Corriere
della sera
Agrigento.
Joseph
Mifsud, il misterioso professore dell'Università di Agrigento, è
indagato per truffa. «Costi ingiustificati» sostenuti con i fondi
del suo ufficio
Di Felice
Cavallaro
Che
si tratti davvero di una spia internazionale o di uno spregiudicato
faccendiere pronto ad offrire a Donald Trump le mail rubate dai
russi a Hillary Clinton, ad Agrigento nessuno può confermarlo. Ma
che Joseph
Mifsud,
il misterioso professore al centro del Russiagate, sia «una sorta
di truffatore seriale con l'alea del Mister X» lo sospetta il suo
successore alla presidenza del Consorzio universitario, Giovanni Di
Maida, che a tre mesi dall'insediamento sta scoperchiando la
pentola delle spese pazze di questo impostore arrivato nella città
dei Templi nel 2009 come possibile prolifico contatto con gli altri
atenei del Mediterraneo.
Mifsud
avrebbe infatti utilizzato i fondi del suo ufficio
per acquistare biglietti aerei relativi a viaggi personali, pagare
conti salati in grandi alberghi, comprare capi in negozio di
intimo, addirittura alcuni giocattoli, farsi sostituire dai tecnici
del consorzio cinque telefonini, cinque Blackberry, senza mai
restituire quelli ufficialmente andati in tilt. Spesso circondato
da una sfilza di signore come ospiti a cena, con nomi top secret
per indagini adesso avviate dalla Procura di Agrigento che valuta
un danno immediato di almeno 60 mila euro e accertamenti della
Guardia di finanza su conteggi che sfiorano il milione e mezzo di
euro.
È
stato Di Maida ad aver passato tutte le carte al
procuratore Luigi Patronaggio, all'aggiunto Salvatore Vella e
alla pm Chiara Bisso che hanno aperto un fascicolo contro ignoti
per abuso di ufficio e truffa. Ma quando hanno provato ad attivare
le procedure per la notifica del provvedimento gli ufficiali delle
Fiamme Gialle si sono imbattuti nel muro da tempo elevato dalla
presunta spia, forse ormai ricercata da diversi servizi segreti
stranieri, forse rifugiatasi in Svizzera. Patronaggio, il
procuratore poco amato da Salvini per le inchieste su Mediterraneo
e ong, avrebbe voluto mettere le mani soprattutto su alcuni di quei
cinque telefonini. Ma i tecnici non si facevano mai restituire
quello che ogni volta Mifsud diceva di dover cambiare per un
guasto. La memoria di quei cellulari avrebbe potuto raccontare
alcuni segreti. Ma si lavora ai tabulati del traffico telefonico.
E
dalle carte tirate fuori da Di Maida ecco venir fuori
le bollette con le chiamate in uscita per Libia, Inghilterra,
Russia e così via, con numeri in parte identificabili. Sono
bollette da capogiro. Quella dell'ottobre 2010 ammonta a 3.143
euro. A novembre e dicembre supera i 4 mila euro. Come nel marzo
2011 quando raggiunge quota 4.204 euro. Di Maida spulcia e commenta
stupito: «Tutte chiamate a Paesi esteri estranei alla vita della
nostra università. A cominciare da Russia, Libia, Siria e Libano».
Forse qualche dubbio avrebbe potuto averlo già qualche anno fa
anche lo stesso Di Maida che all'epoca stava nel consiglio di
amministrazione con i professori Maria Immordino e Gianfranco
Tuzzolino, ma ai magistrati assicura che «tutto passava attraverso
due funzionari del Consorzio che nulla dicevano, una signora oggi
in pensione e un impiegato che fecero trasferire dalla vicina
Licata». Ecco le coperture assicurate a Mifsud che tanti ricordano
spesso in contatto con D'Orsi, con l'altro esponente del centro
destra Roberto Di Mauro e con l'ex governatore Raffaele Lombardo.
Tutti esponenti di un mondo politico in subbuglio nella vecchia
Girgenti già da tempo in campagna elettorale per il nuovo sindaco
che si eleggerà a maggio.
