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rassegna stampa del 13 dicembre 2019

Giornale di Sicilias

Rifiuti, differenziata da record in 23 Comuni

Il capoluogo si colloca a metà fra i centri virtuosi: il primo in assoluto è Calamonaci
È un Agrigentino che si presenta con ben 23 comuni oltre la soglia del 65 per cento di raccolta differenziata quello in prima linea alla seconda edizione di «Sicilia Munnizza Free», il progetto di Legambiente, patrocinato dall'Anci Sicilia e dal Dipartimento Acqua e rifiuti della Regione Siciliana. I dati resi noti ieri a Sciacca indicano Calamonaci con una percentuale di differenziata dell'89 per cento, seguito da Villafranca Sicula (83,5), Lucca Sicula (81,4), Ribera (78,7), Comitini (78,2), Sant'Angelo Muxaro (77,6), Sambuca di Sicilia (77,3), Santa Elisabetta (74,7), Santa Margherita Belice (74,5), Burgio (73,8), Joppolo Giancaxio (72,8), San Giovanni Gemini (72,7), Cattolica Eraclea (71,8), Sciacca (71,6) Montevago (71,3), Racalmuto (69,6), Cammarata (69,4), Campobello di Licata (69,1), Grotte (68,5), Menfi (67,8), Castrofilippo (67,2), Agrigento (65,6), Santo Stefano di Quisquina (65,1). Tanti comuni tra il 50 e il 63 per cento (Aragona, Caltabellotta, Siciliana, Porto Empedocle, Montallegro, Raffadali, Casteltermini, San Biagio, Bivona, San Biagio, Alessandria) e pochi al di sotto. Nelle tre sessioni di lavoro che si sono svolte ieri a Sciacca sono state illustrate e discusse idee, proposte e soluzioni per migliorare la gestione del ciclo dei rifiuti in provincia di Agrigento a partire dalla rete degli impianti a servizio della raccolta differenziata e sulle opportunità per le amministrazioni locali derivate dall'accordo quadro Anci -Conai. Un focus è stato dedicato allo stato della raccolta differenziata in provincia, che si attesta la provincia più virtuosa e alle buone pratiche già realizzate comenel caso del Comune di Raffadali «la cui raccolta monomateriale della plastica ha generato significativi introiti -evidenzia Legambiente - e conseguenti risparmi e come nel caso dell'Aro Alto Verdura e Gebbia dove le percentuali di raccolta differenziata dei comuni dell'Aro sfiorano il 90 per cento». Al termine dei lavori consegnati gli attestati ai 23 Comuni virtuosi della provincia di Agrigento che hanno raggiunto gli obiettivi di legge del 65 per cento di raccolta differenziata. «Nella provincia di Agrigento molti comuni hanno iniziato a fare bene la raccolta differenziata porta a porta - dice Tommaso Castronovo, coordinatore regionale di Sicilia Munnizza Free -ma bisogna offrire ai comuni gli impianti di trattamento dei rifiuti raccolti». La gente, però, lamenta un costo eccessivo in bolletta nonostante l'aumento della differenziata. «Perché l'impiantistica a servizio della differenziata spesso non è prevista a livello provinciale - dice Castronovo - e quindi i rifiuti raccolti vengono portati in posti diversi. Non c'è una situazione per la quale si possono generare subito immediati benefici. In qualche comune si stanno facendo dei passi in avanti, ma è un sistema che bisogna ancora mettere a regime». Un concetto, questo, ripreso anche da Mimmo Fontana, responsabile di Legambiente per il sud Italia: «Bisogna incidere - dice Fontana - sul pezzo in cui non si è fatta politica, quello dell'impiantistica. Se si utilazzano impianti molto lontani da quelli in cui si raccolgono i rifiuti la riduzione in bolletta non può avvenire. Nel nord c'è un sistema che funziona perché c'è una raccolta differenziata che funziona ed a pochi chilometri gli impianti che consentono il riciclo della materia. Lì una famiglia media di 4 persone paga 180 euro all'anno, mentre noi da 500 a 600 euro. Fino a quando i nostri rifiuti gireranno per chilometri sarà difficile avere una riduzione. Nell'Agrigentino -continua - siamo messi bene per gli impianti di selezione, uno a Ravanusa e un altro ci sarà nell'area industriale di Agrigento. C'è il progetto per l'ampliamento dell'impianto di compostaggio di Sciacca». (*GP*)

