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Rassegna stampa dal 9 all'11 aprile 2016


scrivolibero.it

"Ilsequestro dei contatori idrici ai danni di Girgenti Acque rende nonpiù rinviabile l'intervento del Presidente della RegioneSiciliana".

 Loafferma il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana,dopo la notizia circa il sequestro da parte della Guardia di Finanzadi alcuni contatori nei magazzini di Girgenti Acque."Quest'ultimo episodio -sottolinea Messana -segue il sequestro dei depuratori disposto sempre dall'autoritàgiudiziaria in diversi comuni della provincia.
Isindaci del movimento per l'acqua pubblica hanno già chiesto, conuna nota ufficiale, all'Ato idrico in liquidazione una relazionesullo stato di attuazione del piano d'ambito, sugli investimentiprevisti, programmati ed effettuati dal gestore, in particolare suidepuratori in relazione anche all'ammontare del contributo per ladepurazione pagato dai cittadini utenti". "Il contesto evidenzia una serie di possibili inadempimenti di rilievo anche penale, che non possono più rimanere confinati nella sfera d'azione dell'autorità giudiziaria.La legge regionale n. 19/2015 prevede che presso gli ato in liquidazione possa essere insediata una commissione per valutare le eventuali inadempienze nella gestione del servizio idrico integrato ove è operativo. La nomina della Commissione è di competenza delPresidente della Regione, al quale il coordinamento dei sindaci perl'acqua pubblica si è già rivolto con una nota ufficiale". "E' necessario che i nostri parlamentari sollecitino l'insediamento diquesta commissione, che l'Assemblea Territoriale dei Sindaci, che si insedierà la prossima settimana, richieda copia degli atti sostensibili relativi alle inchieste penali che coinvolgono ilsoggetto gestore, per riscontrare possibili inadempimenti.Per quanto ci riguarda effettueremo una verifica della qualità e dell'attendibilità dei contatori installati nel nostro comune e chiederemo all'Arpa di verificare ancora una volta il corretto funzionamento del depuratore", conclude Messana.

Giornaledi sicilia

La decisione dei sindaci. Dopo la scelta presa a San Biagio Platani, all'unanimità, di ben 42 amministrazioni comunali, di tornare alla gestione pubblica dell'acqua. 

C'è una data: quella di sabato 9 aprile, un paese: San Biagio Platani, eduna fotografia di sindaci, con tanto di fascia tricolore, sotto gliarchi di pane, che probabilmente passerà alla storia. All'unanimità,ben 42 amministrazioni comunali, hanno deciso di tornare allagestione pubblica dell'acqua. E domani è già il giorno dellasvolta: quello in cui si costituirà e si insedierà il nuovo ambitoterritoriale idrico. «Ci sarà, poi, da decidere - è stato spiegatonel corso dell'incontro -la commissione per stabilire anche l'uscitada Girgenti Acque» - che attualmente gestisce il servizio idrico in27 Comuni dell'Agrigentino - . I sindaci dell'Agrigentino nonvogliono far altro che dare attuazione ala legge regionale del 2015che prevede la gestione pubblica ed in forma diretta del servizioidrico. «La legge regionale n. 19/2015 prevede che presso gli Ato inliquidazione - ha scritto il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana -possa essere insediata una commissione tecnica per valutare le eventuali inadempienze nella gestione del servizio idrico integratodove è operativo». La nomina della commissione è di competenza delpresidente della Regione. «E' necessario che i nostri parlamentarisollecitino l'insediamento della commissione - ha aggiunto Messana -, che l'assemblea territoriale dei sindaci, che si insedierà domani, -conclude - richieda copia degli atti sostenibili delle inchiestepenali per riscontrare possibili inadempimenti». L'Ati, non appenainsediata, dovrà dare corso ai sub ambiti e valutare la loroampiezza. Il sub ambito significa gestione diretta. Ma ai sindacipreme anche, e soprattutto, l'insediamento della commissione tecnicaper valutare le eventuali inadempienze nella gestione del servizioidrico integrato nei Comuni dove è operativo. I Comuni che, direcente, hanno assistito al sequestro dei depuratori chiederanno -secondo quanto era emerso dall'incontro racalmutese di metà marzo - una relazione all'Ato idrico sugli interventi di manutenzione effettuati dal gestore. Una relazione che specifichi anche l'ammontare degli incassi derivati dal canone di depurazione. Nel corso della riunione di Racalmuto è stata, fra l'altro, già esaminata la bozza di statuto approntata dall'assessorato. «Dovrà essere emendata, sia perché non prevede tra le attribuzioni dell'Ati la competenza ad approvare i sub ambiti, sia perché - aveva spiegatoil sindaco Messana - dovranno specificarsi meccanismi di formazionedella volontà assembleare che impediscano ai pochi Comuni che dovessero detenere la maggioranza delle quote di partecipazione dicondizionare con la loro assenza il numero legale. In passato, infatti, l'assemblea dell'Ato idrico è stata commissariata perchénon riusciva a raggiungere il numero legale previsto per ledeliberazioni più importanti». Intanto, proprio a Racalmuto, i componenti del movimento Cinque Stelle, visti i recenti sviluppi investigativi della guardia di finanza che hanno determinato ilsequestro di una notevole quantità di contatori idrici della Girgenti Acque hanno ufficialmente, con tanto di nota stampa, chiesto al sindaco e ai consiglieri di attivarsi per chiedere, in tempi rapidi, «il controllo sui contatori già installati presso le utenze del Comune di Racalmuto e dove necessario provvedere a denunciare eventuali ipotesi di reato che si dovessero constatare». (*CR*) 

