Giornaledisicilia.it
Contributi
evasi», multa a GirgentiAcque
Mancato
versamento di contributi previdenziali per quasi cinque milioni di
euro. La contestazione è stata formalizzata dall'Inps nei confronti
di Girgenti Acque, il colosso imprenditoriale che gestisce il
servizio idrico e di depurazione in provincia di Agrigento e che di
recente è finito al centro di numerose inchieste giudiziarie. Il
verbale è stato notificato nei giorni scorsi alla società ed è il
frutto di una lunga attività di indagine svolta dall'Istituto e
dalla Guardia di Finanza. Gli uomini delle Fiamme Gialle e gli
ispettori dell'ente che si occupa della previdenza hanno passato al
setaccio tutta la documentazione relativa alle assunzioni dei
dipendenti mettendola a confronto con gli stipendi erogati e i
contributi versati per le pensioni e gli altri trattamenti
previdenziali dei lavoratori. Il risultato è la contestazione del
mancato pagamento all'Inps di quasi cinque milioni di euro. Non si
conoscono i dettagli dell'operazione ma appare scontato che ci sarà
un seguito in ambito penale. «La società - ha replicato ieri
l'avvocato Diego Galluzzo, uno dei legali di Girgenti Acque - è
serena e fiduciosa di potere dimostrare che si tratta di un abbaglio.
La documentazione è stata trasmessa all'ufficio legale, i
tributaristi di Girgenti Acque sono pronti a dare tutti i chiarimenti
del caso per dimostrare che non c'è stata nessuna evasione né
omissione dei contributi previdenziali». Per la società che
gestisce il servizio idrico e di depurazione è l'ennesima grana
delle ultime settimane e appena la terza in pochi giorni. La scorsa
settimana i carabinieri del Noe hanno messo i sigilli al depuratore,
peraltro mai entrato pienamente in funzione, a Montallegro. La
struttura è stata ritenuta non a norma e si tratta del sesto caso
analogo. Nelle settimane precedenti sono stati sequestrati i
depuratori di Licata, Agrigento e Cattolica Eraclea e Ribera. Nel
frattempo tutti i sindaci dei quarantadue comuni della provincia di
Agrigento hanno messo per iscritto un documento col quale,
richiamando una legge regionale approvata nel 2015, chiedono di
tornare alla gestione pubblica dell'acqua. L'iter da seguire sarà
lunghissimo e la società sarebbe tutelata da contratti che prevedono
delle penali consistenti a carico dei Comuni. Nei confronti del
legale rappresentante di Girgenti Acque, l'imprenditore Marco
Campione, pende anche una richiesta di sequestro di beni che è stata
respinta dalla sezione misure di prevenzione del tribunale. Lo stesso
è finito gli arresti domiciliari il 10 dicembre nell'operazione
«Duty free» che ipotizza un giro di tangenti all'Agenzia delle
Entrate in cambio di annullamenti di sanzioni e soffiate sulle
attività dell' ufficio. Il tribunale del riesame ha annullato
l'arresto e la Cassazione, pronunciadosi sul ricorso del direttore
dell'Agenzia delle Entrate, Pietro Pasquale Leto, accusato di essere
stato corrotto da Campione che gli avrebbe assunto la figlia, ha
confermato il no all'arresto. (*geca* )
Bicameralismo perfetto addio e tagli al Senato
...Col quarto voto conforme, il sesto in totale, saranno approvate le riforme costituzionali che cambieranno significativamente la carta fondamentale del nostro Paese.
Trasformazione del Senato. La Camera alta non sarà più composta come adesso da 315 senatori eletti direttamente, ma sarà ridotta a 100 parlamentari, 95 dei quali oltre tutto saranno scelti «dai Consigli regionali e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, fra i propri componenti e fra i sindaci dei rispettivi territori nella misura di uno per ciascuno». Il loro mandato durerà quanto quello degli organi che li hanno nominati, e non riceveranno alcuna indennità aggiuntiva. Abolizione senatori a vita. I restanti 5 senatori saranno nominati per sette anni non rinnovabili dal presidente della Repubblica tra i cittadini «che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario».
Mai più bicameralismo perfetto. I ruoli di Camera e Senato vengono distinti. Solo la Camera esprimerà la fiducia al governo e avrà il compito di indirizzo politico e di controllo dell'esecutivo. Le due Camere esercitano insieme la funzione legislativa per le leggi costituzionali, per le minoranze linguistiche, il referendum popolare, per le leggi elettorali. Il resto spetta alla Camera,lasciando al Senato il diritto di chiedere modifiche dei testi sulle quali però sarà sempre la Camera a pronunciarsi in via definitiva.
