Giornale di Sicilia
Sabato 26 marzo
Nuova spending review su consulenze, pc e auto.
...Parte la nuova fase di spending review per la pubblica amministrazione. Le revisione della spesa prosegue sulle linee guida tracciate negli ultimi anni, in primis con il maxi-blocco del turn over al 25% previsto dalla legge di stabilità, ma va avanti anche con operazioni più chirurgiche: dallo stop agli acquisti di auto per l'intero anno, fino al taglio delle spese per mobili, computer e consulenze. In una circolare che incorpora le disposizioni della legge di stabilità e del Milleproroghe, la Ragioneria generale dello Stato ricorda alla platea degli enti pubblici quali sono i nuovi obblighi da rispettare nei bilanci di previsione 2016, invitando i ministeri a vigilare ciascuno sugli enti ed istituti di propria competenza. Si parte quindi dalle consulenze chelo scorso anno,secondo una recente relazione della Funzione pubblica, sono aumentate di ben il 60%. In base a quanto previsto dalla legge di stabilità, se dal primo gennaio 2016 si vorrà ricorrere a consulenti o collaboratori esterni non si potrà spendere più del 20% di quanto speso nel 2009. Paletti strettissimi sono posti anche all'acquisto di mobili, tavoli, sedie, armadi e altri elementi di arredamento. Nessuna amministrazione, recita il documento firmato dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, potrà «effettuare spese di ammontare superiore al 20% della spesa sostenuta in media negli anni 2010 e 2011 per l'acquisto di mobili ed arredi, se non destinati all'uso scolastico e dei servizi all'infanzia». La Ragioneria ricorda inoltre che per l'acquisto di pc, prodotti informatici connessioni ad internet, la legge di stabilità 2016 ha introdotto l'obbligo perle amministrazioni pubbliche e tutte le società inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, di provvedere «esclusivamente tramite Consip o soggetti aggregatori». Una procedura che si affianca all'obiettivo di risparmio di spesa annuale, da raggiungere alla fine del triennio 2016-2018, pari al 50% della spesa annuale media per la gestione corrente del solo settore informativo, relativa al triennio 2013-2015. L'attuale legislazione prevede infine il divieto di acquisto di nuove auto o di stipula di contratti di leasing sino al 31 dicembre 2016 .
Studenti del Cupa, lavoro all'estero Ingegnere assunto in Repubblica Ceca
...Si è laureato in Ingegneria gestionale ed informatica lo scorso 21 marzo. Ha già trovato lavoro in una azienda di Pardubice, una città della Repubblica Ceca, dove, nell'anno accademico che aveva preceduto la sua laurea, aveva avuto la possibilità di studiare per 5mesi sfruttando un programma di studio europeo: l'Erasmus. È la storia di Manuel Alonge che ha seguito gli studi universitari nella sede decentrata del polo universitario di Agrigento.Una storia simbolo perché dimostra che il polo universitario di Agrigento, che ogni anno rischia la chiusura a causa dell'instabilità finanziaria, rappresenta una certezza formativa ed una grande possibilità lavorativa. Manuel Alonge si è laureato nei tre anni previsti dal suo corso: Ingegneria gestionale e informatica. Corso di laurea che, però, ormai è stato definitivamente trasferito a Palermo. «La mia è un'esperienza formativa come tante, che dovrebbe rappresentare la normalità, se non fosse che - scrive il neo ingegnere - il polo di Agrigento ogni anno rischia la chiusura. Questa situazione genera di fatto una negazione del diritto allo studio, garantito peraltro dalla nostra Costituzione. Persone capaci e meritevoli, purtroppo prive degli adeguati mezzi economici, spesso si vedono leso il diritto di intraprendere esperienze simili alla mia, che possono portare anche a sbocchi lavorativi per la costruzione di un solido avvenire. La speranza è che un'esperienza come la mia - aggiunge, a cuore aperto, Manuel Alonge - possa fungere da faro per esortare le istituzionia sostenere anche i poli decentrati, permettendo davvero a tutti di esprimere il proprio potenziale e dando così un valido sostegno alle famiglie che non dispongono delle risorse necessarie per aiutare i propri figli a costruirsi un futuro. In un contesto simile è sicuramente alto il rischio di abituarsi alla precarietà - conclude -ma mi auguro ma che i miei coetanei possano trarre ispirazione dal mio percorso, facendodi tutto per difendere sempre i propri diritti». (*CR*)
Rifiuti, dalla Regione ok all'aumento dei mezzi
Un trend in salita per il progetto pilota avviato dal Comune di Agrigento con Iseda, Sea e Seap che permette, già da ora, un minor conferimento in discarica dove vanno indifferenziato e secco non riciclabile.