Sabato 9 aprile

I nodi della sicilia
L'assessore Barbagallo e il dirigente Gelardi difendono la scelta: servono competenze specifiche, compensi ridotti
L'assessorato si affiderà agli esperti per creare quattro commissioni (a Catania, Palermo, Enna e Messina) composte ciascuna da 5 membri esterni più un supplente. Quindici giorni per iscriversi alla long list. Lelio Cusimano a Dipendenti pubblici sotto utilizzati, poco qualificati emal distribuiti

Guide turistiche, gli esami affidati agli esterni
...Scatta il concorsone per prendere il patentino di guida turistica. Una chance di trovare un lavoro per 2.100 candidati. Ma per 20 esperti esterni che dovranno esaminare le aspiranti guide è l'occasione per incassare gettoni da 200 euro al giorno. La Regione fa di nuovo ricorso agli esterni. L'assessorato al Turismo, guidato da Anthony Barbagallo, ha pubblicato ieri sul proprio sito il bando per creare una long list di esperti da cui il dirigente Sergio Gelardi attingerà quando sarà ilmomento di creare le quattro commissioni che valuteranno i candidati a diventare guida turistica. Un passo indietro. Nelle scorse settimane l'assessore Barbagallo ha sbloccato l'impasse che regna da anni nel settore delle guide, che funziona più o meno come quello dei tassisti: serve una licenza,un patentino, che la Regione concede dopo un esame. Ottenuto il patentino, la guida si rivolge alle agenzie di viaggi e ai tour operator o alle istituzioni pubbliche. Al bando per prendere il patentino hanno risposto in 2.100. Ora scatta l'esame per tutti: previste prove orali sulla conoscenza della Sicilia e delle sue opere d'arte e, soprattutto, sulla conoscenza delle lingue straniere. Ed è a questo punto che- secondo l'assessorato - ci sarà bisogno degli esperti esterni. E a loro che l'assessorato si affiderà per creare quattro commissioni (a Catania, Palermo, Enna e Messina) composte ciascuna da 5 membri esterni più un supplente. Il presidente di queste commissioni incasserà un gettone da 200 euro al giorno, i membri semplici si fermeranno a 160 euro al giorno. In ogni caso le giornate di lavoro non potranno proseguire all'infinito, visto che il massimo incasso previsto è di 2.463 euro lordi per il presidente e di 2.051 per gli altri componenti. Il bando assegna 15 giorni per farsi avanti e iscriversi alla long  list: il termine scatterà dal momento in cui avverrà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. E occorre fare in fretta perchè - a differenza di quanto  accade normalmente - «non farà fede il timbro postale»: dunque le domande che arriveranno dopo la scadenza verranno cestinate. Le domande vanno indirizzate all'assessorato regionale al Turismo. Etutti quelli chene faranno richiesta verranno inseriti nella long list. Che sarà a sua volta suddivisa in quattro categorie: archeologia, storia dell'arte, tradizioni popolari e lingue straniere. Ogni aspirante esperto esterno dovrà solo dimostrare di avere la laurea specialistica, esperienze pregresse e se necessario l'iscrizione all'albo del settore (è il caso degli esperti in opere d'arte). Una volta formata la long list sarà l'assessorato a chiamare gli esperti di cui avrà bisogno, anche se è prevista pure la possibilità che siano i rettori delle Università a indicare alcuni membri. Ma cosa dovranno fare questi esperti? Dovranno valutare se le aspiranti guide turistiche hanno i requisiti e sono all'altezza del ruolo.Il tutto mediante un colloquio. E c'era proprio bisogno di rivolgersi ad esperti esterni, visto che la Regione conta su una platea di circa 20 mila dipendenti (al lordo dei prepensionamenti in corso)? Barbagallo e Gelardi difendono la scelta. Il dirigente ricorda che le selezioni per guida turistica mirano a valutare la conoscenza di lingue come albanese, arabo, cinese, catalano, ebraico, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, russo, serbo-croato, svedese, turco, e ungherese. Eovviamente occorre la conoscenza anche delle lingue straniere più comuni e della lingua dei segni. «Dove li trovo alla Regione esperti che conoscono queste lingue?» si chiede Gelardi. Il quale segnala che nel bando è prevista comunque la possibilità che siano i rettori a indicare alcuni componenti delle commissioni. Barbagallo segnala invece che i compensi previsti sono stati tagliati rispetto a quanto era previsto fino al mese scorso: un vecchio decreto firmato nel 2013 dall'assessore dell'epoca, Michela Stancheris, permetteva di pagare gli esperti esterni delle commissioni fino a un massimo di 250 euro al giorno e senza limiti.