E
questo diceva di se stesso Mifsud appena
incaricato e presentato al pianeta agrigentino da un ex presidente
della Provincia, Giuseppe D'Orsi, esponente di un centro destra
adesso imbarazzato e diviso. Ma forse nessuno poteva immaginare
anche al vertice del Consorzio che il presidente approdato dalla sua
Malta avrebbe utilizzato la carica per attivare e moltiplicare la
sua rete privata internazionale con viaggi continui in Libia,
Libano, Siria, Bulgari, Iran, Russia e Stati Uniti «senza alcun
ritorno, senza alcun vantaggio per studenti e dipartimenti
universitari, senza mai depositare una relazione di servizio, un
documento per spiegare le ragioni delle lunghe e costose trasferte»,
insiste Di Maida, sorpreso soprattutto dall'uso disinvolto della
carta di credito interna.
Giornale
di sicilia
Spese
pazze all'università
Indagato
Joseph Mifsud
I fatti risalgono a quando era a capo del consorzio
L'intrigo
mondiale che ruota attorno alla figura del docente maltese Joseph
Mifsud passa anche da Agrigento. La Procura della Repubblica ha
iscritto nel registro degli indagati l'ex presidente del consorzio
universitario, l'uomo al centro dello scandalo Russiagate che
avrebbe cercato di vendere un dossier contenente email rubate dai
russi a Hillary Clinton, a George Papadopulos, consigliere della
campagna elettorale di Donald Trump. L'episodio risalirebbe al
2016. Il misterioso docente maltese - messo a capo del Consorzio
universitario su indicazione dell'a l l ora presidente della
Provincia Eugenio D'Orsi -, di cui si sono perse le tracce del
2017, ritenuto da molti una spia russa, nei giorni scorsi, sulla base
di un esposto dell'attuale presidente del consorzio universitario,
Giovanni Di Maida, è finito il mirino dei pm agrigentini per le
spese «pazze» effettuate quando era a capo dell'ente, dal 2009 al
2012. In quegli anni avrebbe fatto ripetuti viaggi in Russia, Malta,
Usa, Inghilterra, Libia, Libano e Bulgaria, quasi sempre accompagnato
«da sconosciute giovani donne dell'Est». La denuncia riguarda
anche telefoni Blackberry, almeno cinque, comprati e poi spariti nel
nulla, bollette telefoniche anche da 4 mila euro al mese, per
telefonate fatte prevalentemente in Russia e anche in altri Paesi
dell'Est. Un buco da oltre 200.000 euro. Il procuratore aggiunto di
Agrigento, Salvatore Vella, e il pm Chiara Bisso, dopo aver aperto un
fascicolo contro ignoti per le accuse di abuso di ufficio e truffa,
lo hanno adesso formalmente iscritto nel registro degli indagati
anche per l'ipotesi di peculato. L'ufficio inquirente
agrigentino ha attivato le procedure per la notifica, molto complesse
anche perché i sospetti sono quelli che possa non essere più in
vita. ( *G ECA* )REPUBBLICA(edizione di Palermo)
AGRIGENTO, MIFSUD INDAGATO PER LE
SPESE PAZZE AL CONSORZIO UNIVERSITARIO
Al misterioso docente vengono
contestati gli addebiti dal 2009 al 2012: viaggi in Russia, Malta,
Usa, Inghilterra, Libia, Libano e Bulgaria, quasi sempre accompagnato
"da sconosciute giovani donne dell'Est".
Il procuratore aggiunto di Agrigento
Salvatore Vella e il pm Chiara Bisso, dopo aver aperto un fascicolo
contro ignoti per abuso di ufficio e truffa, hanno ora iscritto nel
registro degli indagati - anche per l'ipotesi di peculato - l'ex
presidente del Consorzio universitario Joseph Mifsud, l'uomo al
centro dello scandalo Russiagate. La Procura ha attivato le procedure
per la notifica dell'inchiesta al misterioso docente, ritenuto da
molti una spia di cui si sono perse le tracce del 2017.
L'inchiesta è partita da un esposto
dell'attuale presidente del Consorzio, Giovanni Di Maida, in cui si
contestano le 'spese pazze' fatte da Mifsud quanto era è stato a
capo dell'ente, dal 2009 al 2012: viaggi in Russia, Malta, Usa,
Inghilterra, Libia, Libano e Bulgaria, quasi sempre accompagnato "da
sconosciute giovani donne dell'Est", ma avrebbe anche acquistato
telefoni Blackberry, almeno cinque, comprati e poi spariti nel nulla.
