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Rassegna stampa del 5 aprile 2016

GIORNALE DI SICILIA

Per il Libero consorzio comunale nominato il Collegio dei revisori

Un siciliano, un salernitano ed un romano sono i nuovi revisori dei conti del Libero consorzio comunale di Agrigento, l'ex Provincia. Sono stati nominati con il sorteggio e rimarranno in carica per tre anni. Il loro incarico, appena conferito, infatti durerà fino al 2018. "Approvata - si legge infatti in una nota diffusa ieri - la delibera di nomina del nuovo Collegio dei Revisori dei Conti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, per il triennio 2016-2018. La nomina segue la procedura dell'estrazione mediante sorteggio informatico, effettuata alcune settimane addietro, rivista dalle vigenti norme". Ecco chi sono i nuovi revisori dei conti del Libero consorzio comunale di Agrigento. "Fanno parte del Collegio - scrive ancora l'ex Provincia - Alfredo Batticani di Bronte nella qualità di residente, Francesco Di Giacomo di Salerno e Francesco Marcone di Roma quali revisori dei Conti". Secondo l'organismo" con la nomina dell'organismo di revisione potrà essere garantito il regolare funzionamento del Libero Consorzio. Il Collegio infatti è tenuto ad esprimere il proprio parere, obbligatorio su diversi atti dell'amministrazione tra cui il bilancio di previsione, il Dup, documento unico di programmazione, ed il piano triennale delle opere pubbliche". Insomma, i revisori dei conti danno un contributo importante all'amministrazione degli enti pubblici. Ci sono atti, e tra questi il bilancio, che non possono essere approvati senza che abbiano ottenuto il visto del Collegio dei revisori dei conti. (*AAU*)

Racalmuto
«Sciascia», si è dimesso il direttore

«Mi sono dimesso dalla fondazione Sciascia, che ho diretto per 25 anni: decisamente troppi, per chi come me crede nell'avvicendamento e nel ricambio generazionale pur sentendo il dovere di mantener fede a un mandato conferito, prima della scomparsa, dal grande scrittore che mi onorò della sua amicizia e della sua fiducia ». E' con queste parole, pubblicate su Facebook, che Antonio Di Grado, direttore letterario e consigliere d'amministrazione della fondazione "Leonardo Sciascia", ha annunciato, ieri mattina, le sue dimissioni. «Non credo nelle cariche a vita -ha spiegato - così come nutro riserve sul radicamento racalmutese della fondazione, effetto di una nobile e generosa illusione di Sciascia, ma causa di marginalità e di insabbiamento nelle secche delle faide strapaesane. Auguro agli amici buon lavoro e un sollecito rilancio di quella bellissima istituzione». Di Grado in un'intervista su radio Radicale ha aggiunto: «Mi dispiace che le mie dimissioni coincidano con un momento di crisi dovuta ad un'assenza di finanziamenti ». L'ormai ex direttore letterario della fondazione Sciascia, sempre su radio Radicale, ha sottolineato la marginalità di Racalmuto, difficile da raggiungere, "e teatro di lotte, di faide, tra personaggi, tra continue maldicenze, continue ostilità, dove cambia tutto da un sindaco all'altro. Il paese - ha aggiunto nell'intervista - ha ritenuto fin dall'inizio dell'istituzione della fondazione che potesse rappresentare un volano per lo sviluppo socio-economico. Il che, in parte, può essere, ma non dimentichiamo che è una istituzione di studio e ricerca e non può organizzare manifestazioni tipo Proloco paesana". (*CR*)


livesicilia.it
La crisi dell'ex Provincia di Siracusa 
Dipendenti occupano la sede

