Giornale di Sicilia
Ponti a rischio, frane e ipogei
Sopralluogo di Musumeci
Il governatore sollecita interventi dallo Stato: «Pretendiamo di
essere rispettati e trattati esattamente come gli altri territori»
«Da presidente della Regione, mi vergogno, dopo aver visitato questo istituto, di dire che questo sia un luogo di rieducazione. Chi sbaglia ha il dovere di pagare, lo Stato ha però il dovere di recuperare chi ha sbagliato e questo è certamente l'esempio peggiore». Lo ha detto ieri Nello Musumeci a margine della visita ufficiale nel carcere "Pasquale Di Lorenzo" in contrada Petrusa ad Agrigento. Nei giorni scorsi, il governatore - facendo riferimento alla notizia delle violenze che sarebbero state perpetrate nei confronti dei detenuti nel reparto di isolamento - aveva scritto al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Sulle presunte violenze, la Procura di Agrigento ha anche avviato un'inchiesta. «Al ministro vorrei dire tante cose e gliele dirò perché lo incontrerò e gli devo dire che quello di Agrigento non è il solo istituto che si trova in queste condizioni. Quindi noi abbiamo la necessità, anche con il garante per i diritti dei detenuti nominato dalla Regione, di fare un quadro completo e presentarlo a l governo centrale». Prima della visita al carcere, il governatore aveva fatto tappa al Genio civile, all'Ispettorato agrario, alla Protezione civile e, infine, alla Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali dove ha voluto incontrare vertici e personale delle strutture periferiche dell'amministrazione regionale presenti nel territorio. Tra le emergenze affrontate la frana di via Lincoln di Porto Empedocle che da diversi mesi «minaccia» contrada Vincenzella, la messa in sicurezza della Scala dei Turchi, i fondi per far fronte al dissesto idrogeologico a Licata. Sotto la lente di ingrandimento anche i «controlli su ipogei e i ponti che il Genio civile ha già avviato sulle strade provinciali con incarichi affidati a liberi professionisti - ha spiegato il direttore Rino La Mendola -che ispezioneranno e rileveranno lo stato di efficienza di ben 150 ponti. Durante l'incontro, abbiamo discusso dello snellimento delle procedure, processo avviato negli ultimi mesi, grazie al qualeoggi i tecnici incaricati possono depositare i progetti direttamente dal proprio studio professionale». «La gente - ha aggiunto Musumeci - chiede, legittimamente, risposte certe e rapide e ognuno di noi può fare di più per non deluderla: è un dovere che non può assolutamente essere eluso. Io sono qui anche per capire cosa serve, quali strumenti occorrono per raggiungere questo obiettivo, che è quello di una Regione efficiente, pronta e capace». Il presidente ha parlato di «una nuova stagione che richiede il più alto impegno da parte di tutti se, veramente, si vuole salvare questa terra superando le emergenze ereditate dal passato » e ha affrontato anche il tema della tutela del territorio. «Le strade statali -ha detto - sono quelle che sono, le ferrovie sono quelle che sono e i servizi statali sono quelli che sono, adesso ci mettiamo anche il sistema carcerario. Io voglio far ricordare a Roma che la nostra è la regione più grande d'Italia e che è una regione dove vivono persone con un grado di civiltà pari a quello delle altre regioni italia e, pretendiamo di essere rispettati e trattati esattamente come gli altri». (*CAGI*)
Università
Alternanza scuola-lavoro
Iniziativa del Cupa
Alternanza scuola - lavoro: l'offerta formativa del Consorzio universitario di Agrigento, si arricchisce di un ulteriore servizio per gli studenti della provincia relativo ai "percorsi per le competenze trasversali per l'orientamento". Per questo motivo, si è tenuto un incontro nella sede universitaria tra il presidente del Consorzio Empedocle Giovanni di Maida, la coordinatrice Enza Ierna, i dirigenti degli istituti superiori di secondo grado della provincia di Agrigento, docenti, tutor e referenti scolastici, per discutere e mettere in atto i percorsi e le modalità che riguardano appunto l'alternanza scuola-lavoro. Durante l'incontro i rappresentanti del Consorzio, quale