Un buco da oltre 200 mila euro.
ANSA
RUSSIAGATE: MIFSUD INDAGATO AD
AGRIGENTO
Per la vicenda del consorzio
universitario della città
Il
procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella e il pm Chiara
Bisso, dopo aver aperto un fascicolo contro ignoti per abuso di
ufficio e truffa, hanno ora iscritto nel registro degli indagati -
anche per l'ipotesi di peculato - l'ex presidente del Consorzio
universitario Joseph Mifsud, l'uomo al centro dello scandalo
Russiagate. La Procura ha attivato le procedure per la notifica
dell'inchiesta al misterioso docente, ritenuto da molti una spia di
cui si sono perse le tracce del 2017.
IL MESSAGGERO
AGRIGENTO, SPESE PAZZE IN
UNIVERSITÀ: IL PROF DEL RUSSIAGATE JOSEPH MIFSUD INDAGATO PER
PECULATO
Joseph Mifsud è stato indagato per
peculato. Il professore, elemento chiave della controinchiesta voluta
da Donald Trump sul Russiagate, di cui si sono perse le tracce dalla
fine di ottobre del 2017, è stato iscritto sul registro degli
indagati dalla Procura di Agrigento. Mifsud dal 2009 al 2012 aveva
guidato il consorzio universitario di Agrigento. E proprio in quegli
anni avrebbe fatto molti viaggi che sono finiti nel mirino degli
inquirenti: Stati Uniti, Russia, Libia, Libano, Malta, Inghilterra,
Bulgaria.
L'inchiesta sulle "spese pazze"
del professore, che ammonterebbero a circa 100mila euro, è stata
aperta dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e dalla pm Chiara
Bisso dopo la denuncia presentata dal Presidente facente funzione del
Consorzio, Giovanni Di Maida. Nelle trasferte, Mifsud sarebbe stato
spesso accompagnato «da sconosciute giovani donne dell'Est», dice
la denuncia, che riguarderebbe anche la telefonia. Sarebbero almeno
cinque i Blackberry comprati dal docente e poi spariti nel nulla,
mentre le bollette telefoniche avrebbero raggiunto anche i
quattromila euro al mese. Le telefonate sarebbero state fatte
prevalentemente verso la Russia e altri Paesi dell'Est.
IL FATTO QUOTIDIANO
JOSEPH MIFSUD, IL TESTIMONE DEL
RUSSIAGATE INDAGATO AD AGRIGENTO PER PECULATO
Il procuratore aggiunto della
città siciliana, Salvatore Vella e il sostituto Chiara Bisso, dopo
aver aperto un fascicolo contro ignoti per abuso di ufficio e truffa,
hanno ora iscritto nel registro degli indagati l'ex presidente del
Consorzio universitario di Agrigento. La Procura ha attivato le
procedure per la notifica dell'inchiesta al misterioso docente,
ritenuto da molti una spia di cui si sono perse le tracce del 2017
di F. Q.
Joseph Mifsud, il misterioso professore
al centro del Russiagate di cui non si hanno notizie dal 2017, è
indagato ad Agrigento per peculato. Il procuratore aggiunto della
città siciliana, Salvatore Vella e il sostituto Chiara Bisso, dopo
aver aperto un fascicolo contro ignoti per abuso di ufficio e truffa,
hanno ora iscritto nel registro degli indagati l'ex presidente del
Consorzio universitario di Agrigento. La Procura ha attivato le
procedure per la notifica dell'inchiesta al misterioso docente,
ritenuto da molti una spia di cui si sono perse le tracce del 2017.
Nel 2009, infatti, Mifsud era stato
nominato presidente del Consorzio su indicazione dell'allora
presidente della provincia d'Agrigento Eugenio D'Orsi: è rimasto
in carica fino al 2012. In quel periodo avrebbe compiuto quelle spese
a sei cifre con la carta di credito dell'università. Si parla di
viaggi in Russia, Malta, Stati Uniti, Inghilterra, Libia, Libano e
Bulgaria. Ma anche di cinque telefonini modello Blackberry, poi
spariti, e quattromila euro al mese di bollette telefoniche per
telefonate fatte prevalentemente in Russia e in altri paesi dell'Est.
