Giornale di sicilia
Verifiche del Libero ConsorzioDepuratori e irregolarità
Due multe a Girgenti Acque Si tratta degliimpianti di Licata e Casteltermini Unamulta di complessivi 7.500 euro per l'impianto di depurazione delComune di Casteltermini e una da 3 mila euro per quello di Licata. Adirrogarle è stato il settore Ambiente e Territorio, Infrastrutturestradali e Protezione civile del Libero consorzio comunale diAgrigento. Sanzioni amministrative che, di fatto, vanno adaggiungersi a quelle di un mesetto addietro per gli impianti didepurazione di Realmonte e di Ribera. Era metà gennaio del 2014quando l'Arpa effettuava un sopralluogo nell'impianto didepurazione di contrada Ponte Calcare a Casteltermini. Veniva«rilevato - ricostruisce il Libero consorzio la mancanza delrinnovo dell'autorizzazione allo scarico e l'inosservanza delleprescrizioni indicate nel provvedimento di autorizzazione». AGirgenti Acque -come procedura impone -ve - nivano chiesti, dallaProvincia regionale, scritti difensivi e documenti. Ad aprile dellostesso anno arrivava dunque uno scritto difensivo, con richiesta dieventuale audizione, con il quale si argomentava che «al momentodella consegna dell'impianto di depurazione, avvenuto in data14/07/2010 alla Girgenti Acque S.p.a., l'autorizzazione allo scaricodei reflui fognari risultava ampiamente scaduta, pertanto, purriconoscendo la sussistenza della violazione» Girgenti Acque«chiedeva la non applicazione della sanzione amministrativaprevista». Fra l'altro, l'ente gestore affermava di essersiprodigato per regolarizzare l'autorizzazione allo scarico«provvedendo, con nota del 11/02/2011, antecedente alla data delsopralluogo, a trasmettere istanza per il rinnovo, senza ottenereperò alcun riscontro» - viene ricostruito sempre nell'ordi -nanza del Libero consorzio comunale - . Ente che ha ritenuto«irrilevanti e prive di fondamento giuridico le argomentazioniaddotte in quanto Girgenti Acque S.p.a. ha continuato la gestionedell'impianto di depurazione del Comune di Casteltermini, in contradaPonte Calcare, con l'autorizzazione scaduta da diversi anni». Sullabase del «decreto legislativo 152/2006 che dispone che tutti gliscarichi devono essere preventivamente autorizzati - scrive ilLibero consorzio - per la mancanza di autorizzazione allo scarico èprevista una sanzione amministrativa da 6.000 euro a 60.000euro. Lo stesso decreto dispone che chiunque mantenga uno scaricosenza osservare le prescrizioni indicate nel provvedimento diautorizzazione è punito con la sanzione amministrativa da 1.500 euroa 15.000 euro». L'ex Provincia regionale di Agrigento ha dunquedeterminato al minimo le sanzioni: 6000 mila euro più 1.500 euro. Edha ingiunto alla Girgenti Acque il pagamento entro 30 giorni. Perquanto riguarda Licata, invece, il sopralluogo all'impianto didepurazione di contrada Ribellino è stato fatto il 9 gennaio del2014. E nel corso di questa verifica è stata accertata«l'inosservanza delle prescrizioni indicate nel provvedimento diautorizzazione emesso dall'Arta, per la mancanza dei misuratori diportata e dei pozzetti per i prelievi e per la mancata realizzazionedella condotta sottomarina - ha ricostruito, nell'ordinanza, ilLibero consorzio - . Il Libero consorzio ha però elevato sanzioniper complessivi 3 mila euro. ( *C R* )
Controlli del Libero consorziocomunale Turismo, arrivi e presenze