soggetto ospitante, hanno illustrato le varie opportunità formative, in relazione ai Corsi Universitari presenti e dei tutor esterni disponibili, mantenendo la precisa volontà di agevolare al massimo gli studenti delle scuole coinvolte, nelle loro esigenze organizzative e logistiche. Tra i criteri di individuazione della scuole che parteciperanno a questo progetto, si è tenuto conto della loro dislocazione sul territorio, in modo da coprire una vasta area della nostra provincia e nello specifico, sono state stipulate convenzioni con il liceo classico e musicale "Empedocle" di Agrigento, il liceo scientifico e linguistico "Leonardo "di Agrigento, il "Fermi "diSciacca, il "Crispi" di Ribera, l'istituto "Odiena" di Palma di Montechiaro, il "Galilei" di Canicattì e il liceo "Linares" di Licata.(* PAPI*)
Agrigentotv
Agrigento, rifiuti smaltiti irregolarmente: sequestrato impianto di autodemolizioni
Gli agenti della Polizia Ferroviaria di Agrigento e Palermo, coadiuvati dal personale dell'Arpa e del Libero Consorzio, hanno sequestrato un impianto di autodemolizioni dopo aver accertato presunti reati ambientali. Gli agenti avrebbero infatti accertato la presenza di materiali di varia natura fra ferro e pneumatici usati non smaltiti in modo regolare, nonché la presenza di olio esausto sversato sul terreno. L'intera area è stata posta sotto sequestro e messa a disposizione della Procura della Repubblica di Agrigento.
SICILIA24H
Lavoro Primo Piano
"PRECARI", CORSA CONTRO IL TEMPO
Assunzioni entro il prossimo 31
dicembre, missione quasi impossibile, pronta una proroga al 2020 e
altre soluzioni per la stabilizzazione di circa 2700 precari in
Sicilia. I dettagli.
Come ormai in occasione di ogni fine
dell'anno, insorge in Sicilia la questione precari e della loro
stabilizzazione. Adesso lo stato di precarietà interessa circa 2700
lavoratori, in servizio nei Comuni in dissesto finanziario (tanti), o
in pre - dissesto finanziario (tantissimi), e nelle Province. Per
risolvere la condizione di stallo, a Palermo, a Palazzo dei Normanni
sono a lavoro le Commissioni competenti all'Assemblea Regionale.
Quale è il problema? E' che, entro
il prossimo 31 dicembre 2019, i Comuni dovrebbero assumere i
lavoratori precari stabilizzandoli. Però servono i soldi. E siccome
i soldi mancano sarebbe, o sarà, necessaria una proroga dei
contratti attuali a tempo determinato. E vi sono anche altre ragioni?
Sì: nei 91 Comuni in dissesto finanziario in Sicilia, le assunzioni
non sono possibili perché, a causa della crisi finanziaria, e della
imprevedibilità di entrate e uscite, i bilanci non sono stati ancora
approvati, e l'approvazione del bilancio è condizione essenziale
per procedere alle stabilizzazioni. E poi vi sono tanti altri Comuni
che non possono assumere i precari perché, se li assumessero,
violerebbero il criterio del rapporto tra dipendenti e popolazioni,
ovvero si tratta di Comuni con tanti dipendenti a carico rispetto al
numero dei cittadini residenti.
E dunque la soluzione quale è? La
prima è una proroga dei termini perché il trascorrere del tempo è
inesorabile, e tra 28 giorni sarà 31 dicembre. E la seconda è una
deroga, di competenza del governo nazionale, al rapporto tra
dipendenti e popolazione, consentendo ai Comuni con il forno già
strapieno di infornare anche i precari al momento fuori. Alcuni hanno
rievocato il maxi contenitore Resais della Regione, dove riversare i
precari in attesa di tempi migliori, ma gli uffici Affari
Istituzionali hanno replicato che una tale ipotesi è ad elevato
rischio di impugnazione da parte del governo di Roma.
E l'assessore regionale agli Enti
Locali? L'assessore Bernardette Grasso afferma: "Abbiamo già
concordato con il governo nazionale la proroga al 2020 che varrà per
tutti i Comuni e che porterò in prima Commissione all'Assemblea
per l'approvazione. E poi, al ministero abbiamo aperto un tavolo di
confronto per elaborare una soluzione normativa che vede lo Stato
parte attiva. La speranza è che tutte le forze politiche si
impegnino per arrivare a una soluzione che d'altronde è cercata da
tutti" - conclude. E i sindacati di categoria?