Presidente della Repubblica. Sarà il presidente della Camera e non più del Senato a sostituire il Presidente della Repubblica. Per eleggere il Capo dello Stato cambia il quorum: nelle prime tre votazioni resta due terzi dei componenti l'assemblea, dalla quarta passa a tre quinti dei componenti e dalla settima ai tre quinti dei votanti.
Titolo V. Vengono redistribuite le competenze legislative tra competenza esclusiva statale e competenza regionale. Viene introdotta una «clausola di supremazia » che consente allo Stato di prevalere sulle regioni quando lo richieda l'interesse nazionale.
Altro. Aboliti definitivamente Cnel e province. (*OBA*)
Il piano del governo. Ieri il confronto tra i commissari e gli assessori Baccei e Lantieri.
Il «buco» per quest'anno ammonta a 180 milioni, nuova trattativa con Roma
...Sbloccati 50 milioni per le ex Province siciliane. Si tratta di somme erogate annualmente dalla Regione per compensare il mancato trasferimento, dal 2012, di una parte della tassa sull'energia elettrica a Comuni e Province.Una boccata d'ossigeno che rischia di durare ben poco se gli enti non procederanno aunpiano che prevede il taglio degli sprechi, l'aumento delle percentuali di riscossione e la razionalizzazione della spesa. I nove enti hanno infatti uno squilibrio tra entrate e uscite di circa 180 milioni e per sanarlo il governo intavolerà un'altra trattativa con Roma, dove vuole presentarsi con un piano credibile. Ne hanno discusso ieri i commissari delle ex Province assieme agli assessori all'Economia, Alessandro Bacceie alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri. Inbase alle stime è stato ribadito uno squilibrio tra entrate e uscite che vale qualcosa come 180 milioni e in sostanza equivale a quanto le Province devono versare allo Stato per il cosiddetto contributodi finanza pubblica, che gli enti locali devono versare annualmente allo Stato. Una somma che per l'Isola ammontava a 60milioni per il 2015, 120 per quest'annoe 180per l'anno prossimo. Far fronte a queste uscite Baccei e la Lantieri proveranno a ottenere da Roma uno sconto sul contributo da versare e chiederanno di accedere al fondo da quasi 500 milioni destinato alle Province italiane. Un fondo dal quale la Sicilia era stata inizialmente esclusa perché non aveva ancora varato la riforma. Ma gli uffici dell'assessorato all'Economia puntano anche a normalizzare la situazione finanziaria degli enti. Analizzando nel dettaglio la situazione economica delle ex Province è stato appurato che, nonostante gli sforzi già messi in campo, ci sono ancora numero margini di intervento finanziario. A cominciare dalla possibilità di aumentare l'aliquota dell'Rc auto dovepossibile (a Palermo ad esempio è già al massimo). I commissari dovranno poi aumentare le percentuali di riscossione dei tributi, dalla Tosap,cioè tassa sulla pubblicità lungo le strade provinciali, fino al tributo sui passi carrabili e a quello ambientale. E ancora, è stato chiesto ai commissari di ridurre al minimo gli affitti e di garantire a ogni costo il servizio per i disabili. A riguardo è stata ad esempio siglata una convenzione col ministero dell'Istruzione per coinvolgere i bidelli in questi servizi riqualificandoli tramite corsi di formazione. Una volta appurato il fabbisogno reale, Baccei e la Lantieri avranno dati certi su cui chiedere aiuto a Roma. Intanto le ex Province potranno fare i conti con circa 50 milioni di euro sbloccati ieri. Il decreto che stanzia le somme risale al primo aprile mentre ieri il servizio di ragioneria delle Autonomie locali ha dato l'autorizzazione per poter emettere i titoli a favore degli enti. «Entro questa settimana i pagamenti dovrebbero arrivare - dice il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo - per pagare il personale dipendente, quello delle società partecipate e coloro i quali hanno prestato assistenza alle ragazze e ai ragazzi diversamente abili». (*RIVE*)
Cupa, domani assemblea per lo scioglimento
Intanto i dipendenti del Consorzio hanno dichiarato lo stato di agitazione. «Siamo preoccupati - dicono - per il futuro»
...Proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti del Consorzio universitario di Agrigento. La decisione è stata presa ieri al termine dell'assemblea degli stessi dipendenti del Cupa che hanno anche spiegato di non escludere, in assenza di risposte concrete, di mettere in campo, anche insieme agli studenti ed alle loro famiglie, eclatanti forme di protesta. In una lettera aperta inviata al presidente della Regione Crocetta, al suo vice Mariella Lo Bello, e a tutti i soci del Consorzio e ai politici agrigentini, la Cgil e la Cisl esprimono tutta la propria preoccupazione per uno stato di cose che sta accompagnando l'università agrigentina verso la chiusura nonostante le «rassicurazioni »che a scadenza bisettimanale arrivano da questo o da quel deputato. Intanto, la presidente del Cupa Maria Immordino, ha convocato per domani, 13 aprile, una riunione dell'Assemblea dei soci mettendo all'ordine del giorno, proprio lo scioglimento del Consorzio. «Alla luce di questo inedito e sconcertante epilogo - scrivono Massim Raso,Maurizio Saia, Matteo Lo Raso e Carmelo Modica - occorre che tutti gli attori di questa vicenda dicano chiaramente e a carte scoperte che cosa intendono fare del Cupa e, con esso, del futuro dei dipendenti dello stesso e degli studenti.Da troppo tempo assistiamo al balletto degli Enti che annunciano l'uscita ed il rientro che lo subordinano, giustamente, a certezze che devono provenire dal bilancio della Regione che, proprio sulla partita delle risorse economiche, alterna annunci e rinvii. In questo climadi assoluta incertezza l'unico dato certo è il calo delle iscrizioni. L'annuncio di chiusura di alcuni corsi di laurea storici insieme a roboanti impegni circa master di II˚ livelli ed impegni di cui non si vede mai la realizzazione». I sindacati chiedono a Crocetta ma anche a tutte le parti e i soggetti interessati, di rendere chiare le rispettive posizioni circa il futuro del Cupa, per comprendere quali iniziative intendete mettere in campo per evitare prioritariamente che non si arrivi allo scioglimento dell'Ente ma,auspicabilmente, si lavori al suo rilancio. Che l'assemblea dei soci in programma per domani e dopodomani, che dovrebbe servire alla presa d'atto del recesso dei due soci principali con lo scioglimento conseguenziale riesca a riunirsi e a deliberare qualcosa di concreto è comunque tutta da vedere visto che da diverso tempo, il numero legale continua a cadere sistematicamente senza consentire di affrontare le questioni. Intanto, la presidenza ha provveduto a convocare anche il Consiglio di Amministrazione del Cupa chiamato ad approvare il consuntivo dei corsi di laurea e il bilancio dell'Ente e, soprattutto, la ricognizione del personale.
La Sicilia
Ecco il Parco Archeologico tra passato, presente e futuro
Intervista al riconfermato (per altri 4 anni) direttore Giuseppe Parello
La notizia, giornalisticamente parlando, ha circa un mese di vita, ma solo ieri è arrivata la formalizzazione burocratica: l'architetto Giuseppe Parello rimarrà direttore del Parco archeologico della Valle dei Templi anche per i prossimi 4 anni. E' quindi l'occasione per fare il punto, per sommi capi, su quantofatto e quanto resta d a fare
«Nel primo trimestre del 2016 abbiamo aumentato del 35% gli accessi, dato ottimo e generalmente positivo» mi capi, su quanto fatto e quanto resta d a fare.
'Quattro anni sono passati, cosa riserva il futuro?
"Sarebbe riduttivo parlare di un singolo progetto tra quelli attualmente al vaglio. Continueremo di certo su un aspetto per noi strategico, ovvero quello della condivisione del patrimonio culturale. Questo ricorrendo a misure già utilizzate, come il potenzia mento degli aspetti didattici e della fruibilità del Parco fuori dal classico percorso di tipo turistico, penso ad esempio alle aperture serali e le iniziative estive, ma anche pensando a forme nuove. A ciò aggiungeremo un potenziamento del sistema di accoglienza, che è quanto stiamo facendo per esempio rispetto all'accesso di Giunone, per la riqualificazione del quale è stato bandito un concorso di idee che si concluderà entro l'anno".
[n questi anni avete ottenuto il finanziamento per la creazione di numerosi nuovi accessi e percorsi di fruizione alternativi, ma ad oggi alcuni sono chiusi o garantiti solo su richiesta ..
