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Rassegna stampa del 22 aprile 2016

SiciliaTV.org

Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Affidato il servizio di potatura degli alberi
News: Il settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha affidato alla ditta canicattinese "Biomasse Energy" il servizio di potatura degli alberi presenti sulla rete stradale di propria pertinenza. L'impresa per l'esecuzione dei lavori non prenderà nessun compenso economico ma solo il legname e il materiale di potatura ottenuti dai tagli e dovrà in ogni caso farsi carico del loro smaltimento, mantenendo comunque la possibilitàdi utilizzarli per fini commerciali.

Lentepubblica.it

Dipendenti delle Province in Esubero: entro il 18 Maggio scelta mobilità pubblica-amministrazione
Mobilità del personale delle province al rush finale. Il Ministero della Funzione Pubblica ha aggiornato i posti disponibili per accogliere il personale soprannumerario delle province titolare di funzioni non fondamentali che dovrà essere riassorbito dalle amministrazioni statali e dai Comuni. Si tratta dell'ultima fase che consentirà di abbinare l'offerta di mobilità alla domanda provenienti dalle altre amministrazioni e quindi trasferire i dipendenti soprannumerari.
A tal fine sul portale mobilita.gov.it il Ministero ha attivato la funzionalità che consente ai dipendenti degli Enti di area vasta e della Croce Rossa italiana, presenti nelle liste della domanda di mobilità aggiornata, di esprimere le proprie preferenze di assegnazione tra i posti resi disponibili dalle amministrazioni riceventi. Gli interessati avranno 30 giorni di tempo per farlo: dal 18 aprile sino alle ore 24 del 18 Maggio. Si tratta di un adempimento importante in quanto il personale che non esprime preferenze sarà assegnato unilateralmente dal Dipartimento della funzione pubblica, tenendo conto della vacanza di organico delle amministrazioni di destinazione, fermo restando l'ambito provinciale/metropolitano o, in subordine, l'ambito regionale.
La modalità di indicazione delle Preferenze
La domanda, informa il Ministero, non potrà essere presentata da chi si trova nella lista mobilità degli addetti con funzioni connesse al mercato del lavoro; chi possiede al 31 dicembre 2016 i requisiti per il pensionamento con regole Ante Fornero; chi è in corso di collocazione presso i tribunali. Le preferenze potranno essere espresse in relazione alla funzione svolta, all'area funzionale ed alla categoria di inquadramento, secondo le modalità previste dal Dm 14 settembre 2015. Pertanto ciascun dipendente avrà una serie di posti disponibili che potrà scegliere a seconda del proprio profilo economico, professionale e di inquadramento giuridico.
Potranno essere espresse preferenze anche al di fuori delle funzioni svolte.  Inoltre, oltre che per i posti disponibili presso le amministrazioni aventi sede nel proprio ambito provinciale o metropolitano, i dipendenti potranno chiedere di essere destinati anche in amministrazioni aventi sede nel Comune capoluogo della relativa regione, nonché nell'ambito territoriale di Roma Capitale. Nel corso della presentazione della domanda, all'interessato saranno chieste alcune informazioni, in una apposita scheda anagrafica, relative alla composizione del nucleo familiare (ed eventuale presenza di disabili) al fine di formare un punteggio individuale valutabile dalla Funzione Pubblica per definire la sede di assegnazione.
I dipendenti in soprannumero trasferiti in esito alle procedure di mobilità manterranno la posizione giuridica ed economica, con riferimento alle voci del trattamento economico fondamentale e accessorio, limitatamente alle voci con carattere di generalità e natura fissa e continuativa, non correlate allo specifico profilo d'impiego nell'ente di provenienza, previste dai vigenti contratti collettivi nazionali di lavoro, in godimento all'atto del trasferimento, nonché l'anzianità di servizio maturata.
I posti vacanti
Secondo l'ultimo censimento fornito dalla Funzione Pubblica le posizioni vacanti sono circa 3.200 a fronte di 1.644 persone da ricollocare. Dunque la capienza, almeno sulla carta resta assicurata. Tra gli enti che hanno espresso il maggiore fabbisogno di organico spiccano i Ministeri e la Presidenza del Consiglio dei Ministri che hanno messo a disposizione in tutto 1.155 posti, i Comuni italiani hanno comunicato altre 1.500 posizio­ni vacanti. Decisamente inferiori le disponibilità indicate dagli altri enti e dalle altre amministrazioni pubbliche. L'Inps, per esempio, ha indicato so­lo 193 posti vacanti per assorbire gli esuberi delle Province, gli Enti pubblici non economici 153, le Università 85 posti. Le Regioni han­no indicato, invece, la disponibili­tà ad assumere solo quattro lavo­ratori provinciali ma questo numero è dovuto al fatto che i governatori hanno già dovuto riprendere buona parte dei dipendenti delle ex Province quan­do hanno assorbito alcune funzioni non fondamentali rimaste in capo alle Aree Vaste ricollocando il relativo personale.
L'intera procedura si dovrebbe concludere, il condizionale è ancora d'obbligo, entro la fine del mese di Giugno quando i provvedimenti di assegnazione saranno definitivi e a quel punto i lavoratori avranno 30 giorni di tempo per prendere servizio nell'amministrazione di destinazione.