Il segretario regionale della Cisl
Funzione pubblica, Paolo Montera, afferma: "Siamo preoccupati per
il destino di questi 2700 lavoratori che potrebbero diventare anche
di più, e ci siamo attivati. Per questo abbiamo chiesto
all'assessore Bernardette Grasso di convocarci. Aspettiamo
riscontro. I lavoratori degli enti in dissesto che non rispettano i
parametri tra dipendenti e popolazioni rischiano di andare in
esubero. La Regione e lo Stato devono dunque individuare una
soluzione. Occorre che sia modificato il Testo unico degli Enti
locali così da creare le possibilità di stabilizzare queste
persone. Siamo pessimisti sul passaggio in Resais poiché passibile
di impugnativa ma, se questa strada è complicata da seguire,
riteniamo si debba lavorare alla nascita di un'agenzia pubblica,
così da accompagnare questi lavoratori fino alla pensione. Altre
Regioni lo hanno fatto. Riteniamo assai ingiusto che questi
lavoratori rischino il posto di lavoro perché si trovano impiegati
in Comuni in dissesto finanziario".
(Teleacras)
INCONTRO AL CONSORZIO EMPEDOCLE
SULL'ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
L'ampia offerta formativa del
Consorzio universitario di Agrigento, si arricchisce di un ulteriore
servizio per gli studenti della nostra provincia relativo ai "
percorsi per le competenze trasversali per l'orientamento".
Per questo motivo, si è tenuto un
incontro nella sede universitaria tra il presidente del Consorzio
Empedocle dott. Giovanni di Maida, la dott.ssa Enza Ierna ,
coordinatrice di tale attività per il Consorzio, i Dirigenti degli
Istituti superiori di secondo grado della provincia di Agrigento,
docenti, tutor e referenti scolastici, per discutere e mettere in
atto i percorsi e le modalità che riguardano appunto l'alternanza
scuola-lavoro.
Durante l'incontro i rappresentanti
del Consorzio, quale soggetto ospitante, hanno illustrato le varie
opportunità formative, in relazione ai Corsi Universitari presenti e
dei tutor esterni disponibili, mantenendo la precisa volontà di
agevolare al massimo gli studenti delle scuole coinvolte, nelle loro
esigenze organizzative e logistiche e concordando il percorso
formativo e di orientamento finalizzato alla scelta oculata della
prosecuzione degli studi.
Tra i criteri di individuazione della
scuole che parteciperanno a questo progetto, si è tenuto conto della
loro dislocazione sul territorio, in modo da coprire una vasta area
della nostra provincia e nello specifico, sono state stipulate
convenzioni con Il Liceo Classico e Musicale "Empedocle" di
Agrigento,il Liceo Scientifico e Linguistico e Linguistico Leonardo
di Agrigento, l'I:I:S:S: "E. Fermi" di Sciacca, L'I.I.S.S. "
F. Crispi" di Ribera, l'I.I.S.S. " G. B. Odiena" di Palma di
Montechiaro, l'I.I.S.S. " Galileo Galilei" di Canicattiì e il
Liceo " Linaner" di Licata.
LIVESICILIA
LA VERTENZA
ENTI LOCALI IN DISSESTO, È CAOS
IN BILICO QUASI TREMILA LAVORATORI
Rischiano di restare fuori dalle
procedure di stabilizzazione. Ecco perché. I sindacati: "Intervenga
lo Stato".
PALERMO - Corsa per salvare i posti di
lavoro di circa 2700 precari. Si tratta dei lavoratori di Comuni ed
ex province in dissesto e in pre dissesto. A Palazzo dei Normanni la
questione è all'ordine del giorno delle commissioni parlamentari:
entro il 31 dicembre i Comuni dovrebbero assumere i lavoratori ma
servono le risorse e così, mentre la fine dell'anno si avvicina,
si fa sempre più urgente la necessità di una proroga.