"In tal senso è in corso un processo di esternalizzazione dei servizi che era già nel progetto originario".
A giorni ci sarà il primo sopralluogo da . parte vostra al Palacongressi. Nuovi problemi o nuove prospettive?
"Si tratta di una struttura non estranea a quello che prevede la stessa legge 20 per il Parco. Ad oggi non possediamo ad esempio uno spazio espositivo di grande respiro, pensiamo, ad esempio, che l'ediicio potrebbe diventare luogo per mostre temporeanee, per quanto non abbandoneremo l'idea di un museo diffuso da ospitare nelle strutture di minori dimensioni che abbiamo recuperato al l'interno dell'area del Parco".
Ma ad un ampliamento delle responsabilità e dei progetti seguirà anche un aumento del personale a voi concesso dalla Regione? ,
"Avevamo richiesto specificata mente la creazione di una nuova Unità operativa, ma ci è stato risposto che in questa fase di riorganizzazione non è possibile"
Di questi quattro anni appena trascorsi cosa si sente di ricordare come aspetto di maggior importanza in questa esperienza?
"Guardi. credo che sia stato importante ad esempio inserire il principio della manutenzione programmata del patrimonio su base annuale. Questo perché oltre ad evitare il depauperamento dei beni, consente di mantenerne ininterrotta la fruibilità".
In questi anni si è anche lavorato molto in termini di scavi archeologici all'intemo dell'area del Parco, cambiando approccio in generale. "Assolutamente si. Oggi conosciamo molto di più del nostro patrimonio e, soprattutto, dell'Agrigento romana. Non solo, ma abbiamo sempre portato avanti un ragionamento di archeologia pubblica condivisa, che sia aperta alla partecipazione e alla fruizione.In tal senso nei prossimi giorni saranno disponibili su internet i dati con geolocalizzazione satellitare'', Parliamo di cose più "materiali": il Parco aumenta le visite e la Valle sembra divenuto un brand di mercato. "Ne! primo trimestre abbiamo aumentato del 35% gli accessi, un dato ottimo anche in un contesto di aumento complessivo degli accessi. Nel solo mese di marzo si sono incassati 185mila euro di biglietti. Rispetto al secondo aspetto, nei giorni scorsi una grossa società dolciaria ci ha proposto una collaborazione per l'utilizzo delle mandorle della Valle. L'interlocuzione è ancora in corso, ma è il segno che appunto il 'marchio comincia a diffondersi", Beata sia l'autonomia . "Beh, sì, di certo è stato un punto di forza per noi poter contare su un nostro bilancio che ci consentono, oggi, di portare avanti azioni senza doverci confrontare con troppa burocrazia".
GIOACCHINO SCHICCHI
CONSORZIO UNIVERSITARIO. Intervista al vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello
«Liquidazione no, chiarezza si»
IL PIANO. «Non sarà il commissario Barbieri a chiudere il Cupa. Quartararo gratis»
"Non consentiremo la liquidazione del Consorzio universitario di Agrigento, ma è necessario fare chiarezza su molti aspetti essenziali per il proseguo di questa esperienza". A parlare è l'assessore regionale alla Formazione Mariella Lo Bello, la quale nei giorni più difficili per il Cupa rivendica di aver proposto il suo capo di gabinetto, Roberto Barberi (tra l'altro di origini agrigentine) come commissario del Libero Consorzio assegnando a lui una "missione".
"Non sarà lui a far chiudere il Cupa -. spiega Lo Bello -. Ho dato specifico mandato di tentare di recuperare l'aspetto della partecipazione soci etaria con una proposta che era già sul tavolo da tempo, ovvero quella di far contribuire l'ex Provincia con l'uso gratuito della struttura di via Quartarata. Questo consentirebbe di ricomporre la frattura e ritirare fin da subito il provvedimento di recesso".
Sì, ma i soldi? Se sembra improbabile che la Regione possa stanziare realmente -un contributo straordinario per il Cupa - dovrebbe, infatti. moltiplicare il provvedimento per tutti i consorzi siciliani -, la linea attualmente sembra piuttosto quella di comprendere se in atto vi sono degli squilibri nei flussi delle risorse. "Attendo in tal senso una relazione tecnica da parte di Berberi - spiega ancora Lo Bello -. Un atto che si è reso necessario dopo quanto dichiarato a verbale durante una seduta del Consiglio di amministrazione rispetto alla distribuzione dei costi dei docenti incaricati e dei supplenti. Non solo - aggiunge - ma è necessario comprendere ad esempio quali sono i costi e quali sono gli incassi derivanti dalle iscrizioni del Cupa".