Ex provincia. Il decreto di nomina è stato firmato dal Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta
Libero Consorzio, Maisano va via Arriva il commissario Barberi
...Roberto Barberi, avvocato, attualmente in servizio all'assessorato all'Istruzione e formazione professionale della Regione Sicilia, è il nuovo commissario straordinario del Libero consorzio di Comuni della provincia di Agrigento. Sostituisce Marcello Maisano che ha guidato l'ente per un anno e mezzo. Il decreto di nomina prevede una durata dell'incarico, nelle more dell'insediamento degli organi degli Enti di Area vasta, che non potrà superare il 30 giugno. Il decreto di nomina del dirigente regionale Roberto Barberi a Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, numero 533 del 23 marzo è stato firmato dal Presidente della Regione, Rosario Crocetta e dall'Assessore alle Autonomie Locali, Luisa Lantieri. Al nuovo commissario straordinario spettano le funzioni del presidente,della giunta e del Consiglio dell'ex Provincia Regionale. All'avvocato Roberto Barberi spetterà il compenso mensile oltre al trattamento di missione.Roberto Barberi, durante la presidenza di Raffaele Lombardo era stato nominato segretario della Giunta regionale. Barberi, laureato in Giurisprudenza a pieni voti, abilitato all'esercizio della professione forense, è entrato nell'Amministrazione regionale nel 1989, dopo un'esperienza nell'Amministrazione finanziaria dello Stato. Si è formato, nella prima fase della sua carriera, all'assessorato regionale Enti locali, e dal 1998 presta servizio presso la presidenza della Regione.E' stato coordinatore del servizio controllo organi comunali e provinciali, commissario straordinario di diversi Comuni (Belmonte Mezzagno,San Vito Lo Capo, Novara di Sicilia e San Biagio Platani), di Commissario liquidatore e di Commissario ad Acta. (*PAPI*)
Domenica 27 marzo
Allarme sull'età degli statali: nel 2019 uno su tre avrà 60 anni
...L'età media di un dipendente pubblico ormai sfiora i cinquant'anni, e gli ultimi dati della Ragioneria generale dello Stato registrano il superamento della soglia in alcuni settori, dai ministeri alla ricerca. Parte da queste cifre lo studio del sindacato Confsal Unsa che avverte che, entro 3 anni, nel 2019, quasi un dipendente su tre avrà più di 60 anni. Si tratta, «di circa un milione» di lavoratori che per quella data sarà «nella condizione di età anagrafica per uscire dalla pubblica amministrazione. Il calcolo si basa sulle regole attuali di gioco, o meglio di pensionamento, secondo cui uno statale potenzialmente si può ritrovare fuori anche prima dei 66 anni e sette mesi previsti dalla riforma Fornero: il pensionamento d'ufficio può essere attivato anche prima, ricorda il sindacato, in presenza di processi di riorganizzazione. E fino al tutto il 2017 anche senza penalizzazione, purché si sia raggiunta l'anzianità contributiva (per il triennio 2016-2018 a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne). Analizzando i dati del Conto Annuale della Ragioneria, si nota come l'età media dei dipendenti pubblici abbia in effetti raggiunto i 49,2 anni nel 2014, in aumento di quasi sei anni rispetto al 2001. Un dato su cui ha pesato sia l'innalzamento dei requisiti per accedere alla pensione sia lo stop alle assunzioni, per altro rafforzato con l'ultima legge di Stabilità. Guardando ai singoli settori, si supera l'asticella dei 50 nei ministeri (53,2) , Università (51,3), Agenzie fiscali (51,1), mentre i più giovani sono i vigili del fuoco (45,6) e le forze armate (37,7) Ecco che, evidenzia il sindacato, «proiettando i dati della Rgs nei cinque anni successivi, fino al 2019», immaginando che nel frattempo nulla cambi, «circa un milione di dipendenti pubblici», su un totale di 3,2 milioni, potenzialmente potrebbe essere chiamato fuori. A quel punto, per Battaglia, lo Stato «non sarà in grado di reggere e di rispondere alle richieste della cittadinanza».