Sequestro contatori idrici
La Girgenti: siamo fiduciosi
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..«La società manifesta la massima fiducia negli organi inquirenti e confida sulla celerità degli accertamenti ritenuti necessari al fine di diradare ogni ombra su tutti i contatori idrici utilizzati, fondamentale per stabilire la verità dei fatti ed evidenziare il corretto operato dell' azienda». È con queste parole, contenute in un comunicato stampa, che la Girgenti Acque - la società che gestisce il servizio idrico nella maggior parte dell' Agrigentino - interviene in merito al sequestro dei contatori idrici disposto, nei giorni scorsi, dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento Alessandra Vella. Il decreto di sequestro dei contatori adibiti alla lettura dei consumi d'acqua è stato eseguito dai finanzieri delcomandoprovinciale. Nel provvedimento di sequestro, secondo quanto fino ad ora è trapelato, si fa riferimento alla mancata certificazione europea dei contatori che quindi non sarebbero a norma in base a quanto è previsto dalla Comunità europea. L'inchiesta sarebbe scaturita da una serie di esposti da parte dei consumatori e da una società che prima forniva i contatori. La Girgenti Acque, ieri, oltre a manifestare massima fiducia negli organi inquirenti, ha chiaramente detto che «confida nella celerità degli accertamenti per diradare ogni ombra sui contatori idrici utilizzati, fondamentale per stabilire la verità ed evidenziare il corretto operato dell'azienda». (*CR*)

Domenica 10 Aprile

Il commissario Montalbano arriva nella Valle
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..Ha lasciato molto amaro in bocca, negli ultimi giorni, soprattutto fra gli appassionati della serie, la notizia che paventava una possibile e pare sventata demolizione della terrazza della casa del commissario Montalbano a Punta Secca, frazione del comune ragusano di Santa Croce Camerina. Carte bollate e dichiarazioni avevano insinuato il dubbio che proprio quella terrazza, che negli ultimi anni ha portato nel ragusano migliaia di turisti richiamati più dalla Vigata di Camilleri che dalle bellezze della Val di Noto, potesse essere abusiva. Intanto, la produzione dei nuovi episodi del commissario più celebre di questo secolo continuano eavranno anche i templi di Agrigento come sfondo ad alcune scene della nuova produzione televisiva di RaiFiction e Palomar. Due set della nuova serie ideata da Andrea Camilleri, che verranno girati prossimamente, non si sa di precisoquando, dal regista Alberto Sironi tra i templi di Agrigento. «Il sindaco Lillo Firetto - si legge in unanota del portavoce del medesimo-ha ottenuto di inserire alcune scene della nuova serie di Montalbano, con protagonisti Luca Zingaretti e Sonia Bergamasco, all'interno del Parco Archeologico della  Valle dei templi. Nei giorni scorsi infatti il direttore di produzione Palomar Francesco Beltrame, accompagnato dal direttore del Parco Archeologico, Giuseppe Parrello ha effettuato un sopralluogo individuando la location migliore dove poter girare alcune scene della fiction venduta in ben 65 Paesi del mondo». Già loscorso anno, alcune scene della serie «Il giovane Montalbano », vennero girate alla Scala dei Turchi. Ma metà gennaio del 2015 infatti, la macchina da ripresa della Palomarsi era messa in azione proprio sul costone che sovrasta la Scala per riprendere alcune scene della  fiction televisiva che ha avuto come protagonista nel ruolo del giovane commissario di Vigata l'attore  Michele Riondino e l'attrice Sara Felberbaum nel ruolo di Livia, fidanzata storica di Montalbano. Le riprese alla scala dei Turchi furono utilizzate per l'episodio intitolato «L'albicocca» andata in  nda il 14 settembre scorso. (*AMM*)

Altra ondata di turisti al Borgo dei Borghi
...Cinquecento turisti sono attesi oggi a Sambuca "Borgo dei Borghi 2016" e per accoglierli il Comune, la Pro Loco e un gruppo di volontari hanno organizzato oltre a visite guidatee degustazioni di prodotti tipici anche una sfilata di cavalli in centro. Arriveranno pullman da diverse città della Sicilia occidentale e orientale: Marsala, Palermo, Siracusa e Termini Imerese. L'attività è coordinata dal vicesindaco e assessorecomunale al Turismo, Giuseppe Cacioppo, edal presidente della ProLocodiSambuca, Leo Di Verde. Il primo appuntamento in programma, alle 9,30, è un'escursione nel bosco di Monte Genuardo. Dopo la pausa pranzo e la possibilità per i visitatori di recarsi presso ristoranti e pizzerie della zona, già allertati per l'occasione, alle 16 è in programma la visita guidata ai luoghi più belli del "Borgo dei Borghi". Nel pomeriggio la sfilata di cavalli e cavalieri per il centro di Sambuca e ci sarà anche l'amazzone in abito rosso che, due settimane fa, ha consegnato la targa della vittoria al Comune belicino. Per la visita ai musei, ai luoghi più belli di Sambuca sono stati strutturati quattro appuntamenti, alle 9,30, alle 11,15, alle 15,15 e alle 17,30 con partenza dal teatro comunale. "Con l'aiuto di tutti - dice il vice sindaco Giuseppe Cacioppo - tutto è più facile. Le presenze di turisti delle ultime settimane, centuplicate rispetto alla media, ne hanno dato prova. Al personale comunale della cooperativa "Zisa",che gestisce alcune strutture museali, si sono affiancati non pochi volontari. Il risultato, questa bella combinazione tra dipendenti pubblici e volontari, è andato oltre ogni più rosea aspettativa. Per questo fine settimana abbiamo rafforzato la task force e siamo certi di poter ricevere dai turisti anche gli apprezzamenti che sono arrivati nei giorni scorsi". Anche oggi musei aperti con i turisti che potranno visitare il teatro L'Idea, l'Istituzione Giambecchina, le sculture tessili di Silvvye Clavel, il palazzo Panitteri, il museo archeologico e le cave di pietra. Ed ancora, per l'area archeologica di Monte Adranone e la riserva naturale di Monte Genuardo. Insomma, Sambuca si appresa a viveve un' altra domenica con tanta gente che vuole visitare quello che Cacioppo definisce "il borgo bello nelle forme, ma altrettanto ricco nelle sue persone". Senza questa notevole sinergia tra vari gruppi chesi è sviluppata dalla sera di Pasqua, quando è arrivata la notizia della vittoria, fino ad oggi, Sambuca non avrebbe potuto gestire questo flusso notevole di turisti che vuole ammirare tutte le bellezze del "Borgo dei Borghi 2016". (*GP*)