Dapprima i dipendenti di 'Siracusa risorse', la partecipata che per l'ex Provincia si occupa di diserbo strade, di manutenzione degli edifici scolastici e di servizi di informatizzazione, poi i dipendenti stessi della ex Provincia. La crisi economica del neonato Libero consorzio di Siracusa continua a provocare proteste. I lavoratori di 'Siracusa risorse' sono entrati nella sede di via Malta sbarrando il portone d'ingresso anche ai dipendenti dell'ente, con l'obiettivo di bloccarla o occuparla, e poi anche quest'ultimi si sono uniti alla protesta e così, per un giorno, nella sede del Libero consorzio è stato il caos. La crisi nasce da una riforma mai completata e che nella ex Provincia aretusea sta creando un dissesto finanziario di 26,5 milioni di euro. I dipendenti della partecipata lamentano il mancato pagamento degli stipendi da dicembre. Quelli dell'ente accusano ritardi tra i 5 e i 2 mesi. Con lo sblocco di un solo mandato tra quelli attesi da 4 mesi (di 1,2 milioni) è stato possibile al commissario Antonino Lutri, a ridosso della Pasqua, pagare una mensilità arretrata ai dipendenti dell'ente, ragione per cui i colleghi di Siracusa risorse all'inizio della manifestazione hanno mostrato risentimento.Guerra tra poveri. In realtà, guerra tra vittime di una Regione incapace di portare a compimento la riforma delle ex Province. Ne è consapevole il commissario Lutri che ha convocato con urgenza i sindacati mercoledì alle 9,30. "Non si attenua la crisi finanziaria che blocca l'attività amministrativa del Libero consorzio comunale di Siracusa - ha ammesso Lutri -. La mancanza di sufficienti trasferimenti di risorse economiche da parte della Regione Siciliana sta colpendo duramente non solo i cittadini, privati di servizi essenziali come la sicurezza sulle strade provinciali e negli edifici scolastici di istruzione superiore; ma sta mortificando il personale che non ha più la sicurezza di percepire lo stipendio. La protesta di oggi dei dipendenti con quelli della società partecipata Siracusa risorse - ha proseguito - ha paralizzato la sede di via Malta lasciando presagire una nuova settimana calda per l'ente". I tentativi di Lutri in queste ore vanno in due direzioni: cercare di risolvere con la Regione il problema della mancanza di risorse e fare leva sulla Banca tesoriera per accreditare almeno lo stipendio di dicembre ai lavoratori della partecipata. Infine ha convocato i rappresentanti sindacali confederali e provinciali per mercoledì alle ore 9,30, nella sala dei Comuni di via Roma. Argomento dell'incontro: come affrontare e risolvere l'emergenza finanziaria dell'ente senza farne pagare le conseguenze ai dipendenti.


Sicilia24h
Aggiornato il piano triennale delle azioni positive.

Approvato dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento il cosiddetto "Piano triennale delle azioni positive" per il periodo 2016/2018. Il documento ha lo scopo di garantire parità e pari opportunità tra uomini e donne nel lavoro, realizzando l'uguaglianza sostanziale anche mediante l'adozione di misure volte a rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la piena realizzazione delle pari opportunità. Uno specifico spazio del Piano è stato riservato alla formazione e alle attività del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità. Particolare attenzione, inoltre, è stata dedicata alla sicurezza sul luogo di lavoro mediante programmi di sorveglianza sanitaria e verifica delle previsioni normative per la valutazione dei rischi.
Nei casi in cui siano previsti specifici requisiti fisici per l'accesso a particolari professioni, il Libero Consorzio si impegna a stabilire requisiti rispettosi e non discriminatori delle naturali differenze di genere. L'Ente intende quindi valorizzare attitudini e capacità professionali di entrambi i generi. L'Ente ha infatti assegnato diversi posti di vertice al personale femminile di ruolo ne vi sono posti in dotazione organica che siano prerogativa di soli uomini o sole donne nello svolgimento del ruolo assegnato.


Nominati i nuovi revisori dei conti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.

