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Rassegna stampa del 31 marzo 2016

GIORNALE DI SICILIA

I nodi della Regione
Commissari in carica fino al 30 settembre, slittano le elezioni. Gli enti tornano in corsa per i fondi da Roma

La legge passa con 38 sì, 19 no e 2 astenuti. Fra questi il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, che osserva: «Mi auguro che non ci sia una nuova impugnativa da parte del governo nazionale».
L'Ars vara la riforma delle ex Province. A voto segreto deciso che il vertice dei Consorzi dovrà essere scelto dai primi cittadini

Città metropolitane, governo battuto sui sindaci
...Via libera all'Ars alla nuova legge sulle ex Province. Ma governo e maggioranza vengono battuti su uno dei punti più controversi della riforma, l'elezione del sindaco della città metropolitana. Sala d'Ercole sceglie, a voto segreto, di non confermare ai vertici delle Città metropolitane i sindaci dei tre capoluoghi, come invece prevede la legge Delrio a cui la Sicilia  era chiamata ad uniformarsi. Orlando, Bianco e Accorinti quindi non saranno automaticamente i tre sindaci metropolitani. La proposta era arrivata  con un emendamento a firma del capogruppo del Pd, Alice Anselmo, e del vice, Giovanni Panepinto che voleva modificare il testo esitato dalla commissione Affari istituzionali e arrivato in aula. C'era stato il parere favorevole  del governo, rappresentato dall'assessore alle Autonomie locali, Luisa Lantieri. Ma i «franchi tiratori»  hanno ribaltato l'esito del voto, con  33 contrari e 29 favorevoli. La nuova legge, a meno di un anno dalla prima, nasceva per «correggere il tiro» rispetto all'impugnativa del Consiglio dei ministri. Roma aveva contestato quattro punti ma la nuova legge approvata ieri ne modifica solo tre. Il sindaco metropolitano sarà  dunque quello che otterrà il maggior numero dei voti in un'elezione di secondo livello effettuata con voto ponderato (il metodo era uno dei rilievi).  Accolte invece le osservazioni che riguardano gli organi dei Liberi Consorzi e delle Città metropolitane (con la  soppressione delle Adunanze), soppresse anche le giunte con la possibilità per i residenti e sindaci di affidare deleghe ai componenti del consiglio. Si rimuove anche il limite della ineleggibilità per i sindaci il cui mandato scade entro 18 mesi dalle elezioni di Presidente del Libero Consorzio e Città metropolitana. Tutti gli incarichi  saranno gratuiti ed avranno uguale durata, ossia 4 anni. Le elezioni slittano, non saranno con la prossima tornata del 5 giugno  (ballottaggio il 19) ma si svolgeranno «in una domenica compresa fra il 30 giugno e il 15 settembre». Ed è settembre la data più accreditata, tanto che — su richiesta del governo — l'aula ha anche approvato il prolungamento  dei commissariamenti fino al 30 settembre. La legge alla fine passa con 38 sì, 19 no e 2 astenuti. Fra questi il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone che più volte in aula ha cercato di mantenere la legge lungo i binari delle osservazioni di Roma. E non ha mancato di sottolineare come la decisione del governo di non resistere all'impugnativa abbia messo in difficoltà il parlamento siciliano. E invitando a portare in aula la legge che regola i rapporti fra governo e aula ha detto a chiare lettere «non possiamo essere ostaggio del governo regionale». Ardizzone avvisa anche sul pericolo di un nuovo stop, lo adombra durante la discussione, poi lo dice apertamente: «Mi auguro che non ci sia una nuova impugnativa ». «Importante era fare la legge  —  commenta Lantieri— e farla subito». Sul rischio di nuova impugnativa Lantieri è fiduciosa.«Speriamo non ci siano problemi, non penso...», convinzione supportata anche da un colloquio con il sottosegretario Bressa subito dopo la fine dei lavori d'aula. E adesso si riapre uno spiraglio per riottenere da Roma i fondi da cui la Sicilia era sta esclusa, da settimane già Lantieri tratta con Roma. Alla votazione non hanno partecipato Forza Italia e Cantiere popolare, usciti dall'aula. «Un papocchio», dice il capogruppo di Forza Italia, Marco Falcone.« Un oltraggio alla democrazia» dice Toto Cordaro, capogruppo del Cantiere popolare. «Questa legge è fra le peggiori votate dall'Ars in settant'anni», dice Nello Musumeci. Vota sì il Nuovo Centrodestra seppure con il distinguo di Piero Alongi («legge che votiamo a malincuore ma nell'interesse dei lavoratori e dei territori», dice). No dei 5Stelle. « Con questa legge vengono recepite le indicazioni del Consiglio dei Ministr i— dice la capogruppo del Pd, Alice Anselmo —. Resta il rammarico per la scelta dell'aula che, con voto segreto, ha bocciato la nostra proposta che prevedeva almeno in prima applicazione la coincidenza dei sindaci dei tre capoluoghi con i sindaci metropolitani. Insomma, poteva essere una legge migliore». La legge viene accolta con prudenza dai sindacati che hanno revocato il sit in previsto per oggi (dopo il rinvio per mancata autorizzazione da parte della Digos di Palermo di una manifestazione organizzata per ieri). «A questo punto è ancora più importante il dialogo tra governo regionale e centrale da cui dipende il personale e i servizi. Stupisce ancora l'assenza di Crocetta», dicono Caracausi e Montera (Cisl Fp).     

