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Rassegna stampa del 16-17 e 18 aprile 2016

16 aprile - sabato

agrigentopress

"Personale ex province alla Regione"
"Il personale delle ex province rappresenta una grande opportunità per l'inserimento di nuove professionalità nella burocrazia della Regione, già alla ricerca di nuove profili lavorativi. Ad esempio nel settore della rendicontazione dei fondi europei nel settore strategico dell'ambiente e dei beni culturali, il personale proveniente dalle vecchie province potrebbe essere allocato con vantaggi per la pubblica amministrazione regionale. Ciò permetterebbe di superare tutti quegli inutili atti di interpello fatti dal governo regionale ma senza esiti positivi". Lo afferma Michele Cimino, deputato regionale di Sicilia Futura e portavoce del
partito.

LA SICILIA

SCOPRI-TARTA
Scade lunedì il termine per aderire al concorso.
Scade lunedì prossimo, 18 aprile, termine per la presentazione degli elaborati delle scuole partecipanti al concorso di educazione ambientale. Scopri-Tarta., riservato alle scuole primarie e secondarie di primo grado della Sicilia. Il Settore Ambiente del libero Consorzio ricorda che l'invio
dei lavori (testi, disegni, fumetti o video sulla conservazione della Tartaruga marina Caretta caretta, biodiversità marina e pesca sostenibile) dovrà avvenire on-line all'indirizzo di posta elettronica ambiente@provincia. agrigento. it oppure con raccomandata A.R. all'indirizzo Libero Consorzio Comunale di Agrigento — Settore Ambiente - Piazza Aldo Moro 1 - Agrigento. I lavori realizzati su supporto cartaceo dovranno comunque essere trasferiti su supporto informatico, specificando programma di grafica utilizzato. La valutazione sarà effettuata dalla commissione presieduta dal commissario Straordinario del Libero Consorzio, mentre la selezione degli elaborati e la comunicazione dei vincitori avverrà entro il prossimo 15 maggio 2016.
Ricordiamo che il concorso «Scopri-Tarta» è compreso nel programma di educazione ambientale previsto dall'azione E3 del progetto comunitario «Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale», che ha nel CNR-ISMAR l'ente capofila.

LIBERO CONSORZIO
Corso per addetto antincendio.
Si svolgerà lunedì 18 Aprile, dalle 8:30 alle 13:30, nell'Aula Pellegrino, la nuova sessione del corso di formazione e aggiornamento per "Addetto Antincendio" riservato ai dipendenti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di un corso che discende da un obbligo di legge finalizzato a prevenire e a ridurre i livelli di rischio d'incendio per garantire la sicurezza dei
lavoratori del libero Consorzio Comunale nonché degli utenti e cittadini che si recano negli uffici
dell'Ente. Previsto dal D. Lgs. n. 81/2008, è organizzato dall'ufficio "Formazione del personale" dell'Ente che si avvale della professionalità e consulenza del Comando dei Vigili del Fuoco di Villaseta.