C'è il piano di vigilanza Nelmirino ci sono i dati delle strutture ricettive Il movimentogiornaliero dei clienti deve essere comunicato da parte di chi hadelle strutture ricettive. Si tratta di dati - arrivi e presenze -che, per ciascun mese e per ciascun Comune, consentono il calcolo deitassi di occupazione dei posti letto e delle camere. Dati chevengono, poi, raccolti dall'Istat. Il Libero consorzio comunale diAgrigento - che ha fra i suoi compiti anche quello della vigilanzasulle strutture ricettive ricadenti nell' ambito provinciale - hadunque pianificato dei controlli ispettivi. Un vero e proprio pianodi vigilanza. E lo ha fatto per "ottimizzare il tempo disponibile el' uso del mezzo a disposizione". Controlli soprattutto per lenuove strutture e per quelle che ancora non trasmettono proprio icosiddetti dati Istat. Il Libero consorzio comunale di Agrigento -ilsettore Turismo, Attività produttive, Trasporti, Programmazione ePolitiche comunitarie, nello specifico, - sarà, per questo nuovotour de force di ispezioni, a Menfi, a Sciacca e a Sambuca diSicilia. Si tratta di controlli che vanno in parallelo a quelli chegià da qualche mese ha avviato la polizia. Gli agenti dell'ufficioPrevenzione generale e soccorso pubblico (le "Volant i"ndr.)continuano, infatti, ad effettuare decine e decine di controlli suiB&B e sulle case vacanze. Numerose - forse già una cinquantina- le denunce formalizzate alla Procura. Ma, nel corso di questeultime settimane, ci sono stati tanti agrigentini che - recandosiproprio alla caserma "Anghelone" -hanno cercato di capire comefare per regolarizzare la propria posizione, evitando dunque unadenuncia alla Procura o di finire nelle "maglie" dei controllidell'A ge n z i a delle Entrate e della Guardia di finanza. Ipoliziotti della sezione "Volant i" stanno, intanto, continuandoa sentire quanti sono stati già "pizzicat i" senza alcunaiscrizione sulla piattaforma della Questura: quella che serve percomunicare i nominativi degli alloggiati. In Questura, il mesescorso, s'è anche tenuto un tavolo di coordinamento sui B&B.Fra i coinvolti, oltre alla polizia locale, al dirigente delleAttività produttive Cosimo Antonica, ai funzionari del Liberoconsorzio comunale, anche la Guardia di finanza e l'Agenzia delleEntrate. E'in corso, infatti, una vera e propria lotta all'evasionefiscale. Perché tutti gli incartamenti realizzati dai poliziottidella sezione "Volant i" vengono trasmessi agli organi deputati-G u a rd i a di finanza e Agenzia delle Entrate - ad accertare glianni e l'ammont are complessivo delle imposte non pagate. ( *C R* )
Paura nell'Ag r i g e n t i n o,esonda il fiume Verdura
Allerta arancione anche oggi inSicilia, mentre la regione fa la conta dei danni e segue con il fiatosospeso l'esondazione del fiume Verdura. Nelle ultime ore,nell'Agrigentino la situazione si è notevolmente aggravata. A Riberail fiume Verdura è esondato: allagati tutti i terreni circostanticon gravi danni agli agrumeti. Nell'omonima contrada non ci sono,per fortuna, abitazioni, né allevamenti di animali. Il corso d'acquaviene, al momento, monitorato lungo tutta la sua interezza. Nellacittà dei Templi, ieri sera, in via Garibaldi, vicino al Santuariodell'Addolorata, sono caduti alcuni massi, La strada è statachiusa al transito. Stamattina previsto un sopralluogo dei tecnici.Allagamenti e smottamenti anche a Sciacca dove il fango ha invasoalcune strade. È stata chiusa la via Lido, mentre il cedimento divia del Pellegrinaggio, nella zona rurale di San Calogero, hacompletamente isolato alcune famiglie residenti, che al momentodunque non possono più raggiungere il centro urbano. Fango e detritihanno occupato anche la zona bassa della città, soprattutto nellazona compresa tra la ex stazione ferroviaria e il porto. C'èpreoccupazione per la piena dei torrenti che, al momento, hannotenuto. Anche il torrente Foce di