E anche di costosissime cene.
A presentare l'esposto è stato
Giovanni Di Maida, presidente del consorzio universitario di
Agrigento, che ha fatto scattare le indagini della Guardia di
Finanza: ieri gli investigatori hanno sequestrato centinaia di carte
sulle spese 'pazzè sostenute" da Mifsud mentre era a capo
dell'università siciliana. Di Maida parla un "deficit
finanziario da 1,5 milioni di euro". "Andando a controllare le
carte sulle spese affrontate da Mifsud mentre era ad Agrigento -
racconta il presidente - ci siamo accorti che erano state sostenute
spese assurde. A partire dalla bollette telefoniche". E mostra
decine di bollette Wind, dal 2010 al 2011, che ammontano a svariate
migliaia di euro. Nell'ottobre 2010 la bolletta ammonta a 3.143
euro, nel marzo 2011 raggiunge quota 4.204 euro, nel novembre dello
stessi anno è di 3.111 euro. "Tutte telefonate fatte a paesi
esteri che non hanno nulla a che vedere con l'università - dice
Di Maida - Ma soprattutto in Russia, con cui questo ateneo non ha
alcun legame. Così come le telefonate fatte in Libia, in Siria o in
Libano".
Poi c'erano le spese 'anomale',
come le definisce Di Maida. "C'è un acquisto fatto in un negozio
di intimo - dice - e un altro in un negozio di giocattoli. Sempre
con la carta di credito dell'Università". E poi i numerosi
biglietti aerei, anche con "signore dell'Est" che "nulla
c'entravano con l'università. E quando è stato chiesto al
professor Mifsud perché avesse la necessità di farsi accompagnare
da queste donne rispondeva che erano 'assistenti'ì. Strano,
nessuno le ha mai viste queste assistenti...". dice sempre Di
Maida. "Non c'è una sola relazione che accompagnasse i viaggi
misteriosi fatti da Mifsud in quegli anni in paesi come la Siria o la
Russia o il Libano, o l'Inghilterra o gli Stati Uniti. Niente.
Nemmeno una. Mentre il Presidente del Consorzio universitario non ha
mai speso un euro di telefonate "perché - spiega - uso il mio
telefono personale e non chiamo la Russia o in Siria... né vado in
quei paesi a spese dell'università".
IL SECOLO XIX
RUSSIAGATE, MIFSUD INDAGATO AD
AGRIGENTO PER PECULATO
Inchiesta sulle "spese pazze" al
consorzio universitario che guidò dal 2009 al 2012. Ma del
misterioso docente maltese si sono perse le tracce da ottobre 2017
AGRIGENTO. Joseph Mifsud, personaggio
chiave della contro-inchiesta voluta da Donald Trump sul Russiagate
di cui si sono perse le tracce dalla fine di ottobre del 2017, è
stato iscritto dalla procura di Agrigento nel registro degli indagati
anche per peculato. L'inchiesta è coordinata dal procuratore
aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e dal pm Chiara Bisso.
Mifsud, dal 2009 al 2012, aveva guidato
il consorzio universitario di Agrigento. L'inchiesta è stata
aperta per le presunte "spese pazze" che ammonterebbero a oltre
200 mila euro: viaggi in Russia, Malta, Usa, Inghilterra, Libia,
Libano e Bulgaria, quasi sempre accompagnato «da sconosciute giovani
donne dell'Est». Misfud avrebbe anche acquistato telefoni
Blackberry, almeno cinque, poi spariti nel nulla. La denuncia è
stata presentata nei giorni scorsi dall'attuale presidente facente
funzione del Consorzio Giovanni Di Maida.