Cosa impedisce l'assunzione di questi
lavoratori? Le questioni sono due. Per tutti i 91 enti in dissesto le
assunzioni non si possono fare perché lo stato di crisi finanziaria
porta a non avere i bilanci approvati, condizione necessaria per
procedere alle stabilizzazioni. Poi ci sono dei Comuni che non
potrebbero assumere per via del mancato rispetto del rapporto fra i
dipendenti e la popolazione. Questi enti, hanno cioè, troppi
dipendenti rispetto ai residenti e così la legge impedisce di
assumerne altri. Così, al momento c'è un vuoto normativo che va
colmato anche con l'avallo del governo centrale. Sarebbe allo
studio così una proroga dei termini per consentire le assunzioni e
un intervento nazionale per ottenere una deroga al rapporto tra
dipendenti e popolazione.
Giuseppe Lupo, capogruppo del Partito
democratico all'Ars rivendica d'avere sollevato la questione. "In
conferenza dei capigruppo - racconta - ho chiesto che il governo
riferisse sulle procedure riguardanti i lavoratori che aspettano da
troppo tempo la loro stabilizzazione. È necessario ogni sforzo di
governo, parlamento e forze parlamentari per garantire la
stabilizzazione in tempi celeri".
Intanto gli uffici dell'Ars nelle
ultime riunioni della Commissione Affari istituzionali hanno fatto
presente che il salvagente dell'assunzione in Resais non può
essere considerato: ci sono forti possibilità che il governo
nazionale impugni la norma. Riccardo Savona, però, non esclude che
questa strada possa rimanere percorribile, pur di evitare che i
lavoratori rischino il posto di lavoro.
L'assessore regionale agli Enti
locali Bernadette Grasso sta seguendo i dossier con degli incontri a
Roma. "Abbiamo già concordato con il governo nazionale -
spiega - la proroga al 2020 che varrà per tutti i Comuni e che
porterò in prima Commissione all'Ars per l'approvazione. In
particolare - aggiunge - presso il ministero abbiamo aperto un
tavolo di confronto per elaborare una soluzione normativa che vede lo
Stato parte attiva, secondo gli uffici, infatti, la questione non
riguarda solamente la materia dell'ordinamento degli enti locali ma
anche quello della finanza locale. La speranza - conclude - è che
tutte le forze politiche si impegnino per arrivare a una soluzione
che d'altronde è cercata da tutti".
"Siamo preoccupati per il destino
di questi 2700 lavoratori che potrebbero diventare anche di più e ci
siamo attivati" commenta Paolo Montera, segretario della Cisl
Fp. Per questo - racconta, poi - abbiamo chiesto all'assessore
Grasso di convocarci dopo un suo incontro romano che pare sia stato
giorno 27. Aspettiamo riscontro. I lavoratori degli enti in dissesto
che non rispettano i parametri tra dipendenti e popolazioni rischiano
di andare in esubero. La Regione e lo Stato devono dunque individuare
una soluzione. Occorre - prosegue Montera - che sia modificato il
Testo unico degli Enti locali così da creare le possibilità di
stabilizzare queste persone. Siamo pessimisti sul passaggio in Resais
poiché passibile di impugnativa ma, se questa strada è complicata
da seguire, riteniamo si debba lavorare alla nascita di un'agenzia
pubblica, così da accompagnare questi lavoratori fino alla pensione.
Altre Regioni lo hanno fatto. Riteniamo assai ingiusto - chiosa il
sindacalista - che questi lavoratori rischino il posto di lavoro
perché si trovano impiegati in Comuni in dissesto".
Anche per Alfio Mannino, segretario
della Cgil, "la strada maestra è quella di una norma nazionale per
chiarire che le assunzioni non devono essere soggette alla verifica
del Ministero dell'Interno. La spesa - aggiunge Mannino - è neutra
in quanto viene finanziata dalla Regione. A nostro avviso - continua
- già oggi i comuni possono procedere alla stabilizzazione a
legislazione vigente e sulla base di quanto espresso dalle direttive
comunitarie. È necessario che gli enti provvedano alle assunzioni
senza indugiare. Quella della proroga deve essere solo l'estrema
ratio, anche se la normativa è farraginosa - ribadisce - si può
procedere alle assunzioni". Sul dossier precari degli enti locali,
insomma, è ancora il caos mentre il termine per il termine per le
assunzioni si avvicina.