Meridionenews

Province, sindacati in rivolta su numero dipendenti
«In linea con i dati nazionali, ma mancano i servizi»
Miriam Di Peri
Politica - Il j'accuse del coordinamento Rsu: «La media nei Liberi consorzi è al di sotto di quella imposta dal Viminale, il vero problema è l'assenza di manutenzione nei 10mila chilometri di strade, nelle 500 scuole, per non parlare dei servizi turistici e delle questioni ambientali irrisolte». In totale 4.359 unità, precari esclusi.
I dipendenti delle ex Province non ci stanno. Dopo gli ennesimi dati tirati fuori dalla Corte dei Conti - e commentati pressoché da tutti i politici siciliani - i sindacati dei Liberi Consorzi rendono noti i numeri del personale in servizio negli enti intermedi. Un lavoro certosino, Provincia per Provincia, ufficio per ufficio, «tutti dati certificati - ci tengono a precisare - per fare un po' di chiarezza sui numeri». Secondo la magistratura contabile, infatti, i dipendenti delle Province sarebbero 5710, mentre stando ai numeri forniti dai sindacati si fermerebbero a 4359, ai quali vanno sommati i 547 precari in servizio. Di questi, soltanto 33, secondo i dati in possesso delle rappresentanze sindacali, sarebbero i dirigenti, ben al di sotto dell'1 per cento del totale del personale.
Secondo il documento redatto dalle sigle sindacali, in totale nelle nove province siciliane si contano 4.359 dipendenti, tra cui 33 dirigenti, a cui si aggiungono 547 precari. La Provincia col maggior numero di dipendenti è Palermo, con 857 lavoratori, di cui sette inquadrati come dirigenti. Segue Messina, con 804 dipendenti, di cui tre dirigenti, ai quali si aggiungono 96 precari. A Catania si contano invece 605 dipendenti, di cui sette dirigenti, più 37 precari, mentre sono 533 i funzionari in servizio a Siracusa (due i dirigenti, nessun precario) e 472 ad Agrigento, tra cui si contano sei dirigenti, e ai quali si sommano 132 precari. Ancora, 350 sono i dipendenti a Ragusa (quattro i dirigenti, nessun precario), 292 a Caltanissetta (due dirigenti, nessun precario) e 250 a Trapani, di cui un dirigente, a cui devono però essere sommati 178 precari. Sotto la soglia di 200 (196) i dipendenti a Enna, tra i quali un solo funzionario, ai quali vanno aggiunti 104 precari. «È la riprova - dicono Saverio Cipriano e Maurizio Magro Malosso, in rappresentanza del Coordinamento regionale Rsu - che i dipendenti sono molti di meno, rispetto ai numeri letti negli scorsi giorni. Cifre, tra l'altro, destinate a scendere, se si considera che, visto il piano pensionamenti, a fine anno saranno molti meno e nell'arco di quattro, massimo cinque anni saranno dimezzati».
Ma c'è di più. Secondo i sindacati, infatti, «i parametri del ministero dell'Interno sulle assunzioni e sul numero dipendenti impongono che si arrivi alla proporzione di un dipendente ogni mille abitanti. Ebbene, qui in media, ci assestiamo intorno a 0,85 dipendenti per mille abitanti. Proporzione che arriva comunque a 0,96 se si aggiungono i precari. E poi non è difficile capire che il problema delle Province non sono i loro dipendenti, basti vedere che il solo Comune di Palermo conta oltre settemila dipendenti a tempo indeterminato, ai quali andrebbero aggiunti i precari».
«Non è il personale il problema come stigmatizzato dalla Corte dei Conti - concludono i sindacalisti -, ma i servizi che mancano. L'assenza di manutenzione nei 10mila chilometri di strade di competenza delle Province, nelle 500 scuole provinciali, sono i servizi turistici inesistenti, le questioni ambientali irrisolte. I dipendenti delle Province non aspettano altro se non di essere messi nelle condizioni di fare il proprio lavoro. Per questo chiediamo la riqualificazione del personale e il rilancio dei servizi, perché così a pagare è solo il cittadino, che in questo momento paga tutte le tasse alle massime aliquote, senza ricevere servizi in cambio».

Vivienna.it

Iniziato all'Ars iter ddl passaggio a Catania dei comuni di Gela, Piazza Armerina e Niscemi
È iniziato oggi all'Ars l'iter per l'applicazione del ddl al passaggio alla Città metropolitana di Catania dei comuni di Gela, Piazza Armerina e Niscemi. Sono stati inviati in I Commissione Affari Istituzionali dell'Ars i Disegni di Legge inerenti le variazioni territoriali delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi Siciliani. Si tratta del Ddl 1190 inerente l'adesione di Gela alla Città Metropolitana di Catania; del Ddl 1191 inerente l'adesione di Piazza Armerina alla Città Metropolitana di Catania; del Ddl 1192 inerente l'adesione di Niscemi alla Città Metropolitana di Catania; del Ddl 1193 inerente l'adesione di Licodia Eubea al Libero Consorzio di Ragusa.
La I Commissione dell'Ars provvederà alla preparazione dei ddl per l'esame d'Aula, probabilmente fondendo i 4 ddl in uno unico contenente le variazioni dei 4 comuni.

Agrigentoweb

Affidato il servizio di potatura degli alberi lungo le strade provinciali
E' stato affidato all'impresa "Biomasse Energy di Calogero Lo Vullo", con sede a Canicattì, il servizio di potatura degli alberi lungo le strade di competenza del Libero Consorzio Comunale. Il servizio è stato riproposto dal Settore Ambiente dopo la revoca del contratto stipulato con l'impresa che si era aggiudicata in precedenza lo stesso servizio, rinunciando in seguito per chiusura attività.
Il servizio sarà svolto a titolo gratuito: l'impresa avrà, come compenso, il legname e il materiale di potatura ottenuti dai tagli, e dovrà in ogni caso farsi carico del loro smaltimento, mantenendo comunque la possibilità di utilizzarli per fini commerciali.
Sarà quindi possibile provvedere alla manutenzione delle alberature delle strade provinciali, ex consortili ed ex regionali, per le quali i tecnici del Settore Infrastrutture Stradali hanno già stilato un calendario di interventi per eliminare tutte le situazioni di pericolo derivanti dalla presenza di alberi, per esempio in prossimità di curve o in presenza di branche o rami essiccati o eccessivamente pendenti sull'asse viario.

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