Racalmuto. La crisi ha investito anche l'istituzione. Il sindaco sta organizzando un corso per aumentare la formazione alla legalità e alla partecipazione democratica
«Fondazione Sciascia», appello ad Alfano
...«Ministro, programmi una visita e venga a visitare la fondazione Leonardo Sciascia. E trovi un adeguato sistema per finanziarla e potenziarla. La fondazione costituisce un presidio socio-culturale. Oltre allo studio delle vita e delle opere del grande maestro deve diventare una scuola di alta formazione dove insegnare ai giovani e ai meno giovani legalità, giustizia, solidarietà, etica comportamentale e moralità pubblica ».E' questo, grosso modo,l'appello lanciato al ministro dell'Interno, Angelino Alfano, dal movimento Cristiano Lavoratore di cui è presidente provinciale Enzo Sardo. Proprio Sardo, assieme al sindaco di Racalmuto Emilio Messana che è presidente della fondazione, stanno già organizzando un corso di formazione etico-sociale-culturale per aumentare la formazione alla legalità e alla partecipazione democratica. Ma, intanto, serve "non perdere" la fondazione che è un presidio di altissimo livello culturale e morale. Ecco perché il movimento Cristiano Lavoratore ha rivolto un accorato appello al Ministro Angelino Alfano. «La fondazione dedicata a Sciascia, per conservare tutte le carte e la documentazione in possesso dello scrittore, è stata inaugurata nel 1993. E' nata con un contributo annuo di 100 milioni di lire da parte del Comune e negli anni successivi - ricostruisce il presidente provinciale del movimento, Enzo Sardo, - ha ricevuto un finanziamento da parte della Regione. Riteniamo che la fondazione costituisca una cattedrale della cultura e della morale dove potere celebrare la messa del sapere, per tali motivi assume un valore mondiale e costituisce l'orgoglio del popolo italiano. Negli ultimi anni, però, il Comune - Sardo entra nel merito dell'emergenza che ha investito la fondazione - non è stato in grado di erogare contributi e quello della Regione è diminuito in modo notevole. In democrazia si può verificare che, in certi periodi storici, la corruzione si espanda con maggiore facilità. Quando essa aumenta chi gestisce lo Stato deve avere la capacità di aumentare i controlli, la deterrenza sia essa culturale che penale e deve aumentare la formazione al bene sociale. La fondazione, dove presta servizio un impiegato tutto fare e una bibliotecaria part-time, costituisce un simbolo importante. Sciascia, scrittore integerrimo, attraverso le sue opere ed i suoi comportamenti ha lottato tutta la vita a difesa di alcuni valori quali legalità, giustizia, libertà e la sua vita rappresenta un monumento al grande valore della moralità. Per tali motivi - conclude Sardo - sosteniamo che questo presidio deve essere potenziato ed oltre allo studio della vita e delle opere di Sciascia deve diventare una scuola di alta formazione dove insegnare legalità, giustizia, solidarietà, etica comportamentale e moralità pubblica». (*CR*)
Martedì 29 marzo
È Sambuca il borgo più bello d'Italia 2016.