Mezzo, a Sciacca, ha rotto gliargini, allagando i terreni circostanti e procurando notevoli danniagli agricoltori. Nel Trapanese i problemi maggiori hanno riguardatoil Belice con l'Anas che ha chiuso al traffico, in entrambe ledirezioni, la Statale 119 di Gibellina, tra i km 30.7 e 28.6 a causadella caduta di massi sulla sede stradale provocata dalle fortipiogge. Il traffico è deviato sulla viabilità locale mentre sulposto sono giunte le squadre ed i tecnici dell'Anas per garantirela transitabilità e la sicurezza della circolazione e perintervenire tempestivamente in caso di necessità. Pressoché isolatal'isola di Marettimo, nelle Egadi. Delle otto corse in programma,quattro da Trapani e altrettante da Marettimo, ne sono stategarantite soltanto due, una da Marettimo ed una da Trapani, a causadelle avverse condizioni meteo. Le abbondanti piogge, infine, hannocreato disagi anche a Castelvetrano con i vigili del fuoco che sonostati costretti ad intervenire in diversi punti della città a causadi allagamenti verificatisi in alcuni garage. A Palermo treautomobilisti sono stati salvati dai vigili del fuoco dopo che eranorimasti bloccati in auto con l'acqua che aveva sommerso la vettura.Alla vigilia del Giorno dei morti, sono allagati l'ingresso alcimitero dei Rotoli e alcuni viali. ( *AT R* )
Provinciali, vince il centrodestra
Successo del centrodestra alleProvinciali: con il contributo delle liste civiche locali elegge 20dei 46 presidenti, conquistando 15 nuove province, da Nord a Sud delPaese. Un risultato salutato con soddisfazione soprattutto da ForzaItalia. Il partito di Silvio Berlusconi rivendica come «determinante»il proprio ruolo nella vittoria ma insieme evidenzia come ilcentrodestra unito sia «saldamente la prima area politica delPaese», invitando Matteo Salvini a mollare il Movimento Cinquestellee a «tornare a casa», come scrive Mariastella Gelmini in un tweet.La pensa così anche Giorgia Meloni, che con Fratelli d'Italia,porta a casa il suo primo presidente di provincia, Federico Binatti aNovara: «il centrodestra unito conquista storiche roccaforti rosse».«Forza Italia vince in tante Province da Taranto ad Arezzo, daCatanzaro a Rieti, da Vibo Valentia a Foggia, da Benevento a Pavia»,sottolinea puntigliosamente Antonio Tajani, presidente del Parlamentoeuropeo e vice presidente di Forza Italia, che è tra i primi acommentare il risultato. Mentre il responsabile organizzazione delpartito Gaetano Fontana guarda ai successi dell'intero centrodestra: «Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Emilia Romagna,Piemonte e Liguria, hanno scelto nuovi presidenti di Forza Italia,Lega, Fdi o civici di centrodestra, che guideranno le loro province».Un risultato che spinge Forza Italia e FdI a chiedere a governo eparlamento la cancellazione della «sciagurata» legge Delrio,"reintroducendo il voto popolare al posto di questa insensataelezione di secondo livello». Dopo 20 anni il centrodestra torna aguidare l'amministrazione provinciale di Benevento, dove è statoeletto presidente Antonio Di Maria. «Un grandissimo risultato»commenta Clemente Mastella, sindaco di Benevento, nonostante le«pressioni incredibili» che avrebbero esercitato esponenti dellagiunta regionale campana per sostenere il loro candidato. In Campaniava al centro destra anche Avellino, mentre a Salerno vince ilcandidato del Pd. A Lodi exploit per la sindaca leghista SaraCasanova, al centro di forti polemiche per il caso dell'accessoalle mense a tariffe agevolate più difficili da ottenere per gliimmigrati: lei vince e consente alla sua lista di conquistare l'80per cento dei posti in Consiglio.
