barocco, ma anche dalla sua agricoltura, caratterizzata da produzioni olivicole e vitivinicole di altissima qualità, dagli itinerari storico-naturalistici ben conosciuti dagli escursionisti, e dalle particolari produzioni gastronomiche (da quella dolciaria alle agrozootecniche, su tutte la celebre "vastedda", il formaggio di pecora a pasta filata).Dopo Gangi e Montalbano Elicona, la Sicilia, dunque, punta su Sambuca per vincere per la terza volta il titolo che riconosce alle cittadine selezionate una qualifica di "spiccato interesse storico e artistico" con l'intento di contribuire a salvaguardare, conservare e rivitalizzare il territorio che, trovandosi al di fuori dei principali circuiti turistici, rischiano di essere dimenticati. Si ripropone un nuova occasione per la Sicilia di mostrare le sue bellezze naturali, le sue tradizioni antiche e i suoi panorami affascinanti. Basta soltanto un clic per fa arrivare a Sambuca la propria preferenza, fino al 13 marzo sarà infatti possibile votare (solo una volta) il piccolo centro in attesa del risultato: gli utenti del web potranno scegliere il "Borgo dei Borghi" preferito, contribuendo con il proprio voto in attesa del termine della sfida. Il riconoscimento verrà assegnato il 27 marzo, la domenica di Pasqua, con una nuova puntata di «Alle falde del Kilimangiaro».(*CR*)
SCRIVOLIBERO
Tartalife: riprendono a Vittoria gli incontri formativi del programma "Scopri-Tarta"
marzo 10th, 2016 | by Redazione Scrivo Libero
Riprendono oggi gli incontri formativi organizzati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento per i docenti delle scuole siciliane di istruzione primaria e secondaria di primo grado aderenti al programma di educazione ambientale "Scopri-Tarta", nell'ambito dell'azione E3 del progetto comunitario LIFE+ "Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale".
Questo pomeriggio lo staff del Settore Ambiente e Territorio sarà a Vittoria (RG), ospite della direzione dell'Istituto Comprensivo "Caruano", per illustrare ai docenti delle scuole della provincia di Ragusa i contenuti del progetto comunitario. La parte scientifica, come nei precedenti incontri, sarà condotta dalla nota biologa Daniela Freggi, professionista con esperienza ultratrentennale nei programmi di conservazione della biodiversità marina, e delle tartarughe marine in particolare. Domani invece è previsto, nell'aula magna dell'Istituto Comprensivo "Giovanni XXIII" di Catania, un incontro con i docenti delle scuole della provincia etnea.
Continua, dunque, il ciclo di incontri formativi, iniziati nel mese di febbraio con i docenti delle province di Palermo, Agrigento, Siracusa e Caltanissetta, che hanno mostrato notevole interesse per il progetto, che sta coinvolgendo tutte le classi aderenti e che consegneranno nei prossimi mesi gli elaborati del progetto-concorso sul tema della conservazione della Tartaruga marina Caretta caretta nel Mediterraneo. Il coordinamento per la Sicilia del programma "Scopri-Tarta" è un ulteriore riconoscimento alla professionalità acquisita dal Settore Ambiente del Libero Consorzio in questi anni, nei quali ha avuto un ruolo importante come ente capofila o partner di vari progetti comunitari finanziati dal programma LIFE.
Ricordiamo che il Tartalife ha nel CNR-ISMAR di Ancona l'ente capofila, mentre i partenr, oltre al Libero Consorzio di Agrigento sono Ente Parco Nazionale dell'Asinara, Fondazione Cetacea, CTS, AMP Isole Egadi, Legambiente, AMP Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa) e Consorzio UNIMAR.
Agrigentoweb
Nuove offerte di lavoro consultabili negli uffici Urp del Libero Consorzio
Sono oltre 63mila le nuove offerte di lavoro consultabili nell'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Libero Consorzio di Agrigento, di piazza Vittorio Emanuele ad Agrigento.