LA SICILIA
SCALA DEI TURCHI, NUOVO ALLARME
CON LA PIOGGIA GIÙ ANCHE DETRITI
Mareamico denuncia. "Qui si sta
sbriciolando tutto anche a causa del maltempo".
AGRIGENTO, L'allarme parte dai social
ieri e arriva a tutte le testate nazionali in un batter d'occhio: la
Scala dei Turchi sta franando. A lanciare l'allarme - non esattamente
il primo, non certamente l'ultimo - l'associazione ambientalista
"Mareamico-Agrigento". "La Scala dei Turchi - scrive
-si sta sbriciolando: centinaia di massi sono venuti giù, durante il
maltempo degli scorsi giorni. I detriti di marna sono collassati sui
gradoni naturali della maestosa scogliera di Realmonte. L'eccessiva
cementificazione tutto intorno a lei ha modificato il normale
deflusso delle acque meteoriche e poi l'esagerata frequentazione dei
luoghi ha fatto il resto".
L'associazione, che insieme ad altri
aveva avanzato nel recente passato una proposta di gestione del sito
che è come noto di proprietà di privati, ha sostenuto che occorra
"un'operazione di responsabilità", provvedendo ad
interdire "il versante ovest che si affaccia su lido Rossello",
cioè quello già oggetto di frane anche in passato e provvedere ad
una "programmazione ed una seria gestione del sito, con il
contingentamento delle presenze". Proposte, tra le tante, che al
momento non sembrano strettamente connesse coni fatti.
"Domattina (oggi per chi legge
ndr) si svolgerà un sopralluogo a parte nel nostro ufficio tecnico -
spiega Il sindaco di Realmonte Lillo Zicari - per valutare
effettivamente lo stato dell'arte e adottare eventualmente degli
interventi conseguenti.
Da quanto è possibile capire ad oggi
si è trattato unicamente dello scivolamento di detriti di piccola
pezzatura, quindi non veri e propri massi come si è divulgato, i
quali saranno caduti al suolo perché appesantiti dalla pioggia di
particolare intensità di questi giorni. Il crollo - continua - non e
avvenuto tra l'altro sul lato principale della Scala, che oggi, lo
ribadiamo, non è affatto a rischio pur trattandosi come noto di un
bene estremamente delicato per la sua natura. Al momento, ci tengo a
sottolinearlo, non c'è alcun allarme".
Dello smottamento (di ben altra
dimensione e rilevanza di quello che, fino alla scorsa estate, impedì
di fatto l'accesso alla Scala dei Turchi) si è occupato anche il
presidente della Regione Nello Musumeci, ad Agrigento per incontrare
i vertici degli uffici regionali e il personale ma anche per parlare
di dissesto idrogeologico e opere pubbliche.
"Siamo intervenuti e torneremo a
farlo su questo bene - ha detto -. La natura geologica della roccia,
pare che non ci aiuti. Dobbiamo capire quanto questo fenomeno di
sgretolamento sia compatibile con l'uso e con l'occupazione di
quell'area da patte dei bagnanti e dei turisti".
Così il nuovo crollo (al netto di ogni
valutazione sull'estensione dello stesso) non può che riportare il
tema del dibattito sul futuro della gestione del bene, che come
dicevamo appartiene ancora ad un privato e che ogni anno è oggetto
del "pellegrinaggio" più o meno incontrollato di bagnanti.
Il Comune aveva in corso, come noto,
una trattativa coni proprietari delle aree per la redazione di una
convenzione che attribuiva a questi royalties sullo sfruttamento di
immagine e brand in cambio della proprietà, anche se a tempo
determinato. "Attendo un indirizzo dal Consiglio comunale - dice
Zicari - o non si proseguirà su questa linea".
La Regione aveva anche proposto l'idea
di agire legalmente con un'azione di "forza", attraverso
cioè un esproprio per pubblica utilità, ma di atti, al momento, non
se ne sono ancora visti.
SI LAVORA SU FIUMI, PONTI, STRADE E
SOTTOSUOLO
GENIO CIVILE.