17 aprile - domenica

LA SICILIA

DECRETO MADIA. L'esecutivo al lavoro per un secondo pacchetto di misure per ridurre il numero degli enti inutili
P. A., PIÙ CAPI CHE DIPENDENTI
DOCUMENtO DI ECONOMIA E FINANZA. La scure del governo si abbatterà su 800 partecipate.
ROMA In una partecipata pubblica su dieci, andando a spanne, ci sono più amministratori seduti nei Cda che dipendenti in ufficio. L'intenzione del governo è dare un taglio netto a simili realtà, eliminando così le scatole vuote e portando a casa risparmi. A fotografare l'universo de partecipate è i Documento di economia e finanza, che dà conto dei dati aggiornati del ministero dell'Economia Numeri che parlano di «oltre 40000» partecipazioni detenute in «8.300 società o enti». E «tra le 500 e le 800 società» vantano più manager che lavoratori e sono quindi destinate alta g
Come è noto l'obiettiva finale del premier Matteo Renzi è ridurle a mille. La forbice individuata dall'esecutivo è il decreto Madia, che razionalizza il settore, prevedendo la chiusura delle micro partecipate e mettendo fiori dal perimetro tutte quelle che non corrispondono a società di capitali, nel complesso. sempre secondo le cifre del Mef, 3700 (tra
cooperative, consorzi e altro).
La scure sulle partecipate non è però vista di buon occhio dai sindacati, al meno per gli impatti che potrebbe avere sull'occupazione. Per far fronte a ciò l'esecutivo a messo a punto un sistema per il ricollocamento che ricalca in sostanza quello utilizzato per smaltire gli esuberi delle Province.
Un'operazione che il Def dà ormai per conclusa e con successo.
«Dai 41205 dipendenti di province e città metropolitane in servizio al primo gennaio 2015» si «è passati ai 21.974 post riforma» Delrio, con tanto di risparmi, pari a «1,5 miliardi».
Il tutto non convince la Cgil, con il responsabile settori pubblici Michele Gentile che avverte: «non è ancora finita e soprattutto le province sono Sempre più vicine al dissesto». Restano comunque da riposizionare circa 1,644 lavoratori in eccedenza. Il posto c'è (le disponibilità doppiano gli esuberi), ma per circa uno su sei c il rischio di una mobilità a lungo raggio (fuori dai confini della Provincia). Un pericolo che diventa tanto più alto quanto più ci si avvicina al Sud. Per cercare di attutire il colpo e allineare il più possibile esigenze territoriali e professionali da do mani gli esuberi potranno esprimere la oro preferenza sul ricollocamento: basterà un click sul Sito dedicato alla mobilità
E intanto il governo è a lavoro secondo il pacchetto Madia, una dozzina di decreti attuativi della riforma P.a, si va dal taglia-enti inutili o doppioni alla riforma della dirigenza, con annesso il testo unico sul pubblico impiego. Nella nuova tranche, c fa seguito a quella va rata a fine gennaio, di rientrare anche il libretto unico per l'auto, con la revisione del binomio Aci-Pra. L'approdo in Cdm, almeno nell'ipotesi di un pacchetto unitario, non avverrà comunque prima del seconda metà di maggio.
MARIANNA BERTI


RIFIUTI E POLITICA
Srr Agrigento Est regna il silenzio dopo la fretta
dei mesi scorsi.
Era l'ultimo giorno di febbraio quando i sindaci dei comuni rientranti negli ex Ato Gesa e Dedalo si riunirono l'ultima volta in sala "Giglia", all'interno dell'ex provincia regionale di Agrigento per deliberare a costituzione della nuova Srr Agrigento Est.
In quella seduta si individuarono componenti del Cda, ovvero il sindaco di Casteltermini Nuccio Sapia, l'assessore di Raffadali e il primo cittadino di Campobello di Licata Gianni Picone e si diede al nuovo direttivo un "papello" contenente richieste, progetti e obiettivi da conseguire in tempi ristretti. A giudicare l'urgenza con la quale tutto venne celebrato (nonostante diverse sedute a vuoto risi continuò ad aggiorna sempre a strettissima gi io di posta temendo una ghigliottina" regionale che poi in realtà non è mai arrivata), sembrava che tutta sarebbe stato pienamente operativo in pochi giorni. Al massimo settimane
E invece da allora praticamente nulla pare sia accaduto. $a nuova società infatti ad oggi è ancora sprovvista di un presidente (si sarebbe dovuto autodeterminare in tal senso il Consiglio di amministrazione) e soprattutto non si è 5arnita alcuna risposta in merito alla rimodulazione del piano aziendale e alla dovuta progettazione che avrebbe fornito appoggio "tecnico" alla creazione dei futuri piani di gestione dei rifiuti dei singoli comuni. Così se c'è chi, come Favara, ha già avviato in autonomia gli atti amministrati vi necessari (tra tante politiche) per predisporre a gara d'appalto settennale. diversi altri, in primis Agrigento, attendono risposte dalla Srr per ragionare in un complessiva. 'Abbiamo sempre sostenuto — dice l'assessore Fontana — la necessità dì pensate al di là del singolo bando del singolo comune, questo per ottenere una migliore risposta in termini di risorse da impegnare e di gestione del sistema dei rifiuti. Al momento stiamo aspettando risposte dalla Srr.

