La Sicilia
LIBERO CONSORZIO
Trasportatori il 26 maggio è giorno di esami
«Avranno luogo il 26 maggio, con inizio alle 8.15, nella Sala "S. Pellegrino" in ViaAcrone ad Agrigento. gli esami della I sessione 2016 per svolgere laprofessione di autotrasportatore di merci su strada. Ventidue i candidatiammessi agli esami dal Settore "Attività Economiche e Produttive eTrasporti" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. I candidati che supereranno gli esami potranno esercitare laprofessione in Italia e su tutto il territorio dell'Unione Europea. In totale sono due le prove previste. La primaprova scritta consiste in 60 domande con 4rispostealternative di cui una vera e tre false, scelte tra quelle contenute nellabanca dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e riportatenei relativi decreti dirigenziali. I sessanta quiz si riferiscono a 20 quesiti per la materia del diritto equamente ripartiti tra Diritto civile, Diritto commerciale, Diritto tributario e Diritto sociale; 10 quesiti per la materia di Gestione Commerciale e Finanziaria dell'azienda; 10 quesiti per la materia di accesso al mercato; 10 quesiti perla materia di Norme tecniche e gestione tecnica; 10 quesiti per la materia di Sicurezza Stradale.
LIBERO CONSORZIO
L'ufficio gare dà il via libera ad alcuni nuovi lavori
Continua senza soste l'attività dell'Ufficio Gare delLibero Consorzio Comunale di Agrigento, che nell'ultima tornata di gare, edopo avere esaminato oltre 400 offerte, ha aggiudicato due appalti per contodel Comune di Naro, Il primo riguarda i lavori di manutenzione di un centro comunale di raccolta delle frazioni di rifiuti solidi urbani da raccolta differenziata, L'appalto, dell'importo complessivo di 149.994,64 euro,èstato aggiudicato in via provvisoria all'impresa edile NUCIFORA ALFIO, con sede a S. Alfio (CT), che ha offerto il ribasso dell'l 1 ,9373% sull'imponibile di 102.669,34 euro,al quale vanno aggiunti 41.615,33 euro per costo del personale e 5.709,97 peroneri di sicurezza. non soggetti a ribasso, Seconda in graduatoria la D1.FIL.SRL, con sede a Ragusa, che ha offerto il ribasso dell'll ,9530%.Il secondo appalto riguarda, invece, il "Primo programma straordinario di interventi urgenti finalizzati alla prevenzione eriduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche nonstrutturali negli edifici scolastici", nel caso specifico dell'edificiosede dell'Istituto "Riolo Specchi" di Naro.
LIBERO CONSORZIO FRA COMUNI
Il commissario Barberi taglia lo stipendioai dirigenti: mille euro
Si sa, il Libero consorzio di Agrigento non naviga in acque particolarmente buone. Colpa di una riforma, quella sulle ex Province, rimasta a metà e di un taglio sostanzioso nei trasferimenti, cui si aggiunge anche un pesante "obolo" che gli enti di area vasta dovranno trasferire allo Stato. Così, in questi mesi, si è messo pesantemente mano alla spesa per il personale e, ieri, il commissario Roberto Barberi, ha disposto anche una modifica dell'indennità di posizione dei dirigenti: di mille euro. La premessa dell'atto è molto promettente, e parla di come l'Ente sia attraversato da una "notevole riorganizzazione e razionalizzazione degli uffici .. atta adassicurare il più efficiente svolgimento dell'attività istituzionale/amministrativa,in attesa del generale riordino dell'Ente anche in seguito alle riforme legislative ed in funzione delle competenze che potrebbero essere assegnate al Libero consorzio comunale, con conseguente notevole accrescimento della responsabilità gestionale dei direttori dei settori", Così, il commissario, ha attribuito le somme per l'anno passato (maggiori di quelle che erano consultabili sulla pagina Amministrazione trasparente di circa mille, millecinquecento euro annue) e individuato in modo previsionaie quelle chedovranno essere assegnate per l'anno in corso, con una riduzione, appunto, dicirca mille euro a testa, ovvero 83,33 euro periodico al mese. Andiamo ai numeri certi. L'indennità di posizione liquidata per lo scorso anno sarà questa: 42mila euro per Bernardo Barone, 44.013 euro per Gaetano Gucciardo (ora in pensione), 36.500 euro per Giovanni Butticè, 42mila euro per Fabrizio Caruana, 42mila euro per il primo semestre, poi ridotte a 36.500 euro per il secondo semestre ciascuno per Achille Contino e Ignazio Gennaro e 42mila euro per Amalia Scibetta. Tutte cifre al lordo, che si aggiungono allo stipendio tabellare, così come previsto dal contratto. G.SCH.