SAMBUCA DI SICILIA ...Un brindisi in piazza della Vittoria, nella sera di Pasqua, per salutare il successo di Sambuca che si è aggiudicato il titolo di «Borgo dei Borghi 2016» della trasmissione di Rai 3 «Alle falde del Kilimangiaro». Mentre scorrevano, su uno schermo gigante fatto collocare in piazza, le immagini della trasmissione, il sindaco, Leo Ciaccio, ha radunato centinaia di sambucesi e tra loro anche tanta gente che, negli ultimi anni, ha investito a Sambuca, acquistando immobili in centro trasformati in B&B. Sambuca è il terzo comune siciliano, dopo Gangi, nel 2014, e Montalbano Elicona, nel 2015,a vincere la competizione che, ogni anno, espone in vetrina venti, uno per ogni regione, borghi più belli, interessanti e suggestivi del nostro Paese. I comuni che partecipano alla trasmissione vengono scelti in collaborazione con l'Associazione Borghi d'Italia e votati dal pubblico attraverso il web-voting. Da quest'anno al voto sul web si è aggiunta una giuria di esperti, formata dall'attrice Anna Kanakis, dal critico d'arte Philippe Daverio e dallo chef Hiroiko Shoda, in arte Chef Hiro. «È un riconoscimento assai ambito per ogni amministratore e per tutti i cittadini - ha commentato il sindaco Ciaccio - e ad essere premiate non sono solo le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche di Sambuca, mail lavoro di un'intera comunità. Il vero impegno inizia adesso. Abbiamo la responsabilità e il dovere di tenere alto il vessillo, di accogliere i turisti nel miglior modo possibile, di incrementare le attività economiche e artigianali e di veicolare nel miglior modo possibile l'immagine di Sambuca al di fuori dei confini regionali. Un ringraziamento particolare anche ai sindaci dei paesi vicini che ci hanno dato una mano per arrivare alla vittoria finale. Sono convinto che i riflettori su Sambuca - ha concluso - potranno fare da traino anche per il resto dei Comuni delle Terre Sicane, portando ad uno sviluppo dell'intero territorio». A festeggiare in piazza anche Gloria Origgi, milanese, ricercatrice presso l'università di Parigi, che proprio due settimane fa ha acquistato una casa a Sambuca dove si trovava in vacanza. «Mi sono innamorata di Sambuca - ha detto - per la sua storia, per il fatto che è una città che ha una bellezza che non nasconde il suo passato. Ha vissuto il terremoto, ha conosciuto momenti difficili,ma ha saputo risorgere ed integrare la sua storia in un progetto di bellezza moderna che non è solo la preservazione un po' finta, patinata, del villaggio perfetto, che non ha ferite. Sambuca ha una ricchezza storica nel presente e anche una grande ricchezza umana». Secondo le fonti storiche e a fondare Sambuca fu l'emiro saraceno Zabut, che proprio su quella collina decise di costruire il suo castello. E anche questo è stato raccontato durante la trasmissione condotta da Camilla Raznovich che ha proposto belle immagini del quartiere saraceno, con le sue vie strette, arricchite da piccoli cortili e da purrere (cave sotterranee). Il nuovo «Borgo dei Borghi» è famoso anche per le sue chiese, i palazzi storici, il museo archeologico di palazzo Panitteri, il teatro ottocentesco e i resti di un antico acquedotto romano. Ed ancora, per l'area archeologica di Monte Adranone e la riserva naturale di Monte Genuardo. «Tutto questo - dice il vice sindaco, Giuseppe Cacioppo- arricchito dalla grande promozione del "Borgo dei Borghi", sarà la carta vincente per lo sviluppo turistico». (*GP*)
26 marzo - sabato
agrigentoweb
Libero consorzio Agrigento, nominato
nuovo commissario
Roberto Barbieri è il nuovo
commissario straordinario del Libero consorzio comunale di Agrigento.
Il decreto di nomina del dirigente regionale è stato firmato dal
presidente Rosario Crocetta e dall'assessore alle Autonomie Locali
Luisa Lantieri. Il decreto di nomina prevede una durata
dell'incarico, in attesa dell'insediamento degli organi di area
vasta, che non potrà superare il 30 giugno.