I FIGLI D'ERCOLE
CHI È ARROGANTE È SEMPRE
INCAPACE DI UN'AUTOCRITICA.
La magistratura contabile ha molta dimestichezza con i numeri e sa coordinarli con l'interpretazione delle leggi. Di qui, la denunzia della carenza politica: sia in sedé legislativa (leggi scritte male e poco chiare), sia in sede esecutiva. La politica spesso reagisce insofferente: in particolare, il vertice dell'esecutivo do ve il governatore, Crocetta, ha mal sopportato nel recente passato i rilievi, anche se fondati. Eppure, se essi fossero recepiti con la giusta determinazione culturale, ne trarrebbe benefici la gestione della Regio ne. Ma l'arroganza è incapace di autocritica.
Nella settimana appena trascorsa la Cor te dei conti ha dato altri segnali preoccupanti, questa volta sulla complessa situazione finanziaria dei Liberi consorzi e del le Città metropolitane. La lunga telenovela di una legislazione complessa, aggrovigliata, incerta ha determinato la mancanza di risorse, senza garanzie per il persona le. D'investimenti ordinari è meglio non parlare. La finanza del settore, rispetto al le altre Regioni italiane, risulta vulnerabile a causa dei ritardi e delle difficoltà del processo di riforma delle funzioni di governo di area vasta al punto da rendere elevato il rischio di compromissione degli equilibri strutturali del Bilancio e della re sa di finzioni o di servizi essenziali».
Significativo è il rilievo sull'applicazione delle leggi. Come il mancato insediamento dell'Osservatorio regionale, previsto dal- - la legge dell'Ars per il corretto funziona mento degli enti di area vasta. La qualcosa determina per le ex-Province il rinvio sine die di tutte le fondamentali fasi attuative, dell'individuazione delle funzioni e delle risorse finanziarie, umane e strumentali, e della rideterminazione delle dotazioni organiche, nonché dell'avvio dei processi di mobilità del personale in esubero.
Perché l'osservatorio non è stato insediato? La Corte dei conti bacchetta la Regione: sebbene sia stato previsto dalla legge dell'anno passato, perdura la pericolo sa fase di stallo nel processo di attuazione del disegno di riforma. Eppure, l'Osserva torio è un fondamentale organismo, uno dei primi adempimenti da pone in essere. E però, ci si trastulla con il determinare la legge elettorale, il procrastinarsi dell'indizione delle elezioni dei presidenti dei Liberi consorzi comunali e dei Sindaci metropolitani.
Di qui, la denunzia dei gravi ritardi che l regionale e la Giunta di governo Stanno registrando nell'avanzamento della riforma. È un'attenzione seria che dovrebbe richiamare i governanti e i parlamentari a un maggiore senso di responsablità nell'approfondire i provvedimenti legislativi. Il governo provoca ritardi a causa della sua ormai endemica assenza nel le commissioni e in Aula. L'Assemblea è costretta a recuperare il tempo perduto senza il dovuto approfondimento delle normative da varare.
L'esempio del percorso legislativo, con conseguenze di ordine amministrativo de nunzi dalla Corte dei conti, vale per tanti interventi mancati e confusi.
Quanto durerà il calvario di questa legislatum clinicamente morta il 28 ottobre 2012? Le denunce della magistratura contabile, che non riguardano solamente la riforma delle Province, sono ben più complesse e non sono di ieri o di ieri l'altro. Probabilmente, equivarranno ancora una volta, come nel passato, a una sorta di avvisi rompiscatole che disturbano il guidatore. Ma la Sicilia non andrà avanti; sarà ancora avvolta nelle tenebre della demagogia e dell'infatilismo politico. O forse, nell'arroganza che fa incoscienza e deficienza culturale. In politica, come con corda, se si supera il limite di resistenza ci si spezza.