Solo 63.712 di queste offerte di lavoro, riguardano il Ministero dell'Istruzione che ha pubblicato i bandi di concorso a posti e cattedre per il 2016, per il reclutamento di altrettanti docenti come previsto dalla "Legge Buona Scuola". Le assunzioni saranno effettuate nel corso del triennio 2016/2018.
Altre offerte di lavoro riguardano il Corpo dei Vigili del Fuoco che ha pubblicato un bando per 12 atleti da inserire nel Gruppo sportivo Fiamme Rosse e 56 operatori socio sanitari categoria B a tempo indeterminato per l'Ausl di Teramo con la licenza media come titolo di studio richiesto.
Indetta anche una selezione pubblica per titoli e colloquio, per l'assunzione di due funzionari da destinare all'ufficio di Piano dell'Ambito territoriale di Manfredonia-Mattinata- Monte Sant'Angelo-Zapponeta. Le assunzioni saranno a tempo determinato per 18 ore settimanali.
I bandi e le offerte di lavoro saranno consultabili anche nelle Urp periferiche di Canicattì, Bivona, Sciacca, Cammarata, Licata e Ribera. Telefonicamente, si possono contattare i numeri verdi 800-315555 oppure 800-236837. Il personale dell'ente è a disposizione dell'utenza anche per la compilazione delle istanze.
CORRIERE AGRIGENTINO
Votate Sambuca come borgo più bello
Il Libero Consorzio Comunale - ex provincia di Agrigento ricorda che mancano solo tre giorni per votare Sambuca di Sicilia nel concorso "il Borgo dei Borghi" del popolare programma di Rai3 "Alle falde del Kilimangiaro".
In lizza ci sono 20 borghi italiani e tra questi appunto Sambuca di Sicilia in lizza per il titolo di "Borgo più bello d'Italia", titolo che, in caso di vittoria della cittadina agrigentina, rimarrebbe in Sicilia per il terzo anno consecutivo dopo le vittorie di Gangi e Montalbano Elicona. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, sempre attento alla promozione dei centri ad alta valenza turistica, ricorda che si può votare al link www.kilimangiaro.rai.it.
Nel rinnovare l'invito al web voting entro domenica, il Consorzio parla di "Un momento importante per Sambuca di Sicilia, ben presentata nel popolare programma televisivo in tutti i suoi aspetti e le sue peculiarità, dalle origini arabe alla presenza di chiese e palazzi in stile barocco, ma anche dalla sua agricoltura, caratterizzata da produzioni olivicole e vitivinicole di altissima qualità, dagli itinerari storico-naturalistici ben conosciuti dagli escursionisti, e dalle particolari produzioni gastronomiche (da quella dolciaria alle agrozootecniche, su tutte la celebre "vastedda", il formaggio di pecora a pasta filata".
SiracusaOggi.it
Siracusa. I dipendenti dell'ex Provincia scrivono al presidente della Repubblica: "Noi abbandonati e disperati"
"Siamo i dipendenti "abbandonati" e disperati delle ex Province regionali, donne e uomini, madri e padri, cittadini italiani". Così un folto gruppo di lavoratori del Libero consorzio di Siracusa si rivolgono al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui hanno deciso di scrivere, per chiederne l'intervento. "Noi-spiegano i dipendenti- affranti scriviamo a Lei da Siracusa, la bella città aretusea, ma lo stesso accorato grido Le giunge dalla vitale Catania, dalla operosa Ragusa, e, via dicendo, da tutte le altre città siciliane. Ci rivolgiamo a Lei, perché Sergio Mattarella è il Presidente del nostro Stato, perché conosciamo il suo impegno e i suoi trascorsi politici e sociali, perché Lei è un siciliano e conosce bene la sua terra e i suoi problemi e perchè Lei è il garante della Costituzione, la carta dei diritti e dei doveri degli italiani e quindi anche il nostro.