Ordine degli architetti, Fiaccabrino è il nuovo presidente provinciale

...È Pietro Fiaccabrino il nuovo presidente del Consiglio dell'Ordine degli Architetti di Agrigento. Succede a Massimiliano Trapani, nell'ambito di un avvicendamento programmato. Per Fiaccabrino si tratta del secondo mandato avendo già ricoperto la carica dal 21 febbraio 2011 al 13 febbraio del 2012. «La mia nomina giunge in un momento particolarmente difficile per la nostra categoria -hadetto il neo presidente Fiaccabrino - ora più che mai vessata da una situazione di crisi economica che ha praticamente immobilizzato l'attività lavorativa, mortificando profondamente la dignità di un importantissimo settore della società come quello dei liberi professionisti. Il Consiglio continuerà a lavorare muovendosi lungo il percorso già positivamente tracciato durante la precedente presidenza, allo scopo di restituire alla nostra figura professionale quel ruolo di motore sociale che ha svolto negli anni passati, e per contribuire al rilancio economico e culturale del territorio provinciale». Trapani, che si è dimesso, ha in una nota spiegato alcuni passaggi della vicenda. «Ho rassegnato le mie dimissioni non solo dalla Presidenza maanche dal Consiglio dell'Ordine - ha detto - e l'ho fatto per correttezza nei confronti dei 1500 colleghi che l'Ordine rappresenta. Mi sono sempre battuto in prima linea anche contro gli abusi della Pubblica amministrazione ed è bene che prima io chiarisca la mia posizione nella vicenda giudiziaria che mio malgrado mi vede coinvolto, affinché la mia azione non rischi di venire banalizzata magari perché artatamente tacciata di strumentalismo. Proprio per il profondo senso di rispetto che nutro nei confronti dell'Ordine, ho anche chiesto di essere sentito dal Consiglio di disciplina per fare luce sulla vicenda e raccontare la mia verità, in attesa che la magistratura giudicante ristabilisca la giustizia che, sono certo, verrà onorata dalla verità processuale che auspico». (*AMM*)
Annamaria Martorana

Istruzione. All'Ipia «Miraglia» di Sciacca, al liceo «Politi» di Agrigento, al «Linares» ed al «Federico II» di Naro

Ex Provincia. Sicurezza nelle scuole. Finanziati controlli in quattro istituti
...A metà dicembre scorso sono state 52 le scuole di Agrigento e provincia che si sono piazzate favorevolmente nella graduatoria "La buona scuola" delministero dell'Istruzione. Complessivamente, nell'Agrigentino, per garantire la sicurezza degli edifici scolastici e prevenire i crolli di solai e controsoffitti sono arrivati quasi 264 mila euro. Oggi, per quattro istituti di istruzione secondaria, sarà consegnato il servizio relativo alle indagini geognostiche. Si tratta di importanti azioni di verifica previste dai progetti elaborati e presentati mesi addietro dal Libero consorzio comunale di Agrigento echesonostati finanziati. "Queste indagini avranno - hanno confermato ieri dal Libero consorzio - ancheloscopodi verificare le condizioni statiche dei solai e lo stato dell'intradosso dei solai edi eventuali controsoffitti". Le indagini verranno eseguite dall'impresa "4Emme Service" con sede a Bolzano, che si è aggiudicata il servizio. Gli interventi saranno eseguiti: all'Ipia "Miraglia" di Sciacca dove saranno effettuati indagini sugli elementi non strutturali, al liceo scientifico e scienzeumane"Politi" di Agrigento dove si indagherà su elementi strutturali enonstrutturali, al liceo classico "Linares" di Licata dove le indagini verteranno solo sugli elementi strutturali e all'istituto tecnico commerciale "Federico II" di Naro dove si verificheranno elementi strutturali e non strutturali. Complessivamente la spesa stimata dal settore Edilizia Scolastica è di 44.434,84 euro, di cui 37.141,03 euro finanziato dal Miur ed *7.293 dal Libero consorzio. Buone notizie, dunque, sul fronte dell'edilizia scolastica, con un impegno che non viene meno nonostante il pesante clima di incertezza sul futuro delle ex Province regionali siciliane. In questo caso, i tecnici del settore Edilizia Scolastica si sono impegnati nell'elaborazione di progetti di verifica delle condizioni di sicurezza delle scuole, alcuni dei quali, appunto, finanziati dal Miur. (*CR*)