Lunedì 11 aprile

Fuori da Girgenti Acque
Ora serve l'ato idrico
...C'è una data: quella di sabato 9 aprile, un paese: San Biagio Platani, ed una fotografia di sindaci, con tanto di fascia tricolore, sotto gli archi di pane, che probabilmente passerà alla storia. All'unanimità, ben 42 amministrazioni comunali,hanno deciso di tornare alla gestione pubblica dell'acqua. E domani è già il giorno della svolta: quello in cui si costituirà esi insedierà ilnuovoambito territoriale idrico. «Ci sarà, poi, da decidere - è stato spiegato nel corso dell'incontro - lacommissioneper stabilire anche l'uscita da Girgenti Acque» - che attualmente gestisce il servizio idrico in 27 Comuni dell'Agrigentino - . I sindaci dell'Agrigentino non vogliono far altro che dare attuazione ala legge regionale del 2015 che prevede la gestione pubblica ed in formadiretta del servizio idrico. «La legge regionale n. 19/2015 prevede che presso gli Ato i liquidazione -ha scritto il sindaco di Racalmuto, Emilio Messana - possa essere insediata unacommissionetecnica per valutare le eventuali inadempienze nella gestione del servizio idrico integrato dove è operativo». La nomina della commissione è di competenza del presidente della Regione. «E' necessario che i nostri parlamentari sollecitino l'insediamento della commissione - ha aggiunto Messana -, che l'assemblea territoriale dei sindaci, che si insedierà domani, - conclude - richieda copia degli atti ostensibili delle inchieste penali per riscontrare possibili inadempimenti». L'Ati, non appena insediata, dovrà dare corso ai sub ambiti e valutare la loro ampiezza. Il sub ambito significa gestione diretta. Ma ai sindaci preme anche, e soprattutto, l'insediamento della commissione tecnica per valutare le eventuali inadempienze nella gestione del servizio idrico integrato nei Comuni dove è operativo. I Comuni che, di recente, hanno assistito al sequestro dei depuratori chiederanno - secondo quanto era emerso dall'incontro racalmutese di metà marzo - una relazione all'Ato idrico sugli interventi di manutenzione effettuati dal gestore. Una relazione che specifichi anche l'ammontare degli incassi derivati dal canone di depurazione. Nel corso della riunione di Racalmuto è stata, fra l'altro, già esaminata la bozza di statuto approntata  all'assessorato. «Dovrà essere emendata, sia perché non prevede tra le attribuzioni dell'Ati la competenza ad approvare i sub ambiti, sia perché - aveva spiegato il sindaco Messana - dovranno specificarsi meccanismi di formazione della volontà assembleare che impediscano aipochiComunichedovessero detenere la maggioranza delle quote di partecipazione di condizionare con la loro assenza il numero legale. In passato, infatti, l'assemblea dell'Ato idrico è stata commissariata perché non riusciva a raggiungere il numero legale previsto per le deliberazioni più importanti». Intanto, proprio a Racalmuto, i componenti del movimento Cinque Stelle, visti i recenti sviluppi investigativi della guardia di finanza che hanno determinato il sequestro di una notevole quantità di contatori idrici della Girgenti Acque hanno ufficialmente, con tanto di nota stampa, chiesto al sindaco e adiconsiglieri di arrivarsi per chiedere, in tempi rapidi, «il controllo sui contatori già installati presso le utenze del Comune di Racalmuto e dove necessario provvedere a denunciare eventuali ipotesi di reato che si dovessero constatare». (*CR*)


siciliacronaca.it

Sabato 9 aprile, a San Biagio Platani, tutti quanti i 43 sindaci e gli amministratori del Libero Consorzio di Agrigento, su espresso mandato anche di tutti i loro consigli comunali, si sono riuniti ed hanno deciso all'unanimità di tornare alla gestione pubblica dell'acqua.

