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Rassegna stampa del 16 marzo 2016

Giornale di Sicilia.

Le ex Province con le casse vuote:
luci spente nelle strade del Ragusano.

...Luci spente sulle strade extraurbane di competenza del Libero Consorzio di Ragusa. Duemila corpi illuminanti, un impegno di spesa pari a 500 mila euro all'anno. L'ex Provincia non ha più i soldi per la manutenzione ordinaria e ha comunicato ai sindaci l'immediata disattivazione della pubblica illuminazione. Un altro effetto della crisi finanziaria degli enti intermedi, a corto di risorse dopo la mancata applicazione della legge Delrio e l'impugnativa della riforma approvata la scorsa estate dall'Ars. I sindaci di Ragusa, Giarratana e Monterosso Almo, in conferenza stampa, ieri hanno voluto fare sentire la propria voce parlando di un fatto grave legato a problemi di sicurezza e di ordine pubblico anche nelle aree rurali. «Chiederemo un intervento del prefetto - ha detto il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto - , per correre al buio incroci o strade extraurbane diventa molto pericoloso». Per i comuni dell'ex provincia regionale l'ennesima scure su una vicenda molto complessa. «La metà dei corpi illuminanti - aggiunge l'assessore ai lavori pubblici, Salvatore Corallo - ricade in territorio di Ragusa. Lo scorso anno il numero delle ore di accensione è stato ridotto del 20%, adesso la chiusura in tutto degli impianti». Sempre ieri intanto circa 500 lavoratori dei 9 Liberi Consorzi hanno protestato davanti a Palazzo dei Normanni. Nel pomeriggio una delegazione sindacale (composta da Cgil, Cisl e Uil) ha incontrato il presidente della prima commissione, questa mattina è previsto un incontro con il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone, con i capigruppo e i presidenti di commissione. Ardizzone, ieri in apertura della seduta a Sala d'Ercole, ha precisato che «la legge sulle Province c'è: c'è un problema di governance. C'è stata una impugnativa su quattro punti, il governo ha risposto a tre punti, rimane l'ultimo punto cioè la coincidenza tra il sindaco della città metropolitana col sindaco del comune capoluogo. Ma se non si condivide l'impostazione nazionale, allora il governo faccia ricorso alla Consulta». «Vogliamo colpire quale sarà il nostro futuro», dice il segretario della Fp Cisl di Agrigento, Enna e Caltanissetta, Gianfranco Di Maria, da 30 anni in servizio a Caltanissetta. «Le beghe della politica non possono mettere il territorio in difficoltà, perchè sarebbe un'ecatombe per tutti», aggiunge. Per il segretario regionale della Fp Cgil Michele Palazzotto la Sicilia «è nel caos. Si sta destrutturando tutto il sistema pubblico per un rimpallo di competenze tra governo e Ars . L'autonomia così diventa una palla al piede. È doveroso applicare la legge Delrio, ma per le beghe della politica sull'elezione degli organi intermedi ed evitare che venisse eletto questo o quel sindaco si è preferito creare la paralisi».
Giacinto Pipitone

Mancano i soldi per gli straordinari ai custodi: in Sicilia Pasqua senza musei.