Barberi, attualmente in servizio
all'assessorato regionale all'Istruzione, subentra a Marcello
Maisano che si era dimesso a fine febbraio.
27 marzo - domenica
LA SICILIA
CAMMARATA
Sp 26, la Prefettura in campo.
Dalla Prefettura è arri un
richiamo forte per la messa in sicurezza della strada provinciale 26
che collega La statale 189 con i Comuni montani di Cammarata e San
Giovanni Gemini.
Alla pericolosità dell'arteria è
stata dedicata una conferenza dei servizi con la partecipazione del
prefetto Nicola Diomede, dei sindaci di Cammarata Vincenzo Giambrone
e di San Giovanni Gemini Carmelo Panepinto e rappresentanti del
Dipartimento regionale delle Infrastrutture, della Protezione civile,
del Genio civile e del Libero Consorzio. In particolare i sindaci dei
due paesi montani hanno puntato il dito sui rischi che si corrono
giornalmente percorrendo il tratto di provinciale la cui chiusura, se
dovesse permanere lo stato di pericolo, comporterebbe il totale
isolamento dei Comuni dal momento che è inibita al transito la
provinciale che collega la stazione ferroviaria di Cammarata con il
centro urbano. Insomma la situazione prospettata al prefetto è di
assoluta emergenza. I sindaci Panepinto e Giambrone, dopo avere
evidenziato che dalla provinciale 2611 traffico è intenso tutti i
giorni del la settimana, hanno chiesto un intervento urgente per
rendere la strada sicura e transitabile senza la paura tra l'altro,
di finire in qualche burrone visto che in molti tratti non vi sono
nemmeno i gard -rail. Dal canto suo il prefetto Nicola Diomede ha
invitato il responsabile tecnico del Libero Consorzio di Agrigento
ing. Bernardo Barone a relazionare la Prefettura, il presidente della
Regione e il Dipartimento della Protezione civile, su tutto quanto è
necessario per avviare gli interventi sulla strada. La conferenza dei
servizi, intanto sostengono gli interessati - è la dimostrazione
che sulla questione si è iniziato un discorso che sicuramente,
grazie alla sensibilità di un uomo come il prefetto di Agrigento,
porterà ad una soluzione certa dopo anni di inutili chiacchiere
servi te solo ad aggravare il problema. Intanto, assume l'amaro sapore della
beffa, ad esempio, apprendere che per la sistemazione della
provinciale 26 esisteva un progetto approvato, redatto dall'Ufficio
tecnico del la Provincia di Agrigento, già nel 1998. Poi la palla è
passata nel 2014 al Commissario straordinario della Provincia fino
allo scorso anno quando, incredibilmente, la provinciale 26 veniva
collocata dalla Regione tra le strade senza bisogno immediato di
interventi in quanto strada con limitazioni e non chiusa al
traffico". insomma, un assurdo.
EUGENIO CAIRONE
Precari sul piede di guerra
In cinque in servizio al Comune
hanno presentato ricorso al Tribunale di Agrigento chiedendo
l'assunzione a tempo indeterminato. L'Ente locale si è
costituito in giudizio.