Martedì12 aprile si costituirà e si insedierà il nuovo ambito territorialeidrico che dirà addio a Girgenti Acque.Si tratta di evitare, immediatamente, che la società di gestione deiservizi idrici agrigentini che, attualmente opera in 27 comuni, continui a reiterare le sue gravissime azioni illecite, molte dellequali sono finite sotto inchiesta da parte delle procure e deitribunali di Agrigento, Sciacca e Palermo.Le inadempienze contrattuali di Girgenti Acque, come abbiamo avuto mododi sottolineare più volte, non si contano più. Abusi, truffe, frodi, disastro ambientale e voto di scambio politico-mafioso, sonosolo alcuni dei reati contestati dalle varie Procure, per ora solo ai vertici amministrativi di una società che, a fronte di servizi pessimi ed assolutamente fuori controllo, applica tariffe che sonoper lo meno il quadruplo della media nazionale. Si tratta peraltro diuna società che, solo per quanto riguardo la mancata depurazione,servizio non reso ma fatto comunque pagare agli utenti in manierafraudolenta, ha subito il sequestro giudiziario di 6 depuratori in unmese: a Ribera, Agrigento, Licata, Raffadali, Cattolica Eraclea eMontallegro.
Un'altrasua gigantesca truffa riguarda l'installazione di oltre 100 milacontatori idrici, anche questi finiti nel mirino della Magistratura,perché risulterebbero truccati e tarati in modo tale da funzionare solo con la pressione dell'aria ed in totale assenza di acqua. Delresto gli agrigentini di acqua ne hanno visto assai poca e per giunta l'hanno pagata cara ed amara! E tutto ciò mentre un interoterritorio, tutti quanti i torrenti e le coste agrigentine, sono stati inondati, per anni, da maleodoranti e nauseabondi liquami fognari. Il tutto è stato dimostrato, in maniera inoppugnabile, insede giudiziaria, monitorando tutti quanti i depuratori fin qui sequestrati, attraverso prove filmate, analisi di laboratorio edaccurate perizie. Per di più, c'è da aggiungere un altro datofondamentale e cioè che Girgenti Acque è una società per azioni tecnicamente fallita, se si considera che ha fin qui accumulato debiti per oltre 100 milioni di euro ed ha inoltre operato per tre anni, dal 2012 al 2015, senza certificazione antimafia.
Leinadempienze di natura civile, patrimoniale e penale per revocare lascellerata convenzione con Girgenti Acque che, lo ricordiamo, risaleal 2007, a questo punto ci sono tutte. Staremoa vedere cosa succederà martedì prossimo, quando i 43 sindaciagrigentini approveranno lo statuto del nuovo soggetto che saràdeputato a gestire le risorse idriche agrigentine. Malgradoquesta intricata e scandalosa vicenda, relativa alla gestione delservizio idrico integrato agrigentino che, da amministrativa, si è trasformata in una serie di inevitabili iniziative giudiziarie, la Regione Siciliana, con il suo presidente Rosario Crocetta ed il suoassessore al ramo, il magistrato Vania Contrafatto, che sono idiretti responsabili di questo terribile sfascio gestionale, economico ed ambientale agrigentino, da anni ormai non hanno fatto registrare alcun intervento risolutivo, come era loro obbligo fare. Anzi, hanno nominato dei commissari che hanno consentito a Girgenti Acque di reiterare le sue illegali azioni in materia di gestione di tutti quanti i servizi, che è meglio chiamarli più semplicemente degli sciagurati disservizi, fin qui resi, così come hanno avuto modo di accertare gli uffici giudiziari di mezza Sicilia.
(s.p.)


corrieredellasera.it

RIFORME Il ritorno (silenzioso) delle provinceEora chiamatele cantoni o quadranti.

 Sonostate abolite due anni fa, cancellando elezioni dirette e organipolitici. Ma adesso Regioni e Comuni le considerano necessarie.Cambiano i confini e anche i nomi. Le fusioni previste in EmiliaRomagna. I casi della Lombardia e del Piemonte. In Lombardia livogliono chiamare cantoni, come in Svizzera. In Piemonte quadrantifunzionali. In Sicilia hanno trovato un nome più creativo, libericonsorzi. In Friuli Venezia Giulia più macchinoso, unioniterritoriali intercomunali. Ma dietro le variazioni sul tema, lamusica resta la stessa ed ha il ritmo di una volta: il ritorno delleprovince. Prima abolite, espulse da tutte le istituzioni del regno,considerate simbolo assoluto dello spreco di denaro pubblico,appendice borbonica di una pubblica amministrazione già borbonica disuo. Adesso piano piano rivalutate, tornate utili. Addiritturanecessarie a sentire i loro vicini di casa, Regioni e Comuni, che sidanno un gran da fare per rimetterle in piedi. Con un nuovo partitonedi Risiko per la revisione dei confini.
ILMANIFESTO Pochi giorni fa, a Cuneo, si sono riuniti i sindacipiemontesi per discutere il loro «Manifesto delle autonomie locali».Cosa dicono? «In tutti i Paesi europei esiste un livello di governodell'area vasta (le vecchie province, ndr) poiché esso è unostrumento di perequazione e di garanzia dei diritti». Diritti. Altroche sprechi e fannulloni. Per questo, scrivono, la «Regione potràridefinire le attuali circoscrizioni (...) coincidenti con leprovince» in modo da «garantire equilibrio tra i diversi territorie coesione sociale». Il ritorno delle province. Forse la vendettadelle province. Sia chiaro, le province non sono mai state abolitedel tutto. La legge del 2014, la famosa Delrio, ne ha cancellato gliorgani politici eletti dal popolo: il presidente, la giunta con gliassessori e il consiglio, cioè il parlamentino. Non ci sono piùpolitici che fanno solo questo di mestiere, con relativo codazzo erelative elezioni. Ma come pezzo dello Stato le province ci sonoancora.
MACOSA FANNO ADESSO? È vero, in questi anni hanno perso buona partedelle funzioni e dei dipendenti, sono state degradate a bad companydella Repubblica e lasciate su un binario morto. Ma resistono sottoil controllo dei sindaci della zona, organizzati in assemblee. Sonosoprattutto loro, sindaci, a rivendicarne il ruolo. Non solo perchéle province alcune funzioni le hanno ancora, come la manutenzionedelle strade, l'ambiente o l'edilizia scolastica. Non solo perchéaltre le hanno riavute indietro dalle Regioni. Ma perché - citandoancora il manifesto dei sindaci piemontesi - la «nuova missioneistituzionale delle province» sta tutta «nelle funzioni di supportoai Comuni». Dateci una mano, insomma, perché da soli non ce lafacciamo.
ICONSORZI E LE UNIONI A pensarla così non sono solo i sindacipiemontesi. In Emilia Romagna il governatore Stefano Bonaccini,numero uno di tutti i governatori italiani, ha detto «no al nuovocentralismo regionale» e punta a quattro grandi province al postodelle vecchie nove. La nuova cartina è già pronta: si unirebberoParma con Piacenza, Bologna con Ferrara, Modena con Reggio, e poi letre della Romagna. In Lombardia il presidente Roberto Maroni vuolecreare otto cantoni, che prendano il posto delle 12 vecchie province.In Sicilia, dove in realtà hanno pasticciato parecchio, il numeronon scenderà ma cambierà solo il nome, liberi consorzi. Mentre inFriuli Venezia Giulia il numero finirà per aumentare: le nuoveunioni territoriali intercomunali saranno 18, anche se in realtàsomiglieranno più alle vecchie unioni di Comuni. Dettagli. Zittezitte, le province stan tornando. L'importante è non chiamarlecosì. 
9 aprile - sabato