Emergenza, appello al governoMusumeci Rifiuti, gli industriali: una pazzia rinunciare aitermovalorizzatori
«Questa è diventata la Regione deino. È impensabile che l'emergenza rifiuti si risolva raggiungendosubito il 65% di raccolta differenziata. In 20 anni forse... Manell'attesa oltre a differenziare occorre creare un sistema mistoche sia forte di almeno tre termovalorizzatori e una decina diimpianti di produzione di biogas. Tutte strutture che invece vengonoostacolate in Sicilia»: Alessandro Albanese, vice presidentereggente di Confindustria, apre un fronte politico e rivolge unappello al governo regionale per far uscire dall'impasse in cuisono finiti gli impianti alternativi alle discariche. La questionedegli impianti sta dividendo il governo regionale. Da un lato ècompatto il fronte del no ai termovalorizzatori ma dall'altro sulbiogas c'è un assessorato, quello all'Am - biente, che ha giàdato alcune autorizGiancarlo Macaluso «N ella mia ordinanza con cuiconsento di portare i rifiuti a Bellolampo ancora per 15 giorni, èspiegato per filo e per segno di chi sono le responsabilità dellasituazione che si è venuta a creare». Leoluca Orlando, sindaco diPalermo, non rinuncia alla sua «narrazione» sulla crisi delladiscarica satura. E tiene separate le responsabilità del presidentedella Regione, Nello Musumeci, che pure non ha risparmiato criticheal primo cittadino, con quelle «ben pesanti» delle struttureregionali, cioè degli uffici. Musumeci ha detto chiaramente che selei avesse fatto prima non si sarebbe trovato in questa situazione.«Il 31 ottobre cessava la possibilità di conferire i rifiuti. Unacosa che si sapeva. Noi abbiamo presentato una progetto perl'ampliamento della sesta vasca di raccolta (che dazazioni e unaltro, quello all'E n e rg i a , che sta frenando. Itermovalorizzatori sono impianti che producono energia dall'incene- rimento di tutti i rifiuti. Gli altri impianti producono biogasdalla fermentazione di ciò che residua dalla raccolta differenziata,cioè dalla parte umida e organica dei rifiuti. Almeno una decina diimpianti di questo genere sono bloccati in attesa delleautorizzazioni: nascerebbero a Marsala, Biancavilla, Alcamo, Segesta,Terrasini solo per citare alcuni esempi. Albanese chiede di riaprireil dibattito su entrambe le tecnologie: «È una pazzia escludere apriori i termovalorizzatori. Una scelta da incompetenti. Ne esistonoa Brescia, Bergamo, Milano e Napoli e nessuno protesta. A Vienna sonoperfino in centro. Ormai utilizzano tecnologie che permettono diazzerare le emissioni in atmosfera». Il leader di ConfindustriaSicilia rivela che l'associazione degli imprenditori hacommissionato degli studi sulla situazione nell'Isola: «Siamotutti d'accordo sulla necessità di far aumentare la raccoltadifferenziata. Ma ciò che residua dove lo portiamo? Dobbiamobloccarci di fronte a un problema ideologico e demagogico? Nonpossiamo pensare di restare sempre fermi e limitarci ad allargareall'infinito Bellolampo». Il sistema che Confindustria vuolepromuovere prevede che «vengano realizzati in Sicilia almeno 3termovalorizzatori di ultima generazione, in ognuna delle tre grandicittà, e una decina di impianti di biogas». E sulla base di questopiano Albanese prova a prevenire le obiezioni politiche: «A distanzadi 15 anni dal primo no ai termovalorizzatori siamo fermi al punto dipartenza. Noi proponiamo che a Bellolampo sia la Rap a realizzare gliimpianti di termovalorizzazione e produzione di biogas. Lasciamo cheli faccia un'azienda pubblica, così sgomberiamo il campo daipresunti vantaggi che questi appalti offrirebbero ai privati. Abbiamodegli studi che dimostrano che un sistema misto che comprendadifferenziata, termovalorizzatori e biogas sarebbe la soluzione deiproblemi». Confindustria ritiene che gli impianti di cui dovrebbedotarsi la Sicilia potrebbero essere realizzati sia col sistema delproject financing sia con finanziamenti interamente pubblici. E suquesto ha già programmato una serie di giornate di studi chepunteranno a riaprire il dibattito sulle soluzioni in cantiere peruscire dall'emergenza rifiuti. Tuttavia la linea illustrata dalpresidente della Regione in una intervista al Giornale di Sicilia nonsembra offrire margini alla proposta di Confindustria. Musumeci staper pubblicare un piano che prevederà «solo impianti compatibilicon l'ambiente» lasciando poi ai singoli Comuni o a gruppi diComuni la scelta finale delle strutture e dei modelli da impiegaresul territorio. Ma il punto centrale del piano sarà sempre laraccolta differenziata da far crescere fino al 65%.