Ribera, scampata la sua chiusura
Il Toscanini avvia le iniziative

...«Pian piano si sta risolvendo positivamente la criticità economica del Toscanini e grazie all'impegno della Regione e dello Stato siamo molto fiduciosi che si possa arrivare ad una soluzione definitiva; il Toscanini oggi è più vivo e produttivo che mai e abbiamo appena riaperto i termini, dal primo al 30 aprile, per le nuove ammissioni ai corsi accademici, universitari, e pre accademici, di formazione di base ». E' il direttore del Toscanini di Ribera, Mariangela Longo, a fornire notizie rassicuranti sull'attività futura dell'istituto musicale dopo che, appena qualche mese fa, si rischiava la paralisi permancanza di risorse. E il Toscanini, forte di questo slancio, ha intensificato l'attività di produzione artistica con due giornate organizzate a Palermo presso la chiesa del Carmine Maggiore, l Convento dei Carmelitani. Primo appuntamento sabato 2 aprile, alle ore 21. Il secondo, presso la chiesa di San Francesco Saverio, all'Albergheria, domenica 3 aprile, alle 20, nell'ambito della rassegna Amo Ballarò "Per unacultura dell'Anima", in collaborazione con la libera associazione "Oltreilgiardino" di Palermo. Nell'ambito delle due serate si esibiranno Maurizio Lanzalaco (tastierista e compositore), Franco Vito Gaiezza (organista), Angela Costanza (attrice), Antonio Fortunato (pianista e compositore), Michele Ciringione (contrabbassista), Massimo Frangipane (violoncellista e chitarrista), Salvatore Garbo(chitarra e canto), Giuseppe Tiranno (pianista ecompositore), Salvatore Guiscardo (violinista), Ornella Cerniglia (pianista), Giovanna Nuara (soprano), Egidio Eronico (violoncellista), Paolo Alongi (chitarrista), Maria Grazia Caltagirone (canto), Luigi Fiore (pianista), Giuliana Licata (pianista). «Parteciperanno al concerto -dice il direttore Longo -artisti professionisti insieme a docenti e studenti del Toscanini con il comune intento di trasmettere e condividere un messaggio spirituale di pace, solidarietà e di unione attraverso il linguaggio universale della musica, valori fondamentali per una società oggi in crisi, che sembrano essere stati dimenticati ». Non è la prima volta che l'istituto partecipa a iniziative d'impegno sociale e a tutela dei beni artistico- culturali. «E siamo lieti - aggiunge Mariangela Longo - di potere contribuire, con questa iniziativa, alla raccolta fondi per il restauro dell'antico organo del Carmine Maggiore». (*GP*)

Siciliainformazioni

Liberi consorzi, si cerca la forma dell'acqua. Non cambia nulla

Le "similprovince" che nasceranno in Sicilia e si chiameranno Liberi consorzi o Aree metropolitane vaste, non potranno cambiare di una virgola i costi che la Regione (e lo Stato) affrontano. Anzi, è assai probabile che si finisca con lo spendere di più ed ottenere di meno in termini di servizi e di efficienza della macchina burocratica. Non solo perché la burocrazia regionale in Sicilia è un elefante che si muove in una cristalleria senza saperlo, e fa più danni di quanto ne dovrebbe evitare, ma perché non si potrebbe cavare il ragno dal buco, in un contesto che registra una miriade di uffici pubblici ed enti vigilati dallo Stato e dalla Regione. Per farci un'idea, c'è una sede ogni 625 cittadini italiani, ed è una media che calza a pennello anche nell'Isola. L'ex commissario per la spending review ha esaminato con certosina pazienza "il complicato mosaico", traendone la convinzione che per raggiungere i risultati bisognerebbe calare la visiera, non guardare in faccia a nessuno, e cambiare tutto, dalla "a" alla "zeta". Il contrario di ciò che si sta facendo in Sicilia in questi giorno (l'Assemblea regionale siciliana è impegnata a adeguare alla Legge Delrio, le norme che aboliscono le province siciliane).
Bisogna riformare l'intera macchina statale ramificata nel territorio, non solo regionale, per dare un senso all'abolizione delle province, altrimenti diventa una presa in giro. Andiamo ai numeri: sono 5700 le sedi territoriali dei ministeri, 3900 gli uffici di enti vigilati dai ministeri. E poi ci sono migliaia di caserme della polizia e dei carabinieri, che non sono conteggiate. Lo stato delle regioni, ricorda Cottarelli, mantiene il vecchio assetto delle 110 province e dei 117 capoluoghi, anche dopo l'abolizione. Ogni ministero conserva le sue sedi dislocate in periferia. Nessuna sinergia, o quasi fra i vari uffici.
Il ministero dell'Economia è organizzato sul territorio attraverso 103 commissioni tributarie, 102 comandi della guardia di finanza, 97 uffici dell'agenzia delle entrate, 93 ragionerie territoriali dello Stato, 83 uffici delle dogane. L'amministrazione giudiziaria mantiene 109 archivi notarili, accanto a tribunali e procure. Il ministero del Lavoro può contare su 109 direzioni provinciali, il ministero dell'Istruzione su 104 uffici scolastici e 108 sedi del Consiglio nazionale delle Ricerche. Il ministero dell'Interno dispone di 106 prefetture e 103 questure. In Sicilia non c'è il corpo forestale dello Stato, che è di competenza del ministero dell'Agricoltura. In compenso c'è il corpo forestale regionale, che ha il numero di "capi" più elevato del pianeta. Idem per i Beni culturali: la specialità siciliana ha affidato questo delicato settore alla Sicilia, che finora ha copiato dal punto di vista organizzativo lo Stato con le sovrintendenze (solo di recente sono state annunciate novità, che non lasciano prevedere risparmi significativi).
Lo Sviluppo economico controlla su 105 camere di commercio, che in Sicilia sono regionali. Gli uffici che fanno la stessa cosa, o quasi, non si contano. L'impossibilità di muovere una sola pedina accomuna sedi statali e regionali. L'elenco delle sovrapposizioni e delle inefficienze è lungo. Quanto alle sovrapposizioni, basta ricordare l'Automobil Club d'Italia, che è una peculiarità italiana. Ha gestito il Pra con una retribuzione annua di 190 milioni di euro, pagati dagli automobilisti con il bollo. Eppure, lo ha scoperto Cottarelli, il Pubblico registro delle automobili, costituisce un "sottoinsieme" delle notizie in possesso dell'archivio nazionale dei veicoli del ministero dei Trasporti.
Non solo una miriade di sedi statali e regionali, ma anche "doppioni" costosi. Il punto, ovviamente, non è "asfaltare" tutto, ma ripensare a funzioni, compiti, organizzazione del lavoro. Un lavoro immane, che dovrebbe partire dai governi e dai parlamenti ed ottenere un ravvedimento operoso di tutte le lobby e le corporazioni che tengono in piedi un apparato che costa un sacco di soldi e fa acqua da tutte le parti. È in questo contesto che l'Assemblea regionale dibatte l'abolizione delle province sul modello statale. Per dirla con Andrea Camilleri, sta cercando la forma dell'acqua.
di SALVATORE PARLAGRECO