Questioni che la Regione vuole conoscere ma che, in realtà, è in primis il Cda uscente ad aver posto sul tavolo all'Università di Palermo, senza aver finora mai ricevuto risposta formale. Come raccontato dal nostro giornale alcuni giorni fa, vi sarebbe un serio problema di costi rispetto ai docenti supplenti, che subentrano a causa delle assenze di "massa" dei titolari palermitani.
Intanto, se questa mattina alla commissione Formazione e lavoro si riunirà per discutere della vicenda Cupa, ieri i sindacati hanno annunciato che il personale del Consorzio è entrato in stato di agitazione, "non escludendo - si legge in una nota - in assenza di risposte concrete, di mettere in campo, anche insieme agli studenti ed alle loro famiglie, eclatanti forme di protesta". GIOACCHINO SCHICCHI
Sicilia24h
Agrigento, in agitazione i
lavoratori del Polo universitario
Da oggi, lunedì 11 aprile, così come
deciso nel corso di un'assemblea, sono in stato di agitazione i
dipendenti del Polo universitario di Agrigento, proclamato dai
sindacati di categoria di Cgil e Cisl. I dirigenti sindacali Massimo
Raso, Maurizio Saia, Matteo Lo Raso e Carmelo Modica, affermano: "La
presidente del Consorzio universitario ha convocato mercoledì
prossimo 13 aprile una riunione dell'Assemblea dei Soci e ha
inserito all' Ordine del giorno lo scioglimento dell' Ente. Da
troppo tempo assistiamo al balletto dei soci, tra ex Provincia e
Camera di Commercio che annunciano l'uscita ed il rientro
dall'Ente, che lo subordinano - giustamente - a certezze che
devono provenire dal bilancio della Regione che, proprio sulla
partita delle risorse economiche, alterna annunci e rinvii: in questo
clima di assoluta incertezza l'unico dato certo è il calo delle
iscrizioni, l'annuncio di chiusura di alcuni corsi di laurea
storici, insieme a roboanti impegni circa master di secondo livello
ed altri impegni di cui non si vede mai la realizzazione: siamo
stanchi ! Ecco perché ci siamo rivolti a tutti gli organi preposti,
iniziando col presidente della Regione, chiedendo di rendere chiare
le loro rispettive posizioni sul futuro dell' Università di
Agrigento. Insieme ai lavoratori ed agli studenti, siamo in attesa di
un riscontro".
Agrigentoweb
Università di Agrigento, domani
audizione alla Commissione Regionale "Cultura Formazione e Lavoro"
Martedì 12 aprile 2016 alle ore 10,30,
è convocata una riunione della V Commissione "Cultura Formazione e
Lavoro" dell'Assemblea Regionale Siciliana, fortemente voluta
dalla Presidente del Polo Professoressa Maria Immordino e dal Sindaco
di Agrigento Calogero Firetto.
Unico punto all'ordine del giorno,
sarà: "L'audizione dell'Assessore per le autonomie Locali e la
Funzione Pubblica e dell'Assessore Regionale per L'istruzione e
la formazione Professionale, in ordine alle problematiche del
Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento".
Cupa in crisi, personale in stato di
agitazione.
I lavoratori del CUPA sono in stato di
agitazione da oggi. Attendono risposte concrete sul futuro della
struttura e non escludono, anche insieme agli studenti ed alle loro
famiglie, eclatanti forme di protesta."Siamo davvero preoccupati - si
legge in una nota firmata dai segretari di CGIL e CISL. - Il
Presidente del CUPA, ha convocato per giorno 13 Aprile 2016 una
riunione dell'Assemblea dei Soci mettendo all'OdG lo scioglimento
dell'Ente.
Alla luce di questo inedito e
sconcertante epilogo, occorre che tutti gli "attori" di questa
vicenda dicano chiaramente e a "carte scoperte" che cosa
intendono fare del CUPA e, con esso, del futuro dei Dipendenti dello
stesso e degli Studenti.