Libero Consorzio Mandarini in fiore, eventoeccezionale al giardino botanico
Alberi di mandarino in fiore algiardino botanico del Libero Consorzio di Agrigento. In questi ultimigiorni, complici il mix di alte temperature e le insistenti piogge,si sta infatti verificando una fioritura «fuori stagione» deglialberi di mandarino del parco urbano di via Demetra. «Questi eventiinconsueti - spiegano gli agronomi del giardino botanico - sono daattribuirsi anche al progressivo cambiamento climatico che stainteressando la fascia Sud delle aree del Mediterraneo. Un fattoabbastanza eccezionale, visto che i fiori bianchi del mandarino sonosoliti sbocciare tra marzo e aprile e non ad ottobre inoltrato.Sicuramente gli sbalzi del meteo di questi ultimi due mesi, hannoavuto ripercussioni su alcune piante, facendo sbocciare prima deltempo i loro fiori». Una singolarità che non è sfuggita anche aivisitatori del giardino botanico che si sono soffermati ad ammirare efotografare gli alberi di mandarino fioriti. Lo scorso anno, proprioil giardino botanico del Libero consorzio aveva ottenuto unalusinghiera affermazione nell'ambito del censimento nazionale «Iluoghi del cuore», promosso dal Fondo Ambiente Italiano,classificando al primo Secondo gli agronomi è un fenomeno causatodalle alte temperature posto in provincia di Agrigento e all'ottavoin Sicilia. Il Giardino botanico di Agrigento, rappresenta una sortadi museo a cielo aperto delle essenze e piante della macchiamediterranea esteso circa 7 ettari incastonati nel cuore della Valledei Templi, a poche decine di metri dalla linea delle fortificazionidell'antica Akragas e del Parco archeologico. Al giardino botanicosono presenti circa 20mila piante riferibili ad oltre 300 colture edessenze diverse espressioni tipiche della vegetazione mediterranea.Oltre a questo inestimabile patrimonio vegetale, sono inoltrepresenti pregevoli testimonianze archeologiche, ipogei visitabili,caverne naturali visitabili, reperti fossili, e fenomenicalcarenitici di suggestiva bellezza. All'interno del giardino sonoinoltre visitabili anche una serie «terrazze» che sorgono su banchiin tufo che offrono ai visitatori un'ineguagliabile vista su tuttala Valle dei Templi. È visitabile inoltre un «erbario» concentinaia di essenze erbacee essiccate catalogate, alcune risalential XIX secolo. Il giardino dispone di una fitta rete di1 sentieri edi segnaletica descrittiva delle diverse colture vegetali che lorendono facilmente fruibile ai visitatori. Questo luogo dallavegetazione così notevole si trova a poca distanza dalla Valle deiTempli e rappresenta una sorta di «museo a cielo aperto», infattiracchiude al suo interno anche diverse testimonianze archeologichequali ipogei, caverne visitabili e testimonianze fossili. Il giardinoè percorso da una serie di vialetti tra i quali si può passeggiareper ammirare le varie specie arboree, tutte classificate e illustrategrazie a un'apposita segnaletica. ( * PA P I * )
agrigentonotizie.it
Noncomunicano i movimenti dei clienti, nuove ispezioni ai B&B
Ilmovimento giornaliero dei clienti deve essere comunicato da parte dichi ha delle strutture ricettive. Si tratta di dati - arrivi epresenze - che, per ciascun mese e per ciascun Comune, consentono ilcalcolo dei tassi di occupazione dei posti letto e delle camere. Datiche vengono, poi, raccolti dall'Istat. Il Libero consorzio comunaledi Agrigento - che ha fra i suoi compiti anche quellodella vigilanza sulle strutture ricettive ricadenti nell' ambitoprovinciale - ha dunque pianificato dei controlli ispettivi. Unvero e proprio piano di vigilanza. E loha fatto per "ottimizzare il tempo disponibile e l'uso del mezzo adisposizione". Controlli soprattutto per le nuove strutture e perquelle che ancora non trasmettono proprio i cosiddetti dati Istat.IlLibero consorzio comunale di Agrigento - il settore Turismo,Attività produttive, Trasporti, Programmazione e Politichecomunitarie, nello specifico, - sarà, per questo nuovo tour de forcedi ispezioni, a Menfi, a Sciacca e a Sambuca di Sicilia.Sitratta di controlli che vanno in parallelo a quelli che già daqualche mese ha avviato la polizia.