Tra le strutture coinvolte, secondo la Uil, ci sarebbero Palazzo Abatellis, il museo Salinas, il parco archeologico di Naxos, l'area archeologica di Megara Iblea: «Se aprono a Pasqua, chiudono a Pasquetta».
...Niente soldi per gli straordinari dei custodi dei musei e in Sicilia i siti culturali e i parchi archeologici rischiano di restare chiusi la domenica e a Pasqua. Una circolare del dipartimento dei Beni culturali impone infatti a tutti i siti museali di sospendere le turnazioni e l'utilizzo nei giorni festivi del personale Sas, la società partecipata che si occupa della custodia e della fruizione delle strutture. Dal canto suo, l'assessore Carlo Vermiglio porterà la questione in giunta e cercherà di racimolare le risorse per garantire almeno l'apertura a Pasqua. «Ci risiamo - attacca Gianni Borrelli della Uil Sicilia - in Sicilia, da domeni caprossima, tutti imuseie i parchi archeologici resteranno chiusi. Quindi niente visite per la domenica delle Palme,Pasquae Pasquetta. Tuttacolpa dei tagli applicati nella manovra economica che ha penalizzato la Sas». Tra le strutture coinvolte, secondo il sindacato, ci sarebbero Palazzo Abatellis, il museo Salinas, il parcoa rcheologico di Naxos, l'area archeologica di Megara Iblea. «E altri possono aggiungersi - spiega la Uil - il concetto è che se aprono a Pasqua, chiudono a Pasquetta». Borrelli chiarisce quindi che «anche quest'anno abbiamo ricevuto unacircolare regionale che impone a tutti i siti musealidi sospendere le turnazioni e l'utilizzo del personale Sas nei giorni festivi. Ciò significache cittadini e turisti dovranno rinunciare a gite e visite. Ungrosso danno economico e d'immagine per la nostra Isola che si ripete ogni anno. Per evitarlo -spiega ancora il sindacalista - basterebbero circa 800 mila euro». La Uil spiega che «da sempre proponiamo unamigliore articolazione dei turni e la trasformazione dei circa 250 lavoratori da part-time a full-time.Echiediamo anche l'impiego dei lavoratori ex Asu, già pagati ogni mese dalla Regione. Sino ad oggi, infatti, sono stati solo 300 quelli utilizzati a fronte di un migliaio in attesa di chiamata. Al governo Crocetta chiediamo di impiegare, nella prossima variazione di bilancio, le poche risorse rimaste per promuovere la cultura e il turismo, unici settori che potrebbero risollevare questa Isola dalla crisi». Peppino Salerno, segretario regionale aggiunto del Sadirs, solleva un'altra questione e si schiera dalla parte dei dipendenti di ruolo: «La convenzione dice che in caso di carenza di personale per assicurare la massima fruizione debba essere utilizzato il personale della Sas. Comprendiamo il disagio di questi lavoratori, ma i problemi sono tanti. Stiamo cercando di collaborare con l'assessore per pagare gli arretrati almeno trimestralmente ai dipendenti di ruolo. L'assessore si è impegnato per iscritto per risolvere questi problemi e cercare di portare avanti una politica nuova sul piano dell'offerta culturale». L'assessore ai Beni culturali, Carlo Vermiglio, assicurache oggi incontrerà il presidente della Sas e martedì prossimo i sindacati:«Madiunacosa sono certo: a Pasqua i nostri siti della cultura resteranno aperti. Nell'imminenza della trattazione del Bilancio avevamo già evidenziato all'Economia l'insufficienza delle risorse per potere pagare la turnazione del personale di custodia della società Sas e la conseguente necessità di provvedere ad operare le opportune modifiche. Reitererò tale richiesta alla prima riunione utile della Giunta di Governo. Occorrerà un impegno concreto per evitareche ilproblemasi riproponga e nel frattempo richiederò a tutti i protagonisti della vicenda un atto di responsabilità. Chiudere a Pasqua i nostri musei sarebbe stato un fallimento per tutti». Vermiglio spiega che la circolare del dirigente generale del dipartimento Beni Culturali, Gaetano Pennino,era necessaria proprio a causa della mancanza di risorse. Adessounasvolta potrebbe arrivare «dalla riorganizzazione del dipartimento dei Beni culturali già elaborata edame trasmessa alla giunta di governo. Una volta approvata la riforma, cinque o sei siti verranno accorpati in un unico polo museale e il dirigente potrà ottimizzare al meglio il personale. Faremo in modo che non ci siano siti con esuberi e siti con carenze». (*RIVE*)

Acqua, raduno di sindaci per formare l'Ati
...Insediamento dell'assemblea territoriale idrica ed attuazione del piano d'ambito. I sindaci dell'Agrigentino, ieri sera si sono ritrovati nell'aula consiliare di Racalmuto per confrontarsi e "preparare" una nuova stagione. Naturalmente, non poteva non parlarsi dei sequestrati dei depuratori che nelle ultime settimane si sono ripetuti ed hanno interessato Agrigento, Cattolica Eraclea, Favara e Licata. «Questi sequestri -ha dichiarato il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana, - evidenziano come la gestione del servizio idrico integrato si sia svolta in un contesto di controlli stentati ed inefficaci, complice la confusione normativa e regolamentare che ha, nei fatti, esautorato l'autorità d'ambito. I Comuni non hanno avuto un referente in grado di monitorarne efficienza, efficacia ed economicità in relazione alle prescrizioni del piano d'ambito. E la legge regionale n. 19/2015 che potrebbe portare alla gestione pubblica dell'acqua -ha sottolineato Messana - stenta a trovare piena applicazione. Pendonoi ricorsi presentati dal gestore contro alcuni Comuni per l'annullamento delle delibere di costituzione dei sub ambiti». L'assessorato regionale, da ultimo, ha messo in mora i Comuni per l'insediamento delle assemblee territoriali idriche che prenderanno il posto degli Ato come autorità d'ambito. «La paralisi in cui versa l'intero sistema delle acque in Sicilia, la condizione di precarietà di una legge regionale impugnata dal Governo nazionale senza che la Regione l'abbia difesa, sembrano, per l'assessorato regionale, essere colpa dei sindaci - spiega il capo dell'amministrazione di Racalmuto - . La tariffa esorbitante posta a carico dei cittadini riflette il piano economico industriale risultante dal pianod'ambito, dall'offerta di aggiudicazione del gestore e dalla convenzione con l'Ato idrico. Il sequestro dei depuratori, l'elevata massa di risorsa idrica che si perde, pari al 40 per cento di quella erogata, rivelano come in questi anni il gestore si sia limitato ad erogare l'acqua ea gestire gli impianti esistenti, senza promuovere gli investimenti in nuovi impianti». (*CR*)

Agrigentoweb

Ex Province, 300 agrigentini manifestano a Palermo
Oltre 300 dipendenti dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, sono partiti alla volta di Palermo per partecipare alla manifestazione organizzata davanti Palazzo d'Orleans. Domani sono previsti altri incontri: uno con i capigruppo dell'Assemblea regionale ed i sindacati e un altro tra Baccei e i vertici dei liberi consorzi per la questione finanziaria e la situazione di dissesto di alcune province.

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