18 aprile - lunedì

LA SICILIA

S. S. QUISQUINA. Il consiglio comunale delibera la prosecuzione delle gestione in proprio c servizio idrico
«L'acqua è nostra e ce la teniamo»
Una decisione in contrapposizione con la nascita del nuovo Ato tra 12 Comuni.
Legge regionale sull'acqua, c'è la prima 'fuga". In scorso 9aprile, infatti, nello stesso giorno in cui i sindaci dei costituendo Ambito territoriale idrico erano riuniti a San Biagio Platani per concordare te linee comuni che poi avrebbero trasformato \n atti concreti il 12 aprile con l'approvazione dello statuto del l'Ambito territoriale idrico, a Santo Stefano di Quisquina il Consiglio comunale deliberava la prosecuzione della gestione in proprio del servizio idrico in forza della legge 19 del 2015.
Un testo, come noto, impugnato dal Governo nazionale ma, sostanzialmente, pienamente efficace, che consente, tra gli altri, ai comuni montani di amministrare autonomamente la risorsa.
Insomma, al fronte di tante discussioni sull'unità fatte durante le assemblee svoltesi con i primi cittadini, le fratture provocati in annidi separazione tra comuni ribelli" e non 'ribelli" alla fine vengono sempre alla luce, e potrebbero anzi moltiplicarsi con il tempo.
Le motivazioni dell'atto approvato dall'Aula sono chiarissime: il Comune, dicono 'gestisce in forma diretta dal 2007 il servizio idrico integrato, in quanto dispone delle risorse idriche necessarie e sufficienti a soddisfare il fabbisogno idrico degli abitanti" e una gestione associata (per quanto pubblica) è ritenuta comunque non vantaggiosa per i cittadini utenti", anche in considerazione delle "collocazioni delle sor genti utilizzate, la posizione geografica e orografica di questo comune e in considerazione anche degli aspetti paesaggistici e naturali. Le fonti di approvvigionamento idrico dell'acquedotto urbano, che ricadono in siti individuati come beni paesaggistici — dice la delibera - sono qualitativamente pregiate ed il loro utilizzo è sufficiente a garantire la tutela del corpo idrico.
Per tutti questi motivi, sostengono i consiglieri comunali, permangono le condizioni per continuare a gestire il servizio idrico in autonomia e in forma diretta con costi contenuti, una diversa forma di gestione sarebbe di nocumento per la popolazione di Santo Stefano Quisquina, che vive di redditi bassi ed è costituita in prevalenza da anziani". Del resto, aggiungono, l'attuale gestione del servizio idrico integrato in forma unitaria svolta da soggetti imprenditoriali privati nei comuni dello stesso ambito territoriale ottimale ha determinato un rilevante aumento dei costi con conseguenti ripercussioni sul la tariffa, procurando un danno economico ai cittadini e determinando anche situazioni di pregiudizio per l'ordine pubblico e per l'incolumità degli ad detti al servizio".
Insomma, Santo Stefano vuole re stare — avendo diretto accesso alle sor genti e potendo contare su delle infrastrutture di adduzione comunali — nel suo "splendido isolamento'. E tutti gli altri comuni? Varrà il principio tanto spesso ribadito di unicità a livello del l'Ambito nella gestione delle risorse? A leggere l'atto, così. "su due piedi" non si direbbe tatto.
C.SCH.

sicilia24h

Nota Cimino su ex. Provincie

ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
GRUPPO PARLAMENTARE
SICILIA FUTURA
SICILIA; REGIONE: CIMINO (SICILIA FUTURA), PERSONALE DELLE EX PROVINCE
TRANSITI IN RUOLI REGIONE NEI SETTORI DELLA RENDICONTAZIONE DEI FONDI UE, DEI BENI CULTURALI E DELL'AMBIENTE
Il portavoce di Sicilia Futura: finora inutili atti di interpello,
personale ex province opportunità per reperire nuove professionalità
in Regione
PALERMO 16 aprile 2016- "Il personale delle ex province rappresenta una grande opportunità per l'inserimento di nuove professionalità nella burocrazia della Regione, già alla ricerca di nuove profili lavorativi. Ad esempio nel settore della rendicontazione dei fondi europei nel settore strategico dell'ambiente e dei beni culturali, il personale proveniente dalle vecchie province potrebbe essere allocato con vantaggi per la pubblica amministrazione regionale. Ciò permetterebbe di superare tutti quegli inutili atti di interpello fatti dal governo regionale ma senza esiti positivi". Lo afferma Michele Cimino, deputato regionale di Sicilia Futura e portavoce del partito.



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