"Depuratorisenza autorizzazione o irregolari", due multe a Girgenti Acque
Unamulta di complessivi 7.500 euro per l'impianto di depurazione delComune di Casteltermini e una da 3 mila euro per quello di Licata. Adirrogarle è stato il settore Ambiente e Territorio, Infrastrutturestradali e Protezione civile del Libero consorzio comunale diAgrigento. Sanzioni amministrative che, di fatto, vanno adaggiungersi a quelle di un mesetto addietro per gli impianti didepurazione di Realmonte e di Ribera.Erametà gennaio del 2014 quando l'Arpa effettuava un sopralluogonell'impianto di depurazione di contrada Ponte Calcare aCasteltermini. Veniva "rilevato - ricostruisce il Liberoconsorzio la mancanza del rinnovo dell'autorizzazione alloscarico e l'inosservanza delle prescrizioni indicate nelprovvedimento di autorizzazione". A Girgenti Acque - comeprocedura impone - venivano chiesti, dalla Provincia regionale,scritti difensivi e documenti. Ad aprile dello stesso anno arrivavadunque uno scritto difensivo, con richiesta di eventuale audizione,con il quale si argomentava che "al momento della consegnadell'impianto di depurazione, avvenuto in data 14/07/2010 allaGirgenti Acque S.p.a., l'autorizzazione allo scarico dei refluifognari risultava ampiamente scaduta, pertanto, pur riconoscendo lasussistenza della violazione" Girgenti Acque "chiedeva la nonapplicazione della sanzione amministrativa prevista". Fra l'altro,l'ente gestore affermava di essersi prodigato per regolarizzarel'autorizzazione allo scarico "provvedendo, con nota del11/02/2011, antecedente alla data del sopralluogo, a trasmettereistanza per il rinnovo, senza ottenere però alcun riscontro" -viene ricostruito sempre nell'ordinanza del Libero consorziocomunale - . Ente che ha ritenuto "irrilevanti e prive difondamento giuridico le argomentazioni addotte in quanto GirgentiAcque S.p.a. ha continuato la gestione dell'impianto di depurazionedel Comune di Casteltermini, in contrada Ponte Calcare, conl'autorizzazione scaduta da diversi anni". Sulla base del "decretolegislativo 152/2006 che dispone che tutti gli scarichi devono esserepreventivamente autorizzati - scrive il Libero consorzio comunale -per la mancanza di autorizzazione allo scarico è prevista unasanzione amministrativa da 6.000 euro a 60.000 euro. Lo stessodecreto dispone che chiunque mantenga uno scarico senza osservare leprescrizioni indicate nel provvedimento di autorizzazione è punitocon la sanzione amministrativa da 1.500 euro a 15.000 euro". L'exProvincia regionale di Agrigento ha dunque determinato al minimo lesanzioni: 6000 mila euro più 1.500 euro. Ed ha ingiunto allaGirgenti Acque il pagamento entro 30 giorni.Per quanto riguardaLicata, invece, il sopralluogo all'impianto di depurazione dicontrada Ribellino è stato fatto il 9 gennaio del 2014. E nel corsodi questa verifica è stata accertata "l'inosservanza delleprescrizioni indicate nel provvedimento di autorizzazione emessodall'Arta, per la mancanza dei misuratori di portata e dei pozzettiper i prelievi e per la mancata realizzazione della condottasottomarina - ha ricostruito, nell'ordinanza, il Libero consorzio- . Girgenti Acque, naturalmente, ha cercato di difendersi facendoarrivare all'ex Provincia regionale uno scritto difensivo. IlLibero consorzio ha però elevato sanzioni per complessivi 3 milaeuro ed ha ingiunto il pagamento entro 30 giorni dalla data dinotifica del provvedimento.