Università
Il Cupa ospita la Festa dello sport

Il Consorzio Universitario di Agrigento ospita oggi la "Fest a dello Sport". Si tratta della cerimonia di consegna delle onorificenze conferite dalla Presidenza Nazionale Coni e dei Premi Coni Provinciali. Il riconoscimento è dedicato a tutte le persone che dello sport ne hanno fatto una passione ed una professione: atleti, tecnici e dirigenti che si sono distinti, in particolare, nel corso della stagione sportiva appena conclusa. L'appuntamento è alle 16,30. Il Consorzio Universitario si trova in via Quaratararo (contrada Calcarelle). L'ingresso è libero. (*ACAS*)

Statale, completati 8 chilometri
«Riapre un altro tratto della 640»

La conferma del sindaco Gambino:«È tutto pronto, prima di Natale sarà possibile arrivare ad Agrigento senza deviazioni»
Ivana Baiunco
Martedì prossimo sarà aperto un tratto ulteriore della strada statale 640. «Martedì sarà tutto aperto fino alla svincolo di Caltanissetta sud all'altezza di Scaringi. Quindi si arriverà dallo svincolo ad Agrigento in un'unica tirata senza più deviazioni come promesso prima di Natale ». Lo ha annunciato il sindaco Roberto Gambino ieri mattina dopo un sopralluogo effettuato in notturna, la sera prima, per accertare lo stato dei lavori. «La cosa che mi conforta e che nessuno ha tagliato nessun nastro - ha detto il sindaco- siamo riusciti ad aprire un tratto di strada che fino a poco tempo fa era privo di barriere, adesso le barriere ci sono. C'è la segnaletica orizzontale, evidentemente hanno completato  le procedure amministrative di collaudo e la strada è diventata percorribile anche se in parte». Il doppio senso nel tratto di strada riaperto diventerà senso unico quando nei primi mesi del 2020 sarà aperto il tratto parallelo sul quale ci sono ancora lavori di completamento in corso. «A poco a poco stiamo riguadagnando la nostra 640 - ha continuato il sindaco -. Più che una conquista questo pezzo di strada mi sembra una grande speranza. La speranza di avere in tempi europei la 640 completa in entrambe le direzioni, sia per lo svincolo della A19 sia per Agrigento». I tempi erano stati dettati durante la visita che aveva effettuato in città, proprio per seguire i lavori, il vice ministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri. «L'obbiettivo che ci stiamo dando è quello di non far più fermare i lavori» aveva dichiarato il vice ministro. Il tratto di strada che verrà riaperto è lungo in tutto otto chilometri, che erano pronti da tempo ma da completare con le barriere protettive. I lavori si erano bloccati a causa dell'effetto delle penali che erano maturate sugli obbiettivi. Attraverso l'Avvocatotura e su istanza di Anas sono stati sbloccati, e dunque erogati per i lavori che sono stati effettuati per un milione e 733 mila euro, già in pagamento, mentre l'«Empedocle2», ha fatto il mandato irrevocabile all'incasso ci è verranno pagati direttamente i fornitori. Sarà fatta la stessa cosa sull'avanzamento dei lavori numero 28, con lo stesso metodo con circa un milione di euro e seicento mila euro di pagamenti che saranno effettuati nei confronti delle aziende come la ditta Rillo che sta collocando le barriere ed altre aziende, tipo i fornitori di bitume. Il rubinetto aperto delle penali nonostante le note vicende continua a scorrere lo stesso ed ogni tratto di strada è pagato a peso d'oro. Le penali producono un effetto «negativo » ogni giorno. La prima «milestone » ovvero il primo obbiettivo di completamento che per utilità è stata nominata «Archeologia» costa 350 euro al giorno. Il nome deriva dal fatto che proprio in contrada Grotta d'Acqua durante i lavori è stata trovata una necropoli di età arcaica, il ritrovamento ha le operazioni di scavo ed ha costretto ad una variante di progetto perché quella porzione di territorio è stata immediatamente sottoposta a vincolo dalla Soprintendenza. La seconda è «Favarella» ed è la più lunga e costa 10 mila e 500 euro al giorno di penale, quella chiamata «Santuzza» cioè dopo la galleria dove si trova lo svincolo per Santa Caterina costa 3 mila e 500 euro al giorno. Adesso però con il completamento di due tratti di strada Favarella e Grotta d'Acqua le penali si fermeranno e la cifra sarà cristallizzata. Le penali al momento sono state differite alla fine dei lavori, per far si che si possa procedere e concludere i vari tratti di strada previsti nella variante, insomma un modo per non rallentare e bloccare nuovamente l'opera. (*IB*)

