Agrigento, 14 giugno 2017
Il 16 giugno si celebra a livello mondiale il World Sea Turtle Day, giornata dedicata alle tartarughe marine e alla loro importanza per l'ambiente marino, in omaggio al professor Archie Carr, nato, appunto, il 16 giugno 1909 e grande studioso di tartarughe. In questa occasione il Progetto TartaLife, finanziato dalla Commissione Europea attraverso il fondo LIFE+ NATURA 2012 e finalizzato alla conservazione delle tartarughe nel Mediterraneo, ha in calendario diverse attività per sensibilizzare l'opinione pubblica sui principali rischi che minacciano la sopravvivenza della specie. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, partner del progetto, per l'occasione darà inizio al Tartaworld, che a partire da questo week end e sino a tutto il mese di settembre coinvolgerà, tramite i suoi animatori, tutti gli abituali frequentatori delle spiagge agrigentine da Licata a Menfi, secondo un calendario definito nei giorni scorsi dal Settore Ambiente.
Si tratta di attività di informazione e di animazione svolte dai quattro giovani selezionati dal Libero Consorzio (Francesco Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta) attraverso giochi e laboratori, per far conoscere a ragazzi e adulti il mondo delle tartarughe marine in maniera più coinvolgente e diretta, approfondendo la conoscenza delle tematiche ambientali ed ecologiche legate alle tartarughe e alla biodiversità marina.
I primi incontri, in occasione del World Sea Turtle Day, si svolgeranno a San Leone sabato 17 giugno (Aqua Selz 10.30-11.30 e 11.45-13.45) e a Sciacca il 17 giugno in contrada San Marco (al mattino allo stabilimento Coco Loco e al pomeriggio al lido Aloha) e il 18 giugno in contrada Foggia.
Con la partecipazione al World Sea Turtle Day il progetto Tartalife intende lanciare un chiaro messaggio per sensibilizzare il grande pubblico sulle principali problematiche che affliggono la conservazione delle tartarughe marine e sulle misure sviluppate dal progetto: dalla pesca, con la riduzione delle catture accidentali effettuate con palangari, reti a strascico e reti da posta, alla diminuzione della mortalità post cattura, attraverso il rafforzamento dei centri di recupero e la formazione dei pescatori e degli operatori dei centri, sino alla tutela delle aree di nidificazione.