Giornale di Sicilia
Akragas, inquinano e non pagano
Quattro famiglie, scoperte a immettere liquami nel corso d'acqua, sono state raggiunte da ingiunzioni: ognuna dovrà versare oltre seimila euro
Ambiente - Respinti i ricorsi ora il Libero Consorzio sta cercando di recuperare le somme
Fra maggio e giugno del 2014, il personale tecnico dell'Utc di palazzo dei Giganti, Girgenti Acque e gli agenti di polizia giudiziaria del comando dei vigili urbani scoprirono che fra le vie Teti e Vesta - ad Agrigento - c'erano tre abitazioni che avevano degli allacci a condotte che scaricavano nel fiume Akragas. Il tutto, naturalmente, senza autorizzazione allo scarico. Ma scoprirono anche, al viale Emporium, che c'erano dei reflui fognari collegati alla rete delle acque nere mediante impianto di sollevamento, privo della necessaria autorizzazione. Allora, le quattro famiglie agrigentine vennero multate. Secondo il relativodecreto legislativo, la sanzione amministrativa varia da 6 mila a 60 mila euro. Nei diversi casi, si procedette alla contestazione del minimo edittale. Sanzioni che - così per come è già accaduto per casi analoghi- non sono state onorate. E nelle ultime re quindi, il settore Ambiente, Turismo, Attività economiche e produttive, Infrastrutture stradali eProtezione civile del Libero consorzio comunale ha firmato delle vere e proprie ingiunzioni di pagamento. Dopo la scoperta degli scarichi abusivi, ai proprietari delle residenze venne chiesto di far arrivare all'allora Provincia regionale di Agrigento scritti difensivi o documenti. Nelle ultime settimane, sono state vagliate le diverse situazioni e il Libero consorzio comunale di Agrigento, anche sulla base della contestazione che venne fatta all'epoca dalla polizia municipale, ha firmato quattro diverse ingiunzioni di pagamento per le relative sanzioni amministrative di oltre 6 mila euro testa. Somma che, questa volta, dovrà essere pagata - l'ingiunzione di pagamento prevede anche un termine temporale - entro 30 giorni dalla notifica. Le ricevute di pagamento - vanno aggiunti anche 12,91 euro per le spese di notifica delle ingiunzioni - dovranno essere trasmesse al settore Territorio e Ambiente dell'ex Provincia regionale. In caso contrario, il Libero consorzio procederà all'esecuzione forzata. Durante i sopralluoghi congiunti venne scoperto, in un caso, che i reflui fognari erano collegati in una condotta privata che si trovava nella via Teti, con recapito finale nel fiume Akragas. Per questo caso, i proprietari della residenza hanno provato a difendersi producendo licenze e certificati di abitabilità e sostenendo di non aver trasgredito ad alcuna normativa. Motivazioni che sono state però ritenute infondate, in fatto e in diritto ed ecco che, dunque, s'è arrivati all'ingiunzione di pagamento. Ma non è stato questo certamente l'unico caso in cui gli agrigentini hanno provato a difendersi producendo, anche attraverso legali di fiducia, scritti difensivi. Per quanto riguarda il «caso» del viale Emporium, i proprietari hanno prodotto - secondo quanto viene ricostruito negli atti del Libero consorzio - uno scritto difensivo dove si dichiarava "di essere stati costretti a scaricare nelle rete fognaria delle acque nere in quanto l'immobile si trovava in un'area non servita da condotta fognaria", dimostrando inoltre "d'aver pagato regolarmente i canoni annui". Ma anche in questo caso, il Libero consorzio comunale non ha potuto accogliere la richiesta formulata dalla ricorrente perché "occorreva -scrivono -chiedere preventivamente l'autorizzazione allo scarico". Ed ancora, c'è stato anche chi ha fatto presente all'ente di essere all'oscuro dell'illecito contestatole in quanto l'immobile era stato edificato nel 1966 e la parte ne era diventata proprietaria molti, ma molti, anni dopo. "Giust ificazioni ritenute irrilevanti in merito alla violazione contestata" - scrivono dal Libero consorzio di Agrigento da dove hanno firmato l'ennesima ingiunzione di pagamento. Scoperte analoghe, sanzioni da 6 mila euro non pagate, e ingiunzioni di pagamento erano state fatte - sempre dall'ex Provincia regionale -a fine dello scorso anno anche per i proprietari di abitazioni di via Apollo e Teti. In quel caso erano stati trovati allacci alle condotte delle acque bianche che scaricavano, senza alcuna autorizzazione, sempre nel fiume Akragas. (*CR*)
UNIVERSITÀ
Di Maida designato dal Comune nel Cda
Il sindaco della città dei Templi, Lillo Firetto, ha designato Giovanni Di Maida quale componente del consiglio d'amministrazione del Consorzio universitario della provincia di Agrigento. Il Polo universitario, a seguito delle modifiche statutarie approvate dall'assemblea dei soci, all'inizio dello scorso febbraio, ha chiesto di procedere alla designazione del componente del Cda. Il Comune di Agrigento, il sindaco Lillo Firetto nello specifico, ha individuato l'attuale vice presidente del Consorzio universitario: Giovanni Di Maida. (*CR*)
POLIZIA
Oggi si presenta il nuovo questore
Si presenterà oggi il neo questore Rossella Iraci, 58 anni. A darle il benvenuto, ieri, è stato il segretario generale, Massimo Raso, della Cgil: «Migliori auguri di buon lavoro perché riteniamo che la lotta alla criminalità ed alla mafia sia la vera priorità del paese e della provincia. Una provincia che, certamente, vive anche altri problemi con i quali il 'pezzo di Stato' che lei è chiamata a rappresentare dovrà fare i conti: dall'immigrazione alla crisi, con tutti i problemi che da essi discendono». Parole di benvenuto anche da Nuccia Palermo, consigliere comunale. (*CR*)