Mifsud, di cui non si hanno più
notizie da ottobre 2017, è colui che che a Roma nel 2016 avvicinò
uno dei consulenti di Trump parlandogli delle email compromettenti di
Hillary Clinton nelle mani dei russi, inducendo poi l'Fbi ad aprire
l'indagine sul Russiagate. Indagine che l'attuale presidente Usa e i
suoi alleati ritengono una «caccia alle streghe», un complotto
tramato dall'amministrazione Obama, con la complicità di qualche
servizio occidentale, per ostacolare nel 2016 la corsa presidenziale
dell'allora candidato Trump, "costruendo" collusioni del suo
staff con la Russia.
E per andare «fino in fondo» a questa
spy story l'amministrazione Trump ha avviato una contro-inchiesta
sulle origini del Russiagate, che da amministrativa e diventata ora
penale, affidata a John Durham, procuratore federale, sotto la
supervisione del ministro della Giustizia William Barr. I due hanno
incontrato a Roma i vertici dell'intelligence: nei colloqui si
sarebbe parlato anche del ruolo di Mifsud sul cui conto, però, i
Servizi segreti italiani avrebbero spiegato di non aver mai avuto
notizie particolari.
TGR Sicilia
Consorzio universitario
SPESE PAZZE, INDAGATO AD AGRIGENTO
MIFSUD, UOMO CHIAVE DE RUSSIAGATE
E' accusato di aver venduto
dossier "riservati" al consigliere elettorale di Donald
Trump, in Sicilia il docente maltese è accusato di peculato e
truffa: avrebbe fatto un "buco" di oltre 200mila euro
quando era a capo del consorzio universitario
Di lui si sono perse le tracce, è
l'uomo chiave del Russiagate, lo scandalo che ha portato alla
procedura di impeachment per Donald Trump ora su Joseph Mifsud indaga
anche la procura di Agrigento. Mifsud, ex presidente del consorzio
universitario agrigentino, ritenuto da molti una spia russa, è stato
iscritto nel registro degli indagati per peculato, truffa e abuso
d'ufficio sulla base di un esposto dell'attuale presidente del
consorzio, Giovanni Di Maida, avrebbe effettuato spese 'pazze' quando
era a capo dell'ente, dal 2009 al 2012. In quegli anni avrebbe fatto
ripetuti viaggi in Russia, Malta, Usa, Inghilterra, Libia, Libano e
Bulgaria, quasi sempre accompagnato "da sconosciute giovani
donne dell'Est". La denuncia riguarda anche telefoni cellulari,
almeno cinque, comprati e poi spariti nel nulla, bollette telefoniche
anche da 4 mila euro al mese, per telefonate fatte prevalentemente in
Russia e anche in altri Paesi dell'Est. Un buco da oltre 200.000
euro. Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, e il pm
Chiara Bisso, dopo aver aperto un fascicolo contro ignoti per le
accuse di abuso di ufficio e truffa, lo hanno adesso formalmente
iscritto nel registro degli indagati anche per l'ipotesi di peculato.
L'ufficio inquirente agrigentino ha attivato le procedure per la
notifica, molto complesse anche perché i sospetti sono quelli che
possa non essere più in vita. In America Mifsud è accusato di aver
venduto un "dossier" riservato contenente email rubate dai
russi a Hillary Clinton, a George Papadopulos, consigliere della
campagna elettorale di Donald Trump.
GRANDANGOLO
SPESE PAZZE UNIVERSITÀ AGRIGENTO:
PROCURA INDAGA MIFSUD DEL RUSSIAGATE
La Procura di Agrigento ha iscritto nel
registro degli indagati l'ex presidente del Consorzio
universitario, Joseph Mifsud, l'uomo al centro dello scandalo
Russiagate che avrebbe cercato di vendere un dossier contenente email
rubate dai russi a Hillary Clinton, a George Papadopulos, consigliere
della campagna elettorale di Donald Trump.
Il misterioso docente maltese di cui si
sono perse le tracce del 2017, ritenuto da molti una spia russa, nei
giorni scorsi, sulla base di un esposto dell'attuale presidente del
Consorzio universitario, Giovanni Di Maida, è finito il mirino dei
pm agrigentini per le spese 'pazze' effettuate quando era a capo
dell'ente, dal 2009 al 2012.