LA SICILIA

CAMMARATA-SAN GIOVANNI GEMINI
La strada della vergogna su Striscia la Notizia.
Non era difficile immaginare che, prima o poi, la triste storia della strada provinciale Cammarata - Mussomeli potesse finire sul giornale satirico di Canale 5.
Un rito ormai per la nostra provincia essere ad ditata come terra di scandali su vari fronti.
E così giovedì sera, 'Striscia la Notizia ha dedicato l'apertura proprio all'arteria costata ben 40
milioni di euro e chiusa dopo l'inaugurazione avvenuta nel 2012.
Stefania Petix, accompagnata come sempre dal Bassotto, è stata sul posto a documentare quella che è considerata come una delle tante in compiute vergognose del territorio siciliano che certamente non mancano.
La chiusura della strada sta creando pesanti disagi, in modo particolare, agli studenti pendolari di Cammarata e San Giovanni Gemini che frequentano e scuole superiori a Mussomeli.
Si tratta di oltre un centinaio di ragazzi costretti a percorrere ogni mattina strade alternative più lunghe e dissestate.
Ma vi è anche la difficoltà dì usufruire dell'ospedale della cittadina della pro di Caltanissetta.
La nuova arteria realizzata dalla Provincia di Agrigento nel 1990, lunga 6 chilometri, aveva fatto tirare un sospiro di sollievo agli abitanti del Vallone e ai cittadini dei due paesi montani i quali, invece, si ritrovano a vivere tra vecchi disagi dovuti alla totale chiusura della strada impraticabile malgrado i 40 milioni di euro spesi.
EUCENIO CAIRONE

MONTALLEGRO. Blitz dei carabinieri del Noe di Palermo. Secondo il sindaco Baglio l'impianto è di Girgenti Acque.
Sequestrato il depuratore, 6 in provincia
I reflui del centro abitato sgorgavano sul Vallone Stretto, lambendo Torre Salsa.
MONTALLEGRO. E sono sei. I carabinieri del !4oe di Palermo hanno sequestrato. nel pomeriggio di giovedì, il depuratore di contrada Stretto. L'impianto, mai completato e mai entrato in funzione, riceve va comunque i reflui fognari del centro abitato, i quali fluivano sostanzialmente tal quali nel vallone Stretto e da li raggiungevano il mare e 'sfioravano', di certo, anche l'area della riserva naturale di Torresalsa. per quanto la grande di stanza e la fitta presenza dì canneti avranno, di certo, ridotto impatto dei reflui.
I militari, dopo aver apposto i sigilli all'area - che, giusto negli ultimi mesi era stata oggetto al momento di lavori di scerbatura, recinzione e recupero - sarebbero anche recati al Comune per prelevare aLcuni documenti attestanti, soprattutto, la fitta corrispondenza intercorsa in questi anni tra Municipio e Gir genti Acque. Oggetto del contendere, se 'area era stata consegnata o meno al gestore del servizio idrico. Se nel piano della consistenza del patrimonio comunale del 2015 il (quasi) depuratore risulta ancora in carico all'ente pubblico (con la precisazione che lo stesso non è utilizzato da privati), il sindaco Baglio al telefono ci ha spiegato che "il bene è stato consegnato alla società di gestione del servizio idrico insieme alle reti e agli impianti già nel 2008 e che i carabinieri nessuna contestazione hanno mosso al Comune.
L'assenza di un impianto di depurazione a servizio del centro abitato è. come si suoi dire, una non notizia", trattandosi appunto di un fatto notorio. Questo non solo perché si era a conoscenza deLla storia de ma anche perché, già nel 2013, dei comitati di cittadini, in una lettera-denuncia inviata a Prefettura, Asp, GirgentiAcque.forze dell'ordine, Arpa, Procura di Agrigento avevano denunciato una situazione igienicamente molto grave nella fascia dì città che va da contrada Fecia, attraverso le vie Calvario, Libertà, della Vittoria e Torino, sino al Vallone Stretto "dove l'aria è ammorbata e c'è un certo rischio per la salute dei cittadini che vi abitano". Di altrettanto certo, comunque, c'è che per il recupero de depuratore c'era un progetto e un finanziamento: sul sito della Regione sono indicati 456.990 euro come disponibili per gli interventi di completamento. "Speriamo adesso — conclude il sindaco Baglio — che questo sequestro non blocchi nuovamente tutto per anni".
GIOACCHINO SCHICCHI