Tempostretto


Città Metropolitane
Ex Province, l'Ars vota sì,ma la telenovela continua. Le elezioni slittano a settembre

L'Ars approva la riforma delle ex Province, ma non recepisce tutte le indicazioni dell'impugnativa del governo Renzi. In particolare il sindaco del Comune capoluogo non sarà automaticamente sindaco Metropolitano, ma si procederà con elezioni di secondo livello. Il rischio è che la norma venga nuovamente impugnata. Le elezioni intanto slittano a settembe.
Scritto da: Rosaria Brancato
La riforma c'è ma c'è anche il rischio che ci siano nuove puntate nella telenovela delle ex Province e nel frattempo il voto per i sindaci Metropolitani ed i presidenti dei Liberi Consorzi slitta fino a settembre.
Insomma, il "pasticciaccio" della riforma-elefante targata Sicilia, si arricchisce di una nuova puntata, ancora a rischio impugnative. L'Ars ha infatti approvato (con 38 sì, 19 no e 2 astenuti) il testo della riforma delle ex Province, che istituisce Liberi Consorzi e 3 Città Metropolitane, modificato dopo l'impugnativa del governo Renzi, ma di fatto la norma votata nel pomeriggio potrebbe non essere l'ultima puntata.
Il vulnus infatti continua ad essere uno dei punti dolenti dell'impugnativa da parte del Consiglio dei ministri. L'Assemblea infatti non ha recepito la Delrio nella parte che riguarda l'automatismo per il sindaco Metropolitano.
In Sicilia i sindaci metropolitani di Palermo, Catania e Messina non saranno i sindaci del Comune capoluogo (come avviene nel resto del Paese) ma saranno eletti dall'assemblea dei sindaci.
L'emendamento presentato dal governo Crocetta, che prevedeva il recepimento della norma nazionale, è stato impallinato con il voto segreto, con 33 voti contrari e 29 favorevoli. L'antipatia per Enzo Bianco e Leoluca Orlando ha avuto la meglio perfino sul rischio che il governo Renzi impugni nuovamente la norma, dal momento che non ha recepito i punti indicati. La Regione Sicilia aveva infatti due scelte, o difendersi davanti alla Consulta contro l'impugnativa o recepirne le indicazioni, compreso quindi l'automatismo del sindaco Metropolitano. Non solo l'Ars ha bocciato l'emendamento proposto dalla giunta e dal Pd ma anche affondato un altro emendamento, targato Udc che prevedeva il voto ponderato (in base alla popolazione dei singoli comuni) per l'elezione del sindaco metropolitano e del presidente del Libero Consorzio. Senza automatismo e senza voto ponderato le elezioni per il sindaco Metropolitano si trasformeranno nella migliore delle ipotesi in un "mercato" ed esporranno Palermo, Catania e Messina ad un pessimo ingresso nel palcoscenico delle Città Metropolitane. La norma infine ha previsto lo slittamento delle elezioni, previste il 30 giugno, in una data compresa tra il 30 giugno e il 15 settembre. Nel frattempo, neanche a dirlo, saranno prorogati i Commissari straordinari. Insomma, abbiamo di fronte altri mesi di teatrino. "Sapere di approvare una legge che non rispetta i parametri indicati, significa andare incontro consapevoli ad una nuova impugnativa- ha commentato il capogruppo Udc Mimmo Turano-. Chiedo consenso e attenzione su questo, approviamo una legge che rispetti i parametri che ha indicato la presidenza del consiglio".
Niente da fare. Per fermare Bianco e Orlando, che comunque potranno in ogni caso candidarsi alla carica, insieme agli altri colleghi (è stato infatti bocciato l'emendamento che vietata ai sindaci sul finire di mandato di candidarsi alla guida della Città Metropolitana).  Soddisfatti Sicilia Democratica e Pd, mentre Forza Italia e Cantiere Popolare hanno abbandonato l'Aula per protesta.
Chiarissimo anche il presidente Ardizzone: "E' intenzione di questa Presidenza indire al più presto una conferenza dei capigruppo e incardinare la mozione presentata dal deputato Fazio che riguarda i rapporti Parlamento-governo. Il Parlamento regionale si è trovato in difficoltà per una mancata resistenza di fronte alla Consulta del governo regionale Crocetta. Era doveroso resistere di fronte a una impugnativa. Mi auguro che non ci siano impugnative sollevate dai sindaci metropolitani". Anche il M5S ha ribadito la necessità di un'opposizione davanti alla Corte costituzionale: "Dovevamo andare a battere i pugni a Roma e non prostrarsi al governo nazionale che con i suoi tagli è stato il vero carnefice dei siciliani e dei dipendenti delle ex Province- dicono i grillini che hanno votato no alla legge- Questo governo si è prostrato davanti al governo nazionale, umiliando questo parlamento e il nostro statuto. Ci auguriamo che questo non succeda più e che in futuro ci si presenti a Roma entrando dalla porta principale e non da quella di servizio".
La riforma, almeno per il momento, è passata, salvo impugnative o un nuovo braccio di ferro con il governo Renzi. Quanto alle elezioni se ne parla a settembre, quando ormai anche il terzo anno dal primo annuncio della rivoluzione delle Province sarà sul finire...
Rosaria Brancato