Il dirigente Rino La
Mendola ha illustrato al governatore Nello Musumeci cosa si sta
facendo.
Visita (non ufficiale), ieri mattina,
del presidente Musumeci ad Agrigento. Il Governatore ha incontrato i
dipendenti del Genio civile, dell'Ispettorato Agrario, della
Protezione civile e della Soprintendenza e ha fatto visita al
carcere. "Una giornata tutta agrigentina per parlare delle cose
da fare, evidenziare le carenze ed esaltare le potenzialità e le
cose positive - afferma il presidente Musumeci - E' una visita non
ufficiale, incontro il personale dell'amministrazione regionale,
cominciando dal Genio civile poi altri uffici. Farò una visita al
carcere del quale mi sto occupando, poiché ritengo giusto che una
società civile sappia avere rispetto anche per i detenuti. Il
carcere agrigentino presenta molte criticità non soltanto nelle
strutture ma anche nel personale e nei ser-
vizi".
Ad attendere Musumeci al Genio civile,
l'architetto Rino La Mendola, capo dell'Ufficio, insieme con
Salvatore Lizzio, dirigente del Dipartimento Tecnico regionale e
l'on. Giusi Savarino e numerosi dipendenti dell'Ufficio regionale.
Diversi gli argomenti affrontati nel corso di una visita definita da
Salvatore Lizzio "una occasione unica, che non si era mai
presentata ed è anche un'occasione per dire al presidente quello che
gli Uffici stanno già facendo. Uffici che, in questo momento, sono
avviati a grande velocità a dare risposte sul territorio. Il Genio
civile, soprattutto, sta dando risposte nella pulizia dei fiumi,
nella sistemazione di bacini idrografici, nello studio degli ipogei,
nella sistemazione delle strade anche provinciali. Un ufficio che sta
operando bene, così come sta facendo l'ufficio per l'espletamento
delle gare d'appalto".
A fare gli onori di casa al Genio
civile, Rino La Mendola che innanzitutto ringrazia i dipendenti del
Genio civile per la buona volontà e la professionalità spese a
vantaggio -delle attività svolte e da svolgere - afferma - Attività
rese possibili dagli input e dall'attenzione che il presidente
Musumeci, l'assessore alle Infrastrutture Marco Falcone e il
direttore Salvatore Lizzio rivolgono al nostro territorio. Durante
l'incontro, abbiamo parlato degli ipogei e delle risorse utili alla
fase di rilievo delle cavità sotterranee e per la progettazione di
interventi di messa in sicurezza e di valorizzazione anche ai fini
turistici degli ipogei del Purgatorio e dell'Acqua Amara così come
di interventi sui corsi di acqua: ne abbiamo già progettati 18,
parte del quali in corso di esecuzione. In tal senso, il presidente
ci ha assicurato che saranno reperite altre risorse per eventuali
nuove condizioni di emergenza idrogeologica".
Sotto la lente di ingrandimento anche i
controlli sui ponti che il Ge- nio civile ha già avviato sulle
strade provinciali "con incarichi affidati a liberi
professionisti che ispezioneranno e rileveranno lo stato di
efficienza di ben 150 ponti - aggiunge La Mendola - Abbiamo discusso
dello snellimento delle procedure, processo avviato negli ultimi
mesi, grazie al quale oggi i tecnici possono depositare i progetti
direttamente dal proprio studio professionale, utilizzando la
piattaforma informatica. Insomma, abbiamo fatto il bilancio delle
attività svolte nel corso dell'anno individuando contestualmente le
priorità a cui riservare particolare attenzione nel corso del
prossimo anno. Tra queste, oltre all'efficienza dei servizi da
offrire all'utenza e agli interventi sui corsi d'acqua in caso di
emergenza idrogeologica, ci siamo soffermati sul supporto che
offriremo al Libero Consorzio nella manutenzione delle strade
provinciali, attraverso un accordo quadro, stipulato dal Dipartimento
Tecnico Con un operatore economico, che semplificherà notevolmente
gli interventi di manutenzione che potremo eseguire velocemente, in
relazione alle criticità che si dovessero rilevare, entro i limiti
delle risorse assegnate"