10 aprile - domenica

IL FATTO. Dopo due annidi incertezze pare segnato il destino del Consorzio Universitario. Compare la parola «scioglimento»
CUPA. Il presidente Immordino non intende fare «macelleria sociale» sui dipendenti.
Scioglimento del Consorzio Universitario. Dopo circa due annidi pericolo annunciato ma, fortunatamente, schivato, adesso la frase compare per la prima volta in atti formali. L'Assemblea del Cupa, infatti, si riunirà il prossimo 13 aprile per la presa d'atto del recesso dalla compagine associativa dell'ex Provincia regionale di Agrigento e della Camera dì Commercio" e, si legge ancora all'ordine del giorno, per adottare provvedimento consequenziali: scioglimento del Consorzio". Un passo avanti (verso il baratro) che è forma ma anche so stanza: finora non ci si era mai spinti a mettere per iscritto una possibilità paventata ma mai concreta come lo è adesso. Martedì il Consiglio di Amministrazione, ormai in scadenza, dovrebbe essere ricevuto dalla commissione parlamentare Bilancio dell'Ars per avere notizie rispetto ai trasferimenti già previsti nella Finanziaria approvata in Sala d'Ercole (solo" 5 milioni e mezzo di euro circa) e sulla possibilità di contributi extra che possano colmare l'assenza delle risorse economiche del libero consorzio di Agrigento, ovvero non meno di 800mila euro. Anche ad avere garanzie certe in tal senso, sarà comunque necessario aggiungere da parte dell'ente dì area vasta una volontà che finora non è stata manifestata: quella di rimanere comunque nella compagine societaria anche modificando la forma di contribuzione prevista. Un esempio di cui molto si era parlato ma che, finora, non è mai stato tradotto in atti concreti, era quello di concedere al Cupa l'uso (che già oggi è gratuito) dei locali di via Quartararo. Oltre all'assemblea dei soci, convocata tra l'altro sia il 13 che il l4apnle, la presidenza ha provveduto a convocare anche il Consiglio di Amministrazione, il quale dovrebbe farsi cari codi aspetti delicatissimi, soprattutto in questo contesto, come l'approvazione del consuntivo dei corsi di laurea e del bilancio dell'Ente e, soprattutto, la ricognizione del personale. Il presidente uscente. Maria Immordino, in tal senso ha ribadito in più occasioni che non farà macelleria socia le, ma è da capire in che modo sì possano mantenere i lavoratori attualmente in carico all'Ente senza risorse.
Che 'Assemblea riesca tuttavia a sedersi fisicamente intorno ad un tavolo è tutto da vedere: da tempo, come denunciato dal presidente uscente, il numero legale continua a cadere sistematicamente senza consentire di affrontare le questioni, divenute ormai ineludibili.
Per qualcuno, in atto, si sta cercando di fare 'melina" per rinviare i fuochi d'artificio" al prossimo Cda e alla futura presidenza. Ancora non smentita in tal senso, la voce che vorrebbe il farmacista Paolo Minacori in pole position per la poltrona di presidente.
GIOCCHINO SCHICCHI

IL FATTO. Scene della famosa fiction trasmessa dalla Rai saranno girate tra le vestigia doriche
«Montalbano sono»... tra i Templi UFFICIALE. il protagonista Luca Zingaretti interpreterà una scena ad alta visibilità.
Per qualcuno è un ritorno a casa", per altri una "trasformazione"quasi in contrasto con quanto finora sostenuto: per molti altri, una concreta Opportunità di visibilità della città e del suo patrimonio Culturale. L'annuncio arriva ieri
mattina da parte dei portavoce del sindaco Lillo Firetto: saranno i templi di Ag a fare da sfondo ad a scene della nuova produzione televisiva di RaiFiction e Palomar, del Commissario Montalbano.
Due set in totale, ovvero due scene specifiche, che si inizieranno a girare pare già entro prossimi mesi nel contesto della nuova stagione della seguitissima serie televisiva. Top secret ancora il nome dell'episodio, per quanto pare si dovrebbe trattare di un racconto breve adatto per reggere" alla durata di una singola puntata" e contenuto in una delle raccolte realizzate dal "papà del celebre commissario, l'empedoclino Andrea Camilleri. Nei giorni scarsi il direttore di produzione Palomar Francesco Beltrame e il suo stati si sono già recati nella Valle per un primo sopralluogo,
individuando un paio di specifiche location da utilizzare durante le scene ambientate all'interno del Parco. Punti abbastanza tradizionali", all'interno pare della Via Sacra ecco lo sfondo immancabile del Tempio della Concordia.
Abbiamo accolto subito la proposta giunta con l'intermediazione del Comune — spiega il diretto Giuseppe Parello - soprattutto perché consentirà, a nostro parere, ad un pubblico molto vasto la bellezza dei luoghi contenuti nella Valle e il loro valore di tipo culturale e storico. Da un punto di vista organizzativo — continua — ci sarà molto da t perché bisognerà contemperare le necessità delle visite dei turisti e quelle delle troupe. Stiamo lavorando per trovare un compromesso che salvaguardi tutto. E se il commissario del Parco, Bernardo Campo, ha già annunciato che perla fiction di Montalbano c'è già la richiesta da parte della Giunta Regionale di inscrizione nel registro delle identità immateriali, in occasione della visita agrigentina della Palomar altri sopralluoghi in città sarebbero stati comunque condotti per volontà del sindaco Firetto ad esempio all'interno del centro storico della città. Soddisfatto, ovviamente, il primo cittadino. "Sarà un efficace veicolo di promozione — dice- E un prodotto televisivo ad elevatissimo share venduto in tantissimi Paesi esteri. Lo reputo un risultato utile per la crescita dei nostri flussi. Si tratta, comunque, dell'effetto di una "agrigentinizzazione' del Montalbano televisivo iniziata già alcuni mesi fa con le punta te dedicate al "Giovane Montalbano" gi rate proprio nella nostra provincia che, si spera, possa portare al territorio dove i romanzi di Camilleri sono nati, un ritorno che finora hanno potuto godere solo in quel di Ragusa.
G. SCHICCHI