In quegli anni avrebbe fatto ripetuti
viaggi in Russia, Malta, Usa, Inghilterra, Libia, Libano e Bulgaria,
quasi sempre accompagnato "da sconosciute giovani donne dell'Est".
la denuncia riguarda anche telefoni Blackberry, almeno cinque,
comprati e poi spariti nel nulla, bollette telefoniche anche da 4
mila euro al mese, per telefonate fatte prevalentemente in Russia e
anche in altri Paesi dell'Est. Un buco da oltre 200.000 euro.
Il procuratore aggiunto di Agrigento,
Salvatore Vella, e il pm Chiara Bisso, dopo aver aperto un fascicolo
contro ignoti per le accuse di abuso di ufficio e truffa, lo hanno
adesso formalmente iscritto nel registro degli indagati anche per
l'ipotesi di peculato. L'ufficio inquirente agrigentino ha
attivato le procedure per la notifica, molto complesse anche perchè
i sospetti sono quelli che possa non essere più in vita.
SCRIVOLIBERO
NUOVI CORSI DI FORMAZIONE IN MATERIA
DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO A DICEMBRE PER I DIPENDENTI DEL
LIBERO CONSORZIO AGRIGENTO
L'attività di formazione del
personale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento continua anche
nel mese di dicembre con l'organizzazione e la realizzazione, da
parte dell'Ufficio Formazione dell'Ente, di due corsi di
aggiornamento.
Il giorno 11 dicembre si svolgerà il
corso di aggiornamento dei Rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza (RLS), secondo l'accordo Stato - Regioni, riservato a 3
dipendenti. Il corso si terrà nell'Aula di Formazione del Libero
Consorzio Comunale in via Acrone 27 ad Agrigento.
Il 12 Dicembre avrà luogo il corso
teorico pratico di "Aggiornamento Antincendio" nella sede del
Giardino Botanico di Agrigento in Via Demetra. Il corso è riservato
a 36 dipendenti, ai sensi del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza
sul lavoro (D. Lgs. 81/08), della durata di 5 ore. Si svolgerà in
due moduli il 12 dicembre a partire dalle ore 8:00 e fino alle 13:00
e dalle 13:30 alle 18:30.
I due corsi saranno svolti dalla ditta
DIESSE GROUP SRL di Palermo.
LIVESICILIA
RUSSIAGATE, INDAGATO MIFSUD
L'UOMO AL CENTRO DELLO SCANDALO
L'inchiesta sulle 'spese pazze'
dell'ex presidente del consorzio universitario.
AGRIGENTO - Il procuratore aggiunto di
Agrigento Salvatore Vella e il pm Chiara Bisso, dopo aver aperto un
fascicolo contro ignoti per abuso di ufficio e truffa, hanno ora
iscritto nel registro degli indagati - anche per l'ipotesi di
peculato - l'ex presidente del Consorzio universitario Joseph Mifsud,
l'uomo al centro dello scandalo Russiagate. La Procura ha attivato le
procedure per la notifica dell'inchiesta al misterioso docente,
ritenuto da molti una spia di cui si sono perse le tracce del 2017.
L'inchiesta è partita da un esposto dell'attuale presidente del
Consorzio, Giovanni Di Maida, in cui si contestano le 'spese pazze'
fatte da Mifsud quanto era è stato a capo dell'ente, dal 2009 al
2012: viaggi in Russia, Malta, Usa, Inghilterra, Libia, Libano e
Bulgaria, quasi sempre accompagnato "da sconosciute giovani
donne dell'Est", ma avrebbe anche acquistato telefoni
Blackberry, almeno cinque, comprati e poi spariti nel nulla. Un buco
da oltre 200 mila euro.
LA SICILIA
VIAGGI, HOTEL, CENE E RAGAZZE
DELL'EST
MIFSUD SPENDEVA, IL CONSORZIO PAGAVA
Agrigento. Il misterioso docente al
centro del Russiagate iscritto nel registro degli indagati.