Cinque lavoratori precari in servizio
al Comune hanno presentato ricorso al Tribunale di Agrigento (sezione
lavoro) chiedendo l'assunzione a tempo indeterminato. La notizia è
venuta fuori ieri in tarda mattinata, al termine della Giunta, con il
Comune che si è costituito in giudizio nominando l'avvocato
Francesca Anastasi del foro di Agrigento. E' la stessa delibera di
Giunta a cui ha fatto seguito il conferimento dell'incarico
difensivo all'avvocato agrigentino a spiegare il perché i
cinque dipendenti abbiano presentato ricorso. «Sono stati proposti
cinque giudizi avanti al tribunale di Agrigento, sezione lavoro
si legge nel documentoal fine di far dichiarare illegittimo il
tenni- ne finale apposto ai contratti stipulati successivamente al
superamento del limite di trentasei mesi alla durata del rapporto di
lavoro a tempo determinato; per far dichiarare il diritto alla con
versione del rapporto lavorativo in rapporto a tempo indeterminato;
per far condannare il Comune di Licata a paga re il risarcimento del
danno pari alla differenza tra quanto percepito e quanto avrebbe
percepito qualora fosse stato assunto come lavoratore a tempo
indeterminato; per far condannare il Comune di Licata a pagare di
risarcimento del danno, una somma pari al calcolo del valore delle
contribuzioni previdenziali; e infine per ottenere che venga
sollevata, in caso di mancato accoglimento delle richieste, la
questione di costituzionalità come recepito e attuato in Sicilia». Questi i motivi dei ricorsi presentati
al Tribunale del lavoro da cinque dipendenti precari in forza
all'Ente. La «replica» di Palazzo di Città è stata, come detto
in apertura di servizio, la nomina dell'avvocato Francesca Anastasi
poi ché si legge nella delibera di Giunta «appare estremamente
chiara la necessità di dover resistere in giudizio dinnanzi al
Tribunale di Agrigento (sezione lavoro) al fine di far prevalere
l'interesse del Comune di Licata». E' già stata «stanziata»
anche la somma per far fronte alle spese legali: 1.459,12 euro
prenotati dal capitolo del bilancio relativo a «Spese per liti,
arbitraggi e risarcimenti». L'atto è stato dichiarato
immediatamente esecutivo. Come si ricorderà, la mancata approvazione
del bilancio di previsione 2015 entro l'ulti mo giorno dello scorso
anno, non ha permesso la stabilizzazione dei primi precari (con
relativa dispersione delle somme derivanti dai cosiddetti «cessa
ti») con le prese di posizione delle organizzazioni sindacali che
hanno stigmatizzato questa mancanza e degli stessi precari la cui
condizione non è mutata.
GIUSEPPE CELLURA
29 marzo - martedì
LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO COMUNALE
Servizi sicuri per gli alunni
disabili.
Saranno assicurati dal Libero Consorzio
di Agrigento, sino alla fine del corrente anno scolastico, i servizi
in favore degli alunni affetti da disabilità. I! settore Politiche
Sociali, malgrado i gravissimi problemi economici legati
all'incertezza del trasferimento dei fondi da parte dello Stato e
della Regione, sta provvedendo mensilmente, ad assicurare le risorse
finanziare per garantire il servi zio di assistenza.
Si tratta tuttavia di un numero di ore
sostanzialmente ridotto rispetto agli anni passati, quando il
bilancia de te consentiva di usufruire di maggiori risorse
economiche. La volontà dell'Amministrazione è mantenere il
servizio, compatibilmente con i fondi disponibili e con le esigenze
primarie dell'Ente, con la possibilità, se saranno disponibili
ulteriori finanziamenti, di incrementare il servizio di assistenza
agli studenti disabili. Il Libero Consorzio
da anni sta assicurando a più dì due
cento famiglie della nostra provincia il servizio relativo
all'assistenza cosiddetta specialistica, comunemente chiamata di
autonomia e comunicazione.
livesicilia
Il governo Crocetta
Dalle Province alla Formazione
Catalogo delle riforme incompiute
di Accursio Sabella.
PALERMO - Paradossalmente, il flop
della riforma delle Province è stato così colossale da far
dimenticare i tanti altri insuccessi sparsi lungo questa accidentata
legislatura. Riforme che avrebbero dovuto cambiare il volto della
Sicilia, ma che sono rimaste quasi sempre sulla carta. Quando non
hanno invece prodotto persino danni.