Giornale di Sicilia
Inodi della sicilia
Trattativa con Roma finora senza esito. Emergenza pure per gli esuberi di lavoratori delle ex province
«Solo 1.500 posti per quindicimila precari»
L'assessore alle Autonomie locali, Luisa Lantieri, lancia l'allarme: stop alle stabilizzazioni, bloccate anche le proroghe
Giacinto Pipitone -Palermo
«I precari dei Comuni sono quasi 15 mila. Ma noi abbiamo fatto un calcolo da cui risulta che i posti utili per le stabilizzazioni sono mille, forse 1.500. Davanti a noi ci sono scogli enormi e al momento è prevedibile che si debba fermare le stabilizzazioni e che siano a rischio anche le proroghe»: questo dirà stamani l'assessore regionale agli Enti Locali, Luisa Lantieri. Parlerà, l'assesso - re, a sindaci e sindacati (in particolare gli autonomi del Movimento giovani lavoratori) riuniti all'Ars in sala rossa. Da giorni l'assessore sta provando a coinvolgere il governo nazionale per affrontare l'emergenza-lavoro. Ma finora il dialogo avviato col sottosegretario alla Funzione Pubblica Angelo Rughetti non ha dato gli esiti sperati a Palermo. E per questo motivo oggi la Lantieri metterà sindaci e sindacati davanti alla realtà: «Le stabilizzazioni sono impossibili per i Comuni in dissesto e ovviamente per quelli che non hanno soldi da investire in questi piani. Inoltre servirebbero pensionamenti e altre condizioni che oggettivamente non ci sono. Numeri alla mano, possiamo contare solo su mille posti, forse 1.500». La Lantieri mette sul tappeto anche il problema proroghe: «In queste condizioni saremo costretti a fermare le stabilizzazioni, che l'ultima legge nazionale ha previsto venissero completate entro il 2018. Il problema è che se si ermano le stabilizzazioni viene meno il presupposto per le proroghe. Queste sono possibili solo in vista di future stabilizzazioni...». Gli ultimi contratti scadono il 31 dicembre e se la via tenica per autorizzare le proroghe non arriverà subito, la Regione prevede di non essere in grado di gestire l'emergenza. Rughetti avrebbe suggerito all'assessore di individuare subito varie soluzioni da portare poi a un tavolo di confronto a Roma. E per questo motivo in tutta fretta la Lantieri ha costituito una cabina di regia sul precariato negli enti locali con l'Anci (l'associazione dei sindaci) e i sindacati. Tuttavia rispetto ai temi già sul tappeto la situazione rischia di complicarsi: «Anche quei pochi posti su cui possiamo contare per le stabilizzazioni - aggiunge la Lantieri - rischiano di svanire se dovremo trasferire nei Comuni i dipendenti delle ex Province». Qui la situazione si incastra con la legge nazionale che ha soppresso le Province e con quella regionale che ha dato vita ai Liberi Consorzi. La prima ha previsto che funzioni e personale passino ai Comuni. In Sicilia ciò è stato finora impedito proprio per salvare i posti dei precari. Ma i dipendenti delle Province (a tempo indeterminato e determinato) sono circa 6 mila e se - come probabile - lo Stato non finanzierà i Liberi Consorzi la Regione potrebbe essere costretta a spostare almeno una parte del personale nei Comuni. «Poichè non abbiamo neanche un dato ufficiale aggiornato sul personale delle Province - ammette la Lantieri - ho chiesto di elaborarlo. Ma il problema resta lo stesso perchè se non sono seimila, al massimo sono 4.400 come dicono i sindacati. E dobbiamo trovare i fondi per questi dipendenti, sapendo che la Regione non può farsene carico». Lo Stato ha trasferito i dipendenti delle Province nei Comuni: a livello nazionale resta da trovare un posto solo agli ultimi 1.200. In Sicilia invece fra precari dei Comuni e dipendenti delle ex Province servirebbero circa 21 mila posti. Almeno una parte dei quali potrebbe essere ricavata nelle tre Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina: le uniche che Roma è disposta a finanziaria se la Regione non porterà avanti la propria riforma (ne leggete a pagina 5). La situazione è molto tesa e i sindacati sono in stato di allerta: «Sappiamo che la situazione è complicata - commenta Massimo Bontempo, leader del Mgl - e per questo chiediamo al governo e ai sindaci garanzie. Prendano impegni seri e chiariscano che rapporto deve esserci fra noi e i dipendenti delle ex Province. Altrimenti noi siamo pronti alla battaglia».