Gds.it

Disabili, 6 milioni alle ex Province per assistenza nelle scuole

L'assessorato regionale della Famiglia ha trasferito alle ex province 6 milioni di euro per il mantenimento delle attività di assistenza agli alunni disabili nelle scuole medie superiori con particolare riguardo ai servizi di trasporto, di convitto e semi convitto, ai servizi negli ambiti igienico-personale, comunicazione extra scolastica e autonomia e comunicazione.
A darne notizia l'assessore regionale della Famiglia, Antonio Scavone. «Si tratta delle ulteriori somme necessarie per la prosecuzione del servizio di assistenza disabili nelle scuole - ha affermato Scavone - che, come avevamo ribadito in più occasioni, non subirà alcuna interruzione e per il quale, nel corso dell'intero 2019 considerando anche questi 6 milioni, abbiamo trasferito alle ex province complessivamente oltre 30 milioni di euro a totale copertura del costo del servizio».
In particolare 2,2 milioni di euro sono stati trasferiti alla città metropolitana di Catania, 1,6 milioni a quella di Messina, 518 mila euro al libero consorzio di Caltanissetta, 125 mila a quello di Enna, 715 mila e 847 mila rispettivamente alle ex province di Siracusa e Trapani. «La quantificazione delle risorse è stata fatta sulla base della documentazione trasmessa dalle stesse ex province ai nostri uffici - ha continuato l'assessore - per quanto riguarda invece le ex province di Palermo, Agrigento e Ragusa, le stesse hanno ancora una disponibilità sufficiente per continuare il servizio con le somme già trasferite dal nostro assessorato precedentemente».

Province d'Italia

Al via Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali

A rappresentare le Province per UPI il Presidente della Provincia dell'Aquila Antonio Caruso e il Presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci
Hanno preso il via i lavori dell'Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali,organismo  istituito al Ministero dell'Interno e presieduto dal ministro Luciana Lamorgese.
A rappresentare le Province per UPI sono il Presidente della Provincia dell'Aquila Antonio Caruso e il Presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, che siedono al tavolo insieme al sottosegretario all'Interno Achille Variati, i vertici del Viminale, i rappresentanti dei ministeri della Giustizia e dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, e dell'Anci.
«I primi cittadini non saranno lasciati soli - ha affermato il ministro dell'interno Lamorgese nella nota diramata - convocherò periodicamente questo importante tavolo per condividere ed elaborare insieme strategie efficaci di prevenzione e contrasto degli atti intimidatori».
«Il Viminale è la casa dei diritti e delle libertà - ha aggiunto il ministro -  il nostro compito è garantire il libero e democratico esercizio delle funzioni da parte degli amministratori locali. Un ruolo di primo piano è quindi affidato agli Osservatori regionali, che rappresentano le sedi propositive di dialogo ed ascolto fra rappresentati degli enti locali, Forze di polizia, magistratura e amministrazione scolastica».

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