Da troppo tempo assistiamo al
"balletto" degli Enti (ex Provincia e Camera di Commercio) che
annunciano l'uscita ed il rientro dall'Ente, che lo subordinano -
giustamente - a certezze che devono provenire dal bilancio della
Regione che, proprio sulla partita delle risorse economiche, alterna
annunci e rinvii: in questo clima di assoluta incertezza l'unico
dato certo è il calo delle iscrizioni; l'annuncio di chiusura di
alcuni corsi di laurea "storici" insieme a roboanti impegni circa
"master di II° livelli" ed impegni di cui non si vede mai la
realizzazione: siamo stanchi!
Con la presente Vi chiediamo, con
estrema URGENZA, di rendere chiare le Vostre rispettive posizioni
circa il futuro del CUPA, per comprendere quali iniziative intendete
mettere in campo per evitare PRIORITARIAMENTE che non si arrivi allo
scioglimento dell'Ente ma, auspicabilmente, si lavori al suo
rilancio" concludono i sindacalisti Raso, Siai, Lo Raso e Modica.
GdSonline
REGIONE Ex Province siciliane,
sbloccati 50 milioni: boccata d'ossigeno, ma servono nuovi tagli
di Riccardo Vescovo
I nove enti hanno uno squilibrio tra
entrate e uscite di circa 180 milioni e per sanarlo il governo
intavolerà un'altra trattativa con Roma
PALERMO. Sbloccati 50 milioni per le ex
Province siciliane. Si tratta di somme erogate annualmente dalla
Regione per compensare il mancato trasferimento, dal 2012, di una
parte della tassa sull'energia elettrica a Comuni e Province.
Una boccata d'ossigeno che rischia di
durare ben poco se gli enti non procederanno a un piano che prevede
il taglio degli sprechi, l'aumento delle percentuali di riscossione
e la razionalizzazione della spesa. I nove enti hanno infatti uno
squilibrio tra entrate e uscite di circa 180 milioni e per sanarlo il
governo intavolerà un'altra trattativa con Roma, dove vuole
presentarsi con un piano credibile.
Ne hanno discusso ieri i commissari
delle ex Province assieme agli assessori all'Economia, Alessandro
Baccei e alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri. In base alle stime è
stato ribadito uno squilibrio tra entrate e uscite che vale qualcosa
come 180 milioni e in sostanza equivale a quanto le Province devono
versare allo Stato per il cosiddetto contributo di finanza pubblica,
che gli enti locali devono versare annualmente allo Stato.
Infoagrigento
Liberi Consorzi: somme dalla Regione
in arrivo, ma ancora non basta.
Dopo la riforma delle ex province,
adesso città metropolitane e liberi consorzi, è tempo di cercare di
far quadrare i bilanci di enti letteralmente devastati da anni di
commissariamenti ed immobilismo per via del troppo lungo periodo di
transizione, attualmente peraltro non ancora concluso.
La finanziaria 2016 della Regione, ha
destinato alle ex province 20 milioni di Euro ma solo per l'ordinario
in totale ai nuovi liberi consorzi servirebbero qualcosa come 180
milioni di Euro; stipendi e servizi essenziali sono appesi ad un
filo, con casse vuote e bilanci quasi dissestati.
Nella riunione tenuta a Palermo questo
lunedì tra l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei,
l'assessore alla Funzione Pubblica, Luisa Lantieri, ed i commissari
delle nove ex province, si è deciso per un esborso della regione di
50 milioni di Euro, utili per iniziare a colmare le enormi falle ma
certamente non sufficienti a risolvere i problemi.
Queste somme sono il frutto della
compensazione, da parte della Regione, per il mancato trasferimento a
comuni e province dei proventi della tassa sull'energia nell'anno
2012; occorrono però adesso almeno altri 130 o 150 milioni di Euro:
in tal senso, è in corso una trattativa con il governo centrale, a
cui la Regione potrà andare con in tasca un impegno di revisione
della spesa delle ex province e la riforma varata nelle scorse
settimane dall'ARS.
A proposito dei rapporti Roma -
Palermo, è rientrata la mini crisi del governo regionale dopo le
parole di Faraone (leader dei renziani siciliani) alla Leopolda
palermitana, in cui l'esponente del PD aveva espressamente detto di
doversi ricoverare con il TSO in ospedale in caso di nuovo sostegno a
Rosario Crocetta. In una nota di Palazzo d'Orleans, si fa presente
che proprio lunedì il presidente Crocetta ha incontrato i quattro
assessori renziani in giunta, da cui è arrivato l'impegno di
continuare fino a fine legislatura.