AGRIGENTO. Le agenzie di stampa, ieri,
hanno dato concretezza ad una vicenda di preteso malaffare con
connotazioni da spy-story che era stata scoperchiata da La Sicilia lo
scorso uno novembre. E recitano:
"La Procura di Agrigento ha
iscritto nel registro degli indagati l'ex presidente del Consorzio
universitario, Joseph Mifsud, l'uomo al centro dello scandalo
Russiagate che avrebbe cercato di vendere un dossier contenente email
rubate dai russi a Hillary Clinton, a George Papadopulos, consigliere
della campagna elettorale di Donald Trump. Il misterioso docente
maltese di cui si sono perse le tracce del 2017, ritenuto da molti
una spia russa, nei giorni scorsi, sulla base di un esposto
dell'attuale presidente del consorzio universitario, Giovanni Di
Maida, è finito nel mirino dei pubblici ministeri agrigentini per le
spese 'pazze' effettuate quando era a capo dell'ente, dal 2009 al
2012.
In quegli anni avrebbe fatto ripetuti
viaggi in Russia, Malta, Usa, Inghilterra, Libia, Libano e Bulgaria,
quasi sempre accompagnato "da sconosciute giovani donne
dell'Est". La denuncia riguarda anche telefoni Blackberry,
almeno cinque, comprati e poi spariti nel nulla, bollette telefoniche
anche da 4 mila euro al mese, per telefonate fatte prevalentemente in
Russia e anche in altri Paesi dell'Est. Un buco da oltre 200.000
euro. Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella; e il pm
Chiara Bisso, dopo aver aperto un fascicolo contro ignoti per abuso
di ufficio e truffa, lo hanno adesso formalmente iscritto nel
registro degli indagati anche per l'ipotesi di peculato. L'ufficio
inquirente agrigentino ha attivato le procedure per la notifica,
molto complesse anche perché i sospetti sono quelli che possa non
essere più in vita". L'inchiesta, doverosa, sui reati - fine
risponde direttamente ad un obbligo di legge che i pubblici ministeri
Velia e Bisso stanno conducendo con il dovuto rigore e la consueta
serietà. Ma molte delle ipotesi delittuose saranno cancellate,
giocoforza, dalla prescrizione e si punterà sulle vicende emerse
nell'ultimo anno di permanenza di Mifusd nell'ateneo agrigentino.
Ciò permetterà ai magistrati della
Procura titolari dell'inchiesta, sotto il coordinamento del
procuratore capo Luigi Patronaggio, di poter risalire non solo alle
ipotesi di reato ancora percorribili ma anche di poter scandagliare,
se la tecnologia attual lo consentirà sull'uso fatto da Mifsud di
telefonini e Blackberry, della: sua posta elettronica (non solo
quella istituzionale). Verranno decifrati mail, messaggi e sms per
comprendere sino a dove si è spinto il professore maltese
catapultato, come un fulmine a ciel sereno, nell'aprile del 2009 alla
guida di ciò che avrebbe dovuto essere il fiore all'occhiello della
città dei templi: l'Università di Agrigento. Eppure, l'allora
presidente della Provincia, titolare del potere di nomina, nel corso
di una movimentata conferenza stampa presentò alla città il nuovo
"apostolo della cultura" che prospettava di fare del
consorzio agrigentino un polo universitario di respiro europeo ed
internazionale. Disse D'Orsi testualmente:
E' il maradona dell'Università".
Ecco, Eugenio D'Orsi, oggi rinomato
dirigente scolastico a Palma di Montechiaro, è tra i papabili fra
quanti potranno essere interrogati, a breve, dai pubblici ministeri
titolari dell'inchiesta. Chi meglio di lui potrà descrivere le
ragioni della scelta di Joseph Mifsud alla guida dell'Università
agrigentina, maturata all'interno del cerchio magico dell'MpA,
dell'allora governatore di Sicilia, Raffaele Lombardo e mediato nel
territorio provinciale dall'on. Roberto Di Mauro, oggi vicepresidente
dell'Ars, che di D'Orsi fu il mentore e lo sponsor?
Oggi, gli equilibri politici di allora
non sono più attuali. Anzi, D'Orsi ha dato più volte segno di
insofferenza verso le scelte adottate in passato e in più interventi
pubblici ha manifestato con veemenza il suo dirompente punto di
vista.
Di sicuro, sin da adesso, l'intera
inchiesta su Mifsud e sulla sua nomina al Cupa arriva sino alla Link
campus university tanto cara all'ex ministro dell'Interno, Vincenzo
Scotti.
FRANCO CASTALDO