11 aprile - lunedì

agrigentooggi

AGRIGENTO, LAVORATORI DEL CONSORZIO UNIVERSITARIO IN STATO DI AGITAZIONE
L'assemblea dei lavoratori del Consorzio Univesitario Provinciale ha proclamato che da Lunedì 11 Aprile entra in "stato di Agitazione" non escludendo, in assenza di risposte concrete, di mettere in campo, anche insieme agli studenti ed alle loro famiglie, eclatanti forme di protesta.
In un comunicato a firma congiunta di Massimo RASO, Maurizio SAIA, Matteo Lo Raso e Carmelo Modica, i dipendenti esprimono la loro preoccupazione: Siamo davvero preoccupati.
Come saprete, il Presidente del CUPA, ha convocato per giorno 13 Aprile 2016 una riunione dell'Assemblea dei Soci mettendo all'OdG lo scioglimento dell'Ente.
Alla luce di questo inedito e sconcertante epilogo, occorre che tutti gli "attori" di questa vicenda dicano chiaramente e a "carte scoperte" che cosa intendono fare del CUPA e, con esso, del futuro dei Dipendenti dello stesso e degli Studenti.
Da troppo tempo assistiamo al "balletto" degli Enti (ex Provincia e Camera di Commercio) che annunciano l'uscita ed il rientro dall'Ente, che lo subordinano - giustamente - a certezze che devono provenire dal bilancio della Regione che, proprio sulla partita delle risorse economiche, alterna annunci e rinvii: in questo clima di assoluta incertezza l'unico dato certo è il calo delle iscrizioni; l'annuncio di chiusura di alcuni corsi di laurea "storici" insieme a roboanti impegni circa "master di II° livelli" ed impegni di cui non si vede mai la realizzazione: siamo stanchi!
Con la presente Vi chiediamo, con estrema URGENZA, di rendere chiare le Vostre rispettive posizioni circa il futuro del CUPA, per comprendere quali iniziative intendete mettere in campo per evitare PRIORITARIAMENTE che non si arrivi allo scioglimento dell'Ente ma, auspicabilmente, si lavori al suo rilancio.
Insieme ai Lavoratori ed agli Studenti, siamo in attesa di un Vostro riscontro.

Grandangolo

Agrigenti, i dipendenti del Consorzio universitario in "stato di agitazione"
Una lettera, da parte dei sindacati agrigentini, è stata indirizzata al Presidente della Regione, ai deputati siciliani, alla Camera di Commercio e ad altre autorità competenti per attenzionare la decisione dei dipendenti del Consorzio Universitario di Agrigento di proclamare lo stato di agitazione.
"A seguito dell'assemblea dei dipendenti del CUPA, stessa si è deciso di proclamare da Lunedì 11 Aprile lo "stato di Agitazione" non escludendo, in assenza di risposte concrete, di mettere in campo, anche insieme agli studenti ed alle loro famiglie, eclatanti forme di protesta.
Siamo davvero preoccupati.
Come saprete, il Presidente del CUPA, ha convocato per giorno 13 Aprile 2016 una riunione dell'Assemblea dei Soci mettendo all'OdG lo scioglimento dell'Ente.
Alla luce di questo inedito e sconcertante epilogo, occorre che tutti gli "attori" di questa vicenda dicano chiaramente e a "carte scoperte" che cosa intendono fare del CUPA e, con esso, del futuro dei Dipendenti dello stesso e degli Studenti.
Da troppo tempo assistiamo al "balletto" degli Enti (ex Provincia e Camera di Commercio) che annunciano l'uscita ed il rientro dall'Ente, che lo subordinano - giustamente - a certezze che devono provenire dal bilancio della Regione che, proprio sulla partita delle risorse economiche, alterna annunci e rinvii: in questo clima di assoluta incertezza l'unico dato certo è il calo delle iscrizioni; l'annuncio di chiusura di alcuni corsi di laurea "storici" insieme a roboanti impegni circa "master di II° livelli" ed impegni di cui non si vede mai la realizzazione: siamo stanchi!

Con la presente Vi chiediamo, con estrema URGENZA, di rendere chiare le Vostre rispettive posizioni circa il futuro del CUPA, per comprendere quali iniziative intendete mettere in campo per evitare PRIORITARIAMENTE che non si arrivi allo scioglimento dell'Ente ma, auspicabilmente, si lavori al suo rilancio.
Insieme ai Lavoratori ed agli Studenti, siamo in attesa di un Vostro riscontro".


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