Nel frattempo sindaci e Regione devono anche risolvere il problema dell'approvazione dei bilanci 2016. Il termine, 30 aprile, è scaduto senza che i Comuni approvassero nulla (causa mancanza di finanziamenti). Da Roma non è ancora stata autorizzata la proroga del termine. E in queste condizioni la Regione è stata costretta ad informare i sindaci che dovrà procedere al commissariamento ad acta entro 5 giorni.
Riforma Madia
In bilico 250 segretari comunali
Mobilità per i dirigenti degli enti locali che potranno essere trasferiti da un Comune all'altro, mentre in Sicilia sono in bilico 250 segretari comunali. Sono alcuni degli effetti della riforma Madia discussi a Palermo nel corso di un convegno organizzato dall'Asael, l'associazione degli amministratori locali guidata da Matteo Cocchiara. Con la riforma Madia, ogni Comune potrà scegliere i propri dirigenti che non saranno più dipendenti del singolo ente locale ma in generale della Pubblica amministrazione. Incerto invece è il futuro dei segretari comunali. La riforma Madia prevede la soppressione ma la Sicilia non ha mai legiferato in merito e in commissione all'Ars sono stati già depositati due disegni di legge. Oggi su 390 Comuni sono circa 250 i segretari comunali in servizio per un costo di circa 3 milioni di euro. «Ma in caso di soppressione - dice Matteo Cocchiara, alla guida del'Asael -molti sindaci per cautelarsi farebbero ricorso a consulenze esterne, senza contare il rischio di un aumento dei contenziosi». E il presidente del Consiglio comunale di Palermo, Salvatore Orlando, invita a «trovare gli strumenti più idonei».
I nodi della sicilia
Il pd potrebbe spaccarsi. crocetta dà mandato all'ufficio legislativo di resistere davanti alla consulta
Ex Province, la riforma alla prova del voto segreto
Forza Italia sosterrà la norma sulle Città metropolitane: in ballo c'è il futuro dei lavoratori. I grillini verso l'astensione
Giacinto Pipitone -Palermo
Forza Italia sosterrà il recepimento della riforma nazionale sulle Città Metropolitane. Ma i sette deputati azzurri da soli non bastano a garantire una maggioranza alla proposta del presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone: la partita si giocherà col voto segreto e l'esito è incertissimo. Oggi pomeriggio il Parlamento siciliano torna a votare la Finanziaria bis, e in particolare la norma con cui il presidente Ardizzone ha proposto di assegnare automaticamente ai sindaci dei tre capoluoghi la guida delle tre Città Metropolitane che sostituiranno le Province di Catania, Palermo e Messina. È un modo per mandare in soffitta l'impugnativa della riforma siciliana fatta dallo Stato: finora la Regione ha previsto che a guidare le Città Metropolitane siano sindaci eletti dai consiglieri comunali del territorio. Il voto di oggi è un test degli equilibri nella maggioranza. Crocetta aveva garantito ad Ardizzone che non avrebbe ostacolato il recepimento della riforma nazionale ma ieri in Parlamento ha fatto il giro dei partiti la delibera con cui Palazzo d'Orleans ha assegnato all'ufficio Legislativo e legale il compito di studiare il percorso per resistere davanti alla Consulta alla impugnativa della legge regionale. Se questa fosse la linea, la riforma resterebbe in sospeso per almeno un anno. E con essa verrebbero congelati gli ingenti finanziamenti che Roma dovrebbe girare alle Città Metropolitane. La mossa di Crocetta ha alimentato i sospetti che esista una maggioranza trasversale che si opporrà al recepimento della riforma nazionale. Una maggioranza che per raggiungere il risultato dovrebbe agire col voto segreto. così sarà. In apertura dei lavori Giovanni Greco (Mpa) chiederà