Approvata la delibera di nomina del nuovo Collegio dei Revisori dei Conti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, per il triennio 2016-2018.
La nomina segue la procedura dell'estrazione mediante sorteggio informatico effettuata alcune settimane addietro, prevista dalle vigenti norme.
Ne fanno parte Alfredo Batticani di Bronte nella qualità di Presidente, Francesco Di Giacomo di Salerno e Francesco Marcone di Roma quali revisori dei Conti.
Con la nomina dell'organismo di revisione potrà essere garantito il regolare funzionamento del Libero Consorzio. Il Collegio infatti è tenuto ad esprime il proprio parere obbligatorio su diversi atti dell'Amministrazione tra cui il bilancio di previsione, il DUP il documento unico di programmazione e il piano triennale delle opere pubbliche.


LA SICILIA

LIBERO CONSORZIO Sul commissario straordinario l'eredità di un fardello pesantissimo. Il "benvenuto" a Barbieri a suon di decreti ingiuntivi. Decreti ingiuntivi impugnati. risarcimenti danno, vertenze di tipo tributa rio e violazioni ambientali.
Se il futuro dell'ex Provincia regionale dì Agrigento è ancora un "cantiere in corso, compiti dell'ente di area vasta sembra siano concentrati soprattutto nel doversi confrontare nelle aule giudiziarie. Prova ne è il fatto che il nuovo commissario regionale, Roberto barbieri, non appena insediato è stato letteralmente assalito dall'obbligo dì dover firmare e costituzioni in giudizio di ogni tipo genere e forma. Il procedimento più pesante per numeri in ballo (in realtà sono tre distinti ricorsi alla commissione tributaria avanzati dalla controparte) è quello che vede il Libero consorzio contro parte contro la ditta Catanzaro Cotruzioni, che ha impugnato dinanzi ai giudici tributari tre distinte richieste di liquidazione avanzate dall'ex Provincia per il pagamento per gli anni 2012 2013 e 20l4 del cosiddetto "tributo speciale" sui conferimenti realizzati in quegli anni dai Comuni.
Oltre sette milioni di euro in totale che il privato, stando a quanto sostenuto dall'Ente, dovrebbe versare rivalendosi poi sui futuri depositi in discarica.
Una vertenza che si annuncia assolutamente complessa, dato che il gesto il gestore della discarica sostiene di non aver applicato l'ecotassa in forza di un pronunciamento della Regione Siciliana rispetto alle procedure di trattamento dei rifiuti.
Non c'è comunque solo questo, purtroppo.
L'ex Provincia si trova infatti citata in giudizio in una decina di casi per ricorsi in opposizione alle ordinanze di ingiunzione di pagamento di sanzioni da parte della Girgentiacque. Si tratta in particolare di contestazioni avanzate tra l'ottobre e il novembre del 2015 agli impianti di depurazione per violazioni dell'articolo 133 del decreto 152 del 2006 in materia di norme ambientali.
In genere le contestazioni, emesse dalle forze dell'ordine, hanno riguardato il superamento dei valori di scarico o effettui scarico senza autorizzazioni.
Sanzioni che sono, appunto, contestate dai riceventi e arrivano dinnanzi alle Corti.
Ricorsi della medesima natura e de! medesimo periodo di riferimento so no stati inokre prodotti dal Comune di Palma di Montechiaro, da una ditta di latticini di Agrigento e diversi altri privati ai quali sono contestate, per grandi linee, medesimi reati ambientali. In totale in ballo ci sono non meno di 60mila euro da recuperare.
E gli incidenti stradali? Ovviamente non mancano cause di rimborso, per quanto l'Ente starebbe in alcuni casi cercando soluzioni non giudiziarie, stipulando convenzioni con i privati.


LIBERO CONSORZIO
Piano triennale delle azioni che certificano parità sessuale.