agrigentonotizie

CRONACA
INDAGINI DIAGNOSTICHE NELLE SCUOLE: DOMANI CONSEGNA DEL SERVIZIO
Si tratta di importanti azioni di verifica previste dai progetti elaborati e presentati mesi addietro dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, e che sono stati finanziati da un decreto del Miur per migliorare e garantire la sicurezza degli edifici scolastici.
Sarà effettuata ufficialmente domani la consegna del servizio relativo alle indagini geognostiche in quattro istituti di istruzione secondaria finanziato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. Si tratta di importanti azioni di verifica previste dai progetti elaborati e presentati mesi addietro dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, e che sono stati finanziati da un decreto del Miur con stanziamenti previsti dalla Legge n. 107/2015 (o de "La Buona Scuola") per migliorare e garantire la sicurezza degli edifici scolastici, prevenendo gli eventuali crolli dei solai e dei controsoffitti. Queste indagini avranno anche lo scopo di verificare le condizioni statiche dei solai e lo stato dell'intradosso dei solai e di eventuali controsoffitti. "
Le indagini verranno eseguite dall'impresa 4 Emme Service con sede a Bolzano, che si è aggiudicata il servizio tramite Mercato Elettronico (MEPA), e prevedono interventi nelle seguenti quattro scuole:
IPIA "A. Miraglia" di Sciacca (indagini elementi non strutturali)
Liceo Scientifico e Scienze Umane "Politi" di Agrigento (indagini elementi non strutturali e strutturali)
Liceo Classico Linares di Licata (indagini elementi non strutturali)
I.T.C. "Federico II" di Naro (indagini elementi non strutturali e strutturali).
Complessivamente la spesa stimata dal Settore Edilizia Scolastica è di 44.434,84 euro, di cui 37.141,03 finanziati dal Miur e 7.293 dal Libero Consorzio, nel rispetto della Legge n. 107 che prevede quote di cofinanziamento a carico degli enti locali proprietari degli immobili.