il voto segreto: «Mai accetteremo che lo Stato ci dica come scegliere i sindaci metropolitani. Significherebbe cancellare l'Autonomia». In realtà dietro il no alla riforma nazionale c'è un asse che non vuole consegnare automaticamente a Orlando e Bianco la guida dei nuovi enti che gestiranno quasi tutte le risorse nazionali per Palermo, Catania e Messina. Forza Italia proverà a spostare gli equilibri. Stamani Marco Falcone annuncerà che il partito sosterrà la proposta di Ardizzone. E chiederà il voto nominale: ogni deputato esprimerebbe pubblicamente il proprio voto. I forzisti hanno preso questa decisione spinti dalla consapevolezza che
se la proposta di Ardizzone venisse bocciata si creerebbe un corto circuito che rischia di compromettere il futuro dei lavoratori delle Province di Palermo, Catania e Messina. E per questo motivo oggi in aula l'assessore agli Enti Locali Luisa Lantieri esprimerà voto favorevole alla proposta di Ardizzone malgrado la giunta stia lavorando alla difesa della norma regionale. Va detto anche che in Forza Italia ieri si dubitava molto sul via libera al recepimento della riforma nazionale: secondo un calcolo fatto informalmente al termine di vari colloqui con altri deputati, col voto segreto il Pd potrebbe spaccarsi e almeno 12 parlamentari potrebbero bocciare la proposta di Ardizzone. È noto che anche Sicilia Futura è contraria al recepimento della legge nazionale. Dunque anche se l'intera Forza Italia votasse a favore della proposta di Ardizzone (le altre due anime, Pid e Musumeci, non si sono espresse), l'ago della bilancia sarebbero i 14 grillini. Da sempre contrari alle proposta di Ardizzone, ieri i 5 Stelle si sono però tirati fuori dalla mischia: «Se il voto sarà palese - commenta Giancarlo Cancelleri - saremo contrari a recepire la riforma nazionale perchè crediamo nell'Autonomia. Ma se il voto sarà segreto, non voteremo per non assecondare le lotte interne e politiche dei partiti fatte sulla pelle dei lavoratori». E a questo punto la proposta di Ardizzone riacquista chances.
Crocetta insiste sul commissariamento: «Roma decida se portare i rifiuti all'estero»
Rosario Crocetta alza il livello della tensione sull'emergenza rifiuti. Il presidente ha lasciato intendere che Roma starebbe ritardando la nomina di un commissario con poteri speciali per spingere contemporaneamente altre soluzioni non condivise dal governo regionale, in primis l'invio all'estero dell'immondizia che in Sicilia non potrebbe più andare nelle discariche sature. «Se il governo nazionale vuole portare la spazzatura all'estero faccia pure, se invece ci autorizza a utilizzare le prerogative dell'articolo 191 (del dlg 152/2006, cioè i poteri speciali, ndr) per avviare l'impiantistica, il problema potrà essere affrontato adeguatamente » ha detto Crocetta, rispondendo ai cronisti durante un evento a Gela. Il presidente ha chiesto un commissariamento limitato alla possibilità di varare deroghe che permettano di tenere aperte le discariche sature e accelerare la realizzazione di nuovi impianti: «Potremo costruire quegli stessi impianti - ha spiegato Crocetta - che altri, come Cuffaro, non hanno realizzato quando c'era la possibilità di farlo. Non hanno costruito i termovalorizzatori mentre le discariche erano tutte in mano ai privati. Gli impianti ora li stiamo facendo noi, stiamo mettendo un argine all'emergenza, però la bacchetta magica con ce l'abbiamo. Un appalto ha dei tempi, quasi tutti gli impianti siciliani si stanno mettendo a norma, altri si stanno realizzando. Abbiamo bisogno di qualche mese ancora». La scadenza è quella del primo giugno: poi non si potrà più scaricare a pieno