Certo, la storia dell'abolizione delle
Province, la cui lieta novella è stata diffusa sull'etere con
moderato entusiasmo dal governatore: "Siamo i primi in Italia", è
a suo modo esemplare. Una legge data per "fatta" e mai portata a
termine. Tra le vorticose sostituzioni degli assessori alle Autonomie
locali, una sciatteria politica che ha sempre spinto più verso la
sparata mediatica che verso i risultati concreti, le lentezze
dell'Assemblea regionale, le divisioni di una maggioranza troppo
variopinta per non essere litigiosa, a distanza di quasi tre anni
quella riforma non c'è ancora. O meglio, ci sarebbe. Se solo non
fosse stata cestinata dal governo nazionale che ha chiesto a Crocetta
e deputati di scrivere sotto dettatura. E siamo ancora lì. A una
riforma che non c'è, e che servirebbe come il pane. Nel frattempo,
infatti, (tempo che, detto per inciso, è stato scandito
dall'avvicendarsi di commissari fedelissimi al governatore) crollano
strade e scuole, e gli stessi lavoratori rischiano di non vedere i
propri stipendi perché lo Stato non intende trasferire i fondi senza
l'esistenza di una vera e propria legge. Un flop da libri di storia,
insomma. Così clamoroso da mettere in ombra
altri pregevoli insuccessi di questo governo. Che in un caso ha anche
ereditato il lavoro compiuto dal governo precedente. È la riforma
che ha portato allo scioglimento delle undici ex Asi (Aree di
sviluppo industriale) e la nascita del nuovo ente Irsap. Un'idea di
Marco Venturi, assessore nella giunta di Lombardo, che ha trovato
continuità nella presenza all'interno dell'esecutivo di Crocetta di
un'altra esponente della Confindustria siciliana, Linda Vancheri. Al
governo Crocetta, insomma, è toccato il compito di far funzionare
l'Irsap. Il risultato? Il presidente ed ex commissario Alfonso Cicero
ha sbattuto la porta allungando molte ombre verso il governatore. A
quel punto, nessuno è voluto andare a guidare l'Istituto,
completamente allo sbando. E adesso in mano semplicemente a un
commissario ad acta come Mariagrazia Brandara. Che fa quel che può.
Cioè pochissimo, vista la tipologia dell'incarico. E i lavoratori
nei prossimi giorni protesteranno: perché nel frattempo non bastano
nemmeno i soldi per i loro stipendi. Un disastro. E per rimanere in un settore così
importante come quello delle Attività produttive, è alla fine
rimasto nei cassetti delle commissioni legislative di Palazzo dei
Normanni, il "Testo unico" che avrebbe dovuto cambiare - anche
questo - il volto della Sicilia. L'addio di Linda Vancheri, che
aveva portato avanti la complessa operazione, ha finito per far
naufragare anche una riforma che avrebbe potuto mettere un po'
d'ordine in un settore delicato e complesso. A un'altra donna del presidente,
invece, era stato affidato un compito gravoso. Quello di riformare
addirittura il settore della Formazione professionale. E una
"organica legge di riforma" è stata annunciata per lunghi mesi.
Ma - complici gli ostacoli sollevati anche all'interno di Palazzo
dei Normanni - nemmeno la legge tanto desiderata da Nelli Scilabra
ha mai visto la luce. Incompiuta, anche questa. Mentre in altri casi, il primo "vagito"
delle leggi approvate ha coinciso con un "commissariamento".
Quello dello Stato centrale che ha impugnato via via, oltre alla già
citata legge sulle Province, anche, ad esempio, quella sugli appalti
e quella sui rifiuti. Mentre procede molto lentamente il famigerato
riordino delle società partecipate. Anche il settore delle spa
regionali era stato investito, nei primi giorni della rivoluzione,
dallo "Tsunami" evocato da Crocetta. Una ventata che avrebbe
dovuto lasciare in piedi solo due o tre aziende. Al momento, tra
quelle "stretegiche" e quelle in liquidazione, ne esistono ancora
una ventina. Mentre aleggiano già, altre aspiranti incompiute: dalla
legge sulla sburocratizzazione allo "Sblocca Sicilia". E adesso
bisogna far presto. Prima che queste si rivelino solo un annuncio.
Come le altre.