Infoagrigento

REGIONE, PASSA LA NUOVA NORMA SUI LIBERI CONSORZI
Saranno sei i liberi consorzi e tre le città metropolitane in Sicilia: le elezioni dei nuovi organi saranno di secondo livello, ossia interne agli stessi amministratori
E' stata votata favorevolmente all'ARS la legge che disciplina e riordina le ex province, oggi liberi consorzi dei comuni e città metropolitane; si tratta della seconda legge in materia che il parlamento siciliano ha approvato, la precedente esitata ad agosto, come si ricorderà, è stata impugnata dal governo nazionale e dunque non ha mai trovato applicazione.
Resta comunque fermo l'impianto di massima della precedente legge: si passa dalle nove province a sei liberi consorzi comunali e tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) e gli enti verranno amministrati da uno dei sindaci dei comuni rappresentati, scelto tramite elezioni non più popolari bensì da consultazioni di secondo livello ossia svolte tra gli stessi sindaci e consiglieri comunali.
Ed è questa l'unica grande differenza tra la legge regionale appena approvata e quella nazionale che ha preso il nome dall'attuale Ministro dei Trasporti, Delrio; in una data compresa tra il 15 aprile ed il 30 giugno, verranno svolte delle consultazioni interne tra gli amministratori dei liberi consorzi e delle città metropolitane in cui si eleggeranno i presidenti degli enti con le relative assemblee, le quali saranno composte da 18 consiglieri nelle città metropolitane con più di 800mila abitanti, 14 in quelle con meno di 800mila abitanti, 16 nei liberi consorzi con più di 700mila abitanti, 12 in quelli con fino a 700mila abitanti e più di 300mila, infine 10 per quelli con meno di 300mila abitanti.
Questi organi resteranno in carica per cinque anni; un emendamento del PD prevedeva, per le sole città metropolitane, l'automatica elezione del Sindaco del comune capoluogo, ma l'ARS non ha esitato positivamente tale provvedimento.
I liberi consorzi e le città metropolitane, avranno medesime competenze delle vecchie province; di fatto, l'impianto dei vecchi enti rimane immutato, l'unica differenza viene data dal fatto che gli amministratori sono adesso scelti da consultazioni di secondo livello e non più con le adunanze elettorali. La norma specifica che gli amministratori svolgeranno gratuitamente gli incarichi dei liberi consorzi e non ci sarà quindi accumulo di indennità proveniente dall'accorpamento tra l'incarico di Sindaco o consigliere di un determinato comune e quello di presidente o consigliere del libero consorzio. Ma questo potrebbe in quel modo essere 'aggirato', visto che restano salvi i diritti ai rimborsi di spesa ed ai permessi per gli amministratori.
Il governo regionale intanto, in attesa che i nuovi enti entrino in funzione regolarmente, ha prorogato fino al prossimo 30 settembre i commissariamenti dei liberi consorzi; per Palermo, avere approvato la norma vuol dire quanto meno adesso poter presentarsi a Roma non più a mani vuote per affrontare la questione relativa al dissesto economico delle ex province, che solo per il 2016 necessiterebbero complessivamente di 180 milioni di Euro per continuare l'attività ordinaria, a fronte dei 20 stanziati in finanziaria.

SiciliaLive

Ars
Sì alla riforma delle ex Province
Slittano ancora le elezioni.
PALERMO - L'Ars ci riprova. Per la seconda volta Sala d'Ercole dà il via libera alla riforma delle ex Province. E prova a correggere i punti critici che avevano portato il Consiglio dei ministri a impugnare la legge approvata lo scorso agosto. Ma resta ferma una delle norme più controverse. Il sindaco della Città metropolitana e il presidente dei Liberi consorzi non coincideranno con il sindaco del comune capoluogo. Un automatismo che il Partito democratico ha provato a introdurre, ma l'emendamento è stato respinto dall'Aula con il voto segreto. "Un passo falso che farà perdere ingenti risorse alle città metropolitane", è stato il commento del vice capogruppo del Pd Giovanni Panepinto.
Diversamente da quanto previsto dalla legge Delrio, infatti, i nomi di chi sarà chiamato a guidare i nuovi enti di area vasta saranno scelti tramite elezioni di secondo livello. "Una scelta fondata sulla volontà di affermare la competenza esclusiva regionale", spiega la commissione parlamentare. A eleggere presidenti, sindaci e i consiglieri dei nuovi enti intermedi non sarà più l'Adunanza elettorale, ma direttamente i sindaci e i consiglieri comunali di ciascun comune. Ma la vera novità è rappresentata dall'introduzione del voto ponderato. Così come previsto dalla legge Delrio, il peso di ciascun elettore cambierà in relazione alla popolazione complessiva del comune di cui è sindaco o consigliere.
Le elezioni si terranno una domenica tra 15 aprile e 30 giugno, di norma dopo la tornate delle elezioni amministrative. Il termine però è stato prorogato al 15 settembre in prima applicazione. Così come è stato prorogato il commissariamento delle ex Province al 30 settembre. Rimosso, poi, il limite di incandidabilità a presidenti di Liberi consorzi e sindaci metropolitani per i primi cittadini dei comuni il cui mandato scada nei 18 mesi antecedenti la data delle elezioni. Novità anche per ciò che riguarda gli organi dei nuovi enti. Eliminate le Adunanze elettorali, restano in piedi il Consiglio del Libero consorzio e il Consiglio metropolitano con funzioni di indirizzo e controllo. Il numero dei consigli varia in base alla popolazione degli enti. In particolare, saranno 18 nelle Città metropolitane con più di 800 mila abitanti e 14 fino negli enti fino a 800mila abitanti. Sedici, invece, 16 nei Liberi consorzi con più di 700mila abitanti, 12 componenti negli enti con popolazione superiore a 300mila abitanti e inferiore a 700 mila, 10 fino a 300 mila abitanti.
Restano in piedi l'Assemblea dei Liberi consorzi e la Conferenza metropolitana, composti da tutti i sindaci e i consiglieri comunali, ma solo con poteri consultivi e propositivi. Gli organi resteranno in carica per cinque anni. Gli incarichi di presidenti, sindaco e componenti degli organi saranno svolti esclusivamente a titolo gratuito, ferma restando la disciplina in materia di rimborsi, permessi per gli amministratori.
La nuova legge, infine, elimina la funzione di organizzazione e gestione dei servizi in materia di smaltimento dei rifiuti e di depurazione delle acque che inizialmente l'Ars attribuiva a liberi Consorzi e Città metropolitane, quando i comuni non fossero in grado di provvedervi.
Parte della minoranza non ha partecipato al voto finale. Hanno lasciato Sala d'Ercole Forza Italia e Cantiere popolare. "Questa legge è una follia e sarà nuovamente impugnata", ha affermato Toto Cordaro prima di abbandonare l'aula. "Da oggi nessuno potrà ancora continuare a riempirsi la bocca con l'autonomismo, che stato umiliato e mortificato" è l'opinione espressa da Nello Musumeci. Esulta, invece, la maggioranza. "Forse non è la miglior legge possibile, ma è comunque una buona legge - è il commento del vice capogruppo Pd Giovanni Panepinto -. Stiamo rimettendo in moto un ente che dovrà rafforzarsi. Ed è una legge che rassicura i 6000 dipendenti delle ex Province, perché mantiene inalterate le funzioni assegnate agli enti da questo parlamento".

LA SICILIA

EX PROVINCE, L' VARA LA RIFORMA
la Regione si adegua alla Delrio, ma i sindaci delle città metropolitane saranno scelti con una elezione di secondo livello entro il 15 settembre
L'Ars ha approvato il ddl sui Liberi consorzi comunali e le Città metropolitane, che recepisce le osservazioni del Consiglio dei ministri. il governo centrate, infatti, aveva impugnato la legge varata dal parlamento siciliano la scorsa estate. In pratica, la Sicilia avrà una regge quasi identica aRa «riforma Delrio" Qua si, perché non è stata raccolta la raccomandazione di fare coincidere il sindaco delle tre maggiori città della Sicilia (Palermo, Catania e Messina) con il sindaco delta Città metropolitana. Rispetto alla legge precedente, inoltre,è stato abolito il divieto alla candidatura dei primi cittadini con meno di 18 mesi di mandato ancora da svolgere; ed è stato introdotto il voto ponderato. Le elezioni, che saranno di secondo livello, si dovranno svolgere entro il 15settembre.
LILLO MICELI

LIBERO CONSORZIO
Partono i controlli nelle scuole.
Sarà effettuata ufficialmente oggi la consegna del servizio relativo alle indagini geognostiche in quattro istituti distruzione secondaria finanziato dal Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca. Si tratta di importanti azioni di verifica previste dai progetti elaborati e presentati mesi addietro dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, e che sono stati finanziati da un decreto del MIUR con stanziamenti previsti dalla Legge n. 107/2015 (ode "La Buona Scuola") per migliorare e garantire la sicurezza degli edifici scolastici, prevenendo gli eventuali crolli dei solai e dei controsoffitti Le indagini avranno anche Io scopo di verificare le condizioni statiche dei solai e lo stato dell'intradosso dei solai e di eventuali controsoffitti.
Verranno eseguite dall'impresa 4 Emme Service con sede a Bolzano, che si è aggiudicata il servizio tramite Mercato Elettronico (MEPA), e prevedono interventi nelle seguenti quattro scuole:
1) IPIA "A. Miraglia' dì Sciacca (indagini elementi non strutturali) 2) Liceo Scientifico e Scienze Umane "Politi" di Agrigento (indagini elementi non strutturali e strutturali)
3) liceo Classico Linares di Licata (indagini elementi non strutturali) 4) I.T.C. Federico II di Naro (indagini elementi non strutturali e strutturali)
Complessivamente la spesa stimata dal Settore Edilizia Scolastica è di € 44.434,84, di cui € 37141,03 finanziato dal MIUR ed E 7.293 dal Libero Consorzio, nel rispetto della Legge n. 107 che prevede quote di cofinanziamento a carico degli enti locali proprietari degli immobili. Buone notizie, dunque, sul fronte dell'edilizia scolastica, con un impegno che non viene meno nonostante il pesante clima di incertezza sul futuro delle ex Province Regionali siciliane. In questo caso, i tecnici

del Settore Edilizia Scolastica si sono impegnati nell'elaborazione di progetti di verifica delle condizioni di sicurezza delle scuole, alcuni dei quali, appunto, finanziati dal MIUR.

SU EX-PROVINCE L'ARS SI ADEGUA ALLA DELRIO E APPROVA LA RIFORMA
Unica difformità: i sindaci di città metropolitane saranno scelti in una elezione di secondo livello.
PALERMO. L'Ars ha approvato il disegno di legge sui Liberi consorzi comunali e le Città metropolitane che recepisce le osservazioni del Consiglio dei ministri che aveva impugna te la legge varata dal Parlamento siciliano la scorsa estate. In pratica, la Sicilia avrà una legge quasi identica alla "riforma Delrio". Quasi, perché non è stata raccolta la raccomandazione di fare coincidere il sindaco delle tre maggiori città della Sicilia (Palermo, Catania e Messina) con il sindaco della Città metropolitana. .lo ero e resto favorevole - ha commentato il presidente della commissione N fari istituzionali, Salvatore Cascio - alla coincidenza del sindaco della città capoluogo con
il sindaco metropolitano" Per il resto abbiamo recepito e motivazioni dell'impugnati va
Consiglio dei ministri, tra l'altro, aveva cassato la norma che prevedeva dì affidare compiti di vigilanza sui rifiuti ai liberi consorzi comunali e alle Città metropolitane; rispetto alla legge precedente, è stato abolito il divieto alla candidatura dei sindaci con meno di 18 mesi di mandato ancora da svolgere; è stato introdotto il voto ponderato.
Le elezioni, che saranno di secondo livello, si dovranno svolgere entro il 15 di settembre. A prescindere da eventuali impugnative. poi ché la legge entrerà in vigore appena pubblicata sulla Gurs.
L'Ars dunque, rivendicando la potestà legislativa in materia elettorale, ha scelto la strada più difficile per completare la riforma del e ex Province, approvando un disegno di legge che adegua la Sicilia alla legge Delrio soltanto in tre dei quattro rilievi che erano stati mossi dal Consiglio dei ministri. Con 33 voti contrari e 29 favorevoli, è stato bocciato, con voto segreto. un emendamento del Pd al testo esitato dalla commissione Affari istituzionali. che assegnava di diritto ai sindaci di Palermo, Catania e Messina il ruolo di sindaco delle Città metropolitane In Sicilia, dunque, il sindaco metropolitano sarà il candidato che otterrà il maggior numero dei voti in un'elezione di secondo livello. Al momento della votazione finale, i parlamentari di Forza Italia e Pid-Gs hanno abbandonato l'Aula. il M5s invece ha votato contro. Il ddl ha ottenuto 38 voti a favore e 19 contrari.
"Mi auguro - ha detto il presidente dell'Ars. Giovanni Ardizzone - che non ci siano ulteriori impugnative, neanche se sollecitate dai sindaci.. Ardizzone ha richiamato più volte e in ogni modo, prima e durante la seduta parlamentare di ieri pomeriggio, il Parlamento ad attenersi al rispetto dei quattro rilievi del Consiglio dei ministri e senza inserire nel re sto norme aggiuntive. Ardizzone ha rilevato che l'Ars ha dovuto lavorare in un contesto anomalo in quanto il governo aveva deciso di non appellarsi alla Consulta. Per questo motivo, a conclusione dì lavori, ha sollecitato la commissione Statuto 'a regolamentare i rapporti tra Assemblea e governo regionale che decide se fare ricorso alla Consulta o no».
Come detto. Forza Italia e Pid-Cantiere popolare hanno deciso di uscire dall'Aula per non essere "complici" di una legge che, a lo ro dire, rischia di provocare gravi problemi ai dipendenti. È una legge sbagliata», ha detto Falcone; «non porterà alcun beneficio gli ha fatto eco Cordaro. Con questa legge sulle Province - ha sottolineato Nello Musumeci - avete mortificato, umiliato e oltraggiato lo Statuto siciliano, Da oggi in poi nessuno in quest'Aula ha più il di ritto di rivendicare l'autonomia regionale, se non per difendere inconfessabili prerogative. Ed ha aggiunto: Questa legge è fra le peggiori votare da in settant'anni. Nessun risparmio, nessuna garanzia peri dipendenti, maggiore isolamento per i sindaci e nessuna utilità per cinque milioni di cittadini. Avete creato una istituzione simulata, senza democrazia, perché l'avete abolita. Affiderete a poche persone, al posto di quattro milioni di elettori, il compito di decidere i vertici dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane. Avete resuscitato le cordate tra partiti. Tra qualche mese vedrete i risultati disastrosi di questa finta riforma..
Per Alice Anselmo, capogruppo del Pd all'Ars, con questa legge vengono recepite le indicazioni del Consiglio dei ministri, superando così gli ostacoli che fino ad oggi hanno impedito la messa a regime della riforma. Re sta il rammarico per la scelta dell'Aula che, con voto segreto, ha bocciato la nostra proposta che prevedeva almeno in prima applicazione la coincidenza dei sindaci dei tre capo luoghi con i sindaci metropolitani. Insomma, poteva essere una legge migliore, ma vogliamo guardare i tanti aspetti positivi: entrano a regime i nuovi enti di secondo livello e la Sicilia si mette finalmente al passo col resto del Paese». Positivo il commento anche del gruppo parlamentare Sicilia democratica.  

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