Da tre lunghi anni, il pesante fardello della Legge che ha voluto l'abolizione delle Province d'Italia, è caduto solo su di noi. Tutte le Regioni italiane, infatti, si sono mosse ed hanno emanato leggi per i lori cittadini e dipendenti delle rispettive ex Province. Tutte ad eccezione della Regione Siciliana -ricordano i dipendenti- che, dopo mille proteste da parte nostra e centinaia di sedute assembleari, ha partorito, nell'agosto del 2015 la legge n. 15, quella dei sei Liberi Consorzi Comunali e delle tre Città Metropolitane. Una legge oggi imbrigliata ed impugnata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. I nostri cari Legislatori siciliani non hanno previsto le risorse finanziarie necessarie per consentire ai nascituri Liberi Consorzi di svolgere le Funzioni e i Servizi per la Comunità. Quei servizi che dovremmo garantire ai cittadini che pagano le tasse, quei Servizi che da sempre, noi impiegati e servitori dello Stato, ci onoravamo un tempo di svolgere e che oggi, ingiuriati e denunciati dai nostri stessi concittadini non possiamo più svolgere.
E mentre in tutto il resto d'Italia i nostri colleghi, dipendenti delle ex Province, sono stati garantiti da efficienti Leggi di riforma e lavorano assicurando quegli stessi servizi ai loro conterranei, noi invece, dipendenti delle 9 ex Province siciliane, non possiamo fare lo stesso perché a noi è toccata una legge vuota, che non ha un euro in dotazione, che non piace al Governo nazionale e che per questo è diventata il motivo del braccio di ferro tra due città, Palermo e Roma, tra due uomini Rosario Crocetta e Matteo Renzi". I dipendenti dell'ex Provincia parlano di "un caro prezzo, il prezzo della dignità di oltre seimilacinquecento lavoratori, il prezzo dell'inefficienza dei servizi alle famiglie dei disabili, della mancata manutenzione alle strade in tutta Sicilia, del degrado delle scuole superiori per i nostri figli, e sta costando anche i soldi dello stipendio di noi tutti". Poi una richiesta. "Può, Presidente Mattarella, spiegare al Governatore della Sicilia che le Leggi dell'Assemblea siciliana devono essere credibili per godere del privilegio della sua autonomia statutaria? E potrebbe, anche, convincere il Presidente del Consiglio dei Ministri che il contributo di finanza pubblica, che ci ha imposto con la legge di stabilità, sta dissanguando le nostre poverissime casse? Magari con il suo aiuto ed autorevole intervento riescono a capirsi meglio".
LiveSicilia
"Contributo di solidarietà per scongiurare il dissesto"
Nello Musumeci ha presentato, insieme ai deputati del Gruppo Lista Musumeci, Formica e Ioppolo, un'interrogazione.
PALERMO- "Il governo regionale chieda a quello nazionale il rinvio del contributo di solidarietà di 120 milioni di euro a carico delle ex Province regionali, per scongiurare il dissesto economico e il licenziamento di migliaia di lavoratori". Lo dice l'esponente dell'opposizione all'Ars Nello Musumeci, che ha presentato insieme ai deputati del Gruppo Lista Musumeci, Formica e Ioppolo, un'interrogazione al Presidente della Regione, all'assessore delle Autonomie locali e all'assessore dell'Economia. Nell'interrogazione si fa riferimento all'attuale condizione delle ex Province regionali e alla gravissima crisi di liquidità delle stesse, che potrebbe portare al licenziamento del personale se dalla Regione Siciliana non dovessero arrivare i fondi necessari. Uno spettro concreto, visto che il Ragioniere generale della Regione ha confermato la disponibilità di appena 20 milioni di euro, contro una esigenza minima di circa 130 milioni, richiesti dai nove Commissari. "Nonostante i ripetuti appelli sui rischi legati allo scioglimento affrettato delle Provincie - sottolinea Musumeci - nonostante i continui moniti sul pericolo di dissesto di quegli enti a causa della mancata istituzione dei liberi consorzi, il governo è andato avanti senza alcuna programmazione e pianificazione, con il solo risultato di avere condannato i commissari a una condizione di impotenza e di paralisi amministrativa". (ANSA)