Approvato dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento il cosiddetto "Piano triennale delle azioni positive" per il periodo 2016/2018. Facile chiedersi per gli "ignoranti" in materia di cosa si tratti.
Il documento ha lo scopo di garantire parità e pari opportunità tra uomini e donne nel lavoro, realizzando l'uguaglianza sostanziale anche mediante l'adozione di misure Volte a rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono la piena realizzazione delle pari opportunità.
Uno specifico spazio del Piano è stato riservato alla formazione e alle attività del Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità.
Particolare attenzione, inoltre, è stata dedicata alla sicurezza sul luogo di lavoro mediante programmi di sorveglianza sanitaria e verifica delle previsioni normative per la valutazione dei rischi.
Nei casi in cui siano previsti specifici requisiti fisici per l'accesso a particolari professioni, il Libero Consorzio si impegna a stabilire requisiti rispettosi e non discriminatori dette naturali differenze d genere, L intende quindi valorizzare attitudini e capacità professionali di entrambi i generi. Una scelta che è ormai una prerogativa quasi obbligata per tutti gli enti pubblici.
L'Ente ha infatti assegnato diversi posti di vertice al personale femminile di ruolo ne vi sono posti in dotazione organica che siano prerogativa di soli uomini o sole donne nello svolgimento del ruolo assegnato. Parità dunque su tutti i fronti, come del resto è giusto che sia, il tutto legittimato anche da regolamenti che dettano modi e tempi.
R.A.

"ACQUA PUBBLICA"
Si riparte dalla mappatura delle risorse

Ripartire dalla mappatura della dotazione idrica in provincia" per ridurre la dipendenza dal cosiddetto sovrambito e, comunque, abbassare i costi per i cittadini. E' questo uno del punti centrali della riunione dei sindaci dell'ormai ex ATO idrico di Agrigento svoltosi a Cianciana nel contesto del percorso che dovrà portare. entro il 12 Aprile alla formazione dei nuovi organismi territoriali di gestione delle risorse idriche. Una riunione che i partecipanti definiscono "produttiva, e che però, scopre letteralmente è Il caso di dirlo - l'acqua calda: per parlare di risorse idriche bisogna prima capirne la quantità a disposizione delle comunità locali e, soprattutto, quale è il fabbisogno.
«Questo - spiega il sindaco di Bivona e deputato regionale Giovanni Panepinto - è un punto di partenza essenziale perché" è necessario raggiungere 1'autosufficienza per il territorio agrigentino, applicando comunque un concetto di solidarietà complessivo: l'acqua del territorio è di tutti. Riteniamo che ci siano diversi margini in tal senso almeno per ridurre la dipendenza da Sicilia Acque, ad esempio, perché non investire sugli invasi con provvedimenti di adeguamento sulle sponde che possano portare a fornire acqua potabile e aumentare la quantità di liquido necessario per fini agricoli? Penso - dice ancora Panepinto - che sia arrivato il momento per lamentarci un po' di meno e agire di più. Con l'Assemblea territoriale idrica si instaurerà il Governo dell'acqua in provincia."
Tra le altre richieste formalizzate durante la riunione, e rivolte alla regione, la revisione complessiva del Pot, il Piano operativo triennale, che è ritenuto obsoleto dato che non prevedeva la partecipazione degli enti locali. Inoltre, si è costituito un gruppo di lavoro per la creazione dello statuto dell'ambito, da concordare con le altre assemblee d'ambito siciliane, e che però, salvando "capra e cavoli" prevederà comunque la creazione dei sub-ambiti con gestione diretta per i comuni "ribelli" e per coloro che, utilizzando la legge regionale oggi impugnata, avevano approvato delle delibere di consiglio comunale. In tal senso, ha annunciato proprio Panepinto, in Aula si chiederà al presidente Rosario Crocetta di costituirsi di fronte alla Corte costituzionale contro l'impugnativa del Governo nazionale, possibilità che l'assessore all'Energia Vania Contraffatto aveva escluso nelle settimane scorse.(gis)

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