regime in alcune discariche e la Regione non saprà dove smaltire 3 mila tonnellate al giorno. «Se il governo non riconosce questo si assume una grave responsabilità nei confronti del popolo siciliano» ha concluso Crocetta. Parole pronunciate a 48 ore dalle critiche al governo regionale mosse dal sottosegretario Davide Faraone. Anche se ieri fonti della stessa Regione hanno confermato che il dialogo con Roma per il commissariamento è ben avviato e dovrebbe quindi essere solo questione di giorni. Intanto Legambiente esprime le sue perplessità: «Su come gestire i rifiuti il governo Crocetta continua ad avere poche idee e pure confuse. Dopo tre anni e mezzo di pseudo governo, si accorgono di non avere più tempo e invocano l'emergenza. Ma non è la stessa richiesta di sempre?» ha commentato Gianfranco Zanna. E Marco Falcone (Forza Italia) vede anche uno scontro in giunta: «La Contrafatto ha negato che le grandi discariche sono sature.Mentre il presidente ha smentito l'assessore sulla nuova legge. Siamo lo zimbello d'Italia per colpa della superficialità del governo».
Libero Consorzio
Aggiudicate due gare d'appalto
...L'Ufficio Gare del Libero Consorzio ha aggiudicato due appalti per conto del Comune di Naro. Il primo riguarda i lavori di manutenzione di un centro comunale di raccolta delle frazioni di rifiuti solidi urbani da raccolta differenziata aggiudicato in via provvisoria all'impresa edile Nucifora Alfio. Il secondo appalto riguarda il primo programma straordinario di interventi all'Istituto "Riolo Specchi" di Naro. La Commissione di gara ha aggiudicato provvisoriamente l'appalto all'impresa DI.FIL. SRL di Ragusa.(*CR*)
Cupa, Panepinto: «Per l'università serve un nuovo management»
...Un nuovo management capace di rilanciare il Polo universitario. E' la proposta del parlamentare regionale del Partito democratico, Giovanni Panepinto, intervenuto sulla situazione chesi registra nel Consorzio universitario della Provincia di Agrigento. «I continuimessaggi di chiusura dell'ateneo servono solo a seminare panico - spiega Panepinto - serve piuttosto lavorare per la creazione di un nuovo management che rilanci il polo universitario. Nei prossimi giorni - conclude - chiederò un incontro con l'assessore regionale pertrovare nel più breve tempopossibile una soluzione definitiva». L'incontro con l'assessore alla Formazione, Bruno Marziano, in realtà si potrebbe tenere già oggi pomeriggio, mentre tempi più lunghi potrebbero prospettarsi per il vertice con il commissario dell'ex Provincia, Roberto Barbieri. «E' necessario aggiunge il parlamentare Pd e sindaco di Bivona - interrompere il vortice di chiacchiere che preannuncia venti di chiusura e concentrarsi sull'azione del commissario del libero consorzio, Roberto Barbieri a supporto del futuro del consorzio universitario agrigentino». Ed a proposito di futuro il tempo stringe perché in questa settimana ci sono due appuntamenti importanti: quello di giovedì 12 maggio alle 10 con un'assemblea di studenti e dipendenti del Cupa, alla presenza della preside, Maria Immordino. E poi l'assemblea dei soci ordinari convocata per venerdì 13 maggio alle 16 in seconda chiamata, per la presa d'atto dei soci ordinari (l'ex Provincia e la Camera di commercio sono fuoriusciti dal Cupa e quindi dovrebbero rientrare), e poi la presa d'atto della designazione dei componenti del Consigli d 'amministrazione e lanomina del vice presidente. Il presidente sarà poi nominato, se l'ex Provincia rientrerà nel Cupa, dalcommissario Barbieri. Quindi per la professoressa Immordino quella di giorno 13 potrebbe essere l'ultima assemblea a capo